Eppure, ve lo giuro, queste crochette che dentro hanno sapori del tutto occidentali non sono quelle che conosciamo noi, e sono di una bontà, ma di una bontà… Un delirio. L’interno è fatto semplicemente di patate schiacciate mescolate con un idea di carne tritata e cipolla soffritta (anzi quasi quasi che poteva essere ungherese sta ricetta, lol :-), risulta morbidissimo, e fuori, IL tocco che cambia tutto, l’impanatura giapponese, al panko, che sarebbero in sostanza dei fiocchi di pane tipo tramezzino. Questi fiocchetti li avevo acquistati ma c’è chi dice che si possono fare anche in casa, frullando la mollica – secca suppongo – dei tramezzini (ci devo provare!!), e davvero vi cambiano il fritto da così a così, costituendo intorno al ripieno una crosticcina eterea e croccantissima, roba da chiedersi come mai possiamo essere così stupidi da usare il pangrattato invece che quella roba lì (beh, facile, la risposta ve la posso anche dare: perché non usiamo il pane da tramezzini come pane base quindi non ci avanza e quidi non ci facciamo il pangrattato :-) Insomma, direi che questa del panko è una nota per più tardi da sottolineare due tre volte con la mattita rossa – sempre per quando non farà più così terribilmente caldo – son convinta possa essere strautile per migliorare qualsiasi cosa impanata e fritta :-)
Korokké
per 10-15 pezzi
patate 500g
cipollotto 1
carne tritata 50g
olio 1cucchiaio
burro 20g
sale & pepe
uovo 1
farina
panko
olio per friggere
Sbucciare le patate e tagliarle a pezzi, poi farle cuocere in acqua bollente. Nel mentre tritare il cipollotto, farlo rinvenire con l’olio poi aggiungere la carne tritata e lasciarla cuocere per un paio di minuti. Salare e pepare e tenere da parte. Scolare le patate, poi riversarle nella pentola, rimettere sul fuoco e farle asciugare, mescolando, per qualche minuto (devono iniziare a disfarsi). Fuori fuoco, schiacciare le patate, aggiungere il burro, la cipolla e la carne tritata. condire con sale & peep, mescolare, poi cone le mani bagnate formare le crochettine, prima di passarle nella farina, l’uovo battuto e il panko. Far friggereper qualche minuto finché non saranno dorate, scolare su della carta da cucina.
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Confermo che l’impanatura giapponese ha il suo perchè. Vivo qui a Tokyo insieme al mio compagno che è giapponese da qualche settimana e lui mi ha permesso di buttarmi a capofitto nella gastronomia di questo paese senza temere le bariere linguistiche!
Una sera siamo andati in una sorta di “paninaro” (detto in maniera rude – in realtà era un bellissimo locale molto minimal style che offriva tramezzini accompagnati da verdurine fermentate). Lì per la prima volta ho provato delle polpette con impanatura panko ripiene di verdurine.
E’ invcedibile come semplicemente passare dall’uso del pan grattato all’uso della mollica secca faccia una tale differenza.
Bellissimo articolo comunque!
Anche io scrivo di cucina da quando sono qui in Giappone e mi piacerebbe avere la tua opinione. Ecco il link! Se vi va dategli un’occhiata! Mi farebbe molto piacere
https://japandream13531322.wordpress.com
Fantastike le krokke.. io ne vado matto.. sono appena tornato dal Giappone e anche quest’anno le ho mangiate.. mmhhh.. :)
Ciau Sigrid! Seguo il tuo blog da tantissimo. Giusto oggi sono andata a comprare del panko e guarda un po’… mi imbatto in una tua ricetta che puntuale per l’occasione mi salva la cena :) Volevo segnalarti uno strumento molto carino per fare il panko in casa! Nient’altro è che una grattugia a fori larghi ed il pane che si usa è pane da sandwich non ancora raffermo. ti mando il link del video dove viene presentato col suo cugino per realizzare i “ravioli di pane” di cui ho fatto abbondante incetta nel mio viaggio in Giappone.
http://www.youtube.com/watch?v=p5eVzRiKwRc&eurl=http%3A%2F%2Fvi.ebaydesc.com%2Fws%2FeBayISAPI.dll%3FViewItemDescV4%26item%3D310158186533%26t%3D0%26ds%3D0%26js%3D-1%26ssid%3D0%26seller%3Djstuffsale%26category%3D20632%26&feature=player_embedded
carissima, ti seguo anche se latito da un po’, ho il tuo calendario appeso in cucina … forse ho letto male la ricetta, ma non riesco a capire il procedimento della carne: la aggiungo al ciopollotto stufato e la faccio cuocere oppure l’aggiungo alle patate a crudo? scusa se ti tedio
Quella foto degli sgombri e del piatto dell’ex gambero rosso è bella e vera.
