La torta di riso di nonna Amalia

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Stavo incollando le foto in questo post, meditando a quale titolo avrei potuto dargli, e ho pensato che mi piace proprio l’idea che questo blog si stia pian piano popolando di ricette riconducibili a persone che spesso non ho nemmeno conosciute, che a volte non ci sono più, ma che in qualche modo, per qualcuno, sono state importanti. E a volte, anzì no, molto spesso, questa importanza si traduce nel ricordo sbiadito di una torta d’infanzia, nel souvenir preciso di un sapore di diversi decenni prima, di un’atmosfera di quelle calde e protettive, del sentimento impaziente e insieme delizioso di farsi tagliare la prima fetta quando la torta è ancora tiepida. E poi sono ricordi che abbiamo tutti, e spesso sono anche molto simili fra di loro, che si sia cresciuti a Oostende o a Modica, la torta di quando si era piccoli è pur sempre la torta di quando si era piccoli… :-) E in questo blog ce ne sono ormai un po’, di nonne umili e parenti scomparsi, ricordati e raccontati proprio per un qualche cosa che cucinavano, e il bello è che il più delle volte quel qualcosa riesce a ricreare l’idea di calore e di infanzia anche per chi con quelle persone non c’entra nulla… Non è deliziosamente misterioso? E poi: ma, in fondo, a chi interessano le imprese eroiche e le grandi storie? ci può mai essere qualcosa di più bello e dolce che essere ricordata, decenni dopo, per una cosa semplice e confortante quanto una torta al riso? Forse no…. (ci devo pensare :-).

In ogni caso, ecco, l’Amalia della torta non è la mia nonna, è la nonna di un mio amico, spuntata fuori un giorno che avevo detto, en passant, che stavo preparando le crostatine al riso (quelle della mia infanzia belga :-). Così mi è arrivato, sulla mail, il racconto di una a me ignota nonna istriana, ‘immigrata’ in Lombardia dopo la guerra, proprio perché, pur venendo da un mondo così radicalmente diverso dal mio, anche lei, come la mia nonna, aveva l’abitudine di far trovare sul tavolo, all’ora della merenda dei nipotini, una torta di riso. Ovviamente, le due torte di riso parallele erano molto diverse fra loro: la mia ha una crosta di frolla e un ripieno cremoso che profuma di vaniglia, la torta di riso norditalica invece (che poi sembra essere uno standard nazionale, ho scoperto, guardandomi in giro, insomma, non so da dove arrivi di preciso – per la Gosetti sarebbe emiliana – in ogni caso istriana non credo) è tutta ripieno, più compatta, gialla invece che bianca, profuma di limone ed è costellata dei classici uvetta e pinoli. Insomma, il caso era troppo ghiotto per non provare a confezionare questa ‘altra’ torta di riso, che poi ha anche quel lieve fascino delle cose vintage in generale…

Piccole note di cucina: ho trovate, sostanzialmente, una grande variante su questo tipo di torte di riso: c’è chi monta gli albumi a neve e chi no. Beh, ho provato entrambe le versioni (vi ho mai detto che da piccola volevo fare la chimica, no?… :-) e preferisco la versione senza albumi a neve, più compatta e, per i miei canoni, più rotonda di sapore (oddio, ho usato un aggettivo che solitamente viene usato dai wine-tasters, che fosse l’inizio della fine?? :-), cioè, con gli albumi a neve la torta diventa si più leggera però, specie il giorno dopo, anche più secca, mah :-). L’altra cosa è che quando mi sono messa a preparare questa torta avevo acquistato da poco una confezioncina di mirtilli essiccati (da Castroni, tanto per continuare a fargli pubblicità in eterno :-) e quando ho letto della buccia di limone che avrebbe profumato questa torta di riso, il mio pensiero è immediatamente scivolato verso quei mirtilli nel cassetto. Exit quindi l’uvetta e i pinoli, che però fanno parte della versione ‘classica’ della ricetta, quella rimaneggiata dalla belga invece la trovate qui sotto… :-)

