In fondo questo post me lo potevo anche conservare per il primo di aprile… :-))
E successo l’altro giorno una cosa davvero stupefacente, straordinaria, sorprendente, da rimanere senza parole: mi hanno chiesto, anzi una ragazza italiana, anzi emiliana, mi ha chiesto la ricetta della famosa sauce bolognaise. Sono rimasta esterrefatta. Davvero. Ma non perché l’ho trovato una richiesta stupida, nonono! Perché in fondo, per me, gli spaghetti sauce bolognaise sono un po’ come l’hamburger mac donald, o come la bottiglietta di cocacola, anzi no, ben peggio ancora, sono come la pizza con la patatine fritte sopra, sono un qualche cosa di imbastardito, un emblema del mangiar ‘male’ in versione globale, della tradizione dimenticata, sviata, sono ciò che da noi e in molti paesi pensano sia italiano e che italiano non è, sono ciò che ho preso in giro quando ho scritto il mio primo libro di cucina in francese, sono ciò di cui pensavo uno si dovesse solo vergognare e non far vedere mai e poi mai agli ospiti italiani che sanno bene, loro, come si fa la pasta e di sicuro, non si fa cosi. Sono ciò che ho messo 10 anni a dimenticare del tutto prima che me lo chiedessero, sono ciò che mille volte ho spiegato che italiano non è, sono ciò che intimamente ho odiato e detestato con forza. In una parola, un obbrobrio. Solo che poi c’ho ripensato…
Perché volendo o no, gli spaghettis sauce bolognaise sono, a tutti gli effetti, una ricetta. Una ricetta che ha poco o nulla a che vedere con l’opulente e lento ragù emiliano di partenza, con una sapore tutto suo (che potrebbe anche non piacervi :-) e una storia e una fortuna propria. Una ricetta che esiste quindi, e che è persino molto popolare, molto diffusa, fuori – penso che tutt’ora non ci sia un cafè del belgio che non li abbia al menu – e dentro le case, è appunto un cibo di casa. Vi sembrerà strano, ha fatto strano anche a me pensarlo, ma è proprio cosi: ogni mamma belga o francese e non so di dov’altro ancora, ha una sua ricetta per gli spaghetti sauce bolognaise. Tant’è che non ve l’ho forse mai detto ma anch’io per anni a casa me li sono beccati circa una volta ogni paio di settimane. E già mio padre la faceva diversa da mia madre, e anche le mamme delle amiche avevano sempre la loro variante. Insomma si, è sconvolgente ma questo piatto che ha fatto una vita propria fuori dall’italia e che non corrisponde affatto agli standard di pasta e ragù di tradizione italiana, esiste. E poiché esiste, in fondo, è anche legittimo chiederne e dirne la ricetta, giusto? (faccio notare che continuo a fare grandissimi sforzi per ignorare la mia perplessità, anzi no, per trasformarla in un qualche cosa di costruttivo :-)))
Insomma, passato il momento delle risatine isteriche, mi son detta che forse, in fondo, un qualche senso tutto ciò ce l’ha. Anzi, in fondo anche le tutine rosa da ginnastica, gli occhiali che ti fanno gli occhi di mosca, le camicie a fiori e le crocs una volta erano (da me) odiati, trovati ‘oggettivamente’ brutti, per poi, passato l’orrore, il dimenticatoio e la storia, tornare vincenti, splendenti di una loro dignita propria e… amati, o quasi :-) Allora forse cosi anche con gli spaghetti che di bologna non sono, o forse no, non lo so. Resta che non posso negare di essere belga, non posso negare che questo blog è fatto di scambi e condivisione, non posso negare di averla vista e mangiata tante volte, la bolognaise, e allora, mettiamo da parte le perplessità e… vai con la ricetta! :-))
Réussir les pates sauce bolo, pas à pas:
1. soffritto classico e carne tritata in proporzioni variabili (maiale, manzo, vitello)
2. bagnare la carne rosolata nel soffritto con crica la stessa quantità di passata e aggiungere due-tre cucchiai di doppio concentrato di pomodoro, niente pelati
3. se volete al posto della passata potete usare qualsiasi salsa pronta publicizzata da fernandel o gerard depardieu… (no, non mi sono mai spinta cosi oltre, mo’ non esageriamo! :-)
4. fate cuocere la salsa per mezz’oretta, non di più (non è un ragù fatto come si deve, come ve lo devo ddi’! :-)
5. condite la salsa con qualsiasi erbetta che avete nel cassetto delle spezie!
6. il tocco nascosto: un paio di gocce di tabasco e uno splash di worcestershire sauce (se non sapete cos’è, fa niente :-)
7. scolate la pasta un filo troppo avanti di cottura o se siete francamente temerari, fatela proprio stracuocere (oh, che volete, io ve la racconto così come la fanno mediamente eh :-D)
8. distribuite la pasta rigorosamente scondita sui piatti
9. ammappazzate un bel mestolo di salsa bolognaise sulla pasta
10. finite il tutto con una montagnetta di emmental grattugiato (il parmigiano è un optionnal) (ps: in foto l’emmental non c’è, ho anch’io i miei limiti :-))
10b. ora, prendete forchetta e cucchiaio (mi raccommando sull’uso del cucchiaio!!) e mangiate :-)))
Ahahah!! Complimenti per il blog e il post: abito in Belgio da quasi un anno e ho avuto un violento impatto con gli spaghetti bolognaisesaus quasi prima delle patatine fritte e dello stoverij!
Qui nelle Fiandre, o almeno a Gent dove abito, aggiungono una foglia di alloro, molto peperoncino e alcuni anche un peperone piccolo (???) tagliato fine…
Non vedo l’ora di leggermi tutto il tuo blog.
