Ve l’avevo detto che oggi si parlava di mele, no?? Intanto, colloro che frequentano questo luogo con una certa frequenza forse si saranno accorti che a chi scrive poche cose piacciono quanto farsi venire idee di progetti più o meno demenziali, e sopratutto poi realizzarli. Certo che non ne faccio quanti vorrei né quanti ne penso però, comunque, devo dire che nel mio piccolo non sono affatto scontenta di ciò che negli ultimi anni si è combinato da queste parti… (Oddio, sembra il discorso del sesto blogcompleanno ma quello è fra 15 giorni, mica oggi :-)) Insomma, tutto questo per dire che tanto per occupare un po’ il tempo (della (pre)maternità, in sostanza) mi è venuto in mente un progetto e sopratutto: per realizzarlo mi serve il vostro aiuto! :-)
Quindi, in sostanza, ciò che vorrei fare sarebbe una raccolta internaziunale di dolci casalinghi con le mele. Però, c’è un però, la vogliamo anche fare autentica anzi autenticissima, anzi un po’ vintage a dirla tutta, sicché quello che vorrei da voi non sono delle semplice ricette melose trovate casualmente qua o la, no, quel che vorrei da voi è una nonna, italiana o meglio ancora straniera, o una signora anziana (può essere la vostra, di nonna, quella del/la vostro/a fidanzato/a, ma anche la signora ottantenne del quinto piano, la vicina di casa di quando eravate piccoli e via dicendo), che produca (o che abbia prodotto in passato), più o meno regolarmente, un dolce con le mele a lei riconducibile. E – ça va sans dire – di questo dolce vorremmo la ricetta originale (incluso qb, ingredienti misurati con bicchieri, cucchiai e tutte le altre approssimazioni che alle signore di altri tempi si perdonano volentieri :-).
Ciò che vorrei ottenere, in finis, sarebbe quindi una panoramica quanto più internazionale possibile di dolci con le mele di ‘ieri’, insomma, di quei dolci di circa due generazioni fa che hanno accompagnato la ‘nostra’ infanzia. Insisto sul lato internazionale: più svariati saranno i paesi di origine delle signore e delle loro torte di mela, meglio sarà. Con questo non escludo ovviamente le varianti italiane però non è qui che sta il mio interesse principale. Ciò che vi chiedo quindi, se avrete voglia di contribuire, è di guardarvi intorno, di chiamare la nonna per farvi dire – dopo 30 anni che la mangiate una domenica si e l’altra pure – com’è che la fa questa sua torta che la fa solo lei così, di chiedere a quel vostro collega di ufficio danese se per caso sua nonna faceva una torta di mele particolare e se può farvene avere la ricetta, di farvi raccontare da vostra mamma com’è che la faceva la torta di mele vostra nonna russa, e via dicendo… Se poi invece vostra nonna era irpina o ragusana o bolzanese e faceva una torta di mele da sbalo totaaaaleee, riportatecela lo stesso, potrebbe sempre interessarci :-)
Si ma… a cosa serve tutto ciò?? Per ora, a poco o niente… :-) Per ora vorrei vedere le risposte che arriveranno qui nei comment, ed eventualmente raccogliere le proposte più interessanti in un piccolo pdf… Però in realtà le nostre ambizioni sono un pochino più demenziali (dico nostre perché oltre alla sottoscritta stavolta siamo una squadra di pazze, incluso Chiara Borda, la grafica dei miei due ultimi libri, che appunto curerà la grafica di questo progettino – cosi vi eviterete di beccarvi il solito pdf pasticcianto in word fatto da chi sapete, lol…) e Ilaria Falorsi, che è illustratrice e che molto gentilmente ha confezionato melette retro di tutti i colori… :-). Insomma, ciò che si vorrebbe fare in finis sarebbe (notare il condizionale! :-): un libro (toooooh??!!! :-)), ovvero una raccolta internazionale e monotematica in cui riproporre, cucinare e fotografare torte di mele venute da ogni dove. Questo ovviamente vuol dire che bisognerà, semmai, fare una selezione (con i soliti miei personalissimi criteri che non ammettono discussione :-) ritenendo le ricette più interessanti (e che più fanno viaggiare…. :-), cucinare, fotografare ecc, e vuol anche dire che nel caso potrei arrivare a chiedervi, a voi che avete mandato la ricetta della torta di mele di zia Katiuscia originaria di San Pietroburgo, di farmi avere, se esistono, una foto della zia in questione e, proprio a esagerare, una scansione della ricetta scritta di suo pugno (in qualunque lingua fosse :-). Ovviamente per ogni ricette verrebbero chiaramente segnalato i nomi della cuoca e di chi ci ha fatto avere la ricetta ecc. Insomma, nell’insieme è un po’ un progetto open source (poiché il materiale diciamo grezzo me lo dovete mandare voi :-) e un po’ no (poiché appunto semmai sarei comunque io a rielaborare il tutto). A me però sembra un modo divertente di interagire e di costruire un qualche cosa di prezioso, e l’intero progetto rappresenta una sfida che mi sembra intrigante e stimolante, per cui sarei felice di dedicarci un po’ di tempo…
Si ma… cosa si vince? Al momento nulla! :-) insomma, non ho pensato questa cosa come concorso a premi, anzi, mi piace l’idea che a volte si facciano le cose in modo gratuito, ecco :-) Ciò detto, ovviamente, se mai avremo sufficiente materiale per un libro, abbastanza tempo per portarlo a termine e un editore pazzo al punto di volerlo pubblicare, alllora state certi che la vostra ricetta porterà il vostro nome e penso di potermi persino sbilanciare a promettervi, sempre nel caso in cui ritenessi di pubblicare la ‘vostra’ ricetta, una copia dell’eventuale futuro ipotetico libro, ecco :-)
E come si fa? Per ora direi di pensarci e di guardarvi intorno (son certa che tutti abbiamo vicino qualcuno che può farci avere una ricette interessante e venuta da lontano, basta pensarci un attimo, e guardare meglio – e dopotutto, certo, com’è che non c’avevate pensato prima, perché non chiedere alla fidanzata siberiana di vostro cognato?!), poi quando vorrete potrete postare la vostra ricetta qui nei commenti. Per ogni ricetta, serve, oltre alla ricetta, il nome di chi ve l’ha data, l’origine geografica, e possibilmente due indicazioni di massima su come dovrebbe risultare il dolce finito (dimensioni della teglia, altezza del dolce finito, dimensioni eventuali della porzione, colore, consistenza – non dev’essere un report scientifico però per chi deve cucinarla senza averla mai vista può risultare utile sapere che la torta di vostra nonna era invariabilmente alta 3cm e dai bordi caramellati, per dire :-), più un indirizzo mail valido in firma (no è pubblico, lo vedo solo io) in modo che possa eventualmente ricontattarvi :-) E questo è tutto: non c’è al momento una data di chiusura, questo post rimarrà aperto, allo stesso modo non ci sono date per i passi successivi del progetto, anche perché non ho per ora idea di cosa potrà venirne fuori :-) Come si dice, work in progress, chi vivrà vedrà, purché se magna’, ecc… :-) Intanto spero avrete voglia di giocare e contribuire con un vostro piccolo tassello a questo progetto collettivo, questo forse-libro fatto a tantissime mani, lo spero proprio :-)
Care e ambiziose pasticciere, fotografe, grafiche e illustratrici,vi scrivo una ricetta tanto buona che potrebbe interessarvi :-) L’ho trovata sul quaderno di ricette di mia madre, proprio quello dove i dolci e altre pietanze si chiamano con il nome di chi ce li ha fatti conoscere…TORTA DI MELE DI CELESTE
Ingredienti:
4 Mele
200gr di zucchero
6 uova
125gr di burro
250gr di farina
la buccia grattugiata di 1 limone
1 bicchiere scarso di vino bianco
1 bicchiere d’acqua
Procedimento:
Mettere a cuocere le mele con metà dello zucchero, l’acqua e il vino bianco. Quando sono cotte schiacciarle con una forchetta e farle raffreddare.
A parte preparare con gli altri ingredienti l’impasto.
Nella teglia mettere la carta da forno bagnata e ben strizzata; adagiare metà dell’impasto. Aggiungere all’altra metà le mele e mescolare bene per poi depositarle sull’impasto. Spolverare delle mandorle a scaglie.
Infornare per 40 minuti a 180°.
Questa è una torta di mele buonissima! A vederla ricorda un pò una colomba pasquale.
Saluti dal Gargano
Ciao Sigrid, sono da sempre alla ricerca di ricette di torte di mele e volevo segnalarti questa versione buonissima, proposta da Alex di Foto e Fornelli, ma proveniente dal libro di Maite e Marie dei Calycanthus “Torte di mele” di Guido Tommasi Editore.
Questi gli ingredienti per uno stampo a cerniera da 24 cm.:
250 g di ricotta
200 g di farina
50 g di frumina o Maizena
150 g di zucchero
3 uova
1 bustina di lievito per dolci
3 mele
succo di 1/2 limone
2 cucchiai di uvetta
Preparazione (vabbè è un copia e incolla): sbucciare le mele, eliminare il torsolo e tagliarle a pezzetti. Metterle in una ciotola con il succo di limone e l’uvetta. Montare la ricotta con lo zucchero. Unire tuorli, farina, lievito e frumina (o Maizena) e mescolare fino ad ottenere un composto liscio. Unire le mele e l’uvetta. Infine incorporare gli albumi montati a neve. Versare in una tortiera imburrata e cuocere nel forno già caldo a 180°C per 45-50 minuti circa. Fare la prova dello stecchino. Far raffreddare e guarnire con zucchero a velo.
Buonissima! Morbidosa all’interno, è buona forse anche di più dopo 2-3 giorni.
Ciao, in scandaloso ritardo:
http://ogginonmisentobene.blogspot.com/2012/02/non-frittelle-alle-mele.html
Cara Sigrid,
io la ricetta non ce l ho, ma in questa lunga notte di guardia medica leggere questo post mi ha scaldato il cuore, hai un sacco di fantastiche amiche (e fantastiche ricette di torte di mele!) e il tuo libro dovrà essere la perfetta Bibbia della Torta di Mele della Nonna!!!però c’è una cosa che ancora (ahimè, sarà la tarda ora) ancora non capisco, ma GIu è una donna?io ho sempre pensato che fosse un uomo!!!e poi GIu davvero sta ricetta mandacela, ci hai troppo intrigato!!!!un bacio a tutti e alla piccola pupa!
una nonna scozzese, una vita germanica, un pizzico di vagabonderia, abbondante golosità e una manciata di curiosità, una bacca di pettegolezzo…credo proprio che troverò una ricetta da postare….ci penso… intanto complimenti per l’idea, perchè…cccchecchesenedica…è proprio carina!
@ Franci: la tua torta e’ stata appena sfornata, profumo e lingua ustionata, e’ buonissima, chissa’ da fredda!! Finalmente una torta ‘pastella&mele’ dove la pastella cuoce perfettamente pur essendo coperta da tante tante mele come piace a me! Grazie nonna calabrese di Franci, sei forte…
Cara Sigrid,
la ricetta della torta di mele che la mia nonna ha portato dalla Sardegna a Roma ce l’ho anch’io, ed è piuttosto tradizionale, ma è dovuta rinascere a nuova vita da questa estate, quando ho scoperto di essere intollerante a praticamente tutto quello che serve per fare una torta di mele: farina di frumento e affini, latte, burro, uova! Un disastro! A forza di tentativi sono riuscita ad ottenere una torta di mele della nonna in versione praticamente vegana, che di quella della nonna ha conservato non tanto il sapore quanto l’affetto. La scrivo qui perché sento in giro che molti hanno il mio stesso problema, e perché senz’altro tu con la tua esperienza puoi trovare il modo di migliorarla.
TORTA AL PROFUMO DI MELE E DEI BACI DELLA NONNA
1 bicchiere di farina di mais + 2 bicchieri di farina di riso
1 bicchiere di zucchero di canna
1 bustina di lievito
mezzo bicchiere di fiocchi d’avena piccoli (facoltativo)
olio d’oliva 3 cucchiai
latte d’avena o tè bianco leggermente zuccherato quanto basta per ottenere un impasto fluido
2 mele tagliate a pezzettini
uvetta a piacere
cannella a piacere
Mescolare tutti gli ingredienti nell’ordine, versare in una tortiera piccola e infornare a 180 gradi per 40 – 50 minuti
Servire tiepida, spolverizzata se si vuole di zucchero a velo e con una crema alla vaniglia per gli ospiti più tolleranti della cuoca.
Complimenti per il tuo bel blog e i tuoi libri, ti leggo sempre anche se non commento mai, ma provo molte delle tue ricette. Una volta con le mie cognate abbiamo perfino organizzato un Pranzo del Cavolo, dove ognuno doveva portare qualcosa di cucinato preso dal tuo Libro del Cavolo!
Spero che anche questo progetto prima o poi veda la luce.
Buon tutto, intanto
…meglio tardi che mai!
Ecco la mia torta di mele ed amaretti “infallibile” scovata sul ricettario napoletano della nonna e fatta milioni di volte (ma non stanca mai):
http://lamelannurca.wordpress.com/2011/11/29/torta-di-mele-e-amaretti/
In super-ritardo, ma almeno in piena stagione di mele, ecco la mia ricetta della memoria, uno strudel di una (tris)nonna istriana:
http://lacaffettierarosa.wordpress.com/2011/11/23/apple-strudel/
molto simile a quella di Katia poco piu’ sopra, in realta’.
La ricetta e’ in inglese, se qualcuno e’ interessato e vuole provarla lasciatemi un commento che vi mando la traduzione :)
LA TORTA DI MELE DI MIA NONNA!
ricettina semplice,tuttafrutta, si puo’ totalmente omettere il burro.
1 kg di mele renette
80 gr di zucchero + un po’ da spolverare sopra la torta
2 uova
70/80 gr di farina
1 scorza di limone grattugiata, e meta’ del suo succo.
2 cucchiaini di lievito sciolti in 1/2 bicchiere di latte
poco burro
Sbucciare le mele e tagliarle a fettine(man mano che le taglio, io le spruzzo col limone.
In un’altra terrina sciogliere un poco le 2 uova con lo zucchero,
mescolarvi poi la farina con un pizzico di sale, la scorza di limone grattugiata ed infine il lievito sciolto in poco latte.
Incorporare nel composto le mele e mescolare ben bene, versare nella teglia da forno (usate quella quadrata, e’ una torta da tagliare a cubotti!)
spolverare sopra il composto circa 20gr di zucchero e 6/8 fiocchetti di burro.
In forno a 190° circa per 35′ circa
Variante settembrina (gustosissima!)
sostituire 2/5 delle mele con pere ed acini di uva bianca.
…speriamo di essere ancora in tempo!!!! direttamente dal ricettario della mia mamma quando si è sposata, ecco la nostra torta di mele!
400 GR FARINA, 200 GR BURRO, 250 GR ZUCCHERO, 4 TUORLI D’UOVO, 600 GR MELE RENETTE, MEZZO BICCHIERE DI RUM, MEZZO BICCHIERINO DI BRANDY, 1 BUSTINA DI VANILLINA, CANNELLA.
SBUCCIARE LE MELE E CUOCERNE METà TAGLIATE A PEZZI CON METà DELLO ZUCCHERO, LA VANILLINA E CANNELLA A PIACERE. PASSARE AL SETACCIO.
TAGLIARE L’ALTRA METà DELLE MELE A FETTINE SOTTILI E METTERLE IN FUSIONE CON IL RUM PER 1 ORA.
IMPASATE IN UNA TERRINA LA FARINA, IL BURRO AMMORBIDITO AL CALDO, I TUORLI, LO ZUCCHERO RIMASTO E IL BRANDY.
STENDETE L’IMPASTO IN UNA TEGLIA IMBURRATA E INFARINATA E SOPRA ALLINEATEVI IN ORDINE LE FETTINE DI MELE. COPRITELI CON LA POLPA DI MELE PREPARATA, AGGIUNGETE IL RUM DELLA FUSIONE E METTETE IN FORNO CALDO PER 40 MINUTI CIRCA.
la chiamerò TORTA DI MELE DELLA GRAZIELLINA
Ecco la torta che preparo per il ragazzo di mia figlia Gilda che la ama molto (sia Gilda che la torta…;-))
TORTA PER DAM
5 mele golden
scorza e succo di 1/2 limone
2 uova
200 g. di zucchero (o anche meno, io ne metto meno di solito)
100 ml. di olio extravergine di oliva delicato
200 ml di yoghurt
100 ml di latte
300 g. di farina
1/2 bustina di lievito vaniglinato
un pizzico di sale
burro e farina per lo stampo
zucchero al velo e granella di zucchero per completare
Sbucciare le mele, tagliarle a fettine, irrorarle con il succo del limone (prima di spremerlo però grattugiarne la buccia).
Sbattere le uova con lo zucchero almeno 3 minuti, poi aggiungere la scorza di limone grattugiata e l’olio, lo yoghurt, il latte. A questo punto incorporare le mele a fettine con il loro sughetto, quindi la farina setacciandola insieme al lievito e al pizzico di sale. Mescolare bene (attente ai grumi!).
Imburrare e infarinare lo stampo (26 cm), versare l’impasto e cuocere in forno preriscaldato a 170° per 45′.
Lasciar freddare la torta su una griglia, cospargerla di zucchero al velo e di granella di zucchero.
Non oso più fare foto dopo aver visto, ed essermi innamorata, delle tue…
La ricetta proviene, più o meno, con piccole personali variazioni, da un libro che non ricordo più…è un problema?
CIAO, mi piace tanto girellare da te, SEI BRAVA!!!
STRUDEL DI NONNA MARIA E NONNA CAROLINA
Ricetta di Carolina, mamma di mia zia, alla quale l’aveva insegnato sua nonna Maria… :D
La nonna Carolina era croata ma dalle poche sue parole a riguardo sembra che nell’albero genealogico della famiglia ci fosse qualche austriaco, dal quale sono stati probabilmente tramandati tutta una serie di dolciumi tra cui questo favoloso strudel, il migliore che io abbia mai mangiato nella mia vita.. e adesso che per buttare giù la ricetta l’ho dovuto rifare passo passo con la zia (che ormai lo fa totalmente a occhio!!!) beh…. ho capito perché è così sublime! :) Ecco la ricetta:
Ingredienti:
mele 10
burro 70gr + un po’ per ricavarne dei fiocchetti
pangrattato 100gr
zucchero 150gr + 8 manciate per spolverare il ripieno
cognac due cucchiai
grappa due cucchiai
cannella in polvere
PER LA PASTA:
burro 50gr
olio evo due cucchiai
latte mezzo bicchiere
acqua mezzo bicchiere
farina 00 600gr + altri 150gr per la spianatoia
scorza di 1 limone
scorza di 1 arancia
uovo 1
Tagliare le mele a fettine fino a raggiungere la quantità di 1300 gr.
Preparare: burro 70 gr
pan grattato 100 gr
zucchero 150 gr
farina 00 600gr
due cucchiai da tavola di cognac
due cucchiai di grappa
+ farina 00 almeno 150gr per la spianatoia
zucchero 8 pugni per spolverare
cannella in polvere
Sciogliere il burro, buttarci sopra il pangrattato e poi lo zucchero piano piano fino che si asciuga tutto. Continuare a girare fino a che il burro venga assorbito dal resto ottenendo così un composto dalla consistenza sabbiosa che avrà iniziato anche a profumare un po’ di …pane burro e zucchero ^^’
In un pentolino mettere i 50 gr di burro, l’olio, il latte e l’ acqua e far sciogliere il tutto. Quando è pronto lasciar raffreddare. Nel frattempo, a parte, grattugiare le bucce del limone e dell’arancia. Sbattere leggermente l’uovo in modo che poi l’impasto sia più facile da lavorare, attenzione a non sbatterlo troppo, si deve giusto rompere un po’ la struttura dell’uovo.
Tagliare tutte le mele a fettine non troppo alte e versarci la quantità sufficiente di succo di limone perché non anneriscano, non esagerare con il limone!
Disporre a fontana la farina sulla spianatoia e nel buco formato al centro versarci la grappa, il cognac, le bucce grattugiate del limone e dell’arancia e l’uovo. Iniziare ad impastare fino a che il liquido viene assorbito e solo dopo versare poco alla volta l’emulsione di burro e acqua fino ad ottenere una palla soda e densa. Se l’impasto sembrerà duro è normale e non dovete renderlo più morbido aggiungendo altra acqua e burro. Continuare ad impastare per 5-10 minuti almeno, così diventerà più morbido e i sapori si amalgameranno per bene. La nonna Carolina diceva “Più la si lavora più buona diventa! ”
Tagliare in due l’impasto e stenderlo sul piano infarinato finchè diventi una sfoglia sottile 1-2 mm e di forma quadrata, rettangolare o tonda, fate vobis :) Sbattere un uovo (bene stavolta :) ) e spennellarlo su tutto l’impasto, avendo cura di lasciarne un po’ per la chiusura del rotolo. La zia dice che l’uovo permette al pangrattato di non andare a spasso :)
Sempre sull’impasto stendiamo metà del pangrattato in uno strato abbastanza alto in modo da vedere scoperto l’uovo solo ai bordi (diciamo circa 3 cm), poi adagiamo finalmente le fettine di mela riempiendo tutta l’area ma senza accavallarle una sopra l’altra e lasciando sempre 3 cm di bordo libero per poter chiudere.
Spolverizzare a piacere con lo zucchero semolato (noi abbiamo messo tre quattro pugni). Fare egualmente a piacere con la cannella in polvere. Aggiungere qualche fiocchetto di burro (non serve esagerare :) :) :) circa 20 30 gr).
Ora si può chiudere lo strudel. Per evitare che esca tutto il ripieno piegare i bordi esterni verso l’interno dopodiché girare il tutto a mo’ di rotolo. Alla fine sigillare con l’uovo rimasto.
Fare anche l’altro strudel col resto dell’impasto. Se l’impasto si è asciugato troppo e non si riesce proprio a lavorarlo, riammorbidirlo con l’emulsione di burro latte acqua.
Ora che i rotoli sono pronti metterli in forno a 190° per 45 minuti (almeno così abbiam fatto col forno di mia zia..), coperti con carta forno e….. no non è ancora il momento di riposarsi! Far sciogliere a freddo due cucchiai di zucchero in un bicchiere d’acqua. Dopo i primi 15 minuti togliere la carta che copre lo strudel e bagnare il rotolo con lo sciroppo d’acqua in modo da far riprendere idratazione all’impasto che si sarà seccato nel frattempo, tornare a chiudere il forno tenendo scoperto lo strudel. Dopo una decina di minuti sarà di nuovo il momento di bagnare lo strudel e così via ogni cinque-dieci minuti o quando lo si vede un po’ secco.. Lo strudel sarà cotto quando sarà leggermente dorato e infilzandolo con uno stecco quest’ultimo ne uscirà leggermente viscido ma non appiccicoso. Se invece lo stecco è troppo appiccicoso significa che la pasta non è cotta bene e quindi lo strudel dovrà rimanere ancora un po’ in forno!
Alla fine per il secondo strudel è restato un po’ meno pan grattato, ma è risultato comunque sufficiente..
Questo strudel come avete potuto notare ha come ingrediente principale del ripieno solo mele, mancano i soliti pinoli e l’uvetta, ma nonostante io sia una amante sfegatata della frutta secca vi consiglio di provarlo così che lo trovo perfetto!
Ah dimenticavo, ho anche delle foto dello strudel, Sigrid te le posso mandare via mail, ti interessano? Non ho nessuna forma di blog su cui postarle.
Alla buon ora!…
Avevo letto questo post in tempo reale, ma soffermandomi troppo sui concetti di “nonna” e di “internazionale” avevo totalmente dimenticato la torta di mele della mia tata (Rosanna, da Sassuolo) che per lungo tempo è stata riproposta in casa mia allietando le colazioni dell’intera famiglia! Eco qui la ricetta:
INGREDIENTI
250 gr farina
250 gr zucchero
250 gr burro
4 uova
1 cucchiaino di cannella in polvere
2 cucchiai di liquore Sassolino (e se non è vintage questo!…)
1 bustina di lievito in polvere
1 scorza di limone grattugiata
3-4 mele
100 gr mandorle tritate
ESECUZIONE
Dividere i tuorli e gli albumi delle uova e montare a neve questi ultimi con un frullino elettrico. Sempre col frullino mescolare i tuorli con lo zucchero fino a farlo sciogliere; aggiungere poco per volta e continuando a frullare il burro sciolto in un pentolino a fuoco basso, la farina, la cannella, il liquore, il lievito e la scorza di limone. Con un cucchiaio amalgamare gli albumi montati, le mandorle tritate e le mele pulite e tagliate a pezzetti. Versare in una teglia foderata di stagnola (o imburrata e infarinata) e cuocere a 180 gradi per circa 40 minuti.
