Budapest.

Et voilà, missione compiuto, il primo cavoloraduno italo-ungherese è stato consumato (proprio il caso di dirlo), è stato lungo 4 giorni e una quantità non definita di spiegazioni, fotografie e calorie (la brutta notizia è che ho campato di panna, ricotta ungherese, crema al burro e pizza fritta per 4 giorni, la buona è che ho smaltito proprio tutto visto che ho anche incessantemente camminato per 4 giorni :-), insomma, è andata. Siccome il dubbio m’è venuto a posteriori e che in effetti uno potrebbe anche non sapere chi è ‘sto Giù (domanda alla quale mi sembra sia stato abbondantemente risposto nei comment al post precedente), rilassatevi pure, per lettorato ungherese qua s’intende appunto la sola e l’unica persona che legge dall’ungheria e che è appunto Giu, nativo di… Teramo :-P Ma bando agli inside jokes, forse vi stavate chiedendo ma che cavolo c’è da vedere a Budpest? Beh, ecco…

Per informazioni su monumenti, musei, terme e tutto il resto delle destinazioni classiche, vi rinvio ovviamente al vostro Lonely Planet di fiducia. Siccome poi oltre alla guida cartacea disponevo di una guida in carne e ossa, magari poi gli chiederò di completare le mie chiacchiere. In quanto a me, Budapest mi ha colpita per questo sue bilanciare continuamente su un filo sottile, fra passato e presente/futuro. Insomma, il Sosreal è sparso un po’ ovunque, e la cosa buffa è che è spesso anche bellissimo. Cosa sia il Sozreal è abbastanza facile: è tutto ciò che esteticamente risale al periodo del comunismo, insomma, basta pensare ai vecchi serial tv della germania dell’est, quel design retro e datato che qui è scomparso da tempo, aborrato, sradicato, vecchio e superato, lì ancora sopravvive, almeno qua e la, e convive con oggetti e costruzioni più moderne, a volte modernissime, e con altra cose ben più vecchie, il ché conferisce all’insieme un’allure intemporale, e favorisce una dolce nostalgia. Allo stesso modo ci sono a Budapest, accanto a esemplari perfettamente recuperati e ristrutturati coi fiocchi, palazzi vecchissimi, alcuni con ancora le tracce del 56 (mi ero ripassato un po’ di storia, senza farlo apposto, leggendo l’ultimo libro di Dacia Maraini qualche mese fa), insomma, se avete l’animo melancolico, Budapest fa per voi, rimarrete rapiti dal vecchio probabilmente più che dal nuovo, dalla fuligine più che dal ripulito, e comunque troverete entrambi. Per il resto Budapest mi ha fatto molto pensare a Bruxelles. Non so bene perché, forse per le dimensioni, per l’aria di calma delle capitali di provincia, che le grandi metropoli non hanno, a volte addirittura per certi aspeti di architettura urbana, insomma, siamo si quasi all’est ma in fondo ero molto più vicina di casa di quanto non avrei pensato, e probabilmente ciò che c’è di familiare sta nella parte austroqualcosa della faccenda (le differenze ovviamente ce ne sono eccome, a iniziare dal fatto che l’ungherese, per uno con le radici in europa occidentale, non si capisce proprio, ma proprio per niente, il che è tutto sommato spiazzante assai :-). A parte tutto questo, Budapest è una città che si presta alle camminate e con una metro e dei mezzi (e dei commoventissimi filobus e bus a gomito che temo veranno presto sostituiti) che funzionano il ché, venendo da Roma, è sempre una notizia che ha dell’inverosimile :-)

Cosa si mangia quindi in Ungheria? Beh, contrariamente alla cucina italiana (che è più variegata?), c’è proprio un sapore particolare, specifico e omnipresente che sembra essere la firma dei piatti ungheresi tradizionali e che sarebbe, in sostanza: cipolla + grasso + paprika (che la paprika è, come direbbe Giu, liposolubile, insomma va sciolta nel grasso, che era classicamente strutto e ora olio di semi, di oliva per i refrattari :-)). Aggiungere a tutto ciò una passione nazionale per la panna acida (la mettono un po’ ovunque e non ero convinta a priori ma devo ammettere che ci sta alla grande, ha appunto questa puntina acida che la rende bilanciata e adattatatisisma come condimento, la noia è ovviamente che qui la panna acida non te la tirano dietro, anzi, credo che farò qualche prova con del yoghurt greco, per vedere :-), ma anche per i sottaceti (cetriolini, cavolo, peperoni, zucca verde e un po’ qualunque cosa). Il ché ci da al finale una lunga serie di stufati, ma anche interessanti timballi di carne tritata e riso chiusi nei fogli di cavolo sottaceto o fra due trati di verdure (tipo fagiolini, nella fotina sotto a destra), e poi, sempre in tema paprika, delle zuppe dense come il gulash (fotina sotto a sinistra). Infine, come in Belgio, il pane è bianco, mollicoso e si taglia a fette, mentre, e forse non ve l’aspettavate, circola una quantità industriale di fegato d’oca e d’anatra (sembrerebbe che gli allevamenti in Ungheria sono proprio tanti).
Le foto di qui sotto sono state prese alla tavola calda Szimpatia (per gli indirizzi vedere la mappa), una specie di mensa in stile sozreal, piccolissima, insomma un fast food ma con del cibo tipico, mentre il goulash l’ho assaggiato al ristorante Karpatia, superstraautentico – e con una cucina niente male davvero, fantastico il cavolo stuffato – con tappezzerie e musicisti tzigani (della serie delle esperienze da fare almeno una volta nella vita! :-). Sempre in materia di ristoranti segnalo anche Csalogány 26, a Buda, per una cucina ungheresa rivisitata in chiave moderna, quindi alleggerita, in un decor da bistrot moderno, insomma niente fronzoli ma una cucina ben fatta, elegante e gustosa (agnello cotto a bassa temperatura memorabile, così come il fegato scottato…:-)

Di mercati ne vo visti due, uno molto centrale e molto ordinato, l’altro molto più ritirato, di quartiere, più piccolo e vecchiotto, insomma, più autentico :-) In linea di massima le verdure sono sempre un po’ quelle: cetriolini, asparagi bianchi, cavoli di tutti i tipi (tranne cavoletti :-P), ravanelli enormi e peperoni e paprika in una quantità di versioni mai viste. Per me il bello dei mercati sono stati, a parte la gente anziana che faceva la spesa: 1) i banchetti dei salumieri, carichi di salami di un po’ tutti i tipi, affumicati o meno (sembra quasi l’unica forma di lavorazione del maiale che si conosca: carne, aglio, paprika e via di salami, saporitissimi e… beh, provate a portarne un paio a casa, lasciateli due giorni nel frigo e poi capirete cosa voglio dire) 2) i banchetti delle signore che vendono solo sottaceti, che profumano di aceto con una punta zuccherosa, bellissimi gli scaffali pieni di barattolini (per non dire del cono di crauti che delle volte ti regalano, così, da mangiucchiare per strada…?!) 3) i chioschetti di pizze fritte che trovi nei mercati e dove la gente si fa lo spuntino, anche la mattina (ma questo è materia per un punto successivo :-) 4) l’abitudine delle signore a fare la spesa con il cesto di vimini (ve lo dico io che qua – che siamo pur sempre il paese che fa fuori un quarto della produzione europea di sacchettini di plastica – abiamo proprio da imparare dagli ungheresi, sissi :-) Dimenticavo: al primo piano del mercato generale, fra spacci di langos e salsicce arroste, ci sono quantità di tovaglie ricamate (e mi sono innamorata dei cucini di una certa signora, con dei bellissimi ricami floreali :-)

