Faccio un rapido punto sulla situazione: Sono qui a Milano che da quattro giorno faccio pranzi e cene e accessoriamente, negli interstizi di tempo, assisto a presentazioni di chef internazionali, discuto, delle volte anche animatamente, di cucina, di arte, creatività e technica, e dell’ordine in cui questi concetti dovrebbero (o non dovrebbero) entrare in cucina, e insomma, il mio primo Identità Golose è bello, carico e stimolante. Bello ma stancante anche, causa ritmi infernali (e confesso che ormai ho tanta voglia di casa e insalata ma, uhps, forse non sta bene dirlo :-)) Al volo però, volevo lasciare un appuntino che non c’entra niente, o comunque poco, con il carosello di questi giorni (poiché qui fuori salone tutti fanno lo stesso preciso giro, ma non sempre in questo ordine, fra Cracco, Aimo, Berton e – per i più audaci – Oldani). Insomma ieri a pranzo, io sono andata… dal cinese :-) (Ma non da un cinese qualsiasi, nonono!)
Semplicemente, qualche settimana fa, parlando di cucina etnica, un’amica milanese mi disse di questo cino-siciliano, cioè un ristorante cinese ma con delle componenti italiane, anzi siciliane, nella gestione, familiare, come se qualcosa dello spirito italiano, e della cura el fresco e della pulizia dei sapori, si fosse sposato con la cucina cinese. Il suo cinese del cuore insomma. Incuriositissima, mi sono fatta promettere una visitina (i pranzi di lavoro sono sempre delle ottime scuse :-)). Beh, è stata un’esperienza davvero – a me – nuova e interessante: a parte che mandarin2 per i milanesi credo non sia una grande scoperta – nel senso che per quanto ne ho capito da un veloce giro in rete mi pare già ampiamente stranoto. Il locale è luminoso, elegantemente sobrio, cinese ma moderne, decisamente nulla a che vedere con le solite tratorie kitch che tutti conosciamo. E poi, in materia di cibo, mi avevano avvertita ma non speravo tanto: la pasta dei ravioli e involtini è tirata in casa, i pesci sono veri, freschissimi (lo so che pare assurdo precisarlo ma sinceramente, di molti cinesi io non riesco proprio a immaginare da dove arrivano le materie prime, sempre poste che ci siano – nel senso che temo che nella maggiorana dei casi – parlo di cinesi medi quindi bassi – il cibo arrivi pronto e surgelato), le verdure sono gustose, brillanti, croccanti, il tutto è decisamente non italiano, vuoi per i sapori di zenzero, do soia, di spezie, ma leggero, fresco, croccante, fragrante, davero ottimi e assolutamente diverso da tutto ciò che avessi mai incontrato prima, Hang Zhou incluso. Appunto, visto la scarsa conoscenza che ho, e che abbiamo, per forza di cosa, di cosa sia o non sia la cucina cinese, io qui credo si tratti di una lettura contemporanea, in cui sapori e usi cinesi incontrano, un po’, un gusto italiano, una legerezza odierna, evitado con eleganza ogni forma di cliché o di banale esercizio di seduzione quando non si tratta adirittura di presa per i fondelli.
Diceamo quindi cucina cinese, ma con un’anima in parte italiana, anzi siciliana, per motivi familiari, matrimoniali insomma. In sala ci sono Chun Yi (nella foto sotto) e sua zia Antonella, premurosa e gentilissima, mentre in cucina la mamma cuoca Carmela a completare questa famiglia fusion che opera a Milano da più di trent’anni. E quindi, a pranzo, ho asaggiato i ravioli ripieni di gamberi al vapore, delle verdure saltate che si chiamano ‘vuoti di cuore’, deliziosi e assolutamente maaaaai sentiti prima, poi il polpo con erbe cinesi e zenzero e infine la galinella, freschissima, servita a bocconcini fritti con carciofi e zenzero. Tutto splendido e assolutamente estraneo ai cattivi cinesi fatti di surgelati e gluttamato, ma persino ai cinesi più autentici trovati a Roma e Parigi. Insomma, s’era capito, bellissimo posticcino e, se siete da quelle parti, provaaaateeeee :-)
Mandarin 2
Via Garofalo Benvenuto, 22/A
20133 Milano
02/2664147
certo la supponenza di quelli che scrivono critiche e concludono dicendo “chissa se il post verrà cancellato”…
cosa che penso proprio sigrid non si sarebbe sognata mai di fare.
