Potage Parmentier

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Ancora una ricetta di Julia Child, anche se sarebbe più giusto dire – come per un po’ tutte le ricette della Child – che più che una ricetta ‘sua’ è un intramontabilissimo classico francese al quale il suo libro mi ha fatto ripensare (anche perché poi in realtà io qui non seguo nemmeno la sua ricetta…). Insomma, oggi di nuovo zuppa, anzi, potage, un potage di quelli velluttati e confortanti, con, udite udite, solo due ingredienti: porri e patate. Ha! Insomma, non posso che concordare col dire che detto cosi sembra na scemenza (lo è) neanche tanto promettente eppure, v’assicuro, questo potage riesce a essere terribilmente delizioso :-) (e attenzione, nota al volo: non confondere il potage Parmentier con la vichyssoise, che, cipolla più cipolla meno, è grossomodo la stessa cosa, a parte un dettaglio fondamentale: la vichyssoise va servita fredda, la Parmentier invece è calda :-)

Il ‘segreto’ se vogliamo se ne sta sicuramente, come sempre per i piatti con cosi pochi ingredienti, nella qualità delle materie prime e infatti se il potage della Julia-cena l’avevo fatto con le verdure di San Teodoro (sempre loro), questo secondo giro mi è venuto spontaneo l’altro giorno quando, aprendo il mio biobox ci ho trovato, fra molte altre cose, appunto, porri e patate (anzi, quello del biobox meriterebbe proprio un post tutto suo, visto che tempo fa qui si era anche disquisito del cassettone dell’officinae bio, poi magari tornerò sull’argomento – che è importante – ma molto telegraficamente: Biobox è stata una’ottima scoperta!! intanto perché il box a sé è poco ingombrante e di cartone (da restituire, non come le odiose cassette plastiche che ti molla l’officinae bio…) ma sopratutto perché i prodotti sono buoni, molto buoni, e che l’assortimenti è decisamente variegato, insomma, la mia cassettina sembrava in tutto e per tutto un kit puzzle di ingredienti da assemblare e con cui giocare ogni giorno della settimana (altro che la sindrome del ‘mi hanno rifilato 5 kg di biete e mo’ mi tocca mangiare solo quelle per 10 giorni…). Insomma, per i romani/laziali bisognosi di sapori autentici e che non hanno il tempo per il mercato, il biobox mi pare proprio un’ottima soluzione :-)

Chiudo qui la parentesi bio, e ne apro un’altra, sul signor Parmentier, perché non so se lo conoscete ma è un personaggio interessante. Del resto qualcuno l’avrà già notato, nel registro francese ci sono diverse ricette che portano il suo nome – la più nota fra tutte immagino sia l’hachis Parmentier. Insomma, Parmentier era un farmacista e agronomo della metà del settecento, e il suo nome ci è ancora tanto familiare oggi perché è stato, per lo meno in Francia, una figura fondamentale nello sdoganamento della patata in quanto alimento, studiandola prima nel suo Recherches sur les végétaux nourrissants qui, dans les temps de disette, peuvent remplacer les aliments ordinaires, avec de nouvelles observations sur la culture des pommes de terre , poi scoprendone man mano gli aspetti fisici, divulgando i possibili impieghi in cucina e faccendosene oltretutto il promotore. Ci sono due aneddoti legati a Parmentier che trovo particolarmente gustosi e che la dicono lunga sull’intelligenza del personaggio: la prima è che per far nascere interesse, da parte dei francesi (i quali fin li consideravano le patate delle piante malsane se non tossiche, da dare semmai in pasto ai maiali), fece sorvegliare i terreni dove li coltivava dalle guardie armate (il popolo prese a pensare che le patate dovessero essere di grande valore, le andava a rubare di notte e cosi le patate si diffusero a Parigi e nel paese :-), poi s’inventò un’altra cosa che fa di lui il precursore non solo dei pubblicitari ma anche degli uffici stampa del terzo millennio, lol: organizzò per il suo Re e per una serie di personaggi influenti una cena tutta a base di patate. I convivi furono positivamente colpiti e andarono poi di salotto in salotto a ‘promuovere’ spontaneamente la causa del tubero. Geniale no? :-)) Più precisamente, non so e non sono ancora riuscita a capire se questa zuppa è opera sua o se gli è stata dedicata (del suo hachis invece si sa che la ricetta era proprio sua e che fece assaggiare il piatto a Luigi XVI, non sono però riuscita a trovare l’intero menu della famosa cena), io tenderei per la prima, ma è da confermare… Resta che questa è un’ottimissima zuppa per questo finire dell’inverno :-)

ps. e a proposito di cose francesi, vi ricordo che avete fino a mezzanotte stasera per scrivere nei comment la vostra ricetta preferita per stufati & co e vincere una delle tre cocottine fiammantemente rosse Le Creuset in palio… :-))

