Cake integrale con ceci e alghe

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Ho scoperto una nuova categoria di ‘cibo amico’! In realtà questa categoria l’avevo sotto il naso da tempo solo che non so perché non mi ci ero mai soffermata, si tratta dei cakes comme des pains del libro sui cakes maison di Ilona Chovancova, sfogliato mille volte eppure mai che avessi fatto una ricetta da quella breve sezione lì dedicata ai cake da usare in tutto e per tutto come se fossero dei pani. In realtà proprio dei pani non sono: più densi e più ricchi, contengono uova e yogurt e olio e sono lievitati al bicarbonato, sono però ottimi da affettare e usare come pane per panini, crostini e quel che si vuole :-) Allora siccome io volevo un superpane supernutriente e pieno di solo cose buone, ne ho inventato uno mio, che da qualche giorno accompagna colazioni, insalate e zuppe fredde e di cui sono davvero molto molto contenta :-) insomma, un finto pane tuttofare, buono e sopratutto molto molto pieno di cose buone per voi :-))

Cake integrale con ceci e alghe

farina integrale 150 g
farina di segale integrale 150 g
uova 3
yoghurt magro naturale 12 cl
acqua o latte 13 cl
olio d’oliva 7 cl
ceci lessati 200 g
misto fiocchi di alghe essicate 4 cucchiai (ho usato il misto oceano dell’Algheria :-)
semi di sesamo 2 cucchiai
lievito per dolci non zuccherato 1 bustina
sale & pepe

Sbattere le uova con lo yoghurt, il latte e l’olio. Aggiungere le farine, il lievito, i ceci, le alghe, condire con sale e pepe e mescolare bene. Versare il composto in una teglia da plumcake sui 25cm e cospargere la superficie con i semi di sesamo. Infornare a 180° C per circa 45 minuti o finché il cake è gonfio è asciutto. Io lo conservo al frigo e, già affettato (con un quadrotto di carta forno fra una fetta e l’altra), al congelatore, in modo che basta tirarne fuori una fetta e lasciarla scongelare quando serve :-)

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56 Commenti

  • Nazza ha detto:

    @ Sigrid e Diletta.
    Ho avuto questo problema di flour moth una volta sola e ho sospettato la contaminazione originasse da una confezione di grits artigianali del South Carolina. Quello che ho fatto e setacciare i grits, metterli in un nuovo contenitore e nuke them fino a raggiungere una temperatura molto alta. Se dovesse esserci qualche ospite, morrebbe. Poi tanto i grits si devono cucinare comunque. Anzi, probabilmente la pre-cottura “a secco” nel microonde accorcia la cottura in acqua quando si preparano i grits.

  • Marta2 ha detto:

    Mi è venuto! Allora, macchina del pane Bifinett, quella in vendita al Lidl.
    Invece del lievito chimico ho usato una bustina di lievito secco e un po’ meno alghe che secondo me hanno un sapore un po’ forte. Si mettono tutti gli ingredienti nel cestello, si inserisce il programma 5 specifico per il pane integrale e dopo 3 ore e mezza è pronto.
    Rispetto all’immagine che vedo qui sopra credo che il risultato che ho avuto sia più morbido. Credo… :-/

    Ciao

  • Marta ha detto:

    Ciao! Secondo me questo panotto si può fare benissimo anche con la macchina del pane…. Ci provo e faccio sapere…. ;-)

  • Giovanna ha detto:

    assidua frequentatrice di questo blog, fervida appassionata di cucina, nonché curiosa improvvisatrice di esperimenti culinari ; ) ho provato a fare una tempura con farina di ceci. novità deliziosa e raffinata.
    a mio giudizio particolarmente indicata per i fiori di zucchine.
    semplicissima e veloce da preparare: farina di ceci e acqua gasata nella versione light, oppure farina di ceci, uova e latte nella versione più ricca. vale la pena provare quest’ultima anche per preparare crepes sottili o blinis, da farcire a piacere. io le ho servite con una ratatouille di ceci, cipolle bianche, uvetta passa e pinoli sfumata al passito. risultato? standing ovation degli ospiti ; )))
    cosa ne pensi sigrid?

  • shayma ha detto:

    i utterly adore *all* your savoury cakes, S. xxx shayma

  • Serena ha detto:

    Ottimo, l’ho messo nel mio bento di oggi insieme ad una insalatina di fagiolini..un’unica cosa: mi e’ venuto un po’ piu’ morbido di come me lo aspettassi: e’ perche’ al posto della farina integrale (che mi sono accorta all’ultimo di non avere) ho messo quella normale??