La famosa. In sostanza era successo che un giorno Giu mi parlasse di questo tipico street food ed è diventato la mia fissa: io dovevo a tutti i costi conoscere la pizza fritta ungherese! :-) In sostanza la pizza fritta assomiglia molto a… una pizza fritta, anche se l’impasto risulta più soffice di quello della pizza napoletana, per dire, e che a volte e anche francamente imbevuto d’olio (Alleez!). E anche il condimento è totalmente diverso: in versione classica la pizza fritta si condisce con una spennellata di panna acida (e chi si rivede?!) e una manciata di formaggio grattugiato (assomiglia ai formaggi tipo gouda, edamer & co, non mi chiedere qual è però, anzi dubito che ci sia una regola in materia). L’insieme è un po’ l’equivalente del panino con la milza, ovvero un panino traditore, da mangiare piegati a 45 gradi in avanti, stando moooolto attento di non far finire il condimento sulle proprie scarpe (eh, già). Insomma, un esercizio divertente, a patto di non ripeterlo più di due volte all’anno dixit la nostra guida (ecco, io per il 2009 sto apposto quindi :-) Notare che esistono un infinità di condimenti di fantasia, ma ci han detto che in materia di langos, meglio essere integralisti e quindi per la versione ketchup + wurstel, rece non pervenuta… :-)

Siccome poi sono sempre alla ricerca di piatti sbrecciati, posate d’argento rovinate e qualsiasi altro oggetto da cucina o tavola che abbia una storia propria e il fascino che può solo dare il tempo che è passato, m’ero anche fissata che volevo visitare dei robivecchivendoli. Due li ho trovati in centro (il tempo di comprare un paio vecchissime scatolette di latta – non amo proprio l’idea stessa della collezione ma semplicemente faccio prorpio fatica a resistere alle vecchie scatolette di latta) ed è seguito un apagantissimo giro a Ecseri, il mercato delle pulci di Budapest, fuori città in direzione sud, bello fino all’inverosimile. In sostanza si tratta di una montagna di cose vecchie, polvere compresa, in cui uno potrebbe rimanere a scavare per giorni e giorni, dai violini alle stoviglie dismesse passando per più o meno qualsiasi tipo di cartello segnaletico, macchine fotografiche, dischi, vestiti, mobili, lampade, ustensili medici d’altri tempi, pezzi di automobilialla rinfusa, pressoché qualsiasi cosa vecchia che vi possa venire in mente, qui c’è… :-)

Rinomatissima, non c’è proprio che dire. Anche qui, il Belgio mi viene in mente spontaneamente (chissà perché :-), insomma, anche noio amiamo molto i dolci di strati di pan di spagna sottile framezzati con crema al burro, e anche qui, beh, è pieno, insomma, pasticceria ungherese si, avvoglia, ma vecchio stile :-) Per assaggiarla l’ho assaggiata, la famosa Dobos, la Estherazy che non conoscevo (e che ho preferito alla Dobos, fascinosa ma troppo cioccolatosa per me, stesso principio ma con una crema burro e noci in mezzo) e poi la crema che sarebbe, grosso modo, un millefoglie, ecc… Buono e molto dolce tutto, ma più buono delle torte forse è l’atmosfera delle vecchie pasticcerie, Gerbeaud in primis, fine ottocentesche, molto austroungariche da cartolina, con decor prezioso, lampadari degni di Sissi e legni intarsiati, insomma, ‘na cosa seria :-)) E del resto, austroungarico mi pare proprio la parola giusta, e poiché il confine è labile, beh, la dobos la trovi anche in Austria e nelle pasticcerie di Budapest la Sacher non manca mai. Insomma, come al solito, il mondo è paese :-)

[lo storico Caffé New York]

Infine, piccola gitina fuori porta, verso nord, seguendo il Danubio, per arrivare in finis alla cittadina di Szentendre, piccolina e deliziosa anche se un filo filo troppo turistica :-) I riferimenti li trovate sulla mappa alla fine del post (abbiamo trovato un ottimo langos anche lì! :-). Strada faccendo (a parte Highway to hell a palla in macchina :-): il Danubio, larghissimo e un filo meno blu di quanto decantato, sponde verdissime e all’apparenza incontaminata (insomma, sto Danubio però ci dicono che è bello e inquinato, eh vabbe), campi, tanti, di grano, e di colza, chiesette diroccate, paesini tranquilli, vecchie cantine e barretti dove prendere una birra al tavolino fuori mentre vicino chiacchierano i vecchietti o passano signore con il cesto di vimini, insomma una pace a dir poco reale :-) Ultima parolina della fine: un stra-enorme grazissimo a Giu che è stato una guida esauriente e perfetta, generoso e instancabile, e senza il quale, beh, il soggiorno a budapest e persino questo blog sarebbero stati molto meno divertenti! ;-)

Sostiene Giu…

Le amicizie, come ha scritto qualcuno, nascono in modo strano, anche virtualmente. Infondo non esistono regole fisse.
Poi pero’ fisiologicamente bisogna uscire dal monitor, abbracciarsi, fare un giro insieme, mangiare qualcosa, scoprire che esistiamo anche fisicamente. Alla fine della giornata (o del viaggio), ognuno torna dietro al suo schermo, e la vita riprende da dove l’hai lasciata.
E’ stato cosi’ che sono andato a Roma a festeggiare un altrimenti insignificante giorno dell’anno. Ed e’ stato sempre per lo stesso motivo che ho ricambiato l’invito a venire qui, per “toccare con Canon” quel che resta di un mondo, che pian piano sparisce irrecuperabilmente demolito, si dissolve sotto una mano di vernice, viene restaurato con risultati improbabili.
Vivo qui da 10 anni, e i motivi per fare il salto della cortina sono stati tanti: famiglia, lavoro, spericolatezza. E’ sempre stato il posto delle vacanze, quando ancora ti facevi otto ore alla frontiera con i mitra spianati, le torrette con le fotoelettriche, e certi soldatini arroganti che insultavano tua madre, espatriata per amore molto tempo prima. Cosi’, arrivato qui, ho girato per anni col naso per aria, scoprendo (e facendo anche scoprire a chi in quel momento era con me), dettagli della citta’ che spesso quando ci vivi non si notano. Camminiamo troppo spesso a testa bassa, con un auricolare a isolarci dal mondo, e i nostri pensieri grigi a distrarci dalla realta’. Ma guardandoti intorno, la citta’ diventa pian piano parte di te, con un bassorilievo szocreal (pron.: sozreal, da: socialismo reale), un lampione scassato, un cortile con i suoi corridoi sovrapposti e alcuni ingressi pieni di piantine a segnalare che li c’e’ un pensionato, un’insegna di lavanderia scampata al rendszerváltás (la fine del comunismo, che qui viene chiamato “cambio di sistema”), un autobus arrugginito che aspetta solo il sollievo dello sfasciacarrozze.
Tutto cambia, anche Budapest. Non sono un grande fotografo, ma spingere il bottoncino cromato con un occhio socchiuso e’ sempre stato un piacere sottile che mi sono concesso con gran divertimento ai tempi della mia Pentax MX ormai pensionata. E sono andato a fotografare alcuni quartieri, come si andava a vedere “la frontiera che sta’ sparendo” (citazione a occhio, da Balla coi lupi). E non sai se devi essere felice che il motore sia ripartito e la citta’ torni lentamente ai fasti di un tempo, o se essere triste per un mondo che sparisce con la generazione che lo ha popolato. Cosi’ cerchi di fermare l’attimo, metterne un po’ da parte per te e per chi verra’ dopo di te.

sigrid verbert Sigrid e’ stata qui 4 giorni, curiosa, sempre in movimento, eternamente con la macchinetta fotografica in mano. E le dovrebbero dare un premio solo per avermi ascoltato per tutto quel tempo. (Ma credo fosse preparata: c’erano dei cosi gialli che le spuntavano dalle orecchie, spesso le parlavo e sorrideva accondiscendente, ma non ho capito bene il perche’, quando le chiedevo qualcosa sembrava non sentire… :DDDD ). Abbiamo fatto un po’ il best of budapest classico per turisti, e qualche deviazione verso posti meno battuti, un misto di piazza San Marco e calli e campielli fuori percorso.
Aggiungere qualcosa alle sue descrizioni francamente e’ difficile, perche’ ha centrato perfettamente i contenuti e l’atmosfera del luogo. Cio’ che mi manda in bestia in realta’, e’ che quando ha fatto queste foto, io praticamente ero quasi sempre presente, eppure… noto alcuni dettagli solo ora!
E con una puntina di orgoglio vi regalo una fotina rubata, ad imperituro ricordo di una torta di mele consumata al desco di casa :))))

(Giu)


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140 Commenti

  • Eva Rozics Ghiazza ha detto:

    Sei veramente brava a rendere l’idea! Io sono di Budapest di nascita, ci ho vissuto tantissimi anni, amo la citta come amo tutta l’Ungheria, e devo dire che hai colto nel segno. Bellissima lettura. GRAZIE!

