Dunque, alla solita domande (visto che si pone ogni anno), e mo’ che mi hanno sedotti cosa ci faccio con sti melograni? stavolta la risposta è arrivata da Donna Hay. Se siete un po’ fissati con ricette e foto consiglio caldamente l’abbonamento alla sua rivista, che è molto bella, molto diversa anche dai libri, insomma, è più rivista, con dei servizi a tema e tutto ma proprio tutto atrocemente curato e perfetto (- sospiro :-), l’unico neo semmai è che in australia hanno le stagioni un filo al rovescio sicché in linea di massima quando qui fuori ci sono 35 gradi vi arriveranno i numeri sugli arrosti e il cioccolato mentre d’inverno vi parlano di frutta e gelati. Ma vabbe, per la passione del bello si sacrifica questo e altro, n’è vero? :-)
Panna cotta al cocco con gelatina e sciroppo di melograno
per la gelatina di melograno
succo di melograno 120ml
zucchero 60g
semi di melograno 4 cucchiai
gelatina 2 fogliolineper la pannacotta
panna fresca 500ml
zucchero 80g
noce di cocco essiccata 40g
gelatina 2 fogliolineper lo sciroppo di melograno
succo di melograno 250ml
zucchero 110g
semi di melograno 4 cucchiai
Preparare la gelatina: aggiungere 30ml di acqua al succo, portarlo a ebollizione insieme allo zucchero, scioglierci la gelatina precedentemente messa in amollo, agiungere i semi di melograno e lasciar intiepidire. Versare la gelatina sul fondo di 6 bicchieri e mettere il tuto al fresco per almeno un ora finché la gelatina non si sia rappresa.
Preparare la pannacotta: portare a ebollizione la panna con lo zucchero e il cocco. Lasciar bollire per qualche minuti, poi aggiungere la gelatina amollata e strizzata, farla sciogliere e lasciar intiepidire il composto. Quando sarà a temperatura ambiente, versarlo sulla gelatina rappresa, e rimettere il tutto al fresco per un paio di ore.
Preparare lo sciroppo: portare a ebollizione il succo con lo zucchero, e lasciar cuocere per 8-10 minuti finché il liquido non abbia una consistenza densa e sciropposa. Spegnere e aggiungere i semi di melograno. Infine, servire le pannacotte (nel bicchiere o sformate) con un paio di cucchiai di sciroppo.
Mia cara Sigrid,
devo dirti grazie 3 volte.
1. perchè ho provato la tua ricetta e, seppur variando leggermente le dosi, è uscita fuori una bontà!
2. perchè mia suocera ora dice che sono “bravissima in cucina”, quasi come lei;-)
3. perchè grazie a questa ricettina, ho vinto diversi “contest” tra foodbloggers (io che non mi sono mai reputata tale).
Ti ringrazio perchè sei sempre stata la mia musa ispiratrice e, anche se non ho mai avuto il “coraggio” di scriverti, oggi non potevo esimermi dal farlo.
Mia sorella ha la “seconda casa” a New York. Ogni volta che parte, mi chiede sempre di accompagnarla… e io sogno di incontrarti un giorno tra gli streets di NYC..
con affetto e ammirazione,
Vaty
Qui la tua ricettina rifatta:
http://vatineesuvimol.blogspot.it/2013/01/panna-cotta-alla-melagrana.html
Ciao.
Sono contento di scrivere a voi.
Siamo una società egiziana Chiamato Gouda Per i prodotti agricoli Siamo lieti dipresentarvi il nostro sé come leader di esportazione di frutta e verdura in Egitto.
Clienti alla ricerca di frutta di alta qualità e prezzi competitivi e possiamoconcessionario entrambi.
I nostri vantaggi come segue:
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* Noi pacco melograni qualità molto buona, uva e pesche ….
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congelati Melograno
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bhe’ io ho seguito la ricetta per filo e per segno, ma la pannacotta non si e’ rappresa ovvero sembra latte appena addensato come mai? Forse era , meglio usare la colla di pesce che la gelatina no?
ciao Sigrid volevo ringraziarti x avevo ospiti a cena e come dessert ho provato ha fare la passeggiata vicana nei bicchierini come hai fatto tu e mi son venuti uguali e buonissimi grazie sei bravissima: mi piace visitare il tuo blog mi rilassa e mi fa star bene grazie a tutti
un trucco, invece di immergere lo stampo nell’acqua calda, è di passarlo sopra al vapore di una pentola bollente e/o, se usi gli stampini di domopak, dopo averli capovolti fai un buchino sul fondo, così entra l’aria e il budino si stacca.