  • vale'n'tina ha detto:

    …tecnicamente però un pochino di sale aiuta a far espellere l’ acqua…dovrei andare a comprare un polpo e provare.

  • Gian dei Brughi ha detto:

    grazie anit50, riprovo e poi ti dico :-)

  • anit50 ha detto:

    @Gian: niente spellatura a crudo, qualcuno lo spella da cotto perchè i tentacoli potrebbero dare fastidio…certo che si mangia tutto, ovviamente ben pulito all’interno della sacca! Non credo sia necessario bucherellarlo, mai provato. Se tieni il fuoco basso e un coperchio che chiude bene l’acqua la fa eccome. Se vuoi provare a farlo con i pomodori, taglialo a pezzi, unisci una cipolla tagliata a fettine e dei pomodori freschi tagliati a spicchi (in mancanza una scatola di pelati) e a piacere peperoncino. Niente sale, incoperchialo bene e lascialo cuocere senza altre aggiunte, ti farà un sughetto slurp.

  • Gian dei Brughi ha detto:

    grazie ragazze!

    dunque, la settimana prossima riproverò… ma mi sorge un atroce dubbio: voi il polpo lo avete spellato prima (ovvero tolta la pelle grigetta che ricopre il polpo e cotta solo la carne bianca interna)? perché io in cottura, quando lo bucherellavo con la forchetta, vedevo l’acquetta uscire, ma era come se rimanesse tutta “dentro”, insomma, finita la bucherellatura niente più acqua.
    Domanda numero 2: il polpo cotto così si mangia tutto o si usano solo i tentacoli?

    scusate se faccio tutte queste domande sceme, ma sono neofita di polpi, e voglio capire un po’ come funziona ‘sta storia… :-)

  • gloria ha detto:

    Ho fatto il polpo del Dutto qualche giorno fa ed è venuto buonissimo….cioè io non so mai se il polpo è cotto abbastanza lo ammetto, (e neanche lasciare o togliere il primo stato gelatinoso….bho?) però era buonissimo, se qualcuno sa come si fa a sapere se il polpo è cotto a modino sarei felicissima me lo dicesse…
    ciao a tutti

  • vale'n'tina ha detto:

    Allora, congelare il polpo influisce sulla sua tenerezza in quanto il giaccio rompe le fibre interne, per la cottura rimane tutto normale.
    Ora dovrei ridare uno sguardo al libro ma mi sembra che ci sia confusine….polpo alla gallega senz’ acqua, salvia…no, non ci siamo.
    Il polpo alla gallega è bollito a lungo (finchè non alza una zampa e dice “sono pronto”, mi disse un gallego) e servito con patate lesse, un filo d’ olio e della polvere di peperone dolce. Poi loro usano il polipo atlantico che è molto (ma proprio molto) più grande di quello mediterraneo.
    Quello di Davide Dutto ricordo che mi ispirava parecchio ma era un’altra cosa.

  • anit50 ha detto:

    @Gian:senza prevaricare Sigrid, ti posso dire che questo tipo di cottura per il polpo è uno dei must nella mia cucina, anche senza usare aglio cipolla o salvia. Io uso una pentola con fondo abbastanza spesso e coperchio che chiude bene, tengo il gas piuttosto basso e cuocio 1 kg-1,2 kg di polpo per 1 ora e 15 min circa. Di solito produce parecchio liquido (ne uso un po’ mischiato al condimento per avere un sughetto squisito). Il surgelamento non dovrebbe influire sulla cottura, semplicemente è un metodo per avere un polpo più tenero (puoi anche strofinarlo, a crudo, con sale grosso fino a quando produce una specie di schiuma, poi sciacquarlo bene, anche questo contribuisce ad intenerirne le fibre).

  • Gian dei Brughi ha detto:

    ciao Sigrid! stasera ho fatto il falso pulpo alla galliega, ovvero il polpo speranzato di Davide Dutto…allora, l’ho sbatacchiato ben bene, l’ho schiaffato in pentola con salvia e aglio e…ho carbonizzato la pentola! ovvero, il polpo ha rilasciato sì acqua, ma gran pochina e poi alla fine, in alcune parti risultava più cotto che in altre… Dove ho sbagliato? forse è perché non l’ho surgelato prima? e tu che pentola hai usato? antiaderente? e poi per quanto tempo l’hai fatto cuocere, che sul libro non lo dici e io non vorrei aver sbagliato i tempi?…

  • Silviamagnolia ha detto:

    ok ceci li adoro..le alghe ohh le devo provare
    grazie per la ricettina originalissima!!

