
Jamie does Spain, Italy, Morocco, Sweden, France, Greece…
Jamie Oliver
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In realtà sono pure in ritardo sulle pubblicazioni dell’innarestabile J.me, poiché nel mentre è uscito 30-Minute meals che non ho nemmeno ancora ordinato. Ciò detto, da brava lettrice culinaria appassionata di cibi legati a viaggi, il tutto reso in immagini suggestive, non c’era dubbio che questo qui è un libro che non poteva che piacermi all’infinito, e infatti… Vi dico solo com’è andata quando ho ricevuto il pacchettino amazon: ho scartato il libro, ho sorriso beata alla copertina, poi l’ho girata piano, ho passato le dita su quella carta ruvida, ho visto la prima foto sulla doppi pagina di titolo, e ho pensato ‘ma forse il punto non è tanto che mi piace Jamie, forse il punto è che mi piace proprio tanto tanto Davide Loftus (il suo fedelissimo fotografo, ndr). E infatti, giro ancora una pagina, e mi trovo un collage di fotine in cui figura Loftus, accompagnata di un testo del pugno di Jamie Oliver in cui dedica il libro, appunto, al suo fotografo… Sul resto, che dire – lol – è il libro della trasmissione che portò Jamie in giro per i paesi elencati nel titolo, le sue ricette propongono in genere delle piccole variazioni (chimiamole ‘twist personali’) su dei classici della cucina locale e, beh, non c’è semplicemente bisogno di farci le pulci, è un libro delizioso, forse prima ancora per le foto che per le ricette (ma siamo lì lì eh). Decisamente il mio coup de coeur di questo episodo libresco.
Oh, yeah! Patatas bravas; Tortas de aceite; Polpette svedesi; Gorgeous beetroot gravadlax; Pytt y panna; Chicken kebabs with avocado dip; Mighty meaty stifado; Sticky and gorgeous pork stew; Warm quail salad; Savoury chesnut crepes; Crème caramel with roasted persimmons;…
La cuisine de Fumiko
Fumiko Kono
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Me l’avevano suggerito diverse amiche francesi, me l’aveva suggerito anche lo stesso Amazon (eheheh) e soprattutto: la foto di copertina era cosi semplice, eterea e insieme franca, molto giapponese e insieme poco giapponese, con quel qualcosa di leggero e decisamente intrigante, che non poteva non attirarmi… E Fumiko spiazza, decisamente. Mi sarei aspettato una cucina giapponese, magari contemporanea, magari meticciata, magari gioiosamente fusion, e invece ho trovato una ragazza seria, appassionata, con un vero e riconoscibilissimo nerbo da chef, che è quasi più francese che giapponese, pur rimanendo profondamente giapponese. Una bella lettura di cos’è e cosa fa Fumiko la dà Alain Passard, nell’introduzione del libro, in una lingua leggera, meditata e poetica (una letterarietà che, curiosamente, dalle parti degli chef italiani non ho inontrata mai), e che corrisponde esattamente ai piatti che questo libro contiene, a quella curiosa cucina di livello, raffinata e insieme semplice, evocativa senza essere barocca, pulita eppur potenzialmente complessa. Insomma, l’introduzione di Passard è decisamente sentimentale, e in qualche modo rende benissimo l’idea della cucina di Fumiko, sentimentale e poetica pure lei: shematizzando si potrebbe dire che consiste nel prendere la cucina francese, alleggerirla di un tot e introdurci alcuni principi giapponesi (i contrasti di sapore per esempio, o l’ampio uso di tochetti aciduli a dare del peps a un piatto, ecc), rendendo gli ingredienti lievi come farfalle e petali, come quella poesia rarefatta quanto goduriosa che solo in Giappone s’incontra. Ecco, Fumiko è una ragazza munita di padella che si muove, precisa e attenta, su un sottilisismo filo teso fra Parigi e Tokyo, e questo libro è una boccata d’aria, un concentrato di ispirazione, una collezione di nuvolette di bontà e piccole esperienze sensoriali. Una lettura culinaria davvero notevole, come vorremmo tanto vederne più spesso.
So oishii! Millefeuilles de Saint-acques et de kiwis; Salade de concombre et wakamé, vinaigrette aux anchois; Pigeons laqués au soja, peches au citron vert; Salade au maquereau fumé, abricot, amande et tomme de chèvre;…
Patisserie!
Christophe Felder
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E se doveste comperarne solo uno, dovrebbe essere questo qui. Chi segue da un po’ (e con attenzione :-P) questo blogghino è già familiare col nome di Felder poiché alcuni degli impasti base che uso – con un certo fanatismo :-) – sono suoi, e credo di essermi estasiata in più di una occasione sulla favolosa precisione e affidabilità delle sue ricette, anzi, delle ricette pubblicate nei suoi volumi dedicati alle basi della pasticceria alle edizioni Minerva (in Francia, ndr). Stavolta, per Natale, Ferlder festeggia col botto, riproponendo tutti quanti gli 9 opuscoli pubblicati in un unico volumone bello pesante. Ora, oltra al fatto che economicamente la faccenda è decisamente vantaggiosa ( 9 x 18,95 euro vs. 39,90 euro il volumone rosa, vedete un po’ voi), devo proprio dirvi che ammioumileavviso, questo libro qui può tranquillamente sostituire, da solo e en vrac, il larousse des desserts e quel PH10 sul quale state sbavando da ormai tre anno senza aver ancora avuto il coraggio di ordinarlo. Felder è decisamente più affidabile di tutti gli altri autori di pasticcieria messi insieme e sopratutto, con le base che indica lui si può creare, inventare e giocherellare all’infinito (lo faccio spesso: prendo un’impasto di qua, una crema di la, un abbinamento altrove ancora, e hop, ecco la – raffinata – crostata della domenica… :-). Insomma, non lo dico più, se siete o avete in tiro dei soggetti particolarmente attratti dalla pasticcieria (non quella che una ricetta sono 10 pagine e che elenca torte che si possono fare solo durante le vacanze di natale), qui dentro trovate 210 ricette con 3200 foto (perché c’è sempre anche lo sviluppo paso passo in immagini), quanto basta e avanzza per farsi una serissima e utile base di pasticcieria francese. Un utilissimo e bellissimo regalo di Natale :-)
Les classiques inratables: la tarte Linzer; le gateau basque; les macarons; les croisants; la crème caramel; les petits pots au chocolat; la pate feuilletée; la pate sucrée chocolat, etc.