Un bacio da un’ italiana trapiantata in Belgio e amante del Giappone (vedo che c’è un tag!)… e della cucina!
Fantastico questo post! Ho vissuto alcuni anni in Belgio (nelle Fiandre) e hai descritto alla perfezione questa ricetta!!!!
Pensa che se provavo a dire che in realtà noi li facevamo diversamente, mi guardavano increduli…
1)non esiste al mondo una pasta che non venga mantecata in padella o quantomeno in una bowl
2)per fare una buona salsa alla bolognese occorrono almeno 2 ore
3)tabasco???? ma stiamo scherzando?????
Aime, in queste occasioni mi convinco dell’importanza dei cuochi per l’essere umano!!!!
Io aggiungerei:
1. mettete gli spaghetti scolati e sconditi da un lato del piatto e la sauce bolognaise dall’altro
2. aggiungete a piacere del “parmesanino rapé” in busta
3. tagliate con forchetta e coltello gli spaghetti
4. buttare la forchetta e prendere il cucchiaio
5. mangiate un boccone di spaghetti sminuzzati e un boccone di salsa bolognaise e “traetene giovamento”.
P.S.: il caro François alla salsa bolognaise aggiungeva anche qualche zucchina del suo orto (erano insapori perchè le lasciava crescere fino ad arrivare a circa 1 metro di lunghezza).
mi sono divertita da matti a leggere la travagliata storia di questa ricetta…..pensa che se non li avessi mangiati uguali in germania nel 1991, non ci avrei creduto!
ricordo però che sapevano tragicamente di burro
ARGHHHHHHHH!!! ANATEMA, ma perche’ ci fai questo?
Due note:
1)Temo che la tua ricetta sia parecchio piu’ raffinata di quella praticata della media dei ristoranti che propinano gli spaghetti bolognaise…che, tanto per cominciare, usano pasta di grano tenero, autant dire que la cuisson “al dente” e’ impossibile!
2) purtroppo parecchi stranieri mangiano gli spaghetti non solo con il cucchiaio, ma anche con il coltello…barbari!
Comunque sei proprio simpatica per essere una belga (hoops)!
Pia da Bruxelles
Tutto verissimo, sono Enrico e da due anni circa vivo vicino a Bruxelles. Vi dirò di più: un immigrante italiano di prima generazione mi ha raccontato che fino a pochi anni fa gli italiani venivano indicati con il nomignolo “spaghetti bologna” in un modo del tutto negativo. Venite a visitare il mio neonato blog htt://parliamodivino.blogspot.com, inviatemi consigli per migliorarlo e farlo crescere…
grazie
Enrico Nera, Leuven (BE)
Hai sbagliato una cosa fondamentale in questa ricetta:
Prima si fa la pasta, poi la si scola, poi la si lascia nello scolapasta e DOPO si comincia a fare il ragù, con la pasta lì che aspetta.
io ho un amico che mette il ketchup sulla mozzarella di bufala…
ohmmmmammmmma!!!
mi hai fatto venire in mente quando un’amica, che, dopo un pomeriggio tascorso insieme, ci aveva invitati a cena dicendo che avrebbe fatto una “bolognese”.
così vado in cucina. lei si accinge a preparare:
tira fuori
la carne
la cipolla
il sedano…
la carota?
– oh, non ce l’ho. fa niente.
ci metto un peperone.
!!!!
che poi era discretamente commestibile.
ma il ragù di papà….
sono emiliano… sorrido, ma poi penso alle brioches italiane e sto zitto. grazie per i saluti (sono uno dei colleghi di martina che è venuta da te a milano, grrrrrrrr….)
Bah, francesi, belghi, sembre barbari siamo… :-)
Sigrid scusa se ti ho scambiata per una francese, so che sei del Belgio, ma sia la lingua che la cucina e le vostre usanze sono simili vero?
Beh almeno hai fatto un ragù discreto per essere in Francia…perchè Francoise la mia cara amica, mette direttamente il ketchup sulla pasta scotta…la prima volta che la vidi quasi svengo…ha ha!!
Oltre alla “bolognaise” che trovi in tutto il mondo, io l’estate scorsa ho trovato scritto in un menù croato tradotto in italiano: “Pesce al massimo livello” come per dire pesce fresco! Bhuaaaaa fantastic! fantastic!
Fichissimo post!! io vivo in Belgio e li trovo mooolto buoni. ci sono un paio di posti dove li fanno super. ora li provo anche io! grazie della ricetta.
Formidabile, Sigrid.
…@Lorenzo…immagino di Firenze “i’sugo”” concordo con te…. tutto ma gli spaghetti nooo !!!
ciao a tutti…
Noooo.. noo….
gli spaghetti a i’sugo nooo… qualsiasi pasta ma non gli spaghetti!!!!
Sigrid: allora ci aspettiamo, per ogni partecipante, istruzioni dettagliate per l’esecuzione con libricino autografato :-)
@dario&sanberni: vedrete sabatoooo :-))) – cmq sono tutte cose che forse avrete già adocchiate, vengono tutte da qui :-))))
@donatella: lol, ma allora sei proprio quel che si dice un’integralista?! (mo’ pure la grattugia del parmigiano??!! :-))))
@loste: veroooo, me l’ero adirittura dimenticata questa (l’avrò rimosso proprio :-)))
@martinkiev: addirittura ho azzeccato il compleanno?? maddaiiii??? Ma auguri!!!! ps: anvedi a cosa servono gli erasmus, io l’ho fatto a palermo scoprendo caponata, panelle e zibibbo ;-)))
@babuska: nono, niente spaghetti spezzati (anche se in effetti qualcuno gli taglia col coltello… barbariiiii… :-))))
cmq, un giorno vi dovrò raccontare delle cose che ci rifilavano, da adolescenti, nelle famiglie inglesi quando si andava a fare gli stage all’estero, rob’ de matt’!! :-))
e che vi devo dire? qua con tutto questo burro e formaggio fuso, a quest’ora… dico no.
