Iniziamo con la torta. E di patate. Ed è dolce. Sul serio! Buffo né? :-)
Passiamo a ciò che da ieri mi attenaglia: la domanda :-D. Eccolaqua: Ma secondo voi… per il mio libro di ricette che fra pochissimo andrà in stampa… è meglio il titolo ‘Il libro del cavolo’ (che è il suo nome, casuale e impulsivo, da sempre) o ‘Il libro del cavoletto’? Sta cosa m’è venuta in mente ieri mattina e sul serio, da allora è un ronzio e un’esitazione continua (già, lo dico sempre io che non per niente sono bilancia). Quindi, la faccio breve, vorrei sapere voi cosa ne pensate?
Torta dolce di patate
patate 300g
zucchero di canna 150g
mandorle non spellate 120g
burro 120g
uova 3
rum 2 cucchiai
estratto di vaniglia naturale 1 cucchiaino
sale una presa
Far cuocere le patate con la buccia in acqua bollente, scolare, lasciar raffreddare e sbucciarle, pesare 300g netti di polpa cotta. Passare le patate allo schiacciapatate. Nel mixer, frullare le mandorle fino a ottenere una farina di mandorle piuttosto sottile (potete usae anche la farina di mandorle pronta, o le nocciole, o le noci), aggiungerci poi il burro, i tuorli e lo zucchero e frullare brevemente in modo da mescolare bene il tutto. Aggiungere il sale, la vaniglia eil rum e incorporare la purea di patate. Infine, montare a vneve i tre albumi e incorporarli delicatamente alla preparazione di base. Versare il tutto in uno stampo e infornare a 160° per circa 50 minuti (o finché la lama di un coltello non esca asciutta dall’impasto)
Stampa la ricetta
ma nn è quello che cercavo
Che buonaaaaa!! Negli stati uniti, usiamo le banane, le carote, le zucchine per le torte ma non usiamo mai le patate in una ricetta di torta. Che strano! Ma che originale! Non vediamo l’ora di provare questa ricetta…grazie per le tue ricette estrose! Ti facciamo sapere come va! :-)
Fatta!!!!!! Adesso aspettiamo e vediamo come sara’.
Penso buonissima perchè l’impasto era super…..
Mi sono appena iscritta perchè vedo ricettine sfiziose, semplici da fare con ingredienti veramente alla portata di tutti. Grazie Sigrid.
P.s.: ho fatto il brownie (?)al cioccolato l’altro giorno. Da urlo, me ne sono mangiato meta’ da sola alla faccia del colesterolo. Ah, ah
Beautiful! In Sweden we have a traditional recipe that is just like this cake! It’s called “Kronans Kaka” (the cake of the crown). I always though it was a scandinavian cake, so now I got curious if it might be from somewhere else originally? Do you know the origin of this cake? (sorry my Italian is a bit poor).
è difficilissimo decidere!!!!!!
io dico cavoletto perché cavolo è volgare e ordinario, due aggettivi che, cara sigrid, non ti si confanno davvero. Tu sei il cavoletto nostro amatissimo, di gusti squisiti e idee originali. Un bacio
vero Fania?!
Sigrid è Cavoletto!!!!!
ecchecavoli…
:-)
..in ritardo
ho letto tutto, avevo già votato cavoletto
trovo delizioso “Cavoletto, il libro”
auguri
io dico “libretto del cavolo” !! :D
un saluto dalla danimarca
Incredibile, so’ 5 giorni che ‘sta discussione continua! E mi pare che il “cavoletto” ha recuperato un po’: ora stiamo al fifty-fifty! Insisto: cosa c’entra il “cavolo” con te? Resta solo un’imprecazione ….
cavoletto …perchè è il “tuo marchio di fabbrica”
tra cavolo e Cavoletto la scelta è ardua …,e che ne dite invece de “Il Cavolibro”??
qualsiasi “cavolo” sceglierai, sarà sempre un successo!
Paola
non poteva capitare di peggio…
leggo un 50% e 50%.
indecisa eri, e indecisa resti!
Propongo:
“Questo libro del cavolo”
oppure
“Cavolo a merenda”
ahah :)
in bocca al lupo, Sigrid! Avrai successo di sicuro!
Baci
*
io direi il “le ricette del cavoletto” è poi il tuo nome!!! è quello che ti ha portato fortuna
Buongiorno Sigrid e a tutti;
allora io ho votato cavoletto!!!
Tu sei cavoletto!!!!!! No cavolo!!!
è un’altra cosa….
magari scritto in qualche altro modo, come hanno proposto in tanti…
ma cavoletto!!!!
( un saluto a Giu…)
Ciao Sigrid, io opterei per un’altro titolo : Cavoletto!!! il Libro.
Non ho letto tutti i post e non so se qualcuno ha già fatto proposte diverse,questa è la mia.
Ciao
Ciao San Bernardo,
spero niente di grave, da te tutto bene?
Anche qui a Palermo la settimana scorsa abbiamo avvertito una bella scossetta, il fondo marino è piuttosto inquieto tra Ustica e le Eolie… ma pazienza!
Beh, che dire, buona notte? Massì, dai! :-)))
Buonasera, a Firenze alle ore 22.05 ha battuto il terremoto! Scossa lieve , ma al 1° piano si è sentita . Come prosegue la …caccia al titolo ? Sigrid , hai le idee più chiare di quanto non fossero in partenza ? Non credo .
151 commenti: complimenti!
tra tutte, trovo immediata e originale l’idea di Claudia 125
ciao
Accipicchia, a ogni commento cambio idea!!!!Non so davvero come si faccia a decidere…
il libro del cavolo perchè è un modo di dire, rimane più impresso ed ha un suo perchè e una sua ironia accattivante..:)
forse preferisco il libro del cavoletto perche’ e’piu’ personale….ma comunque entrambi hanno un certo fascino.
beh “il libro del cavolo” è quello che mi è venuto naturale votare, è un titolo simpatico, sfacciato, e secondo me con questo titolo verrà sfidato all’acquisto anche un non addetto ai lavori.