Potage Parmentier

porri 3
patate medie 3
panna fresca 1dl
brodo di carne
sale & pepe

Lavare i porri e affettarne il bianco e una buona parte del verde (tranne la parte proprio scura e coriacea), sbucciare le patate e tagliarle a pezzetti, sistenare porri e patate in una pentola, coprire a filo con il brodo (o con dell’acqua, però chiaramente se usate un brodo buono il sapore cambierà notevolmente, anzi, per dirla tutta, io a quest’ultimo giro di Parmentier ho provato i dadi Camoscio svizzeri – me li avevano regalati promettendomi meraviglie, ero un po’ scettica però sapete com’è, la curiosità mi ucciderà – e alla mia grande sorpresa non sono in effetti niente niente mali…?! – della serie ‘il mio segreto in cucina, mmmah!! :-)), lasciar cuocere il tutto per mezz’ora circa fino a quando le verdure non saranno morbide. Poi minipimer, aggiustamento del condimento, riscaldare gentilmente mescolando la panna nella zuppa (vipprego non ricominciate con sta cosa che la panna è grassa, stiamo parlando di 1dl di panna per 4 porzioni, e senza panna questo sarebbe ‘soltanto’ un frullato di patate e porri, insomma, secondo me la panna qui dentro svolge un ruolo capitale e arrotondisce perfettamente il risultato finale… :-), servire nelle ciotoline, eventualmente accompagnando con del pane grigliato. Per 4.

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97 Commenti

  • Gianbumbi ha detto:

    Ma è possibile che il potage non ci sia nell’indice??
    Ieri sera ho rifatto il potage (avrai capito che proprio non ci è piaciuto ;)) e, non avendo a suo tempo stampat o la ricetta, l’ho ricercata per ricordarmi la quantità di brodo… però dall’indice non l’ho trovata. ovviamente ho fatto al ricerca per parola e l’ho trovata, ma boh. Forse ha un altro nome nell’indice. Lo dico solo per collaborare, quindi se c’è ed io no l’ho vista ti chiedo scusa…

  • Gianbumbi ha detto:

    Fatto ieri sera. Anche se non avevo i porri di Cervere (che non mi pare siano ancora arrivati sui banchi dei mercati piemontesi), il risultato è ottimo.
    merci

  • Anna Venere ha detto:

    Io l’ho fatta ieri sera, con la ricetta di julia, e l’ho trovata deliziosa. Già di mio non amo la panna perchè credo che renda pesante ogni piatto,  ma da quando sono intollerante al lattosio scelgo apposta le ricette senza.

  • scremata ha detto:

    io ho provato questa ricetta con le zucchine,e un ciuffetto di menta,è proprio buona!grazie per l’idea!

  • Clodi ha detto:

    ciao! ho ricevuto il tuo libro per il mio compleanno. complimenti. é bellissimo. sono poi finita qui a curiosare e ho subito voluto provare qs ricetta. buonissima! grazie… e alla prossima.
    c

  • Ottavia ha detto:

    E’ uno dei miei piatti preferiti, anche se la mia versione è più una crema di patate, io uso solo il bianco di 2 porri e come tocco finale una manciata di prezzemolo e qualche crostino. Ovviamente la panna fresca ci vuole eccome!
    La trovo veramente adatta a quelle serate in cui si ha bisogno di una coccola in più.
    A proposito di Brodo vegetale già pronto, il mio preferito è il Bauer (in bustine) è buono anche da bere in tazza, ed è in pratiche bustine monodose, purtroppo però non riesco più a trovarlo in negozio… ora lo cercherò on-line.

  • Regine Bruneau de Burone ha detto:

    Q’y a t-il de meilleur que poireaux- pommes de terre? rien!! je conseille de mettre à table une petite assiette de rondelles de poireaux frites!!! Recette si simple et si bonne!! Merci

  • Sigrid ha detto:

    @giuliaD: in ritardo… :-)) Dunque, intanto, una cosa che trovo molto pratica è di fare il brodo con avanzi di pesce o carne quando ne ho e di congelarlo a porzioni di mezzo litro, cosi poi quando serve per zuppe o risotti basta scongelarlo… Il brodo di verdure invece è più semplice di farlo al momento, visto che bastano pochi odori per farlo (anzi, sempre in tema congelamento congelo anche gli odori, solitamente già tagliati a dadini piccoli però, molto pratico per le zuppe e gli stufati infrasettimanali :-). Ciò detto, in mancanza di brodo, si può intanto fare senza (aumentando un po’ le erbe e le spezie nella zuppa che sta cuocendo, non è la stessa cosa ma come piano B può funzionare benisismo :-) oppure usare dei dadi già pronti (il famodo dad vegetariano fatto in casa non l’ho mai fatto ma credo si trovi facilmente in rete), fra questi il dado camoscio svizzero che ho usato io qui (che però contiene gluttamato….) è molto buono (e pure caro), altrimenti s trovano dei dadi abbastanza sani da naturasi e lo stesso Dialbrodo che si trova nei supermercati può essere un’alternativa un po’ più decente ai classici brodi in dado (l’ho usato, sa di odori, insomma, c’è di peggio :-)) Anche il Dialbrodo però credo contenga gluttamato, ciò detto, stiamo parlando di una quantità talmente minima (non è che sto dado si mangia direttamente a cucchiaiate :-) per cui non m’impunterei nemmeno sulla sua presenza, ecco :-)

  • GiuliaD ha detto:

    @ Denise, Paola e Sara
    grazie infinite per le info!

  • Sara77 ha detto:

    @ GiuliaD
    io ho trovato un tipo di dado granulare alla coop che non sembra male! Senza glutammato!!

