Una torta e una domanda

Iniziamo con la torta. E di patate. Ed è dolce. Sul serio! Buffo né? :-)
Passiamo a ciò che da ieri mi attenaglia: la domanda :-D. Eccolaqua: Ma secondo voi… per il mio libro di ricette che fra pochissimo andrà in stampa… è meglio il titolo ‘Il libro del cavolo’ (che è il suo nome, casuale e impulsivo, da sempre) o ‘Il libro del cavoletto’? Sta cosa m’è venuta in mente ieri mattina e sul serio, da allora è un ronzio e un’esitazione continua (già, lo dico sempre io che non per niente sono bilancia). Quindi, la faccio breve, vorrei sapere voi cosa ne pensate?

Tornando alla torta di patate, questa di fare un dolce con le patate dentro era una specie di fantasia oscena nata dalla crema di patate di Pierre Hermé. Alla fine ho trovato una ricetta di Jean-Pierre Coffe, il risultato è quasi una terrina, piuttosto compatta ma insieme morbida e piacevole, oltra al fatto che per una volta si tratta di un dolce che va bene anche per i celiaci, poiché non contiene un singolo grammo di farina :-). A proposito di Coffe, quest’uomo sarebbe anche, fra parentesi, il primo gastronomo di cui io mi ricorda, nel senso che un tempo imperversava sl piccolo schermo francese, ed era celebre per lanciare da una parte all’altra dello studio le confezioni di prosciutto ai fosfati oltre che per concludere ogni suo intervento con un saggio e premonitorio ‘mais c’est de la meeeeerdeeeeee çaaaaaa’, che quasi mi commuovo se ci ripenso. Coffe però, col suo fare truculente e i suoi scatti d’umore eccessivi, è uno che ha educato un sacco di gente. Per dire, la mia prima zuppa in assoluto (di zucca) l’ho cucinata perché ne aveva dato la ricetta lui, e poi dopo, beh, insomma, avete visto che fine ho fatto :-), insomma, spero di non esagerare se dico che mi fa pensare a uno di quei eroi del popolo che erano eroi proprio perché prendevano a cuore l’educazione, il lato pedagogico e umano della faccenda. Così per Coffe. Chapeau quindi :-)

Torta dolce di patate

patate 300g
zucchero di canna 150g
mandorle non spellate 120g
burro 120g
uova 3
rum 2 cucchiai
estratto di vaniglia naturale 1 cucchiaino
sale una presa

Far cuocere le patate con la buccia in acqua bollente, scolare, lasciar raffreddare e sbucciarle, pesare 300g netti di polpa cotta. Passare le patate allo schiacciapatate. Nel mixer, frullare le mandorle fino a ottenere una farina di mandorle piuttosto sottile (potete usae anche la farina di mandorle pronta, o le nocciole, o le noci), aggiungerci poi il burro, i tuorli e lo zucchero e frullare brevemente in modo da mescolare bene il tutto. Aggiungere il sale, la vaniglia eil rum e incorporare la purea di patate. Infine, montare a vneve i tre albumi e incorporarli delicatamente alla preparazione di base. Versare il tutto in uno stampo e infornare a 160° per circa 50 minuti (o finché la lama di un coltello non esca asciutta dall’impasto)

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171 Commenti

  • daio ha detto:

    ma nn è quello che cercavo

  • Studentesse IES ha detto:

    Che buonaaaaa!! Negli stati uniti, usiamo le banane, le carote, le zucchine per le torte ma non usiamo mai le patate in una ricetta di torta. Che strano! Ma che originale! Non vediamo l’ora di provare questa ricetta…grazie per le tue ricette estrose! Ti facciamo sapere come va! :-)

  • Gabri ha detto:

    Fatta!!!!!! Adesso aspettiamo e vediamo come sara’.
    Penso buonissima perchè l’impasto era super…..
    Mi sono appena iscritta perchè vedo ricettine sfiziose, semplici da fare con ingredienti veramente alla portata di tutti. Grazie Sigrid.
    P.s.: ho fatto il brownie (?)al cioccolato l’altro giorno. Da urlo, me ne sono mangiato meta’ da sola alla faccia del colesterolo. Ah, ah

  • carin ha detto:

    Beautiful! In Sweden we have a traditional recipe that is just like this cake! It’s called “Kronans Kaka” (the cake of the crown). I always though it was a scandinavian cake, so now I got curious if it might be from somewhere else originally? Do you know the origin of this cake? (sorry my Italian is a bit poor).

  • Giorgia ha detto:

    è difficilissimo decidere!!!!!!

  • ceci ha detto:

    io dico cavoletto perché cavolo è volgare e ordinario, due aggettivi che, cara sigrid, non ti si confanno davvero. Tu sei il cavoletto nostro amatissimo, di gusti squisiti e idee originali. Un bacio

  • Roberta ha detto:

    vero Fania?!
    Sigrid è Cavoletto!!!!!
    ecchecavoli…
    :-)

  • silvia ha detto:

    ..in ritardo
    ho letto tutto, avevo già votato cavoletto
    trovo delizioso “Cavoletto, il libro”
    auguri

  • morfima ha detto:

    io dico “libretto del cavolo” !! :D

    un saluto dalla danimarca

  • fania ha detto:

    Incredibile, so’ 5 giorni che ‘sta discussione continua! E mi pare che il “cavoletto” ha recuperato un po’: ora stiamo al fifty-fifty! Insisto: cosa c’entra il “cavolo” con te? Resta solo un’imprecazione ….

  • federico ha detto:

    cavoletto …perchè è il “tuo marchio di fabbrica”

  • Paola ha detto:

    tra cavolo e Cavoletto la scelta è ardua …,e che ne dite invece de “Il Cavolibro”??
    qualsiasi “cavolo” sceglierai, sarà sempre un successo!
    Paola

  • valentin@ ha detto:

    non poteva capitare di peggio…
    leggo un 50% e 50%.
    indecisa eri, e indecisa resti!

  • tartina ha detto:

    Propongo:

    “Questo libro del cavolo”

    oppure

    “Cavolo a merenda”

    ahah :)

    in bocca al lupo, Sigrid! Avrai successo di sicuro!

    Baci
    *

  • mery ha detto:

    io direi il “le ricette del cavoletto” è poi il tuo nome!!! è quello che ti ha portato fortuna

  • Roberta ha detto:

    Buongiorno Sigrid e a tutti;
    allora io ho votato cavoletto!!!
    Tu sei cavoletto!!!!!! No cavolo!!!
    è un’altra cosa….
    magari scritto in qualche altro modo, come hanno proposto in tanti…
    ma cavoletto!!!!
    ( un saluto a Giu…)

  • CLA ha detto:

    Ciao Sigrid, io opterei per un’altro titolo : Cavoletto!!! il Libro.
    Non ho letto tutti i post e non so se qualcuno ha già fatto proposte diverse,questa è la mia.
    Ciao

  • Ada ha detto:

    Ciao San Bernardo,
    spero niente di grave, da te tutto bene?
    Anche qui a Palermo la settimana scorsa abbiamo avvertito una bella scossetta, il fondo marino è piuttosto inquieto tra Ustica e le Eolie… ma pazienza!
    Beh, che dire, buona notte? Massì, dai! :-)))

  • san bernardo ha detto:

    Buonasera, a Firenze alle ore 22.05 ha battuto il terremoto! Scossa lieve , ma al 1° piano si è sentita . Come prosegue la …caccia al titolo ? Sigrid , hai le idee più chiare di quanto non fossero in partenza ? Non credo .

