Sono quindi stata, in questi ultimi quatro giorni, in Savoia. Anzi, a Chambery. Che sarebbe la capitale francese (e quindi mondiale, hehe) del macaron. Non tanto che qui fanno i macaron per tradizione (anzi veramente non so nulla di cosa si cucina o non si cucina da queste parti, anzi quasi quasi che chambery non l’ho manco vista). Ma perché qui ci vive la mitica Mercotte. Aaahh, penserete voi, la cavoletta è andata a imparare come si fanno i macaron e ora, delizia delle delizie, ce lo insegnerà pure a noi. Beh, euh, no. (spiacente)
Di macaron ne ho visti proprio di tutti i tipi e colori, a centinaia, solo che continuo a non sapere come si fanno. In compenso, li ho guardati (e assaggiati :-P) e fotografati. E siccome, come quasi sempre – croce e delizia, ma sopratutto croce – non era previsto uno stilista (nel senso che la styliste, c’est moa, hum – capiamoci, io non ho mai voluto fare la foodstylist da grande, e non scommetterei molto sulle mie competenze in materia e penso pure che quello sia uno dei mestieri più sottovalutati della storia dell’umanità, senza negare che sarò felice come una pasqua il giorno in cui mi troverò in una situazione che non dovrò comporre io, ma tant’è, quand il faut il faut…), sono stati anche e forse sopratutto gran scervellamenti per trovare posizioni, ambientazioni e atmosfere varie per tutte e quante le 23 ricette (che son pur sempre ricette diverse ma erano comunque sempre dei macarons :-). Il punto è che – siccome io sono scema – mi ero fissata che volevo un risultato finale che fosse bello (vabbe, modestamente, nel nostro piccolo, desideravamo che fosse anche un pochino bello, meglio così? :-), divertente e non noioso, insomma un libro che volendo si poteva anche sfogliare solo per guardarlo (non so se mi spiego :-). Aggiungere a tutto ciò un precedente non esattamente fatto coi piedi (chessaràmmai, è soltanto pubblicato dalla mia casa editrice preferita, con foto di una delle mie fotografe preferite, oddio mi viene ancora il mal di pancia solo a pensarci) e quindi un carico di stress e di angoscia proporzionale alle attese…
Bisognava dunque inventarsi qualcosa di diverso per ogni foto e appunto non sono lontana dal pensare che ho fatto più o meno ogni cosa che si poteva possibilmente fare con un macaron (da qui, per colloro che non avrebbero capito, il titolo del post), vale a dire macarons impilati, macarons allineati, macarons inscatolati, macarons sparsi e scomposti, deliberatamente sbricciolati o mangiati a metà… E poi macarons su stuoiette e tappeti, su davanzali e zerbini, messi in scatole laduree, in scatole da tè e persino dentro un secchiello per le piante (devo dire che quello, ovvero la posizione numero 14, è di gran lungo mio preferito), macaron in total look rosa girly, in versione nipponica, macarons con l’aura intellettuale, o con un arietta molto normandie, e poi ancora sui mobili, con nastri, senza nastri, sull’ardesia, con rarissime e costossissime bottigliette di latte da collezione, in bilico su ciotoline e ne passo. Per non dire delle molettine colorate, delle rose strappate nel giardino dl vicino, delle tovagliette che erano sempre da ripassare, delle perline di cioccolato che scappavano da tutte le parti, dei ripieni troppo morbidi o troppo duri rifatti al volo, dei cartoni bianchi per riflettere la luce che alla fine, cosi come le mani, erano pieni di bricciole appiccicose, delle bestemmie per il rosa acceso del macaron al lampone che veniva semmmmpre troppo sparato e per il gatto dylan determinato a farmi venire una crisi di allergia. E, su tutto, il gran casino creato, fra assi da stiro, cavaletti, tovagliette e nastri e scatole e accessori assurdi sparsi ovunque, nella bellissima e accogliete casa di pietra grigia di Mercotte. Un delirio che è durato tre giorni.