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La torta di riso con mirtilli e limone

latte fresco intero 1l
riso originario 200g
zucchero semolato 200g
uova 4
limone bio 1
mirtillli secchi 50g
pangrattato & burro per lo stampo

Portare a ebollizione il latte con lo zucchero e metà della buccia del limone, grattugiata. A ebollizione, aggiungere il riso, abbassare la fiamma al minimo e lasciar sobbollire piano per 45-60 minuti, mescolando con una certa frequenza, fino a ottenere una crema non troppo asciutta (verificate che il riso sia cotto). Versare il tutto in una ciotola e lasciar intiepidire. Aggiungere poi un uovo per volta, mescolando bene, il resto della buccia grattugiata e i mirtilli. Preparare uno stampo di 21cm di diametro imburrandolo generosamente e spolverandolo poi con del pane grattuggiato. Versare il composto di riso nella tortiera, livellare, aggiungere pochi fiocchetti di burro (ho anche spolverato la superficie di pangrattato ma col senno di poi non era nemmeno necessario) e infornare a 200°C per 40 minuti. Lasciar raffreddare prima di servire.

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87 Commenti

  • Porzione Singola ha detto:

    ci sto provando proprio in questo momento ( aspetto si intiepidisca il riso ora ), chissà come esce!!! :)

  • laura2005 ha detto:

    Questa ricetta l’avevo adocchiata da tempo e oggi finalmente l’ho fatta……Giornata nevosa …un giorno di ferie inaspettato …. E’ buonissima !!!!

  • daniela ha detto:

    buongiorno. eccomi a raccontarvi la mia esperienza! lunedì ho preparato la torta e non ho fatto in tempo a lasciarla raffreddare che già c’era qualcuno pronto a mangiarla (come sempre in casa mia) commento? ma sì, non male, strana, cosa ci hai messo? l’ho mangiata anch’io logicamente, e sinceramente dico che non è il tipo di torta che mi piace, ma almeno l’ho preparata! credo che ritornerò alla torta di carote, anche lei senza burro e pochissima farina.

  • daniela ha detto:

    ciao a tutti, arrivo anch’io con l’ultimo treno, ma è da pochi giorni che ho scoperto questo sito e sto scorrendo le varie ricette. questa in particolare mi prende e uno dei prossimi giorni la preparerò. se invece dei mirtilli secchi aggiungo quelli congelati raccolti l’estate scorsa? vi farò sapere. complimenti a tutti

  • laura ha detto:

    …questa è la mia elaborazione… ho provato anche l’originale che è ottima ma per fine anno ho aggiunto glassa di zucchero al velo e albicocche marinate nel maraschino;il risultato e ottimo. grazie.

    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1644040114971&set=a.1461210824353.61661.1655934064

  • Neige ha detto:

    Carissima Sigrid, è da un pò che seguo il tuo blog che coniuga due grandi passioni fotografia e cucina!
    Ho provato la tua buonissima ricetta, al posto dei mirtilli ho usato le gocce di cioccolato. Ha riscosso un grandissimo successo.
    Tutti mi hanno fatto notare che la torta è molto più buona il giorno dopo.
    Grazie ancora!!

  • paulpa ha detto:

    Scusate l’enfasi nella ripetizione.
    Pardon sigrid

  • paulpa ha detto:

    avete trovato quella genovese salata con la sfoglia sopra..?

  • paulpa ha detto:

    ma nessuno mi dà l ricetta salata di torta di riso…? quella genovese morbida con la sfoglia..?
    di ricette ce ne sono tante ma quella vera dov’e’::?