Pop, la nuova grande cucina italiana
Davide Oldani
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Devo dire sinceramente che un libro che sceglie di autoproclamarsi, dal titolo, come il manifesto dlela ‘nuova’ ‘grande’ cucina italiana, per me lettrice – utilizzatrice finale nonché persona lambda desiderosa di cucinare – parte già con un paio di punti a debito. E infatti, non è che la prima parte del libro mi ha spinta ad essere molto più clemente nel giudizio: diciamo che è esattamente il ‘libro da chef’ con tutto ciò che il concetto cela di bello e di brutto. Lato brutto: l’autocelebrazione esasperata. Aprite e iniziate a sfogliare, aspettandovi di vedere piatti e ricette e invece inciampate in un buon 82 pagine in cui potrete scoprire vita e miracoli di Davide Oldani, incluso foto d’infanzio, foto allo stadio, e foto degli amici. Ecco, a me queste cose qui mi mandano fuori dalla graziadiddio. Perché non è questo che cerco in un libro di cucina (e questa vanitosa svista accade per di più in Italia: se guardate i titoli francesi troverete, giustamente, degli chefs che propongono una cucina quotidiana, non dei cataloghi patinati per far vedere quanto so’ bravi, e questi ultimi, nel quotidiano dei lettori/acquirenti sono semplicemente inutili…). Insomma, le monografie e biografia vanno bene per i premi Nobel più o meno deceduti, vanno benissimo i tributi, va benissimo la ricerca, va persino bene enunciare la propria visione della cucina, fornire dei sottotitoli, degli accenni di spiegazione, ma da li a riempire 82 (ottantadueee??) pagine di cui a parte i diretti interessati temo che non gliene importi a molti, lo trovo come dire un filino esagerato. Del resto, in cucina come negli altri domini dell’arte, ciò che deve parlare è l’opera, non serve che l’artista faccia un lavoro esegetico di se stesso (l’esegesi la fa il critico :-p). Detto questo, il libro da chef, anche se esagerato, ha pur sempre una valenza positiva (sissi, davvero): è comunque anche una fonte di ispirazione. E qui, quando finalmente arriva la parte ‘ricette’, s’intravvedono alcuni abbinamenti potenzialmente stuzzicanti, per la mente prima ancora che per il palato, tipo: cacao e bottarga, seppia e vaniglia, olive nere e pesca, erborinato e pistacchi, ecc anche se, e devo tornare a stigmatizzare, c’è in questo libro una serie di ingredienti che né io né voi non troveremo maaaaaai allo spaccio sotto casa, tipo lingue di anatra, cosce di rana e animelle, crocchette di testina, et j’en passe. Insomma, riepilogando: se siete fanatico di D’O, può essere che questo libro sia fatto per voi, in tutti gli altri casi: mmmah :-)
Too Pop: Pane, pepe nero, Marsala e riso; Salsa carbonara, pancetta e riso; Cioccolatini con pomodoro e vaniglia; Gnocchi al cacao, bottarga di tonno e lampascioni; Ravioli di piselli arrostiti, uova di seppia, vaniglia e germogli; Millefoglie di melanzane e cioccolato; M’pepata di cozze, sot-l’y-laisse arrostiti; Melagrana, buccia d’agrumi, cacao e riso; Indivia brasata, gamberi, datteri, cachi e cotenna di maiale,…
Il libro delle tapas
Simone & Ines Ortega
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Ahhh, l’Espana, oohhh, le tapas. Beh, è vero, negli ultimi anni la Spagna e il suo modo divertito, informale e a volte anche un pochino chiassoso di spizzicare fra amici è diventato uno stile, tant’è che i tapas si sono decisamente ben exportati. E quando credi che finalmente l’onda modaiola stia un po scemando, ecco che arriva Il libro delle tapas, opera di madre e figlie spagnolissime autrici di ricette, a confermare, dopo le 1080 recetes e un giorno al Bulli, la tendenza francamente filo-hispanica della casa editrice inglese che anche solo due anni fa non avrei esitata di qualificare de la più fica al mondo.
E questo libro sulle tapas è, al primo impatto, simpatico (tutto stampato su carta gialla con titoloni rossi e testo nero, ‘na roba che non s’era mai vista). Poiché è anche voluminoso, dà la sensazione di essere pure the ultimate tapas cookbook, il libro che basterà a se stesso, il libro che farà si che non vi servirà mai più nessun altro libro sulle tapas, soit la referenza ultima, assoluta, piena, perfetta e immutabile. Magari! Percorrendolo però, questo libro, mi è venuto però da fare un paio di osservazioni:
1) penso che il libro ultimo sulle tapas possa essere meno voluminoso. Ora, io non sono un’esperta in materia di cucina spagnola, pero, in questo libro ci sono una serie di ricette che pur potendo essere servite come tapas (e se non erro si può servire in porzione ‘tapas’ potenzialmente qualsivoglia preparazione culinaria) non appartengono affatto alla tradizione spagnola. Detto diversamente: ma c’era veramente bisogno dell’insalata russa, delle uova sode ripiene di insalata russa, dell’esocitissima insalata di arance e finocchi e di un altro paio di cose che non solo suonano molto poco spagnole e che fra l’altro non ho mai visto in un tapas bar? (anche se chiaramente: non li ho mica fatti tutti :-)
2) il lavoro dei traduttori mi ha lasciata qua e là perplessa o piutosto, mi è venuto da pensare che si trattasse di traduttori che solitamente non si occupano di testi di cucina. Così le uova poché sono qui ‘uova barzotte’ (nome omen, yumm), e per il resto se non sapete dove trovare formaggi esotici quanto il Cabrales (che è un erborinato, il libro suggerisce di sostituirlo con il Roquefort… qualcuno deve aver perso di vista che da queste parti abbiamo il gorgonzola…) o l’Idiazabal (dice l’indice degli ingredienti che si può sostituire con il Manchego… ah, beh allora… ☺), sono in sostanza cavoli vostri…
3) Terza nota dolente: le foto. Ora, come già detto, per me lo standard Phaidon era fra i più alti al mondo – ripenso a Rose bakery, o al più recente librone di Ferran Adria. Beh, qui le foto sinceramente non sono un granché. Intanto sono separate dal testo: un capitolo di ricette è seguito da una ventina di foto, poi di nuovo ricette secche, poi di nuovo foto, ricorda i libri di cucina anni sessanta, in cui si alternano i sedicesimi di carta uso mano, per il testo, e carta lucida per le foto. Un sistema un po’ desueto, risparmioso e soprattutto molto poco pratico da consultare. Poi sopratutto, la cosa più inquietante è che francamente qualsiasi foto del capitolo Spagna del libro di Jamie Oliver è infinitamente mejor (mettendo fianco a fanco le patate bravas queste con quelle sue è una di quelle esperienze che vi fanno prendere le misure in abissi), ma anche per dire l’iconografia di Movida Rustica, di cui avevo parlato all’ultimo round-up libri, era decisamente più intimista, toccante, vibrante e invitante rispetto a queste foto qui, che si vogliono semplici ma che sono talmente povere da risultare addirittura bruttarelle. Nell’insieme, quindi, un po’ un’occasione sprecata.