Tutti i pasti mangiati in inghilterra, nelle varie famiglie frequentate, avevano tutti sembianze simili, ma sapore pessima. una massa informe e quasi insapore.
Sigrid!! Mia nonna era bolognese ed anche una supercuoca e s’era inventata una ricetta che, per fortuna, non è morta con lei. Diciamo che era una variazione sul tema moooooolto migliore e interessantissima. Chissà che un giorno non vi inviti a cena e ve la cucini… poi starà a voi indovinare!
:)
Eh eh eh! Chiunque abbia vissuto anche solo un po’ all’estero ha moltissimi ricordi di questo tipo! La mia prima famiglia inglese gli spaghetti con la bolognese sauce li faceva appiccicandoli sul muro per vedere se erano cotti… Se non cascavano erano giusti!!!!!!!
Che mal di pancia :-) Però che ridere :-))
Sigrid, sei forte! Complimenti per il sense of humour. Adesso pero’ voglio proporre una variante del tutto personale di questo sugo, una variante talmente variata che, per ingredienti e approccio, gia’ immagino produrra’ una serie di faccine orripilate. Ma se avete necessita’ di produrre un BUON sugo (nemmeno mi provo a chiamarlo ragu’) in POCO tempo, allora fateci un pensierino e provatelo. Alla faccia di chi giudica gli altri solo leggendo…
INGREDIENTI per 6 persone
600-700 gr di carne macinata ordinaria, non troppo magra
500 gr. di polpa di pomodoro pronta (SI, lo so che un concasse’ di perini maturi sarebbe preferibile, ma siamo in Marzo. Ah, e dico polpa, non passata. Rende meglio)
2 spicchi di aglio
mezzo bicchiere di olio oliva
mezzo bicchiere vino bianco secco
40 gr. di burro
Mezzo peperoncino, senza semi
Sale
1 cucchiaino raso di zucchero
1 casseruola min 20 cm diametro
PREPARAZIONE
Tritare l’aglio in piccoli pezzi (sui 3 mm), metterlo nella casseruola insieme all’olio e alla punta di peperoncino. A fuoco medio-basso cuocere l’aglio per 2 min, agitando la casseruola in modo che aglio e peperoncino insaporiscano l’olio. L’aglio non deve nemmeno imbiondire, fare attenzione. Alzare il fuoco al massimo e sfumare con il vino. Aggiungere la carne macinata. Far cuocere la carne (senza coperchio) per 5-6 min, girandola spesso in modo che prenda calore da tutti i lati. Poi aggiungere la polpa di pomodoro e mescolare. Dopo 5 min da quando il pomodoro inizia a bollire aggiungere il cucchiaino raso di zucchero e mescolare. Dopo altri 2 min. salare abbondantemente e mescolare. Dopo ancora 2 min. assaggiare e eventualmente aggiungere altro sale (lo zucchero toglie l’acido allla polpa di pomodoro, ma abbassa la salatura). A questo punto il sugo deve risultare leggermente salato, perche’ si aggiungera’ del burro, che ulteriormente abbassera’ la salatura. Spengere il fuoco e incorporare il burro mescolando. Memento: non aggiungere MAI acqua, il liquido della polpa di pomodoro e’ piu’ che sufficiente.
Pasta piu’ adatta: tagliatelle fresche. Saltare un minuto in padella, mantecando con parmigiano.
Vedrete: ve ne chiederanno “ancora un pochino…”
x Sigrid , mai allontanarsi dalla videata del giorno : mi sono allontanato per non finire col piangere dal ridere . Allucinante ! Mi unisco alla domanda di Dario Bressanini , cosa hai pensato per il T 7 ? – xLady Baby (65) : parole sante … x Alice (31) : Lapalisse….
@lefrancbuveur: la genovese (effettivamente napoletana)non è un ragù, è piuttosto un modo di cucinare un grosso pezzo di carne (manzo) con le cipolle, molte cipolle, con le quali poi si condisce anche la pasta (a casa mia erano rigorosamente farfalle)
e invece conoscete il ragù genovese? (piatto napoletano)
E secondo voi tutta quel sugo alla bolognese già pronto in lattina nei supermercati come sarà? Io non ne ho mai comprato…
@kali: grazie!!!!!!!!!!!
Ho vissuto un anno abbondante negli Stati Uniti, lì la chiamavano meat sauce o boloni sauce, che secondo loro stà per Bologna…La famiglia con cui stavo sistemava a tavola una bella ciotolona con un quintale di “spaghedi noodles” sciacquati, sciapi, scotti e sconditi (le “quattro sc della pasta made in usa”,come le chiamavo io ), poi un’altra con questa salsa in cui oltre alla carne aggiungevano quello che capitava e non volevano buttare : pezzi di verdure, ritagli di formaggi e affettati… Per me, un vero incubo. E con le spezie…uuhh come si divertivano.Tutte le spezie della dispensa, tutto ciò che c’era, cannella e noce moscata comprese….
Bellissimo post! Mi è piaciuto moltissimo. Seguo costantemente questo blog ma non sono mai intervenuta, però il tema – che è un po’ un mio personale incubo gastronomico – mi ha stuzzicato un commentino.
Concordo che per gustare questo bizzarro insieme (spaghetto+bolognese) non è necessario andare all’estero: sulla riviera romagnola, in ogni pessimo ristorante turistico che si rispetti è possibile trovare a menù “spaghetti bolognese”, la cui visione raccapricciante ti fa immediatamente capire che forse è il caso di cambiare posto.
Complimenti per il blog e per le foto che sono sempre bellissime.
