Prima del weekend, forse l’avrete notato, non c’ero :-) Siamo scappati per un paio di giorni, direzione la costa nord del Kansai, verso una penisola che si chiama appunto Tango-Hanto (che, pensavate che i titoli dei miei post li metto a casaccio?? :-), un po’ perché Kyoto è bella ma noio si voleva vedere il mare, e poi ero da tempo curiosissima di carpire qualche pezzettino della vita giapponese fuori dalle grandi città. Beh, direi che siamo stati ampiamente serviti :-)
Pausa caffè al caffé du pin, un’altro esemplare di francesismo in salsa nipponica (anche stavolta con un nome che in francese sarebbe piutosto improbabile) ma tutto sommato piacevole, molto. Da brava turista ho anche indicato il dolcettino che volevo assaggiare, al ché la giapponesissima signora al banco ha risposta, ahh, il Mont-blanc. Ahbbeh, certo :-)) Per i curiosi, si trattava di una specie di montblanc in versione cupcake, con una base di genoise al cioccolato molto leggera, scavato e riempito di panna montata, piu cupoletta di spaghetti di castagna, anche se non ci giurerei fossero davvero castagne, ma passiamo :-)) Comunque, da allora continuo a sognare di montblanc fatti di genoise al matcha e spaghettini di crema di azuki, chissà, magari un giorno, a Roma… :-)
Sulla riva opposta invece, un bel po’ di negozietti per turisti (molti dei quali propongono pesci essicati), un paio di templi, e una funicolare che sale verso un piccolo parco ‘giochi’ dove da una terrazza si gode di un bel panorama sul mare, le colline circostanti e la famosa striscia di terra. E a dimostrare quanto a volte i giapponesi siano facili da far divertire, lo sport nazionale qui consiste nel salire su una piccola pedana, dando le spalle al panorama, per poi chinarsi e guardare il panorama a testa in giù, perché in questo modo la striscia di terra sembra ‘davvero’ porti in cielo (vi ricordo che il nome di questo posto parla di ‘ponte verso il cielo’). Evidentemente, a noio occidentali questi ultimi secoli di razionalismo illuminato ci han rovinati, ovvero, questa cosa ci è sembrata davvero un pochino troppo naif, detto ciò, sociologicamente ha il suo lato interessante :-))
Tragitto di ritorno su una delle barche che collegano una sponda all’altra. Sulla barca sono poi molto furbamente messe in vendita delle bustine di patatine gusto gamberetto. La gente li compra e non li mangia. Poi sale al piano superiore della barca dove poi il gioco consiste ad attirare i gabbiani dandoli a cibare le patatine di prima. I gabbiano ovviamente sono agueritissimi, e chi riesce a farsi mangiare dalla mano si ritiene particolarmente fortunato :-))
Nel mentre era più o meno giunta l’ora della cena kaiseki (in albergo, tié :-) a base di pesce in cui il pezzo forte era un granchio intero servito a testa (questi granchi qui, si chiamano matsuba-gani, sono proprio tipici tipici di questa stagione nel pacifico), e già solo per quello, cioè per l’episodo di sbranamento del granchio con conseguenti schizzi un po’ ovunque e dita imbrattate degli umori del crostaceo, valeva la cena per intero :-) Il granchio manco a dirlo era delizioso, superfresco e davvero una bella scoperta. Il resto della cena prevedeva un piattino di crudi (fra cui spiccava il da noi sconosciuto yellowtail), un piccolo nabé con pollo e funghi, un paio di verdurine cotte, presentate ciascuna nella propria ciotolina e il proprio condimento, una polpetta di fu in brodo, un piccolo cesto di pesce e tofu al vapore, una piccola tempura moriawase e infine, come ho imparato l’altro giorno, la solenne triade riso / zuppa di miso / tsukemono che nei pasti kaiseki arriva sempre alla fine, dopo tutto il resto (e mi interrogo da giorni ma continuo a non capire perché si mangia il riso a fine pasto separato del resto, in quanto alla zuppa, confesso che a me piace iniziare da li, vabbe, si vede che non sono japanese inside :-). Infine un gelato al matcha, ovviamente :-)