Ovvero è bella perché vera :-))
La grande differenza tra il pangrattato “occidentale” e il panko é senza dubbio la proporzione di acqua che fá si che l’impanatura cambi completamente. infatti, é l’umiditá che cre l’effetto “soffiato”. se volete fare panko in casa, il pane a cassetta non dev’essere eccessivamente secco, se nó.. 1. no tiri fuori i fiocchi ma polvere (anche se usi un microplane o simile…) 2. no si gonfierá uguale. Inoltro poi un piccolo dubbio: a me risultava che l’impanato lo avessero introdotto i portoghesi in giappone, e non i francesi… mmm…
@dario: guarda che barbara si offende eh :-))
Comunque si certo, in effetti la foto editoriale è diversisisma da quella pubblicitaria, la seconda essendo molto ma molto più finta (mi chiedo sempre, quando li vedo, di cosa con fatti gli hamburger delle pubblicità mcdonald, propendo per la pure creazione grafica :-)in ogni caso, a me piace il vero, per cui se ti porto le crocchette sul tavolo già non fumano più, come anche la bistecca e tutto il resto, e francamente non m’interessa proprio per niente aggiungere degli ‘effetti speciali’ che in natura non ci sarebbero, anzi non mi passa manco per la testa – e infatti io sarei una food stylista da schifo, è chiaro :-) Altri truchettino per lo stesso effetto: ficcare la crochetta a microonde a potenza max, poi con set pronto la schiaffi davanti alla macchina, la apri, e fuma (e scatti, subito). Però di nuovo, sarà caldo ma a me i fritti da ustionamento non piaciono (e non mi piace chi te li serve così :-P), e la parte microonde ancora meno. Altrimenti, cosi: (p58 paragrafi 4 e 5)
http://books.google.it/books?id=p7gTbbO2HBoC&pg=PA58&lpg=PA58&dq=smoke+stilllife+styling+ffod&source=bl&ots=hgiuTqTmAc&sig=7zZKSFX51wwM3kJUgF6tAO9ZxHA&hl=it&ei=-jY7SrivMcLBsAbuw-2SAg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1
In compenso, laddove il fumo c’è veramente – nelle cucine, quindi quando non cucino io, è bello fotografarlo, certo, ma è un’altra cosa :-P
ultima cosa, a proposito di quegli sgombri sfilettati sul tagliere sporco di sangue (sfilettamento by max mariola e cucinati poi da pierangelini :-)) che stanno sul portfolio, a me piace molto, anche perché di studiato li non c’è nulla, era ‘proprio così’ (si, lo so, ciascuno le sue fisse), beh, pensate che capita spesso e volentieri che, su dei lavori, mi dicono ‘non come quella foto degli sgombri’, anzi, persino Giu era restio ad inserirla :-))) Eppure…
dario
e che non lo so??
BarbaraT: ora ti svelo un segreto: su molte (non tutte) riviste di cucina, le foto sono comperate dai cataloghi di agenzie e non corrispondono neppure alla ricetta :-)
Sigrid, se ieri sera ti fischiavano le orecchie eravamo noi. Passa da me per i dettagli, per favore.
Ciao,
scusate sono stata io una delle cavoletto a dare l’idea della foto nella ricetta stampabile! Ma quando mi viene l’estro della cucina e vado a prendere nel raccoglitore la ricetta non ricordo spesso ciò che il risultato dovrebbe rappresentare!!!
Io voto per la foto!
Dai facciamo la fotinaaa!!
La scelta stilistica ci sta tutta, pero’ io non ho mai scritto che il fumo nelle foto e’ vero. So benissimo che le foto dei cibi spesso vengono ‘truccate’ e comunque il mio “appunto” non era un invito a utilizzare il fumo di sigarette per simulare il vapore (sinceramente non mi interessa sapere come si evoca, l’importante e’ che l’effetto sia naturale). Anche in televisione non scherzano: certi yogurt hanno la consistenza di acqua e calce perche’ sono acqua e calce.