Comunque, a parte il mio caso ormai clinico (voglio dire, ma quanto deve essere scema una per passare 10 minuti a disporre meticolosamente dei lacci di liquirizia su un tavolo, studiandoseli assorbito che manco stesse a restaurare la gioconda? eh?), è stato davvero una bella esperienza, umana e lavorativa, piena di insegnamenti. Abbiamo lavorato, sempre modestamente, proprio bene, ed è stato anche grazie a due assistenti niente male. La prima si chiama Sarah Molina, una francese mezza italiana che è anche, con i suoi 25 anni (non ci devo pensa’ che divento nevrastenica) la più giovane editrice di francia, piena di sanissima grinta, gentile, curiosa e sempre pronta ad aiutare (ne conoscete molti voi di editori che vi stirerebbero le tovagliette? :-) E appunto presso le sue edizioni Altal che uscirà il libro, a ottobre (sussspensssseeee). La seconda è appunto l’autrice del libro, Mercotte stessa, conosciuta all’inizio di quest’anno e che è un vero concentrato di energia, di semplicità colta e di generosità, a dir poco proprio. Per entrambe: ma ad averne così! :-) E poi, sarò sibarita ma voi ce la fareste a non amare follemente chi la mattina vi fa trovare insieme all’insalata di frutta i canelés freschi da forno, piccoli cake al cardamomo o alle pralines roses (per tacere della sua marmellata di albicocche e frutto della passione...)? No eh? Ecco, appunto :-)
ps: le foto del libro, ovviamente, per adesso non sarebbe molto carino svelarle. Ci vorrà un po’ di pazienza :-)
superbe maintenant j’attends de voir tes superbes photos…..en vrai .
accidenti, e io che già speravo: stavolta arriva LA ricetta!
troppo emozionante questa storia di cibo e fotografie. Posso venire a farti da reggi-flash? :-)
@ ciuffone: perchè pena?????? :|
che pena mi fate
1. vista la foto
2. riaspirata la bavetta dall’angolo della bocca
3. riguardata la foto con ancora più interesse (per intenderci..occhi da bimbo incollato alla vetrina del negozio di caramelle)
4. giudizio finale? LI VOGLIO! :|
sai che c’è? che io l’esperienza che faccio per qualcosa che mi piace (vedi fotografia, giardinaggio, cucina…) non la vedo come esperienza che implica “sforzo, pazienza, rabbia, frustrazione” etc… ma solo come un piacere, ovviamente, tutto ciò implica un impegno ed una costanza che ovviamente comportano (quanto meno) uno sforzo… e non sempre i risultati sono all’altezza delle aspettative per cui la frustrazione c’è… ma sono solo parte di un percorso di crescita! quindi parte di un percorso di piacere… in fondo cosa sono rispetto a tutte quelle cose che facciamo non per piacere ma per dovere? (penso alle tante attività poco gratificanti che ognuno di noi deve fare nella propria vita – lavoro, pulizie…)
@nicopizpaz:dunque, rominapassaro@hotmail.com; però io sono costretta a riposo per una settimana e poi parto con la famiglia verso i lidi natii in salento per tre settimane, risarò a bxls verso il 5 settembre…felicissima di contattarti!
@tutti: scusate l’uso per fini privati del mezzo pubblico…ma sono proprio italiana, eh?
bellissimo!!!ti seguirò con attenzione perchè non voglio perdermi il libro…curiosissima!!!hai ricevuto la mia mail?ciao,anna.
@evelyne: sai che c’è, questo discorso, cioè la riflessione sulla camera oscura vs. la scheda memoria (per quanto alla sofferenza io ci credo come no,penso che, in qualsiasi cosa, l’allenamento fa l’esperienza – per quanto piccina sia – e l’allenamento è sforzo, pazienza, rabbia, frustrazione, ecc, non ci piove :-) comunque, mi torna in mente solo ora, ma penso che questo discorso sulla fotografia potrebbe benissimo costituire un capitolo dei Barbari di Baricco… :-)
C’est splendide. Mercotte m’en a montré quelques unes et que c’est beau ! Un très très grand bravo à toutes les deux.
forse è una cosa da francofoni, o da belgi, perché io l’ho capita per cui mi viene il dubbio: si dice che i biondi/le bionde siano stupidi… ma è una battuta sia chiaro! :)
non ho ben capito il commento di pizzapazza circa l’intelligenza – anzi intelligenzissima – di suo figlio nonostante sia biondo…
lascio perdere i 6 anni…ma il biondo?
(vedi post pizzapazza #36)
ciao cavoletta!!!!
i macarons….(mi faranno impazzire!!)
certo e’ un vero peccata che non 6 riuscita a rubare almeno una ricettina….
io provo e riprovo con diverse ricette…ma niente…o troppo duri..o troppo morbidi..
in attesa di trovare la ricetta giusta…
sigrid sei M I T I C A A A A !!!!
continua così..
ps.chi vuole informazioni sull’abbruzzo fate pure…vivo qui…
mary, oddio, la Maiella non e` proprio cosi’ vicina a Scanno
Scusate…era una prova ho provato ad inviare uan commento per due volte e non ci sono risucita… boh?
