Kyoto part I

Beh, m’è parso di capire che potevo andare avanti e quindi… che Kyoto sia! :-) Me ne ero già accorta lì per lì ma ora che man mano rivedo le foto mi pare ancora più lampante: se Tokyo non era uno spazio adatto a me, Kyoto invece lo era! Spiegare perché è un probabilmente palese: perché il vero che piace a me trova probabilmente poco spazio per spiegarsi naturalmente in un posto come Tokyo (okay: in dei posti come quelli che io ho visti a tokyo, che è diverso :-), comunque, è andata così. mica sto enunciando delle leggi universali :-)

Queste sono delle immagini del mio primo pomeriggio a Kyoto, in cui siamo andati in un piccolo tempio buddista di periferia (non mi ricordo il nomeeeee, devo chiedere :-), a vedere il mercatino che ci si teneva solo quel giorno. A dirla tutto, la nostra Cicerone si aspettava kimono antichi e raku vari, e di quelli ne abbiamo trovati pochissimi. In compenso, poiché il caso fa spesso molto bene le cose, caso voleva che quel mercatino era in realtà in puro stile ‘festa di quartiere’, con un bel po’ di bancarelle vendendo del cibo fato per lo più al momento (cosa che fra l’altro no è che sia rara, in prossimità dei templi). I cibi che vedrete qui sotto però non si trovavano nel dizionarietto di ieri, più che altro perché non li ho provati (m’ero già fatto il mio pranzetto a base di onigiri sullo shinkansen :-), insomma, a parte le polpette sulla piastra di ghisa ad incavi che suppongo siano dei takoyaki (delle polpette di polpo tipiche di Osaka) e quelle cose negli annelli che ptrebbero essere dei mini onomiyaki, tutto il resto non so assolutamente cosa sia (se avete idea voi…), ma direi che per una volta un po’ di sano menefreghismo culinario ci stava tutto, era troppo bellina l’atmosfera festosa del raduno – per niente massicco, insomma non c’era folla – al tempio, fatta di ritegno e di eleganza, con le donne in kimono, un filo d’aria nel fogliame degli alberi, i bambini impegnati con dolcetti e pesciolini vivi da ripescare da un’acquario (ai miei tempi se pescavano le anatroccole di plastica e in cambio ti davano i pesciolini rossi :-), le musiche buddiste nel tempio, leggere, ispiranti e tanto tanto asiatiche…

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51 Commenti

  • Giuliano ha detto:

    Veramente molto interessanti i tuoi commenti…da grande amante e visitatore “regolare” del Giappone, dissento solo sull’approccio al classico binomio Tokyo-Kyoto: la mia esperienza, dopo sei viaggi, è radicalmente diversa, in quanto preferisco di gran lunga la prima alla seconda. Parasfrasando quello che tu hai scritto, ho visto Kyoto come uno splendido lunapark, Tokyo come una città vera e viva…e straordinaria nel suo eterno rinnovarsi (ad ogni viaggio, magari a distanza di qualche mese, il panorama era già cambiato….)

  • carla ha detto:

    Sigrid, grazie davvero per le tue foto stupende e i tuoi racconti emozionanti. Parto anche io per il Giappone tra tre settimane e da quando ho scoperto i tuoi post ho smesso di leggere la guida per dedicarmi completamente al tuo blog.

    @Fla: approfitterei molto volentieri della tua disponibilità per ricevere qualsiasi tipo di consiglio. Rimarrò in Giappone per 12 giorni e ancora sono un pò confusa sia sul tipo di giro da fare sia su luoghi dove andare a dormire e mangiare. Accetto qualsiasi tipo di dritta! Grazie mille!

  • milos ha detto:

    Che meraviglia, Sigrid… e che nostalgia. Con le tue foto hai colto esattamente i ricordi che ho di Kyoto, città in cui voglio tornare al più presto. E anche per me Kyoto è uno spazio più adatto alla mia personalità… :)

  • Belle retranscription de la ville et de ses habitants. L’éventail Mickey est amusant.

