Sostiene Cavoletto…
(Lisbona)

Comunicazione di servizio:
votate cavoletto votate cavoletto votate cavoletto… :-)
(eh si, è arrivato un altra volta il momento dei bisannuali Macchianera awards e noio, anzi, voio, avremmo un titolo da difendere! :-) Per cui se dopo aver letto questo post vi rimangono 5 minuti di tempo… Insomma, cavoletto nominato nella categoria miglior blog food&wine, si vota fino a giovedì 1 ottobre, qui, Obrigado!! ;-)

Dicevamo quindi: Lisbona. Bella, davvero. Prima di partire non c’è stata una persona a chi abbia detto ‘vado a lisbona’ che non m’avesse risposto oooh, lisbonaaaa, che bellaaaa, vedrai, t’innamoreraaaiiiii…. Con tutto ciò quindi sto ancora aspettando di rientrare da un qualche viaggio per scriverne male, con il dente avvelenato e l’umore disincantato (voglio dire, possibile che ogni volta mi sento rapita e che i post da viaggio diventino sempre più lunghi?!). Ma tant’è, non stavolta, no, perché Lisbona è, è vero, un posto fantastico. Non so bene cosa sia, la sensazione del mediterraneo dietro l’angolo e dell’atlantico di fronte, il respiro del vero grand large, che stimola la curiosità e il senso di avventura, quella polvere d’acqua che avvolge, a tratti, l’orizzonte, la città in un bagliore lievemente dorato, quel senso di serietà degna un pocopoco melancolica (così dicono :-) della gente per strada…

E poi la città stessa, che mi è sembrata davvero grafica, per i disegni dei suoi azulejos, per le sue perspettive che si tufano nell’azzuro, le rotaie che tracciano dei morbidi solchi attraverso la città, come se tutta Lisbona fosse un perenne invito a giocare con le linee, i disegni, le composizioni. L’altra cosa che mi ha colpita è, in contemporaneo con un animo antico, una specie di secondo cuore pulsante moderno. Penso di aver visto poche città dove l’aspetto giovanile, creativo e contemporaneo fosse cosi presente e pregnante, però appunto, è un contemporaneo che coesiste con la lisbona tempi fa – anzi, c’è come un gap, un vuoto non colmato – e stranamente non si avverte nessun tipo di conflitto e squilibrio, sembra tutto armonioso. Vabbe, non è che mo dopo pochi giorni in una città e un paese dove non avevo mai messo piede in precedenza ve ne farò la monografia, l’unica cosa sensata che posso dirvi è che se l’occasione si presenta, andateci, a Lisbona, ecco… :-)

Iniziamo con due tre cose molto basiche che anche la peggior delle guide potrebbe dirvi: il centro di Lisbona è composto da quartieri istallati su 7 colline (come roma, solo che qui i colli sono più piccoli e più ripidi) che si girano tutto tranquillamente a piedi. Fra i più noti, Bairro alto, fitto di restorantini e bar dove bere qualcosa la sera oltre che di spacciatori che vi propongono esplicitamente la loro merce (marihuana? ché, se magna’??). Noi ci siamo capitati mentre, oltre al solito flusso già intenso di suo fra turisti e giovani lisboeti c’erano pure i battesimi dei neo-universitari, casino garantito :-) Chiado invece è, per quanto ne o visto, la zona più avanguardistica con un sacco di negozietti sfiziosi, L’Alfama infine è probabilmente fra i luoghi più caratteristici e popolari. Fra tutti, ci si muove a piedi o in tram, un sollievo :-) Ps: il mio quartiere preferito credo sia stata proprio l’Alfama (1), visitare anche il Castello in cima prego (3), e fermarsi alla bella miradoura da Santa Lucia (2). Di quartieri oviamente poi ce ne sono altri, diaciamo che questi, insieme alla Baixa che è il centro del centro, piatto, sono i primi che uno si va a vedere. Inoltre, lungo tutto il fiume, in sostanza dalla città fino a Belem (cioè: un bel pezzo) c’è gran quantità di vecchi docks che vengono pian pianino tutti riconvertiti in ristoranti e caffé,di un po’ tutti i tipi e livelli.

Sotto, era d’obbligo: i tram e le rotaie. E francamente da cartolina ma è vero, i tram nel loro saliscendi a volte un filo irruente sfiorano veramente le facciate delle case, e costituiscono in finis una specie di attrazione da parco giochi (specie la linea 28), da provare almeno una volta nella vita :-)

Mangiare vecchio stile

Lisbone come città che oscilla fra vecchio e nuovo, e si vede anche dalle proposte mangerecce: da un lato ci sono le tasca, osterie locali che propongono cose tipiche come baccalà, sardine grigliate e altri piatti senza pretese ma nutrienti del genere, dall’altra coi sono i locali un po più fighetti, hum, diciamo curati e contemporanei. Lato tasca, siamo stati, a casaccio, da A primavera nel bairro alto, per un bacalao a braz (5) – che sarebbe della polpa sfigrata di baccalà mescolata con patate grattuggiate e condite con delle uova, decisamente sostanzioso – e delle uova di merluzzo (i sacchi proprio, come quelli della bottarga ma freschi – fritte servite con una salsa densissima a base di pane (si chiama açorda, e oltre al pane dentro c’è anche un bel po’ di aglio, viene in genere servita con pesce, polpo o gamberi :-). In ogni caso, sempre interessante e utile frequentare le osterie locali per capire qualcosa dei sapori basillari di un luogo, di come la gente si incontra e mangia (questo per dire che fosse per me frequenterei anche solo quelle :-P) piesse: cerco ancora però l’osterietta quella che serve quasi solo ed esclusivamente la frittata con le erbe a cui era tanto affezionato, appunto, Pereira… :-))


Mangiare nuovo stile

Lato giovani invece c’è piaciuto il caffé royale (6), con i suoi interni lisboeti anno 2010 (vabbe quasi dai), e delle proposte internazionali fra le quali spiccano un paio di cose tutto sommato fedeli alla tradizione, come questo morbidissimo polpo con patate (ma dove l’ho già sentito sto piatto? :-). Altra piccola chicca: a margem (7) a Belem, lungo il Tago, fra il ponte Vasco de Gama (14) e la torre di Belem, una specie di cubo di vetro e acciaio, tutto bianco, aperto sul lungofiume, dove mangiare un sandwich o un’insalata di stampo internazionale, niente di particolarmente specialissimo ma starseneli di fronte all’acqua e respirare l’aria del largo non ha prezzo (per tutto il resto, invece, ecc…). Infine mi è piaciuto anche moltissimo un bar di cui non so nemmeno il nome (8), che s’incontra scendendo dal castello Sao Jorge verso la Baixa, una specie di terrazzona che sovrasta il centro, recuperata da non so cosa e allestita con fili di lampadine colorate, lampade ikea, poufs, tavolini e sdraiette. Perfetto per una birra o un mojito al calar del sole.
Breve nota anche su Cravo e Canelo (ci avete mandato voi :-P) sinceramente, a parte che spontaneamente non mi fiderei di un post oche si autodefinisce ‘food fusion restaurant’, il loro baccalà non ha, per me, molto senso: molto dissalato il baccalà, accompagnato di (tantissime) foglie di cavolo cappuccio stufate e dolciastre, cipolle caramellate (dolciastre), patatine lesse e, per coronare il tutto, una fettina di prosciutto che non avrebbe un granché da invidiare ai cuginetti celofanati del discount (ma non facevano uno splendido simil-pata negra in portogallo?? e perché non lo usano allora??), insomma, dolciastre pure lui. Delle volte che non fosse ancora tutto abbastanza dolce, ci hanno anche aggiunto, da qualche parte, un tocco di cannella. Personalisismo verdetto: decisamente squilibrato il piatto (anzi, pensato male, che è peggio) e stucchevole. Per il resto interni carini, servizio gentile, e atmosfera, nella serata in cui c”eravamo noi, da pub inglese (non ci sentivamo parlare). Insomma, per una volta non ho rimpianto di essere uscita senza macchina fotografica :-)



