Hoplà. Fatta. No dico perché siccome erano almeno due mesi che questo post se ne stava li in stand by, un’altro po’ che andava a finire che ve lo propinavo l’estate prossimo. E invece magari che, ormai che le feste sono digerite, vi stava venendo fame di letture cucinesche invernali :)
Seasons
Donna Hay
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Un po’ come i bimbi che aspettano Babbo Natale, io ogni anno aspetto il nuovo libro della foodstylist più famosa al mondo, e stavolta, guarda caso, me l’ha portato proprio Babbo Natale in persona :) Seasons è molto diverso dai libri precedenti di Donna Hay, nel senso che è una raccolta dei migliori servizi food pubblicati sulla sua rivista (chi la legge lo sa, li ci si scosta anche parecchio dalle eteree foto banco e blu dei suoi ricettari, anzi sfondi e ambientazioni variano tantissimo, assomigliando spesso e volentieri a volte a veri e propri servizi moda). Beh, ecco, questo libro è tutto così, tutto molto poco bianco e etereo, tutto molto rustico, reale, vivo, on location. Intanto è un vero e proprio librone di 300 e passa pagine, su una carta opaca bella spessa, e i contenuti sono organizzati, come da titolo, per stagioni. Un anno di cucina quindi con tanto di facce, spiagge, cesti picnic e tavole natalizie, con dei chiaroscuri, dei legni, degli accessori vintage, irresistibile come sempre, il tutto, oltre a essere deliziosamente perfetto come sempre, a fare decisamente ‘casa’, una cucina vissuta, sentita al passo dele stagioni che irrompono, gioiose, morbide, fresche, sullo sfondo. Essendo una raccolta, i fotografi sono più di uno, l’eterno Con Poulos in primis, e poi gente come Cris Court e Mikkel Vang, che stanno al cibo come Meisel e Mondino stanno alla fotografia di moda. La faccio breve: un libro stupendissimissimo, da procurarsi a ogni costo e da sfogliare, rapiti, all’infinito :)
post it: non mi prendo neanche più la sbriga di metterli sui libri di Donna Hay, tanto è tutto bello e interessante :)
Gourmet Today
curato da Ruth Reichl
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Sinceramente ogni volta che prendo questo libro dallo scaffale nel mio cuore avverto un grumettino di commozione. Gourmet Today è uscito a settembre dell’anno scorso, praticamente nel momento preciso in cui la CondeNast ha smontato e cestinato senza batter ciglia ciò che era la più bella rivista di cucina al mondo, e di cui molto, io inclusa, continuano a sentirsi terribilmente orfani. Trattasi di un librone che secondo me pesa di più di un’edizione critica della Bibbia, ed è in qualche modo ciò che Gourmet ci ha lasciato per il futuro. Un’eredità cucinesca contemporanea, una bibbia per la donna moderna anno 2010. Le ricette sono mille, le pagine pure, in quanto a foto invece siamo a quota zero (mi viene il mal di pancia pensando allo stupendo archivio fotografico di Gourmet), però va bene così, insomma, le Bibbie in genere non hanno le foto, giusto? Dunque, per rendere meglio l’idea, penso fermamente che questo libro vada acquistato, è una specie di stato generale della cucina di oggi, con tutte le cose di vicino e lontano che bene o male le massaie moderne (che saremmo noi, femmine fra 30 e 40 anni, grosso modo eh :)), conosciamo, amiamo, cuciniamo, ovunque siamo, dalla lasagna verde ai spring rolls passando per il boeuf carottes o il branzino saltato alla soia. E la cucina di un mondo globale (perché noi siamo in un mondo globale, c’è poco daffa’), con delle ricette venute da ogni orizzonte pur essendo tutte familiari e sopratutto stratestate, documentate, precise, perfette (perché se c’è una cosa che contradistingueva Gourmet è che quelli sapevano fare il loro lavoro). Per me, questa cosa qui è da collocare direttamente fra la Gosetti e il Guarnaschelli, insomma, se avete amiche in procinto di sposarsi, eccoqua l’ideona… :)))
The modern vegetarian
Maria Elia
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Come lo dice il titolo, trattasi di cucina vegetariana moderna. O piuttosto contemporanea. Bene. Io vegetariana non sono anche se tendo a prediliggere le verdure, e direi che appunto questo è un libro perfetto per i vegetariani e forse sopratutto per i non vegetariani, per colloro che non sono estremisti e per gli amanti delle verdure in generale: non c’è qui dentro nulla di astruso (aka macrobiotico), nulla di strambo, nessun ingrediente sospetto, l’unca cosa è che carne o pesce non ci sono (i grassi vegetali, tipo burro e formaggi, si), e in qualche modo non se ne sente affatto la mancanza: piatti ricchi, pieni di sapori, stagionali, colorati, che sembrano apaganti da ogni punto di vista, insomma, un libro pieno di belle e sane idee. Lato estetico, non è di meno: una grafica sobria, elegante, piacevole, e delle foto molto belle, in sostanza, un libro affidabile, molto ben riuscito!