  • elisabetta ha detto:

    Ciao Sigrid,
    ieri ho fatto il pesto alla trapanese solo che dopo la frullata il risultato era un pò troppo liquido….secondo te c’è un trucchetto per evitare tutto ciò? devo ammettere che per salvare la cena (eresia delle eresie) l’ho fatto ritirare un pò in padella…però il risultato era veramente buono!!
    Poi mi chiedevo se il procedimento della marmellata con i fichi neri del libro (cioè senza far bollire troppo la frutta )si può applicare alche ad altre marmellate (è una domanda banalotta…ma insomma sempre meglio chiedere nevvero…), e poi millemillanta complimenti per te, mi risolvi perecchie serate!! grazie

  • Mi attira tantissimo e la cosa proprio non mi stupisce visto che la mia dieta in questo periodo si basa proprio su ceci (e legumi in generale), verdure e pani integrali! In più volevo proprio cominciare a inserire la alghe nella mia dieta.. quindi direi che ci siamo! Solo una cosa Sigrid ma il pane si adatta bene anche per la colazione come hai scritto tu? ha un aspetto così chiaramente salato!
    Ps: Abbiamo finalmente aperto il blog!!!!!!!!

  • Marty ha detto:

    @ Giovanni sa: grazie Giovanni ma qui si trova o cake flour o bread flour…o Rye flour…non la trovo la strong…

  • vale'n'tina ha detto:

    Dal titolo mi sembrava una ricetta a dir poco temeraria ma come al solito ora che ho finito di leggere ne vorrei una fettina!

  • Adriano ha detto:

    Ciao Sigrid, ma al posto del misto alghe che ne dici se utilizzassi solo nori tostata? Dai un’occhiata al mio sito e un parere alla torta? :D Ciaooo!
    Adriano.

  • Giovanni sa ha detto:

    @marty: in nord america l’equivalente è la ‘strong flour’ prova a vedere se trovi questa

  • miglietta ha detto:

    Ho provato a fare sta’ ricetta. Davvero immangiabile. Anche la presentazione molto,molto scialba.Scusa Sigrid. Anche una mia amica ci ha provato. Stesso risultato.
    Alla prossima.
    Emilia

  • Marty ha detto:

    Sigrid sai per caso come si chiama in inglese la farina manitoba? vivo a johannesburg e non riesco a trovarla da nessuna parte. Anche se non c’entra con questa gustosa ricetta avrei bisogno di sapere come faccio a trovare la manitoba….
    grazie mille e complimenti, il tuo blog è stupendo e mi mette il buon umore!

  • Sigrid ha detto:

    @blueberry: potrebbe dipendere dalle tue farine, insomma siccome non tutte hanno la stessa percentuale di umidità, magari quella tua ha assorbito più i liquidi della mia (senno non me lo spiego perché la mia non sia venuta secca, anzi…) fossi in te, per recuperarla, farei grigliare le fette e le condirei con delle cose belle umide tipo formaggio fresco e pomodorini freschi… :-)) Al prossimo giro potresti aumentare un po’ lo yoghurt…

    @gian: beh io adoro il kombu quindi potrei solo che dirti di si, se non che il misto è simpatico per via dei sapori che variano di più… :-)

    @twee: beh oddio, diciamo che ha un retrogustino di mare – e ogni alga ha il suo sapore più o meno complesso e dovrei familiarizzarminci di più perché nonostante li riconosca, non è che sia in grado di decomporre nori o dulse o kombu in principi sensoriali basici – di c ma contanto che tutto sommato l’alga è poca rispetto agli altri ingredienti non è che domini il sapore marino ecco :-)

    @monica: maddiommio, non pensavo che ‘integrale’ poteva spaventarvi cosi tanto… è chiaro che non è morbido come il panino al latte mulinobianco però è anche molto più salutare. Come già detto, io lo mangio spesso con il petit suisse o con dei formaggi freschi, o insieme a zuppe & co, tutte cose morbide e umide, e comunque no, non è cosi secco e stopposo e poco desiderabile come possa forse pensare :-)

    @enrico: beh io per ora vorrei utilizzarlo ancora in pani, quiches & co, poi vedremo :) Comunque l’ho anche spolverato (e secondo me la stessa cosa si potrebbe tranquillamente fare con la pasta… :-))

