Katsudon

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Oggi nella famiglia della ciotola di riso con qualcosa sopra, volevo il katsudon :-)) Scusate se continuo con questi piatti che sono a metà strada fra cucina di casa e la cucina delle trattorie veloci e poco dispendiose però io sono convinta che ciò che devo imparare in primis sono, qui e altrove, i piatti popolari, poco presuntuosi, e poco elaborati. E quindi è ciò che sto cercando di fare :-) Oggi katsudon dunque. Come già detto in precedenza, il genere donburi (= ciotolona di riso con un qualche cosa di cucinato sopra ) mi è molto simpatico e più va e più lo trovo simpatico, nel senso che è davvero praticissimo preparare il riso e un condimento in brodo per poi schiaffare il secondo sul primo (rimanendo sempre nei 15 minuti standard cronometro in mano per la preparazione della cena :-)

Comunque, il mio coup de foudre per il katsudon – un piatto stranamante sostanziosa per gli standard giapponesi, insomma, si tratta di maiale impanato e fritto + uova, proprio leggero e dietetico non è – risale a diversi anni fa, un giorno che pranzavo da Hokkaido Ramen, a Parigi e che volevo assaggiare qualcosa di diverso. Anzi, è un’amore a prima vista che sfida anche le leggi della natura perché in realtà io non amo molto la carne di maiale (tranne se trasformata in patanegra of course :-) e nemmeno le uova (e mi direte, giustamente, ma chissenne… – era solo per dire che il katsudon ha una forza seduttrice tutta sua, a prescindere dai singoli elementi che lo compongono :-D). In ogni caso, forse il katsudon è stato proprio il primo piatto giapponese che non fosse fatto di pesce crudo o di spaghetti in brodo che abbia mai assaggiato e, confesso, una volta ho anche provato a ricrearlo dal nulla senza ricetta né manco vaghe nozioni minimal di cucina giapponese, fu un mezzo disastro (sempre della serie ‘se vuoi proprio cucinare un piatto che non ti appartiene, cercane la ricetta prima!’ :-). A posteriori, con la ricetta in mano, è proprio una scemenza :) Come nella ricetta di ieri, ci sono di mezzo le cipolle (a sto punto mi sembra abbastanza una costante nei donburi e nei stufatini vari) – qua un altro po’ andrà a fini’ che grazie a me i giapponesi si ritroveranno con un’etichetta di mangiatori di cipolle che manco nei peggior luoghi comuni sui francesi… :-)

Ultima piccola precisazione: katsudon è la contrazione di tonkatsu (che è a sua volta una contrazione di ton ‘maiale’ e katsuretu ‘cotoletta’ – che è un piatto di ‘importazione’ ovviamente) e di donburi. La cotoletta da sola si chiama quindi tonkatsu e potete anche prepararla senza riso, uova e tutto il resto, come una semplice cotoletta impanata, da servire per esempio con un’insalatina di daikon, cavolo cinese e salsa ponzu (che a mio avviso è molto meglio che di annegarla con salsa tonkatsu, ma son’ gusti :-) – potete anche sostituire il maiale con del pollo, in quel caso la cotoletta diventa un chicken katsu. Aah, quasi che dimenticavo: un’altra cosa molto giapponese che si può fare è prendere la cotoletta e ficcarla dentro a un panino, ed eccovi il katsu-sando :-). Vi ricorda mica niente? :-))

Katsudon

per due

fettine di maiale (spesse 1cm scarse, di circa 80g ognuna) 2
uova 2
cipolla 1
brodo dashi 1 tazza
salsa di soia 2 cucchiai
mirin 1 cucchiaio
zucchero 1 cucchiaio
farina, 1 uovo & panko (o pangrattato se proprio il panko non lo trovate)
olio per friggere
riso giapponese cotto

Rifilare la carne eliminando il grasso sui bordi, poi impanare le fettine passarle nell’uovo e infine nel panko (spesso e volentieri, per avere una crosta più compatta, poi le ripasso nell’uovo e nel panko una seconda volta). Far friggere le fettine su entrambi i lati finché non sian dorate. Scolare e tenere da parte su della carta da cucina. In una padella non troppo ampia, far scaldare il dashi con la salsa di soia, il mirin e lo zucchero. Aggiungere la cipolla sbucciata e affettata e lasciarla cuocere nel liquido finché non sarà morbida. Abassare il fuoco al minimo, affettare le cotolette a striscioline di 1cm di larghezza, e deporle nella padella con il brodo. Aggiungere le due uova, appena sbattute (io le verso sul lato, nel brodo – non mescolare niente una volta che avete versato le uova), coprire e lasciar cuocere per 1 minuto. Spegnere e aspettare ancora 1 minuto (il punto è che le uova si devono rapprendere ma non del tutto :-). Distribuire il riso cotto nelle ciotole, con una spatola sollevare una porzione di cipolle + uova + fettine di cotoletta e deporla sul riso. Se vi garba aggiungete un pizzico di piccante o un po’ di cipollina affettata e servire.

