Dinant, ville sur Meuse

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Certo che qua se qualcuno volesse prendersi la sbriga di fare uno studio psichanalitico in chiave bachelardiana della sottoscritta, ce ne sarebbe di materia (e l’avevo già suggerito tempo fa :-). Insomma, oggi vi presento l’episodo secondo della serie ‘dove nascono i cavoletti’ (part I era Oostende, puntata dell’anno scorso) e vabbe che c’ho messo 30 anni prima di rendermene conto però n’effetti, io sono cresciuta circondata di acqua… Quindi, non tanto per stare qui a fare la mia hagiografia però visto che qualcuno si era perso per strada: io sarei fiamminga, nata a Oostende (nelle Fiandre) e traspiantata a Dinant (in Wallonia) a 11 anni, sicché parlo fiammingo a casa ma considero il francese la mia lingua madre (ed era anche la lingua dei miei nonni ma vi risparmio questa parentesi senno finisce che vi ci perdete un’altra volta). Fatto sta quindi che a Dinant ci ho passato una decina di anni e se oggi ve ne faccio un breve topo è un po’ per piacere personale (nel ritrovarla), un po’ per velleità da ufficioperlapromozioneturistica :-P e un po’ perché come dice saggiamente la pubblicità, per sentirsi liberi bisogna avere radici :-) Beh ecco, dovesse mai interessare a qualcuno, un pezzo delle mie radici stanno qui, ancorate alle sponde della Meuse.

Dinant quindi. Famosa per la sua cittadella, la sua collégiale (la chiesa gothica), i suoi oggetti di rame, le sue couques, per alcuni sui nativi famosi (Adolphe Sax per esempio, l’inventore del saxofono, altri non pervenuti :-), per le acquarelle di Turner, e più generalmente apprezzata per le sue terrazze sul fiume e le gite in barca sulla Mosa, che è il fiume sul quale si trova e che ogni tanto riscambia i buoni sentimenti dei dinantesi allagando tutta quanto la vallata (il ché è sempre interessante quando hai casa in riva al fiume, diciamo che ne so qualcosa). Dinant ha poi due sopranomi, che sarebbe La Merveilleuse (credo venga dal nome di certe grotte turistiche che stanno li), e la città des Copères (il sopranome degli abitanti, relativo al fatto che sul finire del medio evo a un certo punto i borguignoni (quelli del boeuf dello stesso nome :-) qua amavano uccidere i residenti buttandoli, legati due per due, nel fiume, più realisticamente però copères potrebbe derivare da compère e indica semplicemente la forte impronta artigianale sugli abitanti della città). Cos’altro? Hmm, beh, gastronomicamente, c’è poco da segnalare (a parte una buona manciata di ristorantini turistici che servono patatine e cozze e qualche ristorante più serio che lavora i prodotti del territorio, a iniziare dalle trote, il prosciutto delle ardennes, il manzo nostrano, la cacciagione, la birra, e ovviamente i formaggi…) , se non la couque de Dinant che è identica spiaccicata a certi mostaccioli di miele e farina che fanno anche in Calabria, e la flamiche, una specie di quiche supercalorica fatta di uova panna e un certo formaggio incredibilmente puzzolente che fanno da queste parti e che non ho mai avuto il coraggio di assaggiare (se capitate a fine settembre potete anche assistere al concours du plus grand mangeur de flamiche, e fin qui la pagina delle attività culturali :-) Però appunto il vero lato interessante di Dinant se ne sta sul versante ambientale, perché è uno dei pezzi più belli e più integri della vallata della Mosa, e perché il comune è composto da una miriade di paeselli e frazioncine tutte verdi, tutte piene di case di pietra circondate da campi. Insomma, fino all’altro giorno per me Dinant era quel posto che non era la mia città, era bella si ma di quella bellezza che a forza di averla sotto al naso non vedi più, una classica cittadina un po’ turistica e sopratutto puttosto noioso, da cui ebbe inizio la grande diaspora (contando che quasi nessuno delle mie amiche di scuola è rimasta lì). Insomma, a Dinant c’erano (ci sono) i miei gentori. Fine storia. E poi però, son cose che capitano, sono tornata e forse per la prima volta da sempre, l’ho vista per quel che è: un enoooooorme vallata verdissima con un sacco di cose belle e ben tenute dentro, un aria pulita e una civiltà (nel senso ‘ordine’ e ‘organizazione’, insomma, in senso tedesco, eccoqua) direi notevole. Toh?! Persino la presenza dell’acqua mi colpisce più adesso che allora (eppure per anni la mia stanza dava sul fume, esattamente di fronte al Rocher Bayard, quella roccia appuntita in foto che non avrei proprio maaaaaaai pensato di fotografare un giorno). Un aspetto di Dinant però (oltre alla prossimità con l’acqua, e quindi anche con cigni, aironi, cormorani e, grande novità (?), bernaches du Canada) mi è sempre sempre piaciuta, ed è la perspettiva che se ne ha arrivando in treno o in macchina da Namur, da Nord insomma, seguendo la strada lungo il fiume, arrivando a Bouvignes, ad un tratto in lontananza si profilano le roccia, la punta scura della collégiale (la chiesa gothica), e le linee rigide della cittadella, ecco, quella veduta li, specie all’alba o all’imbrunire, l’ho sempre amato tanto, non so perché :-)