post it: tatin di fichi, scaglie di manchego e rucola; Blinis di topinambour e gorgonzola; curry di melanzane con pomodoro e anacardi; baklava con pomodoro, feta, mandorle e datteri; panzanella di anguria; sorbetto di susine con vino rosso e cinque spezie; crostata al cioccolato con lemongrass, zenzero e kafir
Biscuits, sablées, cookies
Martha Stewart
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Allora, a scanso di equivoci, ci sono alcune cuoche mediatiche che a me non piaciono. Martha Stewart è fra queste (in alternativa vi avrei parlato male di Nigella ma non vedo suoi libri nuovi all’orizzonte, peccato :). Ecco, davvero, quella mise en plis biondo paglia, quelle pose kitsch con sorriso smaltato sulla sua rivista, le sue torte bianco blu e rosse e tutto la patina pubblicitaria del resto, mi fa davvero troppo grande famiglia felice americana, ed è più di quanto io non riesca a reggere. Insomma, dal punto di vista di Martha Stewart, io sono piuttosto fuori target :) Detto ciò ero curiosa di questo suo libro uscito in Francia l’anno scorso (non ne avevo, di libri suoi, la rivista mi era bastata :) e devo dire che, a parte la copertina meravigliosa, l’insieme è molto meno peggio di quanto avrei temuto. Anzi, questa è una vera e propria piccola bibbia del biscotto, da quelli più o meno morbidi, a quelli cioccolatosi, dalle forme definite o meno, tradizionali, un po’ fusione, insomma, c’è di tutto, basta sia piccolo, dolce, biscottoso e comestibile insieme al tè :) L’unica mia perplessità semmai riguarda l’iconografia: le foto sono mooolto macro, quasi sempre scontornate (le pagine di indice invece sono carinisisme, con tutti quanti o quasi i biscotti in pianta su una decina di pagine), per cui, biscotti a parte, non ci sono praticamente altri elementi in quelle foto, che è un po’ un peccato, insomma, atmosfera zero. Non ci resta quindi che sognare su altri libri, in compenso se siete alla ricerca di ideuzze nuove per biscottini pur sempre abbastanza tradizionali, beh, sarete serviti :)
post it: biscotti al sesamo; snockerdoodles; biscotti farciti ai datteri; frollini al rosmarino; biscottini con uvetta e whisky; cookies ultraricchi; bretzels al cioccolato…
Niko, Semplicità reale
Niko Romito
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Trattasi di un classicissimo libro appena uscito nella classicisisma collana degli Chefs, presso Giunti. Un piccolo appunto però perché sono felice di averlo fra le mani, questo libro (visto che da Romito stesso non ci sono ancora mai andata e che invece continuo a leggerne ogni bene ovunque :), intanto perché anche senza conoscerlo, il libro mi permette di iniziare a farmi una mezza idea di cosa potrei trovare alla tavola di Romito. E a giudicarne dagli spunti intravvisti nel libro, ciò che potrei trovarci ha iniziato a intrigarmi parecchio. Tipo? Tipo l’infuso di capra con dragoncello e lampone; l’insalata di fagioli bianchi, fincocchi e arancia con sgombro affumicato al faggio; e anche quel gelato alla genziana con caramello di frutto alla passione. Insomma, piccoli assaggi scritti che aguzzano una intensa curiosità, e poi la sensazione che, forse per la prima volta in questa collana, lo chef abbia deciso di fare un libro per chi cucina. Insomma qui non si tratta del solito elenco di piatti complicati e troppo laboriosi che vanno bene al ristorante ma non tanto a casa (voglio dire, un libro è un lavoro di comunicazione, non un portfolio personale, hum…). Questo libro qui è diviso a sezioni (memoria, montagna, evoluzione creativa, e territorio e tradizione che raccoglie dei piatti molto semplicemente abbruzzesi), per cui a sfogliarlo la sensazione è che le idee siano tante ma le ricette semplici anche, ed è in sé una bellissima attenzione verso chi legge (non so voi ma io da cuciniera sono diventata allergica ai libi belli e impossibili :) Prima o poi qualcosa da qui lo cucino! :)
Cucinare insieme