Spero di aver contribuito all’apple-vintage-opera-omnia!
elena
Ciao Sigrid! Io non ho una ricetta di una nonna mah bensì di un fantastico zio siciliano, innamoratissimo della cucina e della sua terra che mi ha lasciato molto…
la sua è una torta di mele al rhum, con tantissime mele e pochi grassi. Ecco la ricetta:
TORTA DI MELE AL RHUM
2 uova
6 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di olio d’oliva
4 cucchiai di rhum
10 cucchiai di farina
scorza grattuggiata di 1 limone
1/2 bustina di lievito vanigliato
1 Kg di mele
Montare le uova con lo zucchero finchè saranno spumose, aggiungere l’olio, la farina, la scorza del limone e il rhum; per ultimo il lievito. A parte mondare le mele e tagliarle a fettine. Aggiungere al composto di uova e farina, sistemando alcune fettine per decorazione e aggiungere un pò di zucchero sulla superficie per creare una crosticina. Infornare a 180°C per circa 20 min. (o finchè la superficie sarà dorata e l’interno asciutto.
Di questa ricetta ho anche l’originale scritto a mano…mah come faccio a inviartelo?? Spero che questa ricetta possa piacerti!
grazie! Buona giornata
Barbar(in)a
Questa torta di mele non è di nessuna delle nostre nonne (mie e di mia moglie) ma mi piaceva lo stesso inviarla per questo progetto.
Le nostre nonne, forse, non hanno mai pensato di mettere nero su bianco le loro ricette, ma siamo certi che ce le preparavano, eccome, le torte di mele. Ne conserviamo memoria, le nostre papille gustative se ne innamorarono tanto tempo fa e ancora adesso non hanno dimenticato quel sapore.
Plum cake alle mele
4 uova (2 intere e 2 tuorli), 100 g di zucchero, 80 g di olio di semi di mais, 50 g di fecola, 200 g di farina, 250 g di yogurt bianco, una bustina di lievito, una bustina di vanillina, qualche goccia di limone, una mela.
Sbattete le uova insieme allo zucchero e alla vanillina. Aggiungete, continuando a mescolare, lo yogurt e l’olio. In una ciotola a parte mescolate la farina e la fecola insieme al lievito e, infine, unite questi ingredienti con il composto preparato prima. Sbucciate la mela e tagliatela a fettine di circa mezzo centimetro di spessore, spruzzatele con un pò di succo di limone (che impedirà alle mele di ossidarsi e, quindi, di scurirsi) e un pizzico di zucchero. Ungete uno stampo da plum cake e versateci il composto ottenuto. Disponete in superficie le fettine di mela. Cuocete in forno non ventilato, perché i dolci non amano il vento, a 160° per 50 – 60 minuti controllando, come sempre, la cottura con uno stuzzicadente. Alla fine, dopo averlo fatto raffreddare, cospargere di zucchero a velo.
Questo dolce è ottimo per la colazione, inzuppato in un bel cappuccino cosparso di polvere di cacao. Siccome, per forza di cose, lo dovrete preparare il giorno prima, appena lo avrete sistemato nel suo vassoio gli occhi cominceranno a mangiarselo e la vostra voglia non ce la farà ad aspettare la mattina dopo e, aperto il cassetto dove riponete i coltelli, ne taglierete una fetta e la mangerete assaporandone la delizia e la delicatezza e non vedrete l’ora che arrivi la mattina dopo per fare colazione. E con questa storia che spesso non vediamo l’ora che arrivi il tempo di fare qualcosa, la sera, il fine settimana, le vacanze, le feste, etc, passa il tempo e siamo fregati.
Di questa ricetta esiste anche una foto, proverò a mandarla.
Gianluca e Santina
Questa è davvero una ricetta semplicissima e leggera.
Ingredienti: 200 grammi di farina, 200 grammi di zucchero, 3 uova intere, 1 bustina di lievito, la scorza grattugiata di 1 limone, 3 o 4 mele, pane grattugiato.
Lavorare le uova con lo zucchero, aggiungere la farina setacciata, il lievito, la scorza del limone e le mele tagliate a pezzetti.
Versare in una teglia unta e infarinata. Cospargere la superficie di pane grattugiato e fiocchetti di margarina. Carolina
Questa ricetta è della famosa Petronilla (probabilmente non sai nemmeno di cosa sto parlando, lei era un medico che scriveva ricette sulla Domenica del Corriere negli anni prima e durante la seconda guerra mondiale), ho appena ritrovato il suo vecchio libro che era della mia nonna paterna (classe 1898!). Lei faceva questa torta ed è una delle prime torte che ho fatto da ragazzina, nel ripieno non ci sono solo le mele ma tant’è..
Torta di frutta in pastafrolla (te la scrivo come è scritta sul libro)
Prendo 5 o 6 mele e un paio di pere, le sbuccio e le taglio a pezzetti ed assieme ad una manciata di prugne secche (ben lavate e snocciolate), a 2 pezzi di buccia di limone e a 3 cucchiai di zucchero le metto con poca acqua in una casseruola a fuoco basso.
Cucino poi sode 3 uova, ne scarto gli albumi (che non mi servono) e passo i 3 tuorli per il setaccio.
Mentre la frutta si va lentamente cucinando, mescolo insieme 200 g di farina bianca, 100 g di fecola, 100 g di zucchero, i 3 tuorli setacciati, una presa di sale e poi impasto il tutto con 200 g di burro morbidissimo. Manipolo per bene e infine lascio lì la pasta a riposare per mezz’ora.
Trascorso questo tempo, riprendo la pasta, la stendo con il rullo uniformemente alta circa mezzo cm e, con la maggior parte di essa, tappezzo fondo ed orlo della tortiera dopo averla imburrata e leggermente infarinata.
Sulla pasta verso tutta la frutta (che nel frattempo si sarà cotta, avrà assorbito tutta l’acqua e si sarà raffreddata) e ne uguaglio per bene con il cucchiaio tutta la superficie.
Nella pasta che mi è avanzata, dopo averla stesa taglio o tanti dischi con un bicchierino o tante listerelle con il coltello, larghe poco più di un dito; distribuisco gli uni o le altre sulla frutta, rivolto verso l’interno l’orlo della pasta con la quale ho tappezzzato la tortiera, e la metto in forno caldo (qui non dice la temperatura!) Allorchè, dopo poco più di mezz’ora, trapela dal forno quel certo profumino…dò un’occhiata per constatare il colore della pasta e, se la vedo d’oro, è quindi cotta…
Mia nonna non viene da nessun luogo esotico, solo dalla campagna veneta, ma ha 91 anni e il fatto che faccia ancora questa torta che lei chiama strudel ma che strudel non è affatto la dice tutta. Ti riscrivo la ricetta e ti linko la pagina dove ho messo le foto di un piccolo progetto che avevo fatto tempo fa, proprio sulla nonna, il suo spazio e il suo dolce.
http://mylifelovefood.blogspot.com/2010/05/resoconto-e-reportage-una-nonna-il-suo.html
Ingredienti (per 2 “strudel”):
-450 gr di farina 00
-100 gr di burro
-1 cucchiaio di olio di semi
-1 bustina di lievito per dolci
-3 uova
-3 cucchiai di zucchero
-3 mele golden
-50 gr di uvetta
-50 gr di amaretti
-1 boccettina di aroma alla mandorla
– marmellata di pesche
Sciogliere il burro, quindi unire l’olio e mettere da parte. Rompere le uova, unire lo zucchero e sbattere il tutto col la frusta. Unire il burro con l’olio e continuare a mescolare. Infine, unire la farina un po’ alla volta continuando sempre a mescolare, finché non si ottiene un impasto sodo. Infine, unire il lievito e l’aroma alla mandorla, finire di impastare con le mani, dividere l’impasto in due parti e mettere a riposare in una terrina coperta da uno straccio per mezz’ora circa. Nel frattempo lavare, sbucciare e tagliare a pezzetti le mele, mettere a bagno l’uvetta e accendere il forno a 180°. Riprendere l’imasto e stenderlco col mattarello aiutandosi con della farina, fio ad ottenede una sfoglia sottile. Spalmare con uno strato di marmellata di pesche, versare le mele, l’uvetta sgocciolata e infarinata e infine gli amaretti sbriciolati. Chiudere l’impasto a rotolo, posizionarlo sulla teglia coperta da carta forno e infornare per 50 minuti circa (fare la prova stecchino).
Io avrei anche questa di ricette: frolla alla cannella con mele, miele e noci http://simonaskitchen2.blogspot.com/2011/10/tortine-di-frolla-alla-cannella-e-mele.html
Simo
Se la torta di mele è di Luciana, la baby sitter che mi ha cresciuto e non della nonna, che, ahimé, ho visto molto meno, va bene lo stesso?
La ricetta è veneta, la teglia un diametro 13 cm rotonda preferibilmente in acciaio.
La ricetta e le foto di come dovrebbe venire sono qui: http://cucinaconrob.com/2011/10/17/torta-di-mele/
sapete se è aperto stasera un ristorante/pizzeria nella zona di monteverde roma?
Ho anch’io una torta di mele della mia nonna!
La si puo trovare qui: http://cafebacaro.blogspot.com/2009/03/torta-della-nonna.html
Che incredibile collezione!
Ciao Sigrid, allora la ‘nostra’ torta di mele preferita in famiglia non ha origini strane, viene semplicemente da un vecchissimo ricettario italiano (credo che mia mamma abbia da qualche parte la ricetta fotocopiata), è una sorta di crostata con frolla alle noci, ricoperta di mele aromatizzate al rum e cannella, friabile e morbidosa al tempo stesso! una delizia!
Io l’ho postata qui http://www.zuccheroesale.it/2011/10/25/crostata-di-mele-e-noci/
Posso aggiungere la ricetta della torta di mele di mia nonna? E’ uno streuselkuchen tedesco, buonissimo!
Allora ecco lo Streuselkuchen di nonna Anna di Hülsa (Germania).
Prendete 500 gr di farina, 125 cl di latte tiepido, 125 cl di olio (io prendo l’extravergine), quattro cucchiai da tavola di zucchero e il lievito da birra liofilizzato (venduto come lievito pizzaiolo), fate l’impasto e fate lievitare per 40 minuti circa in un posto caldo e al coperto.
Nel frattempo, preparate gli streusel: 5 cucchiai di farina, 5 chcchiai di zucchero, 125 gr. di burro. Impastate il tutto fino a quando diventa una massa omogenea e mettete in frigo. Prendete 6 mele renette, sbucciate e tagliate a spicchi.
A questo punto, stendete la pasta sulla teglia (una normale teglia da forno appena oliata o con la carta da forno), adagiate le mele in fila o disegno a piacere… e poi sbriciolate sopra l’impasto per gli streusel! poteste spolverare con un po’ di cannella, se vi piace. In forno a 180 gradi per mezz’ora (credo, non guardo mai l’orologio, seguo il mio naso!). Insomma, deve essere un po’ dorata. Diventa una specie di focaccia dolce alta ca. 3 cm, la serviamo tagliata a rettangoli a misure variabili. Mia madre va pazza per il bordo croccante!
Purtroppo non ho nessuna foto, ma è bella e buona…
Sono un disastro con la pianificazione e la ricetta mele+nonna te la manderò al più presto, intanto posso riciclare questa ricettina (mele x mamma) che ti avevo inviato per il cocotte contest andando un po’ fuori tema? Queste tortine sono davvero buonissime e decisamente autunnali!
Valgono anche ricette postate nel proprio blog?
https://docs.google.com/viewer?a=v&pid=explorer&chrome=true&srcid=0B_UyJvuWeH3jMTk1ZmNjYjgtNmUyMS00Mzg5LWE4YWQtODBhZWI5N2VmODVk&hl=en
PS.al 264: Che sbadata, naturalmente la torta va poi servita rivoltata.
Luisa
Sarò veloce:
TORTA ALLE MELE (o altra frutta)
50 gr. di burro
100 gr. di zucchero
2 mele tagliate a fette sottili
——-
125 gr. di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
cannella in polvere a piacere
100 gr. di burro sciolto
100 gr. di zucchero
2 o 3 cucchiai di latte
——–
Far caramellare leggermente le mele sul gas nella pirofila che andrà in forno. Mescolare la farina, il lievito il burro sciolto, lo zucchero, la cannella,il sale e il latte fino ad ottenere un impasto fluido. Versarlo sulle mele e infornare per 30″ a 180°
Buonissima
Di ricette di torte di mele ne avrei più d’una, ma intanto ti metto il link a quella che faccio ultimamente perchè piace molto a mia figlia (a differenza di quella tipica toscana che lei odia!)
http://simonaskitchen2.blogspot.com/2011/02/lovely-apple-cake-mummy-i-love-you.html
Non vedo l’ora di leggere il libro, io adoro le torte di mele! Simo
Ciao Sigrid,
Non so come sono ritornata su questo tuo progetto, comunque ti lascio la mia torta di mele che ormai è diventata storica perchè è più di 30 anni che la faccio ed anche se non appartiene ad una nonna, appartiene al bis-bis-nonno del Bimby (non inorridire, ti prego! :-)
E’ la ricetta della torta di mele apparsa sul primo ricettario del Bimby, uscito negli anni ’70 (e la mia mamma non seppe resistere all’acquisto), quando era arancione, lungo e stretto.
Non è necessario avere il Bimby x farla, si amalgamano benissimo gli ingredienti a mano o in qualsiasi altro robot:
150 g di farina
200 g zucchero
1 uovo
50 g di burro morbido
1 bustina di lievito per dolci
mezzo bicchiere di brandy o cognac (facoltativo)
latte q.b.
Nel robot: uovo, 150 g di zucchero, burro, farina, il pizzico di sale e mezzo bicchiere di latte: un paio di minuti a vel. media. Aggiungere il liquore mentre si impasta e altro latte fino a ottenere una pastella ben amalgamata e semiliquida.
A mano: in una ciotola sbattere l’uovo con lo zucchero, aggiungere il burro morbido, poi farina e latte alternativamente e poco alla volta, amalgamando bene, eventualmente aggiungere altro latte fino a ottenere una pastella ben amalgamata e semiliquida.
Aggiungere il lievito (setacciato) e mescolare per 10 secondi.
Nel frattempo sbucciare le mele, tenendone una da parte, dividerle a quarti, e con le lame in movimento aggiungere velocemente gli spicchi nel boccale.
Oppure, se si preferisce il sapore dei frutti a pezzi, mettere solo qualche spicchio nel boccale e tagliare gli altri a pezzettini e metterli direttamente sulla carta forno nella teglia, poi versarci sopra il composto.
Quindi versare il compposto in una tortiera di 24/26 cm. ricoperta di carta forno.
Tagliare a spicchi la mela avanzata e disporla a raggiera sulla torta, spolverizzando poi con lo zucchero avanzato, per una crostina più croccante spolverizzare zucchero di canna.
Cuocere in forno caldo a 180° per 45/50 minuti. Se dovesse scurirsi troppo in superficie coprirla con un foglio di carta stagnola.
Un baciotto alla piccola Lena!
Ciao Sigrid,
purtroppo mia nonna materna non è molto brava a cucinare, e quella paterna, che ricordi, non trattava mele.
quindi ti racconto la mia ricetta:
pasta frolla a sufficienza da ricavare 2 dischi
3 mele gialle mature
1hg di zucchero di canna
uvetta a volontà
succo di limone
un pizzico di zenzero (o cannella d’inverno)
preparate la frolla, e mentre riposa in frigo affettate le mele a julienne sottilissime, mettetele in una padella, con lo zucchero, lo zenzero e il limone. giratele bene, e fate spurgare un po’ il sughetto.
quando è tutto umido unite l’uvetta e accendete il fuoco, molto dolce.
mescolate finche la mela non è cotta e un po’ spappolata.
tirate fuori la frolla, stendetela ricavando 2 dischi.
con uno foderate la tortiera e riempitelo col composto di mele e uvetta. livellate e coprite con l’altro disco.
infornate per una quarantina di minuti, e quando è fredda divorate avidamente!
Carissima Sigrid,
questa settimana con le tue zuppe fredde mi hai salvato la vita (brutta operazione alle gengive che mi impediva di mangiare cibi solidi o caldi…), per ringraziarti ti regalo la ricetta dell’unico dolce con le mele della mia infanzia (non è una torta ma vabbè): la CUTIZZA di mamma Paola (ha 3 nipotini, quindi dai a conti fatti è una nonna!).
La cutizza è una specie di pancake made in Como:
– 200 gr di farina
– 3 uova
– scorza di limone
– qb latte
– 2o3 mele
– un pizzico di sale
Sbattere le uova, unire la farina, un pizzico di sale e la scorza grattuggiata di un limone, aggiungere a poco a poco il latte fino a raggiungere la consistenza di una pastella. Aggiungere infine le mele tagliate a fettine sottili. Friggere. Servire calda con una sploverata di zucchero di canna.
Saluti!
Ciao te l’avevo chiesto come commento e tu hai scritto un post quindi, anche se ci ho messo un po’ e magari hanno già scritto ricette simili ti lascio il link dove ho spiegato la ricetta: http://naturalmentemuuu.blogspot.com/2011/09/grigliata-dautunno.html
Nel post non ho precisato che questa vicina è greca e non ho idea di quanto questa torta ne senta l’influenza. Inoltre già quando l’ho conosciuta io diciamo che non era giovanissima!
Spero possa esserti utile, ciao Silvia.
P.s. una carezza a Lena.
x Sigrid: bella l’idea del libro sulle torte di mele, io ho appena comprato l’ultimo libro della Parodi dove lei parla appunto della sua intenzione di raccogliere in un libro le numerosissime ricette di torte di mele, percio’ secondo me, se hai davvero intenzione di farlo, fallo presto: dalle mie parti si dice che “chi mena per primo mena due volte”!
Urka! Questa me l’ero persa…
Dunque, due, non proprio della nonna, bensì una della mamma ;) e una mia (oddio, che poi tanto mia alla fine non credo neanche sia, ma va bene così :)), le ho … nei prossimi giorni, ritagli di tempo permettendo, vedo di prepararle, fotografarle, e mandarti ricette e foto… ora che ci penso, magari non proprio nei prossimi giorni, ho la reflex in manutenzione per tutta settimana prossima ;)
cavolo! me l’ero persa…mi par di capire che non ancora in tempo! la torta non è di nessuno del parentado però è buonissima :)
http://www.cookandthecity.it/2010/09/30/apfeltort-con-enigm/
Ciao Sigrid, finalmente riesco a postare la ricetta morbidona della torta di mele!
Ingredienti: 300 gr. farina, 250 gr. mascarpone, 3 uova, 180 gr. zucchero, 2 mele, 1/2 bustina di lievito
Sbattere le uova con lo zucchero,unire il mascarpone, la farina e una mela tagliata a pezzi piccoli. Aggiungeree il lievito. Versare in una tortiera e sistemare la mela rimasta, tagliata a fette in precedenza. Spolverare di zucchero e infornare per 30 min. a 180° finchè non risulterà dorata.
Spero sia di vostro gradimento!
Ciao Sigrid, che fine ha fatto poi questo progetto sulla torta di mele? a quando la classifica?
Davvero un’ottima idea in ogni caso, così ora abbiamo moltissime ricette!
che odea emozionante… la torta di mele e la nonna… la donna piu’ amata al mondo…e poi un giorno quando gia’ lei non c’era piu’ ho mangiato la torta di mele di quella che sarebbe diventata mia suocere e… nonostante le origini dicverse , la nonna milanese doc e mia suocera napoetana doc….UGUALI
che idea grandiosa… ne approfitto per congratularmi per il blog che seguo sempre.
Questa è la ricetta che una nonna (non la mia in realtà non so di chi fosse l’ho incontrata in ospedale ) mi ha dato una decina di anni fa:
Torta di mele di nonna Ofelia
3 uova
1 hg di zucchero
150 gr di burro
buccia grattuggiata di un limone
1 bicchiere di mistral
2 mele
25o gr di farina
1 bustina di lievito
amalgamare i tuorli con lo zucchero e (le chiare vanno montate a neve) ed aggiungere il burro fuso lasciato intiepidire.
aggiungere: buccia di limone grattuggiata, mistral, chiare, farina ed infine lievito
cuocere a 180° per 30/35 minuti.
Ciao Sigrid
Non ho letto tutti i commenti e forse qualcuno ha già postato una ricetta simile… ma volevo comunque segnalarti una torta buonissima.
Due anni fa sono stata in Olanda e lì in ogni caffè, in ogni bar ti propongono l’APPELTARRT (buonissima). Poi dopo ho cercato su internet la ricetta (http://camalyca.blogspot.com/2008/04/appeltarrt.html) Ho cambiato un pò le dosi della frolla, ma per il resto è buonissimissima!!! Purtroppo non ho una nonna a cui attribuire la ricetta… ma ti auguro che qualcuno di manda la ricetta originale di una Appeltarrt olandese.
Ciao Sigrid, sono riuscita a recuperare tre varianti della Charlotte. Provengono dalla mamma Russa di una mia collega. Il testo è cosi’ come me l’ha tradotto lei dal russo.
Torta Charlotte 1
Ingredienti
• 200 gr di zucchero
• 5 uova
• 200 gr di farina
• 2-3 mele renette
• zucchero vanigliato a piacere
Preparazione:
Amalgamate bene le uova sbattute allo zucchero. Incorporate al composto la farina e lavorate l’impasto. Pulite a parte le mele, privatele del torsolo e tagliatele a fettine.
Ungete la teglia di burro e infarinatela. Versate metà impasto come strato di base, disponete la metà delle fettine di mela cosparse di cannella e poi sopra la rimanenza dell’impasto. Decorate con le fettine rimanenti. Mettere in forno pre-riscaldato a 180 gradi per 40-60 minuti (a seconda della forma della teglia).
Torta 2
• 4uova
• 1 bicchiere di farina
• 1 bicchiere di zucchero
• 3-4 mele renette di media grandezza
• zucchero a velo
• vaniglia
Montate a neve gli albumi con un pizzico di sale e la metà dello zucchero.
Amalgamate lo zucchero rimanente con i tuorli e la vaniglia .
Unite i tuorli agli albumi, aggiungete la farina e lavorate bene l’impasto.
Pulite le mele e tagliatele a fettine
Versate in una teglia imburrata metà dell’impasto e disponetevi sopra le mele. Poi coprite con l’impasto rimanente
Mettere in forno per 20-30 m (a seconda del forno), e poi decorate con zucchero a velo
La torta Charlotte è pronta quando la superficie è dorata e lo stecchino fuoriesce asciutto.
Torta 3 – con mele e ricotta
Ingredienti
200 gr di ricotta
1 uovo,
1 bicchiere di zucchero,
1 bicchiere di farina di semola,
100 gr di burro,
1 cucchiaino di lievito in polvere o bicarbonato
2/6 mele
Tagliate le mele a fette e mettete un po’ di zucchero. Lasciatele riposare così che le mele rilascino il loro succo.
Mescolate la ricotta, l’uovo, il bicarbonato di sodio e un po’ della farina di semola con il mixer, Aggiungete il burro fuso e continuate a lavorare il composto mettendo a poco a poco tutta la farina di semola.
Alla fine aggiungete il bicarbonato o il lievito che non altera il sapore della ricotta. In ultimo mescolate le mele.
Mettete la teglia in forno riscaldato a 220 gradi per i primi 5 m poi abbassare la temperatura.
Cuocete fino a doratura per 30 m ca.
(Se si vuole si può modificare il gusto mettendo più o meno mele. Con 2 mele piccole si ottiene una torta asciutta con il profumo di mela, con 6 mele si ha una torta molto consistente e deliziosa)
Per rendere ancora più gradevole la torta disponete nella parte inferiore della teglia imburrata le mele leggermente ricoperte di zucchero e cannella. Poi ricopritele con l’impasto. Una volta cotta la torta va rivoltata e decorata con mele, pere, prugne, mirtilli, e zucchero a velo.
buon tutto
donatella
accipicchia, da prima a numero 247…il problema è stato recuperare il quadernino del nonno classe 1890, che è sparito (mia mamma è gelosissima delle cose del suo adorato papà Virgilio…e non molla!!!).
riassumendo: la ricetta a casa mia si chama “torta di mele della nonna Igi” (mia mamma, appunto), ma in realtà è della cugina prima di mio nonno Virgilio, Maria, sposata a Ginevra con uno svizzero vero, che glie l’ha inviata nella famosa lettera attorno al 1920…
è tutto identico, tranne l’uso della spatola di silicone e delle fruste elettriche…;-P
TORTA DI MELE DI NONNA IGI
INGREDIENTI
1 kg di mele golden
150 g di burro sciolto freddo
150 g di zucchero
100 g di farina
2 uova intere
1 bustina di lievito
succo di mezzo limone
PROCEDIMENTO
preriscaldate il forno a 180°
imburrate e zuccherate una tortiera che poi vada in tavola
sbucciate le mele, tagliatele a tocchetti e mettetele in una ciotola capiente, spruzzandole con il succo di limone
montate con le fruste elettriche o la planetaria il burro con lo zucchero, aggiungete le uova (una per volta) e poi la farina con il lievito
versate il composto sulle mele e mescolate bene
con una spatola “leccapentole” (quelle di silicone, Cracco la chiama marisa…) versate il composto nella tortiera, livellate un poco e cospargete con fiocchetti di burro
infornate per 40’ a 180°
si serve tiepida o fredda con un cucchiaio di panna leggermente montata
ps: mia suocera, qui a Milano, per convincere il mio adorato maritino Alberto a nascere andava in tram…lol!!!
