Manzo con patate dolci e sakè

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Okay, mo’ non è che vorrei stare qui a fare la vittima ma prima di dirvi qualcosa di questa prima ricettina in diretta quasi live from Kyoto vorrei fare una premessa (leggere con tono di voce lamenteloso). Dovete sapere che insieme al mio cucinotto giap ho ricevuto in dotazione esattamente quanto segue: un pentolino con coperchio, un padellino antiaderente ultraleggero, 4 ciotoline di legno, due taglierini, un coltello che grazie al cielo taglia anche (non era scontato) ma che in compenso ha una punta arrotondata (??!!!), poi 4 ciotoline, piatti fondi e piani IKEA (cavolo, sono arrivati fin qui i vikinghi?! :-), qualche bicchiere, postata, una spatola per il riso, and that’s that. Ad averlo saputo mi portavo mezzo armamentario. Vabbene, no, tanto lo sospettavo già da prima che non avrei trovato una cucina attrezzatissima (cioè, voglio dire, quale essere umano normale ce l’ha? :-) e comunque non se ne parlava proprio di portare global, grattugge e tutto il resto nella valigia. Detto questo, l’attrezzattura è scarseggiante, e a questo si aggiunge il fatto che la foto ve la beccate fatta di sera sotto la lucetta del ripiano di cucina (insomma, portate pazienza :-)

Ah, già che ci sono a farvi l’inventario della cucina, vi dico anche due alleati aka i miei nuovi amichetti: il bolitore (fin qui perfetto per il tè, il caffé e la zuppa di miso in bustina (quando il faut il faut), e sopratutto il ricecooker (ma chi segue twitter lo sapeva già), sono già due volte che lo uso e devo dire che è grandioso, basta buttarci dentro del riso giapponese lavato e dell’acqua in proporzione 2:3 e tutto il resto lo fa lui, il riso viene per-fet-to e non s’attacca mai nulla :-) Per il resto un paio di cose le comprerò (non troppo, siamo arrivati con 42 kg di bagagli, vabbene che ci siamo delestati di un paio di kg di torroncini e di passito di pantelleria ma insomma, più di tanto non penso di portarmi dietro ma ovviamente ne riparleremo quando si tratterà di fare i bagagli per il viaggio di ritorno, anche perché stamattina ho trovato un paio di negozietti niente male (ahiahi), ve ne parlerò più aventi :-) Però ecco, nota per più tardi, un giorno vi racconterò di quella volta che sono tornata dal marocco e che sembravo un’immigrante con le borsone di tela piene di roba e di quanto hanno sorriso quelli della dogana di fiumicino quando mi hanno visto arrivare, per dire…

Oh, altra micropremessa: l’idea in questi mesi non è di fare della cucina giapponese rigorosa, anzi :) L’idea è di fare, come del resto faccio spesso, delle associazioni libere con quel che ho per le mani (che è giapponese, ma non per questo le ricette poi sono tradizionali :-) Questo non significa neanche che prima o poi non arriverà anche qualcosa di tradizionale (come del resto c’ è già stato anche in passato :-). Insomma, nulla cambia, tranne forse un pochino gli ingredientie, anche se cercherò nei limiti del possibile di propinarvi ricette fattibili in italia (anch perché sennò che le scrivo affa’? :-)

Dunque, oggi, cioè ieri, stufatino estemporaneo di manzo. Prendesi una bistecchina di manzo (non una fettina, la fettina non esiste, non me la menzionare neanche, grazie :-), insomma un pezzo di filetto (senza grasso) alto 2cm, dal peso complessivo di 100g (certo che qualsiasi macellaio italiano vi riderà in faccia, insomma arangiatevi :-) e lo si tagli a fettine sottili. Far saltare il manzo velocemente in padella con un cucchiaino di olio di sesamo (non deve dorare deve giusto cambiare colore). Aggiungere un cucchiano di zenzero fresco tagliato a julienne sottile, 3 cucchiai di sakè, 3 cucchiai di salsa di soia, 2 cucchiai di mirin, e lasciar cuocere il tutto a fiamma bassa finché non inizi ad addensarsi. Aggiungere poi mezzo bicchiere di acqua, una patata dolce lavata e tagliata a fettine (non sbucciata, la buccia è buona :-), e far cuocere il tutto per 5-8 minuti, mescolando ogni tanto delicatamente. Servire con del riso e finire con un po’ di cipollotto affettato e una presa di peperoncino (nel mio caso, shichimi).

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piccola nota: il sake
Ora chiaramente non è perché sono in giappone da tre giorni che sono diventata esperta in materia. Niente di meno vero. Anzi, io veramente in giappone semmai bevo birra :-) Però visto che l’altro giorno ho comprato un bicchiere di saké (si trova in un po’ tutti i formati, dalla bottiglia di vetro classica al cartone di due litri passando per cartoncini di tutte le dimensioni fino ad arrivare a un vero e proprio bicchiere col coperchio, magari pensato come bibita superalcolica da passeggio – mi pare un pochino tanto svuotarsi un’intero bicchiere di alcool a 70% passeggiando per strada ma tant’è, vabbe magari serve giusto a chi ne ha bisogno in piccola quantità, via). Io ho preso uno di questi ultimi, pensando che tanto cosi vedevo com’era fatto sto coso, e che tanto io sta roba mica la bevo (vi ricordo che fa 70%, personalmente sono astemia di tutto ciò che supera il 17% :-)) n o t a : ho scritto una scemeta, il saké dovrebbe avere fra 18 e 20% di alcol, sul mio vasetto c’è scritto qualcosa in giapponese e 70%, se qualcuno sa a cosa si riferisce questo 70%, ce lo dica!! :-) L’etichetta invece l’ho scelta in base a un criterio poi puramente estetico, confesso :-) Beh dunque già che l’ho aperta per cucinarci, ne ho anche assaggiato un cucchiaino e, rivelazione: è interessante! :-) A parte poi che il saké andrebbe riscaldato a 40/50°, cosa che ovviamente non ho fatta, se ne avvertiva però chiaramente il profumo, complesso, modulato, qualcosa di acido e fresco che ricorda la prugna macerata e persino il limone, con un tocco anche cremoso, morbido. Insomma, non ci avevo mai pensato ma evidentmeente non è un alcool di quelli pesanti e monolitici che non fanno che bruciarti la gola, esattamente come per la birra, il vino & co esistono mille sfumature (e persone che fanno degli assaggi e compilano schede organolettiche). Il che significa anche che ‘saké’ di per sé non significa nulla (andrebbe menzionato con nome e cognome :-)… Scoperto questo, e saputo poi che vicino a Kyoto ci sono un po’ di produttori, vedrò di andare a visitarne uno, vi farò sapere :-)

94 Commenti

  • Alelunetta ha detto:

    La mattanza dei tonni e la mattanza degli uomini, spesso troppe affinità..
    http://www.youtube.com/watch?v=kXHJmrVHfFk

  • Violetta ha detto:

    Ho letto la pagina del corriere, devo precisare le le ammiratrici di Sigrid hanno anche 58 anni (come me)cucino con piacere da 35 anni per la mia famiglia, ho un marito e due figli grandi.
    Non so se sono una femminista o una casalinga o una lavoratrice fuori casa (anzi ho l’ufficio in casa)credo tutte e tre le cose che cerco di fare bene e con passione. Non sono frustrata perchè amo le cose che faccio, ho da sempre suddiviso i lavori in casa con mio marito, la cucina resta comunque il mio regno. Amo la tradizione e le innovazioni (ora mi sento minimal)che dire, questo é un bel luogo dove potersi rilassare e sentir parlare di cucina ma anche di altro. Cia a tutti.