Lo risveglio l’endomani: intanto se passerete mai da queste parti, vi consiglio caldamente l’amanohachidate hotel, praticamente accanto alla stazione. Certo, non è un ryokan (ma tanto quello se non lo prendete a Kyoto, dove sennò’) però un gran bel albergo con spaziose stanze sia occidentali che giapponesi, degli onsen e sopratutto delle stanze con vista sull’acqua (cfr foto qui sopra, presa praticamente dal mio letto :-), un sogno :-) Fotina souvenir anche della colazione, che si presentava sotto forma di un richissimo buffet giapponese (okay, c’era anche un angoletto con del pane, dei mini croissant e persino qualcosa che assomigliava molto all’eggs & bacon) il quale – insieme alla presenza di molti signori e signore scesi in yukata – ci ha permesso di capire cosa mangiano i giapponesi a colazione, e cioè, esattamente ciò che mangerebbero anche agli altri pasti :-) Ovvero, fritti e pasta esclusi, tutto il resto fa brodo, pardon, colazione! Dagli tsukemono al riso passando per l’insalata, le polpettine di pesce, il pesce grigliato, la zuppa di miso, la frittata giapponese, le alghe marinate, just name it e c’era. Per cui ognuno si componeva la colazione – salata – come preferiva, eccoqua, mistero svelato :-)
Un’altro piccolo ricordo di Amanohashidate: la tivvu giapponese, in cui prima mi sono beccata una trasmissione interamente dedicata ai gamberi, con tanto di pannel in studio che a gran suoni di ooooh, aaaaah, muuuuu, assaggiava i piatti preparati da cuochi e casalinghe, qui in foto vedete gli spaghetti (italiani!!) con cavolo e gamberi; poi ho pure visto un pezzo di episodo di Giada De Laurentiis doppiato in giapponese, e non so quanto lo sia per i giapponesi stessi ma a me, dopo due mesi di vita nipponica, tutto ciò è parso piuttosto assurdo: la De Laurentiis, che è pur sempre americana, cucinava delle bistecche di tonno fresco alte 4 dita (del tipo che una sola sarebbe bastata alla cena di un’intera famiglia giapponese), solo che lei nella sua padella gigante ne aveva 4, condite con cose esotiche – nel senso che qui non le vedo mai – come pomodorini, capperi, basilico e via dicendo. Mi chiedo proprio se per un giapponese una trasmissione del genere possa avere senso? :-)) E poi ho spento perché noio si aveva da prendere un bus :-)
Ine. Tipicissimo vilaggio di pescatori, che diceva il lonely planet. Beh tipicissimo lo è davvero, Ine è tutta situata in un’ansa di mare e consiste in qualcosa come 4km di casette di legno in fila, lungo la riva, anzi costruite praticamente sul mare, con lo spazio barca e reti al pianterreno e l’abitazione sopra. Anzi, mi sono quasi stupita del fatto che Ine non venga sopranominata ‘la Venezia del Giappone’ (tanto di Venezie di qualcosa il mondo è pieno :-), perché in fondo, a parte l’assenza di canali, le case si affacciano sull’acqua, esattamente comme à Venise. Solo che la massiccia presenza di reti non fa che rinforzare la convinzione che qui facciano sul serio, insomma, Ine non è esattamente un posto turistico da cartolina (anche perché da Amanohashidate vi dovete sorbire un’ora di bus locale per arrivarci :-), è un posto dove la gente davvero vive con i ritmi del mare, e della pesca. Ciò che il Lonely Planet si è invece scordato di segnalare è che, per lo meno a marzo, Ine è praticamente deserta, ovvero, avremo incrociato senz’altro più pesci e funghi shitake messi a essicare (i quali in genere dondolavano al vento in prossimità dei panni stesi ad asciugare) che esseri viventi (due vecchiette, un gatto, un paio di pescatori, e questo è più o meno quanto). Caffé, bar, trattoria, alimentari (non che fossi fissata, beh, oddio… ma l’ora di pranzo stava lentamente passando mentre camminavamo per le vie deserti), niente di niente, insomma, nel caso, prevedete dei panini, o meglio, un bento :-) In ogni caso, bel posto per farsi scompigliare l’acconciatura dal vento che soffia, dalle montagne innevate, sul mare del Giappone, e veramente del tutto diverso da qualsiasi altra cosa vista prima, una di quelle gite che vi lasciano la soddisfazione di aver visto qualcosa del profondo del paese… :-)
un piccolo grazie Sigrid per aver condiviso la bellezza di queste città d’acqua e sale… il profumo del mare è arrivato quaggiù, consolando la mia nostalgia di isolana!