Belem & i suoi pasteis de nata

Intanto sappiate che Sandrine Giacobetti nel su recentissimo pezzone su Lisbona – pubblicato sull’ultimo Elle à Table – dice che i veri pasteis più buoni (nel senso che hanno pottenuto il premio del pasteis dell’anno 2009 :-) non si trovano qui bensì alla pasteleria Cristal, zona campo de Ourique. La pasteleria di Belem rimane però un luogo di peregrinaggio internazionale e già che ci siam passati scendendo alla fermata Belem, beh, siamo andati a vedere… Aspettatevi un vero luogo di peregrinaggio, cioè francamente qualcosa che ha a che vedere con Lourdes, o con Fatima per rimanere in tema: la struttura è gigantesca, il numero di pasteis sfornati al giorno nemmeno me lo voglio immaginare, le sale con tavolini non finiscono mai e a ogni istante decine di camerieri corrono in giro a sfamare tavolate a tavolate con montagne di pasteis che non finiscono mai. E spaventoso. Detto ciò, il pastel de nata va, ci dicono, servito a 50° precisi, insieme ai due contenitori di zucchero a velo e cannella, con i quali spolverare a piacere il dolcetto. Per poter paragonare con qualcosa, il giorno prima di andare a Belem abbiamo assaggiato i pasteis de nata di una piccola pasteleria dietro alla chiesa del Se patriarcal (10). E avevo gà notato che, contrariamente a ciò che se ne dice, il pasteis de nata non è affatto avvolto di pasta sfoglia. Piuttosto la pasta, che risulta scrocciarella e un pochino grassa, assomiglia molto alla sfoglia delle sfogliatelle, o alla fillo se volete – solo che è un po’ meno sottile e non così sbricciolosa – insomma trattasi di diversi strati di una pasta molto sottile, che lievitata non è. E di esemplari come questo, con un bel bordo spesso e ‘sfogliato’, Lisbona sembrava piena. A Belem però (9) lo strato di pasta, sempre quella pasta di prima, che non è pasta sfoglia, non è affatto cosi spesso, ne il bordo è cosi presente, anzi, è praticamente inesistente. Sempre scrocchiarello è, ma molto più sottile. Il ripieno inoltre sembra anche molto meno giallo (ma sempre dolcisismo), il che quasi ci faceva pensare a una crema di riso, più che di uova… (tante domande che rimaranno senza risposta :-) In ogni caso, gia che siete a Belem, fatevi il giro lungo l’acqua fino alla torre e andate a vedere il chiostro del monasterio di Geronimos (11), che è stupendo… :-)

Shopping

Lisbona è piena di vecchie botteghe e piccoli negozio giovani e chiccosi, più che dire dove andare io voterei per un lento gironzolare spensierato e serendipitico. Da vedere in ogni caso la Conserveira di Lisboa, in rua dos Bacalhoeiros, per mille scatolette di pesce dall’aspetto delizioamente retro. Per le stesse, e molto molto altro, dai quadreni di una volta alle latte di olio d’oliva passando per libri di scuola, di ricette, saponi, cera per parquet e qualsiasi altra cosa di altri tempi, fare assolutissimamente un salto da a vida portoguesa, a Chiado. Un luogo che ho trovato veramente stupendissimo, dove si vendono, in sostanza, cose vecchio. Né usate né finto vintage, no, veri oggetti uguali a com’erano decenni fa, prodotti dalle aziende – sopravissute non si sa come – che le hanno sempre prodotte, o rimesse in produzione. Tutte cose che hanno segnato la vita dei portoghesi (avete presente no?, quei marchi e quelle confezioni rassicuranti con cui tutti sono cresciuti?), ecco, loro vendono questo. Prepararsi quindi a uno choc culturale, insomma è vero vintage nuovo ma anche un po’ archeologia produttiva, in ogni caso vien voglia di comprarsi tutto… Una delle più belle idee impreditoriali che abbia viste di recente! :-) (io ci ho preso anche il bellissimo barattolo di ceramica di flos salis, un fior di sale d’algarve dalla struttura un po’ differente dai soliti fior di sale francesi; e mi sono innamorata dei mugs secla, vintage stile nouveau, che sono due giorni che mi ci bevo il tè :-)
Altro posto da non perdere per nessun motivo è il mercado della ladra, il mercato delle pulci che si tiene di martedi e di sabato, intorno al monastero Sao Vicente de Fora, dalle 7 all’una. E un mercato delle pulci per cui c’è di tutto e di più, fra cui anche gli immancabili azulejos (delle volte che vi mancavano due piastrelle per finire il bagno :-), dischi di fado, piatti e bicchieri (ho trovato delle cose che manco v’immaginate :-))), libri e chi più ne ha ecc.

Cose dolci

Altro monumento, la Confeitaria nacional di piazza Figuera (15). Sinceramente non sono stata a esplorare meticolosamente le pasticcerie lisboete, mi sono ‘accontentata’ di fare la dissezione dei pasteis de nata, e di mangiare qualche bolo de arroz al mattino (17), trattasi di una specie di muffin cilindrico con la farina di riso, avvolto nella sua tipica cartina bianca e blu, ottimo, specie insieme al galao (caffelatte). In alternativa, sempre a colazione, provare il bolo rei (15), una specie di brioche molto ricca, decorata con canditi e che si mangia a fette (e che sarebbe in realtà tipica di natale, boh, non ci sono più stagioni signori miei). Per il resto l’offerta dolciaria sembra alquanto variegata e interessanye (anche se le pasticcerie più o meno scadenti che vendono 6 pasteis de nata a 5 euro 10 pervadono la Baixa e ispirono assai poco), e luoghi come la Confeiteria, o anche la Brasilena accanto a piazza Camoes, sono da visitare, anche o sopratutto per la loro l’atmosfera deliziosamente retro. Infine, in Portogallo si usano anche i churros (16), di varie dimensioni e configurazioni morfologiche. Questo esemplare mostro qui l’abbiamo assaggiato a Cabo Espichel, in una piccola festa popolare, asomigliava fra l’altro molto a certe ciambelline fritte calabresi ed era semplicemente delizioso, morbido, unto e cosparso anche lui di zucchero e cannella (da consumare rigorosamente in piedi e con una birra nell’altra mano :-)