Io sto parlando di evocazione di caldo e freddo nelle foto, che sembrerebbe essere demode’, ma a parere mio l’evocazione non e’ mai demode’, dipende da come si evoca (ci sara’ pure un modo moderno di farlo). Queste polpette mi danno la sensazione di fritto freddo e non le trovo invitanti al palato, tutto qua. Non dico che non sono eccezionali come gusto. Sto parlando di sensazione in merito alla foto. Mi e’ piaciuta molto la foto che hai inserito in un post precedente dove c’e’ una sardina su un tavoliere di legno sporco di sangue (di sardina). Un altro fotografo avrebbe ripulito e invece quel sangue mi ha dato l’idea della freschezza del pesce, quindi mi ha evocato una sensazione positiva.
@ Sigrid, queste “crocchè” mi han fatto venire una voglia… spero in una mezza giornata di pioggia per riprodurle.
Per quanto riguarda il cibo “finto” mi ricordo i racconti un amico pubblicitario: i wurstel alla griglia erano manici di scopa verniciati, il gelato (nella fattispecie Barattolino Sammontana) purè colorato… che quello vero si scioglieva sotto le luci. Ho visto le foto del sito che segnali, ma come sono finte! Proprio foto pubblicitarie. Le tue, ma anche quelle di tante foodblogger professioniste sanno molto più di cucina, di mani in pasta, di vero insomma. E poi, Bina, i cibi supercaldi fanno appannare l’obiettivo… ;-)
ps anch’io voglio dare il benvenuto a Sachiko, mi è piaciuto vedere l’Italia con i suoi occhi nelle foto del suo blog. E complimenti per l’italiano.
dario
epperò certi cubetti di ghiaccio sono veramente fatti bene che sembrano veri..
comunque, giacché si è aperto un dibattito per me interessantissimo, per quel che posso osservare con occhi da “fotografa per caso” mi sembra che la maggior parte dei trucchetti venga ancora utilizzata (in parte) soprattutto nelle fotografie di food di tipo commerciale mentre su libri e riviste di cucina mi sembra ci sia molto di più una tendenza a lasciare i cibi molto al naturale, addirittura in alcuni casi assolutamente (e forse volutamente) imperfetti (penso ad esempio alle fotografie che spesso pubblicano su gourmet, con i piatti fotografati alla “passavo di qua”, senza quasi alcun intervento di styling… che poi invece lo stylist c’è eccome, ma il risultato che si vuole ottenere è assolutamente naturale)
ah quanto mi piacciono queste discussioni! speriamo che la belga non sia troppo indaffarata a preparare i bagagli, e ci regali qualche altro intervento!!
@sigrid
come è vero: finto, fintissimo, molto altro da te. Vogliamo parlare di quel meraviglioso ciuffo di panna che in realtà è schiuma da barba, che non si smonta neanche se la picchi con un martello o di tutto quello che si cuoce in un baleno al calore degli spot: la fetta di salame o di prosciutto crudo e il cubetto di ghiaccio se non di plastica, sono isolati con liquidi non commestibili ma garanzia di stabilità visiva. Tu per favore continua a deliziarci con la tua tecnica e con la tua scelta. Buon we a te e a tutti
sigrid&barbaraT…separate alla nascita??? (beh ‘nzomma… non proprio..)
sayonara sigrid!
Interessantissimo e d’accordo sulla cucina di casa giapponese (che ho scoperto in parte a Parigi ma bisognerebbe andare in loco), alla fine non è cosi’ spaesante (insomma, dipende ;-) e sorprendentemente confortante. Quindi aspettiamo la suite :-)
Mi piaaacee questo dibattito sulle foto food, si scoprono tanti trucchetti da illusionisti (che non useremo mai ovviamente ;-)). Sta’ cosa del fumo poi… Buona giornata a tutti!
@sigrid: non solo il fumo e’ finto ma anche altre cose. Altre cose che spesso si vedono nelle foto di food sono immangiabili. Esempio? I cubetti di “ghiaccio”. Se sono trasparenti perfetti come nelle pubblicita’ sono di resina polimerica (provate a fare un cubetto completamente trasparente se ci riuscite!!!). Altre volte i piatti sono colorati per far risaltare meglio alcuni dettagli e cosi’ via
Miiiii, Barbaraaaa!! :-)))))
@Bina: mi fa abbastanza sorridere il tuo appunto, perché in realtà, spesso e volentieri, laddove vedi ciò che pensi sia il ‘caratteristico fumo’ in foto (a parte che nei still life mi sembra una cosa di 30 anni fa, cioè almeno a me non piace :-), è il fumo che è finto (perché se ci rifletti è praticamente impossibile che un cibo ‘fumi’ ancora al momento della foto, anche se è stato appena fatto :-), la prova? eccola:
http://www.theartofstylingfood.com/products.html
piesse: e comunque, non è un merito in sé, ma le polpette non solo non erano fredde, erano proprio appena state fritte :-)
bina
per la serie il mondo è bello perché è vario, personalmente il fil di fumo che esce fuori dai piatti lo trovo un “filo” demodé.. mi fa molto fotografia di food anni 70…(sò gusti, eh..)