Questa è una ricetta della zia Tati, sorella di mia nonna, austriaca, e che mia mamma fa spesso, ma stavo quasi per dimenticarmela.
L’originale, ovviamente in tedesco, è battuto a macchina (è un quaderno ad anelli che ne raccoglie altre, tipo i biscotti di Natale che adesso facciamo anche io e mia sorella), la carta ormai è giallina e un po’ macchiata dal tempo e dall’uso, ma la cosa migliore, come dici tu, sono le approssimazioni…tipo che tra gli ingredienti mancano le mele e anche nella ricetta non dice che vanno cotte, ad un certo punto appaiono queste mele e basta!
Comunque,te la mando in versione “comprensibile”, poi in caso mi dirai come farti avere l’originale:
Ingredienti
5 o 6 mele renette, tagliate a fettine e cotte non proprio spappolate, ma che siano facilmente spalmabili poi sulla pasta;
10 dkg burro;
2 cucchiai di zucchero;
scorza di limone;
2 tuorli;
2 chiare (o più);
12 dkg zucchero;
1/8 l. latte;
1 bustina di lievito in polvere;
1/4 kg.- 30 dkg farina
Preparare la neve con le 2 chiare, ma se possibile usarne anche di più, e i 12 dkg. di zucchero.
LAvorare assieme il burro, lo zucchero, la scorza di limone e i tuorli, poi aggiungere il latte, la farina e il lievito. Stendere sulla teglia e infornare a fuoco basso (mia mamma ha scritto accanto 150° per 15′).
Estrarre dal forno, stendere la composta di mele sulla superficie, sopra ancora la neve zuccherata e rimettere in forno (ca.100°) finché la neve non sia dorata.
Servire tagliando a riquadri di ca. 10 cm. di lato.Il nome è qualcosa come “Fettine alle mele con la neve”.
PS_Benvenuta nel club, allora, anche la mia Viola è nata il giorno dopo la data prevista, auguroni!
Mi è appena venuta in mente questa ricetta di mele che mangiavo da bambina e per la quale andavo matta :)
Dunque, sbucciare le mele lasciandole intere; va bene qualunque tipo di mela, purchè sia soda e non farinosa. Con l’apposito attrezzo togliere il torsolo, senza bucarle, cioè lasciando il fondo. Riempire questo foro con marmellata, un pezzettino di burro e un cucchiaino di zucchero. Metterle in una teglia, spargere sopra dell’altro zucchero e infornarle a 200°. Il tempo varia in base al tipo di mela, devono però rimanere molto sode. Gli ultimi minuti accendere il grill per rosolarle un pò.
Nei casi di cene formali, si possono fare le MELE IN GABBIA:
stesso procedimento sopra descritto, però prima di infornarle avvolgere delle striscioline di pasta sfoglia (ma va bene anche la frolla) attorno alla mela. Il metodo migliore è di stendere sul piano di lavoro delle strisce di circa 1-2 cm. e lunghe il doppio della mela a raggiera, tipo asterisco, mettere la mela al centro e chiuderla in questa sorta di gabbietta, decorando la sommità con una foglia o due di pasta. Cuocere come sopra.
Buongiorno Sigrid… penso che tu capisca quando dico che voglio molto bene a questa ricetta. te/ve la racconto perchè penso che vada “in buone mani”!!!
TORTA DI MELE DELLA ZiaCRI
500-700 gr di mele pulite, 150-170 gr di zucchero a seconda dell’acidità delle mele, 2 tuorli + 1 uovo intero, 150 gr di farina bianca, 1+1/2 cucchiaini di lievito per dolci, 2 cucchiai abbondanti di confettura di albicocca, 1 bicchiere di panna fresca, 1 cucchiaino di cannella oppure 1 baccello di vaniglia, succo di limone, 1 manciata di pinoli, fiocchetti di burro, zucchero semolato, zucchero a velo.
Lavorate le uova con lo zucchero, quando saranno ben montate aggiungete la panna e piano piano la farina a cui avrete aggiunto il lievito. Dopo la farina aggiungete la marmellata, la cannella oppure il contenuto del baccello di vaniglia (dividete in 2 il baccello per la lunghezza, apritelo delicatamente e con il coltellino recuperatene l’interno). L’impasto è pronto quando risulterà come una crema morbida ma soda.
Nel frattempo affettate finemente le mele e bagnatele con del succo di limone per evitare che anneriscano.
Foderate con carta da forno bagnata e strizzata una tortiera a cerniera. Versatevi il composto e copritelo con le fettine di mela, pressate delicatamente le fettine in modo da farle aderire nel composto in modo uniforme.
Infornate in forno caldo a 150°-155° NON ventilato e lasciate che la torta “cresca” per 45 minuti, poi alzate
la temperatura del forno a 160°-165° anche a forno ventilato se preferite.
Dopo 45 minuti controllate la cottura: dovrà essere morbida ma resistente alla pressione che farete toccandola.
Quando la sfornerete spolverizzatela con zucchero a velo.
Fatela raffreddare completamente prima di toglierla dalla tortiera.
Questa è la ricetta che mi ha raccontato in varie puntate la ZiaCri, seguendola con attenzione avrete la migliore torta di mele dell’universo
_______
grazie!
Ciao carissima Sigrid, ho messo le menti culinarie della famiglia all’opera ed ecco qui la torta di mele della zia Teresa, che ha punti in comune ma infine si distacca dall’ancestrale torta di mele della nonna Dima, apportando miglioramenti. L’origine geografica è veneta, provincia di Venezia per essere precisi. L’aspetto finale del dolce dovrebbe essere quello di uno scrigno frolla morbida, appesantita dal ripieno di mele, da mangiare con la forchetta perché la frolla bagnata si rompe al taglio. Fa a gara col tiramisù di mia mamma per il dolce più buono mai mangiato in vita mia (e le mie ave sono prolifiche in fatto di pasticceria!).
La ricetta è di pugno della suddetta zia Teresa.
Enjoy!!
TORTA DI MELE DELLA ZIA TERESA
Ingredienti e dosi:
• 500 gr. Farina 00
• 220 gr. Zucchero
• 1 uovo intero e un tuorlo
• 200 gr. Burro ammorbidito
• un pizzico di sale
• 2 cucchiaini rasi di lievito per dolci
• un cucchiaio di aceto e uno di marsala (o equivalente di vino bianco , per evitare che la frolla possa “ impazzire “)
• 5 mele tipo renetta (ma spesso l’ho fatta con le golden ed e’ venuta bene ugualmente)
• succo di un’ arancia e due mandarini + un po’ di liquore all’ arancia (tipo Cointreau o Grand Marnier)
• un po’ di farina da polenta o pane grattugiato.
Procedere con la frolla, mettendo al centro della farina lo zucchero, le uova, il sale, il lievito, l’aceto e il marsala (o il vino) e il burro morbido. Impastare velocemente e mettere in frigo per mezz’ora. Nel frattempo togliere il torsolo alle mele con il levatorsoli, sbucciarle e farne fette rotonde.
Spremere gli agrumi ed aggiungere il liquore.
Trascorsa la mezz’ora di riposo in frigo prendere la pasta, dividerla in due parti considerando che una dovrà essere un po’ più abbondante perché farà il fondo più i bordi della tortiera, l’altra sarà il disco di copertura. Tirare la pasta più abbondante con il mattarello (su un foglio di carta da forno così poi sarà facile rovesciarla nella tortiera) sottile quanto basta e trasferirla nella tortiera ben imburrata ed infarinata (alla farina si può aggiungere anche un po’ di zucchero, la torta si staccherà meglio dopo). Mettere uno stato di mele, spargere un cucchiaino di zucchero e uno di farina da polenta (o pane grattugiato), altro strato di mele e zucchero e farina e poi il succo degli agrumi. Ricoprire con l’altro disco di pasta e mettere in forno a 170° per 45/50 minuti. Lasciar raffreddare in forno e toglierla quando e’ ben fredda. Io passo con un coltello intorno ai bordi e poi la scaldo un attimo su fiamma viva, poi con un tagliere grande la capovolgo due volte.
Guarnire con zucchero a velo.
La tortiera adatta per questa ricetta secondo la mia esperienza è di diametro 30 e altezza non più di 5 cm. altrimenti i bordi si rompono, però ho riscontrato che e’ una misura in disuso, si trovano più facilmente al massimo di 28 cm. Non è che cambi molto, però secondo me se fosse possibile rispettare questa misura la pasta risulta sottile nella maniera ottimale.
Ovviamente anche i tempi e la temperatura del forno possono variare a seconda del tipo di forno, bisogna come sempre fare un po’ di esperienza. Il mio e’ ventilato.
ciao, leggo adesso il tuo progetto e mi è venuta subito in mente una crostata di mele molto buona e particolare (non l’ho mai mangiata da altre parti) che preparavano molto spesso le zie di mia madre e poi mia mamma … ho la ricetta, non l’ho mai fatta personalmente, ma mi impegnerò …
unico problema … viene solo dal salento, ti interessa lo stesso?
a presto
Elena 214,
la tua purea di mele per le carni mi ispira moltissimo. La provo subito!
Ciao Sigrid, partecipo anch’io alla tua raccolta con la torta di mele di mia nonna Maria.
La ricetta, con foto!, la trovi qui:
http://lapatataingiacchetta.com/torta-di-mele/1907
Nel post ho cercato un po’ di diffondere il verbo e cercare nuovi contrubuti a questa tua raccolta davvero carina!
PS: Come va la panza?
Gaia
@roberta (commento 231)
grazie a te. usale e prendile quelle parole, sono anche tue.
e hai ragione, mia nonna è sempre con me: nella mia predilezione per i gusti morbidi, nella forma delle mie unghie e in ogni volta che accendo il forno…, per questo amo ancora di più cucinare, adesso.
E’ da un pò che frequento questo blog, e si stava bene, questa storia mi ha turbata, ma poi mi sono detta questa è la realtà, così funziona il mondo, tutti hanno le loro ragioni e i loro torti! Però un pò di succo di limone in un’occhio ci è arrivato a tutti,brucia un pò e un pò rende gli occhi più brillanti.
Salve a tutti presenti e … futuri … quanto manca all’X-day? Maschio o femmina? E il nome?
Insomma in questi giorni ho fatto un pò di ricerca di archivio (cioè sono andata a scartabellare fra le ricette della “grande suocera”) ed ho cercato quello che stavo cercando, cioè il quaderno di ricette scritto a mano, probabilmente con penna d’oca (fine ‘800/primi ‘900) della suocera “al quadrato” … per intendersi la suocera della suocera ;) in una inquietante escalation di suocere …
Purtroppo quello che ho trovato (e fotocopiato) se da un lato mi ha entusiasmato (se non altro per le quantità espresse in once o in libbre oppure in centesimi e soldi … sfido chiunque oggi a tradurre in grammi “50 centesimi di zucchero vanigliato”!) dall’altro lato mi ha un pò deluso perchè non c’era neppure una ricetta di torte di mele … nada de nada ….
L’unica cosa che ha una lontana parentela con le mele sono i famosi dadini di cotognato duro di artusiana memoria. Fra l’altro, dando una controllatina sul libro (mai fidarsi delle suocere), ho scoperto che l’Artusi suggerisce (eresia!) di sbucciare le mele cotogne … questa caduta di stile da parte del “maestro” non mela sarei mai aspettata …
Insomma non credo che sia proprio quello che stavi cercando, ovvero abbiamo la ricetta di un secolo fa, probabilmente anche la foto della suocera ma mancano le mele quindi … cmq se t’interessa mi farai sapere! In bocca al lupo!
Bellissima idea! Proprio di recente ho rifatto la torta di mele secondo la ricetta originale di mia nonna!
Voila la torta di mele che mia suocera Gabriella,mangiava in quel di Bologna mentre frequentava l’università,la domenica a casa della figlia del famoso Ettore Muti.
Questa torta è di una semplicità incredibile,senza olio,e senza burro,ma BUONISSIMA e vista la bassissima dose di calorie si può mangiare tutti i giorni!
Ingrdienti: 1 kg. di mele renette
150gr. di farina
1 limone
100 gr. di zucchero
altri 100 gr. Per le mele
due uova intere ed un tuorlo
mezzo bicchiere di latte
un cucchiaino abbondante di lievito
Procedimento:
Pulire le mele e affettarle sottilmente spruzzarle di limone per non farle annerire,
preparare la pastellina con latte ,zucchero,uova e lievito,
Sistemare le mele nella teglia,precedentemente imburrata,cospargerle di zucchero e buccia di limone grattata
versare sopra la pastellina
spolverare con dello zucchero di canna a piacere
Infornare a forno caldo e cuocere per 40 minuti a 180 gradi.
Bon appetit:))
Ecco la “torta per il tea alle mele e cannella” della mamma di Dain, 32enne australiano a cui mia figlia ha dato lezioni di conversazione in italiano:
Torta:
180 g burro
1/2 cucchiaino da tea di cannella in polvere
2/3 cup di zucchero semolato di canna
3 uova
1 1/2 cup di farina per dolci
1/2 cucchiaino da tea di baking powder
1/3 cup di latte
Topping:
4 piccole mele verdi pelate, detorsolate e divise a metà, ogni metà incisa a fettine senza arrivare al fondo
1 cucchiaio zucchero di canna
1/4 di cucchiaino da tea di cannella in polvere
1/4 cup di marmellata di albicocche
Sbattere (meglio con fruste elettriche) il burro con zucchero e cannella fino a renderlo spumoso, unire le uova una alla volta sempre sbattendo, la farina setacciata con il baking powder e infine il latte. Sistemare in una teglia rotonda da 22 cm coperta con carta forno o imburrata, mettere sopra le mele e cospargerle con il miscuglio di zucchero e cannella. In forno già caldo a 160° per 50 min.
Intanto far intiepidire la marmellata di albicocche, spennellarla sopra la torta e rimetterla in forno per altri 10 minuti circa (controllare la cottura con uno stecchino di legno). Servire tiepida con panna densa leggermente montata.
Bacini australiani
cara Llucya73,
quando ho letto il tuo post mi sono commossa. Lo rileggo ora e mi commuovo. Hai trovato le parole giuste per descrivere LA NONNA! Anche la mia era una disincantata partigiana della nipote e lasciava credere che tutto si volgesse al meglio!
Se non ti spiace mi copio le tue parole… sono tanto belle che non ho neanche letto la ricetta!
;-)
Se ti può consolare, è una persona che ti accompagnerà tutta la (tua) vita!
Grazie
torta di mele di nonna luciana
ingredienti
1 kg di mele fuji
130 gr. di burro
2 uova
150 gr. di zucchero
150 gr. di farina
1 cucchiaino raso di lievito
latte q.b.
1 pizzico sale
1 pizzico cannella
marmellata di fragole q.b.
preparazione
lavorare le uova, 1 hg. di zucchero, la farina, 80 gr. di burro, il lievito, il sale, amalgamare bene il tutto poi aggiungere il latte per rendere molto morbido l’impasto.
mettere sul fondo di una tortiera apribile carta da forno, versarvi l’impasto, disporvi le mele sbucciate e affettate sottili, aggiungere tra uno strato e l’altro la cannella, versare sulle mele il burro rimasto dopo averlo fuso e lo zucchero restante.
mettere nel forno a 200° per circa un’ora, dopo averla cotta, cospargerla ancora calda di marmellata allungata con un pò d’acqua.
mangiare tiepida o fredda.
buon appetito.
@Mardou Fox (commento 208):
Grazie, davvero, per le tue parole e un bacio alla tua nonna, come se fosse la mia.
Goditela più che puoi: le nonne sono qualcosa di meraviglioso e, personalmente, sono grata di poter essere stata bambina, ragazza e infine donna insieme a lei (è mancata quando avevo 37 anni).
Un grazie (e uno scusa) a Sigrid per aver usato il suo spazio per un commento privato.
Grazie ancora per la precisazione, Roberta. Ti farò sapere come è andata (dopo aver spazzolato la tarte normande aux pommes stile J. C. in un sol giorno, i miei sensi di colpa impongono un intervallo di almeno una settimana prima di preparare la prossima torta!!!).
E immaginavo che “Markus” non fosse il tuo pseudonimo! ;-)
Per Emilia Mad: lo sai che anche a me incuriosiva la 214 di Elena? (mi piace ‘sta cosa di chiamare le ricette per numero). Proverò anche quella ,magari col maiale.
Grazie ancora per la 221!
Buoni spadellamenti a tutte!
Cara Baba 223,
grazie mille per i complimenti!! Io ho un forno a gas enorme… un dispendio enorme di metano ed un misuratore di temperatura che va da 1 a 8 ma che si può girare anche olter per la fiamma continua… :-S
immagino che 180° ventilato per 35 min vada benissimo…
io ce la tengo anche 45 min a livello 5/6…
la tiro fuori quando i bordi laterali sono un po’ più scuri, così so che è cotto anche il fondo… il ripieno fa acqua e tiene morbido il fondo che però è un po’ più duro da cuocere…
Insomma vado ad occhio! ;-)
Fammi sapere com’è andata!
ciao
PS: il 222 è stato pubblicato da mio marito, non da me. A lui piace egli ricorda un po’ la mamma lontana.;-?
ciao Sigrid! come avevo promesso qualche centinaio di commenti più sopra, ecco la torta di mele della nonna del mio ragazzo (Kosice, Slovacchia). Trovi la ricetta al link qui sotto insieme ad alcune foto (la torta viene cotta su una teglia da forno grande e servita tagliata a cubetti, stile brownies)
http://menta-piperita.blogspot.com/2011/03/dalla-slovacchia-torta-di-mele-e.html
Un abbraccio! Alessia :)
mi pice la n°214. L’ho già provata: ottima!
ciao Sigrid!
questa è una tortina di mele semplice semplice… che della mia mamma presa da un ricettario anni 60/70.. regalato per il matrimonio …quelli con la copertina rossa con qualche anatra o pollo lucidissimo fotografato in copertina!
la ricordo con piacere perche è una dei primi dolci provati a pasticciare da piccola!
la chiamerò
la Fanta-torta di mela
300gr di farina 00
150gr zucchero
150 gr burro
3 uova
1 bustina di lievito
2-3 mele
zucchero circa 2 cucchiai per la copertura
burro fuso 1/2 bicchiere
montare le uova con zucchero, poi unire burro morbido,poi farina e lievito
imburrare una tortiera
versare l’impasto distribuire sopra le mele pezzetti, cospargere di zucchero (2 cucc.) irrorare di burro fuso e in forno 180° circa 45min
un profumo incredibile
adesso che sono allergica alle mele…ahimè…me la faccio con le pere;-)
baci a te e alla panciona
Roberta, anche io dico: una meraviglia!!!! Ho fatto proprio ieri la “Julia Child alle mele” suggerita da Sigrid(buonissimissima), ma sento che proverò prestissimo anche questa. Una domanda: 35 min a 180° ventilato pensi che vadano bene per la tua?
Grazie ancora per averla condivisa.
markus scrive: una meraviglia !!!!
Cara Sigrid,
questa torta non è solo la torta di una nonna o meglio della mia nonna, ma è un misto di tradizione di nonna di oggi (mia suocera)e di esperienza di mamma (io) con un po’ di ricordi d’infanzia dei fumetti di Topolino!
La torta l’ho battezzata “Torta di nonna papera” per il famoso aspetto delle torte fumanti dei fumetti ed è composta così:
Pasta frolla viennese della mamma (cioè io):
500 gr farina 00
350 gr burro
200 gr zucchero semolato
2 albumi
200 gr farina di mandorle o nocciole (se le tritate in casa, fatele fini)
1 pizzico di sale
1 grattuggiata di cannella
impastare farina e burro freddo tagliato a cubetti, aggiungere gli altri alimenti secchi e impastare il tutto velocemente con gli albumi. Foderare con circa metà dell’impasto una tortiera imburrata e infarinata (se l’avete un po’ bassa è meglio) e riporre in frigorifero – sia la tortiera sia il panetto con la metà di pasta.
Nel frattempo fate il ripieno “tradizionale” dello strudel della OMA (nonna) TINE: tagliate a cubetti un po’ grossi due mele e una pera (io uso le golden delicious e le kaiser – Oma Tine usa le Renette) e spruzzatele con un po’ di succo di limone.
Tostate su una padella antiaderente un po’ di pan grattato (2 cucchiai).
Aggiungete alle mele e pere tagliate il pan grattato tostato, due cucchiai rasi di nocciole tritate, 2 cucchiai di zucchero, una grattuggiata abbondante di cannella, un po’ di pinoli e un cucchiaio di marmellata (mele cotogne oppure pere pec-se possibile fatta in casa). Mescolate bene il tutto e versatelo nella tortiera foderata con la pasta frolla. Tirate l’ altra metà di pasta frolla al mattarello e coprite bene il ripieno con questo secondo strato. Fate 3 o 4 fori con la forchetta sulla superficie. Decorate a piacere con la pasta frolla rimasta. Io copro i bordi imburrati (tortiera bassa) e faccio dei fiocchetti kitsch e un po’ naif (non ho gli stampini e risultano molto “casalinghi” con la pasta tirata al mattarello).
Mangiate ancora tiepida è l’ideale!!
Ciao Robbi
Ciao splendore di donna :)
Innanzi tutto un abbraccio da qui, a te e famiglia!!!
Ti posto una ricetta contadina, originaria della campagna vicentina. È un dolce che preparava la mia nonna Sergia, che purtroppo non c’è più… Figlia di una levatrice, aveva un’intelligenza spaziale ed era davvero una persona buona. Di quelle con la maiuscola.
La torta si chiama Macafame, e veniva preparata con quello che si trovava in casa… La mia versione preferita è quella che ti posto, ma inserisco anche possibili varianti :) Si tratta di un dolce ‘povero’, ma incredibilmente buono.
Non è stato facile recuperare la ricetta, perchè lei usava le famose dosi “a occhio”, ma alla fine ce l’ho fatta!
MACAFAME della mitica nonna Sergia (origine: Vicenza)
250 grammi di pane raffermo – preferibilmente baguette o filoncini, o comunque un tipo che abbia sufficiente mollica
100 grammi di uva passa ammollata in acqua tiepida
30-40 ml di grappa bianca
50 grammi di zucchero di canna
20 grammi di farina gialla
1 uovo
Circa 750 ml di latte – provata anche con lo scremato e il latte di soia
4 mele renette a pezzetti
Aroma vaniglia
Ammollare il pane nel latte, dopo averlo spezzettato. Aggiungere tutti gli ingredienti e incorporarli bene.
Cucinare la torta in una pirofila rivestita di carta da forno, sistemando l’impasto in modo che abbia uno spessore di circa 3-4 centimetri. Mettere in forno per un’ora a 180 gradi. Verso metà cottura, spolverare di zucchero di canna.
Servire tiepida con gelato alla vaniglia o fredda con zucchero a velo.
A piacere, si puó aggiungere frutta secca, gocce di cioccolato, fichi, prugne, cacao in polvere… Ma io adoro la versione classica :)
nicole :)))
ma il nostro giu ha la bolla papale
ciao Giu ‘ciottoni
@Giu 196
Perchè hai scritto un poema senza mandare la ricetta?
Dalle mie parti c’è un detto che dice: tanto fumo poco arrosto!
Se volevi fare un esercizio di scrittuta ci sono altri posti e modi per farlo !!!!!
Forse hai la curiosità di vedere le ricette altrui
ma non la generosita’ di condividere la tua?
Cara Sigrid, ecco la mia torta MelaInvento, in omaggio alla mia gatta che si chiama Mela e .. perché cambia di volta in volta! A dispetto delle regole della pasticceria :) e viene buonissima ogni volta!
E’ senza latte, senza lievito e senza fumento (perché sono intollerante a tutti e tre… per cui va bene proprio per tutti!
Allora:…
uff, non ho qui il ricettario! :( Te la mando asap!
Comunque, fosse per me, torte di mele di Amsterdam tutta la vita! Io così buone non ne ho mai mangiate.. e con quel profluvio di mandorle e noci e nocciole e pistacchi su, poi! Una vera bontà!
Una carezza sulla pancia! :*
Mi piacerebbe condividere con voi anche questa ricetta americana della mia carissima amica Mary Ann
Apple Pie
Pasta:
2cup farina
1\2 cucchiaino sale
3 cucchiai zucchero
1\3 cup burro
1\3 cup margarina
1\3 cup acqua gelida
Mescolare tutti gli ingredienti facendo attenzione di tagliare burro e margarina in pezzi piccoli.
Avvolgerla in carta forno e metterla in frigo per 1 ora.
Ripieno( filling)
6-8 mele renette
1\2 zucchero
1\4 cucciaino di noce moscata o cannella
1 pizzico sale
1\2 cucchiaio burro
2 cucchiai succo limone
buccia grattuggiata di 1\2 limone bio
stendere la pasta, ricavarne due dischi, con il primo foderare una tortiera imburrata e infarinata, poi disporre gli spicchi di mela in modo concentrico fino ad esaurimento.(ogni mela si divide in 8 spicchi)
Mescolare zucchero, noce moscata,sale, succo di limone,buccia grattuggiata espargerla sulle mele, il burro a pezzetti sopra le mele.
Inumidire il bordo del disco inferiore, coprirlo con quello superiore e chiudere .
Forate con una forchetta.
