Temo proprio che il mercato del pesce di Tokyo sia una di quelle esperienze che difficilmente si possono raccontare, tant’è che, leggendone in giro prima di andarci, me n’ero fatta un’idea un po’ diversa di ciò che alla fine ho trovato, ma ciò che ho trovato valeva, anche da solo, tutto quanto il viaggio. L’appuntamento con Chika era alle 6 in punta all’uscita della metro di Tsukiji [si lo so, i puri e duri arrivano alle 5h30, orario dell’asta del tonno (al quale i turisti possono solo assistere da fuori comunque), ma a quell’ora non ci sono neanche le metro, anzi prendere la metro alle 5h30 del mattino, a Tokyo, è un’esperienza piuttosto divertente: c’è pochissima gente e tutti rigorosamente tutti si appisolano durante il tragitto :-)], sicché appena dieci minuti dopo era in vista il cappannone che ospita il più grande mercato del pesce al mondo, con vagonate di prodotti ittici che arrivano ovviamente da tutto il Giappone ma anche dal resto del pianeta (uno a caso, i tonni del mediterraneo…).
Devo dire che visitare il mercato è peggio del blender di cui prima, in quanto a esperienza fotografica è stato probabilmente la cosa più simile a una situazione tipo fotografia di guerra che abbia mai vissuta, una specie di apnea lunga un’ora e trenta, in cui girare e perdersi fra gli stretti sentieri che separano i banchi, e contemporaneamente cercare l’inquadratura, il dettaglio o la situazione che t’interessa, senza mai mai mai perdere la vigilanza, intanto per salvaguardare se stessi dagli aggeggi motorizzati carichi di merce e che sfrecciano come pazzi (chissà quanto turisti occidentali ci rimangono secchi ogni anno, cause atteggiamenti incauti?) e poi per evitare di ostacolare o dare fastidio – fisicamente o mediante la macchina fotografica – agli indigeni che dopotutto stanno lì a lavorare (non so voi ma io non avrei particolarmente voglia di far incazzare un giapponese :-). Tutto ciò contemporaneamente toglie abbastanza il fiato, aggiungere poi gli stimoli mentali dovuti a creature marine mai visto prima – tipo: ma cosa si farà mai, in cucina, con delle cozze-mostro lunghe 30 cm?? e cosa sono queste vongole giganti munite di una specie di proboscide che sbircia, curiosa e per conto suo, fuori dall’acqua in cui sono immerse? (nonché persuadere il marito che no, non mi sembrano animali di compagnia e non me ne voglio portare uno vivo a casa!), insomma, esci che sei mezzo distrutto… Quindi, quando siamo arrivati abbiamo trovato tutto questo, l’asta dei tonni invece era appena appena finita e nella parte del mercato dove si svolge (in fondo, sul lato sinistro rispetto all’ingresso) c’erano ancora parecchi esemplari congelati per terra mentre tutto intorno ronzavano e schizzavano in tutte le direzioni gli aggeggi a motore, portando via i tonni acquistati all’asta. Da lì a poco del resto si iniziava a vedere, dietro alle bancarelle, dei venditori impegnati a porzionare questi tonni congelati con delle seghe meccaniche tipo quelle che si usano per il legno, ricavandone i filetti che credo poi si tengono al frigo fino a scongelamento. E poi sangue, tanto, e pesci vivi in vaschette d’acqua, tante scene di sfilettamento o di venditori che infilzavano un filo di ferro dietro alla testa dei pesci, lungo la spina (non ricordo esattamente ma credo serva a tenerli vivi sul tragitto mercato-cucina), o che assaggiano pezzetti di pesce crudo ritagliati sula spina vicino alla coda. Insomma, tutto un viavai pazzesco, disorganizzato solo in apparenza, un’atmosfera elettrica, stressante ma sopratutto stimolante. Oh, in fine mattinata, o per lo meno dopo il mercato, consuetudine sarebbe di recarsi in uno dei ristorantini da sushi intorno al mercato. Noi però siamo usciti da lì alle 8 del mattino, e ci siamo diretti, in zona Ginza per poi piombare allo starbucks – il caffè ci voleva proprio! (si vabbe, lo so, scusate ma io proprio nun ce la fo a fare colazione con riso e pesce crudo! :-) Piccola panoramica in immagini, prima il mercato poi qualche foto del mercato alimentare li intorno (nell’ordine, la bottega che vende il katsuo – noto anche come bonito flakes, insomma le scaglie di pesce essicato che servono per il brodo dashi ma anche, cosa che non sapevo, per condire verdure, onigiri, riso, ramen ecc – poi un baretto, qualche verdura, e le piccole melanzane giapponesi che messe sotto aceto diventano… blu :-).