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Lo dicevo prima, Dinant si trova nella vallata della Mosa, che si può seguire da Namur, e il mio pezzo preferito diciamo che va da Anhée, poco a nord di Dinant, fino a Hastières, una decina di km più a sud di Dinant: per strada si incontrano quantità di rocce enormi (mete di freeclimbers), qualche vecchio albergo che fa pensare al turismo dell’inizio novecento, e qualche castello come quello di Freyr che vedete più giù (in realtà in questa zona qui i castelli si trovano per lo più fuori dalla vallata, insieme ai più frequenti chateaux fermes, delle fattorie grandi e belle ma pur sempre fattorie (petra grigia d’obbligo), nella vallata stessa ci sono una serie di rovine e, nelle città ‘importanti’, delle cittadelle (più o meno tutte dovute a Vauban). E poi ovviamente ci sono un po’ di chiese romaniche in giro (oltre a dei veri e propri insediamenti romani dei quali però il più delle volte rimane poco o nulla).
[sotto: alcune vedute della mosa fra Dinant e Hastière]

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[qui sopra: il castello di Freyr, e… un mazzettino di aglio orsino raccolto nel bosco li dietro :-)]

Lasciando invece la vallata della Mosa, un pezzo carino e interessante da fare è la piccola vallata della Molignée, un piccolo affluente della mosa che attraversa una serie di paesini carini e che va fino all’abazia di Maredsous (nota per la sua birra e il suo formaggio che si possono anche consumare in loco, se ci andate fate comunque almeno finta di visitare prima la chiesa, sta meglio :-)))

[sotto: fuori vallata della Mosa, le campagne circostanti e qualche dettaglio dell’abbazia di Mardesous ]

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Di luoghi piccoli e grandi da visitare poi ce ne sono tanti, una cosa da segnalare su tutte è il sistema Ravel, che si trova un po’ in tutta la Wallonia: in sostanza è stato asfaltato il percorso della vecchia linea ferroviaria a uso di camminatori, ciclisti e cavalieri (personalmente non vedo l’interesse di andarsene a cavallo sull’asfalto anche perché di boschi e di campagne ce ne sono tanti, in compenso per la bici è per-fet-to), sicché il Ravel è un sistema ramificato di bellissime vie da percorrere, immerse nel verde e passando in luoghi stupendi, insomma, appuntatevelo per le volte che vi verrebbe da fare una vacanza nordica dedicata alla bici… :-))

[sotto: girando per le vie del Ravel fra Anhée e il fiume]

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E infine, lo dicevo qualche giorno fa, il sud della provincia di Namur confina con una specie di enclave francese, cioè con il dipertimento delle Ardennes, per cui seguendo la Mosa per un 20km verso sud da Dinant, si finisce in Francia :-) I luoghi di per sé non sono bellllissssimisssimi, in compenso si annusa subito un’arietta decisamente française… (e andando ancora un po’ più a Sud si arriva a Charleville-Mézières, che sarebbe la città di Rimbaud :-)

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più info…

Maison du tourisme de Dinant

L’ufficio belga per il turismo
Dinant su wikipedia

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80 Commenti

  • … mi riprometto di andarci, la scorsa volta costeggiando la Meuse da nord mi ero fermata a Wepion. Grazie per le indicazioni!

  • RobertoS ha detto:

    Ho visitato x due settimane il Belgio, ma la vallonia mi ha lasciato un ricordo indelebile x il fascino dei suoi paesaggi.Dinant rimane una ciliegina sulla torta!A volte non sempre quello che si scrive rispecchia il nostro modo di vedere..ma la vera differenza è tra un turista ed un viaggiatore che non si accontenta di vedere quello che vogliono fargli vedere

  • chantal querio ha detto:

    Ciao carissima e grazie x la risposta…
    tutti gli spostamenti li farò in treno.
    Mi sono accorta che nel fine settimana i bilgiettio a/r costano la metà.Quindi metterò
    le città che distano magg da bruxelles in quei
    giorni.Allora mi sà che è meglio dedicare a gent un gg intero e lasciar perdere Dinant.Cosa ne pensi??Aspetto un gentile commento riguardo alla situazione meteo…capiscpo che và molto a “fortuna” ma temo che mi dovrò portare l’ombrello di sicuro.Un saluto
    chantal

  • Sigrid ha detto:

    Ciao chantal :-) Allora, fra Liège e Anversa direi Anversa senza ombra di dubbio (non che Liège sia bruttissimissima però cmq non c’è confronto :-), fra Dinant e Namur invece, dipende anche da come ti muovi (hai la macchina o vai in treno??), se proprio hai solo mezza giornata forse meglio namur, che è una città più grande quindi più ‘passeggiabile’ , Dinant è molto più piccola e per me la vera cosa interessante li è fermarsi un po’, fare passeggiate in campagne, andare in bici, o girare i dintorni (che poi alla fine sarebbe praticamente tutta la provincia) in macchina, a vedere paesini, abbazie e cose del genere. Però tutto ciò presuppone di certo più di una mezza giornata, per cui se questo è il tempo che hai, missà che suggerirei piuttosto namur :-) In ogni caso non esitare a chiedere altro :-)

  • chantal querio ha detto:

    Ciao carissima Sigrid,,,
    verrò il belgio ad agosto,precisamente dal 18 al 24.Ho già visitato quasi tutta europa e ora ho proprio voglia di scoprire un po’ questi posti davvero interessanti.Premetto che i miei viaggi sono di tipo culturale/paesaggistico…mi piace perdermi nelle stradine,vedere chiese,paesaggi anche musei(ma non da chiudermici dentro giuornate intere)…Nel dettaglio sarò a bruxelles come base e penso di dedicargli almeno 2 gg di visita,Poi vorrei dare un giorno a bruge e magari una mezza giornata a gent.Qui viene il dunque..visto che il tempo me lo permette sono indecisa tra un giorno intero a anversa o liegi (in quale delle 2 ci sono + cose caratteristiche da vedere?).poi vorrei venire a dinant e namur.Sarà sufficiente mezza giornata per posto o ne occore di +? Dovessi sciegliere quale merità
    vedere dinant o namur (non essere di parte ahaha)
    Spero di ricevere una tua risposta e di fare foto belle come le tue.
    P:s. La cosa che mi preoccupa di + è di trovare cattivo tempo…sò che da quelle parti l clima non è buono neppure ad agosto…
    un abbraccio
    chantal

  • angela ha detto:

    ciao Sigrid, ti seguo da circa un anno anche se non ho mai lasciato nessun commento sul tuo bellissimo blog. inutile dirti che mi unico al coro dei tuoi ammiratori: non sei soltanto una cuoca ricercata, sei anche una raffinata esploratrice di culture e vita, lo si intuisce dalle tue foto e dal tocco particolarissimo che utilizzi per descrivere i luoghi, i cibi, i prodotti culinari. insomma sono anch’io una tua ammiratrice e ti faccio i complimenti per questo post sulla tua terra d’origine che mi ha fatto venire tantissima curiosità! volevo anche chiederti, ma tu corsi di cucina non ne fai? ;-) io sarei vivamente interessata…
    a presto
    angela

  • Katrien ha detto:

    @Enrico, anche mio fratello è stato sei anni al colleggio a Maredsous. magari vi siete incontrati… era negli anni ’80.

  • Susanna ha detto:

    Sigrid, ciao!
    sono Susanna, seguo il tuo sito da un po’ di tempo ormai e trovo le tue ricette molto valide. Adesso sono in erasmus a Liège, già proprio nelle tue zone, e ti devo dare ragione, la Vallonia è molto bella. Ho fatto il Ravel fino a Comblain au pont (30 km di bici dal centro di Liège) ed è stato meraviglioso. Sabato vado a vedere la tua Oostende. Continua a pubblicare ricette belghe, cosi a casa posso rifarle!
    un abbraccio,
    Susanna da Firenze

  • Enrico ha detto:

    Grazie per l’aggiunta della facciata….la mia stanza dava proprio su una di quelle finestre più piccoline in alto! per l’interno non ti dico cosa non combinavamo da ragazzi li dentro! :))

  • Donatella85 ha detto:

    Ok, allora scelgo questo nickname, mi dispiace per la confusione ;-)

  • barbaraT ha detto:

    @donatella…
    AHHHHH l’alzheimer!!!! è vero! me l’avevi pure raccontata la storia della tua avventura nel rifugio sulle rocky mountains!! era lo “speologando” che, da purista della lingua quale sei tu, mi aveva tratto in inganno!

  • Sigrid ha detto:

    @enrico: ti ho aggiunto un pezzetino di facciata :-)) (ma che ci facevi in colleggio a Maredsous?!!!! :-))

    @acquaviva: euh, no, noi avremmo minieurope ma, no, non ci sono andata :-))
    http://www.minieurope.com/

    @silje: ma ciaoooo!! :-) Tornata anche tu?? (ps. un bacio a te e salutami tuo papa!! ;-))

    @enrico: beh siccome nel mentre avrai anche letto non c’è bisogno che te lo spieghi, vero? :-)

    @anna: grazie, molto interessante (e comunque lo dico da sempre che la vanillina fa schifoooooo – comprate le bacche e basta :-)

    @corradot: no, la cucina di casa e/era belga, però in Belgio (cosi come in francia e in gran parte del resto del nord europa), non si cucina ‘tradizionale’ a casa ogni giorno, si cucinano cose di tutto il mondo o quasi. Insomma, è molto diverso (più global) dall’italia… :-) Cioè detto, a casa mia e credo anche altrove, cose piu o meno esotiche escluse, la vecchia cucina familiare è belga, non francese, anche se ovviamente ci sono delle similitudini (basta pensare al boeuf bourguignon vs. carbonades) e spesso si cucina anche francese come si cucinerebbe, per dire, italiano… (hm, non so mica se ho risposto? :))