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36 Commenti

  • gachako_Tokyo ha detto:

    Ooh,This is not “Katsudon”.
    The cooking that “Donburi”enjoys harmony.
    Zannen!

  • shayma ha detto:

    even thought i dont eat pork, i loved your recipe, it can easily be substituted w chicken. love the descriptions. x shayma

  • AriannaPezzato ha detto:

    uddio…che voglia!! Questo piatto è associato ad un bel ricordo.. :)
    [quando il preside della mia scuola giapponese mi regalò quasi interamente la carne che aveva sopra al katsudon perchè voleva a tutti i costi che mangiassi questa specialità prima di partire..nonostante io avessi già la mia bella ciotola di tenpuradon davanti..:) ]
    Al posto del panko, mi consigliavano pane bianco da tramezzini secco e grattugiato…che sia valido? Dovrò provare! :)

  • Alice ha detto:

    Ciao Sigrid,

    è la prima volta che ti scrivo ma ti seguo da molto. Amo tantissimo la cucina giapponese, un po’ devo ringraziare questo boom del sushi perchè me l’ha fatta scoprire.
    Proverò sicuramente questa ricetta, grazie!
    Alice
    aliciotta82.blogspot.com

  • silvia ha detto:

    continuo a mangiare prima con gli occhi e quindi mi sembrava che sul riso ci fossero gli scroccadenti. e ho pensato a riso dolce al latte. poi…ho letto. visto che il mio sparso al riso non dice no, questa è un’altra ricetta coi bastoncini da provare. grazia sigrid. si

  • Giu ha detto:

    Cos’e’? Una nuova parolaccia?

  • Nadia ha detto:

    E’ la prima volta che scrivo.
    Ma è da un po’ che vengo a curiosare nel blog.
    Mi piacciono le ricette e moltissimo il report quitidiano dal Giappone anche se nomi e ingredienti mi sono al più sconociuti.
    Vedo che invece siete in molti ad avere pratica con la cucina giapponese.
    Ma la curiosità vince e le foto sono bellissime.
    Grazie!

  • .manu. ha detto:

    Una curiosità: ma stai seguendo un corso/hai qualcuno che ti insegna o stai andando da autodidatta?? (forse lo hai già detto e io me lo sono perso?) Comunque sei bravissima!

  • kosenrufu mama ha detto:

    15 minuti…???!!!! saranno i miei piatti futuri!

  • germana ha detto:

    Ma lo sai che con la ricetta del Katsudon mi hai fatto ricordare un libro di Banana Yoshimoto che ho letto anni fa? Era proprio questo praticamente una cotoletta di maiale con riso…da provare…

  • Stef ha detto:

    Condivido pienamente la ricerca di “piatti popolari, poco presuntuosi, e poco elaborati.”
    Cerco di farlo anche io, pur restando nella stessa regione ;-)

  • valeria ha detto:

    Complimenti ma si trovano tutti gli ingredienti citati?? io posseggo solo la salsa di soia

  • Crician ha detto:

    @singrid ma dai le caccole sono dietetiche?! ^_^

    ad ogni modo condivido molto la tua passione per il Katsudon che ha una forza di attrazione incredibile ed è senza ombra di dubbio una delle preparazioni della cucina giapponese che preferisco al pari di gyoza e dei tonkotzu ramen che ti consiglio di assaggiare quanto prima …ahh bianca poesia per le papille slurp slurp

    se mi permetti un unico appunto, la foto è troppo “pulita” per essere quella di un Katsudon che è ricco, barocco e splendente del melange dei suoi ingredienti.

    saluti e complimenti ancora per i post sul Giappone

  • acquaviva ha detto:

    A proposito di sostituzioni: se non si ha sottomano il vero panko giapponese si può prepararlo in casa grattugiando del pan carrè leggermente asciutto in modo che si formino delle briciole quasi ad “ago”. Meglio poi farlo asciugare in forno a 150° per qualche minuto perchè perda del tutto l’umidità. Si conserva per una settimanella…

  • Sabrina ha detto:

    Ciao,
    ti ho “scoperta” per caso …attraverso un’amica che studia lingue orientali qui a Ve.Lei e’ una brava cuoca ed e’ appena tornata dopo tre mesi dal Giappone.
    Volevo Ringraziartiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…sei “troppo brava..” :-))) Ieri sera tardi ho ordinato il tuo libro…poi in seguito ..prendero’ l’altro….Quando ti leggo sei per me “Poesia” .Grazie.