Poi, una volta votato, ho visto i risultati e ho tremato….. mi sono venute in mente i risultati delle ultime elezioni, con quella differenza minima che non designa pienamente il vincente.
e che “cavolo”!!!!!!!
Non ho letto tutti i 146 commenti precedenti, quindi non so se qualcuno te l’ha già proposto: che ne dici del “Libretto di Bruxelles”?
Certo, forse penseranno che sia qualcosa edita dalla Comunità europea, però il libro del cavolo no, non mi convinceva… se non ti piace la mia proposta, corro a votare “cavoletto”! :-) in bocca al lupo per il tuo libro, comunque lo chiamerai!
ho votato.
comunque il “libro del cavoletto” secondo me fa sempre la sua porca figura.
:)
avevo votato cavoletto, ma adesso voto Claudia 125!
Sigrid, comunque lo chiamerai…sarà un successo!
voto “del cavoletto”. è più dolce, meno aggressivo, e lascia comunque intendere molto bene.. di chi si tratta!
se sceglierai ..del cavolo, concordo con Corrado t. per quanto concerne l’illustrazione della copertina.
io opterei per…del cavoletto, perche’ fa subito pensare al tuo blog.
ciao
ehm…io ho impostato il tuo blog come pagina iniziale di internet, adoro le tue foto e le tue ricette, il tuo approccio, il tuo modo di porti,non sono mai intervenuta ma questa volta,proprio perchè ti apprezzo,mi sento proprio di prendermi la libertà di dirti che…ehm…non ci sono altre alternative per il titolo del libro?queste due mi sembrano un po’riduttive rispetto a quello che saranno i contenuti,così,sensazione a pelle. scusa. ciao.
Ricollegandomi al precedente post di Sigrid sulla Calabria, ho messo anche io un post sul mio blog riguardante una località di mare della Calabria.
Per chi fosse interessato…
ciao
Enrico
assolutamente il libro del cavolo!
…perchè non “Il libro del cavol@o”. Infomaticamente parlando la chiocciola è detta “et” (scritta at), il libro è una raccolta da un blog… casca a fagiolo!
voto libro del cavolo, ma certamente cavoletto che libro oppure il libro del cavo(lett)o sono due titoli divertenti e mi piacciono molto
Finalmente un dolce senza farina!! per chi come me è intollerante!!( e non ne può più..)
dai facci vedere la copertina!!!
Sono tornata da poco da Brussel, dove fra l’altro mi sono portata dietro un meraviglioso sole italiano ;) che ci ha accompagnato per tutta la purtroppo breve vacanza.
Sono stata da Kelderke sulla Grand Place (dove c’era pure la festa della birra, un po’ troppo avanti per me: recinto al centro della piazza con tutti i birrai belgi ma solo birra, niente da mangiare!!!!), come ci avevi consigliato.
A mia volta vorrei aggiungere 2 consigli, uno frutto delle mie internet search e uno consiglio di amica brusseloise:
– B&B Downtownbxl http://www.downtownbxl.com, bello, ben curato e in posizione strategica;
– Ristorante Bij den Boer (questo consgliatoci) per le cozze e il pesce in generale, bellissima atmosfera e servizio stupendo. Le pentole per cozze qui sono verdi ma si fanno perdonare! http://www.bijdenboer.com.
Ho anche scoperto che, parlando io tedesco, capisco o quasi il fiammingo ed è molto divertente (un po’ come fra spagnolo e italiano).
A la prochaine fois,
Vale
Voto senza dubbio per il libro del cavolo. Mi pare molto in linea con il tuo stile di scrittura, più ironico, più divertente e senz’altro poco scontato ;)
In bocca al lupo!
Alice
Io sarei anche per “Cavolo! …che libro! mi sembra ironico e quindi ti riflette di più…io voto per questo! ciao
Sono d’accordo con susanna!
Ma poi ci pensi Sigrid quando uno che non ti conosce legge il titolo e vuole riferirlo ad un amico:
“ho visto un libro simpatico, come si chiamava? …Il libro del cavolino…cavoletto… cavoluccio… Forse cavolo cappuccio o cappuccetto…”
Meglio il libro del cavolo: le imprecazioni sono sempre chaiare a tutti!!!
Simona
scusami sigrid….
ma se si tratta di un libro del cavolo(!!!) xche addolcire la pillola con un dietetico cavoletto???
E ‘CCHE CAVOLO!!!!!!
io non sono cuoca, ma giornalista. Per me il titolo migliore è “il libro del cavoletto” senza maiuscoli o minuscoli particolari, semplicemente facile e vero. In bocca al lupo, quando esce?
Anch’io trovo graficamente interessante il suggerimento di Claudia (125)
con le percentuali messe così, devo dire che non c’è nessuna pendenza e allora: ti siamo stati di molto aiuto!!!
:)
roby
… il libro del cavolo … mi piace spero di averlo presto da sfogliare … e buon pranzo a tutti i “cavoli” !!!
arrivo tardi… ma venerdì non ero davanti al pc e così mi sono persa questa bellissima discussione: io ho votato l’irriverenza de “il libro del cavolo”, che non trovo volgare ma solo, appunto, irriverente!
una bella variazione trovo essere quella suggerita da Gio “un libro del cavolo”, lascia meno spazio all’incomprensione (sarà un libro tutto sui cavoli o no?), però scatena meno la fantasia…. a me piace tantissimo “IL LIBRO DEL CAVOLO” assolutissimamente!!!!
se proprio continui ad essere indecisa li puoi sempre mantenere entrambi, grazie al suggerimento di claudia (125) che è veramente molto carino!