  • Emanuela ha detto:

    151 commenti: complimenti!
    tra tutte, trovo immediata e originale l’idea di Claudia 125

    ciao

  • sarah ha detto:

    Accipicchia, a ogni commento cambio idea!!!!Non so davvero come si faccia a decidere…

  • emily ha detto:

    il libro del cavolo perchè è un modo di dire, rimane più impresso ed ha un suo perchè e una sua ironia accattivante..:)

  • enfanterrible ha detto:

    forse preferisco il libro del cavoletto perche’ e’piu’ personale….ma comunque entrambi hanno un certo fascino.

  • federica ha detto:

    beh “il libro del cavolo” è quello che mi è venuto naturale votare, è un titolo simpatico, sfacciato, e secondo me con questo titolo verrà sfidato all’acquisto anche un non addetto ai lavori.
    Poi, una volta votato, ho visto i risultati e ho tremato….. mi sono venute in mente i risultati delle ultime elezioni, con quella differenza minima che non designa pienamente il vincente.
    e che “cavolo”!!!!!!!

  • Sandr ha detto:

    Non ho letto tutti i 146 commenti precedenti, quindi non so se qualcuno te l’ha già proposto: che ne dici del “Libretto di Bruxelles”?
    Certo, forse penseranno che sia qualcosa edita dalla Comunità europea, però il libro del cavolo no, non mi convinceva… se non ti piace la mia proposta, corro a votare “cavoletto”! :-) in bocca al lupo per il tuo libro, comunque lo chiamerai!

  • eppifemili ha detto:

    ho votato.

    comunque il “libro del cavoletto” secondo me fa sempre la sua porca figura.
    :)

  • valentin@ ha detto:

    avevo votato cavoletto, ma adesso voto Claudia 125!
    Sigrid, comunque lo chiamerai…sarà un successo!

  • annalisa ha detto:

    voto “del cavoletto”. è più dolce, meno aggressivo, e lascia comunque intendere molto bene.. di chi si tratta!

  • milena ha detto:

    se sceglierai ..del cavolo, concordo con Corrado t. per quanto concerne l’illustrazione della copertina.
    io opterei per…del cavoletto, perche’ fa subito pensare al tuo blog.
    ciao

  • marida ha detto:

    ehm…io ho impostato il tuo blog come pagina iniziale di internet, adoro le tue foto e le tue ricette, il tuo approccio, il tuo modo di porti,non sono mai intervenuta ma questa volta,proprio perchè ti apprezzo,mi sento proprio di prendermi la libertà di dirti che…ehm…non ci sono altre alternative per il titolo del libro?queste due mi sembrano un po’riduttive rispetto a quello che saranno i contenuti,così,sensazione a pelle. scusa. ciao.

  • Enrico ha detto:

    Ricollegandomi al precedente post di Sigrid sulla Calabria, ho messo anche io un post sul mio blog riguardante una località di mare della Calabria.
    Per chi fosse interessato…
    ciao

    Enrico

  • isabilla ha detto:

    assolutamente il libro del cavolo!

  • Pirpy ha detto:

    …perchè non “Il libro del cavol@o”. Infomaticamente parlando la chiocciola è detta “et” (scritta at), il libro è una raccolta da un blog… casca a fagiolo!

  • valentina ha detto:

    voto libro del cavolo, ma certamente cavoletto che libro oppure il libro del cavo(lett)o sono due titoli divertenti e mi piacciono molto

    Finalmente un dolce senza farina!! per chi come me è intollerante!!( e non ne può più..)

    dai facci vedere la copertina!!!

  • Valeria ha detto:

    Sono tornata da poco da Brussel, dove fra l’altro mi sono portata dietro un meraviglioso sole italiano ;) che ci ha accompagnato per tutta la purtroppo breve vacanza.
    Sono stata da Kelderke sulla Grand Place (dove c’era pure la festa della birra, un po’ troppo avanti per me: recinto al centro della piazza con tutti i birrai belgi ma solo birra, niente da mangiare!!!!), come ci avevi consigliato.
    A mia volta vorrei aggiungere 2 consigli, uno frutto delle mie internet search e uno consiglio di amica brusseloise:
    – B&B Downtownbxl http://www.downtownbxl.com, bello, ben curato e in posizione strategica;
    – Ristorante Bij den Boer (questo consgliatoci) per le cozze e il pesce in generale, bellissima atmosfera e servizio stupendo. Le pentole per cozze qui sono verdi ma si fanno perdonare! http://www.bijdenboer.com.
    Ho anche scoperto che, parlando io tedesco, capisco o quasi il fiammingo ed è molto divertente (un po’ come fra spagnolo e italiano).
    A la prochaine fois,
    Vale

  • Alice ha detto:

    Voto senza dubbio per il libro del cavolo. Mi pare molto in linea con il tuo stile di scrittura, più ironico, più divertente e senz’altro poco scontato ;)

    In bocca al lupo!

    Alice

  • fulvia ha detto:

    Io sarei anche per “Cavolo! …che libro! mi sembra ironico e quindi ti riflette di più…io voto per questo! ciao

  • Cucinella ha detto:

    Sono d’accordo con susanna!

    Ma poi ci pensi Sigrid quando uno che non ti conosce legge il titolo e vuole riferirlo ad un amico:
    “ho visto un libro simpatico, come si chiamava? …Il libro del cavolino…cavoletto… cavoluccio… Forse cavolo cappuccio o cappuccetto…”
    Meglio il libro del cavolo: le imprecazioni sono sempre chaiare a tutti!!!
    Simona

  • susanna ha detto:

    scusami sigrid….
    ma se si tratta di un libro del cavolo(!!!) xche addolcire la pillola con un dietetico cavoletto???
    E ‘CCHE CAVOLO!!!!!!

  • Laura ha detto:

    io non sono cuoca, ma giornalista. Per me il titolo migliore è “il libro del cavoletto” senza maiuscoli o minuscoli particolari, semplicemente facile e vero. In bocca al lupo, quando esce?

  • Lele ha detto:

    Anch’io trovo graficamente interessante il suggerimento di Claudia (125)

  • Robiciattola ha detto:

    con le percentuali messe così, devo dire che non c’è nessuna pendenza e allora: ti siamo stati di molto aiuto!!!

    :)

    roby

  • Sabry ha detto:

    … il libro del cavolo … mi piace spero di averlo presto da sfogliare … e buon pranzo a tutti i “cavoli” !!!