Sigrid, mi hai fatto morire dal ridere :-)
Senti, ma che si cucina Sabato al T7 ? :-)
@mila
mi hai fatto morire dal ridere… troppo forte tuo marito, veramente un mito…
@paola
‘aspita…. sono andata di corsa a leggere gli ingredienti della worcestershire e hai proprio ragione! ACCIUGHEEEE…!!!! e ‘mo chi glielo dice a quella vegetariana di mia cognata che ogni volta che viene si sgargarozza di gran gusto i miei succhi di pomodoro conditi (“che guarda, a me come li fai buoni tu non mi vengono”).. ettecredo… ci metto almeno un dito dell’ignobile salsa… e ‘mo chi glielo dice che ci stavano le acciughe! speriamo non legga questo blog…
la crema di latte nel ragù emiliano tradizionale dici? pensavo non esistesse prima degli anni ’80, ma dopo ‘sta rivelazione delle acciughe mi fido ciecamente, anzi ora mi vò a cercare questo librino che dici tu che mi sembra di molto interessante…grazie del consiglio!
@barbataT: certo che come si mangiano le fettuccine burro e parmigiano (e panna e cc. ecc.)al ristorante “da Alfredo” a Disneyworld Orlando, con tanto di camerieri italiani che ballano la tarantella voteggiando in aria i tovaglioli a quadrettoni rossi…
no non ce la posso fare…
non mi piacciono e mai mi piaceranno, ma tu brava a scrivere e presentare, come sempre!
@babs: … non c’è bisogno di uscire dall’Italia… tu dimentichi che dei miei traumi infantili fa parte la mamma svizzera…
La ricetta sua era come sopra, con solo cipolla come verdure, solo maiale come trita (il manzo costa!), con il latte a diluire il concentrato in tubetto ed una bella foglia d’alloro a dare l’aroma mediterraneo…
ps: mai mangiare la pasta fuori dall’italica terra….. :-)
oh mamma….. a parte che mi son piegata dalle risate, mi hai fatto ricordare dove e come ho imparato a fare il “vero” ragù alla bolognese, A Bologna, a casa di un amica, poco dopo il viaggio di nozze, la sua mamma quel giorno ci ha invitato e io ho stazionato in cucina vicino a lei per imparare tutti i passaggi e la sacralità di quel ben di Dio…… ora che ci penso, mi insegnò anche a fare i tortellini….. mumble mumble mumble, devo ritrovare l’antica ricetta!
ciao Sigrid!
Sigrid, ma sei una grande!!
E’ la prima volta che ti lascio un commento, però ci tenevo a farti una volta per tutte i complimenti! Questo blog trabocca di ricette stupende e di foto altrettanto belle, e poi… beh, con il post di oggi hai reso curioso (e molto divertente!) persino un piatto di spaghetti all'”ersatz” di ragù alla bolognese!! ;-)
@Sigrid: et non, je refuse de me mettre à jour se questo significa abbandonare la vecchia grattugia classica da parmigiano! Per me il parmigiano è una religione, e non esiste che venga grattugiato in quel modo cosi’ sottile. Dalla foto ero convinta fosse stato fatto col grati’, che a me non piace. Il parmigiano deve essere grattugiato largo, con l’apposita vecchia grattugia, deve essere “grasso”…!
E gli spaghetti di che marca sono? Panzani……
Mia nonna paterna – francesissima, nonché ottima cuoca – serviva gli spaghetti esattamente così, sconditi e con il sugo a parte. Dopo di lei, non ho più voluto provare la pasta cucinata da un francese ;-)
Però c’è da dire che i passi dall’1 al 6 sono più o meno gli stessi che mia madre – italianissima – segue per fare il sugo di carne. Non è un ragù con tutti i crismi ma vi assicuro che è buono.
Sigrid, sei troppo forte. Mi hai fatta ridere fino alle lacrime. Confermo, anche la famiglia di mio marito la sauce bolo la fa proprio così…
Mi viene in mente un bel siparietto comico: io ed il mio futuro ormai attuale marito andiamo ad Ischia in piena estate, ospiti di una mia zia; questa santa donna ci prepara lo “spaghetto perfetto”: perfetta la dimensione, spaghetto – non spaghettino, vermicello o spaghettone -che si era lasciato amorevolmente coccolare in padella, in compagnia di una manciatina di pomodorini cresciuti al sole dell’isola, uno spicchio d’aglio fresco, un filo d’olio d’oliva, qualche foglia di basilico -che solo al ricordo svengo- spezzato con le dita e unito all’ultimo istante. Buono, buono quanto può esserlo un piatto geniale nella sua semplicità assoluta. Il mio amore mi guarda e mi sussurra “E il gruviera?” legge nel mio sguardo “anatema” e non rilancia. Poi, secondo round, “E il cucchiaio?” E io, come sopra. I belgi sanno fare prova, al momento giusto, di grande pragmatismo e io li apprezzo pure per questo: prende coltello e forchetta e in tre sciabolate, sminuzza gli spaghetti…..mia zia è quasi svenuta!
No, questa Sigrid non me la dovevi fareeeee
Gli spaghetti alla bolognese a me bolognese in trasferta permanente fanno venire la scarlattina.
No, non lo dovevi fare perché questo piatto, il più famoso piatto della cucina italiana nel mondo, è la negazione di tutto quello che noi italiani – te compresa – pensiamo di un piatto di pasta.
Però, una volta varcato il Rubicone, devi fare la paella così come la immaginano gli italiani e poi devi dare la ricetta dei cornetti, possibilmente quelli surgelati, altro che Hermé e ancora il sushi e sashimi con “pesce stagionato” e via di questo passo.
Insomma, chiedo pari opportunità per le schifezze/caricature dei piatti più imitati di tutte le cucine del mondo.