In forno caldo 180° per40 min
Si puo’ servire con crema o panna acida
questa è la torta di mele di mia suocera la ” nonna Bianca” dal carattere dolce e cuoca raffinata
Torta di mele renette
pasta frolla: 250 g farina
2 tuorli
150 g burro
60g zucchero
scorza grattugiata di un limone bio
ripieno
1kg mele renette
50g burro
1 bicchiere vino bianco
1 cucchiaio di grand marnier
Sbucciare le mele, tagliarle a fette ,cuocerle con i 50g di burro, a meta’ cottura aggiungere
un bicchiere di vino bianco .
Il tutto deve diventare una pappetta, tolta dal fuoco si aggiunge il liquore.
Con la pasta frolla fare due dischi sottili, uno per la base della tortiera, lasciando i bordi alti, poi ricoprire con il composto, di nuovo con il secondo disco di pasta frolla , sigillare .
in forno caldo 180° per 40 min
PUREA DI MELE (ottima per accompagnare le carni)
Questo non è un dolce, ma è buonissimo e molto semplice. Va bene lo stesso?
INGREDIENTI
* mele della qualità che preferite, io ho provato con diverse qualità (fuji e golden in particolare) ed è sempre venuto molto buono
* rosmarino
* un gambo di sedano tagliato in pezzi da 5 cm circa l’uno
*sale
*olio
PROCEDIMENTO
Mettere le mele sbucciate e fagliate a pezzi grossi in una pentola con un olio, sale, il gambo di sedano tagliato e rosmarino (suggerisco un rametto di rosmarino così alla fine se volete si può togliere dalla purea).
Aggiungere dell’acqua così che le mele non brucino e far andare a fuoco dolce fino a che non si disfano.
Il tutto deve cuocere fino a quando le mele non diventano una purea.
Si può mettere del prezzemolo e del rosmarino per aromatizzare, a piacimento!
Questa purea sta benissimo con le carni.
Ovviamente si può fare anche con le pere! e per chi ha fantasia anche con altra frutta :-) io vorrei provare con i kiwi non maturi..
Che meraviglia tutte queste ricette con le mele!Questa iniziativa ci piace sempre di più!
grazie a mario per la ricetta ma sopratutto per la cornice nostalgica e toccante in cui l’ha collocata
Adoro tutti i dolci con le mele!!! Questo è un dolce invernale che fa sempre la mia mamma…l’ha imparato da una sua amica cheha vissuto tanto anche in India. E’ una sorta di crumble,
Mele al forno di Elisabetta da Novara
6/8 mele renette
6 cucchiai di zucchero di canna
2/3 cucchiai di uva sultanina
4 cucchiai di farina
burro q.b.
cannella q.b.
panna liquida
1 contenitore per sformati (non troppo largo, ma con bordi alti)
(Sbucciare)Togliere il torsolo e tagliare le mele a fette rotonde non troppo sottili.
Preparare un composto a briciole con il burro, la farina, lo zucchero di canna e la cannella.
Imburarre lo stampo ed alternare gli strati (4-5) iniziando con le mele, poi spolverizzando con il composto e l’uvetta.
Infornare a 180°C-200°C per una mezz’oretta, finchè lo strato superiore non risulta brunito.
Servire caldo, ma non ustionante, accompagnato con la panna liquida.
@Nicoletta post 194 sì una bustina di lievito
@valentina
Beh tu ricordatene fra qualche mese: se Sigrid la pubblica, allora sara’ “patrimonio dell’umanitá”.
Se non la pubblica, te la mando via mail :DDDDD
@llucya73: anch’io leggo da anni ma commento (sporadicamente) da pochissimo e men che mai i commenti lasciati da altri, il tuo parlare della tua nonna Anna mi ha davvero commosso perché anch’io ho una nonna collana di perle che assiste alla mia vita con disincantata partigianeria (come lo hai detto bene, è proprio così). Tieni duro che prima o poi il dolore si addolcisce fino a diventare malinconia e cullati con i ricordi che ti legano a lei. Un bacio
@fata sbadata: non volevo scrivere più nulla riguardo a quanto già detto, ma mi sento di dover fare una precisazione. Rileggiti quello che ho scritto, perchè non mi sembra affatto di essere stata ipocrita, se mai tutto il contrario. E’ la prima volta che non mi trovo al 100% d’accordo con Sigrid, in occasioni precedenti come te davo addosso a chi criticava (in maniera antipatica) i post. Io non penso di essermi espressa in maniera antipatica, cattiva o ipocrita. Ho solo scritto quel che pensavo molto tranquillamente, concludendo che sarò la prima a comprare il libro se mai dovesse uscire. Se pensi che questo sia in qualche modo ipocrita o offensivo, mi spiace.
Non riapro la polemica, volevo solo rispondere a te, perchè dal momento che non faccio che dire quanto sono grata al cavoletto per avermi insegnato ad amare la cucina ( e non mi stancherò mai di ripeterlo!:), non credo che tu mi possa rimproverare nulla, se non di avere espresso civilmente un’opinione.
chiedo scusa a Sigrid per aver risposto, ma mi spiace che si pensi che non stimi questo blog e la proprietaria, perchè non è assolutamente vero!!!
Smoutebollen (l’equivalente fiammingo degli oliebollen), hmmmm che bontà ! A Siena mi ricordo che verso carnevale c’era una bancarella che faceva delle fritelle molto simili.
La mia non è una ricetta di torta, ma di un dolce che ad Anversa si mangia il giorno detto “lunedì perso”, ossia, il primo lunedì dopo l’epifania. Non è del tutto chiaro l’origine http://ingridandtom.blogspot.com/2008/01/lost-monday.html), ma sta di fatto che quel giorno si usa mangiare “worstenbrood” (pasta sfoglia con salsiccia) e “appelbollen” (letteralmente palle di mela). Mi ricordo che in ufficio, c’era sempre uno dei capi che andava a comprarli per tutti e anche nei pub te li offrono quel giorno.
Per gli appelbollen:
Ingredienti:
pasta sfoglia (sì, quella confezionata. io quella in casa mica la so fare)
mele
zucchero
cannella
zucchero a velo
Preparazione:
1. sbucciare la mela (dipende dai gusti, c’è anche chi se lo mangia con la buccia) e togliere il cuore della mela con l’apposito aggeggio (non avrei proprio idea come si chiama in Italiano)
2. poggiare la mela su un pezzo di pasta sfoglia abbastanza grande da poterla avvolgere tutta
3. riempire il cuore della mela con un misto di zucchero e cannella
4. chiudere la pasta sfoglia attorno alla mela in modo di formare un pacchetto, rigirare il pacchetto e poggiarlo su una teglia da forno (il lato chiuso sotto, il lato “liscio” sopra)
5. cuocere in forno preriscaldato per 20 minuti circa a 225°
6. servire tiepido cosparso di zucchero a velo
Già che ci sono, vi do anche la ricetta del “worstenbrood” che faccio abbastanza spesso anche in versione miniature come rustici quando vengono gli amici:
Ingredienti
2 rotoli di pasta sfoglia quadrata
300g di salsiccia luganega
2 uova
2 bicchieri di latte
1 fetta di pane
sale, pepe e noce moscato
Preparazione:
1. togliere la crosta dalla fetta di pane e metterla a bagno nel latte
2. togliere la buccia della luganega
3. mescolare la polpa della luganega con la fetta di pane, un tuorlo d’uovo e le spezie (sale e pepe tendenzialmente poco, perché la luganega dovrebbe già essere speziata)
4. fare dei rotoli di carne e poggiarle su delle strisce di pasta sfoglia, coprire con delle strisce di pasta sfoglia dalle stesse dimensioni e chiudere i pacchetti con dell’acqua
5. tagliare i pacchetti dalla dimensione a piacere, spennellare del tuorlo d’uovo e infornare per circa 15/20 minuti nel forno a 200°
@Imre: appelmoes, noi lo mangiavamo da piccoli con il pollo arrosto o con il beuling (un equivalente belga del sanguinaccio)… buono !
le spruitjes li mangiamo saltati in padella con i cubetti di pancetta. come per il loro fratellino l’endivia belga, il trucco per renderli meno amari c’è: alla base, c’è la parte dura. se togliete quella con un coltello (esce fuori tipo un conetto), vedrete che sarà molto meno amara ! L’endivia poi si fa anche stufata in padella caramellizzata con lo zucchero… buono ! da mangiare con il faggiano o altra selvaggina.
Intanto un grande grazie a chi è andato avanti con le ricette, non ce la faccio proprio a rispondere qui e ora a ognuno (- 15 giorni, ahum.. :-) ma mi fa immensamente piacere che ci siate e che abbiate voglia di fare qualcosa insieme. Appena potrò inizierò a spulciare i testi e a … provare torte!! Intanto, non vi fermare, il profumino di tutte queste mele al forno è delizioso :-)
@llucya73: i sapori non sono gli stessi, e nemmeno il profumo, però capisco benissimo la mancanza e il modo in cui tanti tuoi ricordi ti riportano alla tua nonna. Ti ringrazio di cuore per aver voluto condividere questa ricetta, e ti auguro, anzi ne sono certa, di riuscire, con il tempo, certo, a fare tuoi alcuni dei gesti e sapori e profumi legati a tua nonna. Quando uno ci riesce è una bellisisma cosa, e sono convinta che anche cucinare a volte è un modo per farsi che le persone importanti rimangano con noi, è un modo per portarli dentro, per farli vivere ancora. Almeno così credo :-) Un abbraccio.
Cara Sigrid, da sempre ti leggo ma non ti commento.
Eppure stavolta urge farlo. Ho perso la mia amatissima nonna 4 mesi fa e fa male come fosse ieri. Mia nonna era dolci buonissimi e profumo di Hermes, primi golosi e collana di perle. Consolava i miei giorni grigi con abbracci e the con biscottini greci, assisteva alla mia vita con disincantata partigianeria.
Ora mi manca lei e tutto quello che se n’è andato con lei: le sue crostate con marmellata di arance amare (la faceva lei) erano il sapore della mia infanzia. I suoi abbracci erano certezze.
La mia nonna era una splendida donna, bellissima ma non frivola, semmai un poco vanitosa, truccata anche mentre tirava la sfoglia. Se n’è andata durante un sonnellino, lei tanto malata, credendo che la guarigione fosse in fondo alla strada, o forse lasciandolo credere a me.
La sua torta di renette, amaretti e rum era morbida, avvolgente e sapeva di luce accesa in una casa sempre aperta.
ECCOLA: TORTA DI MELE DI NONNA ANNA
1 kg di renette
1 uovo
150 g di zucchero
150 g di farina
1 bustina lievito per dolci vaniglinato
1 bicchiere abbonante di rum bianco
un pizzico di sale
aroma di vaniglia
una dozzina di amaretti secchi
poco zucchero di canna
Con le fruste, montate benissimo l’uovo intero con lo zucchero. Aggiungete a poco a poco la farina e infine il lievito, poi il rum fino a ottenere un composto non troppo denso. Sbucciare le mele e tagliarle anche irregolarmente. Unirle al composto e mescolare dolcemente, unire poi gli amaretti sbriciolati grossolanamente e versare il tutto in una tortiera, dopo averla imburrata e infarinata.
Spolverizzare il sopra della torta con lo zucchero di canna.
Cuocere in forno statico (già caldo) a 180°C per circa 35/40 minuti. Resta umida e buonissima.
Un bacio alla mia nonna.
Cara Sigrid (e tutti), indipendentemente da cosa deciderai di farme di tutte queste ricette, annumcio che inizio a sperimentarle tutte queste ricette….sono troppo intriganti ,cretive,golose,non so che altro dire!
Cara Sigrid,
Da un po’ che seguo questo tuo blog pero non avevo mai lasciato nessun commento. Questo post mi ha commosso al punto di superarmi. Sono Belga e vivo a Firenze da 4 anni. I miei ricordi della torta di mela della domenica sono proprio come l’hai scritto, incredibile ! Quindi ecco il link per la ricetta della mia nonna : http://florenceafirenze.blogspot.com/2011/03/le-cake-aux-pommes-de-mon-enfance.html
Ho chiesto la ricetta alla mia madrina poiché mia nonna è deceduta 2 anni fà. E l’ho provato prima di mandarti questo commento ;-) ! Veramente buona !!
Allora, in attesa di vedere se mia figlia recupera ricette internazionali, ti passo addirittura tre ricette (non so scegliere! ci penserai tu…).
La prima è della nonna paterna che io non ho conosciuto (nata nel 1899), è presa dal libro di ricette di Petronilla (famoso negli anni 2a guerra) e che purtroppo è andato perso: torta di frutta in pastafrolla
Si fanno cuocere 3 grosse mele 1 pera e 6 prugne secche tutto tagliato a cubetti, deve risultare piuttosto asciutto.
Per la torta:
300 g farina
150 burro
100 zucchero
3 tuorli di uova sode (meglio passarle al setaccio)
Lavorare come per una pastafrolla, far riposare 30 minuti al fresco, stendere 3/4 nella tortiera rotonda e cuocere “in bianco” per 15-20 min, quindi riempirla con la frutta e con il resto della pasta preparare strisce e farne una griglia. Finire di cuocere al forno non troppo caldo.
La seconda è la torta di mia suocera (1913):
300 g farina
120 g burro
120 g zucchero + 2 cucchiai
2 uova grosse o 3 piccole
2 bicchierini di rum o di grappa
1 bustina di lievito
4 grosse mele golden
Tagliare le mele a fettine sottili, bagnarle con il liquore e unire lo zucchero, mescolare e lasciare macerare mentre si prepara la torta. Sbattere le uova, unire la farina e il burro liquefatto e freddo alternandoli, il lievito e le mele con il loro sughetto di zucchero e liquore. Versare in una teglia abbastanza alta, spolverare con i due cucchiai di zucchero (a volte lei teneva da parta mezza mela tagliata a fette regolari per la decorazione sopra la torta). In forno a 190°C per circa un’ora.
La terza è la “torta povera” di mia madre (1926), non ci sono dosi perchè la faceva quando aveva del pane secco avanzato e le mele bruttine ma saporite del giardino.
Bagnare del pane con latte quanto basta per ottenere un composto cremoso (se il pane è molto secco è meglio scaldare il latte e lasciarlo in ammollo per qualche ora). Unire dello zucchero a piacere, buccia di limone grattugiata e mele a cubetti. Se ci sono anche a disposizione, unire qualche pezzetto di noce. Cuocere in forno 180-190°C abbastanza a lungo (si formerà una crosticina dorata sui bordi).
Scusa la lunghezza, e tanti auguri per la bellissima esperienza che stai vivendo. Tina
troppe chiacchiere inutili e futili…meglio
scrivere ricette!!!!!!
Scusa Sigrid se ritiro fuori l’argomento, ma non resisto, questi personaggi ipocriti a me fanno saltare i nervi…
Cara Missparker e quanti altri si stanno mettendo a difendere noi poveri, ignari, lettori di blog, alla merce di terribili sfruttamenti da parte di pubblicatori folli di libri…
“Ma che è? ”
credete che le persone non sappiano “difendersi “da sole?
Il post è molto chiaro, non mi pare ci siano inganni nascosti,dice chiaramente lo scopo!
Chi vuole posta le ricette, chi non vuole se le tiene per sè!
quindi non è il caso di gridare al lupo al lupo!
e poi, dopo quello che avete detto, mi sorge spontanea una domanda…
che ci facevate qui nel blog del Cavoletto?
scopiazzavate ricette per cucinarvi qualcosa di buono a casa?
eh no, eh? niente più internet per voi, correte subito ad acquistare ricettari, pagando i diritti d’autore!
ma pensa te, sempre la stessa storia: predicare bene, razzolare male!
Ciao, ho trovato la ricetta della torta di mele che mi aveva dato..una ventina di anna fa, la nonna di un mio amico. E’ una torta molto semplice, immagino che di simili ne avrai già a bizzeffe, ma comunque te la scrivo lo stesso:
Torta di mele della nonna di Enrico:
Ingredienti:
2 etti di farina
un etto di burro morbido a pezzi
la buccia di un limone grattugiata
2 etti di zucchero
1 bustina di lievito
1 uovo
un po’ di latte
mezzo chilo di mele tagliate a pezzi
Girare il burro con lo zucchero, poi mettere il limone, l’uovo, la farina il lievito e le mele. Se l’impasto è troppo duro mettere un po’ di latte.
Cuocere la torta in forno per mezz’ora circa.
Fine della torta! Ciao!
Cinzia
@Giu
a me dopo tutto il racconto è venuta una curiosità…
Ma la dai solo a Sigrid questa ricetta?
Restiamo in attesa.
@Sigrid
E’ bello vedere quanti masochisti ti leggano tutti i giorni. Ti odiano, ti detestano, non sopportano il tuo approfittare di noi anime candide, eppero’ poi ti leggono… ti rileggono… e commentano anche. :)))))
Ed e’ altrettanto bello scoprire che tutto il mondo e’ paese, e che quello che vale per i blog ungheresi, e’ vero anche per quelli italiani, e anche russi e svedesi. Gia’, perche’ a questo genere di esseri, su internet, gli si e’ trovato pure un nome adeguato: Troll.
http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)
Per quanto mi riguarda… le mie nonne non facevano mai torte di mele. Nessuna.
Oddio, una faceva delle sfogliatelle alla crema da urlo, ma credo siano per un altro libro, quelle…
Cosi’, di storia strappalacrime ho solo la mia. Venti anni fa entrai in un piccolo forno di fronte all’ufficio delle poste, per comprare un po’ di pane al volo. “Lei” era li’, adagiata su una guantiera di cartone dorato. Non ci eravamo mai visti prima, ma fu amore, subito. Chiesi d’incartarmela, la portai a casa, e furono colazioni e merende piene di sollucchero.
Poi, come tutte le cose belle, anche “Lei” fini’.
Tornai dalla signora, e feci un errore abbastanza banale: le chiesi la ricetta. Mi guardo’ tra l’inorridito e lo scontroso. “Beh noi le ricette non le diamo mai ai clienti”. Ah beh… allora…
Il trauma fu enorme, decisi di non andare piu’ in quel luogo di perdizione chiamato Forno.
Ma il destino si sa… conobbi un ragazzo, che per alcuni mesi frequento’ il nostro giro di depravati, e scoprii che era il figlio della fornaia! Apriti cielo. Con molta naturalezza gli chiesi la ricetta della torta di mele, e ridendo mi rispose: “90 uova, 7 kg di farina…” Dannazione! Quello ne faceva 20 alla volta di torte!!! Pero’ dopo esserci sbellicati, mi spiego alcuni tricchi, che dovevano fare la differenza anche nella ricetta per “single”, e decisi di tentare.
Ci ho lavorato 2 anni, e fatto torte di mele quasi tutte le settimane. Mia madre, santa donna, arrivo’ a scrivere una supplica papale affinche’ cominciassi un nuovo percorso vocativo. Ma non ci fu’ nulla da fare. La ricetta definitiva comunque arrivo’, e mi fermai a meditare sulla cima del monte.
Finche’ un bel giorno non decisi di mettere su famiglia, di abbandonare casa e Paese, e venire a vivere in Ungheria, dove il cielo e’ sempre azzurro, e tutti sono felici.
Col tempo ovviamente arrivo’ il momento di fare la prima torta di mele, e lo sconforto fu enorme: non veniva! 1-2-3 tentativi, niente…
Arrivai alla conclusione che la ricetta non era adatta agli ingredienti locali, e ricominciai a studiarla. Ci volle ovviamente meno tempo. Si tratto’ di trovare la farina giusta, le uova veramente fresche, ridurre e aumentare questo o quello. Ed ecco che alla fine ci sono arrivato nuovamente, e questa torta di mele ora si puo’ fare quasi ad occhi chiusi, perche’ viene bene sempre. Ho provato la ricetta anche in Italia, e all’inverso pare che funzioni altrettanto bene. Misteri della chimica…
Oggi Davide ci fa colazione, mentre Matteo se la beve tramite la mamma. Magari un giorno la vorranno fare loro (anche se Davide gia’ mi aiuta), e magari un giorno la faranno ai propri figli, o la faro’ io a loro. Chissa’…
La mia torta di mele quindi non ha un background aristocratico o plurigenerazionale, ed e’ pur sempre solo una torta di mele. Ma insomma: e’ mia! :))))
E te la do GRATIIIIIS :DDDDD
baci sfusi
Giu
Ecco qui la ricetta:
TORTA DI MELE E CANNELLA di Nonna Heidi
Ingredienti:
per l’impasto
250g di farina
150g di burro
1 bustina di vanillina
1 cucchiaino di lievito in polvere
100g di zucchero
1 uovo
per il ripieno
2-3 mele un po’ acidule
1 cucchiaino di cannella
1 bustina di vanillina
Unire tra loro tutti gli ingredienti secchi tranne il lievito, aggiungere poi il burro ammorbidito a pezzettini, l’uovo e il lievito. Impastare tutto a mano fino ad ottenere una pasta soda e compatta. Metterla a riposare in frigo per mezzora.
Preriscaldare il forno a 190°C. Sbucciare le mele e tagliarle in spicchi grandi (1/8 di mela). Tirare fuori l’impasto dal frigo e dividerlo in due (una parte un po’ più grande dell’altra). Stendere la parte più grande dell’impasto su una teglia a cerniera,(io ne uso una da 22cm), imburrata e ricoperta di carta forno, e distribuire concentricamente gli spicchi di mela, spolverarli con la vanillina e la cannella e coprire con l’altra metà dell’impasto (che deve essere stata stesa, ma non troppo sottile, l’altezza giusta è mezzo centimetro). Infornare per 30-40 minuti, finché il dolce non prende un bel colore dorato (la ricetta originale diceva un’ora, ma nel mio forno dopo un’ora diventa un carboncino!).
(spero non manchi niente.. non l’avevo mai tradotta! :-))
per stefano:
la tua ricetta e’ molto invitante, non dici pero’ la quantita’ di lievito , e’ forse una bustina ?
Ciao Sigrid, questa è la ricetta della torta di mele che fa mia mamma (71 anni).
A lei era stata data da una signora di Bolzano sposata con un signore napoletano che adesso dovrebbe avere all’incirca 80 anni.
250 gr di Farina
250 gr di Zucchero
250 gr di Burro
4 uova
4 mele renette
2 cucchiai di mandorle tritate
scorza di limone
2 cucchiai di Brandy
cannella
sale
lievito
vanilina
Mettere le mele tagliate a pezzetti a macerare nel Brandy.
Lavorare burro, zucchero, rossi d’uovo, farina, mandorle, cannella, sale, lievito e vanilina.
Aggiungere le mele macerate ed eventualmente il brandy avanzato.
Montare a neve gli albumi.
Aggiungerli.
Cuocere in forno a 180° per 45 minuti
SALSA DI MELE COME MARMELLATA, PER UNA CROSTATA O PER ACCOMPAGNARE I FORMAGGI
Ciao Sigrid, metto l’inizio del cognome perchè vedo he ci sono già diverse “Elena”.
Ti propongo una SALSA DI MELE secondo la ricetta di mia mamma Emilia, che va bene sia per una crostata, che semplicemente come marmellata, che per accompagnare i formaggi (quest’ultima versione è la mia preferita!)
INGREDIENTI
– 1 kg di mele renette già sbucciate e tagliate in pezzi
– 250 g di zucchero
– buccia di due limoni tritata
– uvetta
– pinoli, metà interi e metà tritati
– cannella in polvere
LA RICETTA
Mettere le mele sbucciate e tagliate a pezzi grossi in una pentola, e aggiungere lo zucchero.
Far andare il tutto a fuoco relativamente basso mescolando spesso (non di continuo, solo per non far attaccare).
Non aggiungere acqua, la buttano fuori le mele stesse.
Il composto deve diventare morbido e disfarsi, ammorbidendosi. Ovviamente il tempo dipende da come sono le mele, comunque il tutto deve andare per circa 20 minuti.
Un po’ prima che la salsa sia pronta, aggiungere:
le uvette, i pinoli per metà interi e per metà grattuggiati, la buccia grattuggiata di due limoni e la cannella.
La quantità di uvette e pinoli è soggettiva, dipende dai gusti!
Una volta che il composto è ben addensato, metterlo in barattoli sterilizzati, chiudere e capovolgere, avvolgendo in una coperta così che la salsa nei barattoli si raffreddi molto lentamente.
E’ ottima come marmellata semplice, sul pane, oppure per farcire una crostata, oppure (cosa che suggerisco assolutamente!) per accompagnare formaggi ben saporiti. Il che la rende anche molto conviviale :-)
CHARLOTTE DI MELE.
La charlotte è per antica tradizione piacentina il dolce del giorno dei Santi e veniva confezionato in un vecchio stampo di rame (tipo alsaziano, quello da budino per intenderci senza buco in mezzo; il nostro è della fine dell’ottocento) dalla mia nonna paterna e cotto nel forno a legna.
INGREDIENTI:
700 gr farina bianca
200 gr farina gialla da polenta
350 gr burro
350 gr zucchero
4 tuorli
un pizzizo di sale
scorza di 1 limone grattuggiata
marsala q.b.
