Beh, ecco, mai dire mai… E io appunto fino a poco fa ritenevo il tofu una delle più abominevoli creazioni comestibili (si fa er dire) dell’uomo (subito dopo il nattō ma quello è un’altro discorso per un’altro giorno :-) e invece, poi a forza di vederlo, leggerne e ritrovarmelo nei ricettari nipponici, timidamente, sono andata ad acquistare la mia prima confezione di tofu. E poco dopo anche la seconda. Intanto resto della mia opinione: il tofu assaggiato fin qui, in Europa, non era quasi mai buono (per i soliti discorsi di sempre, è un mondo globale ma sembrebbe che nella quotidianità reale il mercato così globale poi mica lo sia, insomma, noi in Italia abbiamo del tofu scadente che molto probabilmente i giapponesi neanche considerebbero, vice versa, ne abbiamo già parlato, i prodotti italiani incontrati casualmente qui in grande distibuzione non li acquisterei manco morta, sembrano fatti, appunto per l’estero, e la sfumatura non ha nulla di positivo, anzi, allo stesso modo, qui, specie in questo periodo, pullulano i prodotti di grands chocolatiers dai nomi europei che non s’erano assolutamente mai sentiti prima, ahum… ). Dunque ne ero rimasta a dire che il tofu non è quella cosa gommosa e insapore e cattiva che pensiamo. Okay, non è il prodotto più saporito al mondo e in sostanza il tofu sa di… latte di soia (badate però che anche quello, qui, ha un sapore un po’ diverso dal nostro). Il bello però del tofu è che è un’ottima fonte di proteine e che alla fine della fiera si può insaporire facilmente (i suoi migliori amici si chiamano salsa di soia e miso, toh, altri due derivati della soia :-)
Tofu fritto
Il tofu fritto: scolare un blocco di tofu solido (firm tofu) dal suo liquido, metterci un peso sopra e lasciarlo drenare per mezz’oretta. Tagliare il tofu a cubetti o a fettine, ascugarle delicatamente con della carta da cucina, poi passarle nella fecola di patate (eventualmente potete mescolarci un po’ di semi di sesamo o ciò che volete – io, cosi, per vedere, ho aggiunto un miscuglio di semi di sesamo, semini dal sapore di wasabi e micropezzetti di alga nori). Tuffare il tofu in olio per friggere caldo, e lasciar cuocere finché non sia leggermente dorato. Scolare su della carta da cucina.
La salsa tentsuyu: versare una tazza di acqua, mezzo cucchiaino di brodo dashi in granuli, 3 cucchiai di salsa di soia e tre cucchiai di mirin in un pentolino. Far scaldare il tutto per 5 minuti poi spegnere e lasciar raffreddare.
Servire il tofu, subito, con una ciotoline di insalata (qui cavolo cinese affettato sottilmente, germogli di soia e altri germoglietti verdi che non so nemmeno cosa fossero :-)), servire la salsa sul lato con un cucchiaino di daikon (nei mercati etnici e al naturasì) grattuggiato e negi o cipollotto sottilmente affettato che poi ognuno potrà aggiungere alla sua salsina come preferisce.
Sigrid ho trovato i germogli di cui parli, sembra crescione ma vero crescione non è infatti questi germogli sono dei crescioni (ovvero piantine giovanissime) di daikon…mi sembrava di averli già visti da qualche parte!
@bunny mi hai tolto le parole di bocca!!! :DDD
Io ho sempre adorato sia il tofu che il natto…e il tofu fritto è una delle cose più buone che esistano, per me! Grazie della ricetta!
B.
Ciao..beata te che sei li in Giappone..bhe non è che il tofu sia la cosa migliore del mondo..però fa bene e io ne mangio parecchio..ne ho trovato un tipo con erbe aromatiche e peperoncino..favoloso. Ciao ciao
Vi garantisco che non serve andare in giappone, per trovare il meglio del peggio della produzione alimentare italiana sugli scaffali della grande distribuzione. Basta venire in Ungheria e farsi un giro. C’e’ della roba che da noi ormai non si da piu’ nemmeno ai maiali (e non sto’ scherzando).