Solo così mi passerà lo sfogo che la vista degli ……..i alla bo……. mi procurano.
Grazie :-))
ps Comunque mi devi un risarcimento per il danno morale subito.
@ Sigrid, mi togli un dubbio: gli spaghetti vanno anche spezzati?
Cavoletto, ma noi mamme che lavorano come pensi lo facciamo il ‘sugo di carne’ veloce?!?? poi io vivo pure in Inghilterra, quindi mi sento autorizzata a tutti gli effetti : )
Ciao, mi piace questo post, perché è vero che la ricetta, storpiata e rivista, esiste, è diffusa ovunque e quindi ne va tenuto conto. Non è più la classica pasta al ragù, ma un’altra ricetta che ormai vive di vita propria. Poi non mi piace molto il “purismo” per cui il vero ragù alla bolognese si fa così e così, la vera pasta italiana va cotta in questo modo, etc. La rivisitazione dei piatti è fondamentale per inventare e scoprire nuove cose. Detto questo, credo che sia negli Stati Uniti che si trovano le cose più divertenti. Qualcuno ha provato la pizza di Chicago (la migliore degli Stati Uniti)? O i maccaroni cheese, la pasta al cheddar, precotta e surgelata? Non ho avuto il coraggio di assaggiare i fettuccini Alfredo, ma provvederò appena possibile… Ho però un fantastico ricordo di tortellini al ragù in scatola, serviti in Inghilterra come contorno alla carne. Esperienze che aiutano ad imparare ad assaggiare qualsiasi cosa, senza troppi pregiudizi.
hahaha Geniale!
normalmente non lascio commenti sul tuo sito ma questa ricetta mi è piaciuta parecchio, dovresti fare più post scherzosi di questo genere!
Ciao
Quanto hai ragione!
Questo, invece, sembra proprio ispirante!
Voto per esportare la sauce bolognaise di Sigrid all’estero.
*
oddio è vero sigrid! viaggio molto per lavoro e per diletto e quando nei menu scorgo la sauce bolognaise rimango orripilata e disgustata…sarà perchè noi lo chiamiamo ragù, sarà perchè se non lo facciamo noi o la mamma non lo mangiamo, sarà perchè la cucina italiana all estero sa di plastica e il pomodoro non è pomodoro e il basilico non è basilico e il parmigiano non è parmigiano!!!!! :) besos
@barbaraT: gua’ che il latte nel ragù bolognese tradizionalmente si metteva (anzi, un tempo era la crema di latte…). E se fai “passare” la worchester sauce, quale sarebbe la pregiudiziale sulla fish sauce, visto che anche la worchester è salsa di pesce fermentato? :)
Inoltre, riguardo alla cottura della pasta, e a chi si stupiva di italiani oriundi all’estero che fanno stracuocere la pasta, buttandola nell’acqua fredda… beh, seguivano la tradizione! La consuetudine di tenere la pasta al dente è infatti relativamente moderna, nei tempi antichi la pasta la si cuoceva a volte anche per ore.
Una lettura che consiglio a questo proposito (illuminante su certi “dogmi” tutti italiani sul cibo) è il fantastico libro di Alberto Capatti e Massimo Montanari “La cucina italiana” (Laterza).
@claudio
che robbbbbba…..
passi la worcestershire sauce, ma il latte, la fish sauce, il ketchup!!!!!! no, nel ragù no eh…nemmeno nella versione bolognaise…
comunque, ora il noto chef avrà parecchio tempo da dedicare alla sua “ricerca della perfezione”, visto che il suo ristorante è stato chiuso dopo che ha mandato all’ospedale un discreto numero di clienti…
leggi qua
http://www.telegraph.co.uk/foodanddrink/foodanddrinknews/4863948/Heston-Blumenthals-Fat-Duck-closes-over-food-poisoning-scare.html
@Tery: certo, appena riesco a recuperarla la posto qua nei commenti :)
@eleonora: nella tradizione culinaria del sud è frequente l’utilizzo dello zucchero (in piccole dosi…) per la salsa e/o il sugo, c’è chi mette anche la cannella, e nella tradizione di casa mia dalla bis-nonna almeno, nel sugo delle feste, quello vramente speciale, si mette il vino cotto (vale a dire mosto cotto lunghissimamente con la cenere di sermenti di vite).
Sigrid sei un mito.
Sono il marito della ragazza che ti ha chiesto la ricetta, anzi l’ho caldamente invitata a vincere la sua timidezza e a chiedertela (anche se non mi sarei mai aspettato tanto successo!).
Ho scoperto gli spaghetti bolognaise a Leuven nel ’97 durante l’erasmus e non ho più saputo rinunciarci… finché ho vissuto in Belgio.
Adesso, rientrato in Romagna da 8 anni, ogni tanto me li sogno ancora.
E oggi, che è il mio compleanno, tu e mia moglie mi avete fatto un bel regalo.
Grazie a tutte e due.
Tot ziens (scusa io sono fiammingo di auto adozione). E vienici a trovare, un piatto di spaghetti (bolognaise) non si nega a nessuno!
martino
Haha, fantastico!! :-))
Io ci aggiungerei però un po’ di zucchero, come fanno le migliori cuoche qui in Olanda ;-)
…..Se vogliamo tirare fuori davvero uno scheletro dall’armadio che ne dite dell’Italian dressing? Versioni sempre diverse con la caratteristica comune di contenere una montagna di origano. La bolognaise mi disturba molto meno, chi ha il coraggio di versare quel liquido orrendo sull’insalata? Per fortuna non mangio mai italiano all’estero ;-)
P.S. in realtà questo genere di pasticci fusion sono tipici di quando si sperimentano piatti di altre culture adattandoli ad un gusto più vicino a ciò che conosciamo (chissà che direbbe un tailandese dei miei frequenti esperimenti con o senza latte di cocco).