  • lapiccolanene ha detto:

    @ glu.fri… ehm sempre scusate l’intromissione ma … anche la farina di riso è molto adatta a non far attaccare le cose… anche per impastare sulla spianatoia è il massimo… la pasta viene in modo meraviglioso… ed è glu.fri. :)

  • lapiccolanene ha detto:

    @robiciattola… mi scuso con la padrona di casa se mi permetto di rispondere, ma il riso è il mio pane quotidiano ;) .. Il riso originario è una definizione commerciale per indicare tutti i risi “tondi” risi dal chicco più piccolo e tondo di quelli da risotto (come Arborio e carnaroli che sono classificati come lunghi A). Questi risi (il più famoso è il balilla e lo trovi in qualsiasi supermercato fornito) sono molto adatti alla preparazione di dolci e di riso e latte, infatti in Germania il riso tondo è commercializzato come MilchReis… Volendo anche i risi da sushi che si trovano in Italia sono della famiglia dei tondi, ma vengono lavorati in una maniera diversa, per garantire i chicchi cristallini e un tenore di macchia molto inferiore rispetto ai normali risi commercializzati :)

    buona giornata a tutti dalle risaie oggi molto piovose :(

  • claudio.stecco ha detto:

    Ebbene, questo week-end l’ho pregustata, cucinata e DIVORATA tutta quanta da solo perchè moglie e figlia mi snobbano i dolci tipo “risoelatte”.
    Risultato: MA QUANTO E’ BUONA!!!!

  • Mandorlamara ha detto:

    Wow! Non ci credo! Finalmente una ricetta (quasi) priva di burro! Questa la provo di sicuro ;)

  • Luisa ha detto:

    giusto per un po’ di “cultura” in più! :-)

    http://it.wikipedia.org/wiki/Torta_degli_addobbi

  • Glu.fri ha detto:

    Gluten free……(togli il pangrattato e metti maizena..). Baci

  • Luisa ha detto:

    La torta di riso bolognese, detta anche “Torta degli addobbi” veniva preparata solo per le feste più importanti. Ci vanno il latte, le uova, le mandorle tritate grosse, il cedro candito tritato fine e il liquore di mandorla amara
    Deve essere rigorosamente cotta in una teglia rettangolare per poi tagliarla a losanghe, che vanno poi impilate e infilzate con gli stecchini per servirla.

    http://www.ricette-tipiche.com/rc284_Torta-Di-Riso.htm

  • Twins ha detto:

    sempre @ Cinzia 32: anzi, no strudel, strucolo (de pomi) come si dice a Trieste

  • Twins ha detto:

    @ Cinzia 32: …era per far perdere l’acqua alle mele, per rendere l’impasto dello strudel più asciutto… anche la mia mamma (che potrebbe essere la nonna di chiunque, ormai, ha 89 anni…) fa(ceva) così…
    baci a sigrid e alla sua piccolina

  • Eliana ha detto:

    Una ricetta senza tempo.. in cui si può respirare tutto il calore delle mura domestiche… credo che ne prenderò spunto.. è così delicata ed avvolgente…

  • Dora ha detto:

    ciao a tutti,
    il profumo dei ricordi a casa mia era quasi sempre salato e non dolce. La nonna Isolina, con la quale abitavo e che vedevo all’opera in cucina, non li amava molto. Peccato che sia mancata quando avevo solo 9 anni ……. quante cose avrei imparato!!! Comunque la torta di riso la faceva anche lei, semplice semplice con solo il profumo del limone. Era buonissima e io mangiavo sempre un quadretto col bordo croccante e caramellato. A proposito della torta di tagliatelle, in Romagna ha un nome carino: si chiama torta ricciolina e le tagliatelle sono finissime, tipo capelli d’angelo, chissa forse il nome viene da li. A casa mia però non si faceva, ho imparato a conoscerla da mia suocera dove i dolci sono di casa.
    Il riso originario, per chi lo chiedeva, è un tipo di riso per minestre, dolci e preparazioni dove il riso deve essere morbido e colloso (non tiene molto la cottura), si trova al super senza problemi.
    Buon fine settimana
    Dora

  • è anche la torta della mia nonna, la torta di riso di nonna Marcella, tutta riso e ripieno, profumata la sua di liquore all’anice!