un abbraccio, 楽しんできてね! v
Solo questo post potrebbe essere un libro da sfogliare senza sosta. Ci fai scoprire lati nascosti e poetici e in qualche modo, amare cio’ che ci è sconosciuto…
CAVOLOOOOOOOO…SONO STORDITA DALLE TANTE BELLLLISSSSIME FOTO..DAVVERO..salto un giorno e guarda che ti trovo..reportage fantastico..e poi quella cena con tutti quei piattini dev’essere deliziosa davvero!!!!!!!
Wow! foto stupende! Hai reso poetica anche l’immagine delle spazzole che di per se non avrebbe alcunchè di particolare!
mi piace quando ci ubriachi di immagini (!)
il tuo occhio come fotografa e le tue capacità sono patrimonio dell’umanità. ho intravisto in alcune fotografie il lago di garda, una spiaggia adriatica, un padellone di porto garibaldi…i dettagli fanno di tutto il mondo un paese.
bacio, sì.
Beautiful photos! I was so happy to know you visit one of the beautiful local spots in Japan. It seemed that you had a wonderful time meeting local people over there. Thank you for sharing those gorgeous pictures. By the way,I went to see my daughter in Kyoto yesterday.
Everything is so peaceful and the photos incredible!
Grazie!
déjà j’adore ton blog…. e i tuoi racconti e foto sul giappone me ne faranno innamorare!
ho gustato Yellowtail in sashimi una volta, ma in Canada e sicuramente non era fresco come il tuo..codivido sulle zuppe…
bellissime foto e post come sempre
Ah!!
Che bel viaggio stasera!!!
E che bei piatti stuzzicanti!
Per non parlar del dolce!!
Buongiorno Sigrid!!
Cosa ci cucini di buono oggi?
Chissà cosa sognerò domani sera…
Bellissimo reportage con delle foto splendide.
Ciao Daniela.
grazie per i tuoi post
grazie per le tue parole giapponesi
grazie x le foto
grazie per le ricette (ps non trovo dashi e mirin)
e grazie x qs viaggio vero e virtuale che facciamo con te
luv
Un Giappone molto…. fiammingo…
…foto stupende..non ho parole… Ho fatto due viaggi fantastici: uno leggendo, e l’altro con gli occhi. Grazie!!!!
what marvelous photos, Sigrid. On a dreary day like today, your photos peek into my day like the sun :)
speaking of montblanc- two of my fave places in my old home, Roma- the bakery in Pza Euclide in Parioli (not the modern bar, the bakery, i cant remem it’s name, but everyone in parioli knows it) and surprisingly, at the GNAM bar/cafe- art plus sugar-intake- does a museum visit get any better than that? x shayma
Guardando le casette di Ine mi é venuto un brivido. Se arriva un’onda anomala spazza via tutto in un battibaleno tanto sono state costruite a pelo d’acqua. Che paura.
Stupende immagini! Interessante il bicchierino di caffè in carta vellulata (chissà com’è il caffè giapponese?!) :)
Bellissime foto, grazie mille del viaggio in giappone (purtroppo solo mentale) che la lettura del tuo blog ci regala.
Che belle belle foto e che super reportage! Mi sembra di esser stata lì!
Allora faccio come i giapponesi e dico che:
le mie tre foto preferite nell’ordine sono
1. Il volo dell’airone
2. Il povero pesce palla essicato
3. La casetta invasa dai rampicanti
Ciao Sigrid bella e buona e grazie
… sempre tante belle foto!!!
Mi piacciono tutte … ma tu Sigrid le fai mai stampare alcune foto dei tuoi viaggi o le tieni rinchiuse nel computer? (curiosità!)
Ma come? Non hai fatto una foto a testa in giù del ponte verso il cielo?
Le foto parlano da sole…magnifiche!!!