Comunque: Sigrid sono bellisimi e vien voglia di mangiarli a manate!
La mia amica Pinelle (fatina dei dolci) è la regina dei macarons.
io ho provato a farli con la sua tecnica ma non mi sono risuciti: probabilmente si tratta di mettersi lì un pomeriggio e provare.
Ci sono alcuni punti fondamenatli per la buona risucita dei macarons stando a ciò che dice Pinella:
1) Bisogna setacciare la farina di mandolre con lo zucchero al velo;
2) bisogna “macaroner”, cioè lascialri leggermente seccare al’aria prima di cuocerli in modo che poi in cottura formino la collerette, il bordino del biscotiino;
3) bisogna cuocerli su carta forno in una teglia sopra altre due teglie;
4) poi per staccarli dalla carta forno bisogna far scivolre un filino di acqua tra teglia e carta forno;
4) vabo farciti e poi tenuti due giorni in frigo prima di mangiarli…
Insomma un’impresa piuttosto impegnativa, ma prima o poi ce la farò, almeno per gusto di assaggiarli.
mi dicono che a Parigi Pierre Hermè li venda ad un prezzo impossibile (non vorrei sbagliare ma qualcosa tipo 3 euro l’uno)
Non riesco ad inviare un commento…
ROBI CARA PRENDITI UNA TENTA E FAI CAMPING VIVRAI NELLA NATURA E TI RISPARMI SOLDI CHE POTRAI SPANDERE NEI MIGLIORI RISTORANTI….
(MA COSA VAI A FARE LI SE SEI COSI PERDUTA,,,,???)
ppero sarai in buona compagnia in AbbRuzzo ci sono molti lupi e orsi nelle foreste????
cara mary, grazie ma in effetti quelli li avevo già visti e… sono PIENI!!!
:(
non so più a che appellarmi!
uff
robiciattola@
post di sigrid del 26 maggio: tutto sulla maiella,dove dormire, dove mangiare e… fotografare! appena ho letto il tuo commento mi è venuto in mente uno dei primi post che mi hanno fatto amare questo blog.
Leggilo e mi saprai dire se sono i paraggi che cercavi per la tua vacanza!!
Robiciattola purtropp non ho indirizzi per te ma sono nata e cresciuta i Abruzzo e posso dirti che sei fortunatissima d andarci;;;
Spaghettini alla chitarra con polpettine di carne
pecorino e salame nostrano
fritti misti
spiedini arrosticini
agnello e caprette a volonta
dolci buonissimi
pesce appena pescato cotto alla griglia
pomodori
olive
liquori prelibati;;;;
paesaggi stupendi,montagne e mare;;;;
vecchiette che lavorano alla maglia davanti casa,ragazzi bellissimi che aspettavano che te;;;
pecorelle nei prati risate spensierate;;;;;
questo e l Abruzzo
BUONE VACANZE
Carissima Romina
purtroppo non conosco come mi piacerebbe persone del nostro bel paese pronte a dividere momenti assieme fra uno spaghettino e un lambruschino(faceva rima….)
Io qui non conosco Italians Girls….(ma dove si nascondono????forse a Charleroi????)
Se c e modo vorrei ben comunicare con te in privato(chissa ,magari siamo vicine senza saperlo;;;;)ma non so come fare per darti il mio mail….
IN OGNI CASO BACI E ABBACCI CARA SORELLA D AVVENTURA….E SI NON E DA TUTTI DI LASCIARE L ITALIA PER VIVERE QUI….un po di sole sto pomeriggio;;;;coooooll
HHHHHELPPPPPP!!!
Mi si para davanti un weekend in Abruzzo e pensavo di andare dalle parti di Scanno, sul Lago e fare delle passeggiate.
Che mi dite?
Consigli??? Non so ancora dove andare a dormire, perciò avanti con i nomi!!!
SU SU SU!!
baciotti,
Robiciattola
@Nicoletta
quello è il mio film preferito in quanto a costumi (che vestiti! che tessuti!) fotografia e… dolci!!! Il momento orgia-dolci è il mio preferito!