@ DARIO: vabbè, per ora – ma giusto per ora – mi accontento delel chiacchiere virtuali di voi due vip della foodblogosfera. Complimenti per il tuo secondo posto, meritatissimo.
@ Francesca: grazie delle segnalazioni, qua mi tocca fare un leasing per abbonarmi a tutto…
Io dico solamente:bella, buona e semplice. Proporrò una ricetta simile per i ragazzi sul mio blog, con tutte le idee che ho raccolto. Grazie a tutti
Se vi piace lo stile raffinato di Donna Hay, vi piacerá senz’altro anche quello di Michele Cranston, nuovo editor in chief di Marie Claire Food, che ha preso appunto il posto di guida che una volta era proprio di Donna Hay. Date un’occhiata a questi: http://www.amazon.co.uk/s/ref=nb_ss_b?url=search-alias%3Dstripbooks&field-keywords=marie+claire+michele+cranston&x=0&y=0
‘Kitchen’ é il mio preferito. Volevo anche segnalare un nuovissima rivista appena uscita negli UK, e cioé quella di Jamie Oliver. Lo stile é molto diverso da quello di Donna Hay ovviamente, ma grafica é grandiosa:
http://www.jamieoliver.com/magazine
Dario,ha risposto per me!
Anch’io credo che la pannacotta “madre”sia quella con gli albumi cotta a lungo in forno,le altre la versione moderna che forse mantengono,come dice Dario,un sapore più vicino alla panna fresca.
Quella cotta,però,ha una cremosità che la rende insuperabile e se cotta bene,gli albumi non si sentono.
Babuska: per l’oro ci si puo’ accordare ;-)
Comunque ci hai gratis qui su “Cavoletto di Bruxelles” e sul mio “Scienza in Cucina”, non puoi lamentarti ;-) (sono anche i blog numero 1 e 2 nella sezione gastronomia di Wikio http://www.wikio.it/blogs/top/gastronomia )
Comunque, se fossimo in tivvu’ non potremmo certo rispondere alle domande, non credi? eheheh
ciao Dario
p.s. se chiamate Sigrid con il nome, potete anche farlo con me ;-)
@ Sigrid & Bressanini: scusate, ma devo comprarmi un canale food e coprirvi d’oro per vedervi in una trasmissione insieme? Io vi voglio in tivvvvùùùù… (repetita iuvant!)
Sigrid: l’enzima che c’e’ nell’ananas che si “mangia” la gelatina viene disattivato se lo scaldi. Io pero’ la panna cotta, non la porto mica all’ebollizione. Credo che sia una tradizione che deriva da un tempo in cui se non bollivi il latte o la panna ti beccavi un sacco di malattie. La gelatina si scioglie gia’ a 40 gradi e se non fai bollire la panna hai un sapore, a mio parere, migliore, di panna fresca e non di panna “cotta” :-) (a meno che ti piaccia cosi’ ovviamente :-) )
sulla versione di Rita: credo che originariamente, prima che si cominciasse ad usare la gelatina, la pannacotta si facesse proprio con gli albumi. Ci vorrebbe qualche esperto di dolci tradizionali piemontesi qui …
Intanto, superato lo stupore del ‘e tutti lo sapevano e io no!’ :-) grazie per le dritte sugli stampini di silicone per pannacotta, anzi, se qualcuno li trovasse in rete – me lo mandate il link??!!
per il succo di melograno: molto meglio quello fresco, due opzioni, o prendete i semi e li mettete nello schiacciapatate (funziona!) o usate lo spremiagrumi, io stavolta ho fatto così, ma devo dire che si è più a rischio schizzi e che lo schiacciapatate sicuramente vi permette di estrarre meglio il succo. (ovviamente, anche la centrifuga mi pare ottima :-)
@anna: boh? io mi sono abbonata tramite il sito e la rivista mi arriva, non so che dire :-)
@dario: nelle ricette di donna hay figura la gelatina in polvere :-)) a proposito, l’avevo letta sta cosa del kiwi e dell’ananas, cioè che non mi spiego è che tempo fa ho fatto delle pannacotte pinacolada in cui c’era la gelatina di ananas, e non si scioglieva da sola (??!)