  • Paola ha detto:

    GiuliaD, c’è il dado vegetale in polvere Scelgobio da Carrefour, senza schifezze né olio di palma (purtroppo lo si ritrova spesso anche nei dadi bio).

  • Denise ha detto:

    @ GiuliaD
    Ciao! Posso dire la mia a proposito di dado? Io ne trovo uno buono in erboristeria, è completamente vegetale e non contiene lieviti nè glutammato o esaltatori di sapidità. Lo vendono sfuso ed ha un colore giallo. Non è proprio economico ma alemno sai cosa mangi. Avendo due bimbi piccoli, lo uso spesso anche per preparare le loro minestrine.

  • GiuliaD ha detto:

    Sigrid, un consiglio in merito al brodo di dado: io non lo uso per paura di mangiare “schifezze” ma ogni tanto ci vorrebbe in una zuppa un po’ di brodo e non sempre ho il tempo di farlo. Tu cosa intendi per dado buono? so che qulacuno lo fa in casa (anche tu?) ma non ho ben capito come oppure puoi darmi qualche indicazione su una tpilogia già pronta ma buona?
    Grazie
    PS in bocca al lupo per gli imminenti impegni da mamma;)

  • ziaincucina ha detto:

    Devo assolutamente approfondire questa faccenda del biobox…

  • valentin@ ha detto:

    SIGRID…

    @sanbernardo: si ma queste sono pappine da adulti però (passerò un po’ prima di arrivare a quelle per piccoli, proprio un bel po’… :-))

    un bel po’….masseipropriosicura???? guarda che 6 mesi VOLANO! e in men che non si dica ti ritroverai a pensare a come rendere un po meno “pappone” il “pappone” che tua figlia mangerà per cena ;)

  • leli ha detto:

    Fatta stasera per cena!Buona, buona davvero…e io ho usato l’acqua, per comodità, ma la panna ce l’ho messa. Grazie ancora, per questa ricetta e per le tante altre idee deliziose!

  • san bernardo ha detto:

    Sigrid , dammi la cenere…avevo letto male . Rimetti a posto bottiglia e bicchieri : ci penseremo più in là….

  • Sigrid ha detto:

    @san berny & co: halt, stop!! nonononono, il compleanno del blog non è oggi, è il 14 marzo!! :-)) la prova:
    https://www.cavolettodibruxelles.it/2005/03/al-principio-cera-il-cavoletto
    (ddiommio, sto blog sta per fare 6 anni, ma si può?? ma possibile che mi debbano venire le crisi d’ansia per un compleanno che non è manco il mio, ,aiutoooo??!! :-))))
    (A meno che tu non intendessi festeggiare il compleanno del motore di ricerca made in giu che in effetti oggi fa tre anni?)

    Insomma, a parte il saluto a Giu, lol, per me si possono anche rimettere le candeline e lo spumante a posto che li tiriamo fuori fra un paio di settimane (anzi, uh, forse non avremo il compleanno del blog come unico motivo per festeggiare, mmo’ che ci penso, uhps?? :-)

    @luigi: macciao!! Tutto bene si?? ma il pancino? (-one??) novitaaaa??????? (fatemi sapere eh, mi raccommandooooooo!!!! un bacione grande a tutti! :-)

    @fiorella & valentina: uhm, premetto che non l’ho fatta apposta, giuro :-) – diciamo che non mi ritrovo perfettamente nel ‘parliamo e scriviamo come ci pare’ perché sarebbe la porta aperta verso la scrittura essemessistica e via dicendo solo che, beh a parte che italiana nun sono perché mi scappano senza farlo di proposito, credo anche fermamente (da linguista, vale anche per il francese :-) nell’elasticità del linguaggio (ma è un dettaglio, non mi pare il caso di approfondire qui). Comunque sia, e con questo non dico che è giusto sbagliare, e che bisogna essere orgogliosi della propria ignoranza (anzi), mi sembra anche abbastanza ‘normale’ che io non sia l’accademia della crusca fatta blogger, ecco :-)) (e comuqnue fate bene a correggermi, la noia è che certe cose non le imparo mai… :-))

    @cinzia: grazie! :-)

    @Laura: già, giusto, e il sale e il pepe dove li mettiamo? :-)

    @brr: a parte che io non sono nutrizionista e che non ho nessuna intenzione di entrare nel merito, mi sento però in obbligo di rilevare alcune cose che mi sembrano poco corrette: inanzitutto, il soffritto è in effetti un tratto abbastanza caratteristico delle cucina italiana, si tratta comunque sempre di un’aggiunta di grassi, nel caso della zuppa di qui sopra, i grassi si aggiungono alla fine, non all’inizio (non che tu l’abbia detto ma giusto delle volte che qualcuno volesse insinuare che l’uno fosse più leggero dell’altro: io non penso sia così e, siccome appunto io in generale sono relativista, non direi nemmeno mai che con il soffritto qualunque cosa venga più saporita, non penso si possa generalizzare, ecco). Poi, il non uso del’olio d’oliva al nord ha per quasi unico motivo – ovvio – che al nord gli ulivi non ci sono (le mucche e i prati invece si… :-), e basta, cioè ogni cucina regionale/tradizionale si arrangia con gli ingredienti e le materie che ha a disposizione, è uno dei motivi per i quali – nonostante io l’apprezzi molto – sono assolutamente in disaccordo che chi preconizza l’assoluta superiorità dell’olio d’oliva e la necessità di usarlo in qualsiasi contesto. Infine, il colesterolo non si mangia, o per lo meno lo mangiamo in quantità minime. Per lo più lo produciamo noi stessi, usando i grassi saturi e gli oli idrogenati (ed è vero che i grassi saturi sono prevalentemente quelli di origine animale però va anche detto che gli oli idrogenati, grazie ai prodotti industriali, stanno ormai ovunque, anche o sopratutto la dove non te gli aspetti), insomma, io come sempre penso che il punto di equilibrio sia… l’equilibrio, lol (in ogni caso, non la fustigazione dei derivati del latte :-P)