Nella mia cucina
Allan Bay
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Devo dire che il concetto del libro è originale e che fin qui non avevo mai visto nulla di simile: l’ultimo libro di Allan Bay propone niente meno di una visita guidata nella sua personalissima cucina di casa (che è un posto grande circa quanto il mio soggiorno tutto intero, anzi, forse è persino un po’ più grande, e sopratutto, la cucina di Allan Bay è una specie di strano ibrido, una cucina da ristorante piena di chicche e giochini e aggeggi preziosi, ma che si trova in una casa privata… Insomma, non sarei sorpresa se stesse davvero sul’elenco dei luoghi del desiderio di più di un foodie :-) Quindi: 100 attrezzi e ustensili, elencati, descritti e raccontati, per capire finalmente a cosa servono tutti questi nomi barbari che a volte sentite menzionare nei servizi a tema gastronomico e anche, e questa mi pare la parte più divertente, per confrontare la vostra cucina e i vostri attrezzi con quelli di un pro e appassionato vero (anche se decisamente fuori dal comune :-), insomma, questo libro si presta a un ottimo giochino del celo/manca. Infine oltre all’interesso curioso e al lato ‘didattico’ della faccenda (anche se i testi non sono mai secchi e noiosi), ogni articolo è corredato di tre o quattro ricette, tanto per darci poi anche degli spunti sull’utilità e l’utilizzo degli accessori descritti. Insomma, un taglio diverso e interessante, e un giro davvero istruttuvi in ciò che è, non ne ho dubbi, una delle cucina più ricche e interessanti di questo paese :-) Cio detto – e già lo so che qui si scatenerà una discussione a non più finire – io le carbonnades non le brucio col cannellino prima di farle cuocere con la birra… :-))
celo: cannello gas, cocotte, coltelli da ceramica, mandolino, termometro da cucina, …
mimmanca: abbatitore, affettatrice, ago per lardellare, botte per l’aceto, piastra a induzione, polentiera elettrica, sifone…
Bagels comme à New York
Marc Grossman e.a.
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Davvero un piccolo libro delizioso, tanto sul versante delle foto che su quello delle ricette, qui forse più che negli altri libri della serie, una inventiva grafica davvero notevole, dal collage di fotine sul sommario alle foto in bn che fanno tanto vecchia NY, bellissime le immagini del passo passo, belle le idee di ricette e varianti sul classico bagel, le ricettine per condimenti, i suggerimenti per accompagnamenti di verdure, e poi una serie di preparazioni per condimenti piu complessi e fantasiosi, per finire con una piccola collezione di ricette dolci. Insomma, in un libretto cosi piccolo, un intero mondo, ricco e profumoso, pieno di idee e suggerimenti. Un libretto praticamente per-fet-to e delizioso quanto i bagels stessi che propone.
Yumm… Bagel mais et coriandre; Pumpernickel bagel; Bagel erable et noix de pecan; Bagel façon burrito; Bagel burger; Bagel vegetalien; Bagel beurre d’amandes et confiture…
Meringues
Alissa Morov
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Il sottotitolo di questo libretto è ‘sucrées + salées’ e non so voi ma l’idea di una meringa salata – poiché la meringa per definizione è composta al 90 e passa percento di zucchero – mi ha lasciato più perplessa che intrigata. In ogni caso: volevo vedere cosa mai fossero queste meringhe salate. Un po’ l’ho pensato, che tanto ormai in Francia si sono fatte monografie gastronomiche su praticamente qualsiasi argomento (e infatti girare il reparto cuisine della fnac di parigi è quasi esasperante, semplicemente gli editori non sanno più cosa inventare e ormai insieme al libro si vendono interi reparti di casalinghi, anzi, l’unica cosa che mi ha veramente fatta sorridere per innovazione e audacia e sense of humor è questa qui), la meringa (salata, ça va sans dire) era forse l’ultimo baluardo che poteva cadere.
Alors: si inizia con un po’ di basics, poi con un tot di ricette dolci (fra cui anche alcune trovate carine, come i cookies di meringa, il cupcake decorato con un folto ciuffo di meringa, il tramezzino di meringa con marmellata e burro di arachidi – carina l’idea ma per me anche no grazie). La noia semmai inizia quando si va a vedere la sezione salata: perché le meringue salate rimangono comunque coposte in gran parte di zucchero. Già. Solo che poi ci si aggiungono spezie, tante, e sale e pepe. Sicché così sulla carta, devo ammettere che il canapé di meringa con wasabi, granchio e sesamo, o i nidi di meringa ai gamberi di fiume in salsa, o i gressini di meringa al parmigiano, a me sinceramente mi fano un pochino ribellare le budella. Okay, vero che prima dovrò provare, e proverò, però nell’insieme la meringa salata mi pare un po’ pretestuosa, mi sembra un po’ un mero e inutile giochino formale, e non sono mica certa che, oltre a far ridere i polli, sia poi tanto interessante servire i calamari fritti insieme agi anelli di meringa alle cipolle. Anzi, ne dubito proprio fortemente (però, vi saprò dire! ☺
Soupes du jour
Anne-Catherine Bley
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Qui invece, niente sorprese, niente delusioni o ritegni, Anne-Catherine Bley in questo libretto è uguale a se stessa di sempre e propone, come in tutti i suoi libri e come nel suo favoloso Bar à soupes parigino, delle ottime e affidabili zuppe, naturali, fresche, sane e persino golose. Aggiungeteci le fotografie della nippo-francese che qui preferiamo, il solito formato quadrato marabout e voilà, un adorabile librettino da tenere in tiro per la cucina, dove spizzicare delle idee per impiegare le verdure bio prese al mercato stamattina e adolcire notevolmente pranzi e cene invernali… Un regalino ino ino davvero utile.
E la prima volta che mi capita di parlarne fra i libri eppure, la p’tite Cléa la conosco da quando ho aperto questo blog. Il suo era uno dei pochisssssimi blog che nel primissimo periodo di cavoletto leggevo sempre – sembra una vita fa – e guarda caso, in quei mesi Clea viveva in giappone e raccontava ogni giorni scoperte e avventure avvenute nella sua minuscola cucina nipponica (tutte cose che non ho ben capite fino a quando mi sono ritrovata, su per giù, nella stessa situazione :-). A parte questa parentesi amarcord, la signorina da allora ha fatto un sacco di strada sopratutto un mucchio di libri, quasi tutti con le edizioni la plage, e tutti parecchio se non totalmente orientati bio, ma un bio che piace a tutti, soft invece che estremista, inventivo piuttosto che punitivo… E anche questo librino è così, sano e insieme divertente, con le creme di oleaginosi al posto del burro, con grandi rinforzi di semini, farine alternative e frutta secca, senz aperò estremismi appunto, uova e formaggio ci sono, e anche spesso e volentieri… Una piccola raccolta di cosette salate ma sopratutto sane da sgranocchiare all’aperitivo o come snack equilibrati in qualsiasi momento della giornata, con lo styling e le foto di Dalphine Brunot e Eric Fénot che sono veramente veramente niente male… :-)
Mille e un… Panettone!