  • Detti ha detto:

    Hi, I live in Budapest. However I don’t speak italian, it was nice to read about my hometown. One of the photos of the lángos was made on our market, where I usually ate lángos in my childhood:) Thanks! D.

  • vanessza kiss ha detto:

    Ciao! Buon giorno!

    Sono ungherese, e questi foto é veramente buoni, meravigliosa!!

    Grazie: vanessza.

  • grace ha detto:

    Sigrid, sai qual’è il tuo problema? Sei troppo bella ,troppo magra, troppo fotogenica e troppo perfetta per essere credibile.
    ciao

  • Szilvia ha detto:

    Grazie Sigrid per aver visitato la mia città dove mi sono crescuita. Mi fa piacere que ci sono persone que si interessano a questa città magnifica :) Le foto sono molto autentiche e hai fatto tutte le cose straordinarie per un turista pero le cose più naturali per un ungherese :) Sono felice che avevi provato tanti piatti tipici e che ti piacevano :) Io sono fan di mangiaro, asseggiare e tutta cosa di gastronomia, pero è vero che la cucina ungherese è troppo grassata, pero i dolci valgono un tesoro! Purtroppo non sono diventati famosi nel mondo, pero valdranno la fama internazionale!!
    Grazie, grazie, you made my day e mi hai fatto piangere un po’ pero solo della nostalgia, perché vivo a Parigi e mi manca moltissimo la città e la gente e sopratutto i dolci!!

    A tutti quelli che vogliono visitare Budapest, esistono voli low cost de easyjet, wizzair e qualche volte con malev!! Buon viaggio!

  • Mik ha detto:

    @Giu
    Hai ragione. Quello si mangia solo sabato e domenica. :D

  • Giu ha detto:

    @Mik
    Eh… ma se quello con aglio e sale lo mangi a ora di pranzo, poi i colleghi ti linciano. :DDD

  • Mik ha detto:

    É interessante vedere quanto uno straniero/una straniera :)) ci vede diversamente…
    Devo pero dire che il lángos autentico si mangia con aglio e sale. :)
    Il lángos con la panna acida e col formaggio (generalmente si usa “Trappista”) é una forma avanzata.

    Saluti.

    Mik da Budapest

  • Giu ha detto:

    @vialuna
    Sigrid in questi casi si commuove veramente.
    Sigrid ilyenkor tenyleg elerzekenyul.

    @Sigrid
    :ppppppp
    Ha parlato quella che di lingue ne conosce solo 5 o 6!!!

    (seguiva escursus politico leghista autocensurato preventivamente)

  • Sigrid ha detto:

    @vialuna: grazie, davvero, mi fa un piacere immenso ciò che hai scritto… :-)

    @giu: ma per bilingue intendi teramano/italiano? :-D

  • Giu ha detto:

    @sigrid
    Vuoi che tutti i miei comment siano bilingue? Si puo’ fare eh… basta chiedere.

  • vialuna ha detto:

    Mammamia che foto!Son’ di Budapest e da anni che non la vedo mia cittá cosí! Anzi, é la prima volta da anni che la chiamo “mia”…grazie!

  • Sigrid ha detto:

    Ao! Ma qua se ciascuno mo’ si mette a parla’ nel dialetto suo qua fa’mo ‘na babele eh… :P

    @kat: This is just unbelieveble, I’ve just wrote you a mail! :-)

    @msmester: well I have no idea of what he just wrote but Giu – cfr comment above – is the italo-hungarian friend who showed us around budapest :-))

  • Giu ha detto:

    @Kat
    Mindig azt magyaraztak nekem, hogy kicsi a vilag, de te most be is bizonyitottad :)))
    Lattam mikozben fotoztak teged, de soha nem gondoltam volna, hogy egyszer majd latni si fogod a kepet :)

    @msmester
    A gazember en voltam ;-), de ne mond mar nekem, hogy a Zamat kornyeke ennyire “slum” lenne, na! Ez meg is az Andrassy uton van… de megerositem: a nyolcvanas evi szocreal hangulata fantasztikus.

  • kat ha detto:

    Hello!

    I’ve been really surprised, ‘cause my brother called me a few minutes ago, and told me, that he had found me on one of these pictures on this blog, so I’m on the picture, that shows a girl (that’s me) in front of a newsstall! Thank you for that, I really love this picture, and all the others:)

  • MsMester ha detto:

    Hello!

    Even though I don’t speak Italian I have had the impression that you enjoyed your stay ;) (at least the part of it).

    A quick question: how could you make the lowdown buffett “Zamat étkezde” of which entrance you posted a picture… That’s in one of the deepest slums in the city, you should have had quite a brave and cheeky tourguide to bring you there ;) (Otherwise the place is great. I ate there myself when I was working in Budapest.)

    Let me say goodbye with the Hungarian “cheers”, which is probably the hardest to pronounce cheers between Reykjavik and Vladivostok — Egészségedre!

  • Aiuolik ha detto:

    Ciao! Ho letto il tuo post quand’ero a Budapest perché Alex mi aveva mandato il link su fb… Non so se ho mangiato più cose locali di te…di certo ho visto molto meno di quello che hai visto tu :-) Come ho scritto anche da me, tipicamente andavo sui piatti in cui nel menù inglese era riportata la voce “hungarian”…poi non so se era un bluff per turisti o se erano veramente piatti tipici. Diciamo che i locali erano abbastanza tipici e devo dire anche poco turistici (a parte Cirano).

    Ciaooo,
    Aiuolik

  • grifone72 ha detto:

    Davvero complimenti per le foto, semplicemente stupende! Già loro raccontano la tua esperienza a Budapest.

  • dada ha detto:

    In ritardo:
    @ Tocco e tacchi: grazie, ti credo senza ombra di dubbio. Tanto Sigrid e i suoi ‘modi’ mi piacciono già qui figurati!
    @ San Bernardo: mi hai fatto sbellicare, sono d’accordissimo!!!

  • pallina ha detto:

    ci vado la settimana prossima!
    Grazie per questo “assaggino”!

  • monica ha detto:

    commento n.116…
    che foto meravigliose, mi avete fatto venire voglia di partire, anche se non mi rimarrebbero delle foto così belle ed anche le parole di Giu sono realmente commoventi, nel senso buon deltermine, non della lacrimuccia, ma nel senso dell’evocazione…

  • Pasquale ha detto:

    Con la macchina fotografica non sono bravo perché non mi ci sono mai impegnato veramente, sono più bravo con la macchina da presa e il montaggio. Grazie al tuo blog mi è venuta voglia di approfondire anche la fotografia.

    Ciao

  • .manu. ha detto:

    Che altro dire?! Fantastico e fantastici! Uhm..forse era già stato detto!?! Sono da sempre una fan di Giu ma con questo post definitivamente SANTO SUBITO!!! :)
    Grazie delle belle emozioni!

  • Sabry ha detto:

    FANTASTICHE … dovrei andare a rivedere anche le mie…

  • Giu ha detto:

    @tutti
    Grazie :)))))

  • Sigrid ha detto:

    @ilaria: beh, euhm, dipende da un po’ tutto, l’ambiente, l’attenzione di chi scatta alla luce, l’obiettivo che usi, le impostazioni della macchina chescegli, c’è anche del ritocco chiaramente ma non è mai il ritocco a trasformare una brutta foto in una bella foto, sembrerebbe :-)

    @alessandra: è una canon eos 5d

    @wella: ‘insalata di gamberetti francesi’ non mi suona proprio,… cosa sarebbe?

    @e.ke: maddai??!! Siete due??!! Non avrei mai detto!! :-)

  • kosenrufu mama ha detto:

    come sempre riesci a regalare l’immagine e l’essenza di un posto e attraverso i tuoi scatti e le tue parole farmene innamorare!

  • Giulianagiu ha detto:

    @Giu TANTI AUGURI!!!!!!