Solo una donna poteva fare un tale capolavoro, quel film, quella Antoniette, sprizzano femminilità da tutti i pori ^_^
Lo consiglio a tutti quelli (e soprattutto “quelle”) che non l’hanno ancora visto ;-)
Singrd riguardo alle tue foto non te ne fare lo sanno tutti che da quando sei andata a El Bulli senza invitarci NOI TI ODIAMO;;;;
Perche non mi ci hai portata????
si lo so neanche mi conosci, ma non é una buona scusa…..
Io sarei stata perfetta come guida tristica(si lo so, non parlo una parola di Spagnolo e in piu in spagna non ci sono mai stata;;;;ma bon on va pas faire les difficiles,,,,in piu sono del segno Toro e mi piace il rosso;;;;quindi con tutte le corride e la spagna ho molte cose in comune no?????(
La prossima vola mi ci porti ;promesso????
Gia che Graziella mi ha detto ieri che Babbo Natale non esiste;;;;almeno posso credere in Santa Singrid????
@nicolettapizzapazza: ciao costretta sul divano dopo operazione ginocchio leggiucchio e scrivo (cosa che normalmente non ho mai il tempo di fare…). Anche io italiana a Bruxelles e mamma. La mia vicina di casa tedesca (una versione teutonica della famiglia del mulino b…)fa tutte le settimane delle riunioni con le altre mamme tedesche qui a bxls. Che tu sappia esiste una versione de noiantri di ciò? Senza passare dalle feste del consolato con la banda del paese che suona…
E perche questi macarons li hanno chiamati cosi i Francesi????,,per me dei macarons sono dei maccheroni cioe u na buonissima pasta Italiana;;;;
mio figlio che é inteliggentissimo (malgrado i suoi soli 6anni e il fatto che sia biondo)ha detto quando gli ho mostrato la foto”coool c’est des hamburgher de tout les couleurs;;;;;”;; ecco dove finisce tutta la classe dei macarons;;;una copia colorata e miniatuizzata e zuccherata dei panini di Mac…voi sapete chi;
Penso anche che il fatto di essere rari li renda piu preziosi…
io li ho mangiati quelli buoni e di marca comprati a Parigi;;;;
ma ora almeno qui in Belgio diventano una cosa commerciale venduta ovunque,e se i grandi pasticceri ne fanno ok ,ma si trovano anche al supermercato in imballaggi da 10 e costano 2 euro;;;hanno perso tutta la loro raffinatezza ,
e forse anche quel poco di bonta che avevano;;;
(meringa erano meringa restano;;;;)
Penso che il maccarons sia un fantasma chic e colorato ,capriccioso et femminile ;penso al film Marie Antoinette DE sOPHIE cOPPOLa nel quale la regina si faceva delle orgie di queste leccornie;;;bien sur accompagnate di Champagne
;;;;bref un puro momento di estasi ;;;il tutto provando scarpine e vestiti in toni assortiti ai suddetti vestitini;;;
Allora la si;;;;sono daccordo ci avviciniamo all idea del paradiso;;;;
Sigrid, che meraviglia! Anche senza immagini riesci sempre a far percepire ogni sfumatura…
Mio marito libraio è già stato allertato… non vedo l’ora di sfogliare il tuo “gioiellino”!
Ciao Sigrid! No, di editrici venticinquenni che stirano tovagliette neanche l’ombra, di gente che vale poco ma che s’attacca al titolo, quanta ne vuoi???!!! E ti dico (anche) che non tutti avrebbero avuto la sensibilità di notarla stà cosa…per quanto mi riguarda chi si reputa ‘arrivato’ ha già chiuso nella vita!!! p.s. fatto il crumble alle pesche, mmmmmm, mersì!!!
britishkiller: e infatti benvengano.. io vorrei pubblicare le mie foto solo per averne ma poi non ho mai il tempo di mettermi davanti al pc per i miei interessi (e poi se volessi fare una cosa del genere forse dovrei proprio passare al digitale)! il problema delle critiche è quello di non farle cadere dall’alto (non mi riferisco assolutamente a te o ad altri in particolare), perché in questo caso sono mal tollerate, anche quando sono centrate… oppure creare dei centri del sapere chiusi all’esterno… questo mi fa un po’ paura in tutte le cose!
@Alice
Sprungli è quello in centro a Berna?
Tu li compri online sul loro sito o li trovi qui in Italia da qualche altra parte?