  • Silvia ha detto:

    @ Ratatouille e LaraTZ:
    il riso originario è un tipo di riso, come l’arborio o il carnaroli, ad esempio, a grana piccola e tondeggiante. Si usa per le minestre e i dolci, io lo trovo abbastanza facilmente al super, ma se così non fosse nulla vieta di provare con altri tipi di riso! :) Spero di esservi stata utile, e di avere il benestare di Sigrid ;)

  • elena ha detto:

    @valentina: la torta di tagliatelle della mia nonna era molto simile a quella delle sorelle Simili di Bologna indicata da Silvia Amap, però con alcune varianti tipiche delle nonne di campagna che però su queste cose la sanno lunga!
    Del tipo: tra uno strato e l’altro delle tagliatelle, fatte a mano e sottili sottili, la nonna metteva un ripieno di mandorle, cioccolato a pezzetti,zucchero e qualche fiocchetto di burro, senza però mixare tutto, così si sentono i vari gusti e le varie consistenze. In più di solito faceva tostare le mandorle nell’apposito padellino con un pò di zucchero.
    Comunque spero presto di farla cosi potrò mettere ricetta della nonna e foto sul mio blog.
    Elena
    P.S. Ovviamente la torta sarà tagliata a rombi!
    P.S.2 stamattina sarà che è venerdì o sarà che c’è la torta di riso in ufficio, ma siamo tutti più allegri!

  • LaraTZ ha detto:

    @Sigrid, voglio provarla, domande: qual è il riso originario? E un’altra legata ad un post precedente: dove si trova il nero di seppia in bustina? Al super?
    Merci :-)

  • Ratatouille ha detto:

    Ciao Sigrid,
    ma quando parli di riso originario a cosa ti riferisci esattamente? Al riso classico?
    Grazie

  • Nina ha detto:

    è un dolce pensiero, vero

  • Foto angeliche. Sono in paradiso. :)

  • Kafcia ha detto:

    Per favore, non parlare di Nonnine. Io di fronte a una storia così mi sciolgo. Sono troppo sensibile perché penso alla mia lontana tanti km. Non vedo l’ora che sia Natale.

    Ciao ciao

  • chez munita ha detto:

    sigrid,
    ci sono figli e figli , lo so.
    non posso neanche lontanamente paragonare il mio al tuo, futuro litle sigridino/a ..
    però sono sempre soddisfazioni..:)
    il mio eccolo qui :

    http://chez-munita.blogspot.com/2010/11/per-fare-il-pane-ci-vuoleil-lievito.html

    ( in attesa, magari, di uno in carne ed ossa, al momento è solo pinocchio :)) )

  • Giu ha detto:

    Boh… io sono nato a 18 anni.

  • maina ha detto:

    Ehhh, nella mia infanzia purtroppo ci sono pochissime torte e tutte “in busta” :-(
    Proverò questa ricetta interessante, magari con un po’ più di buccia di limone dato che NON ho i mirtilli :-)

  • fulviaeffe ha detto:

    @sigrid, splendida l’idea dei quadri fotografici!

  • sabry ha detto:

    … pardon tu hai usato i mirtilli, buoni ma in casa mia non piacciono, cioccolato ad oltranza :o)

  • sabry ha detto:

    Finalmente una torta di riso, good job!!! In giro non se ne trovano di buone in giro io le adoro quando ho un attimo ci provo magari ometto l’uvetta e metto il cioccolato … si può fare???

  • Paprika&Paprika ha detto:

    a me piace molto la torta di riso fatta con la crema profumata con la scorza di limone!
    mi sa cmnq che tutte le versione sono buoneeeee.