Il mare & la caldeirada

Piccola gita fuori Lisbona lungo la costa in direzione sud, verso l’Algarve, e sosta non lontanissima da Setubal, in un ensenatura naturale dove i locali si rifociliano presso due trattorie istallate sull’orlo dell’acqua. Devo dire che il pesce in Portogallo è fantastico, già che mi piace un fracco il baccalà (e che si dice che qui ci sono 365 ricette per prepararlo), in realtà il pesce fresco è persino meglio: dal polpo morbido alle sardine grigliate con le interiora e tutto, passando per le vongole condite con aglio e coriandolo fresco (secondo me un popolo che usa comunemente il coriandolo al posto del prezzemolo è infinitamente avanti :-) per arrivare infine al cacciucco di qui: la caldeirada (18), una zuppa leggera con pomodoro, qualche spicchio di patata e tanti pezzettini di pesci che variano a piacere, nel nostro per esempio c’era congro, razza, coda di rospo e nasello. Un rito delizioso, da compiere esattamente come qui si andrebbe a farsi due spaghetti con le vongole in riva al mare :-) Il dolce invece è la torta di Azeitao (19), che è un paese dell’entroterra vicino a dove stavamo, non chiedermi com’era fatto, non ne ho la più pallida delle idee (una specie di rotolo con un pan di spagna sotilissimo e farsito di crema uova e cannella?? booooh???:-))

Il tramonto a Cabo Espichel

E una delle punto più occudentali dell’Europa, per arrivarci si attraversa una specie di landa semidesertica e poi, rivelazione, il vecchio monastero e uno strapiombo di un 50 metri buoni sull’atlantico, e la luce che viene ammorbidita dal vapore dell’acqua. Un luogo magico e per nulla turistico, ci siamo capitati in mezzo ai preparativi della fiera locale, fra vecchietti che vendevano mele e conchigliette, baracchine che spacciavano churros e birra bruna, bambini che giocavano a calcio fra le mura abbandonate del monastero e una band che stava allestendo un piccolo palco… Non aggiungo altro, qui l’ora dorata è davvero dorata, e luoghi così valgono, da soli, quasi l’intero viaggio :-)

119 Commenti

  • Franco ha detto:

    Il libro di Ana Sota è visibile nel sito http://cucinaportoghese.altervista.org

  • pozdolf ha detto:

    ciao e complimenti per il reportage..davvero bello..mi ha fatto venire voglia di partire..
    consigli per alloggiare a Lisbona..? bed and breakfast..?..hotel ?

  • LullAry ha detto:

    Beh devo dire che hai fatto un ottimo reportage!!! io a Lisbona ci vivo da un paio di mesi e ci resterò per un bel pò, e che dire, è davvero magica come tutto il Portogallo!!!
    Belle foto! sei flickeriana?

  • Ilaria ha detto:

    Ciao Sigrid!!! bellissime foto… Sono stata sei mesi a Lisbona per lavoro guardando le tue foto mi hai fatto venire un po’ di nostalgia…manca poco alla lacrimuccia per il 28 e pasteis de nata! Città stupenda!!! Ciao!!!

  • maja ha detto:

    cvd…ho fatto anche io un errore di sbaglio ; )
    “io potrei anche a pagare” :D

  • maja ha detto:

    sulla vittoria di quel blog non mi dilungo, penso che i fatti parlino da soli.
    Sulle questioni linguistiche, vorrei spezzare un’arancia per il Cavoletto : )
    Io lavoro con l’italiano e vi posso assicurare che ci sono milioni di madrelingua che scrivono ben peggio di Sigrid – e, a dire il vero, io potrei anche a pagare per scrivere in inglese o in francese come lei scrive in italiano. Ciò detto, internet è un luogo in cui si viene anche per staccare la spina, quindi ben venga non dover pensare agli accenti e alla punteggiatura…e ribadisco che non ho mai letto grossi strafalcioni : )

  • Fabry ha detto:

    Leggo sempre, commento molto poco.

    Grande ammirazione al commento di Giovanni di Pannoia! Gran classe e poche parole, ottimo direi, ammiro la tua risposta.. Clap clap.

    Per il resto, il blog è stupendo così, tra ottimi post, foto, multiculturalità, commenti e persone con cervello.

    I miei più volte pensati complimenti a Sigrid e alle persone che contribuiscono a tenere in vita il cavoletto.

  • Giovanni di Pannonia ha detto:

    Elettra:

    perchè ===> perché
    da sè ===> da sé
    nonchè ===> nonché

  • Nicola ha detto:

    Ciao Cavoletto, è la prima volta che ti scrivo anche se ti leggo spesso.
    Desidero dirti che oltre ad essere una ottima cuoca, sei un’ottima fotografa, complimenti vivissimi.
    L’altra cosa è in riferimento al premio dato al blog “Un pizzico di zenzero”, il tuo blog è incommensurabilmente migliore: foto, contenuti, grafica, simpatia.
    Ciao e grazie.

  • Salines ha detto:

    @elettra
    Allora il rispetto della lingua deve esserci anche nello scrivere maiuscolo dopo il punto.

  • Ewyn ha detto:

    Commento per la prima volta: le foto sono splendide e le ricette mi fanno venir voglia di andare in cucina!
    Grazie, per tutto.

  • vaniglia ha detto:

    ops, sarebbe vaniglia, questa qua sopra con disturbo duale, del commento 104!!! ;)
    ciao!

  • rossella ha detto:

    @sigrid: emh, sì, forse hai ragione, meglio recarsi di persona per le azulejos…
    stavo pensando che belli questi tracciati/mappe mentali di viaggio da cui trarre ispirazione…
    (gurada che voglio assolutamente andare in belgio, mon amour che è argentino è un po’ terrorizzato da questa mia fermezza, dice che è grigio, hihi, mi sa che fra un po’ ti scrive una mail disperata pregandoti di ritrattare il tuo bellissimo post sull’argomento, invece io userò il suddetto post per convincerlo, eheh!)
    buon finesettimana sigridina, e grazie!