    @nadia: è davvero molto molto giusto ciò che hai scritto… :-)

    @cleare: euh, non c’è nessun lago però, è tutto fiume :-))

    @pamirilla: roma bruxelles sono quasi 1500km (in macchina lo facevamo in due giorni con sosta in Svizzera sul lago dei 4 cantoni, anche se il bollino autostradale è – o almeno era – uno scandalo :-), in aereo i voli con sn brussels prenotati in largo anticipo sono sui 100 euro AR, come dire, niente, o quasi :)

    @carolineh: a Gent si parla fiammingo però! :-))

    @daniela: beh, certo, d’inverno fa freddo, ma comunque di rado si va sotto lo zero (o solo di notte), c’è poca neve, in compenso, piove (ma daltronde piove anche in Giappone e negli ultimi mesi quanta acqua a roma… :-)), anzi, per me la pioggia fa parte dello charme, sissi :-))

    @glu-fri: vero, non ci avevo mai pensato sotto questo aspetto però è abastanza cosi :-)))

    @aniko: no, in realtà, non sono luoghi ‘integri’ nel senso ‘di altri tempi’, insomma, qua sono globalizzati, altro che, ci sono le comode zone industriali/commerciali per lo shopping, le case wifizzate, le eoliennes ovunque e ogni comfort moderno posibile, solo che con tutto ciò il territorio è comunque tenuto integro, cioè in qualche modo sono perfettamente integrati il moderno e l’antico, qualcosa del genere :-)

    @jacopo: la rocce si chiama Rocher Bayard ed è una delle ‘caratteristiche’ di Dinant, un monumento turistico insomma, e io davvero l’ho avuto fuori dalla mia finestra per tanto tempo, però, ecco, forse è un po’ come vivere di fronte al collosseo, è li, è bello, ma ti diventa talmente familiare che forse non ti viene in mente di farci qualcosa oltre il semplice fatto di guardarlo? :-) (okay, anche senza scomodare il collosseo, ecco, non ho mai fotografato il gazometro :-)

    @roberta: si, quello è colza (avete mai sentito il profumo del colza? sa di formaggio stagionato, è curiosissimo :-)

    @clove: eh, bella domanda!! direi che dipende proprio da cosa ti senti più di fare, se ti attrae più il mare (del nord) o il verde, forse, per me, visto la mia fissa con l’aria della campagna e il verde ovunque, direi dinant (con macchina per girare i paesini e bici per fare passeggiate sul ravel :-)

    @donatella: ma i kayak arrivano a Dinant!! :-)) (vabbe, si, a anseremme, che però è una frazione di dinant, insomma, ci sei gia stata quindi?! :-)) ps. han è un po’ da un’altra parte però (si lo so dista come roma vitero ma in belgio le proporzioni son diverse, in 50km cambi mondo :-))

    @fiordisale: beh, euhm, facciamo quel che possiamo ;-))

    @giandeibrughi: eh, complicata risposta, in realtà da quelle parti io da aaaaannnni mangio… a casa!! :-) In ogni modo, tre ristoranti ‘gastronomici’ assolutamente degni di noto sono L’Auberge de Bouvignes (à Bouvigne, 3km da dinant, a nord, sul fiume), Les jardins de Fiorine, Dinant centro, e le Vivier d’oies, a Spontin, altro paesello tutto di pietra a 10km nordest :-) Altrimenti, se volete come faccio io quando viaggio assaggiare cose semplici e rustiche, ottimo il Caffè Leffe, proprio di fronte alla collegiale, e per le cozze & co Bouboule le roi de la moule (no comment :-) in rue sax (sennò c’è anche un Leon però, boh.. :-))

    @susanna: i sapori direi che sono quelli di casa, quindi di alcune ricette già descritto in giro per il blog e il libro, dalle patatine al waterzooi passando per le eierkoek o… il pane a lievitazione naturale di mio papa :-) E poi i profumi: l’odore dell’erba tagliata, il fieno, i cavalli (ci sono un bel po’ di maneggi e ho passato parecchio tempo li dentro :-), il colza, la birra, persino il profumo delle patatine fritte che in centro ogni tanto incontri per strada… cose così… :-)

    @marcella: wow, ma te lo sei girato praticamente tutto il Belgio?! :-)) (ti manca il lussemburgo però!! insomma, bellissimo pure li, da piccola ci andavamo sempre :-))

    @silvio: diciamo che ciascuno ha le proprie intolleranze, io per esempio trovo inaudito che si possa confondere ‘neologismo’ e ‘francesismo’ :-)

  • Silvio ha detto:

    Per favore!!! I neologismi lasciamoli inventare ad altri. L’italiano è una lingua stupenda piena di parole, non usiamone di nuove che non fanno affatto “simpatia” o “sbarazzineria”. (“traspiantata … Hagiografia” dai!!!! Per favore)

  • acquaviva ha detto:

    @barbaraT & donatella d.o.c.: no, ma la storia delle Smoky Mountains non può rimanere ulteriormente celata, visto che qui siamo in vena di discorsi sui rapporti con i luoghi!