  • Sabry ha detto:

    Sempre incantevole questo tuo sito Sigrid a partire dalle foto e poi tutti quelli che ci sono a commentare ovvero i cavoletti … ho poco tempo ma non smetto mai di visitarlo perchè “sbirciare” le ricette di ognuno è veramente interessante per la mia fantasia in cucina…..
    tnx

  • Sigrid ha detto:

    @antonella: eccoqua meno male che Giu la sapeva che io non avrei idea di chi fosse, m’è spuntato all’improvviso davanti alla macchina che era messa a fuoco, appunto, sui tonni che a sto punto stanno dietro al bimbo :-)

  • Giu ha detto:

    @antonella
    Rispondo io che Sigrid e’ sicuramente impegnata.

    Il bambino al mercato del pesce si chiama Jörgen, ha 6 anni, ed e’ la prima volta che va in giappone. Svedese di quinta generazione, sta’ facendo una ricerca scolastica sull’uso delle reti a strascico per la pesca del famoso pesce piotta.
    Per chi non lo sapesse, il sistema scolastico svedese, che loro chiamano sstmöskolástk (abbreviato: skola), prevede viaggi studio gia’ dalle elementari. Jörgen tra l’altro si e’ dimostrato anche pigro, perche’ tra i suoi compagni c’e’ chi ha scelto compiti piu’ impegnativi, come la ricerca delle sorgenti del Nilo, o lo studio del buzzurro miope della Patagonia, che detto tra noi, sono sicuramente molto piu’ interessanti.

  • rachel ha detto:

    joyously good and evocative photos
    x

  • giangi ha detto:

    Le tue foto sono sempre bellissime come sono pure eccitanti i tuoi piatti!!!

    Complimenti!!

  • guarino ha detto:

    Complimenti per le foto! Mi piacciono perché esaltano la varietà della cucina giapponese che noi nemmeno ci immagianiamo, riducendo il nostro spettro di possibilità al sushi ed agli udon ( quando va bene). Io ho un’amica giapponese cuoca che mi ha aperto a quasto fantastico mondo!

  • Francesco ha detto:

    Ah, le tue foto mi fanno venire il desiderio di tornare in Giappone! E hai postato alcune foto che anche io ho fatto a tokio!!
    Persino una foto identica di un negozio un po’ particolare !!!

  • antonella ha detto:

    Religioso silenzio!
    che pace…..
    Ti chiedo nuovamente, ma il bimbo del mercato del pesce chi è? Sono curiosaaaaa! Troppo bella la foto, mi ha colpito, non so perché!!

  • fioredicampo ha detto:

    Belle atmosfere a Kyoto, sarà anche il tempio buddista che ispira… in fondo il buddismo è la religione che è più vicina all'”uomo” come persona che attraverso la propria vita e i propri errori acquista consapevolezza di sè e del mondo… mooolto umano!!!

    Le tue foto raccontano armonia e semplicità.

    Brava, sepre.

  • marie ha detto:

    salaut sigrid
    quelles merveilles ces photos. cela me rappelle mon week-end rapide sous les cerisiers l’an dernier.

  • napoli_napoli ha detto:

    Bellissimo questo reportage sul Giappone…
    e che voglia di andarci!
    Grazie e bentornata!

  • TITTI ha detto:

    giro foto e reportage a un’amica in partenza per il Giappone

  • Fedra ha detto:

    Meravigliosissime foto.. as usual!! E grazie per tutte le info pratiche …. appena si può, si decolla!!!! :o)

    Fedra

  • Paul Gatti ha detto:

    Hei! Queste dannatissime foto mi fanno impazzire…

  • sooishi ha detto:

    Merci pour ces belles images, j’ai vraiment très envie d’y retourner!

  • Marina ha detto:

    Bella Kyoto, mi incuriosisce ancora di più che Tokyo.

  • Marina ha detto:

    Bella Kyoto, mi incurisisce ancora di più che Tokyo.