  • Alelunetta ha detto:

    Finalmente ho un buon motivo per tirar fuori la padella dalla dispensa e usare le due buste di panko comprate poche settimane fa!! E visto che è anche un momento a-tutto-riso non potevo trovare un’idea migliore! Grazie Sigrid :)

  • Ancutza ha detto:

    W i piatti “3 S” (sani, semplici e superveloci):)! un dolcetto giapponese? …sono davvero curiosa.

  • pizzico ha detto:

    Ponzu anche io che la il ponzu sia meglio della salsa per tonkatsu ma per condire i crauti giapponesi che accompagnao la cotoletta. Tant’è che nei buoni tonkatsuya-san vien servito il ponzu e la salsa di frutta accompagnata da un piccolo suribachi per macinarsi da solo del sesamo appena tostato. Sul tonkatsu invece trovo che ci sta molto bene o la salsa di frutta fatta “bene” (non industriale) oppure una buona salsa di soia e una generosa grattugiata di wasabi fresco. Grazie del bellissimo lavoro che stai facendo. Quando posso ti seguo con grande piacere.

  • Carolineh ha detto:

    Il panino con la cotoletta mi rievoca ricordi di gite scolastiche alle medie dove ci si portava la colazione al sacco.
    L’ho mangiato solo in quell’occasione.

  • giuseppe ha detto:

    Che fame! E sono solo le 10!

    Ma il risultato non è un po’ asciutto?

  • Steu ha detto:

    Ma dai, non la sapevo la storia degli Onion Johnnies!

  • Kafcia ha detto:

    Ho capito, questi giapponesi sono proprio dei mangia-cipolla!!!
    Allora non è consigliabile baciare un giapponese? :P
    Ciao ciao

  • Enrico ha detto:

    W i piatti semplici!

  • fulvia ha detto:

    Buongiorno a tutti….Anche io sono assolutamente per l’home-easy-made…più genuino sotto ogni aspetto per cui va benissimo cosi! Il riso si può dire sia veramente un passe-par-tout…
    Sigrid a quando qualche dolcetto?

  • Gloria ha detto:

    A me queste ricette semplici e popolari stanno piacendo molto (anche se ancora non ne ho provata una… ma c’è tempo!)! Di questa mi incuriosisce molto questa cottura cipolla+ cotoletta+ uovo…

  • Sigrid ha detto:

    @corrado: ehggià :-))

    @twinsmama: era piuttosto l’ora della ccacola senza calorie ma con fibra (ma cosa non s’inventano da queste parti ao?! – vabbe, scusate l’iconoclastia ma ogni tanto basta tè verde :-))

    @kitchenqb: se non trovi il mirin usa del sakè e aggiungi un po’ di zucchero in più, se non trovi il riso puoi usare quello ‘originario’ anche se non è mai esattamente la stessissima cosa… :-)

  • CorradoT ha detto:

    OGGI PASSERAI I 6 MILIONI :-)))))))))))))))

  • kitchenqb ha detto:

    …io sposo sempre la teoria dei piatti semplici! :)
    Questo piatto mi sembra buonissimo, poi qui in casa c’è qualcuno che va matto per i piatti di riso e carne, che gli propini la sublime pietanza per la cena? Ups! ho solo da reperire gli ingredienti tipo mirin, riso giapponese e quant’altro…riusciremo nell’impresa!?! Baci e buon pomeriggio!

  • Twinsmama ha detto:

    Buon pomeriggio Sigrid, è quasi l’ora del tè, per te :o)

  • Romy ha detto:

    Eh no, invece, non ti scusiamo! Con tutte queste gustose ciotoline tu ci provochi, ci fai venire un appetito tremendo, ci fai sospirare davanti ai nostri video, in preda a crisi di astinenza da cucina nipponica, cosa che non possiamo perdonarti!;-P Non sono neanche le nove di mattina, eppure… codesto Katsudon mi fa sdilinquire….che bontà, Sigrid! Sei fantastica…

  • marilde ha detto:

    Condivido in pieno la scelta di partire dai piatti più semplici, e – come sempre- grazie!

  • maia ha detto:

    Mi piace tanto lo street food!
    bellissima presentazione, come sempre!
    buona giornata

  • Hai ragione Sigrid,se uno straniero dovesse venire in Italia per imparare la cucina italina, è giusto che parta dai piatti più semplici della tradizione, poveri ma molto buoni e gustosi per poi svilupparne altri più complessi. Continua pure su questa linea, che, chi capisce, non ti critichrà…saluti

  • Gio1806 ha detto:

    Tottemo oishi!! buon viaggio in tutti i sensi! :)

  • Giulianagiu ha detto:

    i miei figli rideranno tantissimo questo piatto riassume un’avvenimento tragicomico per loro BUON GIORNO-SERA :-)

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