  • robertav ha detto:

    Ci sono stata!!!(zio belga…)e il formaggio di maredsous arriva nel mio frigo un paio di volte l’anno (che buona la crosta!) e bello mangiarlo lì all’abbazia accompagnato dalla loro birra….le tue foto esaltano magnificamente il posto, sei troppo brava

  • federica ha detto:

    la foto del mughetto….. non poteva chiudersi più romanticamente di così questo post!

  • Complimenti veramente.
    Credo che siano in molti ad essere interessati delle tue radici.
    Quasi si svela il segreto che attraverso il blog descrive il tuo carattere e la tua persona.
    Sembra ,che questo ambiente dove sei cresciuta, sia rimasto nel modo in cui fai le foto.
    La pace e la tranquillità dell’immagine che immortali, pur fotografando un incrocio con macchine semafori e caos cittadino, con la tua fotografia sembra tutto DINANT.
    Orinato, pulito e silenzioso ma che allo stesso tempo dice molto.

  • Donatella ha detto:

    @barbaraT: certo che sono io quella! Lo so che non sembro una che va speleologando, ma in tempi non sospetti ero pronta a provare molte cose. Sappi ceh sono pure andata a fare hicking nelle smoky mountains :) E cmq mi riconosci perché ho chiamato Sigrid “sigridina” :)
    P.S.: il d.o.c. è per l’origine controllata o per i disturbi ossessivo compulsivi? :)

  • Marcellagiorgio ha detto:

    Sigrid magnifiche foto che mi hanno rinfrescato il ricordo di una splendida vacanza in camper attraverso il Belgio con tappe varie tra Bastogne e la splendida Brugge con soste tra campagna, villaggi e città passando da Dinant, Gent, Damme, saltando ahimè Bruxelles, ma con breve escursione nella costa nordica lungo le spiagge e le dune tra Knokke Heist ed Ostende.
    Qualche anno fa…..

  • barbaraT ha detto:

    @donatella d.o.c.g. … immagino tu non sia nemmeno quella donatella che va “speleologando” nelle grotte di han… eh?

    @tutte le donatelle bis, ter etc… pregasi trovare urg urg pseudonimo more identificativo causa totale confusione di donatelle… ecco..

  • Gian dei Brughi ha detto:

    ciao Glu ;-)

  • Giulia ha detto:

    Ah! Sei ancora in Belgio! Mercoledì sera ero pronta e preparata a sfidare la SNCB e la STIB, partire da un kot perduto di Louvain-la-Neuve alla volta di Bruxelles per venire alla tua presentazione, dopo aver fatto 5 ore di esame all’università… ma l’esame è durato più di 5 ore ._. alle 21, quando ho finito, ho trovato un po’ inutile sfidare chicchessia.

    E pensa che avevo perfino stampato la ricetta del waterzooi de cabillaud (è una lunga storia) per la mia migliore amica da farti ‘autografare’ (rilasci autografi, vero, Sigrid?).

    La prochaine fois je laisse tomber l’examen quoi. :D

  • Gialla ha detto:

    Che meraviglioso regalo che mi hai fatto, per ora sono impegnatissima e non posso permettermi un viaggio per staccare la spina, tu con questo racconto… mi hai fatta VIAGGIARE!
    Grazieeeeeeeeeeeeeeee

    A presto
    Gialla

  • Federico ha detto:

    Ciao Sigrid, sono stato in Belgio per la prima volta proprio questa primavera, avrei dovuto limitarmi a Gent e Bruxelles ma, causa vulcano, il mio soggiorno si è prolungato e sono tornato in treno… così ho attraversato la Vallonia, Ottignies, Namur, Arlon, Libramont. Che dire, forse la ferrovia non è il modo migliore per farsi un’idea di una regione, ma quel che ho visto mi invoglia a tornare. Spero che la birra sia altrettanto buona che a Gent, dove mi sono deliziato!

  • susanna ha detto:

    sono curiosa….qual’è il “sapore” che associ a questo posto dell’infanzia?

  • sabry ha detto:

    … che dire … posti bellissimi e di conseguenza foto straordinarie, ci penserò magari per questa estate di vacanza :o)
    (la foto della porta mi piace in particolar modo!)

  • Glu.fri ha detto:

    @ Gian de Brughi: concordo !! ‘ndo se magna ? besos Gian…

  • Gian dei Brughi ha detto:

    oh Sigrid, ma i tuoi posti peferiti per andare a mangiare e sbevazzare nei dintorni non ce li dici?!!!