  • Sigrid ha detto:

    @donnafugante: penso tu voglia dire gli udon? però appunto non sono ramen, quelli sono più sottili :-)

  • donnafugante ha detto:

    Ciao, complimenti innanzitutto. Vorrei chiederti come si chiamano i noodle di soia più spessi (quasi come delle linguine) dei normali che si usano per il ramen e anche nella cucina cinese.
    Grazie

  • alessandra ha detto:

    Foto grandiose. Parlano da sole
    alessandra

  • toccoetacchi ha detto:

    Grazie Fla per l’offerta di aiuto . Il Giappone “mi manca” ed è in prima posizione per il mio prossimo viaggio . Quindi spero al più presto di aver bisogno dei tuoi consigli/sconsigli . Molto bello il tuo blog ! ciao Chiara .

  • Gian dei Brughi ha detto:

    @Sigrid

    che carino il giappo-libro su Blurb !!!!

  • Laura ha detto:

    Un viaggio fantastico e delle foto splendide che lo raccontano magnificamente! Buona domenica Laura

  • simona ha detto:

    pochi giorni fà ho mangiato ramen da higuma a parigi (come consiglia la tua guida) e pensavo di aver fatto chissà quale esperienza culinaria,..ora che vedo le tue foto penso che mi dovrei fare un giro in giappone per rimanere veramente strabiliata,..cmq grazie per i consigli della tua guida golosa di parigi!! buon viaggio e mandaci di tutto e di più!!

  • aulo ha detto:

    a me sembra il mercato di Kitano. me lo fanno venire in mente le sculture che rappresentano animali

  • Dada ha detto:

    Le foto sono stupende, luce particolare, molto suggestive, ricche di atmosfera. Corrispondono un po’ a come ci immaginiamo il ‘vero’ Giappone (e sei pure riuscita a fotografare il fumo, incredibile ;-))). Si’ Kyoto penso che mi piacerebbe. Sulla difficoltà di comunicare, ne ho sentito parlare molto (anche perché in realtà non è un paese molto turistico o sbaglio?)
    Buona domenica!

  • spighetta ha detto:

    Bello bello bello…Non avevo dubbbi che Kyoto mi sarebbe piaciuta più di tutto….E’ bello ogni tanto avere delle piccole conferme ;D

  • barbara.babs ha detto:

    ciao sigrid
    finalmente sono riuscita a leggere tutte le 4 parti e a gustarmi le foto.
    superbe come sempre.
    non sono una fan del japan anzi,a dirla tutta mi sento molto più proiettata verso i paesi del nord e dell’ovest piuttosto che verso oriente, ma devo sire che viaggiare attraverso i tuoi racconti è sempre una bellissima esperienza :-)

  • Fla ha detto:

    Ciao,

    complimenti per le belle foto e per i racconti dal paese in cui abito da 5 anni ormai.
    Mi fa molto piacere sentire le impressioni di chi ci viene per la prima volta: è per me un pò come rivivere quei momenti in cui lo smarrimento sconfinava nel piacere della scoperta.
    Mi ero dimenticato quanto sia difficile comunicare, non solo per capire le parole, ma anche le abitudini: alimentari e non solo.
    Per me ormai è naturale imboccare una locanda qualsiasi e, parlando con il cuoco o i clienti abituali, ordinare il meglio della loro cucina.
    Mi dispiace molto quando sento questi racconti di frustrazione e incomunicabilità. Può essere a volte una occasione sprecata.

    Io abito a Tokyo e di lavoro scrivo per alcune riviste. Parlo, scrivo e leggo giapponese ma soprattutto sono ormai quasi completamente risucchiato dalla cultura locale.
    Per non parlare del cibo che è diventata una specie di ossessione per me.
    Se qualcuno avesse bisogno di indicazioni, aiuto, consigli, sconsigli, mi contatti pure.

    ciao!

  • emily ha detto:

    bello:) consiglio di vedere uno stupendo film di Sophie Coppola “Lost in translation”. E’ un film intenso e pieno di bellissime inquadrature e immagini sul Giappone attuale, in cui si scontrano l’hi-tech e la tradizione, la frenesia della gente per le strade e la solitudine dei personaggi, i rumori e la quiete, il tutto accompagnato da una colonna sonora indimenticabile…

  • grifone72 ha detto:

    Che viaggio meraviglioso, non so se sono le tue bellissime foto a rendere quei posti così affascinanti, ma davvero viene voglia di andarci.