@Sigrid a te queste cose riescono comunque bene quindi niente pasticci!!!
Ciao Giugiu
Ma questo non è niente à confronto con la ricetta “migliorata” dallo chef à 3 stelle Heston Blumethal, un vero orrore:
http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=6530258
Li davvero mi sono arrabbiato, à te non mancano le parole quando leggi gli ingredienti? E poi dichiara di essere “in search of perfection* io dico, beh, allora continua a cercare e buona fortuna!
Questo da te non me lo sarei mai aspettato !!! Una come te che mi fa una ricetta come questa… e che mi sbaglia, dimenticandosene completamente, uno degli ingredienti principali !!!
Che tristezza !!! Va bene pongo rimedio:
11. tenete vicino al piatto un pezzo di pane, che va alternativamente mangiato con una sforchettata di spaghetti bolognaise.
Scusa sai, ma o le facciamo per bene oppure …
:))))))))))
Grazie Sigrid…… grazie tantissimo….
li adoro, e mangiarli a Bruxelles è stato fantastico e credo nel non fare paragoni ma ogni cosa vissuta, assagiata e gustata per se senza confronti…
grazissssimo
Si potrebbero raccogliere in un libro tutte le ricette a cui viene attribuita una provenienza farlocca (insalata RUSSA, pasta alla GENOVESE che qui non esiste ma a Napoli sì, ecc) e indagare seriamente sulla loro storia…ne verrebbe fuori qualcosa di divertente, secondo me! :)
In Svezia ogni brava mamma che si rispetti la prepara anche due volte la settimana….
La cosa terrificante è che l’ho vista preparare col ketcup da una vegetariana convita, che poi l’ha fatta mangiare ai suoi figli senza assaggiare prima l’orrida mappazza.
Il mio ragout del cuore è quello napoletano o giù di lì che la nonna preparava con ore lunghissime di cottura ma rigorosamente con la carne intera che alla fine si scioglieva nella salsa come burro…..
Giugiu
tutto ma la pasta scotta NOOOOOO!!! Purtroppo non succede solo all’estero…anche qui in Italia c’è chi fa cuocere la pasta 20 minuti. Per me che sono anche di origini meridionali è una bestemmia.
Ho passato anni per far capire al mio fidanzato padano che la pasta che faccio io non è DURA ma AL DENTE! Ora però l’ho educato ;)
Il post comunque lo trovo interessante, fa vedere con ironia come vengono interpretati i nostri piatti all’estero… chissà cosa direbbe un indiano del mio pollo al curry, per esempio, probabilmente ne sarebbe alquanto stupefatto, per non dir peggio!
L’excellence, tout en simplicité…ma recette de pâtes préférée!
e con la storia del cucchiaio mi hai fatto venire in mente come ti guardano strano gli stranieri (anche tu?;-) che non hanno l’imprinting del rotolare la forchetta negli spaghetti.. loro lì che si aiutano con il cucchiaio e fanno macelli e ti guardano estasiati mentri imbocchi il tuo bel rotolino di spaghetti chiedendoti a bocca aperta “ma coma fai?”
ehhh… anni di duro allenamento cari…
allora sull’onda dei ricordi ti racconto questa: io da sempre (o quasi) vivo in Italia, sono sempre tornata in belgio per passare l’estate dai nonni, una volta mia zia ospita per la giornata me e mio fratello e per farci contenti a pranzo ci prepara la temuta sauce bolognaise…. io tutta felice al vedere la pasta ne chiedo un piatto decisamente enorme (!) perché mi piaceva tanto come la mia mamma faceva il ragù (nota: avevo 8-10 anni)… arrotolo gli spaghetti, porto alla bocca e il mio sorriso si trasforma in una smorfia di disgusto… non ne ho mangiata più di quella forchettata! mia zia che era felice di vederci contenti me lo ricorda ancora!!! :-P
che ridere!
Mi hai fatto venire in mente che in Inghilterra (ospite presso una famiglia) ho avuto la.. ehm.. fortuna (?) di assaggiare questi “spachetti bolog-nese” tanti anni fa… una brodaglia con dentro degli spaghetti stracotti… (anche là vanno alla grande!). Qualche sera dopo aver mangiato quella robaccia io e una mia amica ci siamo offerti di preparargli dei veri spaghetti con del vero ragù, ricordo che mentre li mangiavano avevano una faccia a metà strada tra lo sbigottito e l’estasiato :-D
Sai ste foto quante volte te le ritrovi scopiazzate :-))))))
In Germania idem per la Bolognaisesauce.
Abbracci
Scusate… non fa riferimento alla ricetta di oggi, ma è un po’ di tempo che sto cercando una ricetta provata e affuidabile degli amaretti morbidi (tipo quelli di Sassello) alle mandorle. qualcuno ce l’ha da passarmi e soprattutto vorrei sapere qual è il trucco per farli rimanere morbidi?
Piú di una volta ho mangiato gli spaghetti a casa di mia suocera (spagnola) e, vabbé non saranno MAI bbbuoni come quelli che mi fa mammá, pero me li mangiavo. Notavo qualcosa di strano (a parte il fatto che sono sempre un po troppo salati, e che per finire il tutto li passa al forno a gratinare)…ma non sapevo bene…finché un giorno ho avuto la mala suerte di vederle preparare il ragú in questione……………….ad un certo punto la vedo prendere un contenitore con dentro del sale (o almeno era quello che credevo) e vaaaaii di pugno di sale in quantitá industriale nella salsa….non mi posso trattenere e disperata urlo: NOOOOOO …..lei mi guarda sconvolta, ovviamente…io arrossisco e le dico….é che mi sembra un po troppo sale….e lei….ma no! é ZUCCHERO!!!!!!…………………….:-0 volevo piangere….mettono lo zucchero per eliminare un po l’acido del pomodoro…..e la cipolla, la amata carota e l’adorato sedano a che servono secondo lei????….é curioso come certe ricette base si modificano da un paese all’altro, interessante….faró la paella con piselli quando saró in Italia….per dispetto!!!!!