  • valevina ha detto:

    sembra buonissima…….domani compro i mirtilli e provo a farla!
    ^__^

  • barbaraT ha detto:

    sigrid, che bella storia!
    naturalmente anche io ho la “mia” torta della nonna, la sua era una specie di ciambellona di frollona lievitata, che si può mangiare SOLO inzuppata nel caffellatte.. non ce la faceva mai mancare, e alla fine era talmente tanta la voglia di assaggiarla che non si poteva aspettare il mattino seguente, e spesso si finiva a cenare con torta e caffèlatte..
    la ricetta se l’era inventata lei sulla base di una descrizione del suo compagno che a sua volta si ricordava della torta che gli preparava la sua nonna da piccolo per la colazione.. insomma, una torta generazional-trasversale
    un giorno te la devo fare assaggiare, a proposito.. il caffè latte si può bere in gravidanza?? (magari dec?) così un pomeriggio che passo dalle parti del gazometro te ne porto una..

  • Chichina ha detto:

    Fantastica!!! adoro le paste di riso cosparse di zucchero a velo……dolci, infantili e rassicuranti.

  • Chiara ha detto:

    Anch’io, presa da un attacco di nostalgia “francese”, qualche giorno fa ho preparato (e postato) una torta di riso al caramello e mi è piaciuta moltissimo. Prendo nota di questa variante e la provo quanto prima! :)

  • Silvia Amap ha detto:

    ecco la ricetta della torta di tagliatelle delle sorelle Simili di Bologna!
    per la pasta base
    250 grammi di farina
    100 grammi di burro
    80 grammi di zucchero a velo
    2 tuorli
    un pizzico di sale
    per il ripieno
    200 grammi di tagliatelle da brodo (quelle sottili)
    200 grammi di mandorle
    50 grammi di cedro candito
    150 grammi di zucchero
    80 grammi di burro
    1 limone bio scorza
    100 grammi di rum
    1/2 cucchiaino di cacao

    fare la base di frolla e lasciarla riposare in frigo. mettere nel robot mandorle e zucchero, la scorza di limone, il cedro a pezzi e il cacao tritare tutto non troppo sottile poi dividere in tre parti. con le tagliatelle fare tre mucchietti dei quali uno piu’ grande, foderare una teglia con la frolla distribuire sul fondo la parte piu grande di tagliatelle, spargere sopra un terzo delripieno e fare penetrare bene muovendo e sollevando le tagliatelle con la punta di un coltellino, poi ricoprire di tagliatelle e ripieno per altri due strati. mettrere sopra burro a pezzetti, cospargere di zucchero, appena un velo, cuocere in forno 180 per circa 40 minuti. se diventa troppo rossa coprire con stagnola dopo 20 minuti. appena esce irrorare con il rum.

    ho preso la ricetta da “Pane e roba dolce” la torta è buonissima ed è proprio quella dell’infanzia…scusate ho scritto male ma ho mia figlia di cinque mesi in braccio, oggi in francia è festa…ciao

  • Your Noise ha detto:

    Adoro i dolci col riso. Mai provata con i mirtilli… a riprova che “la belga” lascia sempre una firma inconfondibile ;)

  • Edda ha detto:

    E’ molto bello cio’ che hai scritto sulla cucina dei ricordi. Sarà che sto’ invecchiando, che alcune persone non ci sono più ma a volte ci si sofferma su quei gesti e sapori. Trovo che ricordare attraverso la cucina è anche un modo molto allegro, vitale, di farlo.

    La ricetta mi sembra ottima e la foto eterea. Poi non ti preoccupare per la descrizione qui si parla a gogo di “rondeur en bouche” (per il cioccolato ecc… ;-)

  • paulpa ha detto:

    AHHHH….la torta di riso!!! che tasto dolente mi tocchi…
    anche quella della mia di Nonna era magnifica.
    Purtroppo scomparsa lei….della ricetta più nessuna traccia.
    A Genova, la torta di riso è una roba molto diversa..salata con una base besciamellosa morbida tra il dolce ed il salato con il fondo una specie di sfoglia (ma non sfoglia molto leggera) veramente unica.
    la ricetta era simile a quella di una magnifica pasticcio- gastronomia STAR, di nome e di fatto, che ha chiuso…quindi si è chiuso il capitolo torta di riso. almeno per me.
    OHHH Cavoletto, riuscissi a fare il miracolo di ritrovarla nelle dosi e nel gusto sarebbe un regalo per noi tutti…ti assicuro non ti non deluderebbe