Poi e’ chiaro che piu’ lontano vai, e piu’ scopri dei prodotti “specifici”. La colpa certo e’ anche di chi compra (spesso poveretto “non sa”), ma soprattutto e’ colpa di chi se ne approfitta . E in prima fila spesso ci sono proprio quelle ditte, che in Italia ti dicono che dove trovi la loro merce “c’e’ casa”. Faccio confronti piuttosto spesso, tra il prodotto mandato all’estero, e quello “di casa”, e se ne vedono davvero delle belle.
Cosi’ uno diventa una specie di no global all’amatriciana, e smette di comprare quella spazzatura al super. Porta dall’Italia tutto cio’ che puo’, e soprattutto cerca di diffondere il verbo. E’ una guerra persa, ma si sa: l’odio e’ una cosa brutta ma, come le penne al pomodoro, riscalda il cuore :)))))
@Giulio(runner)Mah, sicuro che i modelli che oggi le nostre ragazze tengono d’occhio non siano proprio queste donne che vivono situazioni di lusso e di potere riflesso? Io vedo che pur di frequentare certi ambienti e avere un tenore di vita alto, purtroppo, non ci mettono molto ad accompagnarsi con certi “parassiti statali”.
@violetta: beh si che cambierebbe. Stranamente la gente preferisce identificarsi con la schiffer piuttosto che con la escort di un parassita statale. Non so perche ma sembra sia cosi.
@Globetrotter, grazie per le informazioni sul matcha. Proverò.
Un produttore giapponese di matcha che mi sembra affidabile l’ho tovato su ebay http://cgi.ebay.it/Japanese-Green-Tea-Powder-Ceremonial-Grade-Matcha-100g_W0QQitemZ160397552654QQcmdZViewItemQQptZLH_DefaultDomain_0?hash=item2558706c0e E’ un tipo di matcha che può essere usato sia da bere che per cucinare e il prezzo mi sembra equo (15 euro per 100 grammi, spedizione gratuita in offerta). In fondo alla pagina, nella foto dei campi di tè, si legge il link al loro sito Web, solo che è in giapponese…
Comuque effettivamente su ebay (internazionale) se ne trova a palate…
@Violetta volevo comprarlo anche io il matcha e ho trovato questo sito http://www.hibiki-an.com/default.php/cPath/26 che lo spedisce ovunque con cifre modiche, e se superi i 40 dollari di acquisti la spedizione è gratis. Lo coltivano loro nella zona di Uji (fuori Kyoto) e lo vendono direttamente, senza intermediari. Il più economico è house tea, ed è quello che usano nelle ricette che propongono (http://www.hibiki-an.com/default.php/cPath/24), c’è persino un tiramisù al matcha… Ho visto che costa 28 dollari per 80 gr (tipo 20 euro). Forse è un pò caro, ma almeno dovrebbe essere buono…
Oppure in questo sito è molto più economico, sono di Kobe, ma non so dov’è coltivato il tè, http://www.ochadokoro.com/index_en_jpy_24-25.html?mode=category, quello per cucinare è l’ultimo, il Processing matcha (viene tipo 9 euro per 100 grammi). Anche loro spediscono ovunque (per l’italia fino a 300 grammi viene 12 euro, magari conviene cumulare acquisti con le amiche…)
@Acquaviva: quell’articolo mi sa che te lo mando per fax. Domani in mattinata :-)
@marcellagiorgio: forse il tofu che trovi in Italia non vale la pena di scottarlo… Prova a tamponarne bene l’umidità e poi saltarlo direttamente in padella.
Se la pasta era di fagioli di soja potrebbe essere stata forse akamiso (miso rosso)?
Buongiorno Sigrid!
Buona giornata!
Grazie per la ricetta dei gyoza di ieri, li adoro!
Ma non amo molto il tofu, purtroppo, anche se per la verità ne ho mangiato di buonissimo in Cina!
Tagliato a dadini scottato in acqua e poi saltato in padella con moltissimo peperoncino insiame a del macinato di maiale e pasta fermentata di fagioli rossi (non ricordo come si chiama)
Ho provato a rifarlo, ma il risultato non era lo stesso.
@Giulio(runner)perché utilizzando la Schiffer come testimonial cambierebbe molto? Siamo sempre nel settore atricette e compagnia bella.
@Sigrid: per carità. quando sento la parola “istituzionale” metto mano alla pistola.