    @mariaf: beh, immagino che io non sia la persona migliore alla quale chiedere un’opinione :-)) Io cerco giusto di fare quello che piace a me, ed è vero che tutto quanto il gusto giapponese mi piace molto, nel suo versante spoglio e semplice e insieme molto studiato, ciò detto l’ikebana a se mi fa un po’ troppo pensare a certi eccessi ossessivi giapponesi :-)) (oh eh che devo ffa’, sono europea :-))

    @anna. euh, è una lei però comunque: ancora non si sa (eppure sarebbe quasi ora di decidere, missà :-))

    @sanbernardo: si ma queste sono pappine da adulti però (passerò un po’ prima di arrivare a quelle per piccoli, proprio un bel po’… :-))

    @tilia: uhps, n’effetti, è una vita che non ci vado, andrò a vedere!! :-))

    @elena: direi che san berny ha già risposto per me: meditaci…

    @cinzia: beh io questa l’ho fatta col dado (dado buono però :-))) lol, comunque si può fare anche con solo acqua, ma è chiaro che il brodo offre un sapore finale un po’ più strutturato, e la differenza non è poca… :-)

    @francesca: simma la ricetta della cocotte bisognava scriverla nel post sulle cocottes… :-))

    @melannurca & elisabetta: beh la questione del latte e dei suoi derivati è un po’ come quella del glutine, finché uno non ha problemi o intolleranze non gli viene neanche mai in mente di cercare dei sostituti, cosi, tanto per il piacere. Quindi, no, mi spiace, non ho idea con cosa usare di cremoso che non sia latte & co, però immagino che nei negozi specializzati ci siano delle panne vegetali e quindi farei una prova con quelli…

    @azabel: cosi a naso dipende dalla percentuale di patate nella ricetta… insomma qui ce n’è un po’ ma non è nemmeno una quantità esagerata, del resto a me capita molto spesso di mettere una patata o due nella zuppa per farla legare di più e minipimerizzo praticamente sempre. Un’altro discorso sono ovviamente i purè e le creme di solo patate, li si che si è a rischio ‘effetto colla’… :-))

    @marinaM: come dici tu c’erano già da prima, anzi a quanto ho capito, in italia venivano già utilizzate, solo che i francesi avevano sviluppato nei confronti delle patate una specie di profonda sfiducia, sicché c’è voluto il promotore… :-))

    @rosa: beh, no :-) Anzi nemmeno lo conoscevo, a dire il vero, anche se poi sul sito in effetti ho trovato una linea molto simile (e che mi è piaciuta molto, devo solo più capire dove trovarla sta roba :-). La ciotolina questa invece l’ho presa a Kyoto :-)

  • Marina ha detto:

    A U G U R I!!!
    mi sembra ieri che ti ho incrociato sul web e poi è cominciato tutto… Che bello festeggiarti Cavoletto. Grazie di cuore

  • Le Rocher ha detto:

    Buon compleanno 2.0!!!

  • san bernardo ha detto:

    Fiorella (68) è il giorno del compleanno di questo sito meraviglioso : sono tre anni che Sigrid attendeva con ansia la tua correzzione ! Non le sono bastate tutte le altre ! LEI è fatta così : guai se cambiasse . Parere personale .

  • CorradoT ha detto:

    Auguri dal cuore anche da Corrado :)

  • san bernardo ha detto:

    Febbraio 19 : TANTI AUGURI CAVOLETTO ! CHOOUGLE! CHOU-COSA?! Sigrid, grazie ! da tre anni abbiamo un angolo fisso ! Dov’è GIU ? Va festeggiato ache lui…..

  • Cristina ha detto:

    Preparata l’altra sera assolutamente identica alla ricetta con l’unica variante del brodo di carne (quello che era rimasto dopo due giorni di pot-au-feu,rigorosamente sgrassato eh?,’che potevo inviarti quella ricetta per la cocotte ma vabbé,sarà per la prossima volta)…ottima!I porri venivano dal Belgio,come se in Francia fossero dei perfetti sconosciuti …e non mi spiego neppure perché qui i limoni arrivano dall’Argentina ed i kiwi dal Cile quando l’Italia é uno dei piu’ grandi Paesi produttori,misteri del commercio?Ma sono andata fuori tema…

  • Luigi Maniscalco ha detto:

    Ciao Sigrid!
    E’ da un po’ che non ci sentiamo ;)
    Mi hai fatto venire un attacco di nostalgia… mia mamma me la faceva sempre!
    Uniche differenze: niente panna… ma tanto latte nel brodo (alias metà latte e metà brodo), ed il porro era “abbiondito” nel burro :P (addio leggerezza).
    Stasera collaudo la ricetta che hai riportato, ti faccio sapere come va.
    Un bacio!