  • Lucia ha detto:

    Sigrid io lavoro in un’agenzia viaggi e quest’estate limando tutti a Dinant! splendidaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

  • frifri ha detto:

    bellissimi paesaggi … da amore a prima vista

  • fiordisale ha detto:

    grazie, grazie, grazie! Non ricordo chi anni fa ti disse che con le fotto panoramiche non ci chiappavi (o una cosa simile)bè per me invece non è vero, non lo è mai stato. I tuoi sono reportage da sogno, bellissimi posti e bellissimo l’occhio con cui ce li trasmetti. grazie, davvero

  • Donatella ha detto:

    @Sigridina: io a Dinant non ricordo di esserci mai stata, ma non lontano da li’ si’ però: ricordo perfettamente di essere andata a “speleologare” nelle grotte di Han (e di aver fatto una meravigliosa battaglia di fango), e naturalmente di aver fatto, più di una volta, la descente de la Lesse. Se mi dovesse ricapitare passero’ anche dalle parti tue, decisamente carine (sempre che non piova).

  • emily ha detto:

    ..mi infondi..spensieratezza..:)

  • clove ha detto:

    sarò nei tuoi luoghi natii a fine settembre e potrò giocarmi un solo jolly… dinant o ostenda ? : )

  • Roberta ha detto:

    ma sono i campi di colza… non è vero?!

  • lu ha detto:

    Uao Sigrid… la foto con la distesa di fiori gialli poi mi fa impazzire… è un punto di giallo strepitoso! Brava!

  • Roberta ha detto:

    Anch’io ho riscoperto l’Italia stando in Austria, anche se prima lo consideravo solo il paese dei “miei”. La riscoperta è stata tale che ci sono tornata portando anche mio marito e aprendoci al turismo!! Dopo più di 10 anni in Austria, vedo ora questa mia seconda patria con occhi nuovi. Le emozioni più intense sono date dalla lontananza.;P
    Il viaggio che mi hai fatto fare è bellissimo e un po’ malinconico. I campi di colza, l’aglio orsino, i boccali di birra, la proprompenza della natura e i piccoli paesini isolati!!!!
    Similmente a come citi tu, mio tempo fa ha detto “solo chi conosce le proprie origini sa modellare il proprio futuro”… è diventato un po’ il mio motto, un punto fermo su cui riflettere, a causa della mia indole irrequieta.
    Complimenti questo post è veramente magico!

  • Jacopo ha detto:

    Ciao Sigrid, è bello “riscoprirsi a riscoprire” le proprie origini (scusa il gioco di parole), così all’improvviso, senza neanche una scusa apparente (e mi ha colpito per questo la tua frase “…quella roccia appuntita in foto che non avrei proprio maaaaaaai pensato di fotografare un giorno”; anche se a questo non posso credere: una ragazza con la tua sensibilità visiva non poteva lasciarsi scappare tanti splendidi particolari della tua terra).
    Però d’altronde è vero: tante volte non cogliamo i particolari che ci offre la nostra città e che abbiamo ogni giorno davanti i nostri occhi, me ne accorgo io stesso da quando ho un blog esclusivamente dedicato alle curiosità di Roma.
    Vedi… anche a Roma hai scelto poi di abitare vicino all’acqua… :-D
    Jacopo

  • Giovanni sa ha detto:

    Ciao Sigrid,
    foto molto belle! davvero fan venir la voglia di andarci… se mi trovo da quelle parti sicuramente ci faccio un salto!
    buona giornata
    Giovanni

  • fiorentina ha detto:

    Mi piace tantissimo come spieghi i posti e li fotografi. Starei ore a guardare i tuoi post di viaggi. Cecilia

  • Donatella ha detto:

    Ovviamente la Donatella esultante sopra, come al solito, non sono io, quella originale…

  • Antonella ha detto:

    Fantastici scenari.

  • Francesca ha detto:

    che dire…senza parole. grazie per la condivisione

  • Aniko ha detto:

    Ciao Sigrid,
    Mi commuove il tuo reportage: i tuoi occhi scoprono di nuovo il luogo della tua infanzia…
    Mi sa di un posto semplice pieno di pace e tranquillità. E mi sbaglio o è uno dei pochi posti che riuscito riservare tutte queste cose senza essere contaminata dalla grande globalizzazione del mondo?
    Un abbraccio,
    Aniko

  • Donatella ha detto:

    Wow! Meraviglioso! Ecco, ora ho una gran voglia di una “vacanza nordica dedicata alla bici”! XD Grazie per questo post e le foto, impeccabili e quasi magiche…

  • golosastro ha detto:

    mi unisco a tutti quelli che sono rimasti affascinati. Già, la prossima volta, non mi potrò portare la bici, ma una scappata sì eh! ;-)
    e poi, adesso, arriva la strana sensazione di essere stato pure io una settimana in Belgio ..aiutato da foto e filmato su fcbk, dai racconti della presentazione da parte degli amici.. ed ora dai giorni di turismo familial eeheh ;-) thx!