  • Sigrid ha detto:

    hihhi, questa è la parte dolorosa della faccenda: nelle grandi città riesci anche a trovare chi parla inglese ma spesso e volontieri parlano male o non parlano affatto l’inglese. Quindi avrai da compiere degli esercizi di improvisazione pantomimica, e munirti del piccolo glossario giapponese della tua guida. Per i ristoranti infatti è un po’ difficile, se non hai un giapponese che ti accompagna (avevamo diversi amici che ci hanno accompagnato lungo il viaggio ma spesso eravamo anche soli), ti trovi davant a due opzioni: 1) il risto/trattoria giap che fuori ha solo scritte in giapponese per cui non capisci niente, neanche cosa fanno o non fanno, il che è un po’ un problema tenendo conto che spesso le trattorie sono specializzate in questo o quell’altro (e se io stasera non avessi voglia di ramen in brodo, come faccio?? :-) 2) il ristorante giapponese che ha fatto un minimo sforzo di comunicazione esponendo fuori qualche foto e qualche scritta in inglese (a volte solo foto e niente inglese). Si tende quindi a privilegiare la seconda categoria, per facilità, anche se di per sé è frustrantissimo (io l’ho trovato odiosa questa cosa, ti fa sentire molto turista scemo :-)), ma d’altronde come fai ad entrare in un posto di cui non sai proprio cosa cucinano (tipo che vicino al ryokan avevamo una trattoria che cucina solo interiora, cosa che abbiamo scperto il giorno in cui ho chiesto la traduzione dell’insegna all’amica giapponese). E successo anche, per caso, che ci mettessimo a parlare con i cuochi di una trattoria che erano usciti fuori a fumare, sempre vicino al nostro ryokan, trattoria con solo scritte giap, loro parlavano due (2!) parole di inglese e dopo aver capito grossolanamente cosa cucinavano abbiamo cenato lì, ed è statao una delle cene migliori di tutto il viaggio :-) Insomma, utilissimo quindi avere un paio di agganci indigeni (perché appunto con gli amici giapponesi abbiamo sempre mangiato bene in posti ai quali probabilmente non avremmo neanche pensato di avvicinarci), o eventualmente seguire le indicazioni del lonely planet che per quelle poche che ho seguito non mi sono sembrate male :-)
    Per quanto riguarda prendere i treni, le destinazioni sono scritte anche in romanji a noi comprensibile quindi bastano le mappe e le guide e ce la puoi ffa, metro idem, notare poi che i dipendenti japan railways – che frequenterai se avrai da prenotare un posto sullo shinkansen, per esempio, o per far validare il railpass, sono in genere gentilissimi e anche capaci di spiegarsi in inglese :-) Per i taxi, meglio munirti preventivamente di stampa dell’indirizzo dove stai andando, eventualmente anche di indirizzo scritto in kanji da qualche giapponese gentile e previdente :-)) (e adesso annalena si fa due risate di sicuro :-)) – oh se qualcuno vuole aggiungere qualcosa, faccia pure eh :-)

  • Alex ha detto:

    Sono incantata dall’intensità delle immagini

  • emily ha detto:

    grazie per la esauriente risposta:) Ho un altro dubbio sul Giappone, con quale lingua comunicavate? come si fa a prendere un treno, un autobus o un taxi? O a ordinare al ristorante?

  • Sigrid ha detto:

    @giu: sei terrrribile, come sempre :-)))

    @emily: ho viaggiato con alitalia, prenotato credo all’inizio di marzo, infatti ci sono tutt’ora delle offerte per il giappone, basta che vedi sul sito :-) noi abbiamo fatto metà tokyo e metà kyoto, a rifarlo farei più kyoto, anzi se e quando tornerò volerò direttamente a osaka per un giro fra kyoto e giappone campagnolo :-), a posteriori avrei abbreviato il soggiorno a tokyo, o avrei per lo meno fatto come inizialmente previsto e fatto delle gite a hakone e/o nikko, tokyo a sé è piuttosto sconfortante ma nel contempo va comunque visto, tutto dipende da cosa cerchi in giappone direi :-) piesse: se hai intenzione di girare in treno prenditi il jR railpass, molto comodo e conveniente se usi spesso il treno, da acquistare però prima in italia (se cerchi in rete c’è un sito che spiega come funziona e dove acquistare ecc :-)