specialmente sapendo che nel 90% dei casi il fumo che si vede nelle foto di food non è nientaffatto “naturale” (molto spesso vengono usate le cicche delle sigarette accese per riprodurlo)
Leggo spesso questo blog e di complimenti ne fanno talmente tanti che i miei sarebbero una goccia in una mare , per cui faccio che evitarli e arrivare al dunque.
Quando ho visto questa foto mi e’ saltata subito alla mente una cosa: nonostante la bella foto non ho trovato invitanti queste polpette, mi hanno dato la sensazione di fritto freddo (non so se c’e’ qualcuno a cui piace il fritto freddo, probabilmente si). A me i fritti piacciono appena passati nella carta assorbente e mangiati al limite della temperatura sopportabile per cui questa foto mi ha destabilizzata: bella polpetta ma gli manca quel filo di fumo che mi fa venire voglia di mangiarla (cosa 2° me indispensabile per le foto dei cibi: devono far capire sel il cibo e’ caldo o freddo). Ho poi notato che non compare mai questo filo di vapore nei piatti caldi che con tanta passione ci proponi per cui mi chiedevo se e’ una scelta voluta, se e’ una svista o se le condizioni di Still life non permettono questa ‘ciliegina sulla torta’.
Non vuole essere una critica ma solo una considerazione tecnica.
Saluti
Bina
Mnnmm….queste si che sono proprio buone….
Bravissima e complimenti….m’a dove trovi tutte queste ricette sfiziose ed originali???
Ciao a tutti!
Leggo sempre ma non mi sono mai osata a scrivere!
Volevo solo dire che qui a Piacenza per fortuna questa ricetta della cucina giapponese non è sottovalutata e in un ristorante di nome “Lotus” queste magnifiche crocchette vengono fatte senza carne in due varianti vegetariane (cosa che apprezo molto, essendo io stessa vegetariana) con MAIS o ZUCCA e sono OTTIMEEE! Ci teevo a dirlo dato che nei commenti qualcuno parlava di rifarle con le verdure :)
già che ci sono i complimenti sono obbligatori! Bravissima! sei nella mia barra dei preferiti da mesi ormai!!
ciao Sigrid
ma dove lo hai comprato il panko (castroni)?
Senza dubbio golosissime! Ora da qui all’autunno mi devo solo mettere alla ricerca del panko! Buona serata Laura
@ Sigrid: certo, voto anch’io per le foto nella versione stampabile!
@ babs: avrei aggiunto l’uso che si fa delle polette giapponesi tipo falafel e la versione di pesce oltre che di carne… ma vedo che mi ha preceduto una fonte ben più autorevole… brava Sachiko!
(E poi al momento sono un po’ distratta ed in cucina sono un po’ combattuta tra Giappone ed Andalusia… è grave?!)
Sigrid, a costo di accendere il condizionatore, che mi fa venire il mal di gola, devo provare questa variante delle nostre crocchè, crocchette o come vogliamo chiamarle. bravissima per le foto e l’inventiva.
@SACHIKO, benvenuta. Le crocchè, croccole, da noi sono un cibo prelibato…. che si prepara ogni tanto, specie quando si trova una super ricetta, grazie a Sigrid.
ciao.
imelda
@sachiko: complimenti per l’italiano!
Ciao! Piacere Sigrid.
Sono giapponese e abito a Kawasaki, vicino a Tokyo. Ho trovato questo blog molto interessante e il tuo foto mi affasina tanto. Sei meravigliosa.
Sulle crocche del Giappone e’ vero’, la cucina giapponese ormai. Noi mangiamo e cuciniamo spesso. Diciamo “Corocche” e anche stasera ho parlato con mia manma “Domani facciamo corocche ?? ” Io metto un po’ di latte scremato con la patate, cosi’ diventa morbido e forse lo sai che a noi piace i cibi morbidi (anche se non sono anziana ! )
Corocche si puo’ comprare al supermercato. Sono appena cucinate e e’ abbastanza buono. Noi mangiamo “Corocche sand ” cioe’ tra due fetti del pane mettiamo un corocche e mettiamo anche cavolo tagliati sottili e mettiamo salsa Worcester.
