Tanto ormai lo sapete: il formato di pasta che mi piace più di tutti sono le linguine e la rivista di cucina che mi piace più di tutte è Gourmet. (Perché mo’ mi viene in mente Nanni Moretti che gira ronzando per le vie della Garbatella? mah.) Comunque, sul serio, c’ho pensato bene. Anche perché la mia con Gourmet è come le grandi storie d’amore, in cui ci si lascia e ci si riprende, e ci si lascia, ecc. Appunto il mio abbonamento l’avevo resiliato un mese fa – come del resto anche quello a Elle à table che in compenso non rimpiango proprio pe’ niente – esasperata com’ero dal fatto che non si capisce mai quando il numero arriverà (in genere circa al momenti in cui esce quello dopo, hum), sempre che arrivi. Solo che, tutto ben considerato, Gourmet mi ispira mooolto più a cucinare che non, per dire, una rivista a caso, Donna Hay, contemplativa e bellissima si, utile in cucina francamente molto meno. E in fine dei conti non è manco vero, come invece pensavo e ripetevo da un anno, che la banda a Ruth Reichl riversi proprio tutto il contenuto della rivista immediatamente sul sito. Eppoi invece le ricette di Gourmet funzionano sempre daddio e anche se due mesi fa hanno messo delle foto di Ciccio (Sultano) nel loro pezzo su Ragusa senza poi veramente parlare, nel pezzo, di altro che delle vacche modicane sensa sfiorare minimamente, a parole, il genio barocco della cucina della sicilia orientale, gli voglio tanto bene lo stesso (Ciccio forse gli vorrà bene un po’ meno, nun so :-).
Tutto questo per dire che figurarsi cosa non faccio se trovo sulla mia rivista preferita una ricetta per il mio formato di pasta preferito. I salti di gioia. E appunto sull’ultima pagina dell’ultimo esemplare, ho trovato una ricetta dal titolo davvero promettente: linguine con zucchine e bagna cauda. Ahppero. Macché bella idea. Ahssissi. Solo che l’entusiasma è durato poco. Giusto il tempo di scorrere il testo e di arrivare al momento in cui l’infida mano dell’ignota cuoca nell’oscura testkitchen di gourmet ci ordina di versare, nella salsa di olio, aglio e acciughe, una tazza di panna (Pardon? Una tazza di pannaaaaa?????). Voglio dire: mo’ vabbe’ che in certe occasioni sono anche capace di trasformarmi in palladina del latte e dei suoi grassissimi derivati però si vede anche che ormai mi sono adeguata ai principi sanisismi della dieta mediterranea (hum) e quindi quella tazza di panna versata con nonchalance sulle acciughe, proprio no, nun se poteva assolutamente fa, mi si ribaltavano un po’ tutte quante le interiora alla sola idea. Resta che ormai la linguina abbinata con zucchine e gli ingredienti della bagna cauda era diventata un pensiero fisso e allora alla fin fine mi sono diciamo arrangiata diciamo. Sensa bagna cauda vera e propria, del resto fa ancora caldo, e un condimentino rapido e che non liberi nell’ambiente della cucina ulteriori calorie era anche preferibile.
Per cui se da un lato ho preparato la pasta seguendo le indicazioni di Gourmet (linguine, un minuto prima di cottura aggiungere una zucchine tagliata a julienne un po’ lunga) dall’altro ho preso il mio simpatico blender e ci ho buttato dentro mezzo bicchierino d’olio, il succo di mezzo limone, 5-6 acciughe sott’olio e un micropezzettino di aglio sbucciato, wizzato (from ingl. v. to whizz) il tutto per 30 secondi, versato in una ciotolona nel quale poi ho aggiunta la pasta sbrigativamente scolata, e rimestolato il tutto energicamente. Infine, pepe, tanto, e due tre capperini. E via. Una pasta facile, rapidissima e gustosa. Senza panna. Alla faccia degli americani :-P
never say never- ho fatto le boccacce alla pizza con Ananas e Bacon canadese in USA che poi è diventata la mia pizza preferita (peccato che qui nun la fanno) Ho dubitato della tua ricetta con melone, salmone e avocado (per non parlar dei pinoli) e poi l’ho adorata (non solo ma lo ha fatto anche mio padre che in genere storce il naso agli azzardi culinari). Quindi tornati da sciare e dopo aver bruciato un milione di calorie io proverei a vedere come viene con la panna! Magari dimezzando la quantità se proprio uno vuol essere meno decadente
@ sigrid, dario, barbara T: grazie!!!!
ho letto tutto quel che mi avete scritto e penso che il motivo della mappazza sia dato da un mix di cose: uovo freddo (tolto dal frigo e messo subito nel cioccolato fuso, appena intiepidito) e marca del cioccolato: ho usato un fondente al 75% del mercato equosolidale….
poi, per non buttare subito tutto nel pattume ho pensato bene di ficcare nel forno questo bel pallottolone ma lì è stato un secondo insuccesso CLAMOROSO! avete presente il marmo? o un bel cubetto di porfido? ecco…..