è una di quelle ricette con cui non puoi sbagliare!! (facendole giuste ovviamente)
ehehehe, mi hai fatto morire… anche noi in Spagna abbiamo i nostri <espaguetis a la boloñesa e li mangiamo con forchetta e cucchiaio!! :)
divertentissimo post…ma terrrribbbileeeee!!!
a proposito di cottura della pasta, quando sono stata in nuova zelanda per farmi sentire a casa mi hanno preparato la carbonara e hanno avuto la brillante idea di far cuocere la pasta fresca per circa un quarto d’ora…vi lascio immaginare il risultato…ma quello che mi chiedo è, perchè ognuno non si cucina le cose sueeeee???
sigrid, hai perfettamente ragione… che tristess…
poi non capisco proprio cosa ci sia di così storicamente rilevante nell’aver inventato, diciamocelo, un piatto di fettuccine burro e parmigiano…
comunque, per chi fosse interessato all’argomento, una volta ho visto una di quelle ignobili televendite ammericane di uno di quegli aggeggini tritatutto nel quale venivano buttati a caso nell’apposito contenitore spicchi d’aglio, formaggio ufo (formaggio non identificato), burro, panna da cucina e, oserei dire, del pepe (ma non ne sono certissima), il tutto veniva opportunamente omogeneizzato nel tritatutto in questione, scaldato nel micro onde per un tot (sissì nel micro onde!!) e, come si confà, ammappazzato su un bel piatto di collosissime “fettuccini” debitamente stracotte…
il tutto spacciato come una delle più note ricette italiane… fettuccini alfredo…
quel horreur!
Ciao,
Ho deciso di nominarti per il premio I LOVE YOUR BLOG
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http://contornomoda.splinder.com/post/19991326/I+love+your+blog
Ok, ammettiamolo.
Questa è esattamente (esattamente, cucchiaio compreso) la pasta al ragù che faceva mia mamma da giovane, prima che gli italiani si riscoprissero tutti fanatici e intransigenti.
In quello di mia mamma c’era anche un po’ d’acqua di cottura che avanzava nel piatto, quella tristissima acquetta mescolata al ragù! :D
Del resto quello che non ammazza ingrassa ;)
@kali: sissisi, vogliamo la pannacotta!! Aspetto fiduciosa! :-))
@pier: non è che sia d’obbligo, io ho solo cercato di descrivere la procedura standard e siccome dalle nostri parte il contetto di al dente è mediamento sconosciuto, beh… :-)))
@kamomilla: si, vero, ma per fortuna quelli non sarò io a raccontarveli, a casa mia non si facevano :-)
@andrea: infatti si, missà che non hai proprio capito (cioè, io i ragu come si deve li faccio da 10 anni e questa sbobba qui, giuro, è la prima volta :-))))
@serena: può essere che sia stato quello si, oppure un pizzico di zucchero, o un preparato industriale, chissà :-)))
@fra: condivido il nonamore per gli spaghetti abbinati al ragu (pappardelle tutta la vita :-))) Detto ciò, ripassati in padella, chissà… :-))
@acquaviva: guarda che quello è un mistero anche per me, cos’è la pasta di alfredo?? (e sopratutto: ma chi è sto alfredo??)
@donatella: ma non ci posso credere, mi caschi sul parmigiano??! Perché in tutta sta faccenda della bolognaise in foto, l’unica concessione fatta al mio spirito di – beh ormai – italiana acquisita è proprio il parmgiano. Vero che per essere filologicamente corretta minimo minimo avrei dovuto cospargere la pasta di parmigiano liofilizzato danese in bustine, solo che io in frigo c’ho sempre e soltanto reggiano 24 mesi in pezzo unico ed è esattamente quello che ho grattugiato sopra la mia mappazzina… Lo so cos’è he ti ha indotto in errore: è la grattugia microplane! :-P (faut s’mettre à jour ma ptite dame! :-))
@barbara: ao! ma io quello lo conosco! Cioè, mai stata ma lo vedo sempre quando vado da gusto!! (e in effetti nel’insegna c’è scritto qualcosa tipo le fettuccine ecc) Ma costui nella foto non ha il senso della vergogna?? (quasi quasi che mi vergogno io per lui, booh?? :-)
HAHAHAHAHA !!!!!!!!!!!!!
acc.. ne ho trovato un’altro che rivendica la paternità delle vere “fettuccini alfredo”… http://www.alfredoallascrofa.com/menu.asp…
un ennesimo caso di plagio ante litteram?
Li ho trovati persino in Giappone!!!
Al posto del Parmigiano il PARMESAN della KRAFT
http://pdhomes.net/collections/notlad/foodstuff/kraft-parmesan.gif
AIUTOOOOO!!!
Ma perchè?!..Per una volta si può anche parlare classicamente di un classico!!…Comunque lo proverò..Sigh
acquaviva
vorresti forse dire i mitici “fettuccini alfredo”, sissì… i “fettuccini” (ma ho anche trovato “linguini bolognese” su più di un menu d’oltreoceano…)
beccati questo, notarsi il look international del sito (per la serie: ora mi spiego molte cose…)
http://www.alfredo-roma.it/
Per la suocera francese la salsa bolognese è già troppo, lei propone direttamente conchigliette scotte con ketchup!!! Gli spaghetti e tutte le paste lunghe sono impossibili, perché deve destreggiarsi con cucchiaio, forchetta e coltello.