  • Lilly ha detto:

    ah ecco…sto leggendo adesso tt sul tonno rosso…scusate!

  • Lilly ha detto:

    Ciao Sigrid,scusa ma rileggo solo adesso la tua risposta! cInnanzitutto, come mai hai smesso di mangiare il tonno?!? sei stata male o …?
    Per quanto riguarda la tua domanda, nn saprei…qui lo chiamano “tonno al sesamo”…;-))
    Bacio

  • Violetta ha detto:

    @ elena(86)sono d’accordissimo con te

  • giulio (runner) ha detto:

    @BarbaraT: in dosi normali la noce moscata non produce nessun effetto neurologico.
    In dosi elevate (oltre i 30 grammi)può generare convulsioni, palpitazioni etc, non è mortale ma non è divertente.
    Ora siccome 30 grammi sono più di 6000 cucchiaini da tè direi che possiamo continuare a fare i nostri tortelli di zucca con serenità.
    Viceversa fate attenzione a non dare la noce moscata al cane o peggio al gatto, lì è parecchio più pericolosa la faccenda.

    Spesso si trovano delle bufale incredibili propagate da giornalisti che orecchiano un articolo medico e naturalmente non si sognano di verificare dettagli come le quantità (numeri? questi sconosciuti…)
    In pratica anche se bevi 6000 bicchieri d’acqua dopo non stai molto bene.

  • giulio (runner) ha detto:

    Ne torno da Identità Golose. Bertan e Uliassi hanno dato spettacolo. Veramente interessante…

  • elena ha detto:

    @violetta a me sembrava abbastanza chiaro: io amavo moltissimo il tonno rosso ma non lo mangio piu’ da tempo, sigrid idem ….e ha dato una spiegazione molto precisa e dettagliata ….Penso avrai letto sui quotidiani , anche ultimamente, sull’argomento possibile estinzione ed anche, come dice sigrid ,che l’unione europea deve limitare ulteriormente( si parla proprio di proibire per un certo tempo)la pesca.
    verissimo anche che purtroppo quasi tutto il tonno rosso va in giappone ….. ma se si estingue si estingue per tutti noi compresi ,poi ciascuno fa quello che vuole, per l’amor del cielo ma un piccolo sacrificio per poter avere una normale popolazione di tonni si puo’ fare , e questa problematica poi include altre specie come gli squali che cita aniko ……e altre ancora. non sono vegetariana ma visto che siamo sempre di piu’ qualche limitazione ( si fa per dire , le limitazioni le ha chi muore di fame) ed un consumo piu’ consapevole non puo’ che aiutare a conservare un equilibrio del pianeta . gocce nel mare magari ma tutto serve.

  • Laura ha detto:

    Ih, ih, ih…quattro commenti a nome “Laura” uno in fila all’altro!
    Ups, cinque, adesso!

  • Laura ha detto:

    Diecimila contatti al giorno? Wow, complimenti Sigrid, te li meriti tutti!
    Sono approdata a questi lidi da poco, ma ho subito intuito che il Cavoletto è proprio una…perla!

  • iomilanese-laura ha detto:

    scusi, pardon, come gorgheggia Paolo Conte! meglio cliccare questo http://archiviostorico.corriere.it/2010/gennaio/30/Neofemministe_Ritorno_cucina_co_8_100130038.shtml
    ciao

  • iomilanese-laura ha detto:

    buongiorno Sigrid. Su twitter chiedevi a qualche anima buona di scansirti la ormai famosa pag del corriere, guarda qui http://archiviostorico.corriere.it/2010/gennaio/30/neofemministe_ritorno_cucina_co_8_100130001.shtml
    il post di ieri mi ha fatto morire dalle risate. Tu che a Kyoto fai la giapponese con la fotocamera (made in Japan I suppose!)tra gli scaffali della coop. solo tu, come la canzone!!! soggiorno felice, ciao

  • lauraH&M ha detto:

    @prudenza(49)
    La vaniglia di Reunion: l’ho ordinata i primi di dicembre e ci ha messo un mesetto abbondante. Ho dato la colpa alle festività natalizie ma temo che i tempi siano comunque quelli…
    E’ molto buona anche la loro curcuma, profumata e più “fiorita” di quella indiana. Insapore invece la vaniglia in polvere.
    Ora comunque ho ordinato altra vaniglia per fare l’estratto, a chi interessi
    http://www.cilieginasullatorta.it/2009/08/estratto-di-vaniglia-homemade.html
    Ho ordinato anche il pepe selvaggio e il massale…
    Vi saprò dire…

  • Monica ha detto:

    note nippo (ne avrai ricevute tante!!!)
    ti consiglio di fare una gita a Kobe. E’ una città piena di pasticcerie…..da non crederci. ci vogliono solo trenta minuti di treno sa Kyoto. e ti consiglio anche di visitare l’università del desin di kobe. lì hanno fatto un concorso di food design per i dolci. cose incredibili!!!!!
    a kyoto ho bevuto uno dei caffè più buoni della mia vita. se mi ricordo il nome del locale torrefazione te lo mando.
    ti auguro buon sopralluogo.
    un saluto
    monica

  • Violetta ha detto:

    @elena (78) ma io non ho capito se qui si é pro o contro, mi pare un guazzabuglio.

  • elena ha detto:

    hai visto sigrid che avevo ragione? che se tu parli del tonno si scatena la discussione utilissima anche su altre specie e sull’uso piu’ consapevole delle risorse del nostro pianeta? evvai ………

  • Giu ha detto:

    @marguerited
    Sigrid non e’ in giappone. Fa solo finta. Aveva un sacco di foto e ricette gia’ pronte dal viaggio dell’anno scorso, e ora fa finta di stare li.