Qualche volta si meriterebbero davvero di essere cancellati, vista veramente la loro stupidità.
Non ci siamo! tutto questo entusiasmo mi sembra eccessivo. E’ una trattoria cinese con i suoi pregi (convivialità) e difetti (cani che entrano con i loro padroni e abbaiano, piattini non protetti con salsine, servizio al tavolo poco accurato). Io personalmente preferisco una ristorante più raffinato e meno “trattoria”. La cucina?! Normale. Tenete conto che io sono un “esperto” e al di la dei personaggi famosi che frequentano il Mandarin 2, ci sono molti altri posti più TREND a Milano, con qualche personaggio in meno ma un servizio eccellente. Da 1 a 10, sette. Chissà se questo post verrà cancellato?
ottimo ristorante confermo anch’io!
L’ho provato anch’io e devo dire..davvero buono!
L’unica nota, avevo chiesto se c’erano dei piatti speciali (io intendevo dire all’interno del menu se c’erano delle loro specialita’, visto che il menu e’ piuttosto vasto..) e mi sono stati segnalati 3 piatti fuori menu, ne ho scelto uno, il Branzino con gli asparagi e..sorpresa..arrivati al conto questo piatto costava 24EUR (ben 4 volte di piu’ di un loro piatto da menu).
Come cucina asiatica, io vorrei segnalare anche il buono e bello NU, in Via Feltre, http://www.nu-pureasiancuisine.it
grazie per il suggerimento ….. ci siamo stati ieri sera ed abbiamo apprezzato questo cinese un po’ diverso dai soliti di Milano!!!
Ciao e …. aspettiamo nuove dritte
Se ti è piaciuto il mandarin, ti consiglio anche LON FON, zona v.le tunisia.
Ottima cucina, ingredienti freschi, preparazioni ben fatte, bilanciate tra tradizione ed innovazione: un’ottima alternativa al solito hong kong, peraltro con prezzi sensibilmente inferiori.
Una trattoria cinese DI LIVELLO ove provare assolutamente i ravioli – fatti a mano e freschi ogni giorno – e lo stinco oltrechè i piatti di pesce fresco del giorno.
IO ci vo due volte la settimana e sono molto contento.
Giardino di giada: non male cioè un classico cinese che non richiede il digestivo dopo, ma un’altra storia!
Kota Radja: un ex classicone…ex!
PS:
sconsigliato a chi è rimasto a 10 anni fa dove andavi dal cinese con poche lire, in altri termini, sconsigliato ai “razzisti culinari” che pensano che: “bhè siccome è cinese DEVO spendere € 15/20”.
Ciao a tutti
MANDARIN NUMERO 1 AL MONDO.
una grande famiglia,una grande passione(per fare i ravioli e gli involtini impastano e tirano ancora tutto a mano…)tutto freschissimo,verdure di stagione e alcune coltivate dal nonno cinese nel suo orto di pavia..brodo vero(di gallina)per allungare tutti i piatti..e salsa agrodolce fatta da loro (da bere con l’imbuto!).Scusate se è poco,provare per credere!!!!!
che fame…
Mandarin2 è un locale unico!!
l’accoglienza è familiare e i piatti non sono affatto pasticciati
ma se volete un paio di suggerimenti:
1) spaghetti di riso con curry e verdure (da accompagnare rigorosamente con le salse piccanti)
2)riso Shangai: scenografico per una cena a due!!!
alain
stavo giusto cercando un buon cinese a milano. grazie del consiglio prezioso, come sempre
ieri, con un’amica, sono stata a Milano…e dopo il tuo post non ho potuto fare a meno di andare al Mandarin2…bè devo dire che il pranzo è stato eccellente…al di là di ogni aspettativa…finalmente un cinese degno di nota…grazie quindi a te per la segnalazione e al Mandarin2…una menzione speciale a “zia” Antonella che con la sua delicatezza e i suoi preziosi consigli ci ha accompagnato alla scoperta di nuovi sapori…voglio ritornarci al più presto!!!…
A Milano consiglio anche Jin Yong in via Paolo Sarpi 2. Clientela quasi esclusivamente cinese e menù diviso in 2: la prima parte con la cucina tradizionale, la seconda con quella occidentalizzata (involtini primavera ecc). Noi abbiamo sempre attinto alla prima parte del menù. Val la pena provare! I camerieri sono gentilissimi e sempre disposti a dare spiegazioni sui piatti. I prezzi ottimi. Lo consiglio!