  • Sil ha detto:

    *.*

  • ” .. parliamo come cavolo ci pare?! ”

    anzi no:

    come cavoletto ci pare !!!??

    yaehhh !

  • @fiorella

    ma perchè non si dice?! :)))

    senza polemica, per favore, che ogni volta che dico nà cosa me magnate..
    solo due righe:

    Perchè, mi chiedo, ogni volta dovete sottolineà sta cose delle parole, invece che immaginare di ritrovarci tutti in un luogo estraneo alla realtà, un piccolo paese delle meraviglie, in cui il linguaggio è come un mezzo di comunicazione in cui ognuno aggiunge qualcosa..
    chi apporta le ricette, chi una parola francese, chi se le inventa proprio..

    non importa la regola, non importa la correttezza, ma magari che sia divertente.

    potrei anche adottare la parola ” arrotondisce” tra i miei vocaboli, che sono sempre troppo noiosi e regolari !!
    lol !!

    facciamo una cosa tutti tutti tutti ??!!
    parliamo come cavolo ci pare?!

    io se andassi in belgio, farei solo cattiva figura…
    ( veramente forse la faccio pure qui :P )

    baci a tutti !

    valuzza

  • fiorella ha detto:

    Sigrid..sei una meraviglia di idee come sempre e questa ricetta è già deliziosa solo a leggere le tue parole.
    Ma non si dice “arrotondisce”…
    Baci!

  • ella ha detto:

    mmmh … ho appena visto il film Julie & Julia
    su Julia Child e la blogger che riproponeva una sua ricetta al giorno…inutile dire che mi è piaciuto molto… in più…sono una blogger (http://piccolearchitetture.blogspot.com/),
    adoro i potage e le vellutate e, soprattutto … i consigli del Cavoletto! Stasera non potrò astenermi dal provare questa delizia!
    Cari saluti a tutti!

  • Cinzia ha detto:

    Ciao, oggi sono andata ad eataly, e tra i vari luca montersino e salvatore de riso c’eri anche tu, il tuo libro di ricette. Brava! Brava veramente, non solo per le ricette, ma per aver raggiunto qualcosa di più, tramite le ricette.

  • Vanessa ha detto:

    Una deliziosa coccola, una tiepida carezza…e la panna è essenziale in questo caso!

  • Laura ha detto:

    Apperò! Solo due ingredienti… poi mi citi Panna e Brodo de ciccia! Come a dire: faccio una tortina uova, farina e zucchero… poi ci mettiamo il burro e le gocce di cioccolato! Sigrid Sigrid… nun se fa così!

  • guarino ha detto:

    buono buono, una di quelle cosucce calde che d’inverno ristorano corpo e anima. Diffondono pace e ti fanno sentire…finalmente a casa dopo una giornata uggiosa come oggi!
    Non so perché ma questa è una di quelle ricette che mangiata in Francia ha un altro sapore!

  • Elisabetta ha detto:

    …ehm…se potessi mangiare la panna, ne ingurgiterei a cucchiaiate…

  • Cristina ha detto:

    Perfetta per questa sera :-)
    E pensare che ieri sera per sfuggire a Sanremo mi sono vista proprio il film “Julie & Julia” :-)
    Sempre super le ricette che ci proponi
    Cri

  • Brr ha detto:

    Disquisire sull’utilizzo della panna in cucina è aprire una voragine di dibattito sulla cucina francese (ma non solo, nordica, mitteleuropea) versus quella italiana (italiana mediterranea, visto che nel nebbioso nord si fa tradizionalmente più uso di grassi saturi di derivazione animale). Temo non ci sia via d’uscita, è questione di gusti e tradizioni (hai detto poco).
    Personalmente preferisco fare i passati stufando inizialmente le verdure in una pentola a fondo spesso, dopo averle precedentemente cosparse di sale integrale e ‘massaggiate’ energicamente con le mani (serve a far rilasciare naturalmente l’acqua delle verdure). E solo in un secondo momento aggiungere il liquido (acqua o brodo a seconda di tempo e preferenze). Sembra una piccolezza ma questo procedimento, al contrario della semplice bollitura, permette alle verdure una volta frullate di essere molto più saporite, e di consistenza più ‘rotonda’.
    Servo con un filo d’olio extravergine (tipicamente assente al nord perché ha effetti raffreddanti sul corpo) e volendo parmigiano invecchiato 48 mesi.
    Sul versante salutista c’è poco da dire, credo sia assolutamente una questione di buon senso, un po’ di panna non uccide, dipende ovviamente dalla frequenza e quantità di consumo, un piatto va ovviamente visto nel contesto di un regime alimentare.

  • Landolfi ha detto:

    Arrotondisce?????

    Sempre complimenti per il sito.

    P.S. MANGIARE colesterolo non fa alcun male. E’ dimostrato da anni che la quantità di colesterolo ingerito non influisce su quella che circola nel sangue. (E anche lì non è dimostrato che faccia male.) Con buona pace dei salutisti.