@marinaV: ma non si sente troppo l’amido poi?? perché in genere, nelle creme per esempio, mi da fastidio…
@giulianagiu: la pelicola proprio no, nun ce piace perché le pieghe le fa cmq semmmpre :-) voglio il siliconeee :-)))
@rita: interessante la tua panna cotta al forno, proverò, mi chiedevo soltanto: ma una panna cotta cotta al forno è sempre una panna cotta o diventa un’altra cosa?? :-))
@kali: la passi pure a me poi la ricetta dello zainetto misterioso?? :-))) (fosse anche solamente per l’anneddoto :-)))
@rondinella: beh sei proprio messa bene mo che il tuo cane ha imparato ad aprire la porta del frigo :-)))
Adoro da sempre Donna Hay! Io un bel succo di melograno limpido lo ottengo centrifugando i chicchi..però si trova anche il succo già pronto in bottiglia da NaturaSì, biologico e senza zucchero aggiunto. Per quanto riguarda l’agar agar al posto della gelatina ‘classica’, di solito uso 3 cucchiai di fiocchi per 500 ml di liquido (per una consistenza abbastanza soda), considerando però che molto dipende dal tipo di liquido che va addensato. Bellissima la foto!
Grazie per il consiglio su Donna Hay. E’ favolosa!
@barbara: non mi risulta, pero’ non lo gestisco io direttamente quindi se ci sono problemi tecnici non mi avvisano. Forse per il giuramento di Obama la rete era intasata :-)
@Dario Bressanini, ho letto il tuo articolo sulla gelatina ed ho le idee più chiare, grazie.
ps. le meringhe seguendo i tuoi consigli mi sono venute una meraviglia.
buon giorno a tutti.
Ciao Sigrid. Avevo provato ad abbonarmi a Donna Hay l’anno corso ma il sito diceva che il servizio abbonamenti per l’italia non era disponibile. Riproverò. Mi piace molto questa rivista è elegante e raffinata. La compro appena posso, purtroppo la trovo sono in alcune edicole in centro a Milano.
Baci
ciao dario!!!!!!
meno male che ci sei sempre tu a salvarci dalle nostre complicazioni :-)
scusa se ne approfitto un second, ma ho avuto problemi ad aprire il tuo sito negli ultimi tempi, ti risulta?
ciao
babs
Rita: la convenzione che ti dicevo credo sia utilizzata in tutti i paesi europei. Per l’australia non saprei
Riguardo alla faccenda gelatina/vegetariani, si’ la gelatina e’ un prodotto animale (ma ormai non si fa quasi mai piu’ con la pelle dei pesci). E” una proteina. La gelatina viene anche utilizzata, ad esempio, per chiarificare il vino, e so che alcuni vegetariani non bevono vino a meno che sulla etichetta non sia scritto esplicitamente che non e’ stato chiarificato con gelatina (non e’ una indicazione obbligatoria)
ciao Dario
@sigrid
P.S. i trucchi tipo lama ghiacciata intorno, freez etc funzionano ma io quando ho iniziato ed ero molto impedita ho usato un trucco semplicissimo foderare con pellicola alimentare gli stampini lasciando debordare un pò in modo che girando la formina e tenendo giù i lembi della pellicola la delizia di turno scivola fuori perfettamente.
DUE accorgimenti non formare troppe pieghe con la pellicola (per avere un bell’aspetto finale) ma soprattutto usare pellicola senza PVC perchè rilascia particelle di plastica nel cibo!
Buona giornata Giu
sì confermo l’agar agar è + addensante della colla di pesce, quindi in proporzione ne va un po’ meno.
per sfornare bene budini e cose varie ho visto utilizzare coppettine di alluminio e passare i bordi con un coltello prima di procedere all’estrazione e sembrava tutto molto semplice però non so, probabilmente dipende tanto dalla consistenza del budino/panna cotta
Dario:quindi se ho capito bene un foglio di gelatina da 6g ha lo stesso potere gelificante di uno da 2g in italia?
Ma quando ti trovi a fare ricette “non italiane”?
Un foglio di gelatina australiano ha lo stesso potere gelificante di uno italiano?