  • ely75 ha detto:

    Anche mia nonna che era di quelle parti la faceva , montando però gli albumi a neve e aggiungendo un pochino di rum nell’impasto. C’era solo uvetta e non pinoli…questo dolce l’ho sempre sentito chimare Koch di riso…l’adoro!!! :)

  • Federica ha detto:

    Confermo anche l’esistenza della torta di tagliatelle, sempre fatta dalla nonna Emiliana…un burrosissimo mix di tagliatelline fresche e zucchero! Gnam!

  • stefania ha detto:

    A Genova la torta di riso è salata con la sfoglia ma questab è assolutamente da provare!

  • almyel ha detto:

    …mmm questa modifica ai mirtilli e molto molto interessante, ci provo!!!

  • Gaia ha detto:

    strepitosa!!!

  • Robiciattola ha detto:

    uhm.
    riso originario?
    help me, please.
    :)

  • lapiccolanene ha detto:

    io credo che questo dolce sia meraviglioso… Uvetta e pinoli sono secondo me l’ideale….anche se io ho provato una ricetta di Jaime Oliver con le prugne (un rice pudding veramente buono)e anche così… insomma viva le nonne Amalie di ogni angolo del mondo! Anche i Jaime Oliver vanno bene però ;)

  • chez munita ha detto:

    interessante il fatto che non contenga grassi aggiunti come il burro e l’olio, tutto sommato mi piace l’idea che sia una torta molto semplice..

    la classica torta della nonna !!
    buone per noi bambini diventati grandi..

    valentina

  • san bernardo ha detto:

    Sigrid , da profugo giuliano dalmata non posso che confermarti le origini della torta in questione , ma nella versione con l’uvetta e con le uova intere , mescolate una alla volta . Ricordi di una famiglia che oggi non c’è più : tutti passati dall’altra parte…e quando trovi un qualcosa che ti stuzzica….lo stomaco….e ti rammenta l’infanzia….
    Grazie .

  • Stefania ha detto:

    Ehehehe, Sigrid, ho compulsivamente comprato anch’io una bustina di mirtilli essiccati da Castroni (rendiamo sempre grazie a Castroni).

  • valentin@ ha detto:

    @Elena

    TORTA DI TAGLIATELLEEE??????????????
    ce la spieghi? :oD

  • cinzia ha detto:

    Anche la mia nonna si chiamava Amalia ed era triestina-istriana! Questa torta non la faceva, ricordo invece lo strudel in cui si fanno prima cuocere un po’ le mele, tecnica che non ho mai ritrovato nelle ricette “ufficiali”!
    Grazie per avermi ricordato la “mia” nonna Amalia!

  • Roberta ha detto:

    Buonissima! Io ho fatto una raccolta con le ricette di tutte le “vecchie” della famiglia,nonne, sorelle delle nonne,vecchie zie, e ora che loro non ci sono piu’ i loro profumi ancora restano. La cosa piu’ bella è che sono state trascritte dalla viva voce e quindi ci sono espressioni tipo “cuocere un po’”, “mescolare finchè non va bene”,”scaldare il forno alla giusta temperatura” :)

  • Cookagna ha detto:

    Questa è una delle mie torte preferite in assoluto da sempre! L’ho fatta anche io di recente (http://cookagna.wordpress.com/2010/11/07/382/)! La prossima volta proverò ad aggiungerci i mirtilli, sembrano deliziosi!