    @bararaT
    Ho preso una volta un kit con dentro 2 palette grattuggianti con anesso coso di plastica salvadita. Poi a parte una lima (zester) per il parmigiano. In generale la nocella la faccio con la paletta a grana piccola, e va benissimo. Il coso dedicato nun ce l’ho (che’so’ povero io che credi…).
    Per la quantita’ eccessiva non so, magari provo a sniffarla e ti faccio sapere.

  • Marguerited ha detto:

    che belli questi post che vengono da lontano, ma devo essermi persa qualche puntata, come mai Cavoletto è finita in Giappone? (appartengo alla categoria di quelli che si fanno i cavoli degli altri…….) !!!!!
    quanto mi sono piaciute le foto del super……
    a presto
    Marg

  • barbaraT ha detto:

    giu
    ma la microplane c’hai quella apposta per la noce moscata? o usi quella per il grana e gli agrumi?
    noio qui siamo microplane dipendenti… quella per la noce moscata è micidiale.. grattugia mezza noce moscata in un nano secondo, senza rischi per la manicure (non che la cosa abbia importanza visto che porto le unghie più corte dei maschi, però..)
    ma qualcuno ha informazioni attendibili sul fatto che la noce moscata in quantità eccessive potrebbe essere tossica?

    appena riesco a ricaricare la prepagata, ordino pure io questa fantasmagorica vaniglia di reunion… poi mi stanno troppo simpatici i titolari che hanno lasciato un messaggio a cavoletto qualche post fa!

  • Alessandra ha detto:

    Ben svegliata Sigrid! Noi qua andiamo a letto..(ih ih..questa cosa banale non so perchè mi fa un sacco ridere!:-))

  • Vincenzo Pagano ha detto:

    @unafinestrasullago chiedo scusa per la risposta qui da Sigrid ma il tuo link non sembra funzionare. Anch’io ero curioso del Frenchie e dello ze kitchen di William Ledeuil, ma non ho avuto tempo di andare. Vedrò di mandare in onda i due servizi relativi :-). Se puoi/vuoi vai sul mio sito e mandami il link corretto ;-)

  • Giu ha detto:

    A quest’ora il Cavoletto dorme…
    sogna…
    e cosa sogna il Cavoletto in giappone?
    Apriamo un dibattito? :)))))))))

    Io dico che sogna Doraemon e il suo tascapone.

  • Paolo ha detto:

    nooo ti leggo sempre ma ora non ho resistito il mio sogno il giappone!!
    come sempre eccezionale!

  • titona ha detto:

    mi associo a chi si stupisce del fatto che sigrid legga tutti i commenti. molte non si prendono neanche la briga di rispondere. giu, ho riso tanto e mi sono riconosciuta nella disavventura con la noce. scura, durisssima, impossibile da grattugiare. com’era il sugo?
    no tonno. no spada. no salmone.
    se si può pesce azzurro. o il pescato di giornata. brava! chi ha seguito lanci la nuova “moda”
    buon…giorno?

  • marzia ha detto:

    scusa… una domnanda personale…. che fine gli hai fatto fare al cane???

  • Valeria ha detto:

    domandina pratica: l’appartamento ve lo ha trovato l’università o lo avete trovato voi? nel secondo caso, hai qualche sito da suggerire?
    grazie,
    Valeria

  • Nicochan ha detto:

    ciao, sono appena tornata dal Giappone, se ti capita ti consiglio di visitare a Kyoto un negozio di ceramica/caffè che si chiama Ten (天), è alla fine della stradina in salita che da Gion porta al Kiyomizudera. Hanno un cheesecake al matcha fantastico.

  • Aniko ha detto:

    Ciao a tutti,
    Approposito di tonni e altre specie ‘mangiate’ in particolare in estremo oriente

    Consiglio a tutti di leggere il libro :

    IL MONDO D’ACQUA di Frank Schatzing

    Sarò un po’ guastafeste:
    Sapete come muore uno squallo ?

    Shanghai.
    Il signor Huen sa cosa fare .è seduto nel suo ristorantino ed elenca una serie di ingredienti : servono lardo e petto di pollo ,zenzero
    affettato sottilissimo ,cipollotti e un buon fondo di cottura di pesce o manzo….
    Ah già poi c’è l’ingrediente principale : naturalmente c’è una bella differenza tra usarlo fresco e usarlo essiccato dice il signor Huen .
    In quest’ultimo caso ,occorre lasciarlo a mollo per tutta la notte quindi cuocerlo a fuoco lento per due orette.
    Le cartilagini devono rompersi ,senza pero diventare troppo molli. Poi si getta via l’acqua e si passa alla fase successiva ,
    durante la quale l’ingrediente si condensa in una specie di salsa per
    eliminare le ultime tracce di sapore di pesce. Ogni bravo cuoco ha la sua ricetta segreta
    O almeno, lui ha sempre fatto cosi se non disponeva di pinne di squalo fresche. La richiesta è elevata, perciò vengono spesso offerte essiccate
    IL nostro amico sa che alcuni clienti non vanno più al suo ristorante da quando ha eliminato le famose pinne di squalo dal menu …però ha anche visto come le pinne arrivano al
    mercato e che cosa accade ai loro proprietari….

    Che cosa succede agli squali ?

    Siete di costituzione robusta ? Bene. Allora immaginate di essere uno squalo e di vagare in mare aperto.
    All’improvviso scorgete una prelibatezza ,un bel pesce grosso,stranamente già tagliato a metà.
    Non vi interessa gran che : avete fame perciò ingoiate l’esca, perché è di questo che si tratta.
    Di colpo, vi ritrovate appesa a una lunga corda Cominciate a dibattervi, però avete un amo infilato da qualche parte nella bocca.
    La fune, lunghissima e molto resistente
    Vi trascina, metro dopo metro. Cercando disperatamente di liberarvi non fate altro che avvolgerla più volte intorno al corpo e sentite che vi penetra dolorosamente nella carne.
    Le forze vi vengono meno.
    Davanti ai vostri occhi cala l’oscurità. Poi vedete lo scafo di un’enorme nave.
    Un attimo dopo , qualcuno vi tira fuori dall’acqua. Salite sempre di più,quindi atterrete sul ponte.
    Un uomo vi estrae l’amo della mascella con uno strattone, lacerandovi il palato.
    Un altro guarda la scena ,poi estrae un lungo coltello vi solleva per la coda e vi trancia le pinne con alcuni colpi rapide….
    Infine vi ributta in mare.
    Non siete morti, bensì soltanto mutilati e condannati a una fine atroce.
    Dovete sperare che qualcuno vi scorga il prima possibile e vi divori ,ponendo cosi termine alle vostre sofferenze.
    Ma non accade,perciò affondate perché non potete più nuotare né cacciare
    e vi spegnete molto lentamente.

    Benvenuti nell’inferno degli squali.