Grande sigrid….
Lo userò come dolce per san Valentino…
Che buona! Al cocco è la mia preferita in assoluto, io sostituisco in parte la panna con una lattina di latte di cocco per dolci (un pò più denso e grasso:( ma buonissimo).
il risultato è davvero ottimo!
Normalmente la servo con salsa cioccolatosa fondente ma questa versione mi sembra così fresca e si adatterà meglio alle cene di curry a cui spesso la abbino.
Grazie per l’idea e soprattutto per la bellissima foto che mi fa venire voglia di mangiarla anche a quest’ora!
Giu
Oddiomio sììììì! Io ti amo!
(sempre @laura: il mio guru santin spesso unisce l’uso dell’agar agar a quello della gelatina)
@laura: si, l’agar agar può sostituire la gelatina che è di derivazione animale (e col pesce non c’azzecca proprio nulla). L’agar agar ho notato che in realtà offre il vantaggio di una consistenza più ferma e strutturata, solida insomma…
x Lady Baby , hai provao con….un cavatappi ? :D
– il silicone va con i rifiuti particolari….non nel generico . /°_°\
Rita e Milena: i fogli di gelatina in vendita sono “standardizzati”: indipendentemente dal peso (ogni produttore si regola come vuole, usando gelatina più o meno forte) ogni foglio gelifica alla stessa maniera la stessa quantità di acqua.
Quindi la gelatina si misura in “fogli” e non in grammi (sul mio Blog ho scritto qualche articolo sulla gelatina se vi interessa)
babuska: Forse l’acqua che metti nel contenitore, prima di versare la panna cotta, serve a tenerla “staccata” dalla parete. Boh, dovrei fare qualche prova (io solitamente non la sformo ma la mangio nel contenitore :-) )
Sigrid: a me il melograno non piace ;-) invece uso dei pezzi di Kiwi che creano una consistenza particolare: il kiwi contiene un enzima che distrugge la gelatina (come l’ananas e la papaya) quindi attorno ai pezzi di kiwi la panna cotta è quasi liquida, creando un effetto interessante
una delizia del palato!!!!!!!
@Laura: sostituisco da anni la gelatina nella pannacotta con la maizena (amido di mais) in ragione di 75-80 gr per litro di liquido e viene benissimo. Io non sono vegetariana ma la gelatina mi fa senso. Il trucco è di mescolare bene la maizena allo zucchero, aggiungere pian piano il liquido mescolando e poi riscaldare il tutto. Se lo fai al microonde, poi, non hai affatto il problema di star lì a girare per mezz’ora sul fornello col rischio che ti si attacca tutto.
Anch’io sono della scuola degli stampini di silicone, bagnati d’acqua e poi scolati per bene.
Ciao!
Ciao, questa ricetta sembra davvero bella. Qualcuno sa se sostituendo la gelatina con l’agar-agar i risultati sono altrettanto soddisfacenti? Credo che la gelatina tradizionale non sia adatta ai vegetariani. Grazie
sembra buonissima…
l’anno scorso, con il medesimo dilemma, ho realizzato una cosa simile con lo yogurth al naturale e uno sciroppetto di melograno….
a parte la scocciatura di “spremerlo”. ogni anno in questo poriodo vado in fissa e lo alterno al succo di arancia…
ciao!!
ciao Sigrid ho conosciuto da poco il tuo sito e devo dire che ho sperimentato
3 delle tue ricette di dolci e sono piaciute moltissimo sono buonissime e adesso voglio provare anche quella di oggi perchè mi ispira proprio grazie sei bravissima ciao lory
x rondinella (18) …mai sentito parlare dei……poltergeist…?
Splendida interpretazione della “solita” panan cotta!
Dai miei innumerevoli esperimenti la pannacotta cremosissima,morbidissima si ottiene usando gli albumi e cuocendola a bagnomaria.
il segreto: sbattere pochissimo gli albumi e cuocere molto lentamente in forno
http://lafucinaculinaria.blogspot.com/2008/06/pannacotta-al-caff-e-cardamomo.html
Cavoletto, sei più meglio tu di Donna Hay! ;)
p.s. la zuppa di broccolo romanesco è venuta buonissima!!
Io quando faccio dolci al cucchiaio uso gli stampini di plastica. Ma il dolce lo spiattello poco prima di servirlo, aiutantomi con la punta di un coltello.