Adoro i tuoi racconti di viaggio e le foto.
bellissime foto, non c’è che dire…
Ciao ,
ti volevo fare i complimenti per le belle foto e per aver raccontato un altro scorcio del Giappone , io ci sono stata ben 3 volte in questo paese meraviglioso , è pieno di sorprese ….. stavo pensando di ritornarci anche quest’anno , vorrei visitare l’isola a nord , l’ Hokkaido …. ma ci sono talmente tanti posti suggestivi che devo rifarmi un progettino di quello che potrei fare in 20 giorni ……..
Consiglio a tutti di visitare il Giappone , possibilmente senza agenzie perchè non ne vale la pena spendere un sacco di soldi in più e fare solo quello che ti propongono loro ….
I costi non sono per nulla proibitivi se si sceglie il fai da te , anzi si spende meno di quello che uno può pensare …..si spende di più andare in Sardegna !!!!
Arigatoo gozaimasu
bellissimo reportage del wild wild Japan! :) luoghi e cultura che mi hanno sempre affascinata…chissà, un giorno forse mi trasferisco un paio di mesi anch’io, mi pare il minimo per scoprire qualcosa di una cultura così lontana dalla nostra, confermi? :D
intanto, buon proseguimento, e continua così con i racconti e le immagini! :)
Ciaooo
Sigrid,
Sei un mio mito, vorrei avere i tuo occhi per
poter fare foto stupende come le tue!
( sono un poco invidiosa, vorrei diventare brava come te con le foto!)
Ciao, un saluto affettuoso !
Un post da incorniciare, mi hai restituito un sorriso, nonostante sia lunedì, intendo. Ah appropò, come te la stai cavando con la giornata della lentezza? (ah ah ah lenta TUUUU? ahahah)
eccolo il famoso pesce fugu, tondo e dondolante come una piccola lanterna! Se non puoi raccontare di averlo mangiato qui testimoni che almeno l’hai visto…
La TV nipponica è un’esperienza a sè. Ti consiglio ogni tanto di farci qualche fugace incurisone. Poi ci apriamo sopra divertenti dibattiti sociologico/comunicativi da manuale…
Un po’ lunghetto, questo post! Mi sono fermata al granchio sventrato e continuerò poi col resto..le foto però (granchio a parte ;) sono bellissssssime!
Sigrid all’inizio pensavo a una giapponizazione del Tango argentino, e non mi sarei stupita, ormai il tango lo condiscono con tutte le salse, ma poi mi hai fatto scoperire un giappone veramente insolito. L’estetica giapponese e’ intrigante…Ah concordo con monica vannicchi: le sardine tango qui, da questo lato del globo, andrebbero forte (forse piu’ con i turisti tangueros que con gli autoctoni…) Buona settimana
Bellissime foto, un pò malinconiche con il mare in inverno..
:)))
è sinceramente commovente la bellezza del giappone che traspare dai tuoi racconti e dalle tue foto.
ma c’è qualcosa di brutto che ci nascondi? che giudichi inopportuno mostrare? così, giusto per consolarmi un pò! (ma sospetto di no!)
Che meraviglia, bravissima!
Concordo con Ale…è bello cominciare una nuova settimana di lavoro leggendo uno dei tuoi reportage dal giappone. E’ come immergersi in un mondo lontano e incantato che si dischiude ai nostri occhi attraverso queste meravigliose foto.
Che foto sublimi!
Ciao Sigrid,
e’ bello iniziare la settimana con le stupende foto del tuo reportage.
Rendono perfettamente l’atmosfera nipponico/turistica.
Ale
GRaziieeee mille pour toutes ces photos ! quel beau pays ! J’aimerais tant y aller !
Fico il giappone. Tocchera’ andarci prima o poi.
Sulla De Laurentiis non mi meraviglierei piu’ di tanto. Magari per loro e’ come una Clerici che fa il sushi su Telesilvio.
Oggi comunque mi hai dato la conferma indiretta di cio’ che supponevo: la lavastoviglie e’ stata inventata SICURAMENTE da una casalinga giapponese.
ovviamente le foto di questo post sono fantastiche, hai pensato per il prossimo libro ad una “guida del cavolo”? mi sembra che te la cavi benissimo anche sulle recensioni turistiche!
piesse: leggi la mail s.v.p. ci sono novità sulla signora del tè!
ciaoooo
foto meravigliose.