@Sigrid, in effetti non e` vicinissimo e poi mi domando se i giorni del congresso si trovi posto: sono arrivati ad ottobre con le prenotazioni!
commossa e stupita dalle capacità paranormali cavoletto, come sempre. spiegazione: da un paio di anni leggo il cavoletto con silenziosa venerazione e debita distanza (shanghai), tentando di replicare le ricette per sentirmi un po’ a casa. un mese fa mi trasferisco a milano e lei subito mi propone un ristorante cinese degno di tale nome, mentre io sono ancora qui che importuno gli immigrati sul tram (giuro, no comment)… graziegraziegrazie
elisa: in effetti forse non era tanto felice l’espressione, era inteso come ‘per quelli che prendono una machina in affitto per andare fin lì’ :-)) (noi avevamo già dato dopo viaggio in franciacorta di notte con le gomme da neve e cracco al volante :-))
perche’ “per i piu’ audaci, Oldani”?
P.S. Io, dopo Joia, Aimo e Nadia e Cracco per tre sere di fila, nonche’ assaggini vari per 4 giorni, ho lo stomaco a pezzi e voglia di brodino…
secondo me a Milano il giardino di Giada (dietro a Palazzo Reale) non è male! Proverò anche questo, comunque e il Mei Lin suggerito da Gian: non li conoscevo….
Anche secondo me il Kota Radja è diventato un cinese “classico” cioè tendenzialmente da evitare!
Grazie delle dritte
M.
@rondinella
Potresti venire un po’ prima pero’… visto mai che porti primavera. Si’ sto’ a Budapest circa 8 ore nei giorni lavorativi, poi mi ritiro nel mio paesetto che in .it definiremmo “hinterland” della capitale. Di posti davvero imperdibili… hm… diciamo che posso dirti qualche posto decente, e dove sono quasi sicuro non ti faranno la pelle. Poiche’ mangio prevalentemente italiano, e i ristoranti italiani buoni e spendibili si contano sull’indice della mano destra, preferisco cucinare a casa e andare poco per locali (perche’ se devo mangiare una cosa che sono in grado di fare anch’io a casa… allora al risto che ci vado affa’?). Comunque si’, qualche localino dove andrei pure io, te lo posso sicuramente consigliare.
Quando si avvicina il periodo, mandami una mail in privato, e magari facciamo qualche scambio d’idee.
@Gian: Davanti al Dal Verme il ristorante si chiama Mei Lin.
Il Kota Radja è sicuramente onesto e perfetto dal punto di vista igienico, ma i piatti un annetto e mezzo fa mi sono sembrati tendenti a un impeccabile anonimato.
E’ da un anno che devo andare a Milano per motivi vari, ma poi quand’è il momento di comprare il biglietto mi invento sempre una scusa. In realtà questa città non mi piace tanto, sarà perché non la conosco bene, sarà perché ho pregiudizi, bahh! Questo post aggiunge un buon motivo per decidermi, e visto che trattasi di cibo mi sa che avrà il suo peso. Io adoro la cucina orientale (vedi il mio ultimo post)!!!
@aquaviva
se sei di Milano provalo ! è migliore anche del Kota Radia (ci andavo qualche anno fa, ma da quando ho scoperto questo del Dal Verme ho smesso)
Anch’io non lo conosco !!! settimana prossima appena mi passa ‘sta maledetta influenza vado e provo…
qualcuno a Milano conosce il cinese che sta praticamente di fronte al Teatro dal Verme (il nome non me lo ricordo)? io lo trovo almeno di tre spanne sopra tutti gli altri. Cucina ottima e non unta, piatti che non si trovano altrove (anche i “vuoti di cuore”) e il proprietario che, quanto a modi, sembra la reincarnazione dell’ultimo imperatore quando in esilio fa il giardiniere
Brava Sigrid, sempre belle le foto, e ci fai venire voglia anche della bistrattata cucina cinese!
@Babuska, grazie anche a te della segnalazione di un buon cinese a Padova, pensavo fosse introvabile.