  • evelyne ha detto:

    arrivo tardi… ma venerdì non ero davanti al pc e così mi sono persa questa bellissima discussione: io ho votato l’irriverenza de “il libro del cavolo”, che non trovo volgare ma solo, appunto, irriverente!
    una bella variazione trovo essere quella suggerita da Gio “un libro del cavolo”, lascia meno spazio all’incomprensione (sarà un libro tutto sui cavoli o no?), però scatena meno la fantasia…. a me piace tantissimo “IL LIBRO DEL CAVOLO” assolutissimamente!!!!
    se proprio continui ad essere indecisa li puoi sempre mantenere entrambi, grazie al suggerimento di claudia (125) che è veramente molto carino!

  • spighetta ha detto:

    Io voto per “Il libro del cavoletto” lo trovo più fine e simpatico!!!

  • lise.charmel ha detto:

    ma io insisto in una domanda che altri hanno già posto: se il libro non andrà il libreria come si farà a reperirlo? no, perché io LO VOGLIO!
    ps: ho visto il tuo libro sul fingerfood l’altro giorno ed è bellissimo come tutte le cose che fai tu

  • claudia ha detto:

    Perché scegliere quando si possono avere entrambe le cose?
    proposta: il libro del cavol(ett)o, aggiungendo “ett” tra le lettere, a mo’ di correzione. ci sono diverse font che mimano molto realisticamente la grafia umana. a pensarci bene potresti scrivere su un foglio “ett” e inviare il tuo personale scarabocchio in jpg al grafico. molto più facile a farsi che a dirsi, come in cucina :-)

  • Chiara ha detto:

    Chi ha vinto? eh? eh? eh?

    una fan del cavolo :)

  • Lucia ha detto:

    Bravo Dario, l’avevo pensata senza scriverlo!

  • alexa ha detto:

    ho votato x “Il libro del cavolo”, ma sono d’accordo con chi propone di sostituire l’articolo il con UN: è + ironico, fa + gioco di parole e non è il tuo primo ed ultimo libro, ma uno dei tanti…
    “Un libro del cavolo” secodno me è perfetto!

  • loulou ha detto:

    “Il libro del cavol…etto”. Eh? Che ne dici? “Il libro del cavolo” ha un suono tropppo maschile, immediato, ecco, non lo trovo leggibile su più dimensioni, interpretabili su più livelli. Come invece sei tu. Multidimensionale.

  • Ilaria ha detto:

    Qualcuno all’inizio ha suggerito “Cavoletto che libro”…beh direi che è una trovata geniale…Ciao Sigrid!!

  • clo_cilena ha detto:

    Non c’è dubbio (almeno per me)!
    “Il Libro del Cavolo” è trrrrooooopoooo forte!
    Ti rppresenta perchè è ironico come ciò che scrivi.
    Non c’è dubbio (almeno per me)!

  • fiordisale ha detto:

    una volta da qualche parte non avevi usato il fatidico “come i cavoli a merenda?” ecco avessi potuto scegliere avrei scelto una cosa così, con mille significati dentro e comprensibile anche da chi non ti conosce e potrebbe scoprire un lato ironico (na anche di più) di questo modo di dire.

    piesse
    si vabbè ma mica è valido farsi venire le paturnie e i ripensamenti a tre giorni dall’andata in stampa, uff. Quando avrai un figlio cominceremo a stressarti 9 mesi prima (all’incirca più o meno), giusto per arrivare puntuali :-PP

  • Giu ha detto:

    @CorradoT
    Aspetta di vedere l’opera omnia di Dostoevsky…

    Comunque sia chiaro: chi ha votato “Il libro del cavoletto”, domani avra’ la cacarella.

  • cricca ha detto:

    50 e 50…questo sondaggio è stato chiarificatore eh Sigrid!?!?! io intanto ho annunciato l’uscita del tuo libro a mezzo mondo e sarà un’ottima idea per fare i regali di natale, non vedo l’ora di averlo!!!!

  • CorradoT ha detto:

    GIU… Complimenti per la citazione adattata, me la sono proprio goduta.

  • Tuki ha detto:

    Il libro del cavolo! chi ti conosce come Cavoletto (tutti i lettori) saprà comunque del tuo libro per cui andrà a guardarselo o lo ordinerà direttamente. Per chi non ti conosce non farà molta differenza, anzi, io sarei piú in curiosita da un libro del cavolo che da un libro del cavoletto, se non ti conoscessi.

  • ilaria ha detto:

    “testa di Cavoletto”?
    “cavole(co)tto”???
    oppure inventati una parola con la radice cavolo o cavoletto, tipo
    “cavoletassitativamente””cavoleggiamo”…ok sto sclerando vado a farmi un caffè:P

  • AMY ha detto:

    Ciao Sigrid, io ho votato per “Il libro del Cavoletto” (C maiuscola, per non confondersi con quello che si magna!”) perchè:
    – “Il libro del cavolo” mi fa pensare a un’antologia che parla di cavoli e basta
    – Come diceva qlc più sopra, per avere il “gimmick” alias gioco di parole, il libro dovrebbe intitolarsi “Un libro del cavolo” (di fatti nel gergo comune per descrivere qualcosa che conta poco si dice: “è UNA macchina del cavolo, è UN forno del cavolo, è UN libro del cavolo…)
    – Cavoletto potrebbe essere letto da chi non ti conosce come il vezzeggiativo di cavolo ;)

    ehehe ora a te l’ardua sentenza…Aspettiamo intrepidi!

  • honeymoonchild ha detto:

    “il libro del cavolo a etti” ?

  • elisa ha detto:

    Je pense que il libro del cavoletto est mieux ! plus léger et dans l’esprit de votre blog que j’apprécie énormément !!!!!
    Sincèrement
    elisa

  • Donatella ha detto:

    @sigridina: ok, mi candido sin d’ora per il prossimo libro :-)

  • Sigrid ha detto:

    @donatellina: senza ridere, ma tu non sai che lavoraccio è stata la rilettura di sta roba e il far risultare un linguaggio che fosse italiano ma nel contempo non troppo, insomma, ‘mio’?! Detto questo, al prossimo giro se ci fai avere la tua candidatura un po’ prima di tre giorni prima di andare in stampa sarebbe carino, grassieeeee :-p

  • Donatella ha detto:

    Sigrid, “senza ridere”, mi assumi come traduttrice dal cavolettese per il tuo libro? Ti prego ti prego ti prego… :-))

  • Sigrid ha detto:

    @san berni: buahaha, sappessi come scasso le hum, cabasisi, a chi mi sta intorno di questi giorni, con sta cosa del cavolo/etto, no, dico, senza ridere… :-)

  • ilaria ha detto:

    allora…io ho votato per il libro del cavolo, perchè mi piace molto l’auoironia e non mi pare per niente volgare, e visto che il libro non vedrà probabilmente la distribuzione in libreria,perchè dedicato ad un’occasione più di nicchia:) non si rischia neanche di confondere la massaia di turno facendole credere che sia un libro di verze e broccoli:P
    mi è piaciuta molto però una delle proposte che ho letto di sopra veramente grafica e auto referenziale giusto quel pizzico: Il libro del cavol(ett)o”.(però invece che le parentesi tonde metterei le parentesi quadre:P
    o altrimenti “Cavolettiana”?