Ricetta da provare assolutamente! Magari nel weekend, non vedo l’ora :)
ps: ma perchè, Gourmet, Donna Hay, Elle à table arrivano in Italia?
….perchè uno Chardonnet o uno Sauvignon dell’oltre Po pavese , ci starebbe peggio ?
Secondome con questo piatto un Prosecco di Valdobbiadene è perfetto. Me se volete saperne di più cliccate il mio nome in alto.
ciao, a presto
enrico
Fatte anch’io per cena ieri sera. proprio buone!!!!
No, la panna con le alici nun jela posso fa’ :-))
Dopo un anno di abbonamento a Donna Hay posso dire che mi basta e avanza. Una volta che hai provato le insalate con il pollo sfilacciato, la sua mitica zuppa di zucca e latte di cocco e alcuni suoi dolci semplici, gli input per le ricette finiscono lí (mentre esteticamente, come dici tu, è sempre stimolante). Ora sto pensando di abbonare Saveurs sempre che riesca a beccare la signorina addetta agli abbonamenti dall’estero, un’impresa non da poco.
Presente :-D
Difficile dire, cosi’ sui due piedi, cosa puo’ essere successo senza poter vedere il risultato mappazzoso, sapere che cioccolato era (fondente, al latte, quanto, etc…). In generale il cioccolato non vuole l’acqua (e l’uovo contiene acqua) SE questa e’ aggiunta in piccole quantita’. Per dire, gli schizzi di acqua sono deleteri, ma se aggiungi acqua in quantita’ e mescoli non succede nulla di tragico (vedi la mia mousse al cioccolato e acqua senza uovo e senza panna http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/06/06/le-ricette-scientifiche-il-cioccolato-chantilly/ )
Il motivo e’ che lo zucchero contenuto nel cioccolato, appena vede un poco di acqua, si “slega” dal grasso del gioccolato e si raggruma attorno all’acqua che trova. Se questa e’ troppo poca, quando arriva una goccia, allora viene la mappazza. Da questo punto di vista e’ meglio il fondente al 70% che non un classico 55% ad esempio. In piu’ scaldare troppo il cioccolato puo’ essere deleterio perche’ si rischia di bruciare le proteine e il cacao presente. Molti pasticceri usano il microonde per questo, proprio per evitare schizzi di acqua o goccioline di condensa, a colpi di 10-15 secondi di micro alla volta e mescolando ogni volta per essere sicuri che si sciolga bene ma non sia troppo caldo. Io mi trovo bene con il pentolino bello spesso che vedete nella foto del link che vi ho messo.
Da ultimo, se la differenza di temperatura tra l’uovo (o la panna) che si aggiunge e’ troppo elevata si rischia di fare disastri (quindi niente uova da frigo)
…concordo: anche per me le linguine sono imbattibili!…sai Sigrid…forse la panna è per smorzare un po’…aglio+acciughe…del resto però se fai una pasta così “saporita” per poi tentar di ridurne la sapidità…che la fai a fà? Brava. non l’avrei messa neanch’io la panna…che poi, come dici giustamente tu…’sti derivati grassissimi del latte…per carità!!!E comunque sì: ha ragione Bressanini…la panna la mettono pure nella carbonara…una vera bestemmia…la prima volta che ho sfogliato classici moderni vol.1 Donna Hay mi ha veramente delusa:ce la mette anche lei…che razza di ricetta è,eh?…il vol. 2 mi piace di più…
E poi, mi dicevano ragazzetti vari usciti dall’alberghiera che lì insegnano a farla con la panna…la nostra amata carbonara…oh my god… :-((
@salamandra: tempo fa non mi ricordo chi mi aveva detto che può succedere con dei cioccolati lavorati male di partenza (quindi in fabbica quindi no colpa tua), tipo che non erano stati temperati bene o qualcosa del genere. E capitato qualche volt anche a me, tipo giri giri e ad un tratto schplafff tutto che s’ammappazza intorno in un enorme e unico grumo, anzi, avvoglia di aggiungere latte, dopo aventi cosi ho sempre buttato tutto – e se ben ricordo questa cosa m’è successo con dei cioccolati anonimi da supermercato, per dire, con lindt o valrhona mai, per dire :-) Comunque si lo vorrei pure io il parere scientifico su sta faccenda… (darioooooooo??? dove seeeeeeiiii??? :-))
salamandra!