  • @Vincenzo Pagano, anch’io ero a Paris des Chef ed ho assistito all’evento in contemporanea a M&O. Ho visto anche Gregory Marchand ma non siamo riusciti ad andare nel suo Frenchie. Trovo ottimi i prodotti Saveur&Sens (ho fatto un bell’ordine per il mio concept!). Abbiamo mangiato, con piena soddisfazione a Le Chateaubriand.

  • Violetta ha detto:

    Vogliamo parlare della pesca delle balene da parte dei giapponesi?

  • Vincenzo Pagano ha detto:

    Scusa Sigrid, vado completamente OT, per dirti che sei sul Corriere della Sera :-)

  • GiulianaGiu ha detto:

    Se posso aggiungere anche il salmone dovremmo controllare che sia selvatico o di allevamento bio perchè l’allevamento è così intensivo (galline in H2O) che li bombardano di antibiotici per i pidocchi e questi medicinali finiscono per avvelenare quelli selvatici che non riescono più a riprodursi.
    Se si vuole essere consapevoli di ciò che si mangia si può ma bisogna essere pronti, quello che si viene a scoprire può essere veramente provante.

  • GiulianaGiu ha detto:

    I vichinghi sono alla conquista delle alpi in questo momento, te li saluterò al loro ritorno ;-)

    Per il tonno sono con te al 100% una mia amica si occupa del monitoraggio della pesca da parte della comunità europea non potete immaginare, noi siamo grandissimi fan del sushi ma lo chiediamo solo e rigorosamente senza tonno. C’è un libro bellissimo che spiega lo scempio della pesca è di un’ambientalista svedese Isabella Lövin, che ora è europarlamentare per i verdi(sempre svedesi) leggerlo ti farà per sempre leggere i codici di pesca per evitare non solo l’estinzione dei pesci ma soprattutto quella di pescatori in nord africa e asia, poi ancora ci chiediamo da dove arrivano i disperati sui barconi……
    Il libro non è tradotto in italiano ma c’è in Japponese arriva in inglese e presto nelle altre lingue si chiama “Tyst Hav” che vuol dire mare silenzioso (se il pesce finisse….) il suo sito è isabellalovin.com Questa ragazza crede in quello che fa e lotta per il mare sul serio era una giornalista che scriveva per giornali e foodblog che per indagare sulla qualità del cibo ha scoperto quello che non avrebbe mai voluto. Scusa la lungaggine buona serata Giugiu :-)

    P.S. @Giu Sigrid ha la mia mail ;-P

  • Giu ha detto:

    @prudy
    La mia vaniglia e’ arrivata in meno di una settimana. A Budapest.

    @sigrid
    Sottoscrivo pienamente la questione tonno. Ho letto che nel mediterraneo ce n’e’ solo il 20% di quello che in realta’ ci dovremmo trovare. Ho letto anche che all’inizio di quest anno sarebbe stata dichiarata specie semi-protetta, ma mi pare che per adesso Big Pesca se ne stia fregando altamente. Da parte mia ho gia’ smesso di comprarlo da tempo. Ne ho ancora 3-4 scatolette che si mummificano in dispensa, e so che le dovro’ mangiare per non sprecarlo, ma nuovo non ne compro. Poi vedremo se abbiamo smesso in tempo o meno.

  • fe ha detto:

    Condivisibile appieno la scelta di risparmiare da questa sciagurata sorte i magnifici tonni (e non solo loro).

  • Riccardo ha detto:

    Ciao Sigrid, tramite un articolo su cafebabel di questa mattina ho scoperto chi sei e cosa fai su internet e come rendi onore a tutti i colori e le forme del cibo processato e allo stato naturale. sono fortemente colpito da tutto quel che fai. il cibo, l’arte del cibo, la storia del cibo mi ha sempre stregato. in casa cucinano tutti e anche i pasti piú frugali, magari quelli in piedi, sono spessissimo da narrare. forse un giorno dovrei. intanto, mi hai fatto venir voglia di tirare fuori le mie vecchie fotografie di cibo (frutta, piatti, cruditá, cucinerie etc) e riconsiderarle per un qualche progetto. ho un blog in inglese come vedrai ma poco c’entra col cibo. da pochissimo ho un “blog´prova” per i momenti in cui posso staccare la spina e comunicarlo ai miei amici italiani back at home. quest’ultimo si chiama http: // goshto.blogspot.com niente di che. in ogni caso: aggiungo complimenti e congratulazioni per quel che fai e ti auguro un’ottimo soggiorno in giappone. verrai mai qui in cina per qualche periodo? ti aspettano migliaia di mercati e cucine accattivanti.

  • elena ha detto:

    grazie sigrid, come ho gia’ detto se l’avessi scritto io sarebbero tutti svenuti dalla noia , invece sono sicura che tu qualche mangiatore/trice di tonno lo hai convertito……e aggiungo che io adoro il tonno come cibo ma il mondo e’ pieno di cose buone da mangiare senza farne estinguere altre.
    …acc …ai dissennati divoratori giapponesi.

  • Crician ha detto:

    Ciao complimenti e sincera invidia,

    per chi chiedeva info sul rice cooker Zojirushi:

    non è malaccio anche se base base senza timer, controllo umidità e mille altre cosucce. In pratica un rice cooker tecnologia anni 60 (il mio modello ricorda per design la navicella del dottor Rao in Conan il ragazzo del futuro), che è proposto per il mercato europeo. Nota positiva non ha problema alcuno di voltaggio o altro e aggiungo che svolge egregiamente il suo lavoro. E’ invece molto più problematico recuperare del buon riso giapponese, che può essere comunque sostituito senza infamia e senza lode dal tipo originario marchio COOP a patto che non sia troppo vecchio.

  • Alessandra ha detto:

    Buongiorno Sigrid!!:-)

  • Marcellagiorgio ha detto:

    Buongiorno Sigrid! e buona giornata!
    io vado a dormire..chissà cosa troveremo qui domani…

  • Alemu ha detto:

    io ci ho messo 31 anni per scoprire il bollitore (per tè e tisane in ufficio) e la meraviglia dei pochissimi minuti per arrivare alla temperatura. tsè, altro che microonde…

  • AriannaPezzato ha detto:

    Sigrid, pure io ho avuto il tuo problema[se non pure peggio..] con gli utensili da cucina..
    Ho affittato una stanza in una casa alla periferia di Tokyo.
    La cucina dava sulla toilet, o forse la toilet dava sulla cucina, non so…era tutto lì, in 8-9 metri quadri. Due fuochi, un bollitore, tre padelle e un mestolo. Un paio di ciotole spaiate, cucchiai e coltelli di diverse forme e tazze in numero impressionante..
    Ho scoperto dopo qualche giorno che, una risorsa preziosa per rimpolpare la scorta esigua di utensili era il negozio “tutto a 100yen”.
    Con 2-3000 yen puoi rifornire l’armamentario di oggetti che ti serviranno durante il soggiorno e poi lascerai lì senza troppi rimorsi :)

  • Sigrid ha detto:

    ps. a proposito di tonno, questo link qui riassume abbastanza bene una serie di cose:
    http://www.agireora.org/info/news_dett.php?id=896

  • prudenza ha detto:

    @laurah&m
    anch’io ho ordinato la vaniglia della Reunion, mi puoi dire quanto tempo impiega per arrivare? Visto che l’ho ordinata all’inizio di gennaio comincio a perdere le speranze.C’è da dire che io abito nella sperduta calabria!