  • san bernardo ha detto:

    Sigrid , grazie, puntuale e precisa !1 Dario, buongiorno . La nostra, in un commento [nella prima metà in alto] rispondendo a Vaniglia , ha detto e sopratutto SCRITTO , che il libro NON andrà in libreria…..salvo qualche sporadico caso.Ora, delle due ,l’una . O la nostra, voleva tastare il polso a noi lettori in attesa,per vedere se aveva azzeccato il titolo , oppure , davvero è in ambascie per il titolo dell’opera e non si decide .

  • Dario Bressanini ha detto:

    A mio parere è importante che il nome “cavoletto” appaia nel titolo, se non altro per una questione di identificazione e visibilità. Tu sei conosciuta come cavoletto e se qualcuno ha sentito parlare del tuo Blog, passando in libreria e lanciando un’occhiata distratta, se legge “cavoletto” lo associa immediatamente e magari prende in mano il libro. Se legge cavolo probabilmente no e passa oltre.

  • Sigrid ha detto:

    @san berni: riempi il pancino della tua spigola con erbette e agrumi, pepe rosa, quello che ti passa per la mente, chiudi tutto, inforni a 180° per un buon 20 minuti, sforni, sfiletti, filo d’olio e fior di sale e hai fatto :-)

  • san bernardo ha detto:

    Urgerebbe consiglio per spigola al cartoccio….altrimenti….sintemal [come diceva qualcuno tempo fa…in una reclame]. Grazie

  • san bernardo ha detto:

    Bentornato al gran poeta…..S.B

  • .manu. ha detto:

    Sigrid!! Io ho votato subito e senza esitazione Il Libro del Cavolo ma…ora che vedo che in copertina ci sei tu…forse é decisamente più azzeccato “del Cavoletto”..umphf!

  • Eva ha detto:

    La solita via di mezzo:

    “Il libro del cavol…etto”

  • Romì ha detto:

    scusate scusate, ho esagerato a parlare di copyright…
    comunque riconcordo con fiordisale
    basta che arrivi sto’ libro!
    baci a tutti

  • fiordisale ha detto:

    bè no, ecco, in realtà a me manco mi è venuto in mente di associare la cosa al copyright. Per me era solo una questione identificativa, anzi “distintiva”. Chiunque può fare un libro sul (o del) cavolo, ma credo proprio nessuno potrebbe farlo del Cavol(ett)o.
    Ecco perchè, nonostante mi piaccia di più il titolo del libro del cavolo ho votato per il cavoletto.
    mò mi spiegai? E comunque chisseneimpippa del titolo, a me basta che arrivi presto in libreria, ecco.

  • enrico ha detto:

    Io ho votato per “Il libro del cavoletto”. Ora mi servirebbe qualche consiglio anche a me per migliorare e far crescere il mio neonato blog sul vino e non solo. “ParliamoDiVino” vi aspetta, basta un clic sul mio nome in alto.

    ciao, a presto

    enrico

  • Giu ha detto:

    Lessare o non lessare, questo è il problema: se sia più nobile d’animo sopportare i formaggi, i grassi e i danni dell’iniqua verdura, o prender l’arma contro un mare di ciccioli e affettandoli cospargerli. Deglutire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al dilemma e alle infinite domande naturale retaggio della carne alla griglia, è soluzione da accogliere a mani giunte: “Libro del Cavolo”, sia.

  • Marilena ha detto:

    il libro del cavolo, assolutamente, bello, ironico e curioso magari anche tutto attaccato: il librodelcavolo

  • eppifemili ha detto:

    il fatto che una torta di patate possa essere dolce mi fa davvero strano.
    però dalla foto sembra davvero ottima!!

    :)

  • Sigrid ha detto:

    @Davide: eccoooo, graziegrazie! :-)

  • Davide ha detto:

    Dicesi “titolo descrittivo”. Nessun editore, nemmeno il più squalo, invocherebbe il copyright :-)

  • Sigrid ha detto:

    @romi & fiordisale: siccome è uno dei pochi punti sui quali la vedo e penso in modo abbastanza chiaro, approfitto per rispondere :-) Non penso proprio che il ‘del cavolo’ possa essere ritenuto come soggetto a copyright nel caso dell’Italia del cavolo. Per dire: mettiamo che non si trattasse di cavoli ma di pane. Avremmo quindi ‘L’italia del pane’ e ‘Il libro del pane’. Due titoli che probabilmente esistono pure, e che usano un nome comune banale, dei titoli senza nessun tipo di virtuosità o di intervento creativo tale da giustifare il copyright. Fine storia, non pensate :-)

  • Romì ha detto:

    Io sono d’accordo con firodisale.
    Sin da quando hai cominciato a parlare del libro del cavolo,mi è venuto in mente il libro ‘L’italia del cavolo’ (bellissimo tra l’altro) e mi chiedevo se non ci sarebbero stati problemi di copyright. Per cui anche se mi piace meno, io opterei per ‘Il libro del cavoletto’.
    Baci

  • toccoetacchi ha detto:

    Il libro del cavolo senza dubbio ! Simpatico , intrigante , ironico , proprio un bel titolo.
    ciao chiara

  • rosa ha detto:

    ciao sigrid…secondo me “il libro del cavoletto” parla più di te e per chi non ti conosce non lascia credere che sia un ricettario sui mille modi di cucinare il cavolo e poi la volgarità non ti appartiene…cavoletto apparirebbe molto più ironico. ;)

  • Gian dei Brughi ha detto:

    …comunque, al di là del titolo che Sigrid sceglierà, la cosa divertente di questo post è vedere, anche nelle piccole cose, come l’Italia sia fatta veramente di persone diversissime tra loro. siamo proprio tutti diversi e una cosa che “scandalizza” uno (una, sono più le donne direi) diverte un altro, quello che in un preciso contesto sociale (l’Italia è fatta di micro-contesti) non si fa, non sta bene, non si dice, in un altro micro-contesto (altra città, altro ceto sociale, altro clima culturale, altri studi fatti, altre persone frequentate, altro tutto) si fa, si usa, si dice eccome, senza problemi…
    io lo trovo bellissimo !

  • Federico ha detto:

    Ho votato per il Cavolo:

    – Perché era la tua prima idea (e spero che tu la confermi);

    – Perché per chi non ti conosce è un titolo intrigante e non volgare (al massimo per i puristi), mentre Cavoletto risulterebbe anonimo. Esempio: quando parlo di una tua ricetta con un amico/a che conosce il sito, dico “l’ho presa da Cavoletto”, altrimenti “l’ho trovata sul sito di una giovane donna belga che vive a Roma e fa splendide fotografie…” (come vedi ti faccio un’ottima pubblicità ;-) )

    – Perché chi ti conosce, figurati se si lascia influenzare dal titolo per scegliere se prenderlo o meno. La nostra garanzia sei tu!