  • Silvia-Magnolia ha detto:

    ohhh accidenti che bella sfilza di bellissime foto ! meraviglia viene proprio voglia di andare a farsi una bella passeggiata a budapest con il sole :-D

    grazie mille per il reportage accuratissimo

    Silvia

  • Pasquale ha detto:

    Uno dei migliori blog visti di recente, lo inserirò nella lista dei blog che leggo con piacere.

    I miei complimenti.

    Pasquale

  • Ada ha detto:

    Tanti auguri a te, tanti auguri a te….
    :-)

  • emily ha detto:

    che bella la luce nelle foto!complimenti!

  • Davide ha detto:

    @Giu e Fiordisale Ce n’è abbastanza per mettere in piedi un club “nostalgici delle Pentax manuali”… o forse esiste già?

  • chicca ha detto:

    bellissime foto! ricche di emozioni e sentimenti.

  • Ilaria ha detto:

    Sigrid, solo una domanda:come fai a fare foto così luminose? Voglio solo capire: dipende dalla macchina, usi una tecnica particolare o poi le ritocchi? Curiosità, aspetto una risposta. Grazie!

  • Giu ha detto:

    Buonanotte cavolandia :)))

    “Domani, infondo, e’ un altro post”

  • Wella ha detto:

    Forse sono andata fuori tema.

    C’e’ qualcuno che ha la ricetta per l’insalata di gamberetti francese? L’ho mangiata a Disneyland ed era buonissima, ho provato un’infinita’ di volte a riprodurla e non ci sono mai riuscita. Grazie.

  • Wella ha detto:

    Ma dai Giu, levati la benda, a quest’ora un piccolo spogliarello sul web ci sta bene.
    E poi mi sa che siamo quasi tutte donne qui…

  • Wella ha detto:

    Si, si. Santo subito!
    Credevo fosse un blog di cucina e invece era un altare.

  • cricca ha detto:

    @gi
    e poi so io che bevo il grignolino a colazione!!! che tra l’altro non ho mai bevuto vino e ho dovuto cercare cosa fosse su google…ehhhh lo so, sono ignorante!!!

  • Giu ha detto:

    @minni
    Beh intanto la foto di Sigrid l’ho fatta io :DDD
    Pero’ non saprei… a parte la foto dei biscotti pietrificati, non e’ che ci sia granche’ qui in giro sulla rete. Mi dispiace.

    @imeruelda
    Mo’ sta’ scala la devo fotografa’ pure io vah… cosi’ poi vediamo chi e’ il miglior fotografo di scale del sesto distretto di Budapest!!!

    @fiordisale
    Ogni tanto me la prendo in mano, e faccio qualche scatto senza pellicola. Solo per sentirne l’otturatore. Poi penso ai 50€ che mi hanno chiesto per sviluppare l’ultima pellicola in bianco e nero 4-5 anni fa, e mi convinco che i tempi sono definitivamente cambiati :))))
    E mi scoccia solo che la Pentax non abbia saputo seguire la stessa strada sul digitale, ma che ci vuoi fare? Comunque quest’anno cascasse il mondo una reflex la devo comprare. Hasselblad? Leika? hm… scelta difficile.

    Ps.: Dunque, analizziamo meglio, con l’aiuto del dizionario etimologico, il tuo piesse:
    “Meraviglioso = che desta Merraviglia. Meraviglia: s.f. dal latino mirabilia, neutro plurale da mirabilis, dal verbo mirare (=meravigliarsi), che a sua volta é da mirus (=meraviglioso).”

    E fin qui’ ci siamo.

    Significato: “sentimento dettato dalla sopresa di qualcosa di insolito;”
    cosa c’era d’insolito in cio’ che ho scritto?

    “sentimento di grande ammirazione”
    ma grazieeee cara che seeeeei!

    “per cosa nuova e inaspettata che provoca stupore”
    hm… ancora con questa novita? ma no dai fiorfiore non dire che ti sei stupita!

    “per la bellezza o perfezione;”
    ECCOOOOOO!!! ORA SI CHE CI SIAMO! Soprattutto perfezione, si’si’… basta chiedere a mia madre.

    ” prodigio.”
    Miracoloooooo!!! :))))

    Santo subito! Ci aveva ragione qualcuno prima di te :)))

    Ok, ok, smetto di bere. Promesso.

  • fiordisale ha detto:

    @Giu maddai pure tu con la Pentax? io ce l’ho ancora, sta in fondo all’armadio che sono una dall’amore eterno, che a me il “finché morte non vi separi mi fa un baffo”, è per quello che fatico tanto ad espormi sentimentalmente, che poi lo so come va a finire, come minimo dovrei buttare via tutti i vestiti per far posto ai fidanzati nell’armadio, che qua non si butta via niente :-)))

    piesse
    sei meraviglioso

  • san bernardo ha detto:

    86)Dada :..se non fai riferimento ad un n°, altro che…..fratel coniglietto tra i rovi……Con tante presenze,ho già qui davanti la 93 , se rispondo senza riferimento, a quale’messaggio’ leghi la mia risposta? ammesso E NON CONCESSO che tu riesca a decifrare la risposta o un commento ‘vagante’ . Siamo troppi,troppo emozionati per le meravigliose foto,sappiamo che l’ineffabile Giu, gongolante padron di casa , ci osserva sornione , dall’alto del suo scranno (dì che non è vero !) e che Sigrid,indaffaratissima a stampare le foto e non , come sarebbe logico , a disfare le valige , segue in contemporanea : noi , lui e la stampante/masterizzatore o diavoleria che sia. Non sarebbe lei.

  • san bernardo ha detto:

    Barbara Babs 10)….sarebbe più “in” : porta-accessori…..

  • toccoetacchi.blogspot.com ha detto:

    @ dada : è vero , questo posto è davvero speciale Amicizia è una parola importante , ma qui, sembra esserci molto vicino . Anche a me sembra di conoscervi tutti ,e ” mi piacerebbe conoscervi tutti ” . Per quanto riguarda Sigrid , ho avuto il piacere di conoscerla e per questo posso assolutamente e sicuramente dire che è l’esatto opposto di quello che ha detto “la stellina”. Ma per la carità , di lei non parliamone più , ha avuto già troppa notorietà .
    L’ho tirata fuori solo per dirti che quando conosci Sigrid è esattamente….quello che trasmette in questo blog . Ciao a tutti

  • paolap ha detto:

    la dobos….è un dolce che si mangia molto qui a trieste!!
    le foto di budapest sono uno spettacolo!!

  • imeruelda ha detto:

    perchè mi sento emozionata se io non ero presente al raduno italo-ungherese, non ho assaggiato il langos, non sono entrata nel palazzo insieme a Sigrid ed a Giu per ammirare la scala a chiocciola ottocentesca……………..forse– perchè guardando le foto mi è sembrato di essere lì.
    Siete fantastici!
    Imi

  • evelyne ha detto:

    a proposito di (scusa pungenti ma io non ho ricette e il mio ultimo gelato non è venuto un granché, per cui sorvolo….) ma TADAAAA! si è riformato il gruppo di acquisto!!! chi è interessato/a può scrivere a gruppoka[punto]blog[chiocciola]gmail[punto]com, vi daremo tutte le informazioni!!!! alé!

  • pungenti ha detto:

    Una voce a parte… visto che molti di voi come Sigrid hanno il Kitchen Aid, avete per caso delle ricette con cui preparare il gelato (Kitchenaid – macchina ghiaccio kica0wh)
    Grazie a chi dispenserà ‘freschi’ consigli…

  • minni ha detto:

    @ Giu
    ti ringrazio
    i tuoi scritti mi emozionano e mi fanno felice
    chissà le tue foto
    come potrei vederne una?

  • dada ha detto:

    @ Giu: il sostiene Giu mi ha emozionata (non dovevi) e poi grazie per tutti gli altri dettagli ‘piccanti’. Concordo pienamente con giulianagiu (n.66: mo’ ci tocca parlare con i numeri ;-)

    @ tutti: E’ vero questo posto è speciale e viene voglia di conoscere Sigrid e voi tutti (non vi preoccupate sono lontana e a volte anch’io presa dalla nostalgia, poi mi ripiglio eh!!!)
    A presto

  • chiara.u ha detto:

    e’ incredibile la quantità di fotografie che uno riesce a fare quando va in giro!!! ogni volta che le scarico sul pc non ci posso credere… ma poi è così bello riguardarle e rivivere letteralmente quel viaggio… mi fai venire voglia di prendere un aereoplanino…
    Bentornata :)

  • iomilanese-laura ha detto:

    @giu
    oppure tante spezie profumate e quasi finite!!!!!!!!!!!!!!!!ciao aquilone

  • quelles belles photos de budapest. plus besoin d’y aller.