Barbara Carbone e Dario Loison
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Un po’ come per gli chefs, quando sono le aziende, per quanto artigianali siano, a fare i libri, il rischio della scriteriata autopromozione a manette è sempre dietro l’angolo. Bene, nel caso di questo libro qui, non c’è nulla da temere invece: il libro è ben documentato e piacevole da leggere, percorre brevemente certo la storia dell’azienda di famiglia ma da sopratutto interessantissime indicazioni su origine e sviluppo di quel curioso dolce a forma di cuscinetto tanto tipico del natale italico. Molto interessante anche la sezione in cui si accenna a varianti e cuginetti italici e internazionali (poiché in sostanza, il panettone è un pane delle feste, arricchito con ciò che una volta erano ingredienti preziosi, a iniziare da burro, uova, e poi via di canditi, frutta secca ecc, e che in effetti in un po’ tuti i paesi europei si incontrano oggetti nei quali si indovina una certa parentela…). Insomma, questo libro sarebbe interessante anche solo per la parte storica e teorica che contiene. Ma non finisce qui perché poi c’è una parte di ricette – alcune sono firmate da chef di mezzo mondo – e anche qui ci sono una serie di input decisamente decisamente stimolanti, divertenti e utile, sia per delineare il menu delle feste che per riciclare gli avanzi a gennaio.. :-))
Panettonizzando: Millefoglie di panettone e foie gras; Mini muffin di panettone e salsiccia; nocchi di panettone con salsa allo zafferano uvetta; Risotto al panettone; Filetto di vitello in panure di panettone con patate dorate, uvetta e pistacchi; Fritelle di panettone e aragosta;…
Magari un che di formaggio
a cura di Paola Calciolari e Gianfranco Allari
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Ho incontrato questo libro, i suoi curatori e il luogo dove è nato un paio di mesi fa e tutti quanti questi incontri mi hanno incantata. A iniziare dalla scuola di cucina Le Tamerici, vicino Mantova, dello spirito che lo anima, gli spazi e i prodotti fantasiosi realizzati dal laboratorio sito nelo stesso luogo, proseguendo con Paola e Gianfranco, che sono stato un bel incontro, perché appassionati, gentili e sopratutto schietti… In quanto al grana, eco, questo libro è nato in seguito a un consocrso di ricette organizzato alla scuola le Tamerici, con il tema ‘Il grana padano nella cucina di casa mia’ e raccoglie quindi le ricette che più sono piaciute alla giuria. Pero in realtà queso non è un semplice e triste corpus di ricette premiate: il libro è pubblicato alle edizioni Corraini ed è davvero un bel oggetino, colorato, ricco, dinamico e deliziosamente illustrato, e l’insiemeè davvero, nonostante le ricette non siano corredate di foto, un ottimo prodotto editoriale. Per me, oltre che un piacere da sfogliare, è anche un bel insieme di ricettine belle ispiranti oltre che un ottimo motivo per ammorbidire un pochino il mio talebanismo del parmigiano reggiano sinon rien… :-))
Magari… Sablés alle mandorle, mais, Grana Padano e olio extravergine di olive; Millefoglie di sedano rapa con tartufo della Lessinia e Grana Padano; Risotto con tomino all’ortica, mousse al Grana Padano e uova di quaglia; Maltagliati al rana Padana con capesante al profumo di arancia;…
Quello che le mamme non dicono
Chiara Cecilia Santamaria
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Okay, non c’entra un granché con la cucina (anche se…) però, visto le circostanze e il periodo, mi prendo la licenza di inserire per una volta anche un mommy-libro. Per un motivo molto semplice: questo libro l’ho adorato. E non solo perché Chiara è un’amica, ma perché questo libro mi ha accompagnato per qualche giorno nei primissimi mesi della gravidanza: sdramatizza e fa molto sorridere, da persino conforto, e rassicura su mille dubbi e timori e via dicendo. Perché in fondo non è detto che si sia veramente mai preparati ad affrontare i mille cambiamenti radicali che portano la gravidanza e il ‘diventare genitore’ – vabbbe, magari di quello riparleremo più avanti, lol. Insomma, Chiara, con la sua ironia sempre graffiantina e una notevole lucidità racconta in sostanza dei suoi nove mesi, e anche di quelli dopo, e ha il grande merito di aver, come fra l’altro ha fatto anche con il suo blog, dissipato quella diffusissima mistificazione in cui il mondo delle gravide è tutto rosa e bello, paffuta e perenne felicità ormonale e naturale perfezione. Non è – esattamente – così, e va detto perché dicendolo un sacco di future e neomamme, penso, possono risparmiarsi un sacco di frustrazione, malessere e dipressioni. Nessuno è perfetto, ed è veramente tanto meglio sorriderci sopra :-) E con questo mando anche un sincero augurio a tutti i quasi-genitori (e sono un bel po’ :-) che conoscono o che passavano casualmente da queste parti… :-)
…..riguardo al libro di Oldani… beh, una cosa positiva di sicuro c’é… è la foto del mio quadro a pagina 104!!!! (anche se Rizzoli, diciamo Rizzoli dai, ha deciso di non pubblicare il mio nome….!!! Ps: ma si è mai vista un’opera senza la citazione dell’artista!???!!!)
@fulviaeffe
oups…sono un po’ in ritardo…
Comunque ti consiglio vivamente Patisserie. E’ ricco, dettagliato, preciso…veramente ottimo.
Ciao Sigrid!
dopo aver letto questo tuo post, e aver sfogliato avidamente il libro, non ho saputo resistere a Jamie…è tutto fantastico!!! dalle foto alle ricette, un piacere per gli occhi…e presto anche per il palato!
grazie!!!
Grazie Sigrid! Come sempre sei una fonte d’ispirazione. Ho comprato il tuo ultimo libro è stupendo ma, come hai consigliato, ho comprato anche Patisserie di C. Felder, mi è appena arrivato, eccezionale!
Ho fatto un figurone con la tarte à l’orange che avevo già preso dal tuo sito, e con le tue tortillas. slurp!
Di soppiatto, da lettrice silenziosa ma grata per ogni suggerimento libresco che la padrona di casa ci offre volevo ricambiare in minimissima parte con questa dritta: a tutte quelle che vogliono il libro di Felder consiglio di comprarlo dal sito italiano di Amazon (http://www.amazon.it/P%C3%A2tisserie-r%C3%A9f%C3%A9rence-PATISS-C-FELDER-Christophe-Felder/dp/2732442119/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1295047576&sr=8-1) dove costa ben dieci euro in meno rispetto alla versione francese del sito.