Solo che non uso gelatine di origine animale, ma vegetale.
la panna cotta e’ un dolce che non mi viene mai come vorrei, generalmente sempre troppo consistente (tipo gomma), se queste dosi di gelatina sono azzeccate allora credo si possano adattare a tutti i tipi di panna cotta dalla più classica alla più estrosa. Quindi mi unisco a Rita nella domanda: ” 2 fogli da 2 g l’uno?”.
perchè la panna cotta deve essere morbida, morbida ed è veramente difficile riuscire a trovare le giuste proporzioni.
uhmmm..ma qui iniziamo ad esagerare! anche la pannacotta..mi sembra di ingrassare virtualmente se andiamo avanti con queste cosine deliziose!! bravissima
Nella ricetta per la colla di pesce c’è scritto due foglioline:sono 2 fogli da 2g l’uno?Cioè il formato che si trova più comunemente in Italia?
Per sformare perfettamente i dolci dagli stampi di silicone-soprattutto se sono con scanalature,cavità-l’unico metodo infallibile è surgelare la preparazione e rimuovere il dolce ancora congelato e poi farlo scongelare in frigo.
Ovviamente il dolce deve essere adatto al congelamento:per bavaresi,budini e pannacotta con la gelatina va bene.
@ tutte le sformatrici di pannecotte fallite: scusate, ma per una volta mi sento un genio, anche se non so perchè… Io utilizzo degli stampini di vetro rigati, tipo da soufflé ma più bassini, che vanno in frigo/freezer/forno. Basta una passatina di lama fredda intorno al bordo e il fondo si stacca perfettamente. Difficile che si sfracelli, vista la compattezza del dopo-frigo, anzi forse non mi è mai successo. L’altra cosa che faccio di solito è di bagnare appena il contenitore, sgocciolarlo per bene e passarlo in freezer qualche istante prima di versare il composto liquido. Metodo della nonna, non so perchè… ma lei lo faceva e io continuo a ripetere il gesto, con qualunque tipo di budino. Comunque mi sembra un caso da Bressanini… ;-)
Un altro capolavoro, non c’è che dire….grazie della dritta sulla bella rivista! bacioni :-)
…anche se probabilmente, non amando le cose gelatinose/budinose, andro’ per il semplice sciroppo e senza gelatina sotto…
fra l’altro ho scoperto poco fa che una mia amica ha trovato uno zaino smarrito da uno studente (quasi sicuramente di un’alberghiera) in cui c’era la ricetta di una panna cotta BUONA, ma buonaaaaa proprio perchè non mi piacciono le cose budinose, quella era veramente cremosa… bisogna che me la faccia passare :) poi condivido e giudicate voi stessi
UUU ma lo sai che (con un po’ meno semini nella decorazione e senza il cocco) questa ricetta era in un sale e pepe di qualche mese fa? Avevo una cena con amici e ho cercato in tre supermercati diversi le melagrane e TUTTI l’avevano finita, mi sono trovato a ridurre un po’ il succo “Rosso” Santal (che fra l’altro amo piu’ di ogni succo in questo periodo) insieme a un foglio di colla di pesce e…. ha fatto ugualmente la sua porca figura, tutti si sono leccati i baffi… la settimana scorsa ho comprato dal gioielliere/alimentari davanti all’ufficio 2 melograne (alla modica cifra di 2.50€/cad) con la promessa di centrifugarne una e mezzo e usare l’altra mezza per decorare, la variante al cocco mi ispira molto moltissimo…. I’ll let you know :))
un cavoletto al giorno toglie la noia di torno!
che poi….meno male che ti hanno portato prima il piano cottura e il forno ancora no! così ti puoi concentrare su ognuno e dargli l’attenzione che si merita! :)
comunque, oggi a pranzo altro non avevo che…uova, un cavolo cinese da cuocere e allora mi sono detta: ma facciamo questa cocotte!
cotto il cavolo a stiscioline nel woc con le caritine julienne, messo nella pirofilina monoporzione, messo l’uovo di gallina (bucato) e via! mel microonde un minuto per volta.