  • Sigrid ha detto:

    @elettra & gian: intanto giuro che non me la sono presa :-) Trovo però interessante lo spunto. Volevo dire questo: a me rattriste un po’ leggere qui di ‘non rispetto della lingua’ ecc, perché, come – molto probabilmente – voi due, ho sempre divorato libri, studiato lettere e coltivato l’allergia – finché ho potuto, cioè in francese :-) – verso chi per menefreghismo o timore dello sforzo storpiasse la propria lingua. Insomma, fra le poche cose che mi caratterizzano – credo :-) – c’è appunto, semmai, l’attaccamento alla lingua (che poi in realtà va al di là di questa o quella lingua che si usa sul momento, ma passiamo), e il fatto di vedermi ‘rinfacciare’ il contrario, euhm, fa un po’ senso :-). Con questo non nego che non ci siano errori in questo blog, per carità: ce ne sono tanti, troppi, senza dubbio, un po’ per partito preso (perché scelgo di scriverci come penso, per cui in effetti alcune espressioni e grafie sono cavolettese, frutto di contaminazioni, e vabbe’ anzi no, in realtà mi è sempre piaciuto questo carattere intrinsecamente elastico della lingua, delle lingue, per cui uno può stirarle, allentare i margini rigidi della grammaticità seppur ottenendo sempre un risultato perfettamente comprensibile, anzi, in qualche modo, arricchito – un concetto forse un po’ strambo e non mi ci dilungo, qui, adesso :-), per la fretta costante con cui scrivo (io devo correre e lavorare, come tutti, non posso coltivare il blog come scriverei un libro, non c’è il tempo di lasciar decantare pensieri e impressioni, rileggere con pazienza e minuzia, è un peccato e insieme un pregio, e non mi pare neance tanto il caso qui di accendere l’ennesima diatriba tra vecchi e moderni, il blog purtroppo è una cosa da moderni (e quindi superficiale e veloce, cfr baricco :-); infine penso anche che ci sia molto probabilmente un limite fisiologico a ciò che uno può acquistare, a livello linguistico, in età adulta (personalmente credo poco a chi sostiene di dominare perfettissimamente una lingua non sua imparata dopo l’infanzia), e poi ci sono degli errori che commetto e continuo di commettere, temo principalmente per distrazione e fretta, insomma, non parlo né scrivo un italiano perfetto: Pazienza. Nell’insieme però, anche se il pensiero cozza un po’ con appunto, concetti come Grammatica e Sintassi, e ovviamente entro i limiti della reciproca comprensione, mi piace l’idea che la lingua dei singoli individui porti i segni del loro vissuto, e in quel senso il mio italiano imperfetto dice qualcosa di quel che sono, dei miei iter, umori, frette, distrazioni, e contaminazioni. Si può anche non condividere, per carità, però, per me, preferisco tutto sommato l’imperfetto personale alla fredde perfezione academica :-)
    A questo aggiungerei che io francamente il lato ‘frettoloso’ e scorrevole lo rivendicherei per il blog, perché esattamente come il libro non deve diventare un blog, il blog non dev’essere un libro. Sono semplicemente dei generi e dei registri diversi (e con questo non sto sostenendo che quindi possiamo scrivere con tutta la negligenza che ci pare, anzi, non è quello che faccio – voglio dire, non penso di aver mai sostituito nessun fonema italiano con la k, e ho detto tutto :-). Cioè, io non penso che nei quaderni di appunti, nei moleskine e nei diari, i discorsi siano sempre (stati) limpidi e coerenti, il filo narattivo perfetto e l’ortografia impeccabile. Ecco, il blog è un po’ un moleskine, chi passa lo può sfogliare, e non durerà nemmeno così a lungo quanto il cuginetto cartaceo, per cui, no, non mi sento in colpa di non proporci una prosa leccatissima – semplicemente non credo sia questo lo scopo del blog, o piuttosto, ciascuno in finis da al proprio blog l’orizzonte o la linea che vuole, e il mio blog non è ne non ha mai preteso di essere, un’opera letteraria, e nemmeno un esercizio giornalisto (anzi, probabilmente è nato proprio come ‘ricreazione’ rispetto a quelli). Voilà, en vrac :-)

  • elettra ha detto:

    @gian dei brughi
    non volevo essere offensiva, ed in questo caso me ne scuso. volevo incoraggiare portando alla luce un aspetto che, al di là del caso “non madrelingua” maggiormente comprensibile, è sempre più sottovalutato sul web.
    vorrei che non ci fosse una deriva, con la scusa che è bello comunicare. ciò, allora, dovrebbe valere pure per i libri? basta che qualcuno li legga e chi se ne importa della consecutio temporum? nella mia vita ho vissuto all’estero, ho studiato e scritto in lingue straniere, tanto da maturare l’idea che l’amore e il rispetto per una cultura diversa da sè passi anche per l’amore e il rispetto per la sua lingua.

  • Riccardo ha detto:

    guardo le foto e come sempre mi incanto, leggo le ricette e come sempre le provo…che dire Brava…veramente!

  • Gian dei Brughi ha detto:

    @ elettra
    prova tu a scrivere in francese un post così lungo e poi ne riparliamo (non so se te ne sei accorta, ma Sigrid è belga).
    Tra l’altro, in un’epoca come questa di assoluta mescolanza comunicativa, di interculturalità, di multilinguismo in cui finalmente (anche grazie a internet) ci sono reti in cui la conoscenza passa da una testa a un’altra, da un paese a un altro, stare lì a cercare l’errorino mi sembra veramente avvilente.
    Se tu sapessi quanti strafalcioni e quanti errori faccio io, parlando in francese e in inglese, in ambiti ben più rigidi e accademici di questo, e se tu sapessi quanto poco importa ai miei colleghi del mio errore grammaticale o di pronuncia e quanto invece siano attenti al cuore di ciò che dico, alle mie idee ti accorgeresti di quanto spesso, nei nostri puntigli, siamo davvero piccini e di quanto le tue lacrime agli occhi siano, in questo caso, proprio ma proprio sprecate.

  • Criotti ha detto:

    Certo Sigrid che ogni luogo attraverso i tuoi occhi sembra magico e mi viene voglia di partire per luoghi mai pensati….

  • elettra ha detto:

    penso anche io che sia Chapito quella terrazzona. e che dolce ritrovare sul web una comunità di occhi che sono stati felici in questi posti. le fotografie sono straordinarie. solo mi lacrimano gli occhi a vedere che la rapidità del web ha fatto fuori il momento della “correzione delle bozze”: perchè tanta cura nel selezionare gli scatti migliori, e poi accompagnarli con un testo sgrammaticato nonchè disarticolato? trovo anche una responsabilità nei confronti dei lettori: è diseducativo scrivere “po’” senza l’apostrofo e usarlo invece con “un” al maschile.

    disculpela pa’, adeus a todos, menina de sotac alfasinho

  • Babaco ha detto:

    meraviglioso bottone Lisbona, me ne ha fatto innamorare Pereira. tu sei al solito bravissima.

  • Ancutza ha detto:

    all’ultimo momento però ti ho votata, in bocca al lupo. cosi ho avuto anche modo di scoprire altri blog interessanti. Bellissimo questo post su Lisabona, complimenti per le foto.

  • Kappolina ha detto:

    A Lisbona è legata una delle più belle vacanze della mia vita … 9 persone un furgone e il giro completo della penisola Iberica.
    Lisbona mi è rimasta impressa per la sua luce, molto forte, molto particolare … rivedere queste foto è un tocco al cuore, da brivido. Brava, brava, brava. E per inciso i dolcini di Belem li ho rifatti per mesi al rientro dalla vacanza … non erano proprio la stessa cosa ma … era un modo per respirare ancora un po’ di “saudade”.
    Ancora i miei complimenti

  • Massimiliano ha detto:

    grazie a tutti!

  • apranzoconbea ha detto:

    scusa, non volevo essere insistente..ma mi sembrava che nn pubblicasse il commento…;-) non so se si è capito…

  • apranzoconbea ha detto:

    mmmmmmm che dolci buonissimi!