    – Last not least, grande rispetto per la California, ma l’opinione di New York avrà pure il suo peso… :)

    E per concludere questa concione telematica, grazie per la ricetta che proverò quanto prima. Le linguine zucchine & bagna cauda, SENZA panna, erano deliziose.

  • aMARCOrd ha detto:

    Qualunque sarà il nome non vedo l’ora di averlo! e complimenti per la torta….sarà presto la mia nuova colazione! baci

  • Konstantina ha detto:

    Ti rispondo anche qui, per me tra Cavolo e Cavoletto stravince Cavolo, però anche un titolo “ibrido” come tanti hanno proposto non sarebbe male…
    Baci!

  • genny ha detto:

    il libro del cavolo è bello per il doppio senso…il libro del cavoletto per chi ti conosce ha più senso…ma chi ti conosce sa che il libro del cavolo è tuo…per me vince la prima!:DD

  • VerA ha detto:

    Io opto per “il libro del cavol… etto!”o qualcosa del genere, che richiami il gioco di parole, ma anche sia personalizzato. Non so se mi son spiegata…

  • Babi ha detto:

    Ciao Sigrid! Fino allo scorso novembre pensavo anch’io che fare un dolce di patate fosse una cosa stramba, poi ho trovato una ricetta che ha stimolato la mia fantasia e mi sono buttata. Risultato fantastico! Io ho usato patate (ovvio no?), cioccolato fondente (sono troppo golosa), zenzero, cannella, nocciole etc, e poi ho fatto una glassa di cacao al rum… sarà anche un’oscenità, ma è buona! :P Presto proverò questa tua versione con le mandorle e il rum nell’impasto che mi stuzzica tantissimo! Ah, io ho votato per Il Libro del Cavoletto, mi piace di più :) Ciao, buona serata!

  • san bernardo ha detto:

    Sigrid,scusa ma nella tua risposta a Vaniglia (29) dici che poi il libro NON ANDRA’ IN LIBRERIA…..Dove dovremo andare per averlo ? Al mercato centrale tra la verdura oppure in qualche farmacia ? [ :-)))))) ] Altro titolo che non ti hanno ancora suggerito LA CAVOLETTA ED IL SUO LIBRO…..ma è meglio il primo : Il Libro del Cavolo !

  • congustoblog ha detto:

    Patate per i dolci le usava la mia nonna, credo appartengano a usanze di qualche regione italiana…
    Qualunque sia il titolo non vedo l’ora di comprarlo! Mi piace e mi diverte molto il titolo :)
    Buon lavoro Sigrid!

  • lefrancbuveur ha detto:

    ma non c’è un “Altro (specificare)”? :))

  • Angela ha detto:

    Se in libreria vedessi un libro con il titolo “Il libro del cavolo” penserei ad un libro che tratta solo ricette riguardanti il cavolo o un libro che racconta cavolate.

    Io ho votato per il libro del cavoletto, primo perche’ non ci sarà alcun dubbio nel pensare che non sia una tua creatura Sigrit e se non lo sapessi sarei ugualmente attratta da questo titolo.

    Un grande in bocca al lupo per questo nuovo libro, e sempre complimenti sia per le collaudatissime ricette che per le splendide fotografie, non oso immaginare le foto di questo libro.
    Angela

  • sonia canadese ha detto:

    P.S. ho votato “cavoletto”!

  • sonia canadese ha detto:

    @ sigrid, secondo te lo posso regalare per il compleanno di una mia carissima amica per il 25 settembre?…..in ogni caso cavolo o cavoletto sarà un successone;-D

  • fiordisale ha detto:

    “il libro del cavolo” sarebbe perfetto se non richiamasse alla mente “l’Italia del cavolo” famoso libro di bibliotheca culinaria. É per questo motivo che ho scelto il cavoletto, sei originale in tutto, quindi perché non avere un titolo tutto tuo, solo e nient0altro che tuo?

  • Gialla ha detto:

    Cavoletto che libro! Però ho votato per “il libro del Cavolo” Non tutti ti conoscono in libreria e cavoletto sembrerebbe dire “volevo scrivere cavolo, ma per essere meno volgare scrivo cavoletto” Volendo la proposta di scrivere CAVOLettO è anche parecchio interessante, anzi direi la migliore!!! Parola di dottoressa in comunicazione! *_^
    A presto
    Gialla

  • Donatella ha detto:

    @Sigrid: Jean Pierre Coffe è ancora vivo e vegeto alla televisione francese, tutte le domeniche su France2all’interno di “vivement dimanche prochain”. Certo a vederlo cucinare ora fa un po’ pena (nel senso francese del termine) perché “zucchera le fragole” abbondantemente (si’ insomma mi sa che c’ha il parkinson)

  • asteride ha detto:

    CAVOLO! CHE LIBRO! meglio questo. Non sarebbe ora di liberarsi di ‘sta storia del cavolo? Meglio: Sigrid Verbert, Un altro libro. E CHE CAVOLO!

  • FabioBologna ha detto:

    mmm non ho reso! Trascrivi il dubbio nel titolo!

  • FabioBologna ha detto:

    perche’ non:

    “Il libro del cavolo”
    (o del cavoletto?)

  • Laura ha detto:

    Votato ;-) questa torta la feci un paio di anni fa… sarebbe ora di rifarla perchè è decisamente buona!
    Buona serata laura

  • acquaviva ha detto:

    Preferisco il cavolo. Certo che, come dico spesso: Sigrid tu non ti rendi conto dei macelli che scateni quando mobiliti i tuoi fan!!!
    Le motivazioni sono interessanti per tutte le varianti, adesso prova pure a dirmi che ti abbiamo facilitato la decisione…

  • antonietta ha detto:

    sinceramente cercherei un altro titolo, mi imbarezzerebbe essere ricordata come “quell’autrice del libro del cavolo”
    preferisco titoli seri tipo:” Il libro di Sigrid”
    o ” Io, Sigrid vi presento il mio libro”

  • Gian dei Brughi ha detto:

    Io sono sempre per l’ironia e per le cose serissime fatte con leggerezza, quindi per me: Il libro del Cavolo.
    Eppoi scusate, direi che di questi tempi la volgarità non sta certo in un gioco di parole che usa anche mio figlio di otto anni

  • lettera E ha detto:

    caro Cavoletto, sei davvero bravissima e io che ho la passione della cucina non posso non leggerti. Oggi ho sperimentato un pudding all’aceto con una crosta di caramello, una cosa che mi è venuta leggendo un noir, dove c’era una ricetta, ho solo aggiunto delle variazioni. Ho cercato in giro “torta all’aceto” e pudding all’aceto, ma esistono solo ricette inglesi, e in Italia nessuno che la fa. Allora ho pensato a te.