Non so quante copie ancora ne abbiano: era andato fuori disponibilità per un paio di giorni poi è tornato; per non sbagliare io consiglio di affrettarsi :)
Ciao Sigrid! preso Patisserie di Felder ed è M I T I C O!!!! Ma come cavolo ho fatto, prima, senza? aspetto con impazienza i ritorni a casa, in questi giorni, così me lo posso studiare ben bene. è una fonte inesauribile di idee, trucchetti, golosità.
grazie per la dritta!!! (e così posso finalmente abbandonare l’idea del famoso ph10, che coltivavo da un po’ di annetti…)
Jamie, grande cuoco, non ci perdiamo un libro! Sigrid grande cuoca! siamo impazziti con il tuo nuovo libro e ci siamo comprati anche il libro del cavolo. a Natale poi abbiamo regalato regali golosi a molte nostre amiche. c’è un però… i biscotti cioccolato e grappa non potevi scrivere la ricetta sbagliata!?!? così non venivano buoni ed evitavo di prepararne vagonate!!! e soprattutto di mangiarne una sfornata a sera?! idilliaci anche quelli con la cremina al cappuccino. complimenti per il meritato premio
Comprato Patisserie!
sono dovuta andare sul sito amazon francese che su q
@elena.m grazie mille! A parte il capitolo sui macarons per il resto merita oppure mi consigli di lanciarmi su qualcos’altro?
Grazie ancora e buon anno!!!!
@fulviaeffe
Il mio ragazzo ha appana ricevuto il libro la durée “dolce” (a parte avec ricevuto Patisserie! de Felder da me :)). Non abbiamo ancora sperimentato nulla ma non sembra male. Ci sono anche alcune ricette di macarons ma se vuoi lanciarti la “sfida macarons” io consiglierei piuttosto il libro di Pierre Hermé “macarons”. è ricco di ricette interessanti e poi onestamente io ero un’estimatrice dei macarons ladurée ma dopo aver assaggiato quelli di Hermé mi sono convinta che siano ancora più buoni! Comunque nel libro di Felder (bellissimo, sono contenta di aver seguito il prezioso consiglio di Sigrid e di averlo comprato) c’è tutto un capitolo sui macarons con alcune delle ricette più classiche.
Buon anno!
Dopo aver ordinato Patisserie di Felder avrei bisogno di un consiglio…
A Natale ho ricevuto una scatola di macarons Ladurée che non erano affatto male e cosi, tra un morso e l’altro, ho scoperto che esistono due libri di Ladurée, “Dolce” e “Salato”. Qualcuno di voi li ha o li ha visti e sa dirmi come sono?!?
Intanto buon anno a tutti!!!!
grazie per i consigli!dovrò imparare il francese!!!
Cléa…non mi avrà!
e spero che nessun fiducioso lettore cavolettiano cada nei libretti dell’autrice del terrificante “Agar Agar”!
A parte gli scherzi – che poi mica sto scherzando – questi libri che nascono da un’idea magari anche carina, in un formato amichevole e dalle immagini piacevoli, ma che cadono disastrosamente sulle ricette, ecco a me fanno venire una rabbia…
Se si fa un libro di ricette, queste devono funzionare, altrimenti si fa un libro di cucina “en images”, per gli appassionati di food styling, e si evita di fornire ricette strampalate alla n’importe quoi. O nel caso di Clèa, si può piuttosto parlare di cucina “par inspirations”, dove chi cerca nuove idee si possa lasciar ispirare da nuovi ingredienti e abbinamenti, se vuole, ma con l’avvertimento di non fidarsi delle ricette.
Cléa, per quanto mi riguarda, non ha diritto a una seconda chance.
Il libro di Felder invece mi ispira moltissimo. quasi quasi…
Grazie per i suggerimenti…
Ieri sera ho fatto i tuoi “Cookies pistacchi e cioccolato”. Sono venuti molto buoni anche se non sono stata molto attenta a disporli belli separati e alla fine è uscito un superCOOKIESgigante…
Più tardi posterò resoconto e foto!
Ora proverò a rifarli (meglio) per regalarli a Natale ai parenti francesi.
Grazie Sigrid
ho comprato subito su amazon.fr la cuisine de Fumiko….. mi ha attratto la sua copertina tutta molto bianca e nippo/franzosa.
Mi è appena arrivato e l’ho sfogliato a volo di uccello, mi sembra molto interessante e luminoso.
Ora mi sà tocca a Jamie…..
piesse: ti ho scritto una mail per avere un chiarimento sui biscottini Zimsterne!!!!!
Sempre io! A proposito di libri e di ras el hanout, ho appena pubblicato sul blog una ricetta delle tua pasta di speculoos trasformata, in versione magrebina ;-)
Non solo era buonissimo ma la tua ricetta base è la migliore che ho trovato fino ad adesso. Quindi grazie!
ah … dimenticavo ciò che fa la differenza: “FoTOGRAFIA” ! :)))
Stai per diventare mamma Sigrid? .. Sai che tra le mille domande che mi sono sempre posta dopo aver letto ogni signola parola dei tuoi simpatici e sapienti post, una delle tante era: “ma Sigrid ha figli?!?” …e se si.. dove troverà il tempo per marito, figli, cane, blog, libri, viaggi, cucina, letture varie ed eventuali, vita a Roma e chi più ne ha più ne metta?! Sono davvero felice per te! Brava brava brava e complimenti per il meritato premio!
Sigrid complimenti per il premio!!!
Interessante la lista dei libri e confermo in pieno quello che hai detto di Felder, io ho tutti e 9 i libri, acquistati man mano che uscivano, sono semplicemente perfetti sia nelle spiegazioni passo passo che nelle dosi.
Domandina, ma il libro di Marc Grossman sui bagel, non si trova proprio in lingua italiana? :(
ahhh..Parigi….s’è l’amour…
mentre il mio panettone cuoce in forno io sto sbavando sulla copertina rosa di Patisserie! Uff, sembra esaurito ovunque, non si trova proprio! :((((((
Complimenti per il premio!!!!:) Il tuo libro l’ho divorato, fantastico:)
Ooooh, ma grazie *_*
Un onore essere tra le tue citazioni :)))
conosci già la cocotte, librairie du gout? (parigi est)
Oscar Wilde diceva “uomo colto è colui che sa trovare un significato bello alle cose belle”…questa frase mi sembra decisamente appropriata per te!! Complimentissimi!
regali golosi.. ce l’ho.. però non è mio, devo regalarlo.. mannaggia a me !
però che beeellooo, che graaaandeee, che cooooloooratooo, che simpaaaaaaaaticoooooooo, ahhhhhhhhhhh….
non è mio.
uf.
ora me lo ordino.