Risultato, dopo due minuti o forse tre, deludente: il bianco non si voleva rapprendere, e invece si era rappreso il tuorlo. quindi ho tolto tutto e ho lasciato che cuocesse con il calore delle verdure. Alla fine ho mangiato tutto ma era un po’ diverso da come lo pensavo…
Nous aussi on adore Donna Hay… :)
Il cocco non mi piace ma questa panna cotta è bellissima!!!
La proverò non al gusto di cocco perchè come presentazione è una meraviglia!
…una volta tanto non mi manca niente, ho perfino la gelatina di melograno e stavo per sbatterla via per mancanza di applicazioni convincenti…
@sigrid: non è troppo tardi per il consiglio sulla birra, dovevo cucinare il coniglio ieri, ma il coniglio in frigo non c’era, me lo ero sognato??
@sigrid
ps2:
ieri sera ho fatto la panna cotta al cocco, ma utilizzando il latte di cocco (dosato 500gr di latte di cocco e 250 gr di panna), sai che è venuto veramente strepitoso?!
grazie Sigrid, ho una pianta di melograno in giardino e non so mai come utilizzarli in cucina!!
Bellissima idea!!
Sigrid! Non ci crederai ma ultimamente non faccio altro che sfogliare i libri di donna hay in cerca di ispirazione e di ispirazione ne fa venire davvero tanta… quello che manca è il tempo! UFFFFF!
Ottima questa panna cotta… e ti dirò che a me piace da matti mangiare i dolci nei bicchieri ( rigorosamente trasparenti però eh)… molto piu che in un piattino!
Per il succo di melograno io in genere spremo ilmelograno con lo spremiagrumi manuale e se vedo qualche semino lo elimino subito… poi filtro tutto!
@coco……
o sei una maga, oppure io sono veramente impedita, presa dal nervoso ho fatto volare in pattumiera anche l’ultimo stampo in silicone…….
@gian dei brughi
io so che vendono il succo di melograno in negozi di alimenti naturali o etnici, mi viene in mente di averlo visto al kathay a milano, cmq, tagli in due il melograno e lo spremi come faresti con un arancio o un limone, con lo spremi agrumi, poi filtralo bene con un colino perchè è parecchio impuro
@sigrid :-D :-D :-D
me la rido perchè pure io ho l’eterno problema su “come diavolo tolgo la panna cotta o la bavarese dallo stampino?” dopo anni di risultati da crisi isterica, ho deciso, come anche tu, che i dessert al cucchiaio devono rigorosamente rimanere dentro i loro contenitori, per cui, via a bicchieri di ogni foggia e dimensione che contengano le preziose creme :-)
ps: se sveli l’arcano mi passi il segreto vero????
Ciao
Babs
Evviva, il post dolce! Buona giornata a tutti
scusate ma per il succo non si schiacciano i semini, come per il risotto al melograno?
scusate ma per il succo non si schiacciano i semini, come per il risotto?
gian
penso che centrifugando un tot di melagrane (o melograni, com’è quella giusta?) si dovrebbe ottenere dell’ottimo succo, in commercio io non l’ho mai visto a parte una bibita al succo di melagrana, mirto e conservanti facilmente reperibile nei supermercati.
magari in qualche negozio di specialità alimentari o biologiche, chissà…
ehm sigrid… guarda che hai scritto panna cotta al cotto invece che al cocco
(per quanto questo mi fa pensare che si potrebbe declinare la suddetta in una nuova versione salata, n’est pas?)
scusate, ma il succo di melograno si compra o si ottiene con qualche procedimento di spremitura/pressatura/pestaggio del suddetto frutto ? ciau !
Anche per me è indigeribile, però la foto è veramente un piacere per gli occhi
Se il mio organismo non si rifiutasse di digerire la panna cotta, la mangerei con le mani…!!! mannaggia…!!
Hai ragione anche a me ogni volta si “spiattellano” tristemente sul piatto! :)
Ma io incolpavo il fatto che cerco sempre di usare il minimo della gelatina possibile perchè non amo la colla di pesce…
Sformare la pannacotta se si usano gli stampini in silicone è un giochino da ragazzi, io non la immergo mai il acqua per sformarla e il risultato è perfetto, però anche a bicchiere è carina oltre che pratica
per sformare perfettamente cedo si possano usare gli stampini di plastica che fanno una specie di sottovuoto (quando togli il tappo scivolano perfettamente sul piatto), io li ho comprati al super
Questa è perfetta per un golosone come me…:-)