E domani, piccola puntata sul cibo giapponese! :-)
Ciao, sono capitato grazie a google su questa pagina. Sono stato al mercato due giorni fa. se non ci fossero 12 ore di aereo ci tornerei domani mattina anche io per fare foto!
Foto veramente bellissime che dimostrano il mistico legame fra le espressioni artistiche e il lavoro degli uomini. Foto che sono quadri, poesia e racconto. Marco Tani
Foto bellissime, mi hai fatto immergere in quel luogo!
Grazie per le belle fotografie, aspetto con gusto di leggere del cibo!
Che peccato che non hai avuto la forza di fare colazione a Tsukiji… ti sei persa il sushi più buono del mondo!!!
Complimenti per il post!
Bellissimo questo post, giappone e cucina insieme… splendido!
molto , molto, molto, belle. le mie congratulazioni.
Reportage interessantissimo. Spettacolare, complimenti, come sempre.
Oh, que c’est beau !
Je me demande comment tu as fait pour prendre des photos aussi sublimes dans ce lieu aussi stressant et grouillant de monde… J’ai bien pris quelques clichés à la volée, mais difficile de se concentrer dans ces conditions… C’est sans doute ce qui fait la différence entre les bons photographes et les autres…
Merci pour cette visite !
Tutto d’un fiato… ho letto guardato attentamente… sentito! Grazie! Ciao!
E cosa si può dire di questo reportage? in una parola… Fantastico!!!
wow
meravigliaaaaaaaaaaaaaaaaaaa o come direbbe Giu “TokYo ci fa schifo!”
oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooh…
A dir poco spettaculaaaaaaaaaaaaar!
Bellissime foto…riesco quasi a sentire l’odore intenso del pesce..deve essere stato da brividi…
complimentissimi per originalità (accostamento foto-cucina) e qualità delle foto e del reportage.
con che fotocamera le hai scattate? occhio professionale e talento a parte, gli scatti sono molto coinvolgenti e i colori vivi.
complimenti ancora.
Bellissime le tue foto! I polipi sono fantastici. Alcune sono davvero forti, tipo quella del guanto. Credo comunque sia una bellissima esperienza. Spero un giorno di poterlo documentare anche io.
ho letto tutto di un fiato il tuo reportage!! Aspetto con ansia il prossimo!
ciao!
Sigrid, tutto bello,tutto fantastico e,al momento tutto già passato . Per il PRESENTE : vieni a FIRENZE ? Come ? quando? IL LIBRO a che punto è ?Come vedi la..faccia tosta non mi manca…sono un cagnone …timido….
Le foto e i commenti che sei riuscita a fare sono fantastici quanto il Giappone, che bello leggerti !!
Da profanissima trovo queste foto molto belle in particolar modo, chi sa perché, le due con gli oggetti immersi nei luquidi: le anguille(?) nell’acqua insanguinata e quella sorta di melanzanine al fresco…mi piacerebbe avere un occhio così pronto. Complimenti fai diventare interessante anche il Giappone che mi lascia da sempre mooolto perplessa e diffidente!
Ciao Sigrid,
che posto il Giappone visto coi tuoi occhi! I tuoi racconti sono onesti(non malinconici)si capisce che è quello che senti. Mi piaci perchè sei “genuina” ;-).
A presto…
Your wonderful photos reflect perfectly Japan culture, so diferent than in Europe.
Thank you for sharing this last two posts.
Regards from Portugal
Moira
fantascientificocavoletto!!
(io sono qui appostata che aspetto la parte di domani….)
Dopo aver gustato le foto, ho ovuto bere subito del sakè
bellissime …davvero!
Ma và!!!!, dopo kitchen confidential è la mia meta!!, beata te!
la foto d’inizio fa a dir poco terrore!
non potevi metterne un’altra?