  • Giu ha detto:

    @romina
    hahahahahahah ti svelo un segreto: mi fingo un extraterrestre, ma sono umano come voi :D (almeno al 50% :DDD )

    @laura
    concordo :) spesso basta un buon libro ;)

    @evelyne
    L’unica bilancia che conosco e’ quella del medico e quella per misurare gli ingredienti di cucina. Altri aggeggi in casa non ci sono :D

    @cricca
    (zitta percaritadiddio!!! se ti sente Sigrid siamo finiti :DDD)

    Ahem.. .Sigrid! Hai presente no? Quella volta che per caso guardando la macchinetta ho premuto per sbaglio il tasto cromato? Ecco, un caso, mica e’ successo per volonta’ mia. Niente di che, solo una foto qualunque. E poi Cricca avra’ bevuto del grignolino a colazione, che ne sai!

  • cricca ha detto:

    tutti i post di questo blog sono belli, per le foto e per quello che c’è scritto,e questo è appurato e scientificamente provato…ma quando un viaggio si incontra con un’amicizia e una foto ritrae anche un ricordo di momenti trascorsi insieme, forse anche chi è ignaro di tutto riesce a percepire quel qualcosa in più.
    PS: ma se proprio devo esprimere un giudizio la foto più bellissimissima è quella di sigrid che mangia la torta di mele!!!w GIU!!!

  • evelyne ha detto:

    @ giu: lo stesso spessore che anche la mia bilancia dice di mettere da parte? ma quella dice cose a casaccio!! …. o no?!?

  • iomilanese-laura ha detto:

    @ sigrid & giu
    “Le amicizie, come ha scritto qualcuno, nascono in modo strano, anche virtualmente. Infondo non esistono regole fisse.” meno male che ho voluto rivedere le immagini di sigrid e sono inciampata nel “sostiene giu”. Che è proprio vero. A qualcuno almeno succede. A me per esempio è successo! Sigrid compresa! Ignoro lo tzigano che c’è in me in questo momento, niente sviolinate, ma grazie per aver voluto condividere questi giorni con la magia che ormai è una costante irrinunciabile di questa nostra piazzetta.

  • Romina ha detto:

    @giu: “come ha scritto qualcuno”, sono io quel qualcuno? Eh? Mi hai citato? Eh? Dimmi di sì. Che emozione che emozione. Ho avuto il mio nanosecondo di celebrità nella blogosfera.
    Scusate. Torno alle mie mansioni.

  • Giu ha detto:

    @davide
    Concordo pienamente

    @Ági
    Szia Agi! Akkor ezek szerint mar harman vagyunk itt magyarorszagrol :)))

    @enfanterrible
    E ti diro’ di piu’: slowfood ha inserito la dobos e la torta rigo jancsi tra i dolci tipici italiani (proprio nella sezione friulana del libro). Il bello della cucina credo siano proprio le contaminazioni, che la fanno evolvere e cambiare. :)))

  • enfanterrible ha detto:

    ecco, lo sapevo, la dobos, torta tipica di….Trieste. Credo che la gran parte dei dolci triestini e viennesi e ungheresi siano uguali. Mi ricordo di essere entrata una volta in una pasticceria ungherese a New York, e aver riconosciuto un sacco di paste.

  • Ági ha detto:

    I cannot really read the text, but I love your pictures. I’m happy that you visited the town I live in.

  • Davide ha detto:

    @ Giu: con la Pentax MX (e la cugina K1000) si facevano cose straordinarie, alcuni dei miei scatti migliori li ho fatti proprio con loro. Ma l’abilità e la bravura di Sigrid non fanno che ricordarci (come diceva un grande fotografo delle mie parti, Franco Fontana) che in fondo una bella fotografia nasce sempre prima di tutto dall’occhio del fotografo… o della fotografa, in questo caso.

  • Giu ha detto:

    Vediamo di dare qualche altra informazione, tanto ci ho niente daffa’ io stasera :D

    La tanto apprezzata scala a chiocciola, come si e’ gia’ detto, e’ la scala signorile del palazzo dove ho l’ufficio. Quest’ultimo ovviamente e’ al pian terreno, perche’ la scala non si sa mica se reggerebbe al mio esile corpicino tutti i giorni (per non parlare del mio esile corpicino che potrebbe non reggere alla scala tutti i giorni). Il palazzo e’ del 1896, i piani hanno 5 mt di altezza negli appartamenti, e se avete la fortuna di viverci, potete tranquillamente ottenere 2 appartamenti sovrapposti con una semplice soppalcatura. Ovviamente io non vivo li.
    Ci campano praticamente quasi solo anziani, tra i 90 e la vecchia con la falce, ed un numero indecente di piccioni da prendere a fiondate. Nel 1945 si e’ beccato anche una bomba, ma nonostante tutto e’ ancora qui a raccontarci un po’ di storia.
    In una delle stanze dell’ufficio, quando ho fatto i lavori di ristrutturazione, ho trovato anche i tubi dell’illuminazione a gas. Davvero altri tempi…

    Il filobus n.74. Dunque… dovete sapere che il filobus in quanto tale, e’ stato innaugurato nello stesso anno del settantesimo compleanno di Giuseppe Stalino, detto Baffone. In un momento di sommo rispetto, il politbureau decise di accorpare i due eventi (magari per risparmiare?) e invece di far partire la numerazione dei suddetti automezzi dal n.1, la fecero iniziare col n.70.
    Semplicemente geniale… Cosi’, dopo cinquant’anni e spiccioli, nonostante diversi tracolli di regimi rossi, i filobus sono ancora li ad imperituro ricordo del Padre del socialismo reale. Insomma, anche a quell’epoca la madre degl’idioti era sempre incinta.

    Subito sotto il tram trovate i Panelház (letteralmente: case di pannelli), le case prefabbricate. Vanto assoluto di ogni regime che si rispetti, l’edilizia popolare trova qui la sua massima espressione. Interi quartieri sono stati elevati a monolitica memoria del szocreal, forse gia’ subdorando l’impossibilita’ per i posteri di liberarsene. Eppure ottimisticamente questi palazzi avevano anche una scadenza! Si’ si’, come lo yoghurt!
    Chi trenta chi quarant’anni, questi mostri erano stato progettati e costruiti per farci vivere al massimo una generazione, con l’idea che “il comunismo costruira’ nuove case sempre piu’ confortevoli e moderne, al posto di quelle vecchie ma ancora funzionali”. Ecco. Le vecchie sono ancora li, mentre le nuove, deo gratias, non hanno fatto in tempo a tirarle su. I Panelház sono soluzioni geniali per aumentare la densita’ di popolazione di una qualunque zona, e si trovano a centinaia in vari quartieri della citta’, e comunque un po’ ovunque in tutta la nazione.
    Vista l’impossibilita’ di liberarsene, lo Stato ha avviato dei programmi di recupero per migliorare i coefficienti energetici di questi palazzi e, ove possibile, dandogli anche ‘na mano di colore.

    Szimpátia zamat. Non s’e’ capito se si tratti di una tavola calda, di un very-slow food o cos’altro.
    Fatto sta’ che ci vivono tutta una serie di signore oltre la soglia pensiobabile che, con stivaletti bianchi coi gancetti e retine per i capelli, servono quotidianamente gli avventori del circondario. I cibi sono onesti, ed i prezzi un filino piu’ alti dei cinesi della zona. visto e considerato che il grosso della cucina locale si basa proprio sulla carne, ecco che ci siamo dedicati con una certa puntigliosita’ alla fettina con peperonata, allo spezzatino con gnocchetti alle uova, al riso al forno con carne macinata e verdure, e non mi ricordo piu’ cosa (‘na minerale liscia missá).