4 grosse mele cotogne
4 grosse mele renette
3 pere lauro
250 gr di prugne secche snocciolate
3 hg di datteri grossi snocciolati
200 gr amaretti
15 ciliegie sotto spirito + 2 cucchiai del loro liquido
1 sacchetto aromatico con qualche chiodo di garofano e un po’ di cannella
1 bicchiere di vino bianco (Tio Pepe)
PROCEDIMENTO:
Sbucciare le mele e le pere e pulirle del torsolo, tagliarle a fette e cuocerle col vino bianco, i chiodi e la cannella, 2 cucchiai di zucchero e il liquido delle ciliegie. Togliere dal fuoco a metà cottura e aggiungere datteri, prugne e ciliegie sotto spirito. Raffreddare, eliminare il sacchetto aromatico (chiodi e cannella) e il liquido di cottura. Disporre le farine sulla spianatoia, unire il burro il restante zucchero, il pizzico di sale, la scorza del limone e i tuorli. Lavorare la pasta aggiungendo il marsala q.b. per rendere la pasta omogenea. Imburrare lo stampo di rame e spolverarlo di farina gialla eliminando l’eccesso. Foderare l’interno dello stampo con la pasta avendo l’accortezza di conservarne 1 parte per la copertura. Aggiungere la frutta, ben stipata, alternandola a strati di amaretti, ricoprire con la pasta che si è conservata a parte, facendola aderire bene ai bordi. Cuocere per 3 ore circa a 180° lasciando raffreddare in forno. Capovolgere sul piatto di portata.
Mia nonna era di Palermo e le uniche mele che le ho mai visto preparare erano quelle di pasta reale (frutta martorana ndr). Ma sono nata e cresciuta a Lussemburgo, e magari chiedendo in giro…
perfetto, ti mando direttamente a roma zia sisina che confeziona la sua apple pie da circa 70 anni!
Molti anni fa andai in Cornovaglia ospite della mia pen’s friend Rose (sigh! molti anni fa!!!)
La sua mamma ci preparava una torta di mele per la colazione il cui profumo, mentre cuoceva, inondava la casa. Tornai da quel viaggio con il libro di cucina “Traditional West Country Cookery” dove era riportata la ricetta della torta che in seguito realizzai diverse volte. Cara Sigrid tu mi hai dato l’occasione di riaprire quel libro dalle pagine ormai ingiallite e proporre la torta ai miei figli che hanno apprezzato (anche loro come me adorano qualsiasi dolce che contenga mele).Ora ti lascio la ricetta tradotta in italiano. Nella versione attuale ho sostituito i chiodi di garofano con la cannella.
DEVON APPLE CAKE
450 gr.di mele sbucciate e tagliate a fette
2 cucchiai da tavola di acqua o sidro(meglio il
sidro)
2 chiodi di garofano o una spolverata di cannella
succo di 1 limone
120 gr di zucchero di canna
2 uova
75 gr. di burro sciolto
3 cucchiai di uvetta
50 gr. di farina
2 cucchiaini da caffè di lievito in polvere
120 gr di pane bianco fresco grattuggiato
sugar for garnish
Cuocere le mele con il sidro, lo zucchero, il succo di limone e gli aromi. Togliere il succo rilasciato, ridurre in purea e lasciare raffreddare. Sbattere i rossi d’uovo con il burro e le mele. Montare a neve gli albumi e unirli al composto di mele. Aggiungere la farina, il lievito, il pane grattuggiato e l’uvetta. Ungere e infarinare una teglia da 20/22 cm. Cuocere a 180° sino a quando la superficie risulta ben dorata e si rompe (circa 45 min.)Una volta fredda spolverare con zucchero semolato vanigliato.
Auguri Sigrid per ciò che di Meraviglioso sta accadendo nella tua vita!
e non ce la posso fare neanche stavolta mi sa. che in famiglia i dolci e le torte erano quelli e basta, ma la torta di mele è nata con me. provando e riprovando e cambiando farine e proporzioni. torte di mele tutti i giorni ma torte di casa mia.
in ogni caso, per parentidudine ogni ricetta con le mele è benvenuta. e benmangiata
Riesci sempre a sorprendermi,complimenti per la creatività!
Credo che questa ricetta sia interessante per il tuo progetto:
http://ricettediordinariafollia.blogspot.com/2011/03/omonimia-perfetta.html
A presto!
Con il pretesto di questa ricerca di ricette si rispolverano certe amicizie ,quelle di amiche care che causa tempo si vede solo una volta all’anno,ecco allora che scatta la telefonata ed una chiacchiera fatta di ricordi.
Questa ricetta arriva direttamente dalla mia amica Lillo la cui mamma è boliviana e il suo papà un grande archeologo italiano. La sua mamma fa questa torta anche con una variante,al posto del cocco ci mette l’avocado leggermente caramellato prima. Io trovo tutte e due le varianti deliziose. L’aspetto finale della superficie della torta sono dei triangolini color marroncino e in qualche zona piu’ bruciacchiati che emergono da un soffice mare.
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TORTA DI MELE E COCCO
Ingredienti:
– la polpa di una noce di cocco a pezzetti (alternativa la polpa a pezzetti di 2 avocado maturi)
– 4 mele
– 100 gr di zucchero
– 2 albumi
– 5 cucchiai di vino rosso
– il succo di mezzo limone
– 5 cucchiai di miele
Tagliare a pezzetti le mele e metterle con il succo del limone e meta’ zucchero a cuocere conun paio di tazze di acqua per una decina di minuti.
A cottura ultimata ,lasciare raffreddare e aggiungere la polpa del cocco a pezzetti,il vino e il miele mescolando bene il tutto. Montare a neve gli albumi con lo zucchero rimasto. Mettere le mele in una teglia da forno imburrata ed infarinata, coprire il composto con gli albumi e infornare per 20 minuti a 180°
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ritornero’ con le ricette della amica argentina.
anch’io ho una torta di mele trovata tra le ricette di mia mamma mentre stavo cercando qualcos’altro, ovvio no? Il bello delle ricette di mia mamma è la mancamza del procedimento.
Torta di mele
3 uova
400 gr farina
300 gr zucchero
70 gr burro
50 gr cioccolato fondente
1 lievito per torte
1,5 kg di mele gloden
cannella un cucchiaino
1 limone
Accendere il formo a 180°
Tagliare le mele a quadretti e irrorarle con il succo di limone e la cannella, tagliare anche il cioccolato a quadretti.
Montare le uova con lo zucchero, agguingere il burro sciolto, la farina, il lievito e il cioccolato, da ultimo le mele, informare in una latta per le lasagne con carta da forno e cuocere per un’ora fino a quando la superficie è dorata. Buona
@Andrea e Daniela: giusto per dare anche io il mio contributo in qualche modo, Laurel Evans nel suo libro spiega una ricetta alternativa alla panna acida, un po’ un metodo per farla home made (evviva gli americani! :)
Vi lascio il link al suo blog, magari c’è scritta anche lì… http://www.unamericanaincucina.com
:)
Ciao ciao
Per Andrea( comment 176):mi dispiace se non riesci a trovare la panna acida, a Roma si trova facilmente( ce l’hanno anche alcuni discount).Comunque, per trovare la panna acida anche vicino casa dovete richiederla piu’ volte,cosi vista la domanda ne ordinano un po’.Ormai non e’ un ingrediente cosi strano,bisogna soltanto farla arrivare anche in provincia.
che super idea Sigrid!
sto RICERCANDO tra i meandri della memoria familiare…chissà che qualcosa di carino da mandarti non salti fuori! tanto abbiamo tempo!
quanta gente che non ha niente di meglio di fare che stare a pensare male (vedendo altarini dove non ci sono!) delle idee altrui…che sia INVIDIA!??!
non ti curar di loro… noi ti adoriamo sempre!!!
un bacio
nb: ad ottobre mi sono regalata “regali golosi” e ieri, due mie carissime amiche, mi hanno regalato “il libro del cavolo”: non vedevo l’ora di averlo! è bellissimo, ha delle foto che sarebbe da farci dei quadri!
Non ho nessuna ricetta da proporti, sembra incredibile ma ne mia madre ne le mie nonne amavano i dolci, tranne per il pan di spagna che io non mangiavo perche’ aveva un forte odore di uova, però se questo progetto andrà a buon fine sarò tra le prime persone che acquisteranno questo libro. Un bacino a Olive.
che bella idea – e che ginepraio che hai sollevato! Sigrid, sei la Lady Gaga del food blogging :)
Ora faccio un po’ di ricerche, di sicuro ho uno strudel di mele istriano che mia madre fa sempre, ma che credo fosse della zia della sua migliore amica, istriana (quindi tecnicamente non piu’ italiana, anche se la madrelingua di questa signora era l’italiano per quanto ne so). E’ un po’ diverso dai nostri, super dietetico (orroreeee!!!), ma davvero buonissimo, mo’ mi informo sui particolari :) Sarei davvero felicissima se qualcun altro oltre a noi lo cucinasse.
esiste un termine? devo aspettare la ricetta che arrivi dalla By e tradurla, ho bisogno di un pò di tempo ma voglio assolutamente partecipare… grazie ciao marica
Non ho dovuto pensarci neanche per un minuto. Tra i tanti dolci a cui le versatilissime mele si prestano per me ce n’è uno solo che rappresenti appieno la mia infanzia. Oltre tutto, solo l’altro giorno sono andata in giardino a controllare lo stato vegetativo della mia pianta di rabarbaro – qui in Italia sono costretta a coltivarmela da me – e mi sono detta, ancora un poco e sarà ora! Eccoti quindi la ricetta del ‘Rhubarb & Apple Crumble’ come mi ha insegnato a farla mia zia.
Tagliate 3 mele renette già sbucciate in fette non troppo sottili. Lavate e togliete i fili esterni più duri a 6 gambi di rabarbaro, tagliateli a pezzi di 2-3 cm. La quantità di mele e rabarbaro dovrebbe essere più o meno simile.
In una terrina rettangolare da forno mischiate la frutta con il succo di un limone, 1 cucchiaio di zucchero di canna, 1/2 cucchiaino di cannella in polvere, un cucchiaio di zenzero fresco gratuggiato. Preparate il crumble: mettete in una ciotola 175g di farina, un pizzico di sale e 150g di burro tagliato a tocchetti. Con la punta delle dita amalgamate la farina e il burro così da formare come delle briciole fini, aggiungetevi 2 cucchiai di zucchero di canna e 50g di fiocchi d’avena mischiando bene. Versate il crumble sopra alla frutta formando uno strato uniforme. Infornate per 45-50′ in forno preriscaldato a 190°. Si formerà una crosticina dorata e croccante. Servite caldo con del gelato alla vaniglia.
P.S.: Più avanti nell’estate la stagione del rabarbaro sarà finita, sarà invece l’ora delle more. Sostituitele al rabarbaro nella ricetta sopra, omettendo lo zenzero.
Cara Sigrid,
ti riporto una ricetta ungherese di torta di mele (“almás pite”, dove “pite” indica, più che una torta, una specie di “pie” e quindi niente crosta in questo caso, bensì un’ impasto dalla consistenza morbida e profumata che si confonde e si scioglie con il suo ripieno. E’ la ricetta di mia nonna, Etelka, che noi nipoti chiamavamo “dolce nonna” ed è esattamente il dolce che lei preparava una domenica sì e una no, anche se poi preparava tantissimi dolci di tutti i tipi e la pasta fatta in casa, e io stavo lì a guardarla per ore e ore ed ancora oggi, non avendo l’impastatrice, riproduco gli stessi movimenti delle sue mani impressi per sempre nella mia memoria. Tra le mille cose che lei ci preparava, il profumo di questo dolce in particolare è per me in qualche modo la rievocazione, la materializzazione di lei stessa: un profumo inconfondibile che per me si identifica con la sua casa, con lei stessa, con tutto il mondo della mia infanzia ormai perduto.
Come noterai, tra gli ingredienti dell’impasto c’è la panna acida, ma… poteva essere diversamente? :-)
Ad ogni modo, trattandosi di ingrediente praticamente introvabile in tutta la penisola italica, si può sostituire con uno yogurt greco abbastanza cremoso, dal gusto deciso, ma preferibilmente non troppo industriale, oppure si può tentare di farla in casa mescolando panna fresca liquida con yogurt intero e succo di limone e lasciando tale composto per almeno 24 ore a temperatura ambiente prima di riporlo in frigo.
E tornando al nostro “almás pite”, ecco la ricetta di nonna Etelka:
Per l’impasto:
300 g farina
150 g burro
100 g zucchero a velo
1 uovo
1 cucchiaio di panna acida
8 g lievito per dolci
un pizzico di sale
Per il ripieno:
4-5 mele
100 g zucchero semolato
cannella a piacere
noci o mandorle macinate
Per la finitura:
1 uovo sbattuto
zucchero a velo
Sbucciare le mele e tagliarle a dadini, mescolarle con lo zucchero e la cannella. Lasciare macerare il composto per un po’ di tempo.
Nel frattempo procedere con l’impasto: mescolare con un cucchiaio di legno il burro morbido tagliato a dadini e lo zucchero a velo, aggiungere l’uovo e la panna acida e mescolare ancora. Infine aggiungere al composto la farina setacciata insieme al lievito e il sale. Far riposare l’impasto in frigorifero per almeno 30 minuti.
Riprendere l’impasto, dividerlo in due e stendere due sfoglie di pasta da 3-5 mm circa per una teglia rettangolare. Posizionare una delle sfoglie nel fondo della teglia, cospargerla di noci o mandorle macinate (che dovranno assorbire l’eventuale umidità delle mele). Strizzare il ripieno di mele e riempirne la teglia. Posizionare l’altra sfoglia sopra il ripieno, bucherellare tutto con una forchetta e spennellare la superficie con un uovo sbattuto. (Mia nonna usava sempre una teglia rettangolare per questo dolce, ma uno stampo rotondo per torte può andar bene ugualmente. In questi casi io stendo una sfoglia leggermente più grande sotto che serve anche per fare il bordo della torta. L’eventuale eccesso d’impasto in questo caso può essere semplicemente ripiegato sul ripieno stesso, dopodiché si posiziona l’altra sfoglia sopra.)
Cuocere in forno preriscaldato a 200° C per 10 minuti e a 180° C per altri 35-40 minuti. Lasciare intiepidire il dolce e cospargerlo con zucchero a velo. Si può consumarlo sia tiepido che freddo.
Tutto qua. E io ti ringrazio per lo spazio e per avermi fatto ricordare mia nonna.
Un abbraccio,
Andrea
Ciao Sigrid!
Questa ricetta, è legata ad alcuni dei miei più cari ricordi di infanzia, a quei pochi che conservo di quando i miei nonni materni avevano la panetteria: i torcetti appena sfornati, i sacchi pieni di granella di zucchero,il nonno che preparava la bambolina di pane e noci per me e il galletto per mio fratello … :)
La mia mamma è sempre stata parte attiva all’interno del piccolo negozio dei nonni e, anche dopo essersi sposata, andava spesso ad aiutarli a preparare i dolci. Di questo se ne ricorda bene mio fratello maggiore, che sedeva sulla sua seggiolina di legno dietro al bancone del negozio!
E’stata la mia mamma che ha tramandato la ricetta della torta di mele della nonna Giulia a me, quando iniziai i miei primi esperimenti culinari, ma, nonostante innumerevoli tentativi, quella
preparata dalle sapienti mani della nonna rimane imbattibile!
Impossibile scoprirne i segreti, tutte le volte che chiedo alla nonna chiarimenti su dosi, ingredienti e preparazione dei dolci immancabilmente risponde: “eh…poi ti regoli…!”. :)
Ma veniamo al dunque:
TORTA DI MELE DELLA NONNA GIULIA
275 gr di zucchero
275 gr di farina
4 uova
200 gr di burro
1 bustina di lievito per dolci
Lasciare ammorbidire il burro a temperatura ambiente e mescolarlo con lo zucchero fino ad ottenere un impasto dalla consistenza spumosa.
Aggiungere i tuorli, mettendo da parte gli albumi, ed almalgamarli bene al composto di burro e zucchero. In seguito aggiungere la farina e la bustina di lievito. Montare gli albumi a neve ferma e incorporarli delicatamente all’impasto.
Sbucciare e tagliare le mele a fettine sottili, imburrare una teglia con i bordi alti di circa 24 cm di diametro e in seguito spolverarla di pan grattato o farina.
Versare l’impasto nella teglia e disporvi sopra le fettine di mela schiacciandole leggermente col dito (come dice la nonna!) in modo che vengano incorporate in parte nell’impasto.
Cuocere a 200° per 30/35 minuti
@Sil 137 e Sigrid + su: grazie 1000 e scusate… tra tutte ste polemiche …mi hanno mandata in TILT! Cmq io dico la mia: se vuoi manda la tua ricetta se no.. ciao!
@Chiara153
gentile chiara non mi sembra di aver scritto che tutte le ricette della Parodi sono opera sua,infatti lei ha quasi sempre precisato che alcune ricette sono di sue amiche e company con tanto di nomi…..poi magari la Parodi ha fatto sua la ricetta della nonna di Franci!!!! Sappiamo bene che da tempo alcune Signore della TV si sono organizzate a scrivere libri di ricette, oppure a proporre e cucinare in TV tante prelibatezze spacciandole come farina del propio sacco. Ricordate la “cara” Anna Moroni? ha cucinato tanta di quella roba scopiazzando sul pc senza fare il nome della “sua” ispirazione.
Comunque mò la finisco quì.
Mi sono solo permessa di esprimere un parere sulla ricetta della nonna di Franci che ritengo sia molto buona ma molto simile a quella della Parodi. Ripeto, è una torta buonissima che preparo spesso, magari sostituendo a volte il burro con l’olio d’oliva(perchè sono una PUGLIESE doc.
La ricetta di Franci finisce con il bicchiere del latte. Se guardate il video anche lì c’è il bicchiere di latte alla fine!! Fate un pò voi..
Grazie ancora a Sigrid(Aiutoooo) per questa profumosa e coccolosa idea.
Sono due giorni che tento di trovare il tempo per scrivere e dire
A) La mia nonna una (lombardissima) torta di mele (e pere e uvetta) la faceva ed era buona buona, ma nessuno in famiglia ha mai avuto il lampo di genio di chiederle la ricetta…Vorrei tanto averla ora per infornare una bella torta e condividerne la ricetta qui con voi.
B)Le polemiche sono noiose, però mi pesa troppa roba sulla lingua, quindi scrivo pure io la mia.
Sono molto sensibile al tema della proprietà intellettuale e trovo assurdo il fatto che milioni di utenti riversino gratuitamente nel web contenuti che pochi altri sapranno utilizzare e far fruttare.Detto questo, quando ho letto il post di Sigrid (che a me è sembrato ironico e auto-ironico come sempre e scritto all’insegna della franchezza più che dell’arroganza, come invece ha trovato qualcuno), anche io per un attimo ho pensato “epperò i contenuti e bla bla bla”.
Poi il bla si è zittito da solo, perchè in tutta onestà in questo progetto in nuce non vedo nulla di diverso da una “amica” che mi dice: sto scrivendo un libro sui clafoutis alla ciliegie, mi regali la ricetta della tua nonna da pubblicare? Nulla di diverso da chi, 50 anni fa, girava tutta l’Italia per raccogliere, che ne so, i rimedi cui le nonne ricorrevano per curare il raffreddore. Nulla di diverso da chi stia girando un documentario e lo farcisca di interventi “presi sulla strada” (ma anche a Cambridge, perchè non mi risulta che i contributi in forma di intervista vengano mai pagati a nessuno, come è logico!).
E poi, ehm, sì, nel mio mondo IDEALE la gente si arricchisce scrivendo libri, ma nella realtà anche io ho collaborato con l’universo dell’editoria e da allora, sinceramente, mi domando come autori che non siano appunto Eco o la Mazzantini riescano a vivere del loro lavoro.
Quindi ben venga che chi a un progetto dedica MESI da quel progetto ricavi un sostentamento. Per quel che mi riguarda, postare una ricetta con la consapevolezza che (forse) verrà inserita in un libro e ricevere in cambio una copia del libro (ipotetico) mi fa felice e mi basta!
Soprattutto perchè l’andazzo generale è: “copio a destra e manca il lavoro altrui e lo propongo come mio”.
A me sembra che Sigrid abbia sempre condiviso con generosità il suo bagaglio (pieno di tutto, dalle sue ricette alle dritte sulla fotografia) e quindi…viva un po’ di sano DO UT DES!
Leggo, mi stupisco, mi indigno e mi dispiace sempre di più di non avere anche io un po’ di “proprietà intellettuale” da spargere qui…
@Sigrid: non ti conosco, ma immaginarti con la pancia tra i fornelli, mi fa una tenerezza incredibile! ^__^
Salut! :)
Cara Sigrid,
con molto piacere ti regalo questa ricetta, per me è ricca di significato: è forse il motivo per cui amo cucinare e con così tanta cura, perchè non è solo mescolare ingredienti è farlo con amore che fa la differenza.
La mia torta di mele è legata ai primi anni del liceo, in quegli anni sono stata iniziata alla cucina ma non dalla mia nonna che viveva con noi, né dalla mia mamma: loro cucinavano benissimo, anche se avevano poca passione per i dolci, e non permettevano né a me né a mia sorella di avvicinarci ai fornelli, questo è venuto dopo. In quegli anni dicevo sono stata iniziata alla cucina da una mia amica: lei aveva un papà che per quattro giorni alla settimana era fuori e quando tornava, il giovedì, tutta la famiglia preparava una cena speciale per lui. Adoravo il giovedì stare da loro: in casa c’era un’atmosfera speciale, tutto quello che si faceva era per accoglierlo al meglio, la sua mamma sceglieva con cura i fiori e tutto l’occorrente per la tavola, le babysitter organizzavano i giochi per i fratellini piccoli , noi preparavamo il dolce.. spesso il menù prevedeva la torta di mele: seguivamo una ricetta che la vecchia tata tedesca del papà aveva affidato alla mia amica. Tutta la casa veniva invasa da un profumo meraviglioso, indimenticabile, tipico delle torte di mele.
Ci vuole una tortiera bassa da crostate di circa 35 cm di diametro
per la base: 150 farina, 100 burro,1 cucchiaio di zucchero,1 pizzico di sale, ½ bicchiere d’acqua gelata
per la farcia: 6 o 8 mele (ormai uso solo annurche),2 o 3 cucchiai di zucchero,cannella,succo di 1limone
per la copertura:150 farina 150 burro 100 zucchero 50 zuccchero vanigliato
prima si prepara una briseè con pochissimo zucchero e si stende nella teglia, sopra si spargono le mele tagliate a fettine e mescolate con succo di limone, zucchero e cannella; quindi si ricopre tutto con farina, zucchero e burro mescolati insieme e anche un po’ lavorati: la stessa cosa del crumble solo che invece che lasciarlo in briciole bisogna lavorare l’impasto un po’ di più, poi prendere un pezzetto per volta, appiattirlo con le mani come fosse un biscotto e coprire con questi”biscotti” tutte le mele.
In forno a 180° per circa 45′
@ Sigrid
mi sento tanto di appartenere a questa categoria “a chi non ci bada, guarda, passa e pensa alle mele”
Sigrid, prego e grazie a te!!! :)
oltre alle mele penso tanto al Japan perché fra un mese si parte!!!! Yeee! Grazie per le dritte Japaniane dei tuoi post!!!! Li sto facendo leggere anche alla mia dolce metà!!!!
165 prudenza
Per questo compravo i libri di Sigrid e non quelli della Clerici e Company
noo, mai mangiati nè mai letto la ricetta…adesso devo chiedere alla mia amica alessandrina….però promettono beeenee…anche se si, letali lo sembrano in effetti…
@ombretta: dunque, sono una roba abbastanza letale, lol, ma molto buoni, si tratta di un composto di uova e salame cotto tritato insieme a spinaci, poco pane vecchio e parmigiano, poi cotto in padella a cucchiaiate come delle piccole frittatine/frittelle (io non li avevo proprio mai visti o sentito prima che me ne parlasse appunto questo amico di Alessandria… :) curiosa di sapere se li conosci :-)
@prudenza: grazie! ;-)
State facendo una tragedia, ma pensate che la Clerici nel suo libro ” CASA CLERICI ” ha messo tutte ricette “regalate” come dice lei da amici e parenti, ne ha fatto un libro e non sa nemmeno cucinarle come ne da prova tutti i giorni in televisione, dove non sa da che parte iniziare.
Se fosse come dite voi non potremmo più scambiarci le ricette tra amiche perchè bisogna pagare i diritti d’autore.A volte è meglio passare per ingenue, che mettersi a fare tutti questi castelli in aria per un mezzo “progettino” appena accennato. Spero che potrai realizzare tutti i tui sogni e progetti soprattutto dopo la nascita della bimba. Auguri!!!.
Frittini proprio di alessandria mi pare di no….o magari si…tu come li hai fatti??
@maité: in bocca al lupo a voi!! :-)
@brigida: si, trovo anch’io, davvero, mi chiedo sempre come si permetta di rispondere male a chi la insulta, mahhh…??