@ Erika: sei sicura che non lo possano inviare o non sia disponibile? perchè io ho guardato su amazone france, uk e italia e a parte in italia che non lo elenca tra quelli presenti sia uk che france mi danno non disponibile a magazzino… solitamente compro con amazon sia in francia che in inghilterra e non ho mai avuto problemi (sono anche riuscita a comprarmi la planetaria kitchen aid sul sito tedesco risparmiando quasi 300 euro rispetto al negozio.. e conoscendo come funziona amazon sono riuscita anche a superare il fatto che di tedesco non capisco proprio una cippa)
molto bello l’elenco mi sono già infilata nella wish list natalizia sia jamie che felder..e devo dire che anche quello di allan bay mi ispira…(per la cronaca mi hai fatto sorridere perchè quello di Oldani l’ho sfogliato in libreria e mi ha proprio indispettita …)
Ciao Sigrid!! Le tue liste di libri sono sempre fantastiche.. e sotto Natale sono veramente comode ;)) Giusto un’informazione: ho provato ad ordinare da Amazon.fr il libro di Felder (che adoro alla follia!!) ma a quanto pare non lo possono inviare in Italia (noooooo!).. puoi darmi qualche dritta su dove posso trovarlo? Non credo che in Italia sia disponibile (te pareva…). Magari tu, essendo a Parigi, te lo sei procurato direttamente lì, o sbaglio? Attendo tue news e ti ringrazio ;))
anch’io da Mariage Frères lunedì tarda mattina ;-)
Intanto complimentissimi meritatissimi per il tuo libro stupendo da tutti i punti di vista! So’ che magari stai già pensando al prossimo ma io mi lascio ancora trasportare dalla poesia, profondità del libro del Cavolo e dalla bellezza e giocosità (non so’ se si dice) dei Regali Golosi.
Poi mi piace l’idea che stai a Parigi, non troppo lontana quindi ;-)
E grazie come sempre per queste recensioni costruttive. Ne ho alcuni, Felder tuttuno mi manca…devo provvedere.
Goditi Parigi! Un abbraccio
Complimenti anche per il tuo libro!!!
A dire il vero l’ho preso anch’io per regalarlo a Natale….;-)
Parigiiiiiiiiiiiiiiii belllllllissssimo!!!!!!!!!!
Adoro Parigi, cosa pagherei per un bel appartamentino nel Marais…. invidisssima!
…premio meritato! davvero! il tuo libro sui regali golosi è stato per me una rivelazione!
belle segnalazioni, anzi col libro di allan bay ho risolto pure un regalo di compleanno per sabato prossimo, grazie!
posso ricambiare con questa? http://www.amazon.com/exec/obidos/ASIN/0393065162/thetraveleslu-20/
mi sembra ben fatto, e penso possa piacerti.
a presto!
@Sigrid:…scusami…complimenti, complimenti, complimenti (per il premio)!!! Fatti tante coccole, piccola…
@Sigrid: condivido il 54, senno’ non ci capisco niente!
Ciao Sigrid! Mi piace sempre questo tipo di post, da diverse info e anche nuove idee!Per quanto riguarda il libro delle tapas e l’insalata russa, bhe ti confermo essere un pincho tipico, almeno della zona di Granada (tra l’altro a me personalmente piace molto di + della ns ) Bacioni
Ciao Sigrid e complimenti per il premio! :)
Di recente ho faccio tappa nel Regno Unito e mi sono accaparrata anche l’ultimo “30 Minute meals” di Jamie (tra l’altro a metà prezzo, lì fanno gli sconti in periodo natalizio, mica come qui da noi :(
e mi sembra davvero carino, te lo consiglio!
Arigatooooo, chere Sigrid, pour cet adorable clin d’oeil ;)
Tra pochi giorni sarò a Parigi, proprio a Marais… Mi farò un bel Natale in famiglia “francese” e, visto che mio cognato ama cucinare ed è francese, apprezzo molto i tuoi suggerimenti. Mi attirano: Patisserie, il libro sulle meringhe salate e Croquez salé. Possono essere degli ottimi regali. Lui è un amante di Allan Bay ma purtroppo il nuovo libra l’ha già comprato. Sigh!
Grazie mille
sigrid, mi raccomando, non prendere freddo!
e oltre a “ma che davvero”, se vuoi ridere un altro po’ c’è anche “nonsolomamma”… se invece ti servono dei titoli seri (sull’essere genitori, mica di cucina, ovvio!) non hai che da chiedere e ti fornirò un elenco che 9 mesi sono pochi!
a proposito, ma io mica l’ho capito quanto manca…
quanto manca?
;-)
frank
@ Chez munita-valentina, sì, sì! C’è una traduzione bilingue…non l’ho detto?!??
;))
…ah sì, dimenticavo…volendo farmi la cucina nuova…non posso esimermi da ammirare quella di Allan Bay!… in lista pure lui!
ciao sigrid,
complimentissimi x il premio!!! ma davvero il tuo libro è molto ben fatto e curato, ancora non è entrato in cucina x paura di rovinarlo, sta sul comodino come pausa rilassante prima di dormire!
Ho Meringhe, intrigava anche a me ma devo ancora provare qualcosa, ho il libro di Oldani di cui sono una fan sfegatata, l’ho conosciuto recentemente e mi è molto piaciuto, anche se per un contrattempo non sono riuscita ad andare al suo ristorante (ed avevo avuto il tavolo di sabato sera in men che non si dica, mannaggia!), ho il libro delle Tamerici dove ormai sono come a casa.
Sicuramente seguirò il tuo consiglio sul librone rosa, e poi Jamie che adoro, a gennaio dovrei essere a Londra, questa volta non c’è amica che tenga x non andare al Fifteen!
un abbraccione parigino!…gli auguri più avanti…!
I miei complimenti per il premio, per il blog, per le fotografie e per gli articoli sempre e comunque interessanti e competenti… per caso adotti blogghisti in erba appassionati di cose buone e fatte bene?!!? siamo qui!
@VIRGINIA ( 41 ),
ma tu, a che lingua *italica* ti riferisci !!???!!!
pure la sicula?!!
:0
:)
v.
sigrid,
per favore puoi chiedere a babbo natale di chiedere a felder se può chiedere alla sua casa editrice di tradurre i suoi libri in italiano !!????
secondo me a te dice di sì.
sia babbo natale, che felder, che la sua casa editrice.
che dici, troppe intercessioni??
:)
vale
Oggi mi è finalmente arrivato via posta l’ultimo libro… Sigrid è uno spettacolo! Stasera, seduta sul divano in salone, con il plaid, l’albero di natale e le lucette accese, la tv di sottofondo e una tazza di the caldo… l’ho divorato per meta’!
Penso che… provero’ una ad una tutte le ricette!! Sei grandiosa!! Che libro, che classe!! Avevo bisogno di una cosa cosi’… e poi…
sei una donna dall’animo talmente gentile e nobile, che ogni tua ricetta, ogni tua foto, ogni tua parola, lasciano delle piccole impronte dentro al cuore.
Grà C.