Mi vengono in mente delegazioni di parlamentari nullafacenti, portaborse, amanti e famiglie dei portaborse, attricette e saltimbanchi, parassiti di varia specie che vivono con la politica, tutti in viaggio premio a Tokio a nostre spese per promuovere il made in Italy.
No no lasciamo perdere. Lasciamo le “istituzioni” a massacrare altro.
Secondo me è molto più efficace la via della comunicazione, del testimonial. Vuoi mettere se la Schiffer promuovesse la pasta di Gragnano? Se un distributore di prodotti di qualità convincesse Martha Stewart a fare una serie sul made in Italy fatto bene? Se Ruth Reichl scoprisse qualcosa di più dei prodotti italiani e ne parlasse…
ciao Sigrid!!! tutta la mia invidia per il tuo soggiorno giappo! io sono stata lì a zonzo ad ottobre e più metabolizzo e più mi manca…soprattutto il cibo!!! già che sei da quelle parti se ti capita di trovare gli spaghetti aromatizzati al macha non che mi suggeriresti una ricettina…li ho lì in dispensa e a parte un piccolo esperimento con le verdurine che xò non mi ha lasciato soddisfetta non ho trovato un buon abbinamento…confido in te!!
buon soggiorno a presto- antonella:-D
@Sigrid, a proposito di matcha, anch’io non riesco a trovarlo, ma d’altra parte abito in provincia. Ho saputo però che ne esitono tre versioni, corrisponde al vero?
Grazie.
mi sento curiosa e tagliata fuori, quanto mi piacerebbe assaggiare e collegare i nomi a sapori e piatti a trieste non ho trovato tutti questi ingredienti, ma ……….. intanto ho trovato il matcha, è un modo per esservi ed esserti vicino
@violetta: grazie!! (e anche oggi ho imparato qualcosa! -)
@marco: una cosa per volta, magari :-))
@valentina & gli altri tofumaniaci in italia: ho un vago ricordo che qualcuno, o diverse persone, mi dissero tempo fa che sia a roma e a milano ci sono delle signore giapponesi che lo fanno, il tofu. Se qualcuno, e mi sa che @pizzico è fra di loro :-) sa i dettagli che io non ricordo, ce li sveli!! (ps. qui però tendono a dire, un po’ come per la pizza a napoli, che il segreto sta nell’acqua pura che arriva dalla montagna, detto questo il tofu fatto come si deve, anche con l’acqua de noantri, credo ia sempre meglio di certe confezioni di puro caoutchouc :-)
@ily: ma, euh, qui oggi c’era la pioggia ghiacciata per cui credo che un po’ tutti si siano rintanati, e per quanto ne so io non c’erano neanche particolari festeggiamenti pubblici degni di noto, boh :-)
@pat: di sicuro la salsa di soia al naturasi la trovi, mentre mirin e dashi non saprei, cioè non ricordo… a roma quelle due cose le hanno da castroni, altrimenti, in un qualche supermercato asiatico :-)
@verdecardamomo: guarda che i cavoletti li hanno anche qui (in pratiche confezioni di 5 cavoletti l’una :-), però, hm, cavoletti al miso? nun zo’… :-))
@gaia: euh, fammi pensare, mm, no, non saprei proprio… ;-)
@barbaraM: sinceramente, non credo che mi metterò a produrre tofu in casa, anzi, penso sia come dici tu, una questione di mestiere e di artigianato quindi, anche no :-) Okara fin qui non ancora pervenuto, però, intanto, guarda qua:
http://www.ellenskitchen.com/clearlight/okara/okara.html
@pizzico: sippero io avevo letto che in realtà il tofu è sempre stato insaporito con qualcos’altro, minimo minimo un goccio di salsa di soia :-)
@fiordilatte: ora non vorrei dire una incommensurabile scemenza, ma se con quel sapore affumicato ti riferisci alla zuppa di miso, direi che hai individuato il dashi e non il miso (il quale che io sappia non esiste in versione affumicato almeno io non l’ho mai incontrato :-). Nel dashi invece (che è il brodo di alga kombu e katsuobushi nel quale poi va sciolto il miso), c’è appunto il fatsuoboshi che sono scagliette di palamita o sgombro o quel che è affumicato ed essicato e appunto il dashi ha quel saporino lieve di mare e di affumicato. E si può fare si in casa che acquistarne il granulato da sciogliere in acqua :-)