I macarons sono una cosa assurdamente divina… Non so se hai mai assaggiato quelli della Sprüngli (li chiamano Luxemburgerli) ma sono to die for…
solo che continuo a non sapere come si fanno
Ma come non li sai fare, Sigrid?! E io che pensavo il contrario e che ce li avresti insegnati! :))
https://www.cavolettodibruxelles.it/2006/11/cours-de-macarons-chez-lenotre
Cmq, un plauso per la giovane editrice che stira le tovagliette: sia perche’ non se la tira, sia perche’ le stira! Quando in certe foto in giro vedo le tovaglie piegate mi vengono i brividi!
Sigrid, non commento piu’ su questo blog, un po’ per mancanza di tempo, un po’ perche’ mi sento fuori luogo, cmq continuo a leggerti di frequente e volevo dirti che ho apprezzato molto il tuo commento 21 perche’ credo che proprio dall’umilta’ si migliori e ascoltando i consigli degli altri che non sempre sono buttati li’ con cattiveria o “invidia” (‘sta parola strausata spesso impropriamente). Io personalmente la penso un po’ come britishkiller, ma te lo dice una che ha altrettanto da imparare e che, stranamente, si trovava piu’ a suo agio con le macchine analogiche.
D’accordissimo invece sui tagli delle foto, molto carini i 6×6 a forgia di polaroid.
Buone vacanze, se le farai, cmq con un lavoro cosi’ forse nemmeno le desidererei le ferie (come invece mi capita da un po’).
evelyne@
grazie anche a te…anche in ufficio mi dicono che se ho un adomanda devo andare da Wikipedia, ma tra un vocabolario ed una chiacchiera condita con un po’ di umanità ed esperienza, preferisco sempre la seconda.
si si ma il mio voleva solo essere un commento costruttivo… insomma, a me fa piacere quando me ne fanno, perchè magari vedo punti in cui migliorare di cui non mi accorgevo!
detto ciò ognuno ha i suoi punti forti e i suoi punti deboli, è normalissimo, e comunque è da apprezzare il fatto che tu condivida anche scatti in cui sai che “manca qualcosa” (secondo te almeno). detto ciò come fotografa hai qualità veramente apprezzabilissime, tra cui un occhio e un’abilità di composizione (in questo il cibo deve essere un ottimo allenamento) fantastici.
brava brava e continua così!
io sicuramente prendo spunto dai tuoi scatti perchè invece mi manca un pò di attenzione e composizione sui dettagli!
scusate volevo dire: la tecnica non equivale SEMPRE a bella fotografia…
@ sigrid: non vorrei diventasse una discussione tra me e te, però non posso evitare di risponderti, sono d’accordissimo con te, l’autocritica è fondamentale, sopratutto quando si fanno cose del genere, quello che non capisco è il professare la necessità della gavetta, dell’imparare con sofferenza… quasi una visione fodamentalista dell’arte, come se ad un grande pittore gli si rinfacciasse il saper dipingere senza aver fatto una scuola per imparare… non so, mi sembra che dell’arte si stia un po’ perdendo l’aspetto fondamentale: l’importante è che ciò che si fa ci piaccia e comunichi qualcosa. E’poi logico che ciò che oggi ci piace domani sarà superato perché il nostro percorso e la nostra esperienza ci avrà maturato (stilisticamente e tecnicamente parlando) e magari portato altrove (perché no?). Non si può non notare che l’occhio c’è (sopratutto per la fotografia di cibo) e la sensibilità anche, la tecnica, se non si decide di fare il percorso inverso, si può anche imparare strada facendo! Io ho fatto dei corsi di fotografia e devo dire che tecnica non equivale a bella fotografia (esistono anche persone bravissime tecnicamente parlando ma le fotografie sono estremamente fredde…ovviamente anche persone che hanno entrambe le qualità.. per carità!) e esistono grandi fotografi che non hanno mai fatto alcun corso o gavetta.. avevano occhio!
Intervengo un attimo proprio sull’ultima frase di Sigrid, perche’ di fotografia (purtroppo) me ne intendo ben poco, ma siccome penso che come tutte le arti debba arrivare anche (e soprattutto) ai profani, trovo che la sensibilita’ e lo sguardo del fotografo abbiano un’importanza fondamentale….
Non per niente, delle foto di Sigrid, a parte quelle del cibo, che sono sempre bellissime, mi piacciono quelle che ritraggono le persone, i loro visi, i loro sguardi a volte persi nell’obiettivo, a volte concentrati sulla propria attivita’, a volte divertiti….