  • Vero ha detto:

    L’altro giorno un mio caro amico me ne parlava (aveva l’uvetta invece che i mirtilli)volevo farla per lui, ma non mi fidavo delle ricette che trovavo in giro…
    Ma adesso non ho più problemi visto che le tue ricette sono una garanzia!!
    Baci
    Vero

  • fulviaeffe ha detto:

    @elena, grazie, hai aperto un cassettino della mia memoria… Proprio i rombi di torta di riso che la mamma della mia amica preparava ogni tanto e mi portava in deliziosi pacchettini!

  • laranapensatrice ha detto:

    non mi è mai capitato di fare una torta di riso, nemmeno un budino..ma la ricetta mi ispira: mi chiedo se si possa usare il riso originario integrale (ma forse non si amalgama abbastanza?)

  • FrancescaV ha detto:

    una ricetta fatta con ingredienti molto semplice, dev’essere buonissima profumata di limone, me la segno.

  • elena ha detto:

    Ciao a tutti….
    Anch’io ho i nonni emiliani, della bassa modenese, anche se sono nata a Udine, e vivo a Trieste, e quindi non posso che confermare l’origine emiliana della torta di riso, che però a casa della nonna andava di pari passo con la torta di tagliatelle, anch’essa dolce, e penso più bolognese come origine. E ogni sabato, appena arrivavamo dai nonni dopo un bel viaggio di 300 km, era bellissimo correre in casa, aprire il mobile della cucina e trovare le torte, lì, belle pronte, già tagliate a rombi e posizionate nelle loro piramidina ordinata. Che ricordi!
    Comunque per tornare alla ricetta: la mia nonna non montava gli albumi a neve, ma aggiungeva le uova uno alla volta dentro il riso, usava la vaniglia per profumare e poi aggiungeva uvetta, canditi, cioccolato a pezzetti, e un pò di frutta secca, di quella che in casa non mancava mai (anche perchè veniva raccolta e seccata e poi immagazzinata per l’inverno).
    Grazie come sempre a Sigrid per la ricetta ma sopratutto i ricordi che scaldano questa giornata un pò uggiosa…

  • salamander_75 ha detto:

    …volevo scrivere “che non ama….”non “che non a….”

  • salamander_75 ha detto:

    la mia dolce metà, che non a molto i dolci, ha una passione per i dolcini di riso: budini, torte ecc. potrei provare a prepararla per la sua colazione :-)

  • cernio ha detto:

    Posso fare una richiesta? Come in radio? “dedico questa ricetta a…”

    Non riesco a trovare (credo per pigrizia) una ricetta decente del pudding di riso o Risgrynsgröt (impronunciabile per me).

    Caso mai la trovassi, la elaborassi e la pubblicassi… ah si! La dedico a Kimota :)

  • valentin@ ha detto:

    Lo so sono scema, ma quando nomini i “miei” posti (Modica!)…mi si illuminano gli occhi di gioia, e di una punta di orgoglio ;)
    …prima ancora di leggere la ricetta :P

  • valerio ha detto:

    Eh la nonna è sempre la nonna, uno dei pochi rimpianti della mia vita è quello di non aver conosciuto nessuno dei nonni. Sarebbe stato bello provare quel calore che hai descritto con tanta enfasi. Peccato !!! Vorrà dire che mi consolerò con la torta di nonna Amalia.

  • Ila ha detto:

    Wow! Da quando navigo su questi blog sono a serio rischio esplosione! Non passerò più per le porte, cavolo!:)
    Beh, però…ora che mi ci fai pensare anche io ho dei mirtilli, ma congelati…vanno bene lo stesso? Per il resto (miracolo!) ho tutti gli ingredienti!

    La faccio, giuro che la faccio! E poi ovviamente ti cito nel mio blog! :)

  • Sara77 ha detto:

    @ fulviaeffe proverò! grz :-)

  • fulviaeffe ha detto:

    @Sara77 si ammetto che è stato proprio bravo! Ma hai mai provato a prenderla su ebay dal venditore che consigliava Sigrid? Io l’ho fatto già un paio di volte ed è fantastica, altro che quelle stecchine rachitiche e super care che vendono al super!