Ciao a tutti
Ci credi Sigrid che il Mandarin tra i ristoranti cinesi buoni di Milano è l’unico che mai ho visitato?
Insomma, allora ci vado e lo segnalo a tutti i miei amici milanesi!!!
Io ero stata spesso al mandarin e basta, che suppongo essere il capostipite, in via donatello, praticamente la parallela, mi ero ripromessa di non tornare perchè dopo il restauro (avvenuto questa estate) a migliorare era stato solo l’ambiente, i prezzi erano saliti, la qualità e il servizio drasticamente scesi. Il mandarin2 me lo sono proprio perso, ma dopo la tua recensione credo che gli darò una chance, sembra assurdo, ma trovare un buon ristorante cinese a Milano non è così facile come sembra, non vedo l’ora!
@roby
ooohps… giusto, volevo dire green tea… anzi, per meglio dire il locale in realtà si chiama green t.
trattasi di ristorante cinese di cucina cinese veramente cinese tradizionale cinese…
è vicino al pantheon, il proprietario è italiano e la moglie è cinese, lui è un vero e proprio guru della cucina cinese, vale la pena andarci solo per sentire lui che ti illustra con dovizia di particolari non solo il piatto che ordini, ma anche la sua storia, le origini, come si cucina.. guarda, quando mi ci hanno portato la prima volta ho storto un po’ il naso, che a me il cinese in genere no mi fa proprio fare le capriole dalla gioia, e invece sono rimasta allosutamente incantata.
hanno anche il sito http://www.green-tea.it/
Grazie per la segnalazione, dovrò andare presto a Milano e chissà che non riesca ad approfittare di una pausa pranzo in questo attraente locale!
@rondinella, ho appena finito di leggere ” La ballata di Iza ” della Szabò: non so se ti aiuterà nel tuo viaggio ma è un libro bellissimo!!!
fatte costolette alla cocacola. risultate tremendamente dolci: dove ho sbagliato? forse nel fatto che me le aspettavo salate?
@giu. ma te stai in Ungheria? io ci devo venire nei dintorni di pasqua, me lo daresti qualche indirizzo imperdibile a Budapest? bagni turchi, ristoranti, posti al sole o all’ombra, insomma quello che a tuo insindacabile giudizio è fantastico. se leggo magda szabo aiuta? sandor marai no, perché non lo reggo
@ BarbaraT
cos’è il “gree(n?) tea”? Cioè, a Roma, dove trovasi?
thanks
Ottima dritta! Se è vero che questo ristorante ha in sè il meglio della cucina siciliana di quella cinese…credo mangiarci che sia davvero un’esperienza strepitosa! :-)
un altro cinese interessante a Milano è il Kota Radia, dietro piazzale Baracca. Servono pesce fresco, verdure croccanti e portano (giustamente) tutto insieme, teuto in caldo sopra dei rechaud. L’arredo non è il massimo della sobrietà, in compenso si possono assaggiare anche piatti che di solito nei ristoranti cinesi in Italia non vengono proposti…
Io lo adoro, il cinese intendo, anche se pian pianino sto virando verso il Japan, ma visto che a Milano ci vivo, e il Mandarin ancora non lo conosco, non posso esimermi dal farci una visitina quanto prima, dopo questa descrizione, non mi rimane scelta! Ciao Sigrid e grazie :-D
Babs
è proprio vero che si scoprono più cose della propria città guardandola con gli occhi di chi non ci vive… non sapevo affatto di questo posto e ti ringrazio un sacco perchè quest’estate andrò in cina e anche se là la cucina sarà diversissima ho già iniziato a familiarizzare con le loro leccornie. lo proverò asolutamente, i cinesi davvero buoni sono una rarità!
Un abbraccio
Fedra
mi è venuta voglia di mangiare cinese…sglurp
che meraviglia, sono sicura che mi piacerebbe tantissimo!!!
Da provare sicuramente. Non posso che concordare con Vale, il cibo cinese è diversissimo da quello che in Italia propongono i ristoranti cinesi, ma proprio un’altra cosa non paragonabile. Io ho sempre creduto che fosse perché i cuochi che sono qui, semplicemente non sono proprio veri cuochi o comunque non eccelsi. Dato che la cucina cinese è estremamente complessa, non credo sia semplice raggiungere una buona qualità. Comunque, visto che la nostalgia è tanta… Grazie della segnalazione!