  • vale ha detto:

    Se posso permettermi opterei per “il libro del Cavoletto”.
    Perchè “Cavoletto” è un pò la tua firma “Il libro del cavolo lo trovo meno elegante!!
    Un saluto

  • Flavio ha detto:

    E perche’ non “UN libro del cavolo”? Lo trovo ironico e spensierato (da quanto leggo nei tuoi post dovrebbe rispecchiarti abbastanza…), con la tua foto in copertina ci sta na favola… Senti, riusciremo ad averlo anche qui a Basilea?? Guarda che hai degli afficionados anche qui… ;)

  • fania ha detto:

    Questo tuo dilemma mi spinge a scriverti per la prima volta, anche se ti seguo sempre da Bruxelles. Il libro deve essere per tutti, non solo per i fedelissimi. ‘Il libro del cavoletto’ ti identifica di più, è comunque un po’ allusivo, come del resto il nome del tuo blog, senza essere volgare, duro o poco carino, come hanno detto tanti di quelli che mi hanno preceduto. Ti capisco quando dici che non senti la volgarità della parola “cavolo” quando la usi (è il problema che io ho a volte con il francese), ma ti assicuro che un po’ lo è, anche se non per tutti ….
    Auguri, e … alla prossima
    ps: quest’estate, in Italia, ti ho vista con piacere, per la prima volta, sul “Gambero rosso”: complimenti per il tuo lavoro!

  • Holly ha detto:

    “IL LIBRO DEL CAVOLettO” o “Il libro del Cavolo”, direi, come qualcuno ha già proposto!

  • Cin@ ha detto:

    Il libro del Cavolo… è sempre stato lui!!!

  • federica ha detto:

    MONCI(40):
    “Come cucinare ungherese”
    di Susanna e Péter Orbàn edizioni Sonzogno

    non credo sia ancora in commercio,ma secondo me puoi trovarlo su qualche bancarella.
    E’ un libro meraviglioso,pieno di ricette raccontate con amore e poesia.

  • barbaraT ha detto:

    ahhhhrrrrggggghhhh
    che dilemma, mi piaceva il libro del cavolo, ma ora mi piace molto anche il libro del cavoletto…
    a quest’ora di venerdi di una settimana infernale con piazza di porta capena chiusa e, di conseguenza, minimo 2 ore di traffico che mi aspettano, non riesco a prendere una decisione… per ora non voto sull’aggeggio elettronico, ci penso ancora un po’
    buon week end a tutti!

  • salamander_75 ha detto:

    VOTATO!
    io sarei per il libro del cavolo perchè, come dici tu, è simpeticamente irriverente. poi è il primo titolo che ti è venuto in mente e, per esperienza, è sempre buona la prima ;-)

  • Lucia ha detto:

    Oppure….IL LIBRO DEL CAVOL(ETTO)

  • cobrizoperla ha detto:

    e se fosse:
    – Quel cavolo di libro! ;-) –
    in senso ironico, autoironico e con emoticon che rimandi al mondo web.
    ?

  • Mari ha detto:

    sottoscrivo “il libro del cavolo”..mi piace troppo!!!anche io sono dell’idea che una giusta copertina non porterà a pensar male…

  • gio ha detto:

    se cambiassi l’articolo “il” con l’articolo “un”?

    Un libro del..cavolo..(!)

  • Lucia ha detto:

    Il libro del cavoletto è….. più coccola, più dolce, mi sembra ti si confaccia di più. Tu sembri essere dolce… a prescindere dalle preparazioni culinarie!

  • gatto goloso ha detto:

    votato!
    Il libro del cavolo!
    Lo trovo più aggressivo, colpisce di più, si ricorda più facilmente… :]

  • Anna982 ha detto:

    Segui l’istinto che non ti tradisce (quasi!?!) mai…poi scusa, hai fatto dell’ironica irriverenza la tua personalissima bandiera… vuoi che ci scandalizziamo del titolo (tra l’altro simpaticissimo)?

  • MAGGIE ha detto:

    IL LIBRETTO DEL CAVOLETTO….EVVIVA LE RIME! SCHERZO SCHERZO

    IL LIBRO DEL CAVOLETTO RICORDA IL BLOG ECC…PERO’

    IL LIBRO DEL CAVOLO E’ PROPRIO CARINOOOOO

    A PROPOSITO, IERI SERA HO COTTO IL MIO PRIMO CAVOLO POST VACANZE..GRATINATO AL FORNO (CON FORMAGGIO MONTASIO E PROSCIUTTO COTTO TRIESTINO) SU LETTO DI PATATE TAGLATE SOTTILI SOTTILI..
    W ADRIANA, LA MIA MAMMA SUPER CUOCA CHE ME LO HA INSEGNATO!

  • Elena ha detto:

    Non ho dubbi, “Il libro del cavoletto”.
    Mantiene la tua identita’, “Il libro del cavolo” fa pensare a un libro monotematico o a un’ espressione poco carina… comunque non vedo l’ ora di vederlo.

    Grazie Sigrid, sei proprio brava!!!

  • Monci ha detto:

    ahahahhaha, si esatto sigrid, vabbè aspetterò quel libro del cavolo appena esce….:)

  • Sigrid ha detto:

    @monci: aaaah, ho capitoooo, vabbe okay, il porkolt è quello con i pezzi più grossi e non è una zuppa, io sta roba la chiamo stufato ungherese con la paprika :-DDD (adesso Giu mi strangola :-)

  • Chiara ha detto:

    Uh.. Libro del cavolo, in assoluto! ..come già han detto altri è un nome ironico e divertente e cmq un eventuale acquirente la copertina la vede o ne sente parlare e allora capisce cos’è.. mica un libro scemo ma un libro prezioso ed elegante di cucina.. insomma, ancora una volta:

    Libro del Cavolo, assolutamente!

    Un bacio

  • Sigrid ha detto:

    @monci: stralol… per il gulash… ti tocca aspettare il libro del cavolo o come cavoletto si chiama :-D per il porkolt, euh, magari la sa Giu…??

  • Monci ha detto:

    ehi Sigrid a me il titolo il libro del cavolo non mi convince, e poi scusa tu sei il cavoletto no??

    ho anche una richiesta da fare, visto il tuo reportage dall’ungheria, io sto cercando la ricetta per un buon Gulash o Porkolt, (visto che alcuni dicono che il gulash che intendiamo noi sia il Porkolt).
    grazie mille…

  • Alex ha detto:

    Con Il libro del cavolo (o del Cavolo?) io ci vedrei una copertina tutta bianca con una bella macro di un cavoletto di Bruxelles. Avresti così il gioco di parole e il riferimento al cavoletto.
    Più leggo però i commenti degli altri e più capisco le tue perplessità. Credo comunque che con la giusta copertina puoi evitare l’associazione al termine volgare :-)
    Ora però mi rileggo con calma la ricetta della torta. Baci

  • Simone ha detto:

    continuando il discorso di prima… stavo pensando che “Il libro del Cavolo” con una copertina spiritosa che lo aiuti è più bello e di impatto. Tanto poi c’è il sottotitolo che spiega.
    Il libro del cavoletto sembra la via più facile.
    Ci hai fatto proprio una bella domanda :-)

  • MIzio ha detto:

    Premessa: non so cucinare!!! Ma seguo da un po’ il sito e i tuoi bellissimi reportage fotografici/culinari… Sei bravissima e trasmetti davvero passione, serenità, amore per le cose semplici e vere…
    Veniamo al nome: LIBRO del CAVOLO , si proprio così, senza l’articolo; più diretto, invitante, autoironico, etc.
    Ci penseranno le ricette e le tue foto a renderlo un libro più bello degli altri…
    In bocca al lupo!!