qualche volta è capitato anche a me, ti viene una palla durissima che non si scioglie più nemmeno con la fiamma ossidrica…
qualcuno dice che è appunto un problema di temperature, quindi il cioccolato andrebbe fatto raffreddare un po’ ma facendo attenzione a non farlo indurie. io ci metto anche un gocciolino di latte quando faccio sciogliere il cioccolato, così non si indurisce raffreddandosi. comunque ti devo dire la verità, non mi ricordo nemmeno più bene perché sono AAAAANNIIII che non faccio più una mousse au chocolat, visto che a me non piace è ormai un dolce che ho boicottato da tempo..
ma forse qui ci vorrebbe una spiega scientifica del nostro mitico bressanini!
Foto perfetta da magazine !
Ahahah, che delicatezza, la panna nella bagna cauda:) Scommetto che la cuoca era tedesca;))
Sigrid,la panna,le acciughe,l’aglio , oggi. Le patate l’altro giorno…..ma per usare un termine di Barbara T. , per parlare di….CARTA E OSSA…il libro del cavolo , o se preferisci QUEL LIBRO DEL CAVOLO….a che punto é ? Penso di non essere l’unico lettore curioso !
@ nettarina: ciao! da quanto non ci sentiamo!! anche io penso che il cioccolato fosse troppo caldo. è l’unica spiegazione che mi sono data. come BEN sai coi dolci non mi smentisco mai ;-)
ciaoooo….. ho appena finito di mangiare questa pasta. veramente buona!!!
PS secondo mio marito c’era un unico errore…. ne ho fatta poca!
alla prossima ricetta!
Esegesi esilarante…Interessantissima l’idea e la tua realizzazione al volo. Per quanto riguarda Elle à Table sono d’accordo per molti motivi tra cui il fatto che praticamente non mi viene voglia di fare nessuna ricetta (brutto segno no?). E Donna Hay, stessa opinione, non si fà nulla a parte contemplare le magnifiche foto, decorazioni (e sentirsi una micro-formica: questo non fa’ bene all’umore). Adesso mi devo tuffare in Gourmet allora! Buona serata
Che bello Sigrid, mi mancavi proprio, bentrovata! Ricetta da provare, anche se con la giornata romana di oggi potremmo quasi dire addio all’estate.
Ps. Te lo dico perchè so che ti fa piacere e non ti offendi, ma visto che l’hai scritto per due volte così… ‘sensa’ si scrive correttamente con la z, ‘senza’.
Mai avvicinata la bagna cauda ma si può tentare, la versione con micropezzettino potrebbe convincermi sì sì.
@ Salamander forse non hai aspettato che il cioccolato s’intiepidisse? E’ un’ipotesi
Io vado matta per la pasta con le acciughe! con le zucchine poi… davvero spettacolari! io le abbino ai capperi e olive nere, al pan grattato rosolato, a… che fame!!! ciao e a presto – manu
Decisamente meglio senza panna!! Squisita!!
ps: ieri ho fatto la tua mousse al cioccolato. mi è venuta un disastro! ho sciolto a bagnomaria il cioccolato, poi fuori dal fuoco ho aggiunto i tuorli e a quel punto mi si è accorpato tutto in un modo indecente…è diventato un pastone duro che non sono più riuscita a recuperare…
cosa posso aver sbagliato?
ciao sigrid! che bello leggerti così pimpante ;-)
cmq concordo: la panna nella bagna caoda NO. poi in quelle quantità che hai citato….nononnnonono!
io vivo in piemonte e non esiste mettere la panna.
bella (e buona) la tua versione.
Anche a me ha sempre un po’ scioccato l’idea dell’abbinata latte (e derivati)-pesce, ma devo dire che la cosa è molto più diffusa di quanto pensassi e forse la panna della ricetta di Gourmet (che di sicuro non è tanto leggera da digerire ;-)) aveva l’intento di stemperare, o addolcire, il gusto dell’acciuga. Poi, per come sono fatta anche io, preferisco la tua versione alleggerita.