  • acquaviva ha detto:

    @ massimiliano: a parte il solito volumetto dedicato al Portogallo della serie “Il mondo a tavola” di Nardini Editore, un libretto carino di cucina casalinga è “Sapori portoghesi mese per mese” di Ana Mercès Sota, oppure, in inglese, “Portuguese homestyle cooking” di Ana Patuleia Ortins, Interlink Books.

  • Sigrid ha detto:

    @massimiliano:
    di stampo moderno c’è Piripiri starfish, di Tessa Kiros. sempre brava – affrettarsi a comprarlo in inglese prima che venga tradotto in italiano da luxury books e costi il doppio :-)

  • daniela ha detto:

    Lisbona E’la mia città del cuore. Questo suo essere capitale senza sfarzo e senza ostentazione mi prese la prima volta.
    E poi è stato amore.
    Amore così grande che vorrei andarci a vivere, non fosse per il portoghese.. ma chissà.
    e sempre magnifiche le foto.
    Mi sono prenotata un aereo right away dopo averle viste. Grazie di cuore.

  • Cucinella ha detto:

    @Massimiliano
    Difficile trovare libri di Cucina portoghese in italiano, ma ti assicuro che quelli in lingua originale li capisce pure uno che il portoghese non lo ha mai studiato (tipo me). Del tipo che: “mandorla” si dice “amendoa”, “zucchero” si dice “asucar”,”cannella” è “canela” e così via ;-)

  • bea ha detto:

    Bellisssssime foto!
    (PS mia suocera – che non è portoghese ma veneta – fa un bacalao a braz strepitoso, cortesia di una vecchia cameriera portoghese! se vuoi ti allungo la ricetta….. da vedere è proprio come quello della foto)

  • Anna ha detto:

    Votata votata votata!
    Ma se vinci ci organizzi una cena tipo elezioni sindacali???
    BUONA SERATA!

  • .manu. ha detto:

    Io ho amato moooolto di più Oporto ma non c’é che dire, col tuo reportage e le tue foto anche Lisbona acquista fascino (non che non ne abbia di suo, eh)!

  • salamander_75 ha detto:

    grazie per l’ennesimo viaggio “virtuale” che ogni volta possiamo fare grazie alle tue foto e ai tuoi racconti

  • Massimiliano ha detto:

    libri di cucina portoghese in italiano?

    qualcuno sa darmi la dritta giusta?

  • emiliano ha detto:

    Dovere elettorale andato!!
    … poi volevo dirti che, se per una presentazione del “Cavolo” hai fatto aprire per l’evento un localole esagerato tutto nuovo nientedimeno a Teo Musso, sei semplicemente un fenomeno complimenti!!

  • Sigrid ha detto:

    @lapili: beh, no, anche perché a chiedere prima perderei immediatamente ciò che mi piaceva, il lato spontaneo della situazione, perché la gente subito s’irrigidisce, prende coscienza di sé, dell’obiettivo, poi, ma questa è mera soggettività, non pubblico mai qualcosa che trovo brutto o imbarazzante. In ogni caso, è capitato qualche yempo fa che per la prima volta qualcuno si riconoscesse nelle foto sul blog, io ero ovviamente dispostissima a togliere la foto nel caso lo volesse e invece la ragazza mi ha detto che era la più bella foto che le era mai stata fatta ( :-))))) e le ho promesso di mandarle la stampa :-)

    @federica: sai cos’è? è che io non so proprio di cosa sano le cimici, forse è questo il punto :-)) (ah si, ecco, di coriandolo, certo :-))

  • Federica ha detto:

    Che mi hai fatto ricordare!..un posto splendido Le foto sono splendide e il post di più

  • Lapilli ha detto:

    Bellissime foto ma.. non hai mai pensato di chiedere il permesso prima di fotografare degli scononosciuti? In caso di risposta affermativa mi scuso per la domanda impertinente.
    A me non piacerebbe vedere una mia foto “rubata” su un blog.

  • federica ha detto:

    foto bellissime e reportage perfetto per spingerti a programmare al più presto un viaggio a Lisbona,blog simpatico ,vario, divertente,e..votato,ma un difetto te l’ho finalmente trovato: il coriandolo fresco,bah!!!

  • Loretta ha detto:

    Ecco qua… se già Lisbona mi ispirava adesso faccio fatica a non prenotare il primo aereo e andarci a fare un bel giro!
    Le tue foto e le tue parole (a parte la faccenda del coriandolo che in effetti SA DI CIMICE!! ;-))) so una vera istigazione al viaggio…

  • Ginevra ha detto:

    beh, che dire, come sempre dopo un racconto di viaggio, mi è venuta voglia di visitare Lisbona, anche se l’unica volta che ci sono stata (per 7 ore fra un volo e l’altro) non mi è piaciuta affatto, mi era sembrata sporca e trasandata che nemmeno il giro in tram e la visita sulla collina del castello mi avevano affascinato.

  • antonella ha detto:

    Ciaom nulla da aggiungere!
    Ma con compagnia aerea sei andata, scusa se mi permetto, volevo fare una sorpresa alla mia family.
    Grazie

  • Cucinella ha detto:

    Lisbona…
    Sigrid, sei stata bravissima nel raccontare quel nonsoché d’inspiegabile che strega letteralmente chiunque visiti questa città. Sarà che è come fare un viaggio nel tempo (è vero che l’antico lì è presente non come reliquia ma come “cosa” viva) o sarà la luce bianca accecante che arriva dall’Atlantico, o forse ancora tutto quel movimento blu delle azulejos e dei palazzi dai prospetti tortuosi, porticati, salite, discese, belvedere…
    …L’unica cosa che so è che, tornata da quel viaggio a Lisbona, la mattina seguente, credevo di averla solo sognata!
    Chi sa se è successo anche a te…
    Simona

  • cartastagnola ha detto:

    …votato! ;-)

  • desperate.viz ha detto:

    io ho la fortuna di abitarci, a Lisbona

    ovviamente visitarla da turista e viverci ti fa vedere le cose molto diversamente… però…

    però basta un raggio di sole in un vicolo per ri-innamorarsi di Lisboa

    la prossima volta, però, avvisa che vieni!!!

  • dada ha detto:

    Un altro di quei tuoi post(i) che fanno girare la testa, illuminano gli occhi, incuriosiscono e soprattutto danno voglia di fare le valigie. Non c’è dubbio, hai talento nel trasmettere pezzi e atmosfere dei luoghi ;-) Buona notte!

  • Ilaria ha detto:

    Bello Sigrid, come sempre, ormai non so più che scrivere..e Lisbona è proprio bella ma già si sapeva..

  • Wonderland ha detto:

    Ok. allora STAVO PER pubblicare un post e qualche foto di Londra, MA mi è passata la voglia… -.- Che belle. Sarà che io giravo solo con 500gr. di Canon. Forse la fotografia è un peso che non posso sostenere…o forse so proprio negata dentro.