  • vaniglia ha detto:

    …mamma però che curiosità!
    non vedo l’ora!
    (ma esce per il tuo compleanno? sai che qualche gg fa ero a parigi in una libreria bellissima di cucina, e gli ho chiesto il libro di mercotte con tue foto, ma non lo avevano e lo hanno ordinato all’istante, ma quello è distribuito in libreria? … a quel punto stavo partendo con la promozione di questo nuovo, della Sigrid, ma il mio lato “costumato” si è un po’ ripreso e mi sono messa a guardare il resto…. eheh, già me lo immaginavo lì in mezzo al gotha della cucina.. per fortuna che ci siamo noi, autoreferenziali per te!!! :)

  • vaniglia ha detto:

    @sigrid: ho capito. Considera che d’istinto anche io stavo per votare “cavolo”, e che subito dopo aver commentato volevo dirtelo in un ps. poi ho lasciato stare per non incasinare la cosa che è già abbastanza complessa.
    Sì, bello perchè irriverente, autoironico e anche piuttosto anti-autoreferenziale, proprio come credo di aver capito sei tu!
    I nomi dei libri sono sempre una rogna, ma molto bella!
    … alla fine sono sicura che sceglierai “con la pancia”, la scelta perfetta!

  • Selma ha detto:

    scusami, la misura dello stampo?
    Thanks

  • marilu' ha detto:

    Assolutamente il libro del cavolo…non e’ per niente volgare, e’ solo ironico e attira l’attenzione qualsiasi copertina deciderai di mettere…E ANCHE SE per assurdo la foto di copertina fosse un cavolo sfido chiunque a non aprirlo pensando che si parli solo di crucifere..

  • dede ha detto:

    Cavolo,assolutamente.

  • kosenrufu mama ha detto:

    mhhhhh deliziosa! non vedo l’ora di avere il tuo libro tra le mani….

  • Simone ha detto:

    Il libro del cavolo suona un po’ più “duro”. Penso abbia bisogno di una copertina decisamente spiritosa per bilanciare.

    Io preferisco di gran lunga il libro del cavoletto. Se funziona per il blog, funziona anche per il libro.

    Cmq sia… bisognerebbe mettere a confronto le copertine perchè “Il libro del cavolo” dovrà necessariamente essere aiutato da copertina spiritosa.
    Si è una domanda che quando ti frulla in tesa diventa un casino. Certo è che senza vedere la copertina riesco a fare solo queste due considerazioni. Ciao. In bocca al lupo.

  • Sigrid ha detto:

    @Paola: infatti è questo anche il dubbio che mi sta un po’ venendo (anzi, il vero dubbio è che in quel cavol ci sia qualcosa – per la precisiona, la parola che abitualmente sostituisce per evitare di essere del tutto volgari…) e che io non rissento quando lo uso (non sose nmi sono spiegata :-)

    @sanberny: per la vaniglia, guarda che l’estrattonaturale è vaniglia, con i semie tutto, solo che è liquido (niente a che vedere con la schifosa fialetta, sia ben chiaro:-) cmq se preferisci metterci i semini (anche se quelli in realtà è meglio usarli in infuso in un qualche cosa di liquido,hum). Per le patate ammmmericane nun so, probabilmente si, però trovo che la parte sfiziosa di questa ricetta sta proprio nel usare delle comunissime patate di tutti i giorni, no?

    @vaniglia: infatti, è una questione complessa, poi con calma vi racconterò cos’è e cosa non è questo libro. In sostanza però, non va in libreria (tranne quelle librerie con le quali di volta in volta ci accorderemo) per cui, nonostante io non penso assolutamente che tutti sappiano cosa sia il cavoletto, anzi, semmai penso il contrario, il rischio che qualcuno se lo becchi per caso in libreria è quasi… inesistente? resta che non volevo fare un titolo troppo autoreferenziale lo stesso, e suppongo che è per questo che in un primo tempo non ho usato cavoletto bensi cavolo (che continua a piacermi anche per il suo lato un po’ irriverente :-P) però, boh, non so, magari che ci ripenso, ma anche no, humm, mumble, ecc…. ;-) piesse ‘della cavoletta’ è ancora più autoreferenziale, anzi proprio troppo, nonono :-)))

    @corrado: euh, dunque, in copertina beh c’è… la cavoletta (beh appunto se ci mettevo un cavolo non si capiva più niente :-)), una semplice ricetta non rendeva l’idea dell’insieme e allora… non ve la descrivo che tanto fra qualche giorno ve la faccio vedere la foto, che famo prima :-))

    @ari: il sottotitolo c’è, certo, e rinvia al blog, per forza :-)

    Comqune grazie per gli input, medito medito :-))

  • Davide ha detto:

    È vero che “Il libro del cavolo” è ironico e divertente, ma ha un difetto: il pubblico delle librerie è abbastanza frettoloso (per non parlare dei librai), e un titolo del genere rischia di apparire – a colpo d’occhio – come un manuale dedicato a cavoli, cavolfiori, verze & simili. E lo stesso vale (forse un briciolo di meno) per “Il libro del cavoletto”. Forse potrebbe funzionare meglio aggiungendo un buon sottotitolo

  • Robiciattola ha detto:

    Sigrid,
    io farei cavoletto.
    Tu sei il cavoletto, non il cavolo!
    Poi se vuoi creare una somiglianza, senza ripeterti, allora sì.
    Ma il libro del cavolo è anche un’espressione ovvia e col cavoletto, invece, ricorderesti il tuo nome e prenderesti per il naso l’espressione.

    r

  • Laura.lau ha detto:

    Sigrid, alla tua domanda rispondo con una terza possibilità: il libro del cavolo (perché come dici tu è la scelta impulsiva) ma con la “o” finale grande che possa contenere le lettere “etto” scritte in un colore diverso.