    L’impeccabile gulyás che invece trovate in foto, e’ made in Kárpátia. Se guardate bene, infondo si tratta di un brodo di carne e verdure, ben speziato con paprika e altri aromi. Non sono un grandissimo cultore delle minestrine (beh che volete, da noi il brodino era sinonimo di malattia), pero’ devo dire che questo era fatto davvero molto bene. Tutta le cena al Kárpátia e’ stata superlativa, nonostante che il gruppo tzigano non conoscesse ne’ Strauss ne’ il Danubio. E pensare che Sigrid avrebbe avuto piacere di farsi suonare “qualcosina”… Ci siamo accontentati di qualche classico del repertorio melancolico tzigano, e del “cardellino”, virtuosissimo brano per violino, che finisce in un tripudio di cinquettii fatti con il pluricordato strumento.

    Sempre per la serie: ma che l’e’ sta’ roba? Ecco, subito sotto, le carote bianche. Anzi, a dire il vero si chiamano “radici” e se diciamo carota, dobbiamo aggiungerci “gialla”, per intendere le nostre carote classiche. La carota biancha e’ una via di mezzo tra la carota del prezzemolo, una pastinaca e la carota normale. Si usa soprattutto in brodo, anche se io dopo la cottura la butto che’ francamente… Insieme alla zucca pasticcina e al cavolorapa, e’ tra le verdure che ho scoperto mio malgrado quando sono venuto qui. Per ricambiare la cosa, mi diverto a mostrare pomodori cuore di bue, costoluto o marinda, agl’indigeni, in mondo da poter dire: paese che vai, verdura strana che trovi.

  • Maggie ha detto:

    C’è un tocco di magico in tutto cio che racconti..il modo in cui lasci trasparire il piacere del gusto attraverso la bellezza che puo’ cogliere solo la vista..
    hai un dono speciale, e sempre riesci a farmi compagnia con la tua allegria e creatività, grazie!
    (=

    [suona un pò come una sviolinata ..bhe, in effetti lo è!]

  • Eleonora ha detto:

    Que dire d’autres…on prend l’avion et on admire devant son écran devant tes belles photos…tout un voyage

  • helen ha detto:

    QUESTO REPORTAGE..QUESTE FOTO, SONO A MIO GUSTO LE PIU’ BELLE CHE TU ABBIA PUBBLICATO QUA,..BELLISSIMA LA SCALA A CHIOCCIOLA..LA SIGNORA AL MERCATO..FANTASTICA I DUE VECCHINI IN BIANCO E NERO CHE MANGIANO..E LE PASTICCERIE,..QUELLA TENDA E’ BELLISSIMA..E I PIEDI DEL CRISTO CON I LILIUM!! UN’EMOZIONE..
    ..ed è vero che gli oggetti vecchi spesso sono bellissimi..mia madre proprio dal mercato delle pulci mi portò un vecchissimo stetoscopio che ho regolato al mio ragazzo quando è diventato medico..:-)

  • Birbapasticcera ha detto:

    Cara Sigrid,
    Ammirando le tue sempre splendide foto mi è tornata la voglia di fare un giretto a Budapest. Ora, dopo i complimenti parliamo di cose serie. ;-) A quando la ricetta della torta Dobos??

  • Wella ha detto:

    Cara Sigrid,
    se l’uomo misterioso, quello con la benda e’ Giu, non potresti levargli la benda, giusto per intravedere la sua anima? Sempre che non abbia gli occhi chiusi tutto concentrato sul sapore. Chiaramente solo se lui vuole. Grazie

  • Cucinella ha detto:

    @questo post è bellissimo!!!!
    Quello che lo rende speciale è ciò che si percepisce al di là delle stupende foto, dei luoghi meravigliosi, e dei racconti divertenti. Il fatto “reale”: l’amicizia, i legami, le nostalgie, la gioia di vivere e di ritrovarsi, superano di gran lunga la perfezione del “virtuale”.
    Solo sul cavoletto succede!
    Grazie di cuore a Sigrid e Giu

    Simona

  • Giulianagiu ha detto:

    @Giu, il “sostiene Giu” m’è piaciuto davvero, forse perchè nel mio piccolo sono un pò emigrante per amore anch’io, o perchè i luoghi del mio passato sono oggi così diversi da quelli dei miei ricordi.
    Io mi aggrappo ai sapori, agli odori, alle immagini a tutto quello che mi riporta indietro, la vita è bellissima, anche se la nostalgia si fa sentire spesso, grazie Giu!

  • Giu ha detto:

    E adesso cominciamo a parlare anche dei dettagli (come promesso).

    Intanto la birra. Quella che vedete in foto ce la siamo presi sulla circonvallazione in una specie di terrazza di un locale, e come si puo’ vedere e’ un po’ rovesciata sul tavolo, perche’ la cameriera, nell’improvvido tentativo di strappare al vento lo scontrino, ha fatto delle mosse di kung fu piuttosto spericolate. E il risultato e’ quello. Ovviamente si e’ giocata la mancia.

    La prima foto, quella con il cupolozzo, e’ stata fatta nella parte alta di Buda, al Bastione dei Pescatori. Cercate halászbástya su google images, e vi farete un’idea. In pratica al pianterreno hanno messo un bar, e noi ci siamo seduti li per rigenerare le stanche membra. Immediatamente ci si e’ avventato addosso un invadente ragazzetto col violino, che ligio al suo copione, ha chiesto di dove fossimo (nel vano tentativo di strapparci un sorriso e qualche millelire commovendoci con il solito pezzo di Bocelli).
    Ovviamente nel chiederlo ha guardato Sigrid, e a quel punto si e’ fregato da solo, perche’ ha sentito “belga”, dissimulando indifferenza ha sfoggiato un sorriso a 36 denti rifatti, e poi si e’ marmorizzato (con annessa gocciolina di sudore freddo sulla tempia). Il suo database musicale OVVIAMENTE non contemplava nulla del sudetto paesiello nordeuropeo. E cosi’… in mancanza d’altro… ha nuovamente sfoggiato la dentiera e ha intonato cio’ che lui riteneva essere il massimo della belgitudine alla sua portata: “An der schönen blauen Donau”, che per i meno tedescofoni sarebbe “Sul bel Danubio blu” Op. 314 di J. Strauss!!! Il top del belgique musique! Sigrid ha strabuzzato gli occhi e dopo essersi ripresa dallo shock, ha prima accusato me di tanta nefandezza (tipo: nooooo! ma l’hai chiesta tu???), e poi, dopo averla convinta che non c’entravo nulla, mi ha spiegato che quello rientrava in uno dei pochi brani musicali che non sopporta in assoluto, per via di certi suoi precedenti studi musicali :DDDDD
    A quel punto mi sono alzato e ho guardato di sotto, ma considerato che il muro non era abbastanza alto, non v’era certezza della pena nello sbattere il violinista giu’ nel burrone. Sara’ per la prossima volta…

  • Maude ha detto:

    Senza parole…siete entrambi meravigliosi!

  • Giu ha detto:

    @evelyne
    Eh ma la bilancia dice che lo spessore andrebbe ridotto :DDD

    @e.ke
    Ach!!! Tudtam volna szervezünk egy nemzetközi kelbimbócsúcstalálkozót :D
    E’ bello sapere di non essere solo qui :)))

    @wella
    No, quello e’ il mio alterego che viene fuori quando e’ ora di pranzo.

    @claudio
    Beh speriamo di poter parlare anche al futuro pero’, senno’ tocca fa’ scongiuri :DDDD
    Grazie :)))

    @vakond
    Secondo me la pecetta sugli occhi e’ bellissima! Fa molto giornaletto da barbiere anni ’70!!!

    @filippo
    E non hai ancora visto nulla. Vedrai i prossimo 10-15 anni che roba!!!