P.S. trovo anche io Gourmet una rivista bellissima, l’altro giorno sul blog parlavo invece di The Art of Eating, che ho scoperto da poco e trovo davvero di alto livello. Altra rivista bella: Food and Travel Magazine. da quando in Italia hanno praticamente eliminato le riviste dedicate ai viaggi enogastronomici, leggo questa, quando riesco a trovarla nelle edicole del centro…
@sabrina
ho lo stesso problema, le ricette di sale e pepe sono molto carine ma a volte un po scombinate e, specialmente, e qui devo fare l’ennesima hola per Sigrid, le foto sono barbatruccate, cioè i piatti delle foto non sono fedeli alle ricette.
@singlfrid :P
sarà che io per la panna nella pasta c’avevo un debole… :) (ma sono guarita, completamente)
ma come ci si abbona a gourmet in italia??? io ci ho provato più volte, ma se non sei born in the u.s.a. no ti arriva niente. Per farla breve, fuori dagli stati uniti, l’abbonamento non si può fare!!!!
@giangilli: io non mi chiamo sigfirid… :-)
Che piatto buono…da vera esperta di cucina…brava sigfirid!!!
Ora che inizia a fare fresco qui in piemonte..in effetti inizia a venirmi voglia di mangiare una bella bagna cauda doc..con tante acciughe e aglio e verdura cruda a volontà da metterci dentro! :-)
daniela
io la bagnacauda non l’ho mai assaggiata :S
non sono un’esperta in riviste di cucina, io sono innamorata di saleepepe, ma sai che ultimamente ogni ricetta che provo mi viene male? non so perchè, eppure in cucina me la cavo…
ora vado a guardarmi queste che hai citato, online, e vediamo se mi stuzzicano! ;)
@corrado: beh oddio non è che la manderei in purgatorio subito, mi è sempre piaciuta molto, e mi piace tutt’ora, e stilisticamente è forse insuperabile, resta che sul lungo periodo, sono in effetti molto più gli stimoli, anche ‘intellettuali’ (sempre parlando di cucina) che mi arrivano da ourmet che non da donna hay (di cui però mi piacciono i dolci e le marinature, zuppe ecc, insomme delle buone idee ce ne sono, ma forse sta diventando veramente ripetitiva, veramente rinchiusa nel suo genere, mentre la cucina di gourmet è più aperta, curiosa, intelligente, forse più con una mente ‘da cuochi’ ecco :-))
Oh, finalmente qualcuno e’ d’accordo con me su Donna Hay! C’e’ chi la vorrebbe santa subito, ma a parte la buona grafica i risultati culinari sono deludenti. Grazie, mi sento meno solo.
Sigrid, vedo che le poste franco-italiane non danno buoni risultati nemmeno nella Capitale. Anch’io riscontro lo stesso problema con Elle à table, anche se per ora sopporto con magnanimità…
Mi trovo anche molto d’accordo sul tuo giudizio sul Donna Hay Magazine. Idee, spunti e un colpo d’occhio incredibile, ma a parte i dolci, il resto nun se po’ (per lo più) fà!
Non parliamo della pasta…quella è proprio uno scempio! Altro che panna…
Un post surreale! Non da leggere bensì da interpretare come una poesia di S. Quasimodo.
L’aglio fa bene al cuore ! Combatte l’ipertensione ! Se poi volete cancellare l’alito ..viperino… basta masticare qualche chicco di caffè tostato …
sippero…. vabbene che per la bagna cauda vera e propria si smorza l’aglio (un quintale d’aglio :-) faccendolo cuocere nel latte e vabbene che qualcheduno ci stemperi pure l’intera bagna cauda ma francamente io da qui non mi muovo. Una tazza intera di panna (anzi, che panna, heavy cream, sic :-) per – cito gourmet – 2 spicchi d’aglio, 7 acciughe e 3 cucchiai di olio, glissando sul fatto che tutta sta roba poi deve andare, contrariamente alla bagna cauda verace, sulla pasta – beh, anche no ecco :-p
Sono anch’io piemontese, e devo ammettere che ho già sentito parecchi aggiungere la panna nella bagna caoda. Forse a piccole dosi non ci sta neanche troppo male. Resta però valida la regola del lasciare per un bel pò l’aglio a bagno nel latte: chi non lo fa rischia di compromettere seriamente la sua vita sociale per almeno un paio di giorni!
Allora questo post è dedicato alla blogger “Senzapanna” (senzapanna.blogspot.com)
Comunque c’è anche chi la bagna cauda la fa con la panna…
Ottima comunque questa ricetta.