  • Caffettiera ha detto:

    Grazie, davvero bello. Soprattutto la sensazione di riscoprire la bellezza dei luoghi in cui sei cresciuto, bellezza che non si vedeva quando era ogni giorno sotto gli occhi; per me con Milano, dove sono cresciuta, deve ancora succedere, e stranamente anche per me e’ solo il posto ‘dove abitano i miei’: anche tutti i miei amici se ne sono andati, e molti spazi e negozi sono completamente trasformati.

  • Saruk ha detto:

    Non ho parole, semplicemente favoloso!!!!!

  • daniela ha detto:

    ma che belle foto!
    mio marito spesso va a Brussel per lavoro e l’anno scorso abbiamo deciso di visitare il Belgio: è stata una “vacanzina” (noi, questi giri culturali, li chiamiamo così) veramente bellissima!
    L’unico neo è che quando eravamo nella zona di Dinant pioveva a dirotto, ma le tue foto mi hanno fatto vedere quanto è bella quella zona con il sole.
    Ah, abbiamo dormito ad Hastiere, in una bella chambres d’hotes (les heures claires)
    ciao

  • Glu.fri ha detto:

    Ma questo e’ il vero paese delle fiabe…ecco dove portero’ la mia bimba che chiede se esistono le principesse, ma veramente (aggiunge). Se penso che qui la gente va in vacanza a Disneyworld…(gli adulti, mica i bambini) mi viene una certa tristezza. Sono troppo europea, ho bisogno di stare dalle parti dei castelli, dei fiumi, del formaggio puzzone, delle abazie e sapere che i nemici si impacchettavano a due per volte e si ricacciavano nel fiume…insomma di favole vere.
    Grazie Sigrid.

  • daniela ha detto:

    Guardando le foto pensavo: con questo sole, adorabile. Ma in inverno, o con la pioggia, mi pare lo sfondo di un romanzo di Simenon.. La nebbia, le chiuse. Ma magari mi immagino tutto..

  • Anna ha detto:

    A D O R A B I L E! Che foto ragazzi!!!!!! Io ci voglio andare e di certo convincerò la mia dolce metà, se non per le mie doti… per la birra! Bacioni!!!!!!

  • Carolineh ha detto:

    Guarda ho un vero e proprio rimpianto per non aver fatto l’erasmus in Belgio. Ai tempi la mia facoltà (psicologia) metteva a disposizione una borsa di studio solo per Gent. E io non l’ho preso in considerazione perché non conosco il francese. Argh!

    Però mi rifarò con una bella vacanza dalle tue parti prima o poi. Anche solo per degustare la vostra magnifica birra di cui sono un’accanita estimatrice.

  • Sara77 ha detto:

    Sigrid quanti ricordi hai risvegliato in me!!! Devo assolutamente recuperare e sfogliare le mie foto dell’Interrail (formato cartaceo perché datate 1997 ihihih). La tua descrizione calza alla perfezione, io personalmente sono stata abbagliata dal verde, un entusiasmo di verde! E la chiesa gotica è spettacolare al tramonto! Chi l’avrebbe mai detto, dopo aver fatto tanti tuffi culinari leggendoti giorno dopo giorno mi ritrovo a fare un favoloso tuffo nel passato!!! Grazie!

  • Alice ha detto:

    Adoro il tuo modo di descrivere i luoghi, le cose, le sensazioni… è come essere lì per un attimo! Grazie!

  • Pamirilla ha detto:

    Un’altro colpo basso….che adesso c’ho una voglia di andare in vacanza!!!!!! Essendo esageratametne ignorante in geografia non ho ancora capito bene quanti mega kilometri mi separano da codesti posti costì MA google map arriverà in mio soccorso. Umhpf, che ingiustissia però, io che devo stare a Roma tra motorini petulanti, bus superinquinanti e palazzoni inquietanti, sic.

  • Cleare ha detto:

    saranno le tue foto, sarà il tuo modo di descrivere il tutto, sarà l’aglio orsino, sarà il lago. saranno le paperelle (io le adoro)..ma mi hai fatto venire voglia di farmi un giretto da quelle parti (peccato ke il mio conto corrente da studentessa mi tenga ferma).

  • Maria Grazia ha detto:

    E’un posto meraviglioso!Che paesaggi mozzafiato!
    Io ho lasciato un pezzo di cuore ad Aix-en-Provance e un altro piccolo pezzo mi sa che lo andrò a lasciare anche qui…un’idea per le prossime vacanze
    Incantevoli anche le foto in se stesse.

  • Zazie ha detto:

    Bè, anzitutto sono senza fiato: ho sempre amato la bellezza verde e serena dell’europa nord-occidentale, o meglio dell’Europa del nord tout-court, e mi hai fatto venire una gran voglia di tornarci in quei posti, stavolta sfruttando questo geniale sistema Ravel. (io adoro spostarmi in bici)
    Amo talemnte tanto i paesaggi verdi che l’entroterra e i paesaggi arsi dal sole del sud, che si fondono nelle architetture polverose dei monumenti, seppur oggettivamente molto belli, mi mettono un’ansia!!!