@Sigrid, mi sono ammazzata dalle risate! Già dalla foto mi sono detta “no, non è possibile”: proprio uguale uguale a quella che si mangiava nei restos étudiants fuori dall’università, tranne che li’ c’era anche sopra una montagna di emmenthal. Che ricordi! Per non parlare della volta in cui andati a trascorrere un w-e al mare del nord con degli amici a casa di uno, e la madre gli aveva dato un bel tupperweare pieno di sauce bolognaise “solo da scaldare”: una cosa rosastra, di carne macinata cruda che navigava in salsa di pomodoro annacquata. Poi pure tu il tuo sforzo ulteriore di belgitudine su questo piatto l’hai fatto, col parmigiano visibilmente non grattugiato a mano…
Vabbé, les spaghettis bolognaises fanno proprio schifo, pero’ è come tutti i ricordi, dopo 20 anni diventano piacevoli e quasi quasi ci si rifarebbe un giro… :-)
scusa Sigrid, ma adesso sei moralmente obbligata a raccontarci ufficialmente anche del vero mito italiano all’estero: la pasta all’Alfredo!
Ottima pasta e ottimo condimento, la pasta è la nostra bandiera
e se una chef come te usa worcestershire e tabasco allora lo posso dire :)
per me sono un tocco segreto in molte ricette
peccato non siano molto conosciute quindi utilizzate.
mi ha fatto proprio ridere questo post :-D
ed ora mi è venuta voglia di questi meravigliosi spaghetti!!!
Io sono di Bologna e la mia nonna condiva spesso gli spaghetti col ragù (quello vero però). Pur trovando che questo formato di pasta non sia l’ideale per raccogliere tutto il gustoso sughetto la cosa bella erano gli avanzi…sì perchè la nonna la sera prendeva gli spaghetti avanzati e li friggeva con un po’ di olio in padella…ecco a quel punto gli spaghetti con salsa alla bolognese diventavano qualcosa di divino ;D
Un bacio
fra
Cara Sigrid,
è la prima volta che scrivo anche se ti seguo da moltissimo tempo! Le tue ricette sono sempre un successone e vorrei proprio farti i complimenti per tutto quello che fai e che scrivi… per come sei insomma!
Riguardo al post….beh non ho resistito!
Quest’estate ho fatto un bellissimo viaggio in Belgio con la mia famigliola e a Namur (complice il mio francese arrugginito) ci sono arrivati degli spaghetti sauce bolognaise al posto delle boulettes che avevo chiesto per il mio bimbo! Che dire?! Non erano poi così male! Un pochino troppo cotti ma….. la salsa non era cattiva! C’era anche un simil parmigiano sopra!!!! Ma adesso che leggo della salsa Worcester so che cos’era quel retrogusto dolciastro che non mi spiegavo :)!
Guarda, ho letto il post con nervosismo crescente, non avevo capito, mi si perdoni l’ingenuità da neofita, che stavi parlando di una cosa diversa dal ragù, perché appunto io l’ho sempre chiamato ragù alla bolognese.. e lo adoro.. :)
Ti prego, dimmi che anche tu stimi il ragù! :))
:) che simpatico post…. effettivamente se una cosa esiste ed è cosi diffusa bisogna non tapparsi gli occhi e negarne l’evidenza ma capirne il perchè! secondo me il perchè c’è: non sapendo come fare e cosa usare uno interpreta… :)
comunque i miei parenti francesi pensa che gli spaghetti li mettevano a cuocere direttamente nell’acqua fredda! puoi immaginare cosa potevano diventare!!! eppure le origini c’erano…ma niente da fare!
A questo punto mancano solo gli spaghetti meat balls.
La pasta scotta è obbligatoria? Per il resto sarebbe accettabile
@Kali: Ciao Kali! Posso chiederti anche io la ricetta della panna cotta? mi piace tantissimo ma non ho mai provato a farla in casa!
anch’io associo la “bolognese” a qualcosa di omologato, sarà che per me il ragù è quello napoletano… (per intenderci, quello di sabato, domenica e lunedi)
Anche in Tunisia les spaguettis à la bolognaise….sono in tutti i ristoranti, ma…..collants et ternes, non come i tuoi che fanno venire fame!
Complimenti!!!
Ahahahahahahhahah!
E’ bello vedere lo strano modo di interpretare le ricette italiane all’estero!
però…. la worcestershire sauce noooooo!!!!!!
Oh my God!
In Francia evito sempre di prenderli…
Sigrid, tu sei brava a ar tutto! Anche le cose più pastricciate ti vengono divine!
Bacio
Castagna
mi sono accorto che il link non viene gestito correttamente… fate un copia e incolla…
…e pensare che la “vera” ricetta del ragù alla Bolognese è anche stata depositata alla Camera di Commercio di Bologna :)
http://it.wikibooks.org/wiki/Libro_di_cucina/Ricette/Ragù_bolognese
ah a proposito, carissima, ho sperimentato nelle ultime settimane SIA i bicchierini con la tapioca (adorati) che l’apple bread e la locatelli’s focaccia (che hanno mietuto consensi da tutta la tavolata)…. sei il mio mito, ormai non c’è cena dove non elogi il tuo blog :P
riguardo alla ricetta della panna cotta (ricordi l’aneddoto di qualche tempo fa?) mi son ricordato di chiederla ma poi ho scordato il foglio fotocopiato… appena lo recupero ti posto qua la ricetta e mi dici la tua ;)
Ma mi piace questo post, invece! In fin dei conti qualche scheletro nell’armadio ce l’abbiamo tutti, qualcosa che si farebbe così ma a noi quanto viene più semplice (o magari più naturale, perché così l’abbiamo sempre visto e mangiato) farla colà! Ecco, mi piace questa sbirciatina nell’armadio!