  • Valeria ha detto:

    Mi piace anche il suggerimento di Simona, ma a quel punto scriverei così “Il libro del cavol(ett)o”.
    Certo è che per avere un buon suggerimento dalla piazzetta dovresti farci un’anteprima della copertina… Dai, dai, dai, mostraci un’anteprima della copertina!!!!
    Magari un’immaginina un po’ sfocata… magari in bassissima risoluzione o magari solo un centinaio di pixel d’immagine… magari tutta sgranata, ma dacci qualcosa su cui fantasticare e su cui ragionare per darti i migliori consigli!!!! In fondo questo libro, l’hai detto tu, è anche un po’ nostro no?!?! :) Mamma saurina che emozione… Non vedo l’ora che esca…!!!! :)

  • pina ha detto:

    Un complimento e una risposta!
    Buono questo dolce di patate!!!
    Il libro del Cavoletto con la “C” maiuscola mi sembra più identificativo!
    Ma comunque vada sarà un successo!
    ciao

  • Ily ha detto:

    Sicuramente che si chiami del cavolo o del cavoletto sarà strepitoso!!
    Oggi sono contentissima ho fatto la marmellata di uva fragola è venuta squisita io adoro l’uva fragola ma alla marmellata non ci avevo mai pensato!!Provate provate provate!!!

  • san bernardo ha detto:

    Sigrid scusa, mi sono lasciato distrarre dalla ‘summa’ dissertazione :ero entrato per fare una domanda da CANE e perdipiù IGNORANTE : ma usare le…patate americane ? sono già dolci, puoi risparmiare sullo zucchero , puoi metterci un pochino più di rum…(di canna ed invecchiato e non la fialetta di essenza chimica….)un pezzetto…di orchidea … e non l’estratto .Che si può ?

  • erikina ha detto:

    Assolutamente “il libro del cavolo”!!

    Non vedo l’ora di comprarlo!!!

  • vaniglia ha detto:

    mi piace la risposta di Bressanini, o cmq l’osservazione di Rossella (che si chiama come me!): C maiuscola…
    Penso che per uno che non conosce il blog (sì, lo so è difficile, ma pensiamo a tutta una fascia di casalinghe-cuoche o cucinatrici/cucinatori che prediligono il supporto cartaceo, e basta) leggere “il libro del Cavoletto” (o della Cavoletto/a o come vuoi tu) è più facile pensare che si tratti di un libro su TUTTI gli ingredienti.
    Che ne so, penso ad uno sguardo distratto alle copertine, o ai dorsi, oppure ad uno straniero….

  • san bernardo ha detto:

    …della cavoletta…porta a pensare per assonanza a della ….cavolaia…..e si ritorna ai safari di Sigrid nella sua terrazza infestata da sbafatori di friggitelli….no,no ! Meglio…il libro del cavolo! Ma che cavolo !

  • CorradoT ha detto:

    Toh, un mio quasi omonimo ha gia’ detto qualcosa di molto simile a me…

  • CorradoT ha detto:

    Il “Libro del Cavolo” va benissimo, ma dipende da cosa c’e’ in copertina… L’occhio non deve essere attirato solo dal titolo, altrimenti l’interpretazione nasce dalla maliziosita’ di chi guarda.

  • Simona ha detto:

    e se scrivessi così…

    IL LIBRO DEL CAVOLettO

    con lettere maiuscole e minuscole messe ad hoc?!

  • Valeria ha detto:

    Senza alcuna ombra di dubbio né di esitazione: “Il libro del cavolo”! :)

  • Paola ha detto:

    Preferisco il libro del cavoletto, del cavolo mi suona un po’ volgare.
    Coffe comunque imperversa ancora in televisione, ha fatto anche una pubblicità con Giovanni Rana.

  • Ari ha detto:

    per me “il libro del cavolo”. L’abbiam, l’hai ,sempre chiamato così ed è bellissimo, non ti far venire le paturnie adesso ^_^ L’importante è il contenuto no?

    piuttosto puoi pensare a un sottotitolo che riferisca al blog o qualcosa da scriver dietro. Insomma ti conosceranno mica tutti? Ci vuole.

    Baci

  • Francesco Tumminello ha detto:

    Il Libro del Cavoletto fa capire subito a chi ti conosce di che cosa parlerà il libro, il libro del cavolo lascia aperte molte più porte (dico questo senza sapere come sarà la copertina, che di per sè può essere molto esplicativa).
    In sintesi:
    – con cavoletto mantieni la tua identità e riconoscibilità;
    -con cavolo desti sicuramente più curiosità (che non so però se giudicare ciò in modo positivo o negativo)
    Il dubbio però è di quelli seri :)

  • Rossella ha detto:

    ‘Il libro del cavolo’ è più diretto
    ‘Il libro del cavoletto’ è più specifico, ma allora scriverei Cavoletto con la C maiuscola, nel quale caso sarebbe azzeccatissimo

  • Alessandro ha detto:

    …opterei per “Un libro del cavoletto”….

  • Nina ha detto:

    Chapeau à Coffe et chapeau à toi, per l’ideona gluten free! ;)
    ah, ovviamente, CAVOLO sia!!
    baci
    nina

  • Paola P. ha detto:

    e perché non

    “Che libro del Cavolo !!! ”

    oppure

    “Cavoletto che libro !”

  • kitchenqb ha detto:

    Io metterei il “libro del cavolo” decisamente! com’è che si chiama in pubblicità…headline? Ecco in termini di comunicazione sarebbe un headline perfetto! C’è il doppio senso, è ironico e ti resta dentro come dire un libro del cavolo che non è del cavolo affatto! Il libro del cavoletto mi sembra un pò scontato anche se è carino pure quello :P vabbè ho detto la mia :)))Ciao.

  • BARBARA ha detto:

    Mi associo! Molto più invogliante il titolo “del cavolo”, che si presta a più interpretazioni e solletica la curiosità! Per quanto riguarda questa ricetta mi lascia un po’ perplessa…l’amalgama dei sapori mi attira ma non la siua consistenza…ma visto che tu dici che è morbida mi sa che la aggiungerò all’elenco delle ricette da provare! Ho fatto invece il plum kuchen…deliziosissimo.

  • Criotti ha detto:

    Qualunque sia il titolo non vedo l’ora di comprarlo! Ma mi piace molto il senso ironico del libro del cavolo!
    Buon lavoro Sigrid!

  • dada ha detto:

    Anch’io sono indecisa…il libro del cavolo è ironico, impulsivo e lascia perplessi quindi curiosi. Il Cavoletto è più personale. Senno’ anche la terza versione di Bressanini, forse lascerebbe ancora più perplessi ;-). Insomma mi sà che non ti ho aiutato per niente :-)
    Per le patate il mio primo e unico esperimento dolce era tremendo quindi devo provare il tuo. D’accordo su Coffe, è sopravissuto a (quasi) tutto. Pensa che adesso fa’ una pubblicità, abbastanza orrenda direi ;-), di un discount per lottare contro la crisi. E’ sempre sulla cresta dell’onda. Bacioni e buon fine settimana (aspetto con ansia il libro de…)

  • chiara.u ha detto:

    le patate mi piacciono fatte in tutti i modi… proverò anche la torta dolce :) mi sorge un dubbio… c’è qualcosa che non mi piace?? rifletterò…

  • Federica ha detto:

    buona questa torta…anch’io uso le patate per fare i dolci!
    bravissima come sempre!

  • Dario Bressanini ha detto:

    O anche “il libro DELLA cavoletto” :-)

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