Annalisa Barbagli e Stefania Barzini
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Stavolta faccio anche il piccolo inserto promozionale a beneficio degli amici :) Insomma, a ottobre scorso sono usciti i due primi volumi (Fritto e mangiato e Le ricette delle feste) di una collana che ne conterà, in tutto, 20, e che si chiama Cucinare Insieme. In sostanza, non c’è persona che abbia lavorato su questi libri che io non conosca, anche molto bene, anzi alcuni di loro sono veri e propri miei compagni di merenda, o gente con la quale per un pezzo sono cresciuta, come Stefano Bonilli, il curatore della collana, Annalisa Barbagli, la fatina della cucina di casa, Stefania Barzini, Fabio Cremonisi alla grafica, Paolo della Corte alla fotografia e Max Mariola in video. Per cui, cosa potrei dire che non risulterebbe melense?! Non lo so! Insomma, se li vedete in libreria, fermatevi, sfogliateli, e decidete voi se vi piacciono :))
Facecook
Fabio Fumo
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Credo che questo librettino sia uscito più o meno in concommittanza col mio, ed è talmente talmente atipico che non potevo non dirne due paroline en passant, anche se davvero non so bene cosa dirne. Nel senso che il libro è davvero fuori dai soliti tracciati, mi ha colpito, mi ha fatto sorridere, dopodiché però non so bene dove collocarlo :) In sostanza trattasi di un librettino bianco e nero, solo testo con qualche piccola illustrazione, in cui le ricette ci sono (molto semplici), con la loro lista ingredienti precisi, tranne poi che la parte ‘procedimento’ è leggermente delirante :) Insomma, le ricette si mutano in piccole storielle spesso asusrde o strampalate, hanno per protagonisti dei personaggi che a volte tornano (ed è questo che, se ho ben capito, ha valso al libro il suo titolo), per cui in qualche modo questo libretto riesce l’exploit di farti leggere la parte procedimento (cosa che altrimenti, se non fosse per necessità, al momento di cucinare, uno non farebbe), e risulta simpatico proprio per questo. Anzi, forse questo è il punto e il cuore dei miei dubbi: è un libro di cucina con delle ricette che si potrebbero anche seguire, ma che in qualche modo sono quasi accessorie, anzi, non sono neanche sicura di averle guardate più di tanto :) In compenso ho sorriso molto mentre stavo appoggiata al bancone della cucina a leggerne i procedimenti/storielle :)
101 trattorie e osterie di Roma
Federica Morrone e Cristiana Rumori
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Francamente, non condivido tutti i giudizi di questa piccola guida che raccoglie 101 trattorie romane dove mangiare almeno una volta nella vita e spendere molto poco’. Per dire, Baffetto sta da anni sulla mia lista nera e anche der Pallaro, in quanto alla qualità del cibo, non scherza, tanto per dirne due. Però non è questo il punto. Perché questa è in qualche modo un’antiguida: niente elucubrazioni più o meno (in genere meno, purtroppo) intelettuali sulla cucina in sé, nessuna pretenzione di affibiare punteggi a nessuno (e in un certo senso meno male :), invece questi sono 101 piccoli racconti, di vita, d’ambiente, di romanitudine, degli episodi che potrebbero acccadere anche a voi, entrando in quei locali, parole veraci e schiette, pochi fronzoli, vita vera (e cibo, beh, non da stellemichelin ma tanto non era di questo che si vuole parlare qui :). E quindi questa guidina mi è piaciuta, perché dà da leggere (in modo moooolto più fantasioso e divertente di qualsiasi altra guida) e perché va riconosciuto che contiene dei veri pezzetti di autentica romanità, il ché, in fondo, è assolutamente lodevole :) Fra gli indirizzi, diversi luoghi che affeziono particolarmente, come Felice, Dino Express, Alfredo e Ada, Armando al Pantheon, Enoteca Corsi, e poi molti molti altri che prima o poi dovrò vedere di scoprire :))
(l’angolo delle pecore nere)