Io voto per “Il libro del cavoletto” lo trovo più fine e simpatico!!!
ma io insisto in una domanda che altri hanno già posto: se il libro non andrà il libreria come si farà a reperirlo? no, perché io LO VOGLIO!
ps: ho visto il tuo libro sul fingerfood l’altro giorno ed è bellissimo come tutte le cose che fai tu
Perché scegliere quando si possono avere entrambe le cose?
proposta: il libro del cavol(ett)o, aggiungendo “ett” tra le lettere, a mo’ di correzione. ci sono diverse font che mimano molto realisticamente la grafia umana. a pensarci bene potresti scrivere su un foglio “ett” e inviare il tuo personale scarabocchio in jpg al grafico. molto più facile a farsi che a dirsi, come in cucina :-)
Chi ha vinto? eh? eh? eh?
una fan del cavolo :)
Bravo Dario, l’avevo pensata senza scriverlo!
ho votato x “Il libro del cavolo”, ma sono d’accordo con chi propone di sostituire l’articolo il con UN: è + ironico, fa + gioco di parole e non è il tuo primo ed ultimo libro, ma uno dei tanti…
“Un libro del cavolo” secodno me è perfetto!
“Il libro del cavol…etto”. Eh? Che ne dici? “Il libro del cavolo” ha un suono tropppo maschile, immediato, ecco, non lo trovo leggibile su più dimensioni, interpretabili su più livelli. Come invece sei tu. Multidimensionale.
Qualcuno all’inizio ha suggerito “Cavoletto che libro”…beh direi che è una trovata geniale…Ciao Sigrid!!
Non c’è dubbio (almeno per me)!
“Il Libro del Cavolo” è trrrrooooopoooo forte!
Ti rppresenta perchè è ironico come ciò che scrivi.
Non c’è dubbio (almeno per me)!
una volta da qualche parte non avevi usato il fatidico “come i cavoli a merenda?” ecco avessi potuto scegliere avrei scelto una cosa così, con mille significati dentro e comprensibile anche da chi non ti conosce e potrebbe scoprire un lato ironico (na anche di più) di questo modo di dire.
piesse
si vabbè ma mica è valido farsi venire le paturnie e i ripensamenti a tre giorni dall’andata in stampa, uff. Quando avrai un figlio cominceremo a stressarti 9 mesi prima (all’incirca più o meno), giusto per arrivare puntuali :-PP
@CorradoT
Aspetta di vedere l’opera omnia di Dostoevsky…
Comunque sia chiaro: chi ha votato “Il libro del cavoletto”, domani avra’ la cacarella.
50 e 50…questo sondaggio è stato chiarificatore eh Sigrid!?!?! io intanto ho annunciato l’uscita del tuo libro a mezzo mondo e sarà un’ottima idea per fare i regali di natale, non vedo l’ora di averlo!!!!
GIU… Complimenti per la citazione adattata, me la sono proprio goduta.
Il libro del cavolo! chi ti conosce come Cavoletto (tutti i lettori) saprà comunque del tuo libro per cui andrà a guardarselo o lo ordinerà direttamente. Per chi non ti conosce non farà molta differenza, anzi, io sarei piú in curiosita da un libro del cavolo che da un libro del cavoletto, se non ti conoscessi.
“testa di Cavoletto”?
“cavole(co)tto”???
oppure inventati una parola con la radice cavolo o cavoletto, tipo
“cavoletassitativamente””cavoleggiamo”…ok sto sclerando vado a farmi un caffè:P
Ciao Sigrid, io ho votato per “Il libro del Cavoletto” (C maiuscola, per non confondersi con quello che si magna!”) perchè:
– “Il libro del cavolo” mi fa pensare a un’antologia che parla di cavoli e basta
– Come diceva qlc più sopra, per avere il “gimmick” alias gioco di parole, il libro dovrebbe intitolarsi “Un libro del cavolo” (di fatti nel gergo comune per descrivere qualcosa che conta poco si dice: “è UNA macchina del cavolo, è UN forno del cavolo, è UN libro del cavolo…)
– Cavoletto potrebbe essere letto da chi non ti conosce come il vezzeggiativo di cavolo ;)
ehehe ora a te l’ardua sentenza…Aspettiamo intrepidi!
“il libro del cavolo a etti” ?
Je pense que il libro del cavoletto est mieux ! plus léger et dans l’esprit de votre blog que j’apprécie énormément !!!!!
Sincèrement
elisa
@sigridina: ok, mi candido sin d’ora per il prossimo libro :-)
@donatellina: senza ridere, ma tu non sai che lavoraccio è stata la rilettura di sta roba e il far risultare un linguaggio che fosse italiano ma nel contempo non troppo, insomma, ‘mio’?! Detto questo, al prossimo giro se ci fai avere la tua candidatura un po’ prima di tre giorni prima di andare in stampa sarebbe carino, grassieeeee :-p
Sigrid, “senza ridere”, mi assumi come traduttrice dal cavolettese per il tuo libro? Ti prego ti prego ti prego… :-))
@san berni: buahaha, sappessi come scasso le hum, cabasisi, a chi mi sta intorno di questi giorni, con sta cosa del cavolo/etto, no, dico, senza ridere… :-)
allora…io ho votato per il libro del cavolo, perchè mi piace molto l’auoironia e non mi pare per niente volgare, e visto che il libro non vedrà probabilmente la distribuzione in libreria,perchè dedicato ad un’occasione più di nicchia:) non si rischia neanche di confondere la massaia di turno facendole credere che sia un libro di verze e broccoli:P
mi è piaciuta molto però una delle proposte che ho letto di sopra veramente grafica e auto referenziale giusto quel pizzico: Il libro del cavol(ett)o”.(però invece che le parentesi tonde metterei le parentesi quadre:P
o altrimenti “Cavolettiana”?
Sigrid , grazie, puntuale e precisa !1 Dario, buongiorno . La nostra, in un commento [nella prima metà in alto] rispondendo a Vaniglia , ha detto e sopratutto SCRITTO , che il libro NON andrà in libreria…..salvo qualche sporadico caso.Ora, delle due ,l’una . O la nostra, voleva tastare il polso a noi lettori in attesa,per vedere se aveva azzeccato il titolo , oppure , davvero è in ambascie per il titolo dell’opera e non si decide .
A mio parere è importante che il nome “cavoletto” appaia nel titolo, se non altro per una questione di identificazione e visibilità. Tu sei conosciuta come cavoletto e se qualcuno ha sentito parlare del tuo Blog, passando in libreria e lanciando un’occhiata distratta, se legge “cavoletto” lo associa immediatamente e magari prende in mano il libro. Se legge cavolo probabilmente no e passa oltre.