@martina: beh ti dirò che il natto l’ho trovato molto meno disgustoso di quanto immaginavo :-) per gli edamame, io qua li trovo freschi, per la versione secca… devo vede’ :-)
@cristina: in realtà la mezza riflessione (in divenire :) sulla questione della globalizzazione andava esattamente nel senso opposto: noi ci scandalizziamo perché il mondo mangia delle cose italiane che non approviamo, teniamo alle etichette e ci inalberiamo a nome dela difesa della cucina italiana nel mondo, se poi però vai a vedere cosa c’è sugli scaffali della gdo giapponese, trovi esattamente due paste scadenti, due oli d’oliva idem, e delle innomabili contrafazioni di parmigiano e mozzarella made by kraft (aziende che esiste e vende anche in italia, faccio notare :-). Questo intendevo quindi dire: perché a sto punto non si cerca di operare in modo da far conoscere all’estero, visto che ci teniamo tanto, anche una pasta basic ma gragnano, un’olio decente, ecc, invece che di lavorare solo per quei happy few che freqentano gastronomie ricercate ecc? Insomma, mi sembra uno spunto per la Brambilla (seh, vabbe, figuriamoce’ :-). E lo stesso discorso vale vice versa, comunque, o quasi, cioè qui mi accorgo che il dashi o il miso che compro in italia è quello più scadente – o quasi – che trovo qui, solo che lo pago 10 volte, o quasi, di più (5 sicuro). Probabilmente il vero grande problema sta nella conservazione, nel viaggio, nello smercio ecc, però ecco, ma probabilmente il problema sta anche nei mercati – i quali giustamente fanno il loro lavoro cioè soldi – penso che per comuniare e far apprezzare la propria cultura, anche alimentare, bisognerebe anche fare un lavoro – istituzionale – sulla ristorazione all’estero come già si fa, ma anche sull’esportazione degli alimenti. E in questo senso, in fondo, la globalizzazione è quasi relativa, cioè, il globale tende a essere scadente, un’illusione quindi. E con questo non dico assolutamente che bisogna trovare tutto ovunque, dico solo che anche questo è o dovrebbe essere comunicazione :-)
@ Sigrid, i germoglietti che non conosci sono il crescione d’acqua. Sono buonissimi e si usano anche qui in Italia.
Il tofu prima di andare in Cina non mi piaceva, ma arrivata lì mi si sono aperti i portoni di un mondo nuovo: i diversi tipi di tofu, i vari modi di cucinarlo (le girelle di extra firm tofu con salsina alla pechinese, mmmmh) e poi sono tornata a Torino e che tristezza!
Mi hai fatto venir voglia di tofu con il post… :-)
Mai provato fritto in tempura? Veramente squisito!
alèèèèèèèèèèè finalmente tofu!!! Grazie Sigrid! (io lo adoro perchè è molto versatile assorbe bene tutti i sapori) :D
Uno dei miei preferiti! :-)
che deliziosa ciotola!!!!!!!!!
m’hai incuriosita proprio tanto però non è molto facile trovare un ristorante giapponese in zona. Bellissima la foto…come al solito.
è vero che il tofu qui in italia non è eccelso. io non sono mai stata in oriente ma nel cuore dell’occidete in USA e più precisamente in california ho mangiato il tofu più buono che abbia mai provato. e non era un posto neppure molto “asian charman” ma una catena di supermercati di prodotti bio, whole food.
va da sè che tu sigrid sei sempre più una opinion leader in fatto di cibo e fra poco prenderò “il giappone in cucina” e passerò dalla pasta fatta in casa, dai pizzoccheri e dagli stufati alla soba e agli udon, dopo un giro al milanese kathai, perchè neppure al natura sì della mia città novara riesco a trovare gli ingredienti base.
Ricetta invitante! Qualcuno sa se nella zona di Bologna si può trovare il brodo dashi in granuli?! :)
arieccomi, ma stai festeggiando?non è festa oggi in giappone??
Che carina Sigrid questa presentazione “occidentale” del tofu fritto, dalla foto non l’avevo nemmeno riconosciuto!