  • Sigrid ha detto:

    @marina: hihhihi, sorpresa :-))

    @fe: beh, diciamo che sono umana, e quindi imperfetta, anch’io, insomma, non rispondo sempre sempre a tutto, ma euhm, faccio quel che posso, lol :-)

    @elena & i tonnivori impenitenti: Bene, ha ragione Elena a chiedere… dunque, perché non acquisto più tonno? (veramente potrei aggiungere il pesce spada…) Perché io amo il tonno. Lo amo come sapore, cibo, ma anche in quanto pesce, essere vivante, lo trovo bellissimo, per mille motivi, per come vive, persino per il fatto che la sua mera esistenza abbia permesso a intere collettività di campare, per tanto tempo. Ora, a parte che in effetti un’altissima percentuale del tonno rosso del mediterraneo (il 90 credo) finisce in giappone, mentre il famoso pinne gialle (in scatola ) è un prodotto del’oceano indiano, sappiatelo (è una legge del mercato, passiamo, anzi no, è riccollegabile a un’altra cosa che mi sta a cuore ed è di non acquistare pesce che sia stato pescato all’altro capo del pianeta, vedi pangasio, pesce persico, totani del pacifico e robe così). Sui tonni però, cosi come del resto su molte altre specie ittiche, c’è da porsi seriamente il problema della sopravivenza della specie. Fin qui il tonno di allevamente è una cosa rara e costosa (credo solo in australia, morale della favola, quando arriva in italia costa più del tonno pescato). E siccome il tonno è un pesce modaiolo, mi è capitato più di una volta di veder transitare nelle cucine dei ristoranti dei tonnetti francamente sotto dimensione legale, perché non c’è niente da fare, la gente vuole il tonno (e non sto chiaramente accusando l’intera categoria ma capisco anche il punto di vista dei ristoratori – i clienti a volte sanno essere intransigenti, anche se certi ristoratori riescono benissimo a spiegare che si mangia ciò che c’è di pescato, però quella è un’ottica nella quale anche noi, clienti, dobbiamo entrare). Anzi, segnali che i ristoranti relais&chateaux hanno da poco bandito il tonno dai menu, mossa di comunicazione o meno, trovo sia una buona cosa :-) Comunque, la sostanza è: io non voglio essere partecipe di tutto questo (anche se il vero problema non è tanto il tonno che si consuma in italia ma quello che viene acquistato dai giapponesi, che sono disposti a pagarlo carissimo, ma il problema vero non sono nemmeno i giapponesi quanto l’Unione Europea che dovrebbe regolare la pesca), insomma, io non voglio che fra dieci anni (anche meno, veraente, dicono) di tonni non ce ne siano più, preferisco non mangiarlo ora ma poter farlo assaggiare ai miei ipotetici figli, per dire, e quindi la mia piccolissima e inutilissima decisione è stata di non comprarlo più. Tutto qui :-)

    @lauraH&M: ah, ecco, già, vero, l’avevo intravvisto ma poi scordato, grazie per avermelo ricordato! :-)) ps: eccerto che ti riconosco dal solo nic! ;-)))

    @caffettiera: è che io non saprei in cosa friggere :-))) (eppoi non vorrei far puzzare l’intero quartiere, anche :-)))

    @elisa: non è che stia snobbando tokyo, l’ho vista, non è che l’abbia odiata e riconosco tranquillamente sia intrigante, però io per quel che cerco e per quel che mi piace mi ritrovo molto più in Kyoto, per adesso :-)) Anyway grazie per le dritte, ci penserò! :-)

    @laroby: nooooo?? guarda, avrei davvero voluto vedere le facce dei commensali, sul serio!! :-))))

    @margherita: sinceramente non ti so rispondere! Cioè mi sono limitata a dare un’occhiata alle confezioni, siccome poi non saprei cosa c’è scritto sopra, beh, euh… :-))) (anzi veramente non saprei nemmeno cosa mangiano i bimbi italiani di quell’età :-))

    @giulianagiu: la potevi scrivere solo tu quella risposta!! :-)) Salutami i vikkinghi!! ;-))

    @alessandra: si ma domani, cioè oggi, è sabato (e di post nel weekend non ce ne sono :-) Buon riposo & a lunedi! :-)

    @graz: visto che fico che è polarize?! :-))))

    @alessandro: ecco, grazie, meno male che tu ce l’hai un cervello in grado di funzionare (io missà che sono ancora un pochino jetlaggata :-))

    @unafinestrasullago: scoperto tomoko nagao qui e ora, grazie a te!! (demenziaaaleee :-)))

    @cobrizio: beh, intanto, giusto ieri mi scriveva Keiko da Londra che lei ormai il riso lo cuoce nella sua le creuset e in effetti non mi sembra male come idea :-D In realtà i ricecooker mi sembrano aggeggini super semplici, non fanno nulla che scaldare il tutto, hanno un timer e poi ti tengono il riso al caldo, E basta. Quello che ho qui a casa è un toshiba, non del tutto identico ma abbastanza simile a questo (tranne ad avere tutti i pulsantini in giapponese :-)
    http://www.toshiba.com.my/images/product/xb/RC/rc-10lmim.jpg

  • Marina ha detto:

    Sigrid, ti lascio qualche giorno e ti ritrovo a Kyoto! questa proprio non me l’aspettavo! ;-)

  • Giu ha detto:

    @caffettiera
    Beh ha un aroma molto intenso. Molto di piu’ della buccia che ho provato a piallare.
    Per l’uso diretto ti sapro’ dire la prossima volta, perche’ questa ovviamente e’ andata in malora. A naso direi che e’ piu’ intenso di quell’altro, ma poi vallo a sapere com’era l’altro… della serie: se ne trovi in giro solo un tipo, come fai a fare confronti? Ecco, ora almeno posso farlo tra 2 tipi, questo si’.
    La vaniglia e’ comunque spettacolare.
    Le altre spezie devo provarle, ma dubito che possano essere scadenti :)

  • fe ha detto:

    Ah che bello un italiano che lavora in Giappone, all’Università! Complimenti, e auguri! Vorrei ringraziare molto Sigrid per questa stupefacente capacità di risposta. Mi lascia di stucco ogni volta constatare che legga Tutti i commenti e vi dedichi tanta attenzione.