    @barbaraT: si, giusto, in freezer dicevano. sol che io non ho, ne li ne in frigo, spazio, sob :-)

    @glu.fr: sai che c’è, in mancanza di alghe penso proprio che ci metterei una buona manciata di erbe aromatiche, o addirittura di rucola o spinacini tritati, in ogni caso: qualcosa di verde :-))

    @loredana: yep, sono io :-) (appunto, lo conosco a memoria il libro, o quasi :-)

    @valeria: bello il tuo!! molto!! e fra l’altro il zucchini bread serio era sulla todo list… :-)))

    @luk75: grazie! (manco lo sapevo, a dire il vero :-))

    @alessandra: dipende cosa intendi per ‘livito per torte salate’??? cioè se è bicarbonato di base o se è un lievito tipo che ti fa lievitare la pizza in 10 minuti o simile, insomma, io non lo so perché non l’ho mai comprato, se vuoi facci sapere cosa c’è scritto sulla bustina :-))

    @nepitella: yep, trovo che metà yoghurt (lento però eh :-) e metà latte (o acqua, anzi, quasi che preferisco con l’acqua) venga molto simile al latte fermentato… :-9

  • Blueberry ha detto:

    Ho provato a farlo e mi è uscita la cosa più asciutta e secca del mondo…. forse sarà che mancava il tocco marino dell’alga… peccato la ricetta mi ispirava un sacco! Ora per non buttarlo.. pensavo di darlo in pasto alle paperelle del lago… magari inzuppato di acqua dolce lacustre mista ad alga riacquisirà tutta la bontà che mi ispirava dalla tua foto!! ;-)

  • Lilja ha detto:

    Ma perché anche io ho quel libro e non ne ho mai cavato fuori neanche un grissino e tu inventi questo pane SUPERLATIVO? Forse perchè io sono più vicina a diventare astro-fisico nucleare che cuoca?
    :)
    Comunque mi faccio una promessa e questa meraviglia di ricetta la tento…
    Adoro i ceci e le alghe mi danno tanto conforto, con la loro nomea di alimento sano, “bello” e buono!

    Grazie Sigrid (di tutto!).

    PS: del Blogfest non sapevo nulla, ma ora faccio una mini ricerca e ovviamente. “IO VOTO CAVOLETTO”!

  • Gian dei Brughi ha detto:

    @Sigrid

    e se al posto del misto-alghe utilizzassi del Kombu in polvere (kelp)? Che ne pensi? (ho un barattolo in dispensa da smaltire…)

  • Twee ha detto:

    ma visto che ci sono le alghe, sa di mare questo cake? ho un momento veramente “marino” ultimamente: mi son data ai whisky che sanno di scogliere battute e gomene salate, profumi all’essenza di alghe..e adesso ho trovato anche il cake con il misto oceano! ^__^ l’universo cospira..

  • Giovanni Sa ha detto:

    Lo provo ma senza farina di segale :-)
    @aniko molto carino il tuo blog!

  • monica ha detto:

    Non so ma mi da quasi l’idea che sia un po’ difficile da masticare, secco…o no? per la questione farina, si…l’unico metodo e’ tenere tutto in frigo!

  • chiara&teo ha detto:

    io ho risolto il problema degli insettini comperando meno farina ogni volta in modo che possa stare nel frigorifero, dove non c’è la temperatura che favorisce la nascita delle bestiole, calcolando che nei sacchetti di farina sono naturalmente presenti e che hanno solo bisogno della giusta temperatura per schiudersi.

  • Aniko ha detto:

    Che strano, in questi giorni anchio ho voglia di sperimentare con cakes e pane speciale.
    Brava !

  • anit50 ha detto:

    @giu purtroppo tenere chiusi gli alimenti nei loro contenitori non è sufficiente (dalla mia esperienza almeno). Ho avuto un’invasione di tarme alimentari che sono arrivate a bucare la scatola esterna di cartone e il contenitore interno in plastica di muesli e farine! La mia soluzione è stata di comprare un frigorifero apposito per conservare farine e affini (ovviamente ho la fortuna di avere spazio per un altro frigorifero). Metto poi (quasi per scaramanzia) le cartine antitarme alimentari, se attraggono le femmine o i maschi (non so bene) comunque evitano la riproduzione quindi qualcosina fanno anche loro.