@san berni: riempi il pancino della tua spigola con erbette e agrumi, pepe rosa, quello che ti passa per la mente, chiudi tutto, inforni a 180° per un buon 20 minuti, sforni, sfiletti, filo d’olio e fior di sale e hai fatto :-)
Urgerebbe consiglio per spigola al cartoccio….altrimenti….sintemal [come diceva qualcuno tempo fa…in una reclame]. Grazie
Bentornato al gran poeta…..S.B
Sigrid!! Io ho votato subito e senza esitazione Il Libro del Cavolo ma…ora che vedo che in copertina ci sei tu…forse é decisamente più azzeccato “del Cavoletto”..umphf!
La solita via di mezzo:
“Il libro del cavol…etto”
scusate scusate, ho esagerato a parlare di copyright…
comunque riconcordo con fiordisale
basta che arrivi sto’ libro!
baci a tutti
bè no, ecco, in realtà a me manco mi è venuto in mente di associare la cosa al copyright. Per me era solo una questione identificativa, anzi “distintiva”. Chiunque può fare un libro sul (o del) cavolo, ma credo proprio nessuno potrebbe farlo del Cavol(ett)o.
Ecco perchè, nonostante mi piaccia di più il titolo del libro del cavolo ho votato per il cavoletto.
mò mi spiegai? E comunque chisseneimpippa del titolo, a me basta che arrivi presto in libreria, ecco.
Io ho votato per “Il libro del cavoletto”. Ora mi servirebbe qualche consiglio anche a me per migliorare e far crescere il mio neonato blog sul vino e non solo. “ParliamoDiVino” vi aspetta, basta un clic sul mio nome in alto.
ciao, a presto
enrico
Lessare o non lessare, questo è il problema: se sia più nobile d’animo sopportare i formaggi, i grassi e i danni dell’iniqua verdura, o prender l’arma contro un mare di ciccioli e affettandoli cospargerli. Deglutire, dormire, nulla di più, e con un sonno dirsi che poniamo fine al dilemma e alle infinite domande naturale retaggio della carne alla griglia, è soluzione da accogliere a mani giunte: “Libro del Cavolo”, sia.
il libro del cavolo, assolutamente, bello, ironico e curioso magari anche tutto attaccato: il librodelcavolo
il fatto che una torta di patate possa essere dolce mi fa davvero strano.
però dalla foto sembra davvero ottima!!
:)
@Davide: eccoooo, graziegrazie! :-)
Dicesi “titolo descrittivo”. Nessun editore, nemmeno il più squalo, invocherebbe il copyright :-)
@romi & fiordisale: siccome è uno dei pochi punti sui quali la vedo e penso in modo abbastanza chiaro, approfitto per rispondere :-) Non penso proprio che il ‘del cavolo’ possa essere ritenuto come soggetto a copyright nel caso dell’Italia del cavolo. Per dire: mettiamo che non si trattasse di cavoli ma di pane. Avremmo quindi ‘L’italia del pane’ e ‘Il libro del pane’. Due titoli che probabilmente esistono pure, e che usano un nome comune banale, dei titoli senza nessun tipo di virtuosità o di intervento creativo tale da giustifare il copyright. Fine storia, non pensate :-)
Io sono d’accordo con firodisale.
Sin da quando hai cominciato a parlare del libro del cavolo,mi è venuto in mente il libro ‘L’italia del cavolo’ (bellissimo tra l’altro) e mi chiedevo se non ci sarebbero stati problemi di copyright. Per cui anche se mi piace meno, io opterei per ‘Il libro del cavoletto’.
Baci
Il libro del cavolo senza dubbio ! Simpatico , intrigante , ironico , proprio un bel titolo.
ciao chiara
ciao sigrid…secondo me “il libro del cavoletto” parla più di te e per chi non ti conosce non lascia credere che sia un ricettario sui mille modi di cucinare il cavolo e poi la volgarità non ti appartiene…cavoletto apparirebbe molto più ironico. ;)
…comunque, al di là del titolo che Sigrid sceglierà, la cosa divertente di questo post è vedere, anche nelle piccole cose, come l’Italia sia fatta veramente di persone diversissime tra loro. siamo proprio tutti diversi e una cosa che “scandalizza” uno (una, sono più le donne direi) diverte un altro, quello che in un preciso contesto sociale (l’Italia è fatta di micro-contesti) non si fa, non sta bene, non si dice, in un altro micro-contesto (altra città, altro ceto sociale, altro clima culturale, altri studi fatti, altre persone frequentate, altro tutto) si fa, si usa, si dice eccome, senza problemi…
io lo trovo bellissimo !
Ho votato per il Cavolo:
– Perché era la tua prima idea (e spero che tu la confermi);
– Perché per chi non ti conosce è un titolo intrigante e non volgare (al massimo per i puristi), mentre Cavoletto risulterebbe anonimo. Esempio: quando parlo di una tua ricetta con un amico/a che conosce il sito, dico “l’ho presa da Cavoletto”, altrimenti “l’ho trovata sul sito di una giovane donna belga che vive a Roma e fa splendide fotografie…” (come vedi ti faccio un’ottima pubblicità ;-) )
– Perché chi ti conosce, figurati se si lascia influenzare dal titolo per scegliere se prenderlo o meno. La nostra garanzia sei tu!
– Last not least, grande rispetto per la California, ma l’opinione di New York avrà pure il suo peso… :)
E per concludere questa concione telematica, grazie per la ricetta che proverò quanto prima. Le linguine zucchine & bagna cauda, SENZA panna, erano deliziose.