Una piccola parentesi per dirvi velocemente molto male di due libri (mi sento in diritto di farlo, dopotutto, sono io quella che se li è farciti entrambi una sera che stavo all’aeroporto di Torino aspettando di sapere quando l’aereo mi vrebbe finalmente riportato a casa). Due capolavori da studiare, ma non dal punto di vista letterario, ancora meno da quello gastronomico (semmai a documentare un saggio dal titolo ‘ma perché i professionisti di altri settori poi prima o poi se devono leva’ er pallino del romanzo?). Il primo: Il profilo del tartufo di Mercedes Bresso. Ora a parte che la signora sarebbe anche presidente di una delle regioni più stupende e pià ben tenute che ci siano in italia (dico sul serio :), il suo libro purtroppo è un perfetto compitino da scolaretto. Vagamente divertenti le scenette nel retromondo dell’asta tartufo d’Alba (in realtà credo che fra mafia croata e non so cos’altro si potrebbe scrivere piuttosto una specie di Gomorra sul tema tartufo, cosa che questo libro non è), però vabbe, c’è una trama, è un giallo, ci sono un paio di morti assurdi, uno tanto aspetta l’aereo ed è sempre meglio di leggere Chi. Poteva quindi andare peggio. E infatti con secondo libro è andata molto peggio: Black Pepper di Gambarotta e Capelletto è un libro che francamente gli dedicherei un rogo, minimo: trama banale, vena letteraria del tutto assente, mestiere dello scrittore pure (bisogna veramente metterci del suo per far parlare dei bucolici personaggi del profondo piemonte con un linguaggio da laureando in legge), e su tutte: l’assurda idea di usare come protagonista del giallo un avocatuccio di provincia (con tutti i sogni, pensieri e occupazioni tipici del genere, semplicemente odioso, tipo che il dictionnaire des idées reçues i signori autori non l’hanno proprio letto, tipo che Flaubert si è rigirato un paio di volte nella tomba), il quale, per inciso, non conduce nessuna inchiesta, insomma, non succede mai nulla, se non che ogni tanto si viene informati dai fatti successi altrove, fra una gita al mare e l’altra (bisogna pur sempre passare il tempo). Irritante, terribile e da non leggere asoslutamente (e arridatemi piuttosto Montalbano! :). In due questi libri fanno qualcosa come 35 euro. Già che siete in Piemonte, investiteli piuttosto in una bottiglia di vino o un quintale di gianduiotti, faranno sempre meno male di queste due letture qui :)
Con il permesso di Sigrid, cito un libro che non mi è piaciut per niente: Un uomo in cucina(o un uomo in cucina tutti i giorni…) di Bill Granger
ciao Sigrid!sono riuscita a leggere il post solo oggi!niko l’ho regalato a natale a mio papà..bellissimo!!!dobbiamo ancora sperimentare qualche ricettina però!!!buona avventura giapponese!!!
@graziana: beh guarda, penso che sia mooooolto rilassante di per sé anche solo guardare le foto del libro di donna hay, non me ne priverei per una mera questione linguistica (insomma i testi sono quasi solamente le ricette, per cui li devi solo leggere una volta che decidi di cucinare qualcosa, è un inglese molto basic, con un piccolo dizionario sul lato te la caverai molto tranquillamente :-)
Il libro che citi di Julie Andrieu non ce l’ho, se ben ricordo l’avevo visto tempo addietro in Francia, è quello con molte cose sottovuoto in foto vero?? ps: eccerto che ci puoi sconsigliare un libro (basta non sia il mio, hahaha :-)))
Grazie Sigrid!
Quello di Donna Hay mi intriga molto, se nion fosse che è in inglese. Non che non lo capisca, ma per me leggere libri di cucina è rilassarsi e quando leggo in inglese non mi rilasso per niente!
Ah perchè non ho approfondito questa lingua quando ero giovane…
In compenso posso suggerirti, sempre che tu non lo abbia già letto, un simpatico libro di Julie Andrieu dal titolo La mia piccola cucina.
Riporta una miriade di ricette fatta con scatolette e preparati pronti e congelati: un ìa vera miniera da utilizzare quando si è di fretta o perchè no quando si è in vacanza.