  • elena ha detto:

    brava sigrid, io ho smesso da tempo di mangiare tonno e non gliene frega a nessuno ma se lo dici tu sicuramente qualcuno iniziera’ a seguirti, spiega ed insisti ti prego…..adesso che sei nella terra dei divoratori dissennnati.

  • lauraH&M ha detto:

    Magari la conosci già, ma ti segnalo il link di una recente guida gastro-glamour di Kyoto, edita da uno dei blogger più fetish (sempre in senso gastronomico) in circolazione…
    http://chubbyhubby.net/blog/?p=586
    sogni d’oro…

  • Caffettiera ha detto:

    @Giu: LOL Ho appena scoperto di aver assolutamente bisogno di una noce moscata ‘vera’. Ma almeno, come sono? Si sente la differenza?

    Per Sigrid, sei davvero eroica a ridurci con l’acquolina in bocca anche con una cucina ridotta! Vorrei dirti che sara’ una sfida interessante, ma almeno per me, avere per mesi una microcucina e un sacco di ingredienti nuovi da studiare e’ stato solo frustrante. L’unico vantaggio e’ che ho riscoperto la frittura, e’ davvero versatile quando sei senza forno…

  • dada ha detto:

    Niente da dire è sempre uno schianto passare qui, per quello che scrivi, come lo scrivi, i grandi dilemmi del 70% (ma come sono precisi ed elaborati questi giapponesi)…e poi arriva Giu giusto per non farci sentire troppo spaesati ;-).
    Un abbraccio europeo!

  • Giu ha detto:

    @gloria + laroby
    Mi sono sentito come il Coyote di Road Runner mentre cade nel precipizio e guarda verso lo spettatore, col cerino bruciato tra le dita e fa ciao ciao con la manina…

  • Giu ha detto:

    @Giulianagiu
    Io te le manderebbi se avrebbi l’indirizzo.

  • Elisa ha detto:

    Sbagli a snobbare Tokyo, lì c’e’ ogni desiderio materializzato in forma solida e acquistabile, ovviamente anche in campo culinario.

    Un piccolo consiglio; nel mio viaggio in Giappone avevo comprato DI TUTTO ed ero un po’ in crisi per la valigia. La cosa migliore è comprare quei bei scatoloni alle poste, ficcarci man mano gli acquisti e poi spedirli a casa via nave. Così si evita di spendere troppo e i pacchi arrivano in tempistiche umane (2/3 mesi dalla spedizione, se si sceglie la via navale).

    Se poi comprerai materiale cartaceo, la spedizione di quello costa pochissimo, io spedii 10 kg con poco meno di 50 euro. Tienine conto!

  • Giulianagiu ha detto:

    @Giu da morire :-)))))
    Mi mandi le foto della serata a Varese, per favore, per favore, ti prego ti prego ti prego……….forse è un pò troppo che dici?
    A presto Giugiu

  • LaRoby ha detto:

    @Giu: Ho le lacrime agli occhi :DDDDD Vedi che succede a voler sperimentare con le etnospezie??? Se ti può consolare però, io ne ho fatta una molto più grossa e con un piatto molto meno “esotico”: prima volta a Parigi, ordino la fondue bourguignonne. Arriva il piatto con la carne, arriva la forchettone lunga, arriva il fornelletto acceso. E io infilo il pezzo di carne sulla forchettona, e mi metto ad arrostirlo come un mash-mellows direttamente sulla fiamma. Solo quando la cameriera è arrivata, portando la pentolotta piena d’olio, ho capito perchè gli altri avventori mi fissavano inorriditi…. Che vergogna :((((

  • Gloria ha detto:

    Mi pare una preparazione interessante e anche replicabile, mi manca il mirin ma provvederò!
    @ Giu: mi ha fatto riderissimo…comunque se può consolarti ho imparato sulla mia mano che il microplane non perdona, ho ancora i segni da prima di natale!

  • Giu ha detto:

    Giu decide di fare dei mezzi rigatoni col pomodoro.
    E’ ora di pranzo. Non c’e’ nessuno che sappia cucinargli un qualcheboshi senzasushi, lui ovviamente non e’ in grado, e ripiega pertanto sul piatto che meglio nutre la sua radice italiana.

    Prende 2 spicchi d’aglio e li mette a imbiondire in 2 cucchiai di extravergine. Nel mentre apre una confezione di San Marzano DOP e la sfrucuglia con le mani, togliendogli il midollino centrale e la capocchietta.
    Butta il pomodoro nell’olio, e la pasta nell’acqua salata che intanto ha preso a sobbollire salata e impaziente.
    2-3 giri di cucchiarella, e puo’ aggiunge sale, pepe e basilico. Prende il grattuggino microplane, quello che triturerebbe pure i pepatelli (biscotto abruzzese che, se fatto asciugare troppo, e’ di una durezza orrenda), e cerca la noce moscata.
    Si ricorda improvvisamente del grande acquisto su ebay (il primo della sua vita)!
    La pasta intanto “bolle in pentola”.

    8 minuti.
    Corre alla borsa, estrae il sacchettino con le spezie, e risoluto cerca la noce moscata. L’ha ordinata da quel tizio del Madagascar, dal quale tutti sul cavoletto prendevano la vaniglia. Si era chiesto: “ma che ci avra’ mai di tanto speciale…” beh il profumo di vaniglia che gli invade istantaneamente la cucina, spiegano il resto. Quando ha ordinato pero’, non ha saputo resistere, e ha praticamente preso di tutto un po’. Oltre a 2-3 tipi di pepe, ha deciso di provare anche la noce moscata, tanto 6-7 pezzi gli basteranno minimo per 1 anno.

    7 minuti.
    Avvicina il grattino alla padella, e inizia a strofinare delicatamente la noce. E’ scivolosa. Che strano. Ci riprova piu’ volte, senza grossi risultati. Sempre piu’ forte. Nulla.
    Si scortica un po’ in superficie, ma poi di lasciarsi grattare… nemmeno l’idea.
    La mano scivola, il microplane non perdona. Il pomodoro diventa “al sangue”.

    6 minuti.
    Cerotto sul dito martoriato.

    5 minuti.
    Scatta il piano B, il tempo ormai stringe se gli vuole dare un qualche sapore a sto’ sugo. Prende il grattino, quello lungo, quello che da falegname.
    Sogghigna: “nocella, sei fregata”.
    Gratta. Nulla.
    Piu’ forte! Nulla…
    Non c’e’ verso di grattare sta’ caspito di noce moscata??? Eccheccavoletto!