  • roberta ha detto:

    Sigrid,ma quanto sono belle queste foto!
    le ho viste di corsa perchè avevo fretta d guardare la successiva e quella dopo ancora, perchè i miei occhi erano desiderosi di lasciarsi stupire da quelli che sarebbero stati gli altri soggetti,gli altri colori,gli altri momenti catturati dal tuo scattO!
    …ora però queste foto meritano di essere assaporate con calma.
    grazie per il bello e il buono che il tuo blog mi regala ogni volta che passo di qui,sino ad ora silenziosamente:)
    sei bravissima!

  • lulu ha detto:

    che meraviglia …..ricordo il mio viaggio di nozze a Lisbona!!! magico momento
    grazie

  • grifone72 ha detto:

    Mamma che foto! Purtroppo quando ci sono stato ho girato Lisbona molto alla veloce e non ho potuto apprezzare tanti degli angolini che tu descrivi.

  • Milena ha detto:

    Oramai a quest’ora non si può che essere ripetitivi, quasi banali…Ma non sono mai scontate le “solite” cose…bellissime foto e ottimo reportage!!
    Quante cose mi sono persa…ci sono stata anch’io 3 giorni ma molte dei luoghi che hai descritto tu, quelli meno turistici, me li sono persi, peccato…
    Però ho amato molto anch’io il castello con le scultire di Folon, il monastero e al miradour ho visto uno dei miei tramonti più belli.

    Sigrid e Alvin ma il coriandolo sa VERAMENTE di cimici!!
    Quando l’ho comprato (non essendo preparata) mi sono vergognata tantissimo: pensavo di averne schiacciata una :-) Domanda: la perde quella puzza terrificante? Meglio se lo faccio cuocere? Non ho mai provato perchè nel frattempo è morto pure il mio :-( Usato secco invece mi piace tantissimo
    Scusate la lunghezza :-(

  • laurezinha ha detto:

    complimenti, e che tuffo al cuore mi hai fatto venire con queste splendide foto!
    ti seguo spesso..ma questa volta sono rimasta completamente conquistata..

  • CorradoT ha detto:

    @giu: bel punto di vista il tuo. E se fosse invece “nah-adesso-la rifaccio-oh-capperi-scheda-piena-pubblico-questa-e-chissenefrega”

    @sigrid: scusa ma adesso devi dirci com’e’ andata, perche’ la tipa non l’hai fotografata per caso…. L’hai usata come contorno a sedia e tramonto? O ha ragione Giu?
    Va la’ che sei forte da sola, anche senza noi due rompipalle :-)))
    PS – Ma quanti chili ti porti dietro? ri-:-)))

  • Alvin ha detto:

    bel reportage, brava

  • francy ha detto:

    wow!! grazie della risposta….io quando posso vado ai concerti di musica (jazz prevalentemente anche se ho l’animo rocchettaro….) e fotografo… puoi vedere le foto su: http://www.jazzitalia.net/visartista.asp?ID=141

  • Sigrid ha detto:

    uhps, continuo…

    @margherita: infatti, avrei potuto metterne molto di puù ma volevo anche dormire un po’ prima dell’alba cosi alla fine c’ho dato un taglio :-))

    @moira: thanks, really, for appreciating ;-)

    @francy: no dai antipatica no :-))) Il materiale: canon eos 5II e prevalentemente 24-105 f4, 100mm f2.8 e 50mm f1.2, tutti canon (ilresto non so perché me lo porto appresso visto che tant poi uso sempre gli stessi obiettivi, lol :-), e basta :-)

  • Sigrid ha detto:

    @bibi: beh, considerando che per tre giorni uscivo la mattina e rientravo la sera camminando pressoché tutto il giorno con 5kg di roba fotografica sulle spalle, ci si mette su un bel niente anzi rientri col metabolismo energizzato :-))

    @elenina: uhm, no, ma puoi sempre accontentarti degli avanzi dell’anno scorso :-)
    https://www.cavolettodibruxelles.it/2008/03/ici-radio-londres-4-the-borough-market

    https://www.cavolettodibruxelles.it/2008/03/ici-radio-londres-5-roast

    @nicodemo: beh 4 giorni a lisbona, foto pressoché sempre, un paio di ore per rivederle tutte e 1700 e scegliere le 450 utilizzabili, poi tutto ieri sera fino alle 2h00 per sistemare le foto nel post e un paio di ore stamattina per scrivere il testo. Hum, mo che lo dici potrei pensare di fondare un sindacato per blogger :-)

    @Luce: Ciao! et Merci pour ton message luiso-luxembo-italianofone ;-)

    @michele: ecco, per esempio: cosa sono le percebes???

    @alvin: il mio è morto, sniff, lo devo ripiantare!! (contenta di aver trovato un fan, in genere gli italiani mi dicno che il coriandolo sa di cimici…:-)

    @giò: non ci sono stata ma l’ho sentito nominare non ricordo dove, insomma missà che c’è, si :-)

    @barbaraT: uhm, missà che in realtà i nostri pasteis si sono notevolmente raffreddati durante il tempo che ho messo a fotografarli, grmpf :-)))
    Bella sta cosa che hai raccontata, il punto è che non è una dimentcanza mia, questa del nome, è semplicemente che non ho proprio mai saputo com si chiamava quel posto (ristorante sopra?? non avrei detto, chissà se stiamo parlando della stessa cosa – cmq la foto 8 è presa lì…)

    @vaniglia:
    Grazie!!
    (sicurachenonpreferisciandaretustessaalisbonapersceglieredateletueazulejos?? :-)

    @arianna: missa che ci siamo capite male: a me tutti dicevano già da prima che è un posto stupendo :-))

    @chiara.u: effattici portare scusa eh?! ;-)

    @stelleporcelle: lol!! :-)))) ( e pure io ho votato machedavvero!? :-)

    @giandeibrughi: macche, c’è pure un antonio nominato per miglior blog food ecc?? E chi è??? :-)

    @corrado: beh, in realtà, veramente, ero molto attratta anche dalle sedie :-))

    @metiu, fulvia & co: grazie, davvero, sopratutto, viaggiare e fare foto sono due cose che, fatte insieme, mi rendono molto felice :-)

  • Moira ha detto:

    I loved the photos you took of my city and my country :))
    Next time you must go to Sintra.
    Regards

  • toccoetacchi ha detto:

    Ho già fatto il mio “piacere/dovere” , fatelo anche voi ….cavolo! :-)))))))) Un saluto chiara

  • francy ha detto:

    noooooooo…….!!!!!! allora lo fai apposta!!!!!
    non è possibile!!!!!!… fai un lavoro che ti piace, pubblichi libri, viaggi in continuazione, fai le foto, ecc. ecc. ecc……rischi di diventare antipatica ed io ancora più invidiosso….ciao ciao..sei grande..
    p.s.: mi piacerebbe sapere,se vuoi e/o puoi dirmi che attrezzatura usi per le foto, oltre ovviamente al tuo “occhio”?

  • Margherita ha detto:

    Già finito!??!
    Solo queste foto hai postato?! :P
    scherzi a parte …sono bellissime come sempre… a guardarle si percepisce l’atmosfera di quei luoghi!

    :)

    ottimo… ora però scusa… ma ho da votare un blog!!!