Qualunque sarà il nome non vedo l’ora di averlo! e complimenti per la torta….sarà presto la mia nuova colazione! baci
Ti rispondo anche qui, per me tra Cavolo e Cavoletto stravince Cavolo, però anche un titolo “ibrido” come tanti hanno proposto non sarebbe male…
Baci!
il libro del cavolo è bello per il doppio senso…il libro del cavoletto per chi ti conosce ha più senso…ma chi ti conosce sa che il libro del cavolo è tuo…per me vince la prima!:DD
Io opto per “il libro del cavol… etto!”o qualcosa del genere, che richiami il gioco di parole, ma anche sia personalizzato. Non so se mi son spiegata…
Ciao Sigrid! Fino allo scorso novembre pensavo anch’io che fare un dolce di patate fosse una cosa stramba, poi ho trovato una ricetta che ha stimolato la mia fantasia e mi sono buttata. Risultato fantastico! Io ho usato patate (ovvio no?), cioccolato fondente (sono troppo golosa), zenzero, cannella, nocciole etc, e poi ho fatto una glassa di cacao al rum… sarà anche un’oscenità, ma è buona! :P Presto proverò questa tua versione con le mandorle e il rum nell’impasto che mi stuzzica tantissimo! Ah, io ho votato per Il Libro del Cavoletto, mi piace di più :) Ciao, buona serata!
Sigrid,scusa ma nella tua risposta a Vaniglia (29) dici che poi il libro NON ANDRA’ IN LIBRERIA…..Dove dovremo andare per averlo ? Al mercato centrale tra la verdura oppure in qualche farmacia ? [ :-)))))) ] Altro titolo che non ti hanno ancora suggerito LA CAVOLETTA ED IL SUO LIBRO…..ma è meglio il primo : Il Libro del Cavolo !
Patate per i dolci le usava la mia nonna, credo appartengano a usanze di qualche regione italiana…
Qualunque sia il titolo non vedo l’ora di comprarlo! Mi piace e mi diverte molto il titolo :)
Buon lavoro Sigrid!
ma non c’è un “Altro (specificare)”? :))
Se in libreria vedessi un libro con il titolo “Il libro del cavolo” penserei ad un libro che tratta solo ricette riguardanti il cavolo o un libro che racconta cavolate.
Io ho votato per il libro del cavoletto, primo perche’ non ci sarà alcun dubbio nel pensare che non sia una tua creatura Sigrit e se non lo sapessi sarei ugualmente attratta da questo titolo.
Un grande in bocca al lupo per questo nuovo libro, e sempre complimenti sia per le collaudatissime ricette che per le splendide fotografie, non oso immaginare le foto di questo libro.
Angela
P.S. ho votato “cavoletto”!
@ sigrid, secondo te lo posso regalare per il compleanno di una mia carissima amica per il 25 settembre?…..in ogni caso cavolo o cavoletto sarà un successone;-D
“il libro del cavolo” sarebbe perfetto se non richiamasse alla mente “l’Italia del cavolo” famoso libro di bibliotheca culinaria. É per questo motivo che ho scelto il cavoletto, sei originale in tutto, quindi perché non avere un titolo tutto tuo, solo e nient0altro che tuo?
Cavoletto che libro! Però ho votato per “il libro del Cavolo” Non tutti ti conoscono in libreria e cavoletto sembrerebbe dire “volevo scrivere cavolo, ma per essere meno volgare scrivo cavoletto” Volendo la proposta di scrivere CAVOLettO è anche parecchio interessante, anzi direi la migliore!!! Parola di dottoressa in comunicazione! *_^
A presto
Gialla
@Sigrid: Jean Pierre Coffe è ancora vivo e vegeto alla televisione francese, tutte le domeniche su France2all’interno di “vivement dimanche prochain”. Certo a vederlo cucinare ora fa un po’ pena (nel senso francese del termine) perché “zucchera le fragole” abbondantemente (si’ insomma mi sa che c’ha il parkinson)
CAVOLO! CHE LIBRO! meglio questo. Non sarebbe ora di liberarsi di ‘sta storia del cavolo? Meglio: Sigrid Verbert, Un altro libro. E CHE CAVOLO!
mmm non ho reso! Trascrivi il dubbio nel titolo!
perche’ non:
“Il libro del cavolo”
(o del cavoletto?)
Votato ;-) questa torta la feci un paio di anni fa… sarebbe ora di rifarla perchè è decisamente buona!
Buona serata laura
Preferisco il cavolo. Certo che, come dico spesso: Sigrid tu non ti rendi conto dei macelli che scateni quando mobiliti i tuoi fan!!!
Le motivazioni sono interessanti per tutte le varianti, adesso prova pure a dirmi che ti abbiamo facilitato la decisione…
sinceramente cercherei un altro titolo, mi imbarezzerebbe essere ricordata come “quell’autrice del libro del cavolo”
preferisco titoli seri tipo:” Il libro di Sigrid”
o ” Io, Sigrid vi presento il mio libro”
Io sono sempre per l’ironia e per le cose serissime fatte con leggerezza, quindi per me: Il libro del Cavolo.
Eppoi scusate, direi che di questi tempi la volgarità non sta certo in un gioco di parole che usa anche mio figlio di otto anni
caro Cavoletto, sei davvero bravissima e io che ho la passione della cucina non posso non leggerti. Oggi ho sperimentato un pudding all’aceto con una crosta di caramello, una cosa che mi è venuta leggendo un noir, dove c’era una ricetta, ho solo aggiunto delle variazioni. Ho cercato in giro “torta all’aceto” e pudding all’aceto, ma esistono solo ricette inglesi, e in Italia nessuno che la fa. Allora ho pensato a te.
Se posso permettermi opterei per “il libro del Cavoletto”.
Perchè “Cavoletto” è un pò la tua firma “Il libro del cavolo lo trovo meno elegante!!
Un saluto
E perche’ non “UN libro del cavolo”? Lo trovo ironico e spensierato (da quanto leggo nei tuoi post dovrebbe rispecchiarti abbastanza…), con la tua foto in copertina ci sta na favola… Senti, riusciremo ad averlo anche qui a Basilea?? Guarda che hai degli afficionados anche qui… ;)
Questo tuo dilemma mi spinge a scriverti per la prima volta, anche se ti seguo sempre da Bruxelles. Il libro deve essere per tutti, non solo per i fedelissimi. ‘Il libro del cavoletto’ ti identifica di più, è comunque un po’ allusivo, come del resto il nome del tuo blog, senza essere volgare, duro o poco carino, come hanno detto tanti di quelli che mi hanno preceduto. Ti capisco quando dici che non senti la volgarità della parola “cavolo” quando la usi (è il problema che io ho a volte con il francese), ma ti assicuro che un po’ lo è, anche se non per tutti ….