  • rossella ha detto:

    la versione non vellutata con il riso a casa mia si chiama minestra dell’asilo, scalda il cuore e la pancia.
    problemi di colesterolo! panna di soia, “velluta” bene ed ha un sapore particolare, a me ricorda vagamente le nocciole, che può essere considerata una variante più che un ripiego.

  • Rossella ha detto:

    La versione di Julia non l’ho provata. Questa zuppa l’ho scoperta anni fa grazie a Chocolate&Zucchine. Oramai è un classico da noi, anche senza la panna.

  • luisa ha detto:

    Le zuppe ….non è che siano i miei piatti preferiti….però per come si presentano dalla foto…

  • monica ha detto:

    Ho giusto gli ultimi porri nell’orto da finire…potrei pensare di usarli per questa zuppetta!!
    Ps ho cambiato titolo al blog…ti piace il nome nuovo?

  • mariaf ha detto:

    Ogni volta che sfoglio le pagine di certe “sedicenti” riviste di cucina con delle foto raccapriccianti di cataste di pasta stracondita che fanno passare la fame anche a me (e questa è un’ardua impresa!) sono “costretta” a consultare il tuo blog per rifarmi l’occhio (e magari anchela bocca!).
    Il tuo modo di presentare (e di fotografare) i piatti che prepari mi fa pensare ad una sorta di Ikebana applicato alla cucina ma con maggiore semplicità (essenzialità direi) che rende il risultato ancora più intenso ed avvincente … o sbaglio?

  • Pasquina ha detto:

    Un classico senza tempo…geniale Parmentier, anch’io la faccio con il brodo vegetale preparato da me, ma la panna è d’obbligo, del resto la vellutata sa di coccole

  • tuki ha detto:

    Da sempre una delle mie zuppe preferite, a casa la chiamiamo zuppa di porri ma è proprio questa. Vuoi mettere come suona “potage parmentier”? :))

  • anna. ha detto:

    La provo subito, devo mangiar tante verdure.. sono in attesa anch’io…………………………………
    Sigrid, come si chiamerà il tuo piccolo?

  • Giu ha detto:

    Ma nel settecento quello aveva gia’ il minipimer???

    Panna solo “acida” ovviamente. (1dl… ridicolo… come minimo tutto il vasetto :D)

  • cadibal ha detto:

    non scherziamo: la panna nelle zuppe è cosa sacrosanta!

  • san bernardo ha detto:

    Elena (40) …perchè il parmigiano è fatto con balsa tritata ????

  • san bernardo ha detto:

    Eeeeee Vvvvvvvvvvvvvvaaaaaaaaaaaaaaaaaaaiiiiiiiiiiiiiii !!!!!! Si attacca con le pappine …….

    Buon segno!

  • Anto ha detto:

    Un evergreen, buonissima, molto migliore se fatta con brodo vegetale, fatto espressamente con i classici sedano, carota e cipolla.

  • Bido ha detto:

    :-)

    Grazie!

  • sabry ha detto:

    ciao, questa è una ricetta che faccio spesso, patate & porri anche io ci aggiungo la panna o il latte, e a volte anche lo zafferano, è fantastica!!!

  • Tilia ha detto:

    Ciao, ti ho inviato una domanda in formspring e forse non ho pensato che magari non rispondi più lì…

  • Da te si impara sempre qualcosa!! Io ho sempre sentito parlare di Parmentier e non sapevo chi o cosa fosse e non conoscevo la differenza tra le due zuppe. Questa è la mia vellutata preferita, quella che propongo spesso in inverno agli amici che ne fanno il bis e il tris. Io non solo ci metto la panna, ma faccio rosolare patate e porri in un po’ di burro salato prima di coprirli con il brodo e alla fine ci aggiungo un po’ di dadini di toma d’alpeggio… Ciao!!

  • Elena ha detto:

    Uh, giusto bene che venerdì arriva la cassetta bio e tanto per non farci mancare nulla arriverà anche un chilo di porri bio in super-offerta di fine stagione!!!
    Baci a tutti, Elena
    P.S. Io difendo la panna a spada tratta, gli da quel tocco in più che non stona mai…

  • Elena ha detto:

    Ciao, anche io vorrei sapere come fare questa ricetta senza panna…niente latte e derivati! acqua? va bene? magari poi si aggiunge parmigiano grattuggiato…

  • Giovanna ha detto:

    Questa è la mia vellutata di porri! CHE BUONA! Certo che le tue foto sono sfacciatamente perfette…

  • Cinzia ha detto:

    Per quanto mi abbia sempre ispirato, questa crema, per la presenza della panna, non l’ho mai fatta.E se la faccio col brodo vegetale anzi…COL DADO va bene lo stesso? Argh..;-)

  • paulpa ha detto:

    Ricetta bella, classica ed adatta ad una giornata come questa…
    ohh come vorrei fartela una sera tu che ami tanto le zuppe calde e coccolose…
    ma prima ao poi tornero’ in possesso della mia cucina…
    PS.chiedo scusa per la nota personale del testo

  • susanna ha detto:

    …a londra 4 anni fa ho mangiato una zuppa squisita come questa.. fuori un freddo glaciale …il massimo è accompagnarla con del pane bianco morbido e caldo…mmmmmhhhh!