Anch’io vorrei segnalare un libro da sconsigliare….posso?
Grazie Sigrid,
molto, molto interessante la tua opinione (compreso l’angolo delle pecore nere) ricca di spunti, come sempre :-)
Lo so che ora hai altro a cui pensare in Giappone, pero’, semmai rivieni in questo post libresco (hai visto mai..):
sei incappata già in “Sensations” di Philippe Conticini, di cui tutti parlano in questo momento qui a Parigi, e in “Racines” di Laurence Salomon? Se si, che ne pensi?
Bacioni e buon viaggio (bellissimo il video del post successivo).
Silvia
ATTENZIONE! condivido ed estenderei l’allarme di giu a praticamente tutti i formaggi, una bella ricotta salata da grattuggiare? In congelatore viene una porcheria, insapore, mantiene il sale ma fa schifo. Dunque occorre rassegnarsi a combattere con la muffetta verde che periodicamente si forma o fare la “settimana della ricotta salata” con ricotta salata a colazione, pranzo e cena.
p.s. quindi vale sempre che quando sigrid non c’è qui sopra ci si fa quel che ci pare…bene,bene
ATTENZIONE!
A tutti coloro che eventualmente avessero intenzione di provare a surgelare la panna acida: non fatelo! :))) Viene uno schifo totale :)
Come promesso, ci ho provato, e non ne vale la pena.
Una volta scongelata, diventa un liquido indecente pieno di grumini fastidiosi. Niente cremosita’, niente consistenza, e sapore ovviamente diverso.
Peccato… sarebbe stata una bella soluzione.
E OLIVE, E’ CON TE? O DOVE?
Ah zut j’ai donc loupé un episode ;-)merci GdeB! Tu vas bien?
@erika
Beh non credere… per questo tipo di problemi non serve andare in Canada, basta bassare il confine italiano. E aggiungo che anche l’italiano medio non se la passa granche’ bene, perche’ compra degli oliacci a 3€ al litro al super, e se quelle bottiglie potessero parlare, racconterebbero cose estremamente interessanti e sconcertanti.
L’extravergine di oliva e’ il secondo grasso piu’ stabile in cottura, dopo lo strutto. Quindi il miglior grasso vegetale in assoluto. La differenza tra un olio extravergine e un altro olio vegetale e’ di circa 2 punti percentuali. Piu’ o meno come la differenza tra l’uomo e il macaco, eppure direi che e’ abbastanza radicale anche quest’ultima (differenza). Non si conoscono allergie all’olio d’oliva, ed e’ il secondo grasso meglio digeribile, dopo quello contenuto nel latte materno. Ho letto che gli studiosi non escludono che nei millenni si sia formata una specie di simbiosi tra uomo e ulivo, a tal punto da diventare appunto parte integrante della nostra alimentazione, e il grasso piu’ digeribile al quale possiamo accedere senza essere arrestati per molestie sessuali a una nutrice.
Ovviamente tutto cio’ non l’ho scoperto io, ma gente moooolto piu’ preparata di me che ha scritto i libri che leggo la sera invece di dormire.
Ciao Sigrdi,
Complimenti, bellissimo questo post, mi ha sorpreso di trovare invece di una ricetta queste serie di commenti sui libri. Mi piace il tuo blog, spesso sorprende e quasi sempre c è qualcosa
da scoprire o da imparare.
Complimenti & grazie!
Aniko
Ciao a tutti e ciao Sigrid!
Ho scoperto il Cavoletto da circa un mese e…lo sto divorando! Spulcio ogni giorno negli archivi e trovo sempre post molto belli, con ricette e recensioni da leccarsi i baffi. Soprattutto amo le tue foto! Seguendo i tuoi consigli, ho fatto incetta di libri di cucina (compreso il tuo, ovviamente), puntando soprattutto sulle basi, che a me, ecco, ehm, servono molto!
Ho letto anche le altre pagine dedicate ai libri, magari mi sono sfuggite, ma non ho trovato le recensioni di due volumi che mi piacciono molto. Vorrei sapere se li conosci e come ti sembrano!