  • Nettarina ha detto:

    enCOmiabile

  • Nettarina ha detto:

    Ancora non sono riuscita a leggere tutto ma intanto ti volevo ringraziare per il lavorone enmiabile! Si vede che questa città è piena di ispirazioni…

  • spigetta ha detto:

    Mammamia queste foto son così belle e colorate che riempiono gli occhi…Certo che però alla sola vista dei dolci si alza la glicemia!!!! Ahahahahah ;)))

  • evelyne ha detto:

    @ Giu: e fai bene a farcelo notare! ché da persona pseudo-importante :-D ancora una volta dimostri di avere una marcia in più e uno spessore non comune ;-)

  • toccoetacchi ha detto:

    ciao ! foto bellissime , tutte , ma quella della scala , con la ringhiera tutta ricamata , e l’inquadratura che ti fa salire naturalmente verso il cielo , quella sì che mi piacerebbe averla fatta io !
    Brava , ma …. chetelodicoaffà :-))))))
    chiara

  • Marta ha detto:

    Adesso ho inserito Budapest nel mio elenco di citta da visitare! Grazie per condividere il tuo soggiorno a Budapest con noi Sigrid! Sei fortunata di avere tanti amici “virtuali” e di poter conoscerli fisicamente.
    Yummy pizza fritta!

  • e.ke ha detto:

    Wowowow, che bello.
    Io sono di Budapest cioe’ non e’ solo Giu che ti legge dall’Ungheria :)
    Grazie per questo bellissimo post!

  • Carola ha detto:

    Ciao Sigrid,con le tue foto riesci sempre a cogliere l’attimo….
    Brava!!!

  • …e scusa le ripetizioni.

  • Wella ha detto:

    Giu, ci sei anche tu nelle foto? Sei quel signore in incognito?

  • Questa è per Giu’.

    Quel che hai scrito su “Sostiene Giu” è davvero toccante.
    Adoro sentire parlare delle nostre storie, delle storie dei nostri genitori.
    Superati i quaranta, probabilmente ci si ritrova ad avere bisogno di sicurezze d’amore, come quello di tua mamma, e di memorabili scelte legate legate non alla curiosità ma alle decisioni prese con il cuore. poi possono anche andare bene i racconti “gastronomici” legati alle conseguenti esperienze.
    Ti abbraccio, Giu’, mi sei sempre stato simptico.

    Claudio dei Norma

  • Wella ha detto:

    Anche qui in Baviera si va a far la spesa con il cestino di vimini. Il mio e’ blu e mi sa tanto di mondo di Heidi.

  • Wella ha detto:

    Respekt respekt. Complimenti Sigrid.

  • vakond (mino) ha detto:

    Ciao
    che bella gita, devo ammettere che mi ha riportato indietro di qualche anno a quel lungo week end autunnale passato a cercare qualche minuto da solo per girare un po la città…
    la monorotaia che portava alla città alta, il Danubio al tramonto, il continuo trovarsi tra passato e futuro e soprattutto il viaggio in auto che sembrava non finire mai e Budapest che appare dietro una collina dopo km nel nulla
    Anche di questo grazie Giu!!

    PS: la banda nera sugli occhiali non ti rende giustizia ti stava meglio il cavoletto che avevo utilizzato io… a proposito quella foto deve essere aggiornata a buon intenditore!!!!

  • valentin@ ha detto:

    niente parole, solo un doppio abbraccio!
    :o)

  • barbaraT ha detto:

    ah… una torta di mele… niente di meglio per suggellare la vostra bella amicizia (e modestamente, di torte di mele me ne intendo..)

  • salamander_75 ha detto:

    grazie sigrid! che reportage….

  • Filippo ha detto:

    @ Giù
    caro amico mio le tue parole mi lasciano sempre a bocca aperta…ricordo quel pomeriggio con Acuaviva davanti a dei dolcetti tipici della mia zona e un bicchiere di cedrata un po retò che ti ha fatto andare con molta felicità inidetro nel tempo a respirare quell’atmosfera di gioventù.
    Hai proprio ragione che le amicizie non hanno confini, nascono un po così ma nel tempo si consolidano, spesso per degli interessi in comune.
    Sono veramente felice di averti conosciuto di persona, posso testimoniare che sia te che Sigrid siete delle persone magnifiche e perchè no sqiusite!!!
    Un abbraccio e un bacione grande.

    ahahaha..la foto censurata!!!!!
    ciaoo
    Filippo

  • Ginevra ha detto:

    bello bello, a budapest ci sono stata qualche anno fa a capodanno, ma leggere questo racconto mi ha fatto cogliere aspetti che non avevo considerato e soprattutto, mannaggia, mi manca la pizza fritta da provare!
    p.s. sono stata Venezia ed ho seguito qualcuno dei tuoi consigli ( sono stata al Marcà e alla pasticceria Mejer) e sono rimasta mooolto soddisfatta :-)

  • Giu ha detto:

    Per chi lo avesse gia’ letto, c’e’ stata una piccola aggiuntina con foto extra. :))) Ci terrei a farvela vedere :D

  • Mariù ha detto:

    Post bellissimo, non ho parole, ho una voglia matta di andare a Budapest ora.
    La foto delle scale e quella della vecchina al mercato sono meravigliosamente uniche.
    Un bacio a Sigrid e Giu.
    m.

  • Saruk ha detto:

    EMOZIONANTE!!!
    Sigrid, questo post è bellissimo, interessante, avvincente, impossibile leggerlo senza che venga una voglia irresistibile a visitare e “assaggiare” Budapest!

    Le foto più belle? Tutte, ma le mie preferite sono quelle dei mercati, luoghi dove si fanno sempre incontri interessanti e si scoprono le usanze del posto meglio che in qualsiasi altro luogo.

    Un grazie per questa visita virtuale di questa bellissima città!!!

  • Giu ha detto:

    @lucia
    Molte cose gliele ho fatte saltare volutamente, cosi’ avro’ la scusa per farla tornare ancora :DDD

  • franka ha detto:

    adoro Budapest e tutta l’Ungheria, la gente, i mercati, la puszta e i treni dell’anteguerra (ma sempre in perfettissimo orario)
    la prossima volta devi andare nella campagna, sembra di fare un salto nel passato con la macchina del tempo. nel mercato di Kecskemét vendono ancora i polli vivi!
    le tue foto mi hanno fatto venire una gran voglia di tornarci…è proprio come la descrivi tu, in bilico tra passato e futuro, tra le simpaticissime Trabant e i grossi macchinoni di lusso, affascinati dall’occidente ma (per fortuna) stretti alle loro tradizioni.
    bellissimo reportage, complimenti!
    la cucina è molto buona, ma a tratti un po’ strana: io addirittura sono incappata in un piatto di spaghetti con semi di papavero :/

  • Núria ha detto:

    Wow!! Such great pics and fantastic trip… You make us feel the remains of Sandor Marai’s world.
    GRAZIE!

  • Gian dei Brughi ha detto:

    @Sigrid

    commento off topic: ho appena fatto la zuppa di lenticchie rosse (quella col cumino e lo zenzero), ma mi è venuta un po’ effetto “mappazza”. Tu quanto brodo ci metti?

  • Barbara ha detto:

    GRAZIE!

  • CorradoT ha detto:

    Eh, Sigrid, da te ormai ci aspettiamo sempre di piu’, e riesci sempre a soddisfarci.
    Parlando di fotografia, mi piacciono la 5 (arriva o non arriva?), la 10 e la 21 (quale prendo?). Peccato per il taglio della 21: se posso consigliarti, scatta a raffica mentre ti sposti di un paio di metri, in avanti o di lato: poi con calma sceglierai la migliore. E’ un vecchio trucco che porta spesso a delle piacevoli sorprese.
    Porta pazienza, conosci il detto “Chi sa fa, chi non sa insegna”.
    Ad majora.

  • Donatella ha detto:

    Sigrid era ora che tornassi un po’ a lavoro, invece di stare sempre in vacanza! Ricorda che hai 450 compiti da correggere, un fer à gaufres da provare (e far provare)…

  • babette62 ha detto:

    Non ho parole! bellissimo reportage su una delle più languide capitali europee. Che dire ormai… foto stupende come sempre e grazie per il bel commento mi è quasi sembrato di tornarci; condivido anch’io le tue opinioni sulla la cucina ungherese. Grazie Sigrid!!!!!!!!!!!!!

  • my ha detto:

    bellissime foto (avrei solo da ridire sull’inquietante presenza nella bp29b…era proprio necessario?)
    io il viaggio a budapest l’avevo già prenotato da un bel pò, terrò conto dei suggerimenti!