  • Giu ha detto:

    Pero’ ecco, poi per essere anche una puntina seri: c’e’ davvero ben poco da commentare.
    Le foto sono bellissime, e anche le descrizioni.
    Certo, NON E’ BUDAPEST (!!!), ovviamente ;)))
    pero’ ecco: magari potremmo iniziare a fare una colletta per mandarti… che so… in Laos per esempio. Noi ci mettiamo 1 euro a testa (per 6-8000 visitatori, dovrebbero appunto bastare), tu vai, fai un botto di foto, e poi torni a raccontare :)))) Mooooolto meglio di qualche trasmissione televisiva sul turismo, e 1 euro li vale tutti :D

  • emily ha detto:

    Cara Sigrid, leggendo il tuo resoconto del viaggio è aumentata la voglia mia e del mio fidanzato di fare un viaggio nella terra nipponica. Ho letto con piacere del prezzo ragionevole del volo roma-tokio, posso chiederti con quanto anticipo l’hai prenotato e con quale compagnia? è bello questo contrasto evidente tra progresso e tradizione, tra veloce e lento, tra 1000 colori fluorescenti e le tinte tenui di kyoto, penso che sia una terra da metabolizzare e capire piano piano! grazie mille per tutti i dettagli che arricchirebbero qualsiasi guida turistica:)

  • Giu ha detto:

    Shoyu
    Ma secondo te quello servito in pubblico fa schifo come un oliodolivabertolli da noi, o in realta’ la qualita’ di questa salsa e’ quasi sempre la stessa (e i giapponesi che sono tanto precisi e corretti, la fanno solo buona)?

    Soba
    “Spaghetti di grano saraceno, serviti caldi in brodo o freddi su una stuoietta.”
    Fatti in casa, si puo’ usare anche uno scendiletto?

    Tendon
    Ah beh… anche alla sagra della fava tonca di Sciusciano, c’e’ sempre il tendon centrale con un sacco di robbba mista dentro.

    Umeboshi
    Bella la “Quintessenza dell’umami”, considerato che l’umami e’ appunto la quinta “essenza” gustativa :DDD

    Arigato
    Secondo te siamo noi che abbiamo copiato il nome per i rigatoni, o loro ad averlo adottato convinti che significasse “grazie”, a furia di sentirselo dire da tutti i turisti italiani in cerca di un po’ di pasta?

  • ilaria ha detto:

    bentornata!:)…che belle foto Sigrid!vediamo….dalle foto mi pare di riconoscere i dango (http://it.wikipedia.org/wiki/Dango)sono quelli sul bastoncino che sta girando la signora, e poi…poi…vedo delle polpette dolci(sono quelle sulla piastra in primo piano, dalla forma un po’ appiattita)possono essere ripiene o no di “an”la marmellata azuki,e sono fatte alla griglia con una generosa spennellata in cottura di salsa di miso!
    A dire la verità un super reportage come il tuo adesso mi capita proprio a fagiolo.Parto anch’io tra due settimane, perciò posta sul blog tuuuuuutto quello che hai,tanto credo non faccia schifo a nessuno….heehehe!:D

  • Saruk ha detto:

    Bellissime foto!
    Concordo con Stefano, sembra di essere in un altro tempo, e questa è una delle cose che mi ispira del Giappone!
    Sigrid ma come hai fatto ad assaggiare solo una cosa?!?!? Ha tutto un’aria cosi’ allettante!!!

  • Stefano ha detto:

    Sembra di essere fuori dal tempo.
    Bellissimo! Complimenti.

  • franci ha detto:

    Le tue foto sono come al solito evocative ed affascinanti, quasi da poter dire “anche io ci sono stata”. Forse un giorno, lavorerò proprio da eataly a Tokyo non si sa mai, e avrò l’occasione di vedere questi posti stupendi, ora mi accontento dei tuoi perfetti reportage :)

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