    Bye

  • elenina ha detto:

    ups, dimenticavo… non è che hai in programma un we a londra? ci torno per capodanno a con un reportage simile me la godrei ancora di più! chiaramente la richiesta di info utili è estesa a tutta la cavolettosfera! grazie in anticipo.

  • bibi ha detto:

    una domanda…ma quanti kg si mettono su quando si fanno questi viaggetti?! :)

    …grazie per averci “portato” un pò a lisbona!

  • Nicodemo ha detto:

    Che bel racconto di viaggio! Ancora più belle le foto però. ;-)

    Per la cronaca: ma quanto ci hai messo a fare il tutto? Intendo tra foto, scrittura del racconto “montaggio” delle immagini ecc.?

    Complimenti ancora!

  • lise.charmel ha detto:

    lisbona è la mia città del cuore. già in condizioni normali mi ci trasferirei domani senza valigia. dopo le tue foto corro all’aeroporto senza neanche spegnere il pc

  • kosenrufu mama ha detto:

    wow, le foto sono spettacolari!!!! adesso leggo il post, per il momento mi sono goduta le immagini!!!!!!!!

  • elenina ha detto:

    aaaaaahhhhhh… Lisboa, città che mi ha stregato gli occhi, la mente e il cuore! Mi è letteralmente entrata sotto la pelle. Foto magnifiche, la voglia di tornarci c’è sempre ora, dopo questo, è ancora più forte…

  • spighetta ha detto:

    Bellissima, non avevo dubbi!
    Gli scatti dei momenti rubati sono una chicca :D

  • Luce ha detto:

    Hallo Sigrid, sono mesi che seguo il tuo blog. Oggi ho deciso di scriverti anch’io perchè più che mai hai reso splendidamente l’atmosfera, le sensazioni, i profumi, i sapori di quella terra. Le tue foto sono assolutamente incantevoli (apprezzamento pienamente condiviso dal mio compagno ‘sommo’ fotografo) e mi è tornata la voglia di tornarci, di rivedere la terra di Vasco de Gama, di Pessoa e dei fragrantissimi pasteis (ho letto anch’io l’articolo di Sandrine Giacobetti su Lisbona … et bien oui, je suis francophone (de Luxembourg, pas très loin de chez toi!). Il ricordo più dolce che ho io di quella terra dal gusto un pò decandente è quello di una ragazza dai capelli lunghi che suonava il Fado all’ombra di un albero davanti alla Cattedrale in un giorno torrido del mese di agosto di qualche anno fa a Evora dove ci fermammo in viaggio verso l’Algarve. Encore tous mes compliments et je continuerai à te suivre dans tes aventures culinaires.
    Luce

  • Alvin ha detto:

    sono daccordo! W il coriandolo fresco!(anche detto cilantro nella cucina Messicana e MexCal)
    Lo cresco in terrazza e non è mai abbastanza!

  • Ely ha detto:

    Ma che belle foto, Sigrid! Già così fanno venire voglia di fare le valige….

  • Michele ha detto:

    Bellissima Lisbona e stupendo reportage!
    Ho ancora il ricordo del sapore dei percebes!

  • Gloria ha detto:

    Sono innamorata di Lisbona, è una città magica per me… Le tue foto hanno catturato benissimo le emozioni che questa città sa dare.ciao

  • babs ha detto:

    sigridina, già avevo voglia di andare a trovare la mia amica viz che abita appunto a lisbona, ma adesso…… chi mi ferma più!

  • Giò ha detto:

    lisbona e il portogallo sono incantevoli, ci sono stata ormai 15 anni fa ma il ricordo è ancora impresso nel mio cuore! mi ricordo di una mangiata favolosa alla Casa do Alentejo..ci sarà ancora?

  • barbaraT ha detto:

    corradoT,
    pensa che a me è proprio la sedia “illuminata” dal raggio di sole che piace in quella foto… vedi il mondo com’è vario?

    la robi,
    la terrazza anche a me sembra quella di chapito, ci sono stata a cena, sopra hanno anche un ristorantino e sotto è tipo bar de tapas, il menu non era un gran che e il cibo appena passabile, ma la vista al tramonto da togliere il fiato davvero e poi sono stata totalmente rapita dall’incontro con la proprietaria, una signora sulla cinquantina ex clown che insegna la scuola del circo ai ragazzi disadattati: chàpito in effetti è una vera e propria associazione culturale-sociale, una vera e propria istituzione a lisboa.

    sigrid,
    i pastel de belèm erano sì buonissimi, ma il mio stomaco non ha molto gradito la temperatura a cui vengono serviti (non so a te, ma a me mi si sò piazzati là per almeno 24 ore… troppo caldi…)

    per il resto, anche a me lisbona è piaciuta molto, in certi scorci l’ho trovata piuttosto malinconicamente sgarrupata ma con una certa dignità… purtroppo non me la sono goduta un gran che dato che ci sono stata solo tre giorni per lavoro, ma quel poco che ho visto merita sicuramente una seconda visita, con estensione nei dintorni che a quanto pare, sono favolosi..

    eppoi, non è venuto anche a te un’irrefrenabile desiderio di imparare il portoghese?

  • Giu ha detto:

    @CorradoT
    E se l’approccio invece fosse: “presto togliti babbea che il sole tramonta, sono 4 ore che sto’ in posa inginocchiata per questa foto che stanno gia’ pensando di farmi portare via alla neuro, ho circa 10 secondi prima del tramonto, e io devo assolutamente fotografa’ sta’ sedia in controluce”???

  • Olivia ha detto:

    Non essendo, ancora, mai stata a Lisbona, posso dire che le foto sono davvere molto belle, ti portano in quelle atmosfere magiche ricche di emozioni, passioni che ti lasciano questa sensazione di ¨saudade¨, come la chiamano loro.

  • enrico ha detto:

    @GIU
    …beati voi!

  • massimo ha detto:

    hei, il tizio col cappello bianco e’ il mio sosia.
    bellissime foto di una citta’ che si fa amare, che ti accoglie con un sorriso.

  • CorradoT ha detto:

    OK, ho fatto il mio dovere. Bel post, belle foto. L’ultima in particolare, peccato per la sedia che distrae l’occhio dall’atmosfera. Ma immagino che non fosse il caso di dire “presto-togli-la-sedia-prima-che-la-tipa-sia-passata” :-)))

  • Giu ha detto:

    @ariannaB
    Ecco vedi? Era meglio non andarci!

  • vaniglia ha detto:

    m a c e r t o c h e t i v o t o!
    mimandiunamattonellaperò?? ;)

  • AriannaB ha detto:

    Ciao a tutti!
    Anche io prima di partire per Lisbona non ho trovato persone che mi incoraggiavano a farlo…quindi sono andata senza avere aspettative altissime: …vi dico solo che mio marito..là…mi ha chiesto di sposarlo!!!Obrigada

  • … splendida recensione. Apprezzo sempre la tua cucina tanto quanto mi piacciono i tuoi scatti.
    Andrea, il beonefotografo

  • gatto goloso ha detto:

    Mai stata a Lisbona… grazie per aver condiviso questo tuo viaggio…

  • chiara.u ha detto:

    non sono mai stata a Lisbona ma mio marito si (grrrr) e l’ha trovata splendida! lui ha fatto poche foto e quelle poche non certo all’altezza delle tue!! capisco perchè adora questa città!
    buona giornata :)

  • StellePorcelle ha detto:

    …”sentì invece una grande bramosia, di cosa non saprebbe dirlo, ma era una grande bramosia di una zucca passata e di una lasagna futura, sostiene Cavoletto” …parafrasando Tabucchi..
    Ti ho votata bella Sigrid! (e ho votato anche Wonder di Ma che davvero?)