    4 minuti.
    Mumble mumble… ma com’e’ sta’ cosa?

    3 minuti.
    (Primi segni di panico.)
    mumlbe mumble… noce… hm…
    gheriglio di noce…
    GUSCIO DI NOCE!!!
    Mappork!!!

    2 minuti.
    Prende lo schiaccianoci, ci mette dentro il moscocoso malgascio e lo schiaccia senza pieta’. Crack!

    1 minuto.
    Troppo tardi…

    Giu’ non aveva mai visto una noce moscata.
    O meglio, sono 15 anni che la usa praticamente tutte le settimane, ma non avrebbe mai nemmeno sospettato, che quella nella confezione fosse la noce intera.

    Anche oggi ha imparato qualcosa….

  • Tullia ha detto:

    Ciaoooo…grandissimo Japan restyling della home page! sei un mito!!!

  • Margherita ha detto:

    Fantastico reportage!
    Avrei una curiosità….c’è qualcosa di particolare nel reparto di cibi da bimbi sotto l’anno di età?
    Con che li svezzano insomma?

    Buone scoperte
    margherita

  • graz ha detto:

    Sono passata solo per dare un’occhiata e non ho tempo di leggere per bene. Dico solo che se a me venissero le foto come a te vengono le fotine prese lì per lì alla luce della cucinetta …

    beh se il miracolo accadesse immagino mi metterei a piangere dalla commozione!!

    (cmq ho fatto alcune foto olandesi con Polarize – thks ad un post di qualche mese fa – che mi hanno mandato in sollucchero!!)

    Ciau, nè
    /graz

  • Elena ha detto:

    ….aspettiamo foto della tua nuova bicicletta con te che pedali ;-)bellissimo il banner japan!

  • acquaviva ha detto:

    … come mi sento a casa!

  • shayma ha detto:

    well done, S, to have chosen your drink based on aesthetics alone! i would have done the same. xo shayma

  • E pensare che in Giappone c’è della ceramica da far impazzire. La deformazione professionale…. sentito parlare di Tomoko Nagao? La grattugia di ceramica bianca per lo zenzero ed il wasabi è eccezionale.
    Buone e belle cose. Gabri

  • Enrico ha detto:

    sayonara!

  • Giulianagiu ha detto:

    P:S. i vichinghi arrivano dappertutto soprattutto quelli dell’IKEA hihihi

  • alessandra ha detto:

    Ciao, Sigrid!! Che piacere leggere i tuoi post tutti i giorni…ci fai sognare e scoprire una miriade di cose nuove. La ricettina la voglio provare subito, la cucina fusion/orientale mi piace da matti. Raccontaci anche della provincia giapponese, di cui, francamente, si conosce molto meno. Al post di domani!!!

  • ALessandro ha detto:

    Cara Sigrid,

    forse ho una idea su cosa possa essere quel 70%…

    Sempre sulla pagina wiki, piu’ in basso si trova questa info:

    Junmai-shu (純米酒), “pure rice sake,” made from only rice, water and kōji, with no brewer’s alcohol or other additives. Before 2004, the Japanese government mandated that junmai-shu must be made from rice polished down to 70% or less of its original weight, but that restriction has been removed.

    A occhio e croce, dato che il giapponese non lo so ma utilizzando la tua gia’ citata tecnica “guarda e confronta” per l’interpretazione dei kanji :), mi pare proprio che corrispondano a quelli dell’etichetta.

    Da quello che ho capito, il riso prima di essere fermentato viene ripulito dalla parte esterna in modo da lasciare la parte centrale piu’ ricca in amido. Il 70 % sulla tua confezione probabilmente si riferisce al peso che rimane del riso dopo questo processo. Piu’ viene ripulito, meno impurezze rimangono nel successivo processo di fermentazione. Quindi, in linea generale un sake’ e’ piu’ pregiato se viene prodotto a partire da un riso piu’ raffinato (quindi con una precentuale in peso minore dopo la raffinazione).
    Speriamo che qualcuno sia piu’ informato di me e possa confermare o contraddire la mia ipotesi!

    BHe, Sigrid… a sto punto il tuo post sulla visita alla distilleria di sake’ diventa sempre piu’ urgente!!!! :D

    Ciao! ^__^

  • Cocò ha detto:

    Il 70% si dovrebbe riferire alla percentuale del chicco di riso usato. Più questa percentuale è alta più il sakè è scadente (un ragionamento stile spremitura olive).

    Salute

  • cobrizo ha detto:

    sono impazzita a cercare di acquistare una rice cooker seria in rete ma le più funzionali sono davvero le loro… qualcuno parla bene delle Zojirushi ma pare che ci sia un problema di incompatibilità di voltaggio. tu ne sai nulla?
    se puoi riesci a darci qualche dritta anche su questo, magari con un link per acquisti online? grazie.

    facessimo noi, comuni mortali, le foto serali così ;-))

  • Robiciattola ha detto:

    bella foto… nuova luce orientale

  • laranpensatrice ha detto:

    come mai non mangi più il tonno?

    com’è affascinante il giappone

  • Roryanna ha detto:

    Konbanwa Sigrid-san!E’ proprio un bel Blog il tuo: belle le foto, piacevole il testo e le ricette. Di nuovo complimenti. Ormai leggerti è una piacevole quotidianità che, in versione dal Giappone, come ho già detto, mi interessa particolarmente.Se poi trovi una marca di Sakè da consigliare… In attesa delle nuove avventure, un abbraccio e buona permanenza.

  • Giulianagiu ha detto:

    La ricettina è veloce ma sembra appetitosa, forse ora stai cucinando il prossimo post ;-)
    Buona serata Giuliana

  • Sigrid ha detto:

    @alessandro: giusto, hai ragione, mo’ correggo! :-) sono andata a rileggere la oce wiki ora, non ci avevo fatto caso prima. Detto ciò sul mio bicchiere (lato etichetta che non è in foto), c’è una dicitura 70%, ma a sto punto in effetti non è detto che fosse la gradazione alcolica, anzi se avessi usato un’attimo il cervello ci sarei arrivata da sola che li saremmo quasi all’alcool puro e che dovrebbe essere na roba inbevibile. Resta quindi a sapere il 70% di cosa?? :-)

    @apest: ci sono stata giusto oggi in un posto tutto a 100yen, e ho intravvisto anche il coso per panini :-) la grattuggia per panko a cosa assomiglia??