Ciao
Enrico
consideriamo anche che nella ricetta di Sigrid c’è un “micropezzettino” di aglio, nella bagna cauda ben più (una testa a testa, sbaglio?)
eh si, la bagna cauda va un po ammorbidita, se non con la panna almeno col latte, altrimenti è indigeribile…
Io l’ho mangiata 2 volte ed era fatta con l’aglio nel latte.
Una volta l’ho assaggiata “verace” sui peperoni…che ve lo dico a fa’, dopo 2 giorni stava ancora là!
comunque nella pasta, in dosi moderate, forse ci si può attenere agli ingredienti originali…
Anche mai suocera (piemontese doc!) aggiunge un po’ di panna nella bagna cauda con cui condisce i peperoni fatti al forno. Io la trovo molto gradevole e meno “aggressiva” di quella + tradizionale.
aaaaaaaaah la panna nella bagna caoda nooooooooo!!! mi si ribalta non solo lo stomaco ma tutto il mio orgoglio piemonteseeeeeee!!! 10più per la tua versione :)
@arbara: eh vabbe ma tu frequenti una zona cosmopolita, figurati se al gazometro… :-)))
Comunque, per un periodo veramente, quando arrivava la rivista avevo già letto/visto i tre quarti in rete, specie la parte ricettistica, invece devono aver cambiato politica di recente tipo che questo mese sul sito c’è l’abc del food in rete e sul mag c’è l’abc delle ricette che invece in rete non ho visto ecc. Che mi pare anche una scelta intelligente se uno vuole continuare a vendere il cartaceo :-) Cosi, per verifica, sono andata a vedere se trovavo il pezzo sulle vacche modicane in rete, ebbene, nun c’è, in compenso ho trovato questa grandissima chicca qui, un tour siciliano pubblicato su gourmet nel, tenetevi bene, 1954, inclusa ricetta per la pasta alle sards (sic – vabbe ci sono un po’ di refusi ma può essere stato per un motivo prettamente technico) :-)
http://www.gourmet.com/magazine/1950s/1954/07/chamberlainagastronomictourofitaly
(commovente no?? :-))
Idem per lo stupendissimo articolo di Francis Lam sul rosticciere cinese, in rete nun c’è. Insomma, per farla reve, mi sono riabonata :-)
… a dir la verità ho conosciuto più di un piemontese che usava il latte in cui aveva lessato l’aglio per diluire le acciughe, oppure che aggiungeva qualche cucchiaio di panna diminuendo le dosi iniziali dell’olio rispetto alla ricetta tradizionale… Erano a quel punto salse molto cremose e di sapore più delicato rispetto alla bagnacauda vera. Non si trattava di blasfemia anni ’80 ma di un vero e proprio tentativo di evoluzione della ricetta. Condivisibile o meno, mi sa che non è solo un’idea americana…
ora che finalmente ho un indirizzo definitivo dove farmela recapitare, mi sono abbonata a donna hay magazine, il primo numero è arrivato 3 settimane fa e non mi ha affatto deluso soprattutto dal punto di vista estetico (inarrivabile…) ma c’ho trovato anche qualche ricettina-spunto veramente niente male.
per quanto riguarda gourmet, cara la mia belga, nel negozietto che c’è qui dove lavoro io arriva regolarmente, se vuoi.. è vero che c’è tutto online, ma trovo che il piacere di sfogliare una rivista in “carta e ossa” sia ancora una sensazione troppo piacevole per convertirmi all’elettronico.
va beh l’italiano, ma almeno in inglese, to WHIZZ, spelling please.
Heheheheh, effettivamente sentir parlare di panna aggiunta alle acciughe a quest’ora proprio mi fa sobbalzare lo stomaco!!!
Però il “resto” della ricetta sembra ottima!
chiusa parentesi:))
viva le linguine tutta la vita, voglio gridare al mondo che le linguine sono molto meglio degli spaghetti!!!!!(e lo sanno bene i miei parenti, che ogni volta che si deve preparare la pasta con le vongole, o allo scoglio, o alla marinara, comunque ogni volta li sfinisco finchè non lessiamo le linguine – io se fate gli spaghetti non la mangio eh, guardate che poi muoio di fame, dai che vi costa a voi piacciono tutt’e due, ma uffa gli spaghetti sono troppo tondi..- e via così. però poi la mangio anche se facciamo gli spaghetti. e faccio sempre il bis.
Mamma mia, vabbè che sono le 9 del mattino, ma la panna in sto piatto ci stona proprio…
buona giornata!
Ehehehe, la panna :-)
C’e’ pure chi la mette nella carbonara :-D
Sei tornata in gran forma vedo Sigrid :)
ciao Dario