Eccoli:
http://www.amazon.co.uk/Miss-Dahls-Voluptuous-Delights-Sophie/dp/0007261179/ref=sr_1_1?ie=UTF8&s=books&qid=1264505966&sr=8-1-spell
(Il primo, voluttuoso davvero, è quello che mi piace di più. Il secondo, invece, ha foto bellissime e lo trovi qui…)
http://www.amazon.co.uk/Turquoise-Greg-Malouf/dp/1844006433/ref=sr_1_1?ie=UTF8&s=books&qid=1264506028&sr=1-1
Grazie
Buona giornata a tutti
Laura
Ciao Sigrid,
una domanda: ma il libro di Martha Stewart esiste anche nella versione inglese?
Ciao Sigrid, ti seguo da poco tempo e trovo il tuo sito molto intrigante. Mi hai molto incuriosito con le recensioni su Gourmet Today e Facecook. Penso che li comprerò entrambi.:D
@erica Buongiorno, è che i vegetariani hanno la possibilità di mangiare i derivati animali (burro-miele-uova – formaggi..) sono i Vegani che non usano niente (nemmeno i derivati). Credo che in America sia una questione di conoscenza e/o di costo dell’olio. Un caro saluto! Quanti gradi ci sono Li???
ho il libro di marta stuart e anche io lo trovo molto piacevole:D
a proposito del libro “The modern vegetarian” e dei vegetariani che usano burro o ghee…non capisco perche’ non usare il puro e semplice divino olio d’oliva.Mi sono ritrovata (vivo in Canada )a spiegare a convinti vegetariani che insistono ad usare burro o “ghee” che l’olio d’oliva e’ semplicemente il prodotto della spremitura a freddo delle olive..sara’ perche’rimane costoso e sconosciuto per i nordamericani che l’olio d’oliva non e’ancora popolare??
a lovely collection, Sigrid. one of my faves is the new Coco- by Phaidon, have you seen it? It is my prized possession. x shayma
Mi ha sorpreso cio’ che hai scritto sul libro di Niko, perche’ l’ho preso a Milano durante l’incursione cavolettiana (hai presente? 10 minuti dopo averti buttata giu’ dall’auto in corsa al Rai del Sempione detto Corso), e l’ho trovato esattamente come lo hai descritto tu :))))))
Semplicemente “commovente” (il libro).
stamattina ore 11.30 circa. dal lavoro.
vedo il titolo del tuo post e mi fiondo, lo apro e lo richuido all’istante, tutta gasata. non è una cosa che si può leggere al volo, neanche in pausa pranzo…
e allora adesso racimolo un po’ di energie e me lo guardo con calma, il tuo post postato lungamente nel tempo.
– donna hay non dico niente, che come si dice QUI ;) a roma “sfonni ‘na porta aperta” (solo che grazie, perchè io non lo conoscevo ancora)… quindi più prima che poi, so già che mi toccherà comprarlo…. (comincia ad andare molto, questo stile naturale, stagionale, sporco e sbrecciato, ma lo ammetto, mi piace anche tanto!)
– martha stewart condivido. è un libro che ho preso a parigi e che nonostante la mia epidermica antipatia per la tipa, a me piace molto (i primi biscotti che ho provato sono andati piuttosto bene, c’è da dire che in alcuni casi la quantità di zucchero sembra da approssimare per difetto, e anche del burro, e lo dico io che il burro non mi sconvolge mai più di tanto)… simpatico e molto carino l’indice “vestito”, e la chiusura con i suggerimenti (forse un po’leziosi, ma ce piacciono pure quelli!) sul packaging home made…
le foto invece mi hanno messo molto di buon umore! ho pensato “nessuno è perfetto, no?”
;)
*dada: ma ne esiste una versione en francais del libro nuovo di donna????
ciao.. commenticcio un po’ lungo. ma quando il gatto non c’è….
…mais Sigrid n’est plus à Rome maintenant… ;-)
(Salut Marie !!!!)
Recopieuse! voici les miens: http://www.marievito.net/News_View.aspx?Articleid=121
j’espère que tout va bien a rome et que tu repasseras bientot par turin…
@monica vannucchi: è vero quelle vetrate devono essere davvero stupende in una bella giornata di sole. Proverò presto.
Grazie.
E.
la mia metà da una vita per natale mi ha regalato il libro della prova del cuoco. uno schiaffo praticamente. ho il buono della libreria da un mese. ora so come integrare. grazie Sigrid. stiamo volando un pochino.
oh Sigrid, ma noi nell’angolo delle pecore nere ci volevamo delle sacrosante stroncature di ricettari e libri di cucina in generale; i romanzetti insulsi lo sappiamo anche noi come evitarli!