  • Ho a casa il misto oceano, proverò.
    Che altri suggerimenti mi dai sul loro utilizzo?

  • barbaraT ha detto:

    @diletta (che bel nome!!)
    @sigrid
    per il problema delle tarme nella farina e dei vermetti nelle mandorle & co, la migliore soluzione provata fino ad oggi è di conservare tutto in frigorifero
    se non ricordo male, si era dibattuto sulla questione proprio in piazzetta diverso tempo fa e mi pare che qualcuno (se la memoria mi assiste, mi pare fosse giuliorunner) suggeriva addirittura di conservare la farina nel freezer…
    comunque nel frigo funziona benissimo, certo si porta via un po’ di spazio, specialmente se si collezionano farine di tanti tipi, ma almeno quelle speciali -che uso meno spesso- io le conservo così. quella normale 00 per dolci invece no, non fa in tempo a fare le tarme visto che la si usa molto più spesso.

  • Giu ha detto:

    Per le tarme l’unico rimedio efficace, dopo aver buttato e ricompratto tutto, e’ quello di tenere rigorosamente chiuso ogni alimento nel suo contenitore. Anche secondo me ci sono dei prodotti che sono talmente naturali e vivi, che gia’ contengono il seme del male (pensateci la prossima volta che versate il vostro muesli nello yoghurt…) :-D
    La soluzione ripeto, e’ tenere tutto chiuso, sia perche’ cosi’ le eventuali tarme gia’ volanti, non possono andare a far baldoria in altri sacchetti, e sia perche’ quelle che eventualmente si creano dal nulla, nel sacchetto (o barattolo) appunto, ci restano.

  • Glu.fri ha detto:

    …io queste cose le chiamo quick bread..i pani veloci e sono buonissimi, oltretutto sono facili da fare in versione gluten free..
    Questo e’molto cavoletto, leggasi originale e gustoso, ma qui non so bene che alghe usare…ovvero ci sono nal barrio chino ma prima devo imparare il cinese, o il giapponese ato che non ci sono le traduzioni.sigh..nel frattempo che mi consigli in alternativa?

  • davvero ricco e sostanzioso questo cake, ottima idea!

  • oscar ha detto:

    @diletta @sigrid:
    sulla questione tarme ho risolto da ormai un pò di tempo chiudendo dentro vasi di vetro tutte le farine, i cereali e i legumi… in particolar modo verso la fine della primavera e con l’arrivo quindi del caldo. tutto ciò non è sufficiente però…poi andrebbe riposto tutto in frigo e devo dire che il risultato è ottimo! inoltre nei negozi natura si o b’io si trovano delle trappole efficaci che attirano le tarme attraverso feromoni che attirano gli insetti maschi evitando così la moltiplicazione. ti lascio il link http://www.ipiccolissimi.it/root/scheda_prodotto.php?cat=1&tipologia=1&idProdotto=3398&idMacro=28&idMicro=137

    …che argomentone ehhh!? :-)

  • federica ha detto:

    oddio, l’aspetto non è così invitante, ma forse
    potrebbe rivelarsi una sorpresa…..

  • chiara ha detto:

    vabbè… lo voglio proprio portare a tavola: marito “cosa sarebbe?”
    io “pane di alghe e ceci”
    oppure mia figlia che da grande mi telefona per chiedermi “mamma ti prego dammi la ricetta di quel tuo intramontabile cake con le alghe e i ceci…. è quello che mi serve per fare una degna figura con la suocera!” no cara, è un segreto! se lo volete mangiare dovete venire domenica da me! la ricetta del cake con le alghe e i ceci mica si può spifferare così! se proprio ci tenete ve la scrivo nel testamento.

  • loredana ha detto:

    Bellissimo questo libro, le ricette sono davvero interessanti. Io ho la versione in italiano, Cakes dolci e salati pubblicato da Guido Tommasi. Ma la Sigrid che ha tradotto il libro sei tu?

  • Evvai, ricetta per usare le alghe!! Per ora le ho usate così come sono in insalata, e ci son piaciute molto, e nel miso (ho sbaglato un po’ dosi, sorvoliamo sul decotto di alghe, sì che è meglio!).
    Non vedo l’ora di provare questa, ho tutto in casa e a breve una cena con amici da stupire!
    Ho anche gli immancabili ceci per hummus, li userò in parte per questo pane!
    baci Sigrid!