E’ ovvio che se non ci fosse una preparazione tecnica, (anche se tu Sigrid, dici che non e’ stata ortodossa, ma c’e’ e si vede), anche la piu’ grande sensibilita’ non riuscirebbe a passare a chi guarda la foto, non essendo “traghettata” dalla bellezza.
@evelyne: ripulito ora ora :-)) (in realtà non è che era passato tanto dall’ultima volta però in effetti, stando sempre in giro, forse andrebbe fatto più spesso, uhps? :-) Comunque non mi butto via affatto, mi sento molto seria su quello che faccio ma è assolutamente giusto e necessario saper valutare e riconoscere le proprie lacune (e proprio per quello sono state dette delle cose alle quali, onestamente, non posso che sottoscrivere) Diversa è in effetti la questione del taglio, che riguarda anche l’impaginato e la voglia del momento (per dire, il libro appena fatto ha foto quadrato perché il formato del libro è quadrato, mbe? beh si taglia, fine storia, mi sembra (poi appunto se il problema è che così faccendo vogliamo far sembrare di usare un 6×6 quando in verità non è cosi, bah, capisco ma nel contempo mi sembra così talmente facile da capire che non mi pare un punto sul quale preoccuparsi). Incompenso, sempre referendosi alle questioni di ieri, sulla technica e l’artigianato dal lungo apprendistato ecc, nulla a ridire per carità, ma mi ha fatto ripensare a delle cose dette da un’altro – serissimo – fotografo, ovvero il fatto che appunto, proprio perché la technica rende più accessibile il mezzo e meno ermetico la sua arte, forse ora il ‘mestiere’ si gioca inanzitutto sull’occhio e sulla sensibilità piuttosto che sul mero criterio di perfezione iconografica. Non so (come al solito, è sicuramente una via di mezzo che serve), la butto li, in ogni modo trovo sia uno spunto interessante a discussione.
@ ominosalato: perché?? vuole solo cucinare il gattino rosso… e a me piacciono i gatti rossi!
(scherzo, eh :)
@ sigrid: non ti buttare via così, poco tempo fa io mi complimentavo proprio per la qualità delle tue fotografie che aveva subito un’impennata, del fatto che ci avevi preso un po’la mano con la messa a fuoco sull’infinito… le critiche rispetto ai tagli (come fossero foto 6×6 et al.) sono scelte di stile, possono piacere oppure no, ma sono scelte e come tali vanno rispettate! Quanti grandi fotografi tagliano in vario modo le proprie foto? Riguardo al sensore sporco invece… dev’essere vero.. lo avevo notato anch’io… per il resto concordo con te, lo stile informale di questo sito è ciò che ne fa la bellezza, d’altronde non è mica un sito di fotografia.. è un blog di cucina! (con delle belle immagini che raccontano a noi ciò che hai visto e… a questo scopo sono perfette!)
gRAZIE eVELIN PER LE BUONE RICETTE DI CONIGLIO?
io pero ci metterei come si fa qui della buona birra kirk alla cigliegia o una brunetta di Monastero(in Belgio i Monaci fanno buonissime birre et formaggi,,,,)da un sapore piu dolce al coniglietto a certi piace a altri no;;;;
ma non si puo piacere atutti non é vero Ominosalato??????
HIHIHI certo ho un senso dell’ humor un po strampalato e non sempre facile da capire e apprezzare;;;;e neanche posso dare la colpa al caldo e al sole;;;;(qui piove sempre…..(
MA NON PREOCCU¨PAVI DICEVO PER SCHERZO CHE VOLEVO MANGIARMI IL MIO GATTINO…..