Alune piccole varianti sul tema:
– farina di riso anzichè fecola per avere una pellicolina leggermente più croccante
– due gocce di olio di sesamo nell’olio di frittura per aumentarne il profumo
– un pizzichino di zenzero grattugiato da servire con il daikon e/o il negi…
mai assaggiato…ma ce ne delle roba che devo ancora provare! ..da quando frequento questo blog la lista delle cose da assaggiare aumenta vertiginosamente !
Ciao!!
Complimentissimi per il libro e il blog!!!!
Io non amo il tofu ma questa ricetta mi fa venire davvero voglia di provarlo nuovamente ho una domanda: gli ingredienti per la salsa tentsuyu io dove li trovo?sempre al naturasì????grazie a chi mi sa dire :)))
Ciao Sigrid,
per non farti sentire nostalgia di casa ho preparato una ricettina in tuo onore così almeno con la fantasia se chiudi gli occhi puoi ricordare il profumo e il sapore intenso dei cavoletti di Bruxelles….giusto per non farti dimenticare i sapori di casa………o forse preferisce i sapori dell’Oriente?
Ho del tofu che giace quasi morente in frigo, proverò a farlo così!
il dashi… ecco cosa mi sono dimenticata di comprare!
ieri, al NaturaSi, ho fatto incetta di alghe, riso per sushi, miso pronto..
Hai mica idea di chi sia la colpa?!?!?
@pizzico
Ennò!!! Io sono di Roma! Ora devi dirmi dove!
(per favore ovviamente :P )
Io il tofu a casa l’ho anche fatto. Mi ci è voluto un po’ di tempo ed un po’ di pentole ma è fattibile.
Però ho come l’impressione che sia un’arte (anche quella). Voglio dire il risultato non mi ha soddisfatta, era proprio *tosto*. Credo che con l’esercizio si possa migliorare notevolmente. Ora vorrei sapere a partire da questo ‘formaggio’ come si fa ad arrivare a quello morbidino che a volte mi è capitato di mangiare. Ma è altro discorso.
Quello che invece mi è piaciuto è stato lo scarto della produzione del tofu … ovvero l’okara!
Sigrid mica che ti capita qualche ricettina per l’okara?
oh, meno male!!! adesso inizierò ad apprezzare questo alimento che secondo me sa di plastica, mi fido di te Sigrid, nessuna tua ricetta mi ha mai tradito!!! Che invidia questi tuoi mesi in GIappone;)
è proprio vero, il tofu fatto in Italia è spesso abominevole. per non parlare di quello prodotto da cinesi o coreani, buono forse solamente in cottura con salse molto saporose. C’è una sola eccezione a Roma dove è possibile trovarlo anche più buono che in molti tofu-ya in Giappone. Attualmente, in Giappone, è uso aggiungere gelatine al latte di soya per ottenere una consistenza più piacevole per il palato medio giapponese. Sono rimasti pochi tofu-ya-san genuini. Gambatte ne.
A leggere i commenti mi si prospettano quindi due soluzioni:
– prendere l’aereo e venire in Giappone per assaggiare il tofu
– farmelo in casa
Io l’ho assaggiato una paio di volte quando al giapponese prendiamo la zuppetta di miso** ma sapeva di nulla e sembrava gomma!
** a tal proposito, che miso ci va per ottenere quel sapore leggermente affumicato?? O_o Di miso ho visto che ne hai già parlato qui (https://www.cavolettodibruxelles.it/2009/07/melanzane-al-miso) ma si trattava di melanzane :)
Grazie per questi post così interessanti!
@iris: eheheh! è vero… infatti io per esempio ho imparato a farlo a partire dai fagioli di soia secchi da cui ricavo il latte e col nigari (cloruro di magnesio) ottengo il tofu!!! non ho mai provato altri tipi di tofu ma altre persone a cui l’ho fatto assaggiare mi hanno detto che rispetto a quello in commercio già pronto è tutt’altra cosa rispetto a quello fatto in casa! :-)
Non solo sei riusciuta a darmi voglia di tofu (ed è difficile) ma soprattutto di andare ad assaggiarlo in loco.
Per quanto riguarda lo scambio di prodotti all’estero, beh anche qui pasta e panettoni con marche mai viste né sentite
Forse allora non è tutto cosi’ globale :-)
Stamane ho comprato il tofu per la prima volta in vita mia. Capiti a fagiolo!