@enrico confermo 28 euro all’Open Colonna, bevande e caffè inclusi. Secondo me ha cambiato un po’ proposte ultimamente e non è per niente male, specie se c’è un bel sole che passa attraverso la vetrata!! Insomma, vale l’insieme, però ieri ho assaggiato una parmigiana di melanzane che era buonissima e sembrava avere qualche furba variante! voglio rifarla e poi ve la racconto :-) monica
ciao sigrid,
siamo state entrambe fulminate sulla via della libreria? ho avuto il week end del libro nel blog, poi passo da te e mi accorgo che ho altro da acquistare……. accidenti, bisogna che ci accordiamo!
un abbraccio grande
@Robi: thanks!
@Violetta: grazie allora del “tuffo” nel mio blog e attendo successive tue visite :-))
@Enrico
No, io mi tuffo in quelli altrui.
@enrico:
nel senso che io sapevo 25 e non ci sono mai stata al brunch, in effetti, ma così riporta sul sito.
poi un’amica c’è stata questa domenica e ha detto 28 escluse bevande.
voilà!
@Violetta (33): grazie! tu anche ne hai uno?
@Robi: che vuol dire “ufficialmente”, ad esclusione del “coperto”?
Vale la pena andarci secondo te?
@ Enrico
Sono andata a vedere il tuo sito, complimenti, molto bello, sarà che aspetto da una vita d’andare a Parigi che é la mia città prediletta.
Forse in primavera.
@ sig:
ovviamente Seasons non è tradotto, vero?
@ enrico:
28 euro escluse bevande.
ufficialmente credo 25.
@Monica vannucchi: quanto costa il brunch all’open Colonna?
sì! avevo proprio voglia di nuove letture! adoro Donna Hay e ho seguito l’attività di Ruth Reichl come critica e scrittrice di piacevolissimi libri.
sono una tua silente fan da anni, ora ho un blogghino anche io! ciao! Tepperella
Dimenticavo, Sigrid, buon viaggio!!
Ah grazie aspettavo da tempo recenzioni (il portafoglio un po’ meno ;-)
Giro intorno a Seasons da un po’ e ne ho una voglia matta adesso ancora di più.
Gourmet anche lui devo procurarmelo diventerà un pezzo d’antiquariato (bella la tua osservazione sulle bibbie ;-)
Martha Stewart di per sé non mi ha mai particolarmente interessata pero’ il libro sui biscotti mi piace tantissimo, perché spazia, si scoprono nuove tradizioni, è goloso. Sono d’accordo sulle foto alcune sembrano prese nell’iperspazio.
Infine, carinissimo l’angolo delle pecore nere (e ce ne sono:-)
Buon pomeriggio a tutti!
..in raltà il consiglio vale per tutti!
…Sigrid ma tra i tuoi libri c’è per caso anche “Le ricette del cuore”? .se non dovessi averlo, te lo consiglio…è buono, in tutti i sensi
che bello questo post!
però, insomma: sto aspettando da bol un ordine di circa una decina di libri e mi hai già fatto mettere in wish list Seasons e The modern vegetarian (non sono vegetariana, ma trovare un modo per mangiare di più le verdure non può che farmi bene).
un solo appunto, per quello che leggo qui: ecco, il gelato di genziana e caramello al frutto della passione non mi evoca come prima cosa “semplicità reale” come dice il titolo del libro (poi non metto in dubbio che sia buono eh)
su Martha Stewart concordo su tutto, anche se poi sbirciando il suo sito si trovano sempre cose carine. per nigella mi è molto simpatica, ma dal punto di vista culinario….
Bellissime le tue recensioni, mi sono fatta un’idea su quale libro acquistare per primo.
Cavoli che biblioteca!!! Nella mia posso dire che ci sono solo cartacce a questo punto!!
PS: Sigrid ho provato la tua ricetta del plum cake e con il tuo permesso ho apportato delle modifiche (diciamo nel gusto) mi piacerebbe sapere cosa ne pensi,naturalmente ti ho citato come autore con 2 link. Cmq era (perchè l’ho divorato) favoloso,complimenti come sempre!!! Ciao Donatella
Sii post necessario, come sempre brava..
chi ha detto Nigella?…vi prego no..
ciaoo a tutti
Buon viaggio Sigrid!