@a chi non ci bada, guarda, passa e pensa alle mele: grazie!! meno male che ci siete voi, davvero!! :-)) (poi con calma riprendo il filo e ne riparliamo :-)
Torta di Miglio e Mele
Avevo tredici anni ed ero un’adolescente brufolosa e un pò grassotta quando la mia mamma, molto condizionata da un recente lutto in famiglia, decise tout court che era necessario eliminare dalla nostra dieta il maggior numero di tossine animali introducendo alimenti alternativi … tanto per capirsi il motto della nostra omeopata di allora era “no-mucca” e ce lo scriveva ossessivamete in tutte le ricette!
In questo periodo vegetariano-pseudo-macrobiotico vennero banditi dal frigo carne e insaccati vari per fare posto a riso integrale, soia, tofu, miglio, lenticchie, fagioli, etc.
La cosa durò ben poco … per fortuna (!) ma, mentre le bistecchine di soia ed il tofu fecero una fine rapida e ingloriosa, la torta di miglio e lo sformato di riso in forno sono sopravvissuti e rimangono fra i ricordi gastronomici più cari della mia adolescenza.
Ed ecco più o meno la ricetta della “torta di miglio” … quando c’è di mezzo la mia mamma qualche “approssimazione” è d’obbligo!
Ingredienti:
1 confezione di miglio decorticato (250 gr. forse…)
4 mele renette
1 litro di latte
3 uova
burro a fiocchetti q.b.
zucchero di canna q.b.
zucchero a velo q.b.
buccia e succo di limone
una manciata di una passa
Far cuocere il miglio nel latte lentamente per 20-25 minuti aggiungendo la buccia di limone grattugiato. Di solito in casa mia il latte bolliva sempre troppo forte e usciva fuori dalla pentola inondando il fornello e quindi il puzzo di bruciato in fondo alle scale, al ritorno da scuola, preannunciava l’imminente preparazione della torta …
A fine cottura aggiungere l’uva passa, il burro e lo zucchero, mescolare e far raffreddare.
Nel frattempo sbucciare le mele e tagliarle a spicchi o in grossi tocchi, bagnandole con poco succo di limone e spolverizzando con lo zucchero di canna.
Quando il miglio è abbastanza freddo aggiungere i tuorli e poi gli albumi montati a neve.
Imburrare una pirofila alta da soufflet e alternare strati di miglio con pezzi di mela e fiocchi di burro.
Metter qualche fiocco di burro anche sopra il dolce e, mi sembra, altro zucchero di canna.
Infornare per circa un’ora a 180°.
A me piaceva sia calda che fredda, magari con sopra una spolverata di zucchero a velo.
Credo che il miglio sia ricco di sali minerali, vitamine e non contiene glutine quindi è ottimo sia per le donne in gravidanza (!) che per i celiaci.
C’é sempre un’arroganza di fondo nelle risposte di Sigrid.
Ciao Sigrid,
che coincidenza e che sintonia! Stiamo lavorando da un paio di mesi proprio a un progettino di libro sulle torte di mele per Guido Tommasi (editore ghiottissimo di mele che avevamo anche ritratto a settembre proprio con il suo alimento preferito).
In bocca al lupo per il tuo progetto.
Maite
Ciao Sigrid, complimenti per l’iniziativa e non ti curare delle critiche… c’è sempre (SEMPRE) chi travisa le intenzioni…!!!
La mia ricetta di mele in famiglia l’abbiamo sempre chiamata Crumble, me l’ha passata la mia migliore amica ed è di una semplicità spaventosa.
Pelare 3 mele e affettarle in una tortiera (senza niente sotto) a parte frullare una parte di burro, una parte di zucchero e due di farina (per tre mele io uso 100 burro, 100 zucchero e 200 farina) ma volendo si può fare più piccola o più grande; basta rispettare le proporzioni. Il composto è sbricioloso e poco compatto, versarlo così sulle mele e in forno 180° per 50/60 minuti. Quando è bella abbronzata sfornare e spolverare con cannella e zucchero a velo. Se si mangia tiepida è da paradiso… però non ne avanza neanche una fettina!!! Troppo semplice e troppo buona.
Barbara
@Sigrid: io lavoravo nella scolastica, vedi un po’, la cenerentola dell’editoria, quella che nessuno se la fila perché non è redditizia. E nel mio secondo intervento dicevo anche “magari arricchirsi è esagerato, sicuramente guadagnare sì”.
E a me era molto ben chiaro che stavo scrivendo una mia personalissima idea riguardo un (tuo) (eventuale) progetto… mi sembra che sia per questo che si possano commentare i post, per esprimere ognuno la propria idea anche se discordante.
Detto questo, torniamo ognuno alle proprie occupazioni e que te vaya bien.
la ” MIA” ricetta ha fatto un giro veramente incredibile per partecipre alla sfida.
Spesso a casa di una amica si mangiava ( lei ormai e’ in giro per il mondo da anni) e si mangia ancora da sua mamma una torta di mele che sulle prime mi era sembrata stranissima …ma poi volta dopo volta buonissima…unica nel suo genere.
Il problema e’ stato proprio il reperire la ricetta.
Chiamo la mamma che non ha tanta voglia di svelarmela, tanto meno condividerla su blog.
non desisto e inizio a cercarla.Londra, no si e’ trasferita. prova nuova casa India, nemmeno. e’ a Singapore. Ieri finalmente riesco a contattarlea via Skipe …ed occoci qua!
Ps. non so’ se puo’ piacere ma il giro del mondo nella sua ricerca merita almeno che qualcuno la provi…
….”Ecco la ricetta della torta di mele “Cugina Cicina”, cosi chiamata in onore di una nostra cugina che ci ha tramandato il segreto culinario”:
1 Kg. di mele renette
1 etto di burro
2 etti di amaretti
2 etti di oro saiwa
2 bustine di vanillina (di queste mi ero dimenticata…io per esempio non ce le metto)
2 etti di zucchero
1/2 o 3/4 di bicchiere di caffe’ misto a liquore (io metto solo caffe…)
Tagliare le mele a fette.
Tritare gli amaretti e le marie e toglierne quanto basta per spolverare il fondo della teglia coperto dalla carta da forno imburrata ed aggiungere al rimanente lo zucchero e la vaniglia mescolando il tutto.
Stendere uno strato di mele, spoverare con uno strato di biscotti e zucchero e aggingere qua e la fiocchi di burro.
Continuare cosi; l’ ultimo strato dovra’ essere terminato con bisccotti e burro.
Aggiungere il liquore/caffe’ e mettere in forno preriscaldato a 150 ventilato per 40 minuti circa.
Baci
Laura
Beh ragazzi, i blog servono anche a questo no, a discutere, esprimere pareri, discordare e complimentarsi!
Tornando a noi Sigrid, premetto che ho tutti i tuoi libri che adoro (il mio compagno fa il fotografo anche di still-life e quindi -credimi- apprezziamo molto!), prendo spesso ad esempio il tuo blog/libri e quindi come vedi, non vedo l’ora che ne esca un altro per correre a comprarlo. Il fatto che possa non ritenere così “originale” un libro sulle torte di mele è un mio modestissimo parere [ciascuno fa e pensa e realizza ciò che gli pare :-)] ma questo non significa che non mi piace come idea! Tutto sommato ho una miriade di libri sulle Tartes/Tourtes/Quiches&cie non sempre originali ma che continuo a comprare!! Ma poi ribadisco, se vengono citate “mamma e Mutter” sarebbe per me il libro più originale del mondo!!!!!!
Per quanto riguarda Mm.Mutter, questa elegantissima Signora alta, fine, colta, bella era la nostra vicina nonché amica di mamma. Era originaria di Strasburgo e faceva la giornalista. Aveva tre figli maschi e io ero la sua “petite fille adorée” e mi viziava come non mai :). Quando il pomeriggio si incontravano mamma e Nicole c’era quasi sempre una Tarte aux pommes perché sapeva che io l’adoravo (che a fine estate si trasformava in Tarte aux quetsches)servita su questo sevizio Villeroy&Bosch Vieux Strasbourg. Sarebbero troppi i ricordi da raccontare su queste due signore amiche-complici…
à bientôt tout le monde, pour la recette de Nicole
Vediamo se riesco a fornirti qualcosa di interessante…
apperò, sono proprio ingenua…
anywhere, concorso o libro o pdf…
…l’iniziativa di Sigrid mi spinge a chiedere ancora una volta una ricetta a mia nonna, che sarà contentissima di darmela, come lo è stata tutte le volte che in questi anni cavolettiani sono andata a chiedergliela, anche se non era stata Sigrid a ordinarmelo!
Quindi per me questo Apple cake project ha il grande merito di rafforzare il legame culinario tra me e mia nonna, e per questo non finirò mai di ringraziare Cavoletta <3
@flacosa 149 credi che le ricette della Parodi siano sue, ossia ideate da lei? Non credo proprio, tranne se è anche l’inventrice del toast e delle patate al forno! :)
ricetta di torta di mele della mia mamma (classe 1921)Era il suo dolce A ,l’altro il B era la crostata di cioccolato :nient’altro ,un po’ basica la mia mamma !
!1,2 Kg.di mele delizia rosse ,150 gr. di burro fuso,150 gr. di zucchero ,2 uova, 125 di farina ,un cucchiaino di lievito in polvere per dolci ,latte q.b.
preparare l’impasto con 100gr di burro fuso ,la farina ,le uova e 100 gr.di zucchero , deve risultare piuttosto fluido per cui aggiungere il latte .
versare in una teglia inburrata ed infarinata (io uso il pangrattato non la farina )l’impasto ,ricoprire con le mele tagliate a fettine e versarci sopra 50 gr di burro fuso e 50 gr. di zucchero : forno a 180°per 30/35 minuti . Deve essere ben cotta e le mele devono fare la crosticina !
Buongiorno Sigrid!
Il dolce con le mele della mia famiglia non è una torta, ma delle frittelle che faceva sempre mio papà rigorosamente con le Renette. Il profumo delle frittelle è legato a tantissimi ricordi d’infanzia, ed era davvero una festa quando si preparavano in quanto io e mia sorella maggiore venivamo coinvolte nella preparazione.
Cosa occorre:
– farina qb
– mele renette
– pinoli
– uvetta
– zucchero
– acqua di fiori d’arancio
– uova
– sale
Le mele vanno lavate, detorsolate, e ridotte a scagliette – mio papà usava un pelapatate per farlo. Una volta pulite, lasciarle in parte amalgamandole con un cucchiaio di zucchero.
In una ciotola unire le uova con la farina, un pizzico di sale, l’acqua di fiori d’arancia. Deve risultare una pastella piuttosto liquida. Unire infine le mele, l’uvetta e i pinoli. Le frittelle vanno poi fritte in olio caldo, prendendo la pastella a cucchiaiate. Una volta cotte e scolate, spolverate di zucchero e gustatele :D
Un abbraccio, il tuo blog è sempre meraviglioso!
PS ma ti ho vista anche su Real Time!!!! :D
mamma mia quante discussioni per questo post! beh, nessuna delle mie due nonne faceva torte di mele quindi non potrò partecipare! Erano specializzate in crostate e zuppa inglese! riguardo alla questione se quest’idea sia una furbata o no…beh, non penso. Le persone che seguono questo blog sicuramente comprano anche i libri di Sigrid e lo fanno per avere qualcosa di originale sotto mano. Non penso sarebbero interessate a comprare un libro nel quale ci sono le ricette che loro stesse conoscono, non potrebbero sperimentare piatti nuovi! E poi avendo chiaramente spiegato il progetto in questo post, se veramente nascesse un libro da qsto, sarebbe un disonore e una figuraccia x Sigrid e non penso sia così stupida da pubblicare i suoi intenti e poi fare il contrario!
Franci ha scritto:
1 marzo 2011 alle 22:50
STREPITOSISSIMISSIMA IDEA, tanto per cambiare aggiungerei!!! Sei davvero un pozzo senza fine di idee meravigliose e stimolanti!!!Allora, quella che sto per mandarti è la ricetta di una squisita torta di mele, ma proprio di mele mele, potrei quasi dire un vero e proprio concentrato, con poche farine e pochi grassi aggiunti, che fa la mia nonna (tutt’ora, per la gioia del mio palato) Franca, senti e trema, CALABRESE!!!
????????????
Scusami gentile Franci(e per conoscenza a Sigrid) ma come ha fatto la Benedetta Parodi ad avere la ricetta di tua nonna CALABRESE!!!!!!!! Scusami di nuovo ma io questa torta la faccio da un bel pò ed propio quella di Cotto e Mangiato della Parodi, infatti si chiama “la mia torta di mele” magari con qualche piccolo ritocchino, ma credimi è quella……
Ciao Sigrid bella idea la tua, io non ho una ricetta di torta di mele della nonna ma se vuoi ti invio quella ….della Parodi!!!! Dai ragazze ridiamoci sù.
Bella idea! =)
Appena posso interpello mio nonna e scrivo la ricetta.
PS: si dice Bolzanini-ine non Bolzanese!
Fidati perchè sono di Bolzano ;)
Mamma mia quante invidiose-invidiosi che girano!
Posto che non si può (e non si deve) piacere a tutti, e neanche Sigrid fa eccezione, quello che mi stupisce è che non vi vergognate lasciare post così rivelatori della vostra invidia, sentimento davvero poco nobile.
Se Sigrid non vi piace ma perché leggete il suo blog? Ma lasciate perdere.
Niente, non posso vantare nessuna nonna straniera né ricetta di torta di mele esotica di conseguenza.
Sigrid, nel post del give away ho messo una mia ricetta e ti prego, se la prepari, di corrispondermi il 10% di ciò che avrai speso per gli ingredienti! Mica puoi mangiare gratis una ricetta della mia mamma, vogliamo i diritti d’autore noi altri!!! :D
Carissima, di solito preferisco tacere sui commenti che vogliono trovare a tutti i costi qualcosa da criticare ovunque, ma stavolta mi fa proprio ridere perché appunto pochi post fa tutti ci siamo affannati a scrivere ricette di stufati senza preoccuparci del fatto di renderle pubbliche (anzi fallo di lì il libro!!! ;)) e stavolta siccome dici di avere una vaga idea(con tanto di condizionale) di tirarne fuori un libro anziché un pdf vai con la lagna!!! Forse se avessi messo in palio qualche moule à tatin nessuno si sarebbe pronunciato! :))))
Scusa Sigrid, io non volevo fare nessuna provocazione, solo dire quello che pensavo. Di solito sono la prima a difendere le iniziative del blog, perchè mi sembrano sempre idee carinissime, e continuerò a farlo perchè non vedo per quale motivo cambiare.
C’ero rimasta male e allora ho scritto, ho in chiaro i punti di vista e va bene così. Spero col mio intervento di non avere offeso nessuno!
Per quanto riguarda chi scriveva che ne vale la pena anche solo per le ricette che verranno fuori e per il bagaglio che si condividerà, mi trova pienamente d’accordo, proprio come è successo con il contest delle cocotte avremo mille mille ricette di torte di mele a disposizione. Non affermavo il contrario, è solo la forma che non mi è piaciuta.
In ogni caso i dolci preferiti del mio papà sono quelli alle mele, per il suo compleanno gli ho preparato la tarte aux pommes selon julia child ed era commosso… dunque sarò la prima ad acquistare il libro se mai uscirà!
Spero sia tutto a posto, in ogni caso buone ricette a tutti…
e aridaje (poi con questa chiudo perché veramente è folle che da una giornata intera qua invece di parlare di cose interessanti ci sia una specie di pingpong a colpi di granata), quindi:
@missparker: il punto non è di dissentire o meno, l’ho già detto, a me va benissimo che a uno non piaccia ciò che ho voglia di fare io e non abbia voglia di dialogare, scambiando degli spunti ecc. Ci mancherebbe! Anche se comunque in quel che ho letto da te e da altri penso che la questione dell’open source sia stata parecchio fraintesa e non molto capita, ma passiamo. Quello che trovo totalmente folle è questo clima da manipulite che si è insinuato nei primi interventi discordanti, se vuoi non erano formalmente insultanti però basta rileggerli, insinuavano molto chiaramente chissà quali miei arrichimenti alle spalle dei poveri ignari che sareste voi. Non ci sarà in ciò nessun bestemmia lessicale, eppure io questo atteggiamento qui lo trovo profondamente insultante, e penso quindi di avere tutto il diritto anzi il dovere di risponderci, anche in modo duro. Intanto, molto naivamente, certo, mi ferisce il fatto che una mia cosa spontanea e mossa da solo desiderio e curiosità (come sempre le cose qui dentro, anzi come sempre i miei progetti personali) venga etichettata come una mossa furbastra e interessata, convinzione del resto nutrita da una grande ignoranza circa il mondo editoriale.
Quindi, siccome io tanto non ho nessuna intenzione di cambiare niente dei miei desideri o progetti personali, ribadisco che ognuno, come sempre, fa come crede, liberamente. Invece poi quando tizio e caio avranno finito di sfogarsi e di scrivere robe del tutto insulse e in modo del tutto anonimo, magari ognuno potrà tornare a fare ciò che crede e insieme, volendo, a discutere di cucina come sempre l’abbiamo fatto da queste parti, cioè con generosità. E io con ciò ho finito, non risponderò più ad altre provocazioni su questo tema.
Ma non trovate ad ogni modo che quello che si puó leggere giá da ora nei comment sia impagabile? Accende la curiositá, apre la nostra memoria sul tempo passato e gli orizzonti su quello degli altri, a volte suscita commozione …
Non é questo abbastanza per dire che l´idea ha giá vinto?
la classe non si sciacqua (come diceva totò) e se nella pratica non si può obiettare nulla a una che spilucca dichiaratamente chicche gastronomiche dal web, le rilega e se le vende… dal punto di vista della forma navighiamo molto bassi: sarebbe bastato dire “regalo una copia del libro a tutti coloro che parteciperanno all’iniziativa” o “devolverò un quarto del ricavato all’associazione cuochi pensionati” per rendere la proposta più simpatica. Infondo per il discorso 1 idea + 1 idea = 2 idee… hanno inventato i blog, ovvero condividere disinteressatamente. Di sicuro un pdf gratis lo scaricherei. Ovvio, no? Ma non credo ne vedremo l’ombra, se l’intuito mi suggerisce bene. Poi ognuno fa quel che vuole…. ed ora perdonate una piccola parentesi personale, vorrei scrivere un libro sulle ricette di tutto il mondo che contengano il sedanorapa, potreste aiutarmi??? Urca! funziona non è poi tanto male…. (oddio potrebbe starci il pazzo malato di protagonismo che se ne inventa una e la spaccia per tradizionale del guatemala! e allora addio rigore scientifico dell’iniziativa) troppo rumore per nulla, scusami Sigrid mi rimangio tutto è un’ottima idea e non ci vedo davvero nulla di sinistro. Perchè ci stiamo a sbattere i neuroni per una cosa così pacifica? Amen
Marina M è stata chiara e per niente offensiva capisco e condivido, poi di sicuro anche a Sigrid sarà venuto in mente di devolvere l’utile per qualche buona causa.
@chiara: delle due cose l’una: o io fin qui ho sempre pesantemente sbagliato editori (e amici autori visto che nessuno che io conosca si è inverosimilmente arrichito faccendo libri, anzi – ma lo sai che in Italia siamo ancora a qualcosa come meno di un libro acquistato per italiano l’anno, da dove proverebbe tutta questa caterva abnorme di soldi destinata agli autori?); oppure tu non hai la più pallida idea della remunerazione dell’autore di un libro medio in Italia. Ah no, c’è in effetti una terza via: magari hai lavorato tutta la vita solo con autori della stazza di Umberto Eco, Saviano, Benedetta Parodi e via dicendo, e ti sei un attimino confusa pensando che tutti quanto vendessero un minimo di 500.000 copie a libro… Ora però se non ti dispiace, qui nei commenti avrei voluto discutere di mele, della loro trasformazione, di tradizioni di famiglia e di orizzonti più o meno lontani, non tanto delle tue personalissime idee in merito a cose deve o non deve essere un (mio) (eventuale) progetto editoriale, merci et bien le bonjour chez vous…
@leli: missà che è meglio :-)) ps. ottima citazione, grazie! :-)
@silvia: può essere, certo, però, di nuovo io non miro a fare una semplice raccolta enciclopedica di ricette del territorio, cioè non esattamente… :-) ps. non c’è f nel mio nome… :-)
@ombretta: infatti, ecco, quella della ricetta trentina a fette l’avevo fatta tempo fa… Invece, c’entrano nulla le mele ma c’entra Alessandria: ieri sera ho preparato i frittini (ricetta sottratta alla nonna di un mio amico che viene da lì – si vede che di sti tempi sono recidiva :-), li conosci? :-)
@bri: ecco, meglio, anche perché io sarei scuola 100% pur beurre :-)))
Mi spiace molto leggere certe cose, e per una volta non mi unisco all’indignazione generale: apprezzo Sigrid per tutto quello che fa, seguo il blog assiduamente, cucino i suoi piatti (anzi, è grazie a lei se ho cominciato veramente ad amare la cucina, cosa per cui le sarò grata in eterno… e penso anche il mio fidanzato!:) e consiglio a tutti di venire sul cavoletto.
Quest’ultima cosa però mi ha deluso: prima la faccenda dell’open source, che così su due piedi non mi ha convinto, non tanto per l’idea che è carina, quanto per il fatto che le ricette le mettiamo noi, e “forse” ci arriverà una copia del libro in omaggio. A me non importa assolutamente nulla di ricompense varie, anzi, sarei felice se venisse scelta una mia ricetta. Ma non mi è piaciuto il modo.
La seconda cosa Sigrid è il modo in cui hai risposto a chi sollevava la questione in maniera – secondo me – del tutto civile. Penso che sia giusto ogni tanto ricevere delle critiche e farle proprie, senza per questo classificarle come maldicenze. Dopotutto siamo un paese libero (almeno credo) e non è detto che a tutti piacciano sempre le idee espresse qui dentro. Grazie al cielo, oserei dire, se no saremmo a mediaset. Mi spiace davvero, perchè non credevo che questo blog si dividesse tra chi segue ciecamente le iniziative e i maldicenti. In realtà speravo che non fosse così, perchè di solito tu stessa ti poni in modo diverso. Stavolta non capisco cosa sia successo, ma non mi sei sembrata la Sigrid che conosco (ovviamente si parla di conoscenza a livello di blog, non so come sei visto che non ci siamo mai viste ne sentite, ma solitamente hai un modo di fare cosÌ schietto e aperto che quando descrivo le meraviglie culinarie che proponi parlo di te come di una vecchia amica…).
Spero davvero di non essere classificata come maldicente, perchè ti ho sempre stimata e ho sempre apprezzato – e lo apprezzerò ancora in futuro – il lavoro che fai. Però questo giro sono rimasta un pò delusa.
@Sigrid: esatto, la consistenza sarà molto simile al bunet! Ma nel caso volessi saperne ancora di più della gastronomia monferrina (perchè effettivamente questa torta è comunissima ad Asti, nel resto del Piemonte non saprei) sei caldamente invitata a venire ad Asti per il Festival delle Sagre! http://www.festivaldellesagre.it/
@Anna guarda che ti aveva risposto ..
Che meraviglia, ho già capito che qui c’è un sacco di trippa per gatti :-) (e cavoletti ;-)
Prenoto già una copia del libro!
polemiche inutili… sfruttamento?? ognuno fa come gli pare, mica è obbligato, le persone sono dotate di raziocinio e se ritengono, tutto considerato, di volere aderire a questa cosa qual è il problema? se ritengono di non volerlo fare, che non lo facciano! ok se si esprime la propria opinione..ma decretare che l’iniziativa sia ingiusta vuol dire credere che le persone non ragionino e che non si rendano conto del fatto che possano venire sfruttate o no.. è solo un invito poi ognuno può pensare come vuole, è un’idea carina, piacevole o no. per me che cucino solo per lui (e che quindi non parteciperò) è una bella idea.
A tutti i detrattori: scusate ma che l’avete avuta, voi, l’idea di fare un libro con le ricette di dolci con le mele???
Mi sembra la storia dell’uovo di Colombo, dopo sono capaci tutti a dire “e che ci vuole, è facile”!
Vorrà dire che non comprerete il libro, se ci sarà mai, ma neanche, PER COERENZA, dovreste scaricarvi l’eventuale PDF che Sigrid farà!
O quello non vale perchè lo avreste gratis? non considerando il tempo che Sigrid ci metterebbe comunque per assemblarlo con cucina/foto/copia/incolla? Cosa che ha già fatto con gli altri PDF che trovate sul sito, pure fatti con ricette di lettori (vedi i panini?)?
Dovreste limitarvi a cercare tra 6 anni di ricette del blog tutte quelle con le mele, quando vi andrà di farne una….. MA PER FAVORE!!!!
oh, dunque..risolto l’arcano: la (pro)zia Maria era Piemontese, per la precisione di Alessandria. Studiando l’argomento “frittelle di mele” sul web ho effettivamente trovato conferma che si tratta di una ricetta del Nord Italia..la ricetta è più o meno quella…la variazioni consistono perlopiù nella forma: in Trentino di tagliano le mele a rondelle e poi si friggono dopo averle passate nella pastella, in veneto invece si chiamano Frìtole de pómi e assomigliano molto a quelle della mia Zia Maria…e così via…su un libro di ricette liguri che ho a casa ci sono delle frittelle analoghe, ma al posto delle mele si usa solo l’uvetta..e ho trovato anche versioni mela+uvetta …sul sito della regione piemonte c’è una ricetta analoga con le mele tagliate a fettine. Tutte quante sono tipicamente “carnevalesche”.