  • Carlota ha detto:

    “Obrigada” per questa bellissima descrizione della mia città!!

    “Beijinhos” da Lisbona,
    Carlota

  • Gaia ha detto:

    non ho adesso il tempo per leggere tutto il resoconsto di viaggio, mi sono solo bevuta d’un fiato le splendide foto!
    ;-)
    ben rientrata!

  • LaRobi ha detto:

    @Betulì hai proprio ragione: anch’io sono stata da poco a Lisbona ed è bellissimo condividere le stesse sensazion! Soprattutto è meraviglioso vedere come gli stessi scorci, gli stessi vicoli, la stessa luce si trasformano magicamente se a fotografarli è Sigrid e non la mia digitale da supermercato;))PS: Sigrid, forse quel locale sul terrazzone con vista mozzafiato è il Chapitò??

  • Gian dei Brughi ha detto:

    Votantonio, votantonio, votantonio….

  • Saruk ha detto:

    Vabbè Sigrid, che dire… io quando fai ‘sti post di viaggio mi sento un po’ ripetitiva… perchè le foto sono incredibili e i racconti pure!!!
    Questa volta però posso dire che a Lisbona, e in Portogallo più in generale, ci sono stata anch’io, ne ero rimasta affascinata e tu sei riuscita a descrivere perfettamente l’atmosfera che vi regna.

  • lefrancbuveur ha detto:

    Da leggere con calma questo bellissimo post! Devo andare presto a Lisbona e queste indicazioni e suggerimenti di viaggio mi saranno utilissimi.
    Ciao

    Enrico

  • atruf76 ha detto:

    quanti bei ricordi…grazie!

  • Nina ha detto:

    Davvero meravigliose Sigrid. Nella poesia, terrena e immaginata.

  • Sabry ha detto:

    Eccola bentornata…bhe con queste foto tanti ricordi di Lisbona ormai son passati mmm … 14 anni dal mio viaggio … ne urge un’altro presto … Ottime foto, colori e cibo!!!

  • Giu ha detto:

    @enrico
    Beh si’, lo sai, noi ci divertiamo con poco.

  • enrico ha detto:

    Ancora con sti ‘blob’ awards?
    Il vero vincitore è quello che nemmeno entra nelle nominations!

  • iana ha detto:

    Ciao, che bella Lisbona! Ci siamo stati quest’estate, io per la seconda volta e non smette mai di incantarmi! Pensavamo anche di trasferirci lì, l’unico dubbio resta il cibo: cioè per una vacanza, va benissimo, ma tutta la vita cibo portoghese… mmmmmh! Nota positiva sullo stesso fronte invece, gli stuzzichini che ti propongono ovunque, dalle tascas ai ristoranti chic, non appena arrivi. Questa sì che è ospitalità. Complimenti per le belle foto che riescono a trasmettere il “sentimento” di cui è inondata questa città! E anche per aver trovato a vida portuguesa… Fantastico!

  • Giu ha detto:

    @lisboa
    A me sta’ cosa che c’e’ maiolica ovunque, mi piace davvero molto.

    @sigrid

    http://www.macchianera.net/2009/09/24/mba-macchianera-blog-awards-2009-2-le-nomination-e-la-votazione-finale/

    Chi sbaglia a votare o se ne dimentica proprio, lo sapra’ sicuramente entro domani, visto che gli verra’ una gran cacarella. :DDDDD

  • Metiu ha detto:

    senza parole per questo post…
    le foto sono un capolavoro, una meglio dell’altra e come sempre alternano paesaggi, particolari, e attimi rubati. meraviglia.
    poi il racconto in certi tratti è veramente accattivante.
    pensa che forse al lavoro mi prendo un po’ di giorni di ferie..e mi sa che sto giro Lisbona capitola!

    Grazie Sigrid!

    p.s: concordo che potresti vendere i tuoi post. traveller veramente può tranquillamente invidiarti…

  • Laura.lau ha detto:

    Anch’io quando ci sono stata – pur essendoci rimasta poco – ero rimasta molto affascinata da Lisbona, adesso so perché …

  • fulvia ha detto:

    Foto splendide come sempre…non so,oso…sei sicura di non volerti impiegare per qualche travel reporter?Non avresti problemi! Mi piace molto la foto con gli archi che fanno ombra!
    Prima o poi a Lisbona ci vado!

  • Monci ha detto:

    votato votato votato il cavoletto incrociamo le dita…

  • Betulì ha detto:

    Accidenti, sono anch’io appena tornata da Lisbona, ed è stranissimo ritrovare le stesse sensazioni!!!!

  • valeriacsr ha detto:

    grazie, a lisbona ci sono stata con te e grazie al tuo post…in attesa di andarci veramente.

  • Valeria ha detto:

    Lisbona è fantastica ed è l’unico posto dove il caffè è quasi migliore di quello italiano. Ci ritornerei subito.
    Valeria

  • streghetta67 ha detto:

    splendide foto e spendido racconto: mi fai venire voglia di andare a lisbona subito!!!

  • Carolineh ha detto:

    Adoro Lisbona, ci sono stata la bellezza di 16 anni fa. Ma ancora conservo il ricordo della sua luce magnifica e delle sue piazze ariose. Algarve è anche per me il quartiere preferito.

  • Paola P. ha detto:

    Ma non è che per caso lavori in incognito per il magazine Traveller ???
    mmmmmmmmmmmmmmmm
    io comincerei a vendere i miei post
    che non hanno nulla da invidiare ai resoconti che ci trovi ogni mese!

    Grazie del piacevole break.

  • eppifemili ha detto:

    FOTO SPLENDIDE!
    SPLENDIDO POST!

    e anche splendido posto.

    :)

  • Stefano ha detto:

    Ciao Sigrid, bellissima citta’ e come sempre fantastiche foto , complimenti ancora !!!!!!!

  • claude ha detto:

    fa strano essere per la prima volta la prima a lasciare un commento su questo post che per me non è affatto banale. l’intensità degli scatti e l’immancabile precisione dei dettagli certo, cavoltetto’s style del resto!, ma lisbona come tutto il portogallo fa parte del mio cuore da tanti anni per ragioni a me davvero care. mi piace l’idea di ritrovarle in un racconto che non è fatto del mio vissuto ma che ha colto la bellezza de lisboa e ce la rende così, con un posto lungo e appassionato. ciao sigrid!

  • Marina ha detto:

    Ciao Sigrid, bellissime le foto, come sempre. In effetti anche a me ne hanno sempre parlato benissimo di questa città e decisamente ho sempre più voglia di organizzarci un bel viaggetto ;-)

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