è da pelle d’oca…
molto bello, tutto. Complimenti.
Fantastico! Ho sentito rumori, il vociare e il profumo di “tutto”
Una curiosità, quel bambino nella foto chi è?
La prima immagine è degna della locandina di un film horror! :)) Per il resto un’altro splendido racconto del tuo magico viaggio.
Un mito e le tue foto sono strepitose (in particolare la prima è da manuale) :-)! Cosi’ ‘crudo’ (giustamente), reale, un tuffo nella carne sconosciuta. Immagino la tua fantasia in fibbrillazione e in modalità accellerata ;-)! Grazie per questo giretto.
Buona giornata a tutti!
Incredibile!!!
Devo dire che il Giappone, ma anche l’estremo oriente in generale, non è proprio ai primi posti della mia lista di posti che voglio assolutamente visitare, non so perchè ma mi attira poco. Questo senza nulla togliere al fatto che sia un paese interessante e ricco di cose da vedere.
A Sigrid però và il merito di avermi fatto venir voglia di andarci; questa visita al mercato del pesce poi è proprio fantastica. Ma non ti sei portata a casa proprio nulla di “vivo” come animale da compagnia????
attendo domani per le ricette sul cibo giapponese di cui io e mio marito siamo ghiottissimi.
In realtà sono curiosissima delle tue, ma… se servono ricette per mirugai, katsuoboshi, tsukemono blu o qualsiasi altra cosa tu ti sia portata dietro… basta chiedere!
(p.s.: che flash potente… quasi quasi torno a bomba a cucinare giapponese, altro che momento di decantazione e stacco!)
Ciao Sigrid, seguo in silenzio il tuo sito praticamente dal 2005 anno in cui mi sono sposata e andavo (e vado) alla ricerca di ricette ….ma ora con questo reportage sul Giappone che adoro ho deciso di farti i complimenti perchè riesci sempre a trasmettere emozioni …spero di riuscire ad andare anch’io in Giappone e seguire i tuoi consigli. Complimenti!!!!
non sto nemmeno a dirti come sono le tue foto… risulterei quantomeno ridondante! credo che chiunque rimanga affascinato da questo mondo così strano per noi e così diverso dal nostro modo di vedere, di pensare… in poche parole di vivere. il suo fascino sta proprio in questo e questa nippomania esplosa in questi ultimi anni lo dimostra. sicuramente tornare a casa è un immenso sospiro di sollievo ma credo sia un’esperienza che val la pena vivere, come tu hai magistralmente mostrato.
Grazie!
Siglid sei blavissima!!
Le foto sono STU-PEN-DE!! Hai proprio reso l’atmosfera!
Si Sigrid davvero… ancora tantissime foto ti prego…. sembra davvero di essere insieme a te! che invidia!!!!! che ridere il “mollusco bivalve”
Secondo me è abbastanza carino!!!! quasi quasi… :-P
Sigrid! Ci vuoi far prendere un colpo??!!Che inquietante la prima foto!!!
Scherzo:D Il tuo reportage è come sempre fantastico e riesci sempre a trasmettere tutto quello che stai provando mentre scatti una foto: i colori, i profumi, i rumori di sottofondo…
Complimenti ancora!
Ti adoro!!!!!!!!!!!Due reportage fantastici!!Aspettarti in questi giorni di silenzio ne è valsa proprio la pena!!! Penso potresti arricchire il tuo prox fantastico libro di ricette anche con le tue splendide foto….un’idea che prenderei in seria considerazione…Grazie infinite i tuoi commenti sono sottilmente ricchi di humor…adorabili!! Un virtual-abbraccio.Ciao.
Hai reso bene l’atmosfera, ottimo occhio. Macelleria e umanita’. Brava, come sempre.
Che spettacolo :-)
ciao Sigrid
questi due reportage del tuo viaggio sono spettacolari per immagini e senzaioni che riesci a trasmettere mi sembra di essere stata li isieme a te… anche la senzazione di nostalgia che hai descritto nel post precedente…trovarsi sull’aereo e guardare in basso le terre che ti scivolano sotto e che ti stanno portando lontano da tutte quelle senzazioni che hai provato … mi è piaciuto davvero questo viaggio ;) spero di andarci un giorno in carn ed ossa ciao alla prossima