Cosi’ Corocche e’ un cibo quotidiano per noi !
sluuuuuuuuuuurp! Ne mangerei giusto 2-3 (facciamo anche 4-5) ;) A presto AMY
io voto per la foto, anche se, a dir la verità, io ho sempre usato il vecchio metodo del copia-incolla, seleziono tutto il post, copio, incollo su un documento di testo, me la impagino come preferisco io, togliendo/aggiungendo ciò che preferisco ed ecco fatto!!
non sto a dirti i miei succhi gastrici come stanno lottando dalla smania……. vogliamo anche noi una di quelle!!!!!
mi domandavo, ma la nostra japanstyle acquaviva, com’è che non è qui ad illuminarci tutti (oltre ovviamente la gentilissima spiegazione offerta dalla bellissima Sigrid)????
aquapedia????????
:-D :-D :-D
Sulle FOTO: chi e’ interessato anche alla foto potrebbe cliccarci destro sopra, poi scegliere Salva con Nome (Save as) e salvarsi la foto sul proprio computer. Poi se la stampa quando vuole. OK, vengono fuori due fogli per ricetta al posto di uno, ma non sembra ub gran problema, e in questo modo non si obbliga alla stampa della foto anche se non si e’ interessati.
grazie mille per avermi introdotto al mondo dei bento, mi si è aperto un universo da esplorare, sono meravigliosi!!! anche io volevo andare in Giappone questa estate ma mio marito non è d’accordo, sigh!…mi consolerò con i bento…
Très tentante cette nouvelle recette! Merci…
FOTO, FOTO!!!!
Bella questa ricetta Sigrid! Io visiteroil Giappone in due mesi, non posso neanche aspettare!! Cerchero queste crocche la ;)
ebbrava sigrid….che buone. da provare istantaneamente.magari stasera per cena?
Anche qui a napoli si chiamano crocchè.. e sono fatte con la provola, il prezzemolo ed il pepe…
buoneeeeeee
ma queste di Sigrid saranno provate subito :D
un anticipo di quello che ci aspetta dopo la tua vacanza in giappone ?!?! ;)
come è piccolo il mondo!! da noi a palermo si chiamano crocchè. dette anche cazzilli!!senza la carne pero’!!
Foto… foto….. io voto per la foto!
Sigrid, si, vogliamo le foto nella versione stampabile delle ricette!!!!
Non ci abbandonerai mica adesso che parti per il Giappone?
òpichan: in un primo momento era cosi, solo che poi l’ho tolto per farvi risparmiare inchiostro e toner pensando che appunto, se uno stampava da qui la foto l’aveva vista, e non sei la prima a chiedere di rimettere la foto dentro, hum, che devo ffa, nu referendum?? :-)
Questa ricetta é la rivincita del nord Europa con una meteo in arretrato costante rispetto alle temperature meridionali….polpettine care,a stasera!!
Suggerimento: perché non inserisci anche la foto nel formato per stampare la ricetta? con la foto si visualizza meglio cosa si vuole fare…
ta-dan!
ecco la ricetta per fare dell’ottimo panko fatto in casa, che minimo minimo (sempre che si trovi) da castroni te lo fanno pagare 35 euri al kilo…
(e con una busta di pancarré, ahi voglia a panko!!)
http://www.recipezaar.com/Homemade-Panko-Bread-Crumbs-167729
bella idea, questa del panko, anche per riciclare gli avanzi del pancarré (cioè, ad esempio, nel bauletto della nota marca non menzionata di cui sopra, ma a voi non avanzano mai la prima e l’ultima fetta?? a casa mia non se li mangia nessuno…)
non so perché, ma qualcosa mi dice che queste borbette diventeranno presto un must a casa nostra.. mi ricordano tanto le polpette di bollito der moschino alla garbatella, le provo di sicuro (tanto, giusto per mantenere la media, questo week end è previsto un peggioramento del tempo, con calo delle temperature…)
@alessandra: ne ho scoperto l’esistenza su un libro francese (al quale però volevo dedicare un po’ più di spazio tipo a breve in un ‘books for cooks’ quindi volevo anche leggermelo meglio prima), e poi in sostanza ho letto le ricette in giro per la rete, che sono grosso modo tutte uguali, e alla fine l’ho fatta ad occhio (appunto perché non è una ricetta che chiede quantitativi precisi per venir fuori bene, l’unico passaggio importante essendo quello di far asciugare le patate bollite :-) pisee: in realtà ci vala cipolla e non il cipollotto ma siccome io ormai sono addicted, beh… :-))
mi associo a Konstantina. il tempo qui in Germania é decisamente schifoso e quindi le crocché ci potrrebbero pure stare..anche solo per tirarmi su di morale!! per curiositá : la ricetta da dove viene?