Io gli animaletti li adoro;;;
anche i coniglietti;;;
quando ero piccola ne avevo uno bellissimo tutto bianco si chiamava Bucaneve ;;;mi avevano prevenuta un giorno sarebbe finito in padella quanti pianti mi sono fatta quando l’ ho visto nel mio piatto bello arrostito;;; non volevo piu mangiare soprattutto perché ci avevano messo della verdura vicino;;;;e a me da bimba la verdura faceva proprio schifo;;;;e allora che ho fatto????ho buttato la verdura e mi sono mangiata il cosciotto di Bucaneve;;;;
no non sono cattiva(lui era Buonissimo);;;
Sono solamente un essere umano;;;
Baci a tutti
@britishkiller: anche per te vale, un po’, la risposta di ieri a luigi, cioè io ero e rimango una che non si vuole chiamare fotografa, proprio per le lacune che so e che si osservano, e per il mancato percorso didattico serio anche. So bene che le foto di cibo in genere (per quanto non perfette) sono migliori di quelle ‘fuori’, probabilmente e semplicemente perché ho passato veramente molto più tempo – quasi tutto – a lavorare sul cibo (che poi è la cosa mia, in quanto pasisone ecc) che non fuori porta (che è cosa non mia, abbastanza estranea e ermetica, per me :-), e appunto andando fuori mi accorgo benissimo dei difetti e dell’enormità di ciò che di conoscenza ancora mi manca, ma d’altronde è anche normale, visto che non ci ho mai particolarmente lavorato – io sono quella che fino a novembre scorso non sapeva manco cosa fosse l’infinito eh :-) E appunto i paesaggi sono cose che faccio ‘per me’, quando vado a zonzo per i fatti miei, mai a scopo veramente fotografico, insomma al massimo c’è li dentro la curiosità e l’attrazione quella un po’ naive e malabile dei principianti, perfettamente daccordo. Può capitarmi di metterli qui, in quanto appunti personal, e suppongo che mi sent libera di farlo perché siamo alla buona, infra nos, mica in una galleria fotografica, anzi le foto un po’ rispecchiano anche il modo in cui si scrive, imperfetto e un filo confidenziale, roba da moleskine e pezzi di adesivo, direi, e mi piace così :-)
sarà…ma a me sta nicolettapizzapazza non mi convince…oppure il caldo mi fa vedere troppi sottili doppisensi nei vari post…vabbè
@ mary, anche se ti hanno già risposto e per integrare l’informazione (cito da wikipedia):
Pepe rosa o falso pepe peruviano è la bacca, di colore rosa dal gusto simile a quello del pepe, di un albero del genere Schinus.
Poiché le bacche hanno un aroma simile a quello del pepe sono utilizzate come spezia; il pepe rosa appunto. Possono essere consumate solo in modica quantità poiché contengono sostanze leggermente tossiche. Usato anche nella Creola: miscela di pepe bianco, pepe nero, pepe verde, pepe rosa e pimento. (che, dico io, si trova anche al supermercato!)
cristallina@
grazie…stavo già antrando dal fioraio! ;-P
Bellissima foto.
Se posso permettermi senza essere lapidata un giudizio sulle tue foto, devo dire che in quelle di cibi e di piccoli particolari sei eccezionale. Su quelle di viaggi, paesaggi, etc se devo dire la verità manca ancora qualcosa secondo me, non so dirti cosa. Mi piace l’occhio e il taglio delle foto, ma forse ci vorrebbe un pochino di postprocessing perchè colori, nitidezza, etc non mi convincono. Le vedo tutte un pò cupe e spente.
Oh, tutto ciò detto tanto per, da un’ammiratrice eh! Solo un piccolo parere.
Invece, chiaramente perchè è il tuo lavoro, in queste foto qui sei imbattibile. Composizione, colori, inventiva… wow. Sono sicura che il libro sarà bellissimo. Questa foto qui in particolare è stupenda.
Le “baies roses” sono una spezia, detta anche “falso pepe” o “pepe rosa”.
Sono delle bacche rosse di un certo albero del Sud-America… (mai provate personalmente!)
Help, ho capito quasi tutta la ricetta del coniglio con le prugne a parte “… dizaine de baies roses” cosa sono? non vorrei rovinare la ricetta con una “dozzina di rose”!!!;-)
oppure c’è anche questo:
http://www.labonnecuisine.be/lapin-grand-mere.htm
ma ne esistono tantissime varianti…
per il lapin aux pruneaux:
http://www.marmiton.org/recettes/recette.cfm?num_recette=35815
questo io conosco… ciao!
pero io tutte queste storie sui macarons e l’estasi che si po provare mangiandoli e la loro ricetta sofisticatissima proprio non capisco…
IN FONDO NON SONO CHE DELLE MERINGHETTE (RICETTA IMPORTATA IN FRANCIA DAI CUOCHI DI CATERINA DEI MEDICI E QUINDI ITALIANISSIME)COLORATE CON FRUTTI O CIOCCALATI VARI E FARCITI DI CREMINA;;;;;
Allora tutto queto sballo????,
Si é Vero pero che da vedersi sono bellissimi
et che il libro dove ci saranno dei macarons supersexi in tutte le posizioni non possiamo mancarlo;;:
voevoanche far un piccolo commento alle critiche fotografiche che Singrid a avuto e ben accettato;;;
e SI questa é la vita ,certe persone hanno piu fortuna di altre ,forse é ingiusto forse no,il vero talento per fare le cose non si aquisisce ,ci si nasce;;;;
poi bastano piccoli fortuiti dettagli per fare tutta la differenza;fra una foto e l’ altra,fra un essere umano e un altro;;;;
et trasformare una meringhetta en macarons…..