  • Francesca ha detto:

    Sono ancora in tempo per la ricettina della cocotte?
    Ho da poco ricevuto in regalo dalla mia generosissima neo-suocera una vintage-cocotte Le Creuset di trent’anni fa, ancora perfetta (all’epoca pare avesse comprato il set completo di tutte le misure…avantissimo la Mery!!!) e giusto ieri ho preparato una ricettina facile-facile ma d’effetto, che vi giro volentieri… magari riuscendo anche a vincere la cocotte, stavolta nuova di zecca!

    Pollo agli agrumi
    (per 4 persone affamate)

    un pollo ruspante di fattoria, a pezzi
    due arance
    un limone
    una testa d’aglio
    timo, prezzemolo
    sale e pepe
    olio evo

    Sistemare nella cocotte,nell’ordine: un velo d’olio, gli spicchi d’aglio vestiti, i pezzi di pollo, il limone e un’arancia a fette di circa un centimetro, il succo della seconda arancia, timo a piacere, sale e pepe. Infornare a 160° con il suo coperchio per almeno due ore. Non mescolare. Anzi, se disponete i pezzi di pollo e le fette di agrumi in un insieme piacevole e armonioso, vi sarà più facile stupire i vostri ospiti. Prima di servire, prezzemolo tritato. Rigorosamente portare in tavola nella cocotte!
    Gli spicchi d’aglio si trasformano in una cremina deliziosa e sono assolutamente da gustare con la carne. A me piace anche mangiare le fettine degli agrumi, che nella cottura diventano morbidi e concentrano tutto il loro profumo.
    p.s. ovviamente il pollo deve essere saporito e ‘nostrano’…è ciò che fa la differenza!

  • federica ha detto:

    io una parte di panna la incorporo “semimontata”, così da ancora più volume e corposità al potage!
    :)

  • Alessandra ha detto:

    Mi paice! La faccio spesso ma senza panna. Colesterolooo :-( Dove non è stranecessaria la ometto.

  • Passiflora ha detto:

    questo potage mi ci vorrebbe per cena stasera … mi sento salire l’influenza.. spero di sbagliare.. aiuto!! Geniale questo Parmentier, non sospettavo che fosse esistito un tempo in cui la cucina francese disdegnava le patate.. proprio i francesi che hanno un’infinità di ricette a base di questo meraviglioso tubero!

  • Gaia ha detto:

    Con questo climino simpatico un potage è proprio quello che ci vuole… interessante anche la storia di Parmentier!

  • andna ha detto:

    E’ vero, la vellutata di porri è grandiosa nella sua semplicità. Nonostante sia una grande sostenitrice della panna, questa la faccio senza e non ci metto nemmeno il brodo di carne, solo un filo d’acqua per la cottura e alla fine un po’ di timo. In questa versione la vellutata diventa un ottimo accompagnamento per il pesce (sgombro marinato, filetto di rombo etc.).

  • Tabita ha detto:

    Sigrid, mi hai battuto sul tempo! Volevo postare a breve la stessa ricetta, che per me è semplicemente “la zuppa di porri”, quella che mi riporta agli inverni della mia infanzia, quando me la cucinava mia mamma…
    Unica differenza è che da noi si è sempre usato il passaverdure -ma semplicemente per mancanza di minipimer- e che “la zuppa” viene servita cosparsa di prezzemolo… Che tenerezza ritrovarla qui sul tuo blog!
    Piccolo P.S. relativo al post sulla zuppa di castagne e lenticchie: io trovo delle discrete castagne, spellate a fuoco, in barattolo di vetro, all’Auchan (secondo me migliori di quelle sotto vuoto.
    Tabita

  • lamelannurca ha detto:

    mi associo alla richiesta di Elisabetta del primo commento: cosa si può usare al posto della panna che non sia derivato dal latte?

    Grazie a te San Teodoro è diventato un appuntamento fisso del sabato, ora faccio un giro sul sito di biobox, grazie per la dritta!

  • roberta ha detto:

    sono sempre più convinta che il meglio si nasconda spesso dietro le semplici cose…porri, patate, panna, ed ecco servita una cenetta sana, saporita e confortante!
    Complimenti per il tuo blog…è diventata nuova abitudine quotidiana controllare i nuovi post!!

  • Francesco d'Elia ha detto:

    Delicata e gustosa come piatto serale.. Anche semplice da fare.. Grandiosa la dritta del Biobox che vado subito ad approfondire.. Grazie Sigrid..:-))

  • leli ha detto:

    Tu leggi nel pensiero?! Tornata dalla vacanza in Lapponia finlandese, dopo averne assaggiate tante, avevo proprio voglia di provare zuppe e similaria, che mi piacciono molto ma in effetti cucino poco…quindi grazie! :)

  • Paprika&Paprika ha detto:

    E’ una ricetta terribilmente semplice e per questa è perfetta!
    Bell’idea il Biobox !(ho fatto un giro su sito)
    Ciao!

  • rosa ha detto:

    sbaglio o anche tu sei caduta vittima di Astier de Villatte?
    ;-)

  • Ho voglia di andare al bar à soupes di Parigi…

  • MarinaM ha detto:

    i potage non sono la mia passione, ma la storia di Parmentier è assolutamente stupenda. pensavo che le patate si fossero diffuse prima anche perché visto che fra ‘600 e ‘700 guerre a ripetizione hanno devastato l’Europa il tubero sotterraneo era davvero un’ottima soluzione. in quanto anche se il campo veniva attraversato dagli eserciti in cammino la patata teoricamente non subiva danni.