Grazie per i consigli, come sempre dopo questa rubrica io vado in bancarotta.. mannaggia a te! eh eh
bellissima la sezione delle pecore nere, fa comodo anche quella!
Mi incuriosisce molto Gourmet Today (peccato le foto) e desidererei avere i libri di Hay e Stewart.
@Giulio: molto bene, grazie:)))
Ciao sigrid, belle e utili recensioni, grazie. Ci pensavo ieri che ero da Colonna al brunch della domenica al Palazzo delle esposizioni di roma, e c’erano esposti sui tavoli un bel po’ di libri di cucina; li ho sfogliati, ma in due minuti non sempre è facile capire. uno sulla sua cucina mi ha molto incuriosito: le ricette sembravano appunto fattibili anche in casa e le foto accattivanti; ne sai niente? monica
Grazie Sigrid!
concordo con laroby…Nigella è simpatica, dai! (anche se, come mi fa notare sempre mio marito, non s’è visto mai uno chef che cucina col giubbettino di Jeans :-))
Chiaramente non poteva mancare Donna Hay…bisognerà che lo compro!!! un kiss, Marti
ho scritto giusto un post sull’ingrediente perduto di stefania barzini! L’hai letto? Io l’ho trovato bellissimo! Grazie per le tante dritte
Grazie per la lista! Mia mamma mi ha regalato Gourmet Today per mio compleanno quest’anno e devo dire che all’inizio non ero molto esaltata. Era un po’ overwhelming… Un mattone! Tutto quel testo, senza foto… Ma alla fine mi ha conquistato con l’organizzazione dei capitoli, le ricette stupende, e la nostalgia per la rivista che (ahime’!) non c’e’ piu’.
grazie mille, io appassionata di libri di cucina sicuramente ne farò tesoro
Mi incuriosisce “Dino Express”. Dove si trova?
Grazie molte.
Enrico
Ciao Sigrid, buon viaggio e buona permanenza :-)))))))))
Amo i libri, tutti. Amando cucinare amo anche quelli di cucina, fodd style e cerco avidamente notizie come queste postate da te. Mi faccio spesso incantare da copertine o da nomi eccellenti che promettono contenuti che in realtà poi deludono. Chi meglio di un’esperta come te (è non è una sviolinata ma una considerazione oggettiva) per dare consigli a tal proposito?
Personalmente questo we sono stata un pò “fregata” da 2 libri di Ernst Knamm…ma le foto sono così belle che gli perdono il resto! :-)
p.s. : sulla Martha sono d’accordo ma la Nigella mi è così simpatica !!!:-)
Bellissime queste recensioni, mi incuriosioscono molto Seasons e Gourmet Today…prendo nota, magari è arrivato il momento di farmi un bel regalo ;)
anche io aspettavo questo tuo post!!!
Lo sapevo, lo sapevo che non dovevo leggere questo post… ma tirare dritto e aspettare pazientemente il prossimo!
Qua, la “lista della spesa”, che sia di utensili da cucina o di libri, si allunga vertiginosamente! Aiuto!!!
Comunque grazie Sigrid, è sempre utile questa tua “rubrica” di letture culinarie!
Corro ad aggiornare la mia lista desideri ;-)
Cosa desidero da un blog……..che qualche volta mi sorprenda, fatto!!
Chapeaux Sigrid
P.S. Leggere davanti al camino accompagnati da cioccolato fondente non concato e Recioto della Valpolicella
… Quello di Donna Hay e quello sui biscotti vorrei andare a spulciarli in libreria appena ho un attimo … grazie dei consigli!
Ciao Sigrid, adoro quando ci fai conoscere un pò della tua biblioteca culinaria! GRAZIE!
p.s. TI PREGO TI PREGO TI PREGO, vero che farai un cavoletto libro vol 2??? Non subito, certo, ma prima o poi!!!!!!!!!!!!!
Baci
A
Donna Hay Bill granger Nigella anche per me erano regali di Natale :-)
P.S. grazie al tuo libro ho fatto un figurone coi miei regali di Natale ;P Hanno apprezzato tantissimo
prendo buona nota dell’angolo delle pecore nere…andiamo di bottiglia di barbaresco, ehehe
ho passato weekend a leggere libri di cucina che bello!!!!