Barbara (38) vai a vedere l’elenco del forum , c’è stata una ricerca di questo genere nei giorni scorsi…
ciao Sigrid, ti leggo da tanto, ma senza mai commentare. Questa volta però devo, essendo una delle traduttrici delle Tapas Phaidon. Lo so che la traduzione alla fine risulta un po’ legnosa, ma abbiamo tantissime norme da seguire per l’uniformità con le altre pubblicazioni ed è difficile variare e rendere più brioso il tutto.Spero che in futuro si possa solo migliorare!
saluti cordiali,
Paola
ottimo post! libri interessanti e purtroppo spenderò qualche soldo di troppo.
goditi paris.
gio
Evviva i post prenatalizi sui libri, di cucina e non! Sei sempre insuperabile e convincente, ma questo post è un vero attentato al portafoglio! Mi sa che però mi hai convitnta su fumiko … buon Marais mia cara, salutami Parigi, i mercatini, i negozietti, le brassérie e la Senna. un bacione, monica
che emozione vederti inserire per ultimo un mommy libro ;-)
Complimenti per il bel e meritato premio :)
Per i books che dire…mi toccherà imparare il francese.
Grazie
quel libro di jamie è strepitoso!!!
Quello che le mamme non dicono, con un bel biberon in copertina, accessorio indispensabile del bambino moderno e soprattutto della mamma moderna.
Anche Jamie è stato tradotto in italiano.
Complimenti a Sigrid per il premio e a Silvia che nonostante la Badinter allatta la sua piccolina.
Ciao Sigrid, innanzitutto complimenti anche da me! Il libro è veramente moooolto carino e ispirante!!
per i libri, li avrei veramente comprati tutti…ma mi sono fermata al librone come lo chiami tu di Felder, ne ho così tanto sentito parlare da te che era ora di mettersi alla prova!!
E complimenti anche per il post precedente a questo, una meraviglia!
Accecata dal soggiorno parigino non avevo letto del premio … Mille congratulazioni!!
Io prendo appunti soprattutto sull’ultimo, eh!
Ah, Sigrid, “Meringhe” è già stato tradotto in lingua italica da Bibliotheca culinaria:
http://www.bibliothecaculinaria.it/sito/frontend/pag/cat_scheda.php?rs_id=2201
@ ElenaB (36) è vero, e il libro della Parodi? Qualche giorno fa l’ho aperto in libreria per dimostare a chi era con me quello che penso e non vado ad inciampare nientepopodimenoche nella introvabile e complicatissima ricetta del toast con prosciutto cotto e fontina?
Non sai quanto aspettavo questo post. Proprio ieri sera, gironzolando per Amazon pensavo: magari aspetto di vedere cosa consiglia Sigrid, e devo dire ho fatto bene perché mi confermi che il libro di Felder va comprato! Complimenti per il premio (io sono stata la prima a comprare RG alla Feltrinelli a Bari, direttamente dai cestoni!!!)e, per finire, non ci posso credere che non hai l’ago per lardellare!!! Salutami l’amato Marais! :))
ecco sigrid, un commento assolutamente fuori tema….una pescheria affidabile nella zona ostiense / eur di Roma? arriva la vigilia…Grazie
complimenti per il World Cookbook Award, Sigrid! buona permanenza a Parigi.
Hai dimenticato la Parodi e Nigella! Scherzo!
TAPAS – Ma finocchi,arance (e olive nere) era una insalata che mi preparava mia nonna quando facevo i capricci per mangiare (tipicamente romana) perchè era la mia preferita
ALLAN BAY – io la polentiera ellettrica CELO
Complimentissiimiiiii !!
grazie per i consigli di lettura!! ero incinta l’anno scorso quando è uscito “Le conflit: la femme et la mere” d’Elisabeth Badinter, è “serio” ma molto interessante te lo stra consiglio…ceci dit je cuisine les légumes bio pour ma petite qui commence maintenant à manger et que j’allaite encore malgré Badinter :-)
brava, un World Cookbook Award incassato così, quasi sotto silenzio!!!
Io in realtà il libro delle meringhe ce l’ho da un po’, comprato naturalmente solo per le meringhe salte…
Ho provato i nidi al limone (anche se non ci ho messo i gamberetti) e la meringa lemongrass e aglio per farci degli stick (senza pollo satay) e devo dire che il sapore regge e la loro figura la fanno, soprattutto per la consistenza friabile e fuori contesto, quindi sorprendente. Non credo funzionino però come protagonisti ed alcune ricette convengo che sfiorino il ridicolo. Vogliamo parlare ad esempio della meringa sushi?!
(PS: comunque tutto sempre e solo ocn il metodo Bressanini…)
Splendido! Che marea di super dritte. Adesso devo solo considerare se per i prossimi libri posso chiedere prima al geometra un ampliamento e a mio marito di non chiedere il divorzio. Fatto questo, posso procedere all’acquisto di “due o tre cosine” che hai proposto interessantissime. Curiosità: quale tipo di Kusmi Tea ti sta facendo compagnia? Mi fanno impazzire; una volta ho fatto una marmellata d’uva bianca al profumo di tea verde alle mandorle, Kusmi naturalmente.Non male. Un abbraccio a te e alla mia adorata Paris.
Maddalena
Io e altre sette cavolette siamo tornate da Parigi domenica scorsa, che emozione sentirti parlare del Marais, della Fnac, del mercato di Boulevard Raspail, tutte cose visitate anche da noi con immenso piacere! Parigi è sempre Parigi! Per quanto riguarda i libri per le mamme, ricordo un bel libro di Penelope…qualcosa, molto bello e anche quello molto sdrammatizzante, che diceva tra le altre cose di far giocare i bambini senza stressarli se si sporcano, tanto la pelle è il più lavabile dei materiali!
dimenticavo di aggiungere che poiché sarò a parigi a gennaio spero che la tua nuova guidina sarà online presto!
Quante cosine da spulciare! Me le leggerò bene stasera.. per ora che dire, condivido la simpatia per le tapas e per Jamie Olivier (ho visto qualche puntata di quella trasmissione, anche quando è andato al mercato di Palermo a cucinare il pesce alla griglia… era seriamente terrorizzato! ahahah!), invece non riesco a farmi piacere Oldani :)
Forse qualcuno l’ha già segnalato, ma del libro sulle zuppe esiste anche una versione italiana davvero carina:
http://www.guidotommasi.it/libro-del-mese/zuppe-a-porter/
Meritatissimo premio: da posseditrice* del tuo libro mi sento più che autorizzata a concordare con la giuria! ed ora un consiglio: visto che, come per altri, il francese non è il mio forte e mi farebbe piacere acquistare il libro di Felder, credi che con un l’aiuto di un buon dizionario on-line si riescano a superare gli scogli linguistici più ostili?Non mi sembra infatti che ci siano traduzioni in inglese o in italiano. Grazie!