Per cui adesso le devo fare, perchè il periodo è quello giusto, a furia di parlarne ne sento persino il profumo nell’aria..e questa volta ci metterò pure l’uvetta!
@leli (129) quoto te e Mr. Show all’ennesima potenza :-)
@leli commento 129: sono d’accordissimo con te sul fatto che è bello arricchirsi umanamente confrontandosi e scambiandosi idee e opinioni (ed è per questo che continuo a seguire il blog anche se non ne condivido alcuni aspetti). Il fatto è che la produzione di un libro è esattamente l’opposto, ossia arricchirsi (beh magari arricchirsi è esagerato, sicuramente guadagnare sì).
Penso tu possa capire quando dico che c’è una differenza fra prendere spunto da un libro o da un blog per una ricetta e raccogliere 200 ricette (=idee) altrui e pubblicarle sotto proprio nome…
Ed ora vado ad arricchirmi pure preparando i tuoi Sultana Scones! :))
@Chiara (108) e altri: ma perchè sembra così strano il trovare piacere nel condividere un pò di quella che definisci “proprietà intellettuale”? E poi, mio personalissimo pensiero, io mi sento arricchita (ovviamente non a livello economico, per fortuna non è l’unica cosa che ci arricchisce!) cucinando ricette trovate sul blog o su un libro, davvero! A proposito di mele G.B. Shaw diceva: “Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un’idea, e io ho un’idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee”.
@Sigrid
Naturale che puoi sostituire la margarina con altro burro, io lo faccio sempre! Nella ricetta originale però veniva usata la margarina, anche se mi sa che negli ultimi tempi anche la nonna s’era convertita al total butter! :-)
Sigrid io non vedo l’ora di poter scaricare un magnifico PDF e so che lo sarà! Nel mentre continuo a leggere ..questo sabato ne provo una!
Buon lavoro
ehm..libri forse no, ma edizioni speciali di riviste di cucina solo sulle torte di mele ci sono…pure io ne ho una…certo un libro è ben altra cosa..
Ricordo che non raccoglie cose proprio vintage…ma dall’apple pie allo strudel, dalla crostata alla classica di nonna papera…alla tatin..persino qualcoasa al cucchiaio…
Comunque se prenderà vita io lo comprerò…anche se un pò capisco il discorso di MarinaM però mi piacciono moooolto i lavori di Sigfrid.
Buon pomeriggio a tutti.
S
ciao Sigrid, pare che il libro che ho io ( comprato da quei rappresenti che lasciano i libri in visione) non si trovi in rete, cosi’ ti mando via mail la scansione della copertina e della ricetta con cui ho fatto il mix poiche’quella taiwanese includeva anche lo zenzero.
@ ELENA SCUSA NON TI AVEVO LETTO, AVEVI GIà DETTO IN PARTE CIO’ CHE HO POI RIDETTO IO..”LAVORO” MAH…
DETTO QUESTO CHI PER UN LIBRO DI RICETTE MELOSE DI NONNE (D’ALTRA PARTE SIGRID NDI NONNE NON PUO’ CHE AVERNE DUE..UN LIBRO CON DUE SOLE RICETTE, NON SO’..)..DICEVO CHI PER UN LIBRO DI RICETTE MELOSE /NONNOSE SCOMODA L’ESPRESSIONE “ETICA” SI MERITA DAVVERO UNA BELLA RISATA!!!
Gran bella idea… Il dolce con le mele (dal più casalingo a quello più raffinato ideato da chef di ultimo grido) e’ onnipresente nelle vite di tutti noi, accompagna la nostra quotidianita’ portando una nota dolce e familiare che ci fa sentire, anche in capo al mondo, a CASA ! Ammetto di essere ”un po’ ” di parte essendo nata vicino alla ‘valle di non’ famosa per le sue Melinda , nonché svezzata a latte e strudel .. ;o) ma tutt’ora nella mia casetta romana quando la lontananza dei verdi prati del mio trentino si fa sentire…. I fornelli chiamano e naturalmente l’ingrediente base e’ la MELA (la golden… Bella cicciotta, giallo intenso con la faccetta rossa…la adoro!!!!! ) e si va di torta, ciambellone, muffin o un bello strudel che non delude MAI ! Mi metto subito alla ricerca con nonna giuliana della ricetta della bis nonna Lina di una torta specialisssssima ( chiamata ‘pinza’) dal sapore antico che non tramonta mai !!!!!! ;oD
@ MARINA SCUSA PERCHE’ TU CREDI CHE SULLE RICETTE GLI ARRIVERANNO SIGRID NON FARà’ QUEL LAVORO CUI TU ALLUDI QUANDO DICI “ASCOLTANDO..SELEZIONANDO..” Eccome se lo farà!
POI SCUSA TANTO MA TU/VOI IN QUALCHE MODO CREDETE CHE I RICETTARI IN GIRO SIANO PIENE DI RICETTE TUTTE INVENTATE DI SANAPIANTA?? O NON SONO FORSE RACCOLTE SPESSO DI RICETTE GIA’ NOTE? SOLO CHE IL PIU’ DELLE VOLTE IL NOME DI CHI LA RICETTA L’HA IN QUUALCHE MODO ELABORATA NON VIENE TRASCRITTO!!
MA POI NEPPURE SOLO I LIBRI DI CUCINA..ALLORA NON PUBBLICHIAMO LIBRI CON RIFERIMENTI A RICERCHE STATISTICHE FATTE DA ALTRI…ALLORA NON PUBBLICHIAMO LIBRI DI ARTE CON LE IMMAGINI DI QUADRI NOTI!! VISTO L’AUTRICE CERTO NON HA DIPINTO ANCHE IL QUADRO, MA “SOLO” HA RACCOLTO COMMENTATO E ELABORATO!!
..CHE POI SCUSA VORRAI MICA DIRE CHE SIGRID SFRUTTA LAVORO DI ALTRE/I??? PERCHE’ CHE LAVORO PAZZESCO CREDI FACCIANO TUTTE QUELLE PERSONE MAGARI ME COMPRESA CHE GLI MANDERANNO STE RICETTE???
SI TRATTA DI TELEFONARE A UNA NONNA, O DOMANDARE AD UNA AMICA DI RIFERIRCI LA RICETTA DELLA SUA TORTA..POI DI TRASCRIVERLA!! NON MI SEMBRA PROPRIO UNA GRAN FATICA PER CUI SI POSSA DI PARLARE DI “NOSTRO” LAVORO SFRUTTATO DA SIGRID! MI SEMBRA PIUTTOSTO NOI SI DIA UN CONTRIBUTO – CHE CI VIENE RICONOSCIUTO PUBBLICAMENTE – IL RESTO, IL LAVORO VERO (CUCINAMENTI, FOTO, SCELTE VAIRE, TEMPO,..) CE LO METTE LEI, TUTTO LEI!!!
Dunque, questa è la ricetta di mia suocera. Francese, ma assolutamente negata per la cucina… l’unica cosa che mio marito ricorda è appunto questa torta di mele che ho anche provato a rifare a casa, previa ricetta della suddetta suocera, ma che non viene mai “male” come a lei! Infatti è la sua negazione a farne una cosa particolare, un sapore unico che proverò a descrivere.
TORTA DI MELE DELLA NONNA STELLA
ingr.: 200 gr farina, 150 gr. zucchero, 100 gr. burro fuso, 1 uovo, 1 yoghurt (che poi secondo lei in Francia usava una specie di panna acida che però è diversa da quella che si trova adesso in Italia) buccia di limone, mele in quantità variabile a piacere, ma almeno 6 o 7, 1 bustina di lievito.
Tagliare le mele sbucciate e storsolate a fettine, mettere in una fondina e mescolarci tutti gli altri ingredienti, senza impazzirci troppo (tanto lei, la suocera, è negata e non ha nessuna voglia di cucinare). Schiaffare tutto in una teglia rotonda imburrata e cuocere in forno (a gas, non elettrico, mi raccomando!) alla massima temperatura (che così si bruciacchia un pò fuori…) per circa 30 – 40 minuti. Dosarsi a occhio! Le mele devono essere abbondanti, così da ottenere delle mele cotte con un pò di pasta in mezzo in una torta non troppo lievitata.
Detta così sembra strana e orribile, in realtà è molto buona, con un sapore deciso, e quando l’ho provata io, il risultato è stato di una soffice e dolce torta di mele, dal sapore “antico”. Spero possa essere utile.
Un caldo abbraccio
dimenticavo, noi siamo di Milano
@ombretta: anch’io ho la sensazione che le frittelle di mele siano tipiche del nord Italia. In casa mia le facevano mamma e nonna (tieni conto che mia nonna era nata nel 1900) affettando le mele in orizzontale dopo aver tolto il torsolo così diventavano ciambelline, la pastella era molto simile, solo con meno uova. Nelle vacanze estive in una valle comasca la versione era più simile alla tua, con le mele a pezzetti nella pastella raccolta a cucchiaiate e veniva chiamata “fugascetta” (facevano anche la versione salata con le zucchine).
@Sigrid: mia figlia ha vissuto un anno e mezzo in Australia e si è fatta amici da tutto il mondo, l’ho “sguinzagliata” in cerca di ricette internazionali, speriamo ne arrivi qualcuna.
…et toc!
Scusa Sigrid,
se mi permetto, qui non si tratta di rimuginamenti e di maldicenze anche perché mi sembra che chi ha sollevato perplessità l’ha fatto in modo estremamente civile, ma nel caso specifico e visto che vieni dal mondo dell’informazione, userò un esempio più banale. E senza parlare di zaino in spalla, per carità. A parte l’uso della proprietà intellettuale altrui (ma essendo tutti dotati di libero arbitrio ognuno è ben libero di fare quello che crede) la differenza in questo caso è un’altra visto che parli di mezzo moderno per raccogliere materiale. La differenza è esattamente quella che corre fra un’intervista fatta ad un qualsiasi sindaco (o altro) andando da lui di pirsona pirsonalmente (ascoltanto tutte le palle varie, selezionando le più credibili, cogliendo le sfumature e via dicendo) e il mettere in pagina un bel comunicato stampa che lo potrai “cucinare” quando ti pare, ma sempre comunicato stampa resta.
Sigrid!…il punto è quello…io di dove fosse non me lo ricordo, riunisco il parentado per trovare l’origine della zia e della frittella :-)
A riciao (commento 90), allora visto che credo non si possa partecipare con la mia ricetta alla mia nonna, e non a vendo nonne con torte di mele.. rimando altra domanda: posso mandare la mia e quella della mia amica (straniera) torta di mele??
domenica la mia nonnina dolomitica compirà 89 anni e in questa occasione le chiederò senz’altro la ricetta della sua famosa torta di mele!
@luce: beh, intanto mi piace l’idea dell’alsazia e sopratutto del lussemburgo (che è associato pure per me a sapori d’infanzia ecc). Ciò detto, non che voglia stare qui a pretendere di essere un maledetto genio ma sinceramente un libro monotematico sulle torte di mele del mondo io non l’ho mai visto, e invece mi piacerebbe, comunque, come sempre, ciascuno fa e pensa e realizza ciò che gli pare :-) Se poi vorrai riparlarci di della Signora Mutter (è un caso che si chiami ‘mamma’?? :-), ti leggerò benvolentieri :-)
@simona: yumm!! Intanto, mea culpa, in effetti io sono partita in un’ottica molto ‘maschilista’ attribuendo di fatto la cucina alle donne, invece benvengano proprio i nonni e gli uomini in generale, ci mancherebbe! :-)) Eppoi devo dire che la ricetta è proprio intrigante, sembra una torta di nonno papero (che il tocco ‘maschio’ c’è pure, grazie al vino :-) in versione napoletana con annurche e nocciole, insomma, sembra veramente ottima, bravo il nonno!! :-))
@ale: non mi sono affatto risentita della tua domanda, però mi sembrava doveroso di precisare il come e il perché (anzi, sembra che non sia nemmeno bastato visto altre domande e osservazioni – non tue, preciso… :-) ps. il titolo della mela al giorno forse in effetti poteva prestare a interpretazioni diverse, anche se era abbastanza scherzoso (perché non sono tanto certa che una torta – di mele o non – al giorno levi il medico di torno, anzi… :-)
@chez munita: stralol! :-)))
@elena: intanto grazie delle traduzioni al francese (si, certo, è folle :-)), purtroppo, appunto, per un po’ ho provato a tenere anche un blog ‘miroir’ in francese, solo che veramente non gliela fo, parte già moltissimo tempo in questo qui, fra la cucina, la scrittura dei post (e il rispondere ai comment :-) e siccome non faccio solo questo nella vita (eh nno :-)) veramente aggiungere un’altro blog risulta impossibile :-/. E certo che è un po’ folle pensare che chi parla la stessa lingua di me non mi può leggere, ma purtroppo, fino a quando google translator non sarà perfetto e infallibile, beh, questo è (sob :-) ah, in compenso, okay, c’entra poco e non è che sia chissà che consolazione però mmo’ che mi ci hai fatto pensare… ho saputo qualche tempo fa che Regali golosi verrà tradotto in francese (mi sono anche proposta come traduttrice, stralol, eccone un’altra di assurdità tanto per non farci mancare nulla :-), non so quando di preciso ma semmai vi dirò :-)
@zazie: ma guarda che la ricetta dello strudel, se avrai voglia, certo, la puoi tranquillamente condividere eh (non c’era fra le regole che la nonna deve essere ancora fra di noi… insomma, l’importante è che la ricetta sia stata tramandata in qualche modo :-)
@cookagna: grazie a te!! :-)
@alessia: sissisisi, vogliamo la torta slovacca!! :-))
@cristallina: ecco, vedi che bastava pensarci un po’ su?… :-))))
@viry: pure la ricetta di manzoniana memoria c’abbiamo?! non ho parole! :-))
@bri: ma grazie!! Già solo il nome in polacco e il nome di tua nonna sono… commoventi! :-)) Grazie mille di aver preso il tempo di tradurre la ricetta, spero davvero di provarla presto! :-) (piesse: ma secondo te, posso sostituire la margarina con altro burro veroooo?? :-))))
@cavoloverde: c’è chiaramente nessun dubbio sul fatto che io appartenga alla seconda categoria :-))
@franci: lol, guarda, ho iniziato a tremare quando hai detto calabrese però devo dire che questa torta supermelosa sembra, più che temibile, molto interessante (fra l’altro dalle mie parti calabrese non ho mai visto qualcosa di simie :-) ps. che tenera la raccommandazione sul marchio del lievito!! ;-)) Grazie!! :-)
@ombretta: senti ma la zia Maria di dov’era quindi?? (poiché non era di Genova… :-)) (che poi fra l’altro, le frittelle di mele non sono una cosa tipica del nord italia?? ricordo male?? :-)
@greta: in realtà no, cioè, non mi piacciono molto le regole rigidissime per cui direi che, dal momento che siano legate a famiglia e infanzia ci stanno anche i dolci di mele che non sono esattamente delle torte :-))
@elenaB: questa qui non l’avevo mai sentita, cosi a naso sembra quasi che debba venire fuori qualcosa simile di aspetto e consistenza al bonet, sbaglio??
@mario: ma grazie!! E stato molto bello leggere questi tuoi ricordi e ti ringrazio del tempo e della dedizione che hai impegnato per scriverli… :-) (e poi mi fa terrrrribilmente sorridere il fatto che questo dolce d’infanzia sia stato infine abbinato con i ”miei” speculoos – hai provato a farli con la ricetta del fornaio della mia infanzia?? :-)), insomma, è un dolcissimo episodo di contaminazione internazionale, davvero bello! Grazie!! :.)
@anna l’eugubina: ma guarda che ci ho messo 5 minuti a capirla quella del cappello?!!! :-))) Intanto grazie-issime della torta! ;-) (ps cappelloso: ti faccio uno squillo nei prossimi giorni! Baci!!:-))
@mammadona: uh??!! davvero, dalla cina??! E che.. sembra una torta di riso occidentale (okay, quasi :-) Questa cosa qua la devo capire (momo’ ci faccio un po’ di ricerca :-) mi diresti intanto su quale libro hai trovato una ricetta simile?? (intanto grazie dello stimolo!! :-))
@paolo: hai ragione, ovviamente, però d’altro canto, questo è, e the show must go on, cioè, applicando questo principio in modo lato alla cucina non bisognerebbe cucinare più, perché i sapori genuini sono sempre di meno… oppure si può fare ciò che si può, per esempio cercare le mele del contadino invece che di prenderle al supermercato e già solo questo fa una differenza spaziale… poi in realtà questo discorso non riguarda solo le mele, ma tutti quanti gli altri ingredienti, ma qui però è per lo più una questione di scelta e discernamento da parte di chi cucina, nel senso che sei tu cuoco a decidere se usare il burro del discount o di cercarti un buon burro francese, usare la farina del mulino, le uova non di batteria ecc. Ma è anche vero che spesso e volentieri non è nemmeno possibile usare sempre e soltanto ingredienti ‘buoni’. E comunque a prescindere di questo, i sapori del passato, in linea di massima, non ci sono più, per mille motivi. E anche normale, il tempo passa, il mondo cambia, in peggio e a volte in meglio, e su questo non sarei esasperatamente reazionaria. In compenso credo che si possono fare delle scelte e che si può mangiare meglio, un ‘meglio’ odierno che non è il ‘buono’ di ieri ne lo può essere…
@marica: wow! la bielorussia ancora non ci era pervenuta, aspetto curiosa come una scimmia!! :-))
@saruk: prendere in prestito le nonne delle amiche straniere è in effetti un’ottima soluzione :-)) piesse. hai provato la torta di mele e parmigiano postatao qualche tempo fa?? (chiedo perché è molto nonnapaperosa ma in versione un po’ più maschia, a me che mi sento pure io molto nonna papera di sti tempi era piaciuta molto :-)
@emily: ma sai che il giorno in cui sono stata a Cambridge, a parte che pioveva a dirotta e che quindi della bici non se n’è parlato proprio, lol (un peccato che quel posticcino da come lo descrivi mi fa venire proprio voglia di andarci…), ho però bevuto, me lo ricordo benissimo, forse era all’università, un succo di mele organic, con etichettina verde un po’ naif, torbido e profumoso come non ne assaggiavo da tempo?! :-)
@cipi: missà pure a me… ;-))
@anna: massì, certo!! Anzi, è un rovesciamento dei ruoli che mi sembra molto carino :-))
@mardou: e ce lo chiedi pure se ci può interessare la tua ricetta??!! Masscherziiiii???? Sono curiosissima di leggerla!! :-))) (a proposito di piumino d’oca, il mio ha 8 anni e stavo giusto pensando di cambiarlo, voglio dire, è davvero impressionnante come cambiano i tempi – e la qualità degli oggetti… – e decisamente, vivere circondati da cose del corredo della trisavola non ha proprio prezzo… :-)
@jo: uhps, già, hai ragione, svista mia, ‘mo correggo, grazie per avermelo fatto notare!! :-))
@salamander: demenziale lo è per noio che semmai ci lavoreremo perché da gestire sarà un caos, già lo so, però vuoi mettere un caos cosi divertente?!!! Guarda, una ricetta croata da te non me l’aspettavo proprio. mavvà??!!!! :-)) E poi invece appunto, sarei proprio proprio curiosa di vedere se spunta fuori qualcosa anche da luoghi lontani e sconosciuti come lo sri lanka (a priori non lo so nemmeno se le hanno, li, le mele?!!), spero ci saprai dire! :-))
@imre: non sai che nostalgia per l’appelmoes!! a casa mia però si mangiava con il coniglio, non con i spruitjes :-)) Direi che gli appelflappen ci stan tutti, e se la tua ricette dal cuore è la versione a bignè fritti (altra enoooorme nostalgia, het oliebollenkraam op de kermis… :-) ci stanno tutti… :-))
@eli: olive si sta godendo gli ultimi giorni da ‘figlio unico’ solo che non lo sa, poretto… (comunque è vero, prima o poi qualche foto gliela devo fare, è che con la pancia che mi ritrovo non è facile andargli dietro con la macchina in mano :-))
@bubu & @smascheratela: diciamo che pensare che io stia sfruttando cinicamente il patrimonio ricettistico familiare di poveri lettori ignari in modo da comprarmici la villa a ibiza indica non solo una gran meschinità abbastanza fuori luogo ma sopratutto una scarsissima conoscenza del lavoro editoriale (e, aggiungerei, una scarsissima stima del lavoro della sottoscritta, anche, ma passiamo). Comunque, per me potete pensare un po’ quel che volete. Aggiungerei che non me l’ha ordinato il medico (o il ginecologo, per rimanere in tema :-) di fare questo libro (anzi, non si sa proprio se si farà mai perché solitamente i libri vengono commissionati, questo qui è un progetto spontaneo e selvaggio, non è detto che poi qualcuno lo voglia anche stampare) e che di progetti di libri ne ho molti altri, che non contemplano l’interazione con i lettori. Solo che caso vuole che io in questo periodo ho voglia di fare questa cosa qui, perché caso vuole che sono un po’ testa di cavolo e che quando posso preferisco lavorare sulle cose che mi piacciono, divertono e stimolano. Se per voi questo è un problema, pazienza. Se invece vogliamo stare a sparare scemenze – tipo che bisognerebbe raccogliere le ricette girandosi il mondo con lo zaino a spalla invece che di cercare di raccoglierle in modi più contemporanei usando i mezzi che abbiamo – bene, solo che farei notare che nemmeno Jamie Oliver potrebbe far reggere un libro che richiedesse un budget del genere. Comunque, la questione non mi pare questa, anzi. La questione è che io questa cosa qui ho voglia di farla, e semmai la farò con chi come me ne avrà voglia. Chi invece preferirà impegnare la propria energia in maledicenze e rimuginamenti svariati, faccia pure, ecco :-)
@ Mario: grazie per il tuo racconto che apre davanti agli occhi di legge un mondo magico, pieno di ricordi, sensazioni, e nostalgie in questa grigia giornata (con la bora che soffia forte e le tegole che ti cadono in testa).
@ tutti quelli che non gli piace la proposta di Sigrid: senza entrare in sterili polemiche, non capisco come si possa paragonare il lavoro di mesi che dovranno fare Sigrid e i suoi collaboratori per pubblicare il libro con lo “sforzo” di noi lettori che dovremo condividere un ricordo e ricopiare una ricetta dal nostro ricettario che teniamo sul mobile della cucina. Qui mi sembra che si stia esagerando paragonando la ricetta di una torta di mele ad una tesi di laurea o alle ricerche nelle chiesette delle Marche o alla correzione di un romanzo di cinquecento pagine….
Vabbè, io intanto cerco una ricetta di torta di mele….
Ognuno si regoli come crede ovviamente.
Chi vuole mandi le ricette, chi non è d’accordo non lo farà.
Ma io ci sono rimasta male.
Un po’ delusa !
Ho tutti i libri di Sigrid e mi sono piaciuti e ho frequentato questo blog perchè vi ho trovato sempre ricette sperimentate in prima persona da quelle più semplici a quelle più originali con una storia personale, ma questo progetto no, non lo condivido a livello etico, sicuramente richiederà lavoro e impegno farne un libro, come per tutti i libri, niente si fa da solo, ma è come pubblicare il diario di un altro consenziente o no.
E con questo chiudo !
La mia Favourite Granma Recipe per la torta di mele, arriva da Carolina, signora altoatesina ultra ottantenne ex campionessa di nuoto, che ora trascorre il periodo estivo in una malga di montagna, senza elettricità, acqua calda etc etc…
Durante un week end di fine estate trascorso in questa malga con gli amici, sfiniti da una pioggia incessante, anziché camminare per boschi e rifugi, ci siamo ritrovati a cucinare, mangiare, bere per 3 giorni di fila senza sosta… evvabbè addio week end salutista!
La zignora Karolina mi ha insegnato questa ricetta a metà tra uno strudel e una torta di mele; certo lei usava la panna e il burro della sua mucca munta la mattina, che pascolava nel prato di fronte con la gallina che ci ha dato le uova, comunque anche così non è per nulla male…
pasta:
una tazza di panna fresca, un uovo intero, circa 100 gr di burro e 300 gr di farina, 150 gr di zucchero di canna, la buccia grattugiata di limone, mezza bustina di lievito per dolci. Lavorate la pasta inizialmente super appiccicosa, con forza, fino ad arrivare ad una consistenza più ferma, aggiungere farina se necessario, e far riposare in frigorifero avvolta in una pellicola trasparente.
Ripieno:
preparare della crema pasticcera, togliendola dal fuoco prima che sia troppo densa, e farla freddare. (è sufficiente la dose da: ½ litro di latte, 4 rossi d’uovo, 4 cucchiai di zucchero, stecca di vaniglia).
Mele:
affettate sottili, possibilmente con il pelapatate, circa 3 mele renette (o fuji per le addicted come me) e passatele in una padella antiaderente per circa 3-4 minuti con un velo di zucchero di canna, cannella quanto vi piace, un pizzico di zenzero, un cucchiaio di rum, e delle mandorle pelate e a fettine precedentemente tostate.