Sarei proprio curiosa anch’io di assaggiare il Tofu Giapponese, perchè quello del naturasì è veramente disgustoso..
Sempre io….mi sono dimenticata di chiederti se puoi postare qualche ricettina con gli “edamame” (i semi di soja verde salati che ti danno al ristorante mentre aspetti il pasto)…ne ero stra-golosa!!!
Buona questa ricettina! Konbawa by the way!
Tofu si ma Natto Beans noooooooooo!!! ti prego Sigrid non dirmi che ti sei anche convertita ai Natto Beans!!!
Un kiss
Marti xx
WOW! grazie! corro al naturasì (l’unico posto dove riesco a trovarli…) e compro i fagioli di soia per fare il tofu!!!
Ciao Sigrid…… qui a Milano nevica e vedere le tue ricette mi fa venire già fame, comunque i tuoi reportage sono sempre bellissimi….
…missà che questa me la magno…
Ciao Sigrid! Ti leggo tutti i giorni con vero piacere e spero stiate bene (dalle documentazioni che dai, penso proprio di sì).
Qui tutto ok, si continua a magnà con amici vari e varie ricette cavolettiane!
Un bacione e un abbraccio.
Marinella
triste discorso quello sulla non-mondializzazione gastronomica! In realtà sbagliamo noi che pretendiamo,illudendoci, di mangiare giap in Italia,italiano in Francia e spagnolo in Inghilterra:la globalizzazione gastronomica non esiste e quello che ci propongono nei vari ristoranti é,e non puo’ essere altrimenti,un pallido esempio di cio’ che ci troveremmo invece nel piatto dopo qualche ora di volo!
Il tofo non mi ha mai convinto anche perché l’ho sempre considerato un alimento neutro,che da solo non dice molto e che va quindi “migliorato” con l’aggiunta di salsine varie,mentre io preferisco i prodotti “puri” ma,sicuramente,non ho mai assaggiato un vero tofu made in Japan ed ho avuto solo tristi esperienze con surrogati prodotti per l’estero. Chiedero’ alle mie amiche giap cosa comprano qui(e,soprattutto,se lo comprano!).
Sigrid,avrei una richiesta:non é che durante la tua permanenza in Giappone riesci a carpire la ricetta del gelato al sesamo ed al tea verde? a me piace già molto questo che si trova qui,non voglio pensare a come dev’essere buono l’originale!!!
io non l’ho mai mangiato e la penso esattamente come la pensavi tu. Forse dovrei organizzare un viaggetto in giappone!
ciao Sigrid … sempre in cerca di cose buone per i tuoi amici a casa … deve essere una goduria fritto!!!
Ciao Sigrid! E’ proprio vero che non c’è paragone fra il tofu che si trova qui in italia e quello mangiato all’estero! In thailandia si trovano piatti a base di tofu straordinari, dal sapore delicato e soprattutto per niente gommoso! grazie per la ricetta, magari proverò a farmelo in casa ;)
Un bacione
fra
Ho conosciuto una ragazza vegana che fa il tofu in casa…sarei curiosa di impararlo anch’io. Però questa ricettina la voglio assolutamente provare, quindi corro subito a comprarlo!…sempre se lo trovo. :)))
Sono d’accorco con te Sigrid, mi capita ogni tanto di preprare piatti polacchi qui in Italia. Purtroppo non vengono mai come quando li fa mia nonna in Polonia.
Niente, ci tocca viaggiare per provare i piatti di tutto il mondo.
Ciao ciao :)
Sono cresciuta mangiando il tofu e devo dire che mi e’ sempre piaciuto tantissimo. Mi piace per sua adattabilità a qualsiasi ricetta e sapore.
BUONA GIORNATA ..Sigrid….
Ciao Sigrid buon pomeriggio, fra i tuoi post e un carico fatto al Katay tre settimane fa, qui si mangia molto asian, mi sento molto ispirata aspetto una ribellione dei vichinghi…..
questo commento non è inerente al post, voelvo solo dirti che ti ho visto in TV mi pare ieri, presentavano il tuo nuovo libro, purtroppo ho beccato l’intervista all’ultimo….volevo solo fare i complimenti
buongiorno sigrid anzi buon pomeriggio!!