    @ily, yes, ho appena messo su il ricecooker :-)))

    @stefania: a kappabashi ci sono stata l’anno scorso, sinceramente, si, certo, è divertente, però non sono veramente impazzita, tranne forse per qualche botteghina piu artigianale e quindi moooolto più costosa :-))

    @alessandra: breh, guarda, non lo so perché ma mi sento bene, tranquilla, insomma, si, certo, i nipponici, per aspetto e tutto sono diversissimi da noi (aggiungerei anche: molto più belli) e non li capisco quando parlano però, l’atmosfera nelle viette di kyoto è talmente tranquilla e serena che non riesco neanche a sentirmi fuori posto :-))

    @lilly: io ho smesso di mangiare tonno :-) Comunque forse intendevi il tataki di tonno??

    @fe: siamo a kyoto perché mio marito sta lavorando all’università di kyoto :-) Quindi non c’è nessuna altra tappa (se non che credo che qualche micro gitina in giro ci scapparà anche, tokyo non credo, non ci tengo in particolar modo :-))

    @laroby: quei orologi servono anche a me ;-))

    @laurel: ne sono curiosa anch’io, credo proprio di andarci (evvai di sake quindi :-))

  • Apest ha detto:

    Ciao! MA CHE INVIDIA!
    Amo il Giappone incodizionatamente e spero un giorno di avere una casetta di legno con un giardinetto di bambu’ appena fuori Kyoto :)
    A maggio quando ci sono andata, sono arrivata in dogana a malpensa con una quantita’ indicibile di attrezzi di tutte le forme e dimensioni per la cucina, per il bento e ingredienti speciali per le mie sperimentazioni culinarie. Ti consiglio di fare un salto al Daiso, una specie di grande magazzino “tutto a 100 yen” dove troverai attrezzi di cucina favolosi. Io mi son portata a casa il “paninatore” Sand de Panda e la grattugia per il panko e non ne farei a meno per niente al mondo!!
    http://ep.yimg.com/ca/I/yhst-61255607925116_2087_36911586

  • Gian dei Brughi ha detto:

    la foto sotto lo spot della cucina è bellissima (e anche la ricetta sembra niente male!). Il bicchiere di sakè con etichetta mi ricorda invece sinistramente certi solventi che usavamo noi al liceo durante l’ora di chimica…

  • ALessandro ha detto:

    Cara Sigrid,

    volevo segnalarti che la precentuale in volume di alcool ( la gradazione alcolica per capirci) nel sake’ puo’ oscillare tra il 15% e il 20% e non 70% come scrivi sul post!
    L’ho letto qui:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Sake

    Ciaooo! Buona permanenza in Giappo! :D

    ALe

    P.S. Oddio, magari quello che hai acquistato e’ una versione mooolto piu’ alcolica! :}

  • Ily ha detto:

    @sigrid dall’orologio in alto pare proprio che sia quasi l’ora di cena giusto? come prima ricetta non mi pare sia andata poi tanto male!!
    Baci Baci

  • Stefania ha detto:

    Ciao,
    se passi per Tokyo devi assolutamente andare nel quartiere di Kappabashi. E’ un’area enorme piena di negozi per la cucina! Il bello e’ che i prezzi sono fantastici (devo dire che quando sono stata li ho comprato di tutto) ed hanno delle porcellane meravigliose oltre che tantissimi altri prodotti dalle insegne per i ristoranti, ai piatti ed ai sample raffiguranti il cibo.
    Tornerei in Giappone anche e solo per questo quartiere… Ti dico solo che la strada principale mi sembra che sia all’incirca 1 km. Buon viaggio e visto che stai a Kyoto visita il tempio Kiyomizu, famoso per il percorso dell´amore.

  • Alessandra ha detto:

    BELLLISSIMO..DAVVERO BELLISSIMO..ma tu come ti senti? voglio dire..gironzolando… Credo ancora ti sentirai tipo straniera in terra straniera 8giustamente!) ..Chissà quanto passerà prima che tu la avverta un po’ come “casa”..Io credo comunque non troppo!!! :-)

  • Lilly ha detto:

    Ciao Sigrid!
    Grazie per la ricetta veramente interessante ;-) adoro la cucina giapponese tant’è che…ieri sera col mio fida ci siamo fatti una mangiata da vergogna ;-P
    Tempo fa avevo anche fatto il corso di cucina giapponese e poi a casa avevo provato il salmone teriyaki…slurp…ma quello che amo di + è il tonno al sesamo!!! devo ritrovare la ricetta della salsetta…se nel frattempo te la vuoi fare dare…sarà ben gradita!!
    Un bacione e divertiti

  • fe ha detto:

    Mammamia che bello avere un inviata del genere a Kyoto. Seguirò con moltissimo interesse. Ma come mai proprio Kyoto? Sarà l’unica tappa o contate di spostarvi anche presso altre città? In ogni caso buona permanenza, e grazie davvero dei reportage, qualunque notizia dall’impero del sole è ghiotta.

  • Luigi Maniscalco ha detto:

    Ciao Sigrid!
    Come sempre basta un tuo scatto per far venire l’acquolina… poi io adoro la cucina giapponese, o anche “Japan Style”… meno male che mio fratello Andrea ogni tanto prepara qualcosa anche per me ;)

    A presto e… buona cena (vista l’ora!)

  • lauraH&M ha detto:

    Ciao Sigrid, non scrivo mai sul blog ma credo che mi riconoscerai dal nickname… :-)
    Mi vien da dire che – per unire l’utile al dilettevole – sei nel posto giusto per un set di coltelli di ceramica…
    Ti segnalo un posticino a Kyoto di furoshiki glamour; ne ho appena ricevuto uno acquistato in contemporanea da Antonio Marras…
    http://www.youtube.com/watch?v=NC7MH3EzBWM
    p.s. Mi è appena arrivata la vaniglia dal tuo spacciatore di Reunion… grazie per la dritta!

  • CorradoT ha detto:

    Va bene che la cucina jap e le loro porzioni non sono ingrassanti, ma vedendo le due ciotole la domanda sorge spontanea: non e’ che ci torni magrissima?
    (Snella=bene, Magra=male)

  • Laurel ha detto:

    Il saké buono e’ veramente un altro mondo rispetto a quello che si beve di solito ai ristoranti “giapponesi” in italia. Se riesci andare da un produttore a farne un post, sarei contentissima!

  • LaRoby ha detto:

    Buon pomeriggio Sigrid!! Bellissima la nuova iconcina Japan e grandiosa l’idea dei due fusi orari! Ci voleva assolutamente, per non correre il rischio di chiederti ragguagli urgenti su una ricettina, mentre tu te la dormivi beatamente :DDD

  • Sabry ha detto:

    …buonpomeriggio Sigrid … giustoooo? Carina sta ricetta ma non credo che la cucinerò mai…magari potrei mangiarla in Giappone se un giorno riuscirò ad andarci!!!

    Saluti e continua i cucinamenti… ti seguiamo con furore!!!

  • Luisa ha detto:

    Buongiorno Sigrid!!!

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