  • kreta ha detto:

    La torta di riso è un prodotto tradizionale di REGGIO EMILIA! :-)

  • Gloria ha detto:

    Mi piace la variante belga con i mirtilli! La torta di riso riesce sempre ad apparirmi come un profumato ricordo di’infanzia anche se l’ho assaggiata per la prima volta nell’età adulta (fatta da me!) ;-)

  • Federica ha detto:

    La torta di riso della mia nonna (emiliana perlappunto :)) era la mia preferita, quella che mi preparava per il compleanno, che poi quando ha iniziato ad invecchiare troppo per mettere le mani in pasta, ho iniziato a fare anch’io, dietro sua ricetta. Anzi, vista la quantità di uova destinata al dolce (sì, l’albume montato a neve!), un po’ ‘alleggerita’, e confezionata sempre in teglie di 30 cm di diametro con dosi rigorosamente a spanne ma perfettamente proporzionate tra loro! La mia ricetta è depurata da uvette e pinoli, ma ho visto che in Emilia c’è n’è una versione con gocce di cioccolato…

  • Cleareilpomodoro ha detto:

    ah come ne vorrei una fettina..con sto tempo nn mi va di uscire a fare la spesa..però ho tutti gli ingredienti per questa..quasi quasi..!http://ilpomodorosso.blogspot.com/

  • Rec ha detto:

    la torta di riso, come le madeleines.. non è anche questa la magia dei sapori?

  • Sara77 ha detto:

    @ fulviaeffe ti sto invidiando taaaaaaantisssssimo!!!! anche io voglio un vicino di casa “alla vaniglia”!!!!

  • Laura.lau ha detto:

    Direi che la torta di riso nel nord Italia figura come veramente tipica a Bologna e credo in tutta l´Emilia nel senso che la si trova quasi sempre nelle panetterie o panetterie/pasticcerie.

  • fulviaeffe ha detto:

    Superdeliziosa e anche molto delicata mi sembra… Come ci vedi un po’ di vaniglia nel latte? (Mi hanno appena consegnato qualcosa come 80 bacelli di vaniglia freschissima direttamente da Madagascar (Vicino di casa, ti adoro!), ed è talmente profumata che la userei ovunque :-)))

  • Marina ha detto:

    è decisamente importante tramandare certe cose, io ho sempre l’ansia che le ricette della mia famiglia si perdano nel tempo…

  • Sara77 ha detto:

    ah…i miei “dolci” ricordi vanno alle ricette di nonna Rosa che non cucina più data l’età, ma ha grinta da vendere!!!!
    Non vedo l’ora di provare questa torta di riso! Ho una lista interminabile di ingredienti da prendere da Castroni!

  • cmdd ha detto:

    Sono le 11.10 di mattina e sto già smaniando dalla fameeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee. BBona ‘sta torta!
    Chiara

  • Deve essere molto delicata

  • lisso ha detto:

    in questo periodo sto cucinando spesso il riso e visto che gli ingredienti ce li ho tutti, stasera la faccio!
    grazie per l’idea!

  • lunadeiboschi ha detto:

    Ach, seconda! :-D

  • lunadeiboschi ha detto:

    Prima? Veramente? :-O
    Toh, le torte dei ricordi…questa di riso non è una torta a cui sono abituata, anche se mi piace molto ed è sempre una gioia quando trovo qualcuno che me la offre :-)
    Una torta dell’infanzia che mi fa da souvenir è invece una tutta nera, al cacao, quasi amara…ma che buona, con lo zucchero a velo!
    Beh, grazie per avermi fatto ricordare il sapore, è buona anche nella mente… :-)
    Buona giornata!

  • verdecardamomo ha detto:

    le ricette legate all’infanzia così cariche di ricordi mi piacciono anche senza assaggiarle!! Bellissima questa con il riso. Io ho il tuo stesso piattino preso da COIN? Buona giornata .

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