  • Valeria ha detto:

    Ricetta perfetta in queste grigie giornate torinesi!
    Porri e patate è una delle mie “combo” preferite :)

  • Caffettiera ha detto:

    Dimenticavo: a me questa zuppa piace con la creme fraiche al posto della panna normale, non che si risparmi sui grassi, mai!, pero’ mi piace il tocco un po’ acidino.

  • Caffettiera ha detto:

    Ups, ho appena scoperto che il fatto che la vichissoise fosse buona pure calda non l’ho scoperto io! Grazie per gli aneddoti su Parmentier. Sono deliziosi, il suo uso spregiudicato della credulita’ popolare, ma ‘a fin di bene’, e’ davvero innovativo da un lato, e di altri tempi dall’altro.

  • valerio ha detto:

    meravigliosamente buona!! Da provare assolutamente il Potage

  • Le Rocher ha detto:

    Proprio quello che ci vuole in una giornata nevosa come oggi!

  • Vero ha detto:

    Decisamente credo che la differenza tra questa zuppettina e qualsiasii altra sia data dalla materia prima! (senza panna!? neanche commento)

    “avete fino a mezzanotte stasera per scrivere nei comment la vostra ricetta preferita per stufati & co e vincere una delle tre cocottine rosse Le Creuset in palio… :-))”

    noooo mica l’avevo capito… praticamente ho solo oggi per pensarci, vabbè a monte il lavoro!!
    pensiero fisso alla ricetta “stufati & co”
    baci
    Vero

  • rina ha detto:

    Non si finisce mai di imparare…non conoscevo questo mio Collega cosi’illustre vissuto nel settecento in Francia…una cena a base di patate…è un’idea geniale!Da provare assolutamente questo abbinamento di patate e porri,complimenti!

  • Chiara ha detto:

    Il libro di Julia Child è stato il regalo che ho ricevuto per la san Valentino!!! Questo we mi metterò all’opera anch’io! :)

  • manineinpasta ha detto:

    Carina la storia di Parmentier…parente di Enzo Ferrari o Angelo Gaja? Insomma una cosa può essere buona, ma per farla apprezzare bisogna convincere tutti che è bella o buona e quale miglior modo che farla passare per preziosa? Lui con le guardie, gli altri due con i prezzi…ma ovviamente erano altri tempi :)

  • questa cosa dei Biobox e del cassettone mi stanno prendendo un sacco…non vedo l’ora di andare a abitare da sola -o, ipotesi migliore ,di tornare a casa mia e non in questo manicomio di sei persone- per passare più tempo in cucina e dedicarmi soprattutto alla cura di me stessa, che ,nel mio caso, parte soprattutto dal cibo.
    cosa che qui non posso fare, per mangiare un piatto di pasta devo prendere il cartellino come dal salumiere :(

  • cinzia ha detto:

    ciao! questa tua ricetta, invece, senza sapere di Parmentier (ahimé qual perdita!!) l’ho tentata ancora senza grandi soddisfazioni perché non ci azzeccavo con la quantità di brodo. Da poco ho capito che il segreto, come scrivi tu, è proprio nel coprire a filo, non di più. E per la panna.. che mondo sarebbe senza? Tanto poi, di qualcosa si dovrà pur morire, no?!

  • Gaia ha detto:

    l’ho fatto settimana scorsa!

  • giusy ha detto:

    Ah! dimenticavo ! Ho acquistato il tuo libro!! Mi piace da morire!!
    Fantastica!

  • Elisabetta ha detto:

    …o meglio pensate come abbinamenteo ad hoc per alcune pietanze!
    grazie!

  • giusy ha detto:

    Mi piace, estremamente delicata!
    Da provare sicuramente!
    Buona giornata!

  • Azabel ha detto:

    ecco, questa robina qui a me piace da impazzire anche se fatta a modo mio per forze di causa maggiore. Ma il minipimer mi fa la patata collosa, quindi ho iniziato a passare le patate (stracottissime) più volte allo schiacciapatate. Quello che mi fa strano è che sembra un problema solo mio (se parliamo di zuppe, altrimenti è cosa nota che la patata minipimerizzata ha questo problema). Chissà perché…

  • treza!!! ah ahhhhhhhhh finalmente
    perfetta la ricetta, questa settimana per il nostro cooking club il tema è la Francia e julia ci sta proprio bene!!!

  • Tery ha detto:

    E bravo Parmentier!!
    Direi geniale come uomo! E le guardi intorno ai campi di patate… oggi sarebbe assolutamente molto comico :)
    Porri e patate è praticamente la mia crema preferita e il bello è che la mangia volentieri anche il mio carnivoro, con questo ho detto tutto. :)

  • bismama ha detto:

    Mmmm buonissima!!! La farò e ti farò sapere.
    P.s. il cavolfiore grigliato era ottimo!

  • Elisabetta ha detto:

    Ciao!sono il 1°commento?oddio,che imbarazzo!!!
    ti seguo da un pò di tempo,adoro le tue ricette,alcune le ho provate…mi chiedevo se provi mai delle alternative al latte e derivati altrettanto deliziose….

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