* è bruttissimo,non è vero?
Ciao Sigrid, sono anch’io a Parigi…..mi daresti qualche indirizzo carino per delle cose super buone???? grazie
Ciao! Io mi sono regalata il tuo libro…un pò in anticipo per poterlo sfruttare…e sono già al lavoro!!
Dopo le feste io e papà vorremmo andare a Parigi ( il primo we da soli da quando abbiamo i bimbi – 3 di tre e cinque anni – ce lo meritiamo!! ) puoi consigliarci qualcosa che proprio NON si può perdere?
Grazie!
grazie per le indicazioni….e concordo con le critiche sul libro di oldani; per carità, sicuramente una filosofia di tutto rispetto, e al d’o ho mangiato anche bene; forse non aiuta il fatto che Oldani sponsorizzi una linea di eletttrodomestici – mi disturba un pò.
buona parigi, salutala per me !
Invidia mostruosa per la permanenza a Parigi, congratulazioni enormi per il premio che il tuo libro merita assolutissimanente tutto.
complimenti per il world cookbook award!!!! goditi la soddisfazione nella bellissima parigi
anche io sono aficionada di machedavvero…la trovo esilarante!!!! alcuni dei libri winter (insieme ad altri summer) finiranno nella letterina di babbo natale…..ah Paris!!! e i negozietti del Marais con mille gingilli per la casa? buon soggiorno
Complimentissimiiiii per il World Cookbook Award!!!! Appena posso farmi un regalo prendo il libro di Allan Bay (i tuoi già ce l’ho!!!), sono curiosa di sapere quanti e quali innumerevoli strumenti da cucina mi mancano!!! :)
Ciao Sigrid..
oggi io , ho consigliato il tuo di libro!
Definiamolo sesto senso…
Io sul mio blogghino mi sono permessa di parlare del tuo libro… e te si a ritirare un premio…
Pensiero già fatto per Allan e “…dal Pampero al Pampers…”
Oh! Dopo solo 45 minuti di lettura del tuo post (c’ho messo così tanto non perchè sono lenta, ma perchè sono a lavoro e ogni tanto mi capita anche di…lavorare! :) ho le idee un po’ confuse..
Mooolto carina l’idea della rassegna libri (ne ho lette altre in giro per i blogs, ma questa è una delle migliori – se la batte con un’altra che a me piace molto comunque..) :)
Dunque, correrei subito in libreria se non fosse che mi sorge un dubbio: fatta eccezione per i libri scritti da italiani, gli altri sono in lingua originale? No, perchè je parle francais, ma molto molto poco! E sopratutto non conosco il linguaggio culinario dei cugini d’oltralpe! lol
Detto questo, passo ai complimenti: un testo così lungo scritto a pc e su un argomento così vario, dev’essere scritto davvero molto bene se mi ha incollato al pc per (appunto) 45 minuti! Brava!
Ciao ciao
Ila
A me attirano i libri di Allan Bay e quello delle zuppe. Penso che saprai che sono un grande amante di Parigi e quindi attendo qualche tuo ulteriore suggerimento, oltre alla mitica guidina di qualche anno fa ;)
Ciao
Enrico
Ho abitato a Parigi per 6 mesi (troppo pochi) e casa mia era a due passi dal mercatino bio di Boulevard Raspail, infatti ogni domenica ero lì a provare qualcosa di nuovo! Troppo buono :-)
Gros bisous!
ps grazie per le recensioni.utilissime e sicuramente più gradite di quelle di amazon
Wow, giusto oggi che è santa lucia e che servono urgentemente regali per amici e parenti!!!
Sarà poi che la mia piccola Giulia non vede l’ora di andare a Parigi, ma in questi giorni è davvero un tema ricorrente…che invidia!
Infine, complimenti anche per il libro, sabato sera ho consegnato le scatoline bianche con i biscotti dentro ed erano tutti strafelici!
:)quando davvero non posso trattenermi ti scrivo…complimentissimi per il tuo premio, meritatissimo, il tuo libro mia madre non me lo molla neanche per un attimo!!!goditi parigi, anche se un pò stai facendo rosicare a tutti :)
goditi qs bei momenti premaman.bisous
grazie per tutte queste recensioni (amazon arrivo…)!
anch’io volevo confermare che la “ensaladilla rusa” è in effetti una delle tapas più tipiche (almeno que a Barcellona) “de toda la vida”.
aaaaaaaaaah li vorrei tutti! però mi devo limitare..e la mia prima scelta è stato il tuo libro!
A proposito di mommy-libri: ti consiglio quello di Nonsolomamma di Claudia De Lillo (ma ancora più bello è leggere il suo blog): spassoso, a tratti commovente, descrive alla perfezione le evoluzioni di una elasti-mamma che deve dividersi tra il lavoro di giornalista, la casa, un marito e tre piccoli hobbit!!
Bisous ma belle!
sottoscrivo in pieno il suggerimento del libro sui bagels, l’ho comprato proprio venerdì ed è adorabile!!!
ma hai visto che giornata meravigliosa c’è oggi?!?! certo la temperatura è quella che è…ma non si può avere tutto dalla vita!!!
un grosso abbraccio
uh, io non leggo il francese, peccato, altrimenti mi accaparrerei il libro di patisserie al volo.
gli altri francamente non mi attirano moltissimo, nemmeno quello di jamie oliver (anche se adoro “la mia cucina naturale”), ma solo perché non sono il mio genere.
segnalo a chi dovesse essere comunque interessato che il libro delle meringhe c’è anche in italiano di bibliotheca culinaria.
il libro di oldani per me è coma la biografia di un calciatore o di valentino rossi, in effetti non mi aspettavo neanche che ci fossero le ricette :P
Come italiana emigrata in spagna, spezzo una lancia a favore del libro delle tapas: l’ensaladilla rusa è la tapa più comune che esista, ed è molto più buona della variante italiana. In genere si serve su grossi vassoi ed è ricoperta di albume d’uovo sodo grattugiato… Per il resto, lo confesso: odio cucinare, non sono capace e leggo TUTTI i post di questo blog perchè adoro lo stile e fa sembrare tutto così facile… :-D
senti… sai, velocemente, dal lavoro, leggevo su blogroll “sto scegliendo il seggiolino al Marais”…
vabbè, non vedo l’ora che venga notte, che magari me lo leggo con calma (e non vedo l’ora!), ‘sto post…
ah, poi il pdf biscotti + scatuline l’ho messo è? ;-P proprio oggi…
ciau, bella!
parigi…..quanto mi manca!
Sigrid, te ne stai a Parigi, che invidia! E lo dice una cui l’invidia non appartiene …
Grazie mille per la rassegna!!
quante proposte! sicuramente mi attira il libro di Felder, so bene che non sbaglia un colpo, ed è anche simpatico… grazie per le dritte e goditi Parigi anche per me… (sospiro…!)