BACI A TUTTI
Cara Sigrid, credo che tu e i macarons abbiate una nuova giovanissima fan. oggi la mia collegha ha portato in ufficio la piccola Matilda di 4 anni, che non appena ha visto la foto delle tue mani piene di delizie colorate ha chiesto che le stampassi una copia della foto. Siccome però siamo dotati di stampante in bianco e nero, ora sta colorando la foto con i suoi pennarelli. insomma, macarons in formato kamasutra per bambini. baci irene
che meraviglia sti macarons….in perfetta sintonia con la mia giornata, perchè oggi avevo in programma di andare a comprarne giusto qualcuno (pochi per rispetto ai miei fianchi) da Peck a Milano. sono gli unici che sono riuscita a trovare. non saranno come quelli di mercotte ma in attesa di un bel viaggio in francia e soprattutto dell’uscita del libro, mi dovrò accontentare….buone ferie irene
mi sveglio questa mattina di grigia pioggierella su Bruxelles et cosa vedo da Singrid?????
kAMASUTRA;;;;;;Wawwww certo non proprio quello che pensiamo ma quella foto di maccarons tutti colorati come un arcobaleno dopo la pioggia che Libidine;;;;;;;;
grazie per le buone ricette di coniglietto ;;;
io conto su Singrid per darvi una buona ricetta di Lapin aux pruneaux ,che é una vera specialita Belga e che quindi deve certamente conoscere meglio di me il nostro cavoletto ce sta diventando de Roma;;;lol
Scusatemi anche per la mia ignoranza geografica da quindici anni vivo in Belgio e mi ero scordata le lezioni di geo a scuola ;;;ma certo che trieste é in Friuli e non in Veneto….
uF…QUEL BEL GATTONE ROSSO DELLA FOTO ALLORA NON SE LO PAPPERA NESSUNO;;;;
baci a tutta la piazza e buona giornata
Yeah, un altro libro da aggiungere alla collezione ! I macarons sono la mia passione ma non ho mai fatto più di 3 gusti assieme, sogno di farne di tutti i colori come la fatina dèi macarons (mercotte). Bravissime!
Direi un lavoretto da due soldi ;)
Non vedo l’ora che esca il libro così oltre ad assaporare i deliziosi macarons, mi potrò gustare le tue foto che hai fatto con dedizione e sudore ^^
Un bacione,
Ginger ~♡
Attenderò con trepidazione l’uscita del libro…per il momento ho messo nella lista dei preferiti il blog della geniale Mercotte
Un bacio
Fra
E’ stata una vera macaron-orgia insomma!
Anch’io a questo punto sono curiosa di vedere il libro.
Il connubio cavoletto+mercotte (quest’ultimo insieme al tuo e a foodbeam è uno dei miei food blog preferiti :-) non s’ha da perdere!!
Tre donne appassionate del proprio lavoro che collaborano in armonia e professionalita’…..un esempio da seguire!
Ho tracannato il post come se fosse stato il bicchiere di latte che ho saltato stamattina :) (che brutta immagine…. :)
Mi raccomando, facci un reminder quando esce il libro, che’ da qui ad ottobre almeno io che ho la memoria del pesciolino rosso l’avro’ dimenticato, e siccome ho intrapreso una personale sfida al macaron, capisci che non posso perdermelo :))
PS: ah ah, perche’ Sibaritica???? Ma non e’ che per caso sei da quelle parti la settimana prossima, quando saro’ Sibaritica pure io? :)
Strenna di Natale, assolutamente.
E tu, intanto, riposati….
Et bien dis donc tu n’as pas perdu de temps !!
J’ai presque tout compris !!! merci pour ces journées de travail dans la bonne humeur et pour ton professionnalisme !
prima!
:) wowww.. non vedo l’ora di comprare il librino, anche se un po’ temo i macarons e non so quando mai proverò a farli…
cmq.. un’estate proprio banale, la tua eh? (che invidiaaa)
ora a nanna, va! che domani è SOLO giovedì!
baci :))