  • Lidia ha detto:

    Penso che capiti a molti di avere in mente un luogo speciale. Fortunato chi riesce a raccontarlo così. Brava.

  • laroby ha detto:

    foto bellissime nelle quali mi perdo…trasmettono sensazioni, sentimenti che ,a volte, nemmeno le parole sanno dare…
    la mia “gita” quotidiana al tuo blog premia sempre! :-)

  • Kafcia ha detto:

    Sembra un posto magico! Mi piacerebbe perdersi per le strade per poter scoprire, gustare e curiosare! Complimenti!

  • Valeria ha detto:

    i posti del cuore secondo me si rivelano per quel che sono solo dopo che ci si allontana da lor per un po’. Per me è lo stesso per il mio paesino…Bellissimo reportage, nel mio tour del Belgio putropppo non c’è stato tempo per veder tutto ma mi sarebbe tanto piaciuto passarci e fermarmici, non fosse altro per veder avvicinarsi quel panorama che hai immortalato sopra, con la nebbiolina :)

  • naomi ha detto:

    Le vacanze per l’anno prossimo… sicuramente. Amo il nord!!

  • Nadia ha detto:

    Con gli occhi del tempo le prospettive cambiano e si può vedere e apprezzare quanto era oscurato dalle tensioni dell’adolescenza e della vita familiare, si può scoprire quanto si è stati fortunati a crescere nella bellezza di alcuni luoghi ora che non sono nascosti dalla sofferenza del diventare adulti e accogliere il sentimento che vedere tanta beltà dalla propria finestra ci ha aiutato a evolvere migliori di quanto avremmo potuto essere e queste foto lo testimoniano.

  • Gloria ha detto:

    Paesaggi che lasciano senza fiato, davvero splendidi! A volte non ci rendiamo conto di essere circondati da certe meraviglie, dobbiamo staccarcene per riuscire ad apprezzarle!

  • CorradoT ha detto:

    Che bei posti…. La cucina di casa e’ piu’ belga (se mi capisci), o per la vicinanza con la Francia ne risente l’influenza?
    L’inverno e’ piovoso?
    (sto programmando un viaggetto…)

  • robiciattola ha detto:

    bello assai.

  • anna ha detto:

    Ti leggo sempre e complimenti per tutto, volevo segnalarti questo articolo: http://trashfood.com/2010/05/dalla-lignina-alla-vanillina.html
    non sempre si riesce a sapere da dove arriva quello che mettiamo nel piatto, ed anche se non in tema forse può essere interessante per molti
    Ciao

  • Ciao, non ho adesso il tempo di leggere bene il post che farò più tardi, se posso.
    Ma ti volevo chiedere: Dinant è famosa anche per quei biscotti che sembrano di legno per quanto sono duri?

  • spighetta ha detto:

    Il paesaggio “nordico” mi affascina molto. Bellissime le foto ;)

  • dauly ha detto:

    che posto stupendo!! mi hai fatto fare un mini-viaggio solo guardando le foto e mi hai invogliato a farlo per davvero, amo questo genere di luoghi e invidio chi ha la fortuna di viverci !

  • Silje ha detto:

    Ciao Sigrid, ma che bel “reportage”!Mi hai fatto venire voglia di tornarci e portare i miei amici che di solito porto a Anversa, a Bruges e a Gand. Io ci andai in viaggio scolastico!!
    Buon viaggio di ritorno a casa.Bisous s

  • acquaviva ha detto:

    ho guardato un paio di volta la prima foto per assicurarmi che non fosse una riproduzione tipo “Minitalia”…

  • Daniela B. ha detto:

    Mi ispira un sacco questo posto così verde!! :-)

  • Enrico ha detto:

    Pazzesco Sigrid, sei andata nei luoghi della mia infanzia..a Maredsous ci sono stato in collegio, ai tempi ero l’unico italiano in un mondo assai belga…vi scoprii la birra e il formaggio ormai famosi in tutto il Belgio come sottolinei giustamente. Peccato tu non abbia fotografato l’esterno dell’abbazia veramente molto bella, o magari qualche monaco che forse avrei riconosciuto!

  • Rossella ha detto:

    Ho letto di un fiato il post.
    Perchè i viaggi e viaggetti nelle Fiandre hanno lasciato un segno profondo e perchè mi manca da vedere la Vallonia.
    Ma l’ho letto estasiata anche perchè ho ritrovato qualcosa che sto vivendo in quello che tu chiamo post da promozioneturistica. E’ bello rivisitare “casa propria” da turisti o con l’animo e la macchina fotografica da turisti :)
    Si scoprono cose di sè e si scopre come quello che ci ha circondati da giovani e bimbi si è insinuato, quasi inconsciamente, in quello che siamo.

    Bello Dinant alla Sigrid.

  • maia ha detto:

    Ma che bella la tua zona!

    Non l’ho mai considerata, potrebbe essere un idea per una vacanza

    grazie

    buona giornata

  • Andre ha detto:

    Che posto MA – GNI – FI – CO. Quanto ti invidio…

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