Ahhh, una delle poche volte che sono proprio contenta del tempo tedesco grigio e schifoso!
Me le faccio già oggi queste polpette…buhaha (risata satanica:)))
anche tu contagiata dalla mania del bento?
stò cominciando a postarli,io li faccio da anni ma ho scoperto ora che è utile farne dei post!
queste le devo provare!
P.S: Sigrid, se vai in Giappone, me ne porti un paio (di bento-box), please?!?! ;) Io dovrò aspettare la prossima primavera per andarci…
il Giappone è un posto splendido e si mangia divinamente!
Devono essere davvero buonissime queste crocchette!!! Secondo me varrebbe anche la pena di friggere con questo caldo per mangiarle… e secondo me sarebbero perfette poste dentro la ‘schiscetta’ versione jap… http://www.o-bento.net/blog/category/flickrbento/
Grazie Sigrid!
Mi ricordano molto vagamente le Potato & herb cakes di maggio, giusto perchè dentro ci sono le patate! E come quelle saranno sicuramente buonissime!
Domandona, ma il panko dove lo trovo????
Anche io sono siciliana, però qualche volta ho tradito il mio classico pangrattato con una panura fatta tagliando a cubettini il pancarré fresco che una volta trovatosi in forno a gratinare o in padella a friggere è diventato croccantissimo!
Rimani sempre mitica!!!
A presto
Gialla
Hei, che dire, se non… Pancia mia fatti capanna…!
Le prenoto io da fare (e friggere con il termometro :-D )al prossimo cavoletto-raduno a milano :-D
Hanno un’aria molto invitante…
Stupende! Io adoro questo genere di cosette, mi segno la ricettina e la tengo da parte per l’autunno o per qualche giornata piovosa e fresca dell’estate :) Grazie!
sono siciliana e di pangrattato ne utilizziamo parecchio noi….
Io utilizzo abitualmente il pane in cassetta, possibilmente quello di semola di grano duro (di una nota marca), e lo frullo nel mixer… non è importante che sia secco, puoi anche aromatizzarlo con prezzemolo o altre erbe frullando tutto insieme: usalo poi per impanare o gratinare… è proprio un’altra cosa.
Più che un piatto tipico giapponese, queste bellissime crocchette sembrano quasi le polpette che preparo quando ho tempo e voglia di comfort-food…bè, panko a parte… ma si sa che spesso anche un solo ingrediente cambia radicalmente la natura di un piatto, e quindi mi appunto questa versione da realizzare quando ci saranno temperature più accettabili.
Nadia – Alte Forchette –
E poi uno crede di sapere tutto sulle polpette.
Ma dimmi te… e’ proprio vero che tutti i giorni si impara qualcosa.
Io adoro la cucina giapponese (oltre a sushi e sashimi) ma queste proprio non le conoscevo!!!
Mi attirano molto ma proverò a farle con un ripieno verduroso e rigorosamente con temperature più accettabili!!!
Grazie comunque per aver condiviso con noi questa novità!!!
Altra cosa, visto che sei in partenza per il Giappone, potresti segnalarci, al tuo rientro, dei ristoranti dove poter mangiare?!?
Aspetto ansiosamente il reportage ;DD
Molto interessante, vorrei aver un po’ più tempo per provare le tue ricette Sigrid! Sarei un perfetto casalingo :-)
Ciao Sigrid, sono assolutamente d’accordo con te, spesso le cucine asiatiche sono sottovalutate da noi occidentali, che appunto le risduciamo ai soliti cliché. Lo stesso secondo me succede con la cucina cinese… comunque essendo una fan delle crocchette in generale, le provo sicuro! :-)
Sigrid come ti capisco provare le ricette del luogo è anche una mia fissa… ti dico solo per darti un’udea che ho gli armado della cucina pieni di ogni tipo di prodotto giappo dal polipo secco fino alla marmellata di azuki… passando per il matcha (frullino di bambù compreso)…. penso d’avertelo già scritto…. che invidia… voglio tornare anch’io in giappone…
….. mi porti qualche cosa??
WOW