@Babuska: anch’io mi chiedo sempre la stessa cosa di Sigrid! Io ingrasso solo a leggere questo blog! :)
Strepitoso! credevo che la cucina cinese fosse quella dei ‘nostri’ ristoranti cinesi.. poi sono stata ad un cinese della Chinatown di Londra, ed ho cambiato idea!
Adesso a vedere queste foto e leggere la descrizione dei sapori ho una gran voglia di provare anche questo.. è un po’ lontanuccio Milano, ma chissà che non capiti l’occasione!
Mandarin và provato..!!! il nome è bellissimo… :)
Sigrid! Lo sapevo che saresti arrivata nella mia città per consigliarmi un posto che non conoscevo! Aspettavo fiduciosa una segnalazione, infatti! ;)
sono di Milano e ho abitato fino a pochi mesi fa nel suo quartiere cinese. ho quindi il rigetto dei ristoranti, per l’impressione di scarsa pulizia e gli odori tremendi che si respirano nei paraggi. accolgo quindi con entusiasmo questa tua segnalazione di un cinese che il quale vale la pena di provare e che non conoscevo. e poi, se mi posso permettere un commento “poco alimentare”, il ragazzo in sala, almeno dalla foto, pare proprio valga l’esperimento! :)
Innanzi tutto complimenti per il blog! Lo seguo da quasi due anni, ho provato diverse tue ricette (fantastiche!) ma non ho mai commentato. Stavolta lo faccio per ringraziarti: abito a Milano e adoro la cucina orientale, quindi mi sa che proverò proprio questo posticino che hai scovato!
@ Sigrid, la domanda che sorge spontanea è: ma come fai a rimanere così magra!?! ;-) Grazie della segnalazione, io adoro la cucina cinese, di qualunque parte della Cina si tratti. A Milano – a parte il costosissimo Hong Kong di via Schiapparelli – mi è piaciuta da morire un’osteria del quartiere cinese, ma ci sono andata quasi dieci anni fa e non saprei più rintracciarla. Per il resto ho incontrato solo tristezze. A Padova consiglio “Il giardino di bambù”, via Cappelli 29 di fronte a Sant’Antonio, dove la mitica Sissi tira anche lei a mano la pasta degli involtini e dei ravioli, hanno fornitori esclusivamente italiani e il padre (che è anche il cuoco) va a fare ogni mattina la spesa di verdura nelle piazze, col carrellino, come una qualunque massaia. Ecco, adesso mi farei un raviolo alla griglia con salsa piccante, ma forse è meglio un the…
Buona giornata a tutti!
Ciao Sigrid ho avuto la fortuna di fare un viaggio in cina una decina di anni fa..e ho un ricordo strepitoso del cibo… inutile dire che ovviamente non aveva nulla a che vedere con il tradizionale cibo cinese che si mangia in italia artefatto fritto pesante e di qualità spesso scadente…tutto era molto appetitoso ma assolutamente leggero…tanto per sfatare il solito mito dei ristoranti etnici in cui spesso è difficile trovare una tipicità reale delle cose…
comunque buono a sapersi che c’è sempre un eccezione… che conferma la regola se passo da milano me lo ricorderò visto che da dieci anni a questa parte non ho più avuto coraggio ad entrare da un cinese…
buona giornata Vale
Bentornata!
La prima volta a Milano lo provo, la vera cucina cinese è spettacolare, se come sembra questo ristorante è “buono” come le tue foto sarà fantastico……..,
Buona giornata a tutti Giu :-)
uhmhm… il cinese non mi ha mai convinto, in pratica per le stesse motivazioni che hai citato nel tuo articolo (tutto un po’ con lo stesso sapore, ingredienti improbabili, ripieni di dubbia provenienza ecc…) anche se ultimamente a roma sono rimasta piacevolmente sorpresa al “gree tea” e mi sono dovuta, parzialmente, ricredere. la maggior parte dei ristoranti cinesi in italia di fatto non ha molto a che vedere con la vera cucina cinese e questo purtroppo non fa che screditare una tradizione culinaria tra le più antiche e complesse al mondo.
grazie sigrid per i tuoi fantastici (e utilissimi) reportage!
buon lavoro allora