Sto imparando ad apprezzare un Giappone diverso da quello che ero abituata a vedere in qualche servizio tv o catalogo di viaggi, davvero non immaginavo che potesse incuriosirmi così tanto!
Ti prego, ti prego , ti prego, mi riporti a roma una di quelle scatolette con su scritto Tango sardines? sai che figurone ci farei come coreografa ad offrire a cena le sardine tanguere! comunque, scherzi a parte, sempre più avvincente tutto quanto. bravo!! (alla francese) monica
bellissime foto……e bellissimo report di viaggio…..
oh ce l’hai fatta a farmi venire voglia di Giappone!
secondo me l’ufficio del turismo del giappone ti dovrebbe pagare!
calcolando che ho una bimba di due anni ed una di 4 mesi, quanto tempo dovro’ aspettare prima di permettermi una vacanza di questo tipo? GRRR invidia!
Mi hai lasciato letteralmente senza parole… e quelle che mi vengono in mente non sono assolutamente all’altezza delle tue meravigliose foto e del post!
Grazie per questo tuffo nel Giappone!!!
Che belle foto!!!!!!!
Già, quello che mangiano i giapponesi a colazione!!!! Una settimana ci vuole per digerirla, la colazione alla giapponese!!!! Negli hotel ti salvi con qualche croissant ma nelle riokan….belle le riokan…..se la mattina ce la fai ad inghiottire salmone. Io una volta mi sono rifugiata nel thè: era salato pure quello, sic.
E si che la colazione all’inglese mi piace da morire…sarà il pesce che di mattina non mi va proprio giù. Bellissime foto, cme sempre.
Ciao Sigrid!
Se posso, avrei una domanda “tecnica”: di solito, con che ottiche vai a spasso?
Ciao Sigrid che invidia! Quanto vorrei essere in Giappone in questo momento!
Un in bocca al lupo per tutto!
Ciao Sigrid,
le tue foto “parlano” davvero…mi piacciono molto quelle di Ine anche se mi sembra di capire che non ti sia piaciuta molto…a me sembra quasi di sentire gli odori salmastri misti a quelli di pesce…poi non so, il vedere la ruggine sulle cose, le reti appese …me lo immagino come un posto silenzioso, dove il tempo scorre veramente lentamente…bellissimo! Sai, forse stando a Roma, tanto silenzio e tanta calma appaiono come un sogno lontano…buona giornata anche a te!
Mamma mia sembra un altro mondo…bellissimo veramente! Ogni angolo di mondo e’ speciale, non esiste un posto piu’ bello dell’altro, ogni luogo da sensazioni diverse!!!
E complimenti per le foto (ma questa mania di appendere i pesci e far seccare tutto mi fa ridere)
Naturalmente i momenti migliori che hai registrato sono due:
il caffè con il bicchiere di carta vellutata
la pausa caffè al caffè du pin
Deformazione professionale! ;-)))
Complimenti per le foto, veramente belle.
Ciao ciao
Che posti meravigliosi!!!
Non mi apettavo paesaggi del genere ddal Giappone!
buona giornata
Che bello Sigrid, un Giappone decisamente insolito… almeno per noi occidentali, intendo.
Io il Giappone l’ho sempre sentito distante da me: non solo in cucina. Adesso che con i tuoi post imparo a conoscerlo un po’, quei pochi frammenti mi danno l’idea di quel che rischiavo di perdermi… e corro ai ripari.
Sabrine
Scatti stupendi e gustosi!:)
Che meraviglia dev’essere il giappone…
è il mio sogno nel cassetto poterci andare.. :)
Ciao Sigrid….sono molto indeciso…sei più brava come cuoca o come fotografa ??? Forse sei brava tanto come fotografa quanto come cuoca…e così abbiamo risolto il dilemma…. Quasi dimenticavo, questo w.e. ho visto il film “Julie & Julia”…veramente carino lo consiglio a tutti/e…la protagonista ha un blog di cucina…
Ciao ciao
Beppe
che bellissimo post!!!
Buongiorno!
Foto meravigliose! Ora non posso, ma leggerò stasera e non vedo l’ora.
Sigrid, non ti ho detto che ho preparato il “pain perdù au chocolat” per mia figlia,e ancora ringrazia!
Buon giorno Sigrid che post mi tuffo subito
nella lettura…..