Auguri, e … alla prossima
ps: quest’estate, in Italia, ti ho vista con piacere, per la prima volta, sul “Gambero rosso”: complimenti per il tuo lavoro!
“IL LIBRO DEL CAVOLettO” o “Il libro del Cavolo”, direi, come qualcuno ha già proposto!
Il libro del Cavolo… è sempre stato lui!!!
MONCI(40):
“Come cucinare ungherese”
di Susanna e Péter Orbàn edizioni Sonzogno
non credo sia ancora in commercio,ma secondo me puoi trovarlo su qualche bancarella.
E’ un libro meraviglioso,pieno di ricette raccontate con amore e poesia.
ahhhhrrrrggggghhhh
che dilemma, mi piaceva il libro del cavolo, ma ora mi piace molto anche il libro del cavoletto…
a quest’ora di venerdi di una settimana infernale con piazza di porta capena chiusa e, di conseguenza, minimo 2 ore di traffico che mi aspettano, non riesco a prendere una decisione… per ora non voto sull’aggeggio elettronico, ci penso ancora un po’
buon week end a tutti!
VOTATO!
io sarei per il libro del cavolo perchè, come dici tu, è simpeticamente irriverente. poi è il primo titolo che ti è venuto in mente e, per esperienza, è sempre buona la prima ;-)
Oppure….IL LIBRO DEL CAVOL(ETTO)
e se fosse:
– Quel cavolo di libro! ;-) –
in senso ironico, autoironico e con emoticon che rimandi al mondo web.
?
sottoscrivo “il libro del cavolo”..mi piace troppo!!!anche io sono dell’idea che una giusta copertina non porterà a pensar male…
se cambiassi l’articolo “il” con l’articolo “un”?
Un libro del..cavolo..(!)
Il libro del cavoletto è….. più coccola, più dolce, mi sembra ti si confaccia di più. Tu sembri essere dolce… a prescindere dalle preparazioni culinarie!
votato!
Il libro del cavolo!
Lo trovo più aggressivo, colpisce di più, si ricorda più facilmente… :]
Segui l’istinto che non ti tradisce (quasi!?!) mai…poi scusa, hai fatto dell’ironica irriverenza la tua personalissima bandiera… vuoi che ci scandalizziamo del titolo (tra l’altro simpaticissimo)?
IL LIBRETTO DEL CAVOLETTO….EVVIVA LE RIME! SCHERZO SCHERZO
IL LIBRO DEL CAVOLETTO RICORDA IL BLOG ECC…PERO’
IL LIBRO DEL CAVOLO E’ PROPRIO CARINOOOOO
A PROPOSITO, IERI SERA HO COTTO IL MIO PRIMO CAVOLO POST VACANZE..GRATINATO AL FORNO (CON FORMAGGIO MONTASIO E PROSCIUTTO COTTO TRIESTINO) SU LETTO DI PATATE TAGLATE SOTTILI SOTTILI..
W ADRIANA, LA MIA MAMMA SUPER CUOCA CHE ME LO HA INSEGNATO!
Non ho dubbi, “Il libro del cavoletto”.
Mantiene la tua identita’, “Il libro del cavolo” fa pensare a un libro monotematico o a un’ espressione poco carina… comunque non vedo l’ ora di vederlo.
Grazie Sigrid, sei proprio brava!!!
ahahahhaha, si esatto sigrid, vabbè aspetterò quel libro del cavolo appena esce….:)
@monci: aaaah, ho capitoooo, vabbe okay, il porkolt è quello con i pezzi più grossi e non è una zuppa, io sta roba la chiamo stufato ungherese con la paprika :-DDD (adesso Giu mi strangola :-)
Uh.. Libro del cavolo, in assoluto! ..come già han detto altri è un nome ironico e divertente e cmq un eventuale acquirente la copertina la vede o ne sente parlare e allora capisce cos’è.. mica un libro scemo ma un libro prezioso ed elegante di cucina.. insomma, ancora una volta:
Libro del Cavolo, assolutamente!
Un bacio
@monci: stralol… per il gulash… ti tocca aspettare il libro del cavolo o come cavoletto si chiama :-D per il porkolt, euh, magari la sa Giu…??
ehi Sigrid a me il titolo il libro del cavolo non mi convince, e poi scusa tu sei il cavoletto no??
ho anche una richiesta da fare, visto il tuo reportage dall’ungheria, io sto cercando la ricetta per un buon Gulash o Porkolt, (visto che alcuni dicono che il gulash che intendiamo noi sia il Porkolt).
grazie mille…
Con Il libro del cavolo (o del Cavolo?) io ci vedrei una copertina tutta bianca con una bella macro di un cavoletto di Bruxelles. Avresti così il gioco di parole e il riferimento al cavoletto.
Più leggo però i commenti degli altri e più capisco le tue perplessità. Credo comunque che con la giusta copertina puoi evitare l’associazione al termine volgare :-)
Ora però mi rileggo con calma la ricetta della torta. Baci
continuando il discorso di prima… stavo pensando che “Il libro del Cavolo” con una copertina spiritosa che lo aiuti è più bello e di impatto. Tanto poi c’è il sottotitolo che spiega.
Il libro del cavoletto sembra la via più facile.
Ci hai fatto proprio una bella domanda :-)
Premessa: non so cucinare!!! Ma seguo da un po’ il sito e i tuoi bellissimi reportage fotografici/culinari… Sei bravissima e trasmetti davvero passione, serenità, amore per le cose semplici e vere…
Veniamo al nome: LIBRO del CAVOLO , si proprio così, senza l’articolo; più diretto, invitante, autoironico, etc.