  • mominthecity ha detto:

    anche io ho appena postato sul libro di Ilona, sul cake alla marmellata di arance. ne ho già fatti diversi dei suoi cakes a sono tutti buonissimi! in questo periodo l’unico problema sta nel trovare la voglia di accendere forno e fornelli!!!

  • luk75 ha detto:

    ho appena votato il vostro sito come miglior blog culinario per la gara del Blogfest, era il minimo che potessi fare…

  • Sigrid ha detto:

    @diletta: ecco, la questione delle tarme, non saprei, mi è successo mille e una volta di dover prendere e buttare tutta ma proprio tutta la dispensa e in effetti sono momenti davvero tristi… comunque conta che non è che le tarme vengono da fuori, quelle nascono direttamente nella farina (ma non credo in tutte, credo sia una questione di come e a quali temperature siano state trattate…??), se ho ben capito (l’ultima volta, disperata, mi ero messa a leggere ogni cosa in merito in giro per la rete), per cui in sostanza non c’è niente da fare perché quelle robe li nascono direttamente nella viostra dispensa da ospitini che sono arrivati insieme ai vostri prodotti (eppoi scusate ma il foglietto che si appiccica nell’armadio e che le acchiappa che senso ha? attira le farfalline adulti ma mica i bruchi che nel mentre si rimpinzano della vostra superscorta di mandorle…). In ogni caso, non ho capito come mai, ma io quest’anno non ne ho (forse perché ormai la signora delle pulizie è superallenata e ricontrolla tutto ogni settimana, buttando qualsiasi cosa che sia anche solo vagamente sospetta, boh :-), resta che la scorta di farine sta qui, e le tarme nun se vedono :-)

  • Kafcia ha detto:

    Sembra veramente interessante. E poi io adoro tutto ciò che è integrale. Lo metto subito nella mia to-do-list.

    Buona settimana a tutti!:o)

  • Diletta ha detto:

    Uuh, ce l’ho anche io il libro sui cakes, bello! Ma anche il tuo è davvero ispirato e ispirante.. ho anche il mix di alghe (fatto da me), peccato che un’invasione di UltraTarme mi abbia privata di tutto il mio parco farine speciali (a momenti piangevo).. Però appena mi rifornisco lo provo!
    PS: a proposito, qualcuno ha qualche metodo di protezione sicuro e testatissimo contro la piaga biblica delle tarme? Nella mia dispensa non è servito neppure tenere tutto sotto vetro e con foglie d’alloro sparse in giro…

  • Edda ha detto:

    Grazie che pensi a noi ;-) Mi sembra un’idea eccellente e mi piace quel suo aspetto rugoso, quasi antico.
    Un abbraccio e buon inizio settimana a tutti!

  • fulvia ha detto:

    buoonoo..cercherò di farlo ma il mio problema è che ho la necessità di prediligere farine senza glutine cosi,proprio ieri, mi sono rimessa ai fornelli , anzi, al forno ed ho preparato un plum cake salato molto simile ma con la farina di ceci E’ venuto buonissimo. La prossima volta proverò la variente alghe. Buona giornata a tutti!

  • puntoevirgola ha detto:

    Mah, saranno i colori ma mi sembra poco invitante.-

  • Valeria ha detto:

    hai la mia stessa passione-fissa del momento :) solo che io elimino pure pane e olio e ci butto dentro frutta e verdura e mix di farine e semini a seconda dell’umore (e dell’uso, vedi colazione vs. pranzo veloce)! l’ultima creatura è questa http://mylifelovefood.blogspot.com/2010/07/zucchini-bread.html
    I ceci li adoro, ho provato con la farina di ceci ma mai coi ceci lessati e credo proprio che ci saranno nella prossima sfornata ;)

  • Nepitella ha detto:

    Ciao Sigrid, anch’io ho appena scritto un post sui cake di Ilona :-) buonissimo queto qui tutta farina del tuo sacco :-)))
    p.s. grazie per avermi detto come sostituire il latte fermentato che non trovo da nessuna parte (metà yogurt e metà latte)

  • maia ha detto:

    Un supercake da provare!

    forse la cosa più difficile è trovare i fiocchi di alghe!!

    buon lunedì!

  • Alessandra ha detto:

    Ehm..cosa succede se uso il lievito per torte salate invece di quello per dolci non zuccherato?? :-/

  • Alessandra ha detto:

    Che spettacolo!!!!! Felice di questa idea! I ceci sono forse il mio cibo preferito. E poi ora un pochino il forno si può riaccendere!

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