  • lucia ha detto:

    ….scusate….non è uscito il motto che è sempre stato…l’unico posto al mondo in cui “l’angoscia=langosc” si mangia !!!.
    Risaluti
    Lucy

  • lucia ha detto:

    Budapest è …meravigliosamente affascinante ! Ricordi di vacanze in sacco a pelo nel 89 (ancora con il visto ed il Valatulap per il cambio dei dollari!) e di visite successive (non ultima per togliermi lo sfizio di dormire una notte su a Buda !!!
    Ma le terme ? Non puoi essere andata a Budapest ed aver saltato le terme, Gellert o quelle sull’isola !?
    E le palacsinte ?? grandiose scorpacciate, di tutti i tipi e generi !IL nostro motto era <>
    Bellissime foto, come sempre.
    Saluti Lucy

  • Giu ha detto:

    @giulianagiu
    Macche’… e’ lei che in un momento di pieta’ ha steso un velo pietoso sul mio sguardo famelico.

    @alessandra
    Usa una digitale da quatto soldi :DDD

    @Marina
    come tutti i fritti, non si tratta sicuramente di cibo leggero. Pero’, sempre come avviene per tutto cio’ che finisce in olio, se quest’ultimo e’ alla temperatura giusta, il risultato puo’ essere anche meno unticcio del dovuto. Langos non e’ leggero, ma se fatto a regola d’arte, si sopravvive. Poi come ha scritto Sigrid, se ne consumano grossomodo 2 all’anno, e noi per il 2009 abbiamo gia’ dato.

    @carla
    Beh chiedi a mia madre, e vedi se concorda o meno… :DDD

    @Gian dei Brughi
    Purtroppo no, quello ha la chioma fluente, mentre io solo qualche peluzzo recidivo…
    E Silvio si’… e’ lui, in formato “stampa magiara”.

    @Gallinavecchia
    E’ la scala signorile del palazzo dove ho l’ufficio io :)))) Ci passo davanti tutti i giorni 10 volte a di’, e non mi stanco mai di sbirciarla.

  • dada ha detto:

    Grazie per questo post incantevole ed esauriente! Ci hai fatto viaggiare da ‘dentro’ e dato voglia di partire…(e di incontrare Giu? noooo)
    Le tue foto splendide danno idea di questa Budapest austro-ungarica un po’ fuori tempo. Poi, vedo che ha toccato le tue corde originarie ;-)

  • Gallinavecchia ha detto:

    p.s. la foto della scala a chiocciola è meravigliosa, sono stata lì a guardarla ipnotizzata non so quanto..

  • Gallinavecchia ha detto:

    Che spettacolo. Le tue cartoline sono, come sempre bellissime. Grazie :)

  • steu ha detto:

    Brava brava cavoletto, che belle foto, che bella l’Ungheria!
    Kössönom, egészségedre!!!

  • evelyne ha detto:

    belle-belle-belle davvero! quell’acacia finale sembra un quadro…. e poi…. che fortuna avere Giu come guida!!! grazie di farci “assaporare” anche a noi tutto questo!

  • Ily ha detto:

    Come sempre grazie alle tue foto sembra di essere li con te!

  • nicoletta ha detto:

    Bellissimo! davvero brava :-), fa venir voglia di partire subito.

  • Filippo ha detto:

    WOWWOWOWOWOW
    Che recensione ricca e spettacolare….
    Per fortuna che ho conosciuto personalmente queste 2 personcine fantastiche…

    un abbraccio enorme!!!!!!
    Filippo

  • Juls ha detto:

    WOW! avrei voluto anche io una guida come Giù quando sono andata a BUdapes nell’agosto 2006 per gli Europei di Nuoto, ecco!!
    non ho mangiato la pizza fritta, ma avevo fatto l’abbonamento per la colazione da Gerbeaud, viziosa! eh eh eh
    Budapest è davvero magica, ho rivissuto il viaggio nelle tue foto e nei tuoi racconti, grazie Sigrid!

  • fiordisale ha detto:

    ma grazie, grazie, GRAZIE! una bellissima gita, immagini spettacolari, come al solito. Non ricordo più chi è stato che avanzava dubbi sulle tue capacità fotografiche nei panorami. Bah a me piacciono molto (ma tanto assai eh :-)

  • Castagna ha detto:

    Le foto sono molto belle, ma io purtroppo ho un conto aperto con il cibo ungherese: non lo digerisco, tutte le volte in cui ci devo andare torno indietro con il mal di stomaco! :-(
    Castagna

  • Gian dei Brughi ha detto:

    @no, scusate, ditemi che il signore che sta leggendo il giornale nel caffè in alto è Giu che sta guardando un giornale italiano. Non voglio sapere che la notizia infima del divorzio Berlusconi-Lario con tutti gli annessi e connessi sta facendo il giro d’Europa ed è arrivata anche in Ungheria (sempre ‘ste figure di tolla facciamo)…

  • eli ha detto:

    ahhh che bello incominciare una nuova settimana con un bel viaggio! Merci Little Sprout!

  • LUBY ha detto:

    mi hai convinta , sarà sicuramente nella lista dei miei viaggi.
    quei mercati sono stupendi, voglio uno di quei violiniiiiiii!!!!!!!
    buon lunedì

  • valentin@ ha detto:

    beeeeella (e buona!)
    appena posso vado!

  • carla ha detto:

    Buongiorno e che buongiorno!
    I tuoi reportage mi fanno sempre sognare, le tue foto e i tuoi scritti mi portano con te come un teletrasporto :) sembra di essere lì, lì vicino a te, camminare con te e vedere tutte queste belle cose come fosse reale…

    Che dire di giu se non che: se non ci fosse toccherebbe inventarlo? :)

    Baci ad entrambi

  • Marina ha detto:

    Complimenti davvero, delle foto bellissime. La pizza fritta, come dicevo nel commento al post precedente, mi ricorda un po’ la pasta del calzone fritto come lo si fa a Napoli. Immagino sia pesantissima da digerire, ma buonissima…

    Marina

  • Alessandra ha detto:

    Che belle foto! Ma che macchina fotografica usi?

  • barbara.babs ha detto:

    la sensazione che emerge dai tuoi reporage di viaggio è sempre quella, a costo di sembrare ripetitiva: estatica meraviglia.
    mi fai venire voglia di viaggiare con una macchina fotografica al collo e tornare solo quando sarò veramente carica di sensazioni e ricordi.
    ciao sigrid :-)

    (te lo chiedo sempre, perchè rinunciare ad una sana consuetudine…. non ti serve un assistente??????)

  • Konstantina ha detto:

    Sono d’accordo con Francesca. Anche a io una delle prime cose che vado a vedere in un paese è il mercato. Più che farmi sentire a casa, per me, il mercato rionale è lo specchio della vita e della cultura della gente locale.
    Post bellissimo, foto stupende….che novità eh;))

    Konstantina

  • genny ha detto:

    io aspettavo le tue foto per continuare il mio viaggio virtuale.sono spettacolari , ma chettelodico a fa’??

  • Romina ha detto:

    Pizza frittaaaaaaaaaaa!
    bbbona!
    Comunque è bellissimo che un blog riesca a creare legami, amicizie, che da virtuali diventano reali e poi vengono raccontate in maniera virtuale…insomma avete capito.
    Buona giornata a tutti.

  • Superbes photos… j’aime bien ton regard. Jamais eu la chance d’aller à Budapest, il faut que je mette cette destination à mon programme, tu m’as fait envie. La liste est déjà longue! Merci encore de nous faire partager…

  • Francesca ha detto:

    Sigrid cara foto stupende.. tutte le volte che vedo le foto di un paese la cosa che mi attrae di più è la bancarella del mercato, trovo che trovare il mercato in un paese che non è il tuo sia come trovarsi un po’ più a casa propria.

  • Giulianagiu ha detto:

    Che foto spettacolari! quelle delle langos ti invitano ad un bel morso :-P le altre a prenotare subito un weekend!
    @Giu ma non si capisce nulla quanto hai minacciato la cavoletta per la tua foto???

  • Metiu ha detto:

    mamma che post!
    esaurientissimo e bellissimo!
    io che sono stato a Budapest mi ritrovo in moltissimo di quello che hai detto!

    rimpiango solo di non avere provato la pizza fritta!
    mannaggia! ;)

    e le foto splendide come sempre!
    a presto!

  • fabiana ha detto:

    non so se sei più brava a cucinare o a fotografare….

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