Ci penseranno le ricette e le tue foto a renderlo un libro più bello degli altri…
In bocca al lupo!!
…mamma però che curiosità!
non vedo l’ora!
(ma esce per il tuo compleanno? sai che qualche gg fa ero a parigi in una libreria bellissima di cucina, e gli ho chiesto il libro di mercotte con tue foto, ma non lo avevano e lo hanno ordinato all’istante, ma quello è distribuito in libreria? … a quel punto stavo partendo con la promozione di questo nuovo, della Sigrid, ma il mio lato “costumato” si è un po’ ripreso e mi sono messa a guardare il resto…. eheh, già me lo immaginavo lì in mezzo al gotha della cucina.. per fortuna che ci siamo noi, autoreferenziali per te!!! :)
@sigrid: ho capito. Considera che d’istinto anche io stavo per votare “cavolo”, e che subito dopo aver commentato volevo dirtelo in un ps. poi ho lasciato stare per non incasinare la cosa che è già abbastanza complessa.
Sì, bello perchè irriverente, autoironico e anche piuttosto anti-autoreferenziale, proprio come credo di aver capito sei tu!
I nomi dei libri sono sempre una rogna, ma molto bella!
… alla fine sono sicura che sceglierai “con la pancia”, la scelta perfetta!
scusami, la misura dello stampo?
Thanks
Assolutamente il libro del cavolo…non e’ per niente volgare, e’ solo ironico e attira l’attenzione qualsiasi copertina deciderai di mettere…E ANCHE SE per assurdo la foto di copertina fosse un cavolo sfido chiunque a non aprirlo pensando che si parli solo di crucifere..
Cavolo,assolutamente.
mhhhhh deliziosa! non vedo l’ora di avere il tuo libro tra le mani….
Il libro del cavolo suona un po’ più “duro”. Penso abbia bisogno di una copertina decisamente spiritosa per bilanciare.
Io preferisco di gran lunga il libro del cavoletto. Se funziona per il blog, funziona anche per il libro.
Cmq sia… bisognerebbe mettere a confronto le copertine perchè “Il libro del cavolo” dovrà necessariamente essere aiutato da copertina spiritosa.
Si è una domanda che quando ti frulla in tesa diventa un casino. Certo è che senza vedere la copertina riesco a fare solo queste due considerazioni. Ciao. In bocca al lupo.
@Paola: infatti è questo anche il dubbio che mi sta un po’ venendo (anzi, il vero dubbio è che in quel cavol ci sia qualcosa – per la precisiona, la parola che abitualmente sostituisce per evitare di essere del tutto volgari…) e che io non rissento quando lo uso (non sose nmi sono spiegata :-)
@sanberny: per la vaniglia, guarda che l’estrattonaturale è vaniglia, con i semie tutto, solo che è liquido (niente a che vedere con la schifosa fialetta, sia ben chiaro:-) cmq se preferisci metterci i semini (anche se quelli in realtà è meglio usarli in infuso in un qualche cosa di liquido,hum). Per le patate ammmmericane nun so, probabilmente si, però trovo che la parte sfiziosa di questa ricetta sta proprio nel usare delle comunissime patate di tutti i giorni, no?
@vaniglia: infatti, è una questione complessa, poi con calma vi racconterò cos’è e cosa non è questo libro. In sostanza però, non va in libreria (tranne quelle librerie con le quali di volta in volta ci accorderemo) per cui, nonostante io non penso assolutamente che tutti sappiano cosa sia il cavoletto, anzi, semmai penso il contrario, il rischio che qualcuno se lo becchi per caso in libreria è quasi… inesistente? resta che non volevo fare un titolo troppo autoreferenziale lo stesso, e suppongo che è per questo che in un primo tempo non ho usato cavoletto bensi cavolo (che continua a piacermi anche per il suo lato un po’ irriverente :-P) però, boh, non so, magari che ci ripenso, ma anche no, humm, mumble, ecc…. ;-) piesse ‘della cavoletta’ è ancora più autoreferenziale, anzi proprio troppo, nonono :-)))
@corrado: euh, dunque, in copertina beh c’è… la cavoletta (beh appunto se ci mettevo un cavolo non si capiva più niente :-)), una semplice ricetta non rendeva l’idea dell’insieme e allora… non ve la descrivo che tanto fra qualche giorno ve la faccio vedere la foto, che famo prima :-))
@ari: il sottotitolo c’è, certo, e rinvia al blog, per forza :-)
Comqune grazie per gli input, medito medito :-))
È vero che “Il libro del cavolo” è ironico e divertente, ma ha un difetto: il pubblico delle librerie è abbastanza frettoloso (per non parlare dei librai), e un titolo del genere rischia di apparire – a colpo d’occhio – come un manuale dedicato a cavoli, cavolfiori, verze & simili. E lo stesso vale (forse un briciolo di meno) per “Il libro del cavoletto”. Forse potrebbe funzionare meglio aggiungendo un buon sottotitolo
Sigrid,
io farei cavoletto.
Tu sei il cavoletto, non il cavolo!
Poi se vuoi creare una somiglianza, senza ripeterti, allora sì.
Ma il libro del cavolo è anche un’espressione ovvia e col cavoletto, invece, ricorderesti il tuo nome e prenderesti per il naso l’espressione.
r
Sigrid, alla tua domanda rispondo con una terza possibilità: il libro del cavolo (perché come dici tu è la scelta impulsiva) ma con la “o” finale grande che possa contenere le lettere “etto” scritte in un colore diverso.
Mi piace anche il suggerimento di Simona, ma a quel punto scriverei così “Il libro del cavol(ett)o”.
Certo è che per avere un buon suggerimento dalla piazzetta dovresti farci un’anteprima della copertina… Dai, dai, dai, mostraci un’anteprima della copertina!!!!
Magari un’immaginina un po’ sfocata… magari in bassissima risoluzione o magari solo un centinaio di pixel d’immagine… magari tutta sgranata, ma dacci qualcosa su cui fantasticare e su cui ragionare per darti i migliori consigli!!!! In fondo questo libro, l’hai detto tu, è anche un po’ nostro no?!?! :) Mamma saurina che emozione… Non vedo l’ora che esca…!!!! :)
Un complimento e una risposta!
Buono questo dolce di patate!!!
Il libro del Cavoletto con la “C” maiuscola mi sembra più identificativo!
Ma comunque vada sarà un successo!
ciao
Sicuramente che si chiami del cavolo o del cavoletto sarà strepitoso!!
Oggi sono contentissima ho fatto la marmellata di uva fragola è venuta squisita io adoro l’uva fragola ma alla marmellata non ci avevo mai pensato!!Provate provate provate!!!
Sigrid scusa, mi sono lasciato distrarre dalla ‘summa’ dissertazione :ero entrato per fare una domanda da CANE e perdipiù IGNORANTE : ma usare le…patate americane ? sono già dolci, puoi risparmiare sullo zucchero , puoi metterci un pochino più di rum…(di canna ed invecchiato e non la fialetta di essenza chimica….)un pezzetto…di orchidea … e non l’estratto .Che si può ?
Assolutamente “il libro del cavolo”!!
Non vedo l’ora di comprarlo!!!
mi piace la risposta di Bressanini, o cmq l’osservazione di Rossella (che si chiama come me!): C maiuscola…
Penso che per uno che non conosce il blog (sì, lo so è difficile, ma pensiamo a tutta una fascia di casalinghe-cuoche o cucinatrici/cucinatori che prediligono il supporto cartaceo, e basta) leggere “il libro del Cavoletto” (o della Cavoletto/a o come vuoi tu) è più facile pensare che si tratti di un libro su TUTTI gli ingredienti.
Che ne so, penso ad uno sguardo distratto alle copertine, o ai dorsi, oppure ad uno straniero….
…della cavoletta…porta a pensare per assonanza a della ….cavolaia…..e si ritorna ai safari di Sigrid nella sua terrazza infestata da sbafatori di friggitelli….no,no ! Meglio…il libro del cavolo! Ma che cavolo !
Toh, un mio quasi omonimo ha gia’ detto qualcosa di molto simile a me…
Il “Libro del Cavolo” va benissimo, ma dipende da cosa c’e’ in copertina… L’occhio non deve essere attirato solo dal titolo, altrimenti l’interpretazione nasce dalla maliziosita’ di chi guarda.
e se scrivessi così…
IL LIBRO DEL CAVOLettO
con lettere maiuscole e minuscole messe ad hoc?!
Senza alcuna ombra di dubbio né di esitazione: “Il libro del cavolo”! :)
Preferisco il libro del cavoletto, del cavolo mi suona un po’ volgare.
Coffe comunque imperversa ancora in televisione, ha fatto anche una pubblicità con Giovanni Rana.
per me “il libro del cavolo”. L’abbiam, l’hai ,sempre chiamato così ed è bellissimo, non ti far venire le paturnie adesso ^_^ L’importante è il contenuto no?
piuttosto puoi pensare a un sottotitolo che riferisca al blog o qualcosa da scriver dietro. Insomma ti conosceranno mica tutti? Ci vuole.
Baci
Il Libro del Cavoletto fa capire subito a chi ti conosce di che cosa parlerà il libro, il libro del cavolo lascia aperte molte più porte (dico questo senza sapere come sarà la copertina, che di per sè può essere molto esplicativa).
In sintesi:
– con cavoletto mantieni la tua identità e riconoscibilità;
-con cavolo desti sicuramente più curiosità (che non so però se giudicare ciò in modo positivo o negativo)
Il dubbio però è di quelli seri :)
‘Il libro del cavolo’ è più diretto
‘Il libro del cavoletto’ è più specifico, ma allora scriverei Cavoletto con la C maiuscola, nel quale caso sarebbe azzeccatissimo
…opterei per “Un libro del cavoletto”….
Chapeau à Coffe et chapeau à toi, per l’ideona gluten free! ;)
ah, ovviamente, CAVOLO sia!!
baci
nina
e perché non
“Che libro del Cavolo !!! ”
oppure
“Cavoletto che libro !”
Io metterei il “libro del cavolo” decisamente! com’è che si chiama in pubblicità…headline? Ecco in termini di comunicazione sarebbe un headline perfetto! C’è il doppio senso, è ironico e ti resta dentro come dire un libro del cavolo che non è del cavolo affatto! Il libro del cavoletto mi sembra un pò scontato anche se è carino pure quello :P vabbè ho detto la mia :)))Ciao.
Mi associo! Molto più invogliante il titolo “del cavolo”, che si presta a più interpretazioni e solletica la curiosità! Per quanto riguarda questa ricetta mi lascia un po’ perplessa…l’amalgama dei sapori mi attira ma non la siua consistenza…ma visto che tu dici che è morbida mi sa che la aggiungerò all’elenco delle ricette da provare! Ho fatto invece il plum kuchen…deliziosissimo.
Qualunque sia il titolo non vedo l’ora di comprarlo! Ma mi piace molto il senso ironico del libro del cavolo!
Buon lavoro Sigrid!
Anch’io sono indecisa…il libro del cavolo è ironico, impulsivo e lascia perplessi quindi curiosi. Il Cavoletto è più personale. Senno’ anche la terza versione di Bressanini, forse lascerebbe ancora più perplessi ;-). Insomma mi sà che non ti ho aiutato per niente :-)
Per le patate il mio primo e unico esperimento dolce era tremendo quindi devo provare il tuo. D’accordo su Coffe, è sopravissuto a (quasi) tutto. Pensa che adesso fa’ una pubblicità, abbastanza orrenda direi ;-), di un discount per lottare contro la crisi. E’ sempre sulla cresta dell’onda. Bacioni e buon fine settimana (aspetto con ansia il libro de…)
le patate mi piacciono fatte in tutti i modi… proverò anche la torta dolce :) mi sorge un dubbio… c’è qualcosa che non mi piace?? rifletterò…
buona questa torta…anch’io uso le patate per fare i dolci!
bravissima come sempre!
O anche “il libro DELLA cavoletto” :-)