Stendete la pasta in una spianatoia e cercate di dare una forma rettangolare. Versate la crema pasticcera e poi sopra le mele. Arrotolate la pasta mantenendo il lato lungo, e dimezzando il lato corto, e cercate di fare un fagottino, infornate a 180° per circa 40 minuti.
Servire a fette simil strudel tiepida, e con un cucchiaio di panna fresca montata, et voila!
Non vedo lo scopo delle polemiche, Sigrid ha chiarito perfettamente le condizioni, o si aderisce e si mandano le ricette o non si aderisce e non si mandano le ricette.
Semplice, no?
Ma non si tratta di invidia né di cocotte non vinte rimaste sullo stomaco! Anche io sono rimasta perplessa leggendo il post e sono contenta di non essere la sola a non gridare al miracolo per questa nuova idea di Sigrid.
Avendo lavorato per dieci anni nell’editoria so benissimo quanto tempo ci voglia per creare un libro, ma so altrettanto bene che gli autori si prendono dei bei soldoni oltre alle roialties (percentuali sulle vendite), mentre i redattori, pur magari ritrovandosi a modificare e riscrivere interi pezzi di libro, si ritrovano se tutto va bene il proprio nome nel colophon (che leggeranno solo gli addetti ai lavori, mentre il pubblico si ricorderà solo dell’autore).
Questo per dire che se si parla di proprietà intellettuale, in questi caso sarebbe degli autori delle ricette e non di Sigrid, che poi certo ci lavorerà per mesi, rifarà le ricette “cavolettizzandole” e rendendole splendide con il suo corredo di foto, però ecco che agli autori venga dato solo il “contentino” di apparire nel libro con il nome e la foto mi sembra un po’ poco!
Per chi scrive che Sigrid ogni giorno regala splendide ricette sul suo blog a cui tutti attingono vorrei rispondere che nessuno si arricchisce cucinando una ricetta trovata su un blog, mentre pubblicare un libro usando ricette frutto di una ricerca altrui è un tema un po’ diverso.
Ma quanta invidia…. !
Sigrid, io invece desidero dirti SOLO grazie.
Un’idea geniale, che viaggia nel mondo e anche un po’ sentimentale…mi piace.
Io avrei lo strudel di mia nonna materna (Alsaziana), che mi manca come mi mancano i suoi dolci. Ci penso e grazie :-)
A parte le solite battute da toscanaccia impenitente permettetemi due considerazioni.
Basta scorrere il blog e di ricette di mele ORIGINALI (cioè non scopiazzate su internet) se ne trovano tantissime quindi Sigrid non ha bisogno di chiedere a noi ricette nuove ….
L’idea nuova è di associare la ricetta ad una persona, con una sua storia e secondo me il blog è il modo migliore per raccogliere questi contributi.
Insomma l’oggetto del libro non sono le ricette (che alla fine, gira e rigira, saranno molto simili fra loro) ma le persone …
Qui mi sa che a qualcuno gli è rimasta la cocottina (che non ha vinto) di traverso … ;)
Premetto che a me i due libri di Sigrid sono piaciuti moltissimo, che, pur non essendo una foodblogger, trovo il suo blog originalissimo e la sua scrittura lieve e divertente. Però questo progetto si insomma in effetti mi ricorda tanto i tempi dell’università quando i prof ti chiedevano per la tesi di fare leggere tutti i registri parrocchiali di una sperduta chiesina nel maceratese e poi con i dati raccolti, uniti a molti altri, ci si facevano una bella pubblicazione. Per carità vuoi mettere gli studenti acerbi con un docente di vaglia e di esperienza, però il fatto incontrovertibile è che lui usava il lavoro “sul campo” e nella polvere di altri.
Quando ho iniziato a leggere il post ho sperato finisse il tutto con “e il ricavato delle vendite andrà a…” ecco così mi sarebbe piaciuto molto, in quest’altra versione un po’ meno. Il lavoro di qualità che ci metterà Sigrid è fuori di dubbio ma le ricerche son di altre persone e il fatto che queste altre persone saranno nominate, secondo me, non è sufficiente.
@”tutti-coloro-che-definiscono-questo-progetto-una-furbata”
Onestamente non mi va di alimentare polemiche, quindi mi scuso in anticipo con tutti, soprattutto con chi continua a rispondere al post con ricette, suggerimenti e racconti. Detto questo, non resisto …
Faccio una domanda: chi di noi la voglia, il tempo e soprattutto le capacita’ di fare di un centinaio di ricette sparse una raccolta ordinata, corredata di foto, consigli, storie, il tutto con una grafica di alta qualita’? (come siamo abituati a vedere nei libri di Sigrid, grazie a lei e ad i suoi collaboratori).
A me questo sembra un lavoro vero e proprio ed il lavoro, la professionalita’ e le capacita’ delle persone meritano di essere riconosciute e retribuite. Sono sicura che se il libro di Sigrid sara un’accozzaglia di ricette confuse nessuno lo comprera’. Se invece, come molti di noi si aspettano, sara’ un lavoro completo ed interessantee con un valore aggiunto, sara’ venduto e le fruttera’ un guadagno che la ripaghera’ del tempo investito e della scommessa fatta con questo progetto. Mi spiace ma in tutto questo non vedo furto, furbate o altro. Se Sigrid puo’ avvalersi della collaborazione di tante persone e’ perche’ in questi anni il suo blog ha costituito un luogo d’incontro e scanbio per molte persone. La condivisione di ricette e storie e’ qualcosa che arricchisce tutti noi, in modo proporzionato al nostro impegno. Se scrivo una ricetta mi sembra di essere ripagata dal fatto di poter leggere quelle degli altri, se la mia ricetta viene scelta contribuisco al libro ed in cambio sono ripagata dalla possibilita’ di condividere un pezzetto della mia storia (vedi foto, nome dell’autrice originale della ricetta etc) con ancora piu’ persone, se infine sono io che passo giorni e giorni a lavorare al progetto, a cucinare, selezionare, scrivere e fotografare etc etc…credo di meritare gli introiti dell’eventuale vendita del libro.
Questo e’ il mio modesto parere…spero di non aver offeso nessuno e di non aver alimentato troppo questa polemica.
@bubu, @smascheratela: scusate ma nel post sigrid dice chiaramente che indicherà il nome della cuoca e di chi ha inviato la ricetta. Non mi sembra si stia appropriando impunemente di patrimoni privati ad insaputa dei poveri visitatori del suo blog e che spacci il tutto per opera sua. Tra l’altro io lavoro nel settore della grafica e del design, e so quanto lavoro c’è dietro un progetto del genere. Definirla furbona mi sembra davvero una stupidaggine. Se non siete d’accordo basta non partecipare, e noi poveri e ingenui postatori di ricette alle mele ci rassegneremo ad essere gabbati dalla furbissima cavoletta :).
Ciao Sigrid e grazie per il tuo lavoro. Un bacio
Scusate volevo rispondere a due post,perchè questo progetto mi piace tanto.
@ Mario: grazie del bellissimo racconto della zia Carolina (hai fatto rivivere a noi tutte quelle sensazioni) e della splendida scoperta di un dolce così facile e sorprendete come la tilslørte bondepiker !
@ smascheratela: non sei tenuta a condividere nessuna delle tue segretissime ricette.Ricorda che ogni giorno tantissima gente ringrazia Sigrid per il bellissimo lavoro che fa e per le fantastiche ricette che ci regala sul blog.Io sarei felicissima se una mia ricetta fosse condivisa … addirittura in un libro.
veramente anche a me sembra proprio una bella furbata…. non stiamo parlando di una ricerca gastronomica peregrinando per la pianura carpatico danubiana alla scoperta della tradizionale torta di mele del luogo… bensì di un “ehi mandatemi le ricette che le fotografo, pubblico il libro e mi mangio i dindi in vacanza”! beh… non mi esalta.
Ma Olive che dice? Mi manca… mi posti una bella foto??? :-)
e se fosse un nonno ??? Il mio nonno a capo d’anno faceva sempre i dolci tipici che accompagnano il capo d’anno Olandese: oliebollen en appelflappen. Sono dolci che vengono fritti nel olio come le krapfen. I primi con o senza uvetta i secondi appunto con un annello di mela :)
O anche un altro dolce alle mele Olandese, di cui però non ho nessuna ricetta casalinga: si chiama sempre appelflap ma non è fritta, è fatta con quello che noi chiamiamo “bladerdeeg” ovvero pastasfoglia.
E che dire di quello che le mamme Olandesi davano (danno???) ai bambini per accompagnare quelle verdure tipo spruitjes (cavolettidibruxelles in Olandese!!!) che non vanno proprio giù: appelmoes.
Cercherò le ricette e li posterò, anche se non dovesserò andare bene per il libro mi piacerebbe condividere queste ricette della mia terrà qui.
Doei
che dire sigrid….hai sempre idee meravigliose (e per nulla demenziali, anzi!).
io credo di avere solo due persone a cui chiedere: una di nazionalità croata (ma và? guarda un po’ che caso…)e una dello sri lanka.
a presto allora con aggiornamenti :)
Ciao Sigrid, nessuna ricetta perché in realtà l’apple pie di mia nonna era l’unica delle sue crostate che non mi piaceva… Volevo dirti, però: per non sciupare un bel progetto grafico con un errore di ortografia (seppur comune anche tra anglofoni), nessun apostrofo in “from grandmas”, ti prego!
Bellissima idea! putroppo nel mio passato non ci sono dolci di mele preparati da vecchine straniere che mi possano dare ricette originali, le uniche torte di mele che riconduco alla mia infanzia sono quelle di mammà, che è italiana 100% e di certo non amerebbe sentirsi definire vecchia signora, e di fatto ancora non lo è!
Ora provo a scatenare i miei contatti internazionali, non sia mai che venga fuori la ricetta della nonna di qualche amico lontano, altrimenti tanto per giocare ti lascio cmq la ricetta della mamma. :-)
Ecco la ricetta della torta di mele di mia nonna Vezia semplice, rustica ma molto gustosa.
TORTA DI MELE
100g. burro
100g.zucchero
150g.farina
2 uova intere
1 kg di mele pulite, affettate e
tagliate a fette sottili
1cucchiaino di lievito per dolci
scorza di 1 limone bio grattuggiata
°Montare uova, burro e zucchero
°Aggiungere farina e lievito.
°In una ciotola grande unire al composto le mele
a fette e la scorza di limone.
°Versare il tutto in una tortiera di 22cm dal
bordo alto.
°FORNO CALDO 180° per 35 min.
°Quando e’ fredda spolverizzare con zucchero a
velo.
Bellissima idea Sigrid, mi darò da fare… ho già qualche idea!
Un bacio
Credo di essere in possesso di tutti i requisiti. Ho una trisavola danese, la sua foto di fidanzamento datata 1889 e un dolce tramandato di generazione in generazione col nome di “il dolce della nonna Camilla” (ci sono anche i mitici “GRAF” della nonna Camilla, ma questa è un’altra storia). Fatte un po’ di indagini ho scoperto che si tratta del Bondepige Med Slør, può interessare?
P.S.: Ma lo sai che io e mio marito d’inverno usiamo ancora il piumino d’oca del corredo nuziale della mia trisnonna? Roba da non credere, no?
Bella idea! si ok.. come sempre!!!!!!!!!
Io le nonne non le ho più qui con me, ma nel mio cuore! Due grandi cuoche tra l’altro, anche se x quanto riguarda i dolci, mi lasciavano fare! Quindi la mia domanda è… posso raccontare la torta che facevo io per la mia nonna? (di mele logicamente). Un bacione a Tutti!
Io faccio proprio al caso tuo missà!!
Torta strepitosa della nonna che appena si sforna accorrono tutti numerosi e ovviamente non arriva a sera!!
Date le mie origini british presto posterò una ricetta di mia nonna Gwendoline..devo solo tornare a casa x scannerizzarla e inviarla…intanto a proposito di mele se passate dalle parti di Cambridge (UK) un’esperienza da non perdere è la seguente: noleggiate delle bici e percorrete con la bici il lungo fiume Cam fino ad arrivare a the “orchard tea garden”…ovvero un meleto davanti al fiume con sala da tè sul prato…è un luogo affascinante che nel passato era frequentato da scrittori e poeti (Virginia Woolf per fare un nome)..comunque lì potrete assaggiare torte di mele e succhi di mela con le mele raccolte nel meleto..cmq..non vedo l’ora di leggere tutte le ricette che saranno pubblicate…e complimenti a Sigrid per l’idea…quello che contraddistingue i giovani in gamba è la capacità di avere ancora idee e iniziative…tutti dovremmo prendere esempio piuttosto che criticare aridamente:) x i criticoni dico solo..fate frullare la mente..;)
…uhm, vediamo un po’ le mie nonne non ci sono più, e l’unica che ho conosciuto nonna Rosetta, mamma del mio babbo, non amava scrivere le ricette se le teneva strette strette nella sua testolina e poi a pensarci bene di torte di mele fatte da lei non ne ho memoria!
Però stavo pensando di interpeòòare un apio di amiche, una greca e una norvegese, che forse mi possono “prestare” le loro di nonne/mamme… insomma qualcosa ci inventiamo!
Ps io ultimamente sono fissata con la applepie “americana, quella di nonna papera!!!
Furbastra !
celo celo celo, anzi ne ho ben due di ricette della nonna :)
te le invierò entrambe!
un bacino doppio sigrid!
ciao
b
bene, mi faccio mandare dalla Bielorussia una ricetta scritta in russo e poi la traduco, ok mi farò aiutare e la posto, bell’idea…complimenti sei unica! ciao maric
Evviva Mario. Scrivi cose belle in un italiano delizioso! E proverò questa cosa semplice semplice che racconti..
Però tenete presente che le varietà di mele dell’epoca della nonna non esistono più, sostituite da varietà commerciali diversissime e orientate a: facilità di produzione, raccolta e conservazione, gradimento (spesso solo visuale) del consumatore e prezzo concorrenziale, ecc. il gusto della torta della nonna ce lo sognamo. Ovvero, preparando la ricetta,cosa prepareremmo?Un ibrido vecchio-nuovo, ma come selezionare il meglio del meglio e non il peggio del peggio?
Quoto Mario assolutissimamente e non solo per la ricetta! Mi hai commosso. Per quanto mi riguarda cercherò tra i ricettari della mia Nonnoletta (per quanto lei, da buona umbra, si dedicava molto di più alla selvaggina disossata e ripiena) e a quelli della Bonne Mami, la nonna belga di mio marito (ma le ricette belghe le avrai già tutte! ;-))
Rispolverando amicizie lontane ho scoperto che le mele sono ovunque.Questa prima ricetta mi è stata data da una amica e collega taiwanese che lavora in cina e che adora di Hong Kong,dove tutto si mescola. Il risulato è la ricerca di ricette come questa. Sbirciando nei meii libri ne ho trovato una versione simile ma questa(SE SI TOGLIE il SAKE’) per i pupi la trovo perfetta!
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Torta di mele e riso
Ingredienti:
per la base :
200g di farina
100 g di burro
1 cucchiaino di lievito per dolci
Un pizzico di sale
Per il ripieno:
1 kg di mele golden (o altro tipo di pasta farinosa)
160 g di zucchero
100 g di RISO vialone nano (meglio sennò quello piccolo per sushi)
0.5 l di latte
2 uova
1 limone
1 cucchiaio di sakke’ o altro liquore a piacere
1 stecca di vaniglia
Prima si prepara la pasta per la base e la si stende in uno stampo per dolci imburrato ed infarinato (si puo’ utilizzare anche il pan grattato in modo da dare un effetto più ‘corposo’ quando si prendera’ in mano la fetta). Poi cuocere il riso aromatizzandolo con la vaniglia. Pulire e tagliare le mele,aggiungerci il succo del limone e meta’ dello zucchero. Mettere il composto in una casseruola e cuocere mescolando ogni tanto ed aggiungendo il sakkè.
Terminata la cottura schiacciare le mele con una forchetta o al passaverdura,aggiungerci il rimanente zucchero e i tuorli d’uovo. Montare gli albumi a neve ferma e incorporarli delicatamente al riso.
Infine bucherellare la base della pasta,stenderci sopra il purè di mele e sopra il riso facendo attenzione a non mescolarle. Infornare in forno caldo a 200° per 40 min.
TORTA DI MELE
Di mia sorella Liliana
ingredienti
1 kg di mele golden
200 g di farina 00
150 gr di zucchero
100 gr di liquore a piacere
80 gr di frutta secca ( mandorle, pinoli, nocciole, uva passa) a scelta
2 uova
1 bustina di lievito per dolci
limone succo e scorza grattugiata
Procedimento
Pulire le mele e tagliarle sottili, unire il succo di limone e un cucchiaio di zucchero. Preparare una pastella con le uova intere lo zucchero , il liquore, la frutta secca, il limone grattugiato ed infine la bustina di lievito unita alla farina . Unire al composto ottenuto le mele, mescolare bene. Imburrare una teglia a cerniera con burro e farina, versare il composto e pareggiare bene. Infornare a 180° per circa 60 minuti. Controllare con uno stecchino la cottura .
un’abbraccio annina
hai dimenticato il cappello nero a casa mia
C’era una zia di mia mamma, si chiamava Carolina ed i tempi erano gli anni ’50. Era un donnone di corporatura massiccia ma di animo delicato, ultima discendente di una famiglia nobile decaduta. Abitava in una splendida villa antica, decaduta anch’essa, immersa nel verde, sulla collina torinese in un posto chiamato Valle dei Pomi, con il marito ed una sorella bisbetica. Per vivere, perchè i beni di famiglia se ne erano andati da tempo, coltivava mele nei terreni cicostanti ed allevava api, aiutata da un fattore.
Ricordo bene la casa in mezzo ad un giardino con una grande magnolia nello spiazzo antistante ed uno stagno con le oche, non troppo profumato per la verità, nelle vicinanze. I muri un po’ scrostati e dipinti in rosso pompeiano, due colonne che reggevano un porticato all’ingresso, le imposte verdi. La casa era enorme, piena di stanze semivuote, sempre in penombra: la cucina – dotata di pozzo interno per l’acqua potabile e di camino “abitabile” – sembrava l’antro di Polifemo; a metà dello scalone in pietra, nella piccola cappella ormai sconsacrata c’erano le centrifughe del miele, a manovella, in ferro zincato; il salone della musica e delle feste, dove ancora si trovava un pianoforte scordato, veniva utilizzato come magazzino per le casse di mele – al tempo del raccolto il profumo di frutta ti stordiva entrando là dentro; le stanze al piano superiore, fresche d’estate, dove talvolta mi trovavo ospite (“non vuoi mica far dormire il bambino in città con questo caldo!”) con la zia che mi coccolava, lei che era senza figli. E che, le volte che smielava, mi dava da succhiare pezzi di favi ancora ben carichi di miele.
Nostalgia, ricordi, a volte un po’ di malinconia, perchè la zia non c’è più da moltissimi anni e come lei molti altri affetti, la casa è stata venduta e, mi dicono, completamente trasformata, il frutteto lottizzato e costruito, le mele scomparse.
Le mele: in quel tripudio di frutti la fantasia della zia si scatenava: torte, composte, marmellate, non passava giorno senza pôm (mela in piemontese) a colazione merenda e cena, del resto la casa era in Valle dei Pomi, che si voleva d’altro?
Un piatto mi è rimasto nella memoria forse più di altri e questo propongo qui come dolce di mela, dopo questa lunga rivisitazione di un luogo della mia infanzia. Perchè dolce si è detto, vero? Dunque non necessariamente torta. E’ presente spesso sulla mia tavola come dessert perchè è di una sconcertante semplicità esecutiva ma, se piace, è di assoluta bontà, è “grezzo”, sa di antico, di quando, forse, tutto era o sembrava più semplice.
Il nome: pôm e pan pist (mele e pane pesto), della zia Carolina.
Ingredienti: mele, pane secco (possibilmente buono) pestato grossolanamente condito con un po’ di zucchero, panna montata, miele.
Cuocere le mele sbucciate e private del torsolo con una cucchiaiata d’acqua. Schiacciarle con una forchetta per ridurle in purée. In una ciotola mettere qualche cucchiaio di purée di mele freddo, cospargere con uno strato di pan pesto, coprire di panna e rifinire con un cucchiaino di miele. Occorre prepararlo all’ultimo momento perchè altrimenti il pane diventa molle. Tutto qui.
Negli anni ho apportato alcune modifiche: ad esempio non sempre uso il pane ma biscotti sbriciolati (in particolare proprio gli speculoos), cuocio le mele con qualche spezia, soprattutto cannella o noce moscata, o con un poco di zenzero fresco, uso un “topping” di miele di castagno o di corbezzolo per avere una nota amarognola, lascio la panna semimontata e non ci metto zucchero.
Qualche anno fa ho scoperto che l’origine di questo dessert è scandinava ed antica e si chiama tilslørte bondepiker che significa ragazze di campagna col velo (chissà come è finito tra le ricette della zia): in effetti le mele sono ragazze di campagna e qui si presentano velate di panna, morbide ma con quel croccante interno che stuzzica e le rende vive e non banali.
Ti ringrazio per l’ospitalità, ti auguro ogni bene visto il prossimo evento e ringrazio tutti per la pazienza nella lettura. Personaggi, luoghi e sensazioni sono assolutamente veri. In ogni dettaglio
Questa non è la torta di mia nonna, ma è la torta di mele tipica piemontese, mangiata mille volte nelle varie pro-loco. Andrebbe fatta con i pom marcùn, un tipo di mela una volta comunissima, oramai quasi in via di estinzione. La consistenza finale sarà morbidissima, tipo flan. Credo che alcuni la facciano con il cacao al posto del cioccolato, ma credo questa versione sia migliore.
3 kg di mele
1 uovo
200 gr di amaretti
150 gr di cioccolato fondente amaro
due cucchiaini di zucchero
pan grattato
Sbucciare le mele e farle cuocere con poca acqua, quando si sono asciugate toglierle dal fuoco. Passarle al passaverdure e creare una purea in un recipiente capiente. Aggiungere l’uovo intero e mescolare. Fare sciogliere a bagnomaria il cioccolato e versarla nel recipiente con il composto creato precedentemente. Aggiungere lo zucchero e gli amaretti precedentemente sbriciolati, (se le mele hanno fatto acqua, toglierlo filtrando il composto). Se a questo punto il composto risulta ancora molle aggiungere il pan grattato fino a giungere una certa consistenza. Imburrare una teglia di almeno 26 cm di diametro, per evitare che si attacchi cospargere la teglia di un leggero velo di pangrattato, versare il composto nella teglia e infornare nel forno precedentemente riscaldato a 180° per circa un’ora.
Ciao Sigrid,
question time: ma deve essere per forza una torta? perchè io ho una ricetta con le mele tramandata da generazioni alle donne della mia famiglia di un dolce con le mele che non è affatto una torta. Sono ancora un po’indecisa però se mollare questa ricetta non vorrei che le mie ave se la prendessero… nel frattempo delucidami pleas, ottima idea comunque anche io dopotutto sto attraversando una fase melocentrica… a presto!!
Il mio dolce con le mele non è una torta (va bene uguale ;-)????)…sono le frittelle di mele della zia (prozia, a dir la verità) Maria (e si poteva chiamare diversamente?). Le faceva una sola volta all’anno, mi pare per san giuseppe…mai un’eccezione!L’origine non mi è chiara…io abito a Genova, ma nessuno dei miei parenti è Ligure..a Genova fanno delle frittelle simili ma non mi pare usino le mele…forse erano una sua rielaborazione…ovviamente io le adoravo (e adoro!; poi dover aspettare un intero anno per poter sentire ancora quel profumo e per poterle mangiare me le faceva adorare ancor di più…
Comunque…la ricetta è questa qui:
500 g di Farina
175 g di Zucchero
4 uova
250 ml latte
25 g lievito di birra
Un pochino di scorza di limone grattugiata
Mele a pezzetti (qui si va a occhio, anche in base a quanto “melose” volete le frittelle)
Olio per friggere
Zucchero per guarnire
Far stemperare il lievito in un pochino di acqua tiepida e impastarlo insieme agli altri ingredienti (tranne le mele) fino ad ottenere un composto liscio e di media consistenza. Lasciar riposare per circa 3 ore. Mescolare le mele all’impasto. Scaldare l’olio e friggere delle “cucchiaiate” di impasto fino a dorare le frittelle (ci vuole poco!).
Spolverizzare con un pochino di zucchero (a velo se preferite).
Buone Mele! :-)
STREPITOSISSIMISSIMA IDEA, tanto per cambiare aggiungerei!!! Sei davvero un pozzo senza fine di idee meravigliose e stimolanti!!!
Allora, quella che sto per mandarti è la ricetta di una squisita torta di mele, ma proprio di mele mele, potrei quasi dire un vero e proprio concentrato, con poche farine e pochi grassi aggiunti, che fa la mia nonna (tutt’ora, per la gioia del mio palato) Franca, senti e trema, CALABRESE!!!!!
é una torta abbastanza povera, che racconta già da se la storia di quella terra che tu ben sai è una terra meravigliosa.
Il risultato che si dovrebbe ottenere è di forma circolare, più o meno di 24cm di diametro, e il colore è di quelli ambrati. Dovrebbe essere un pò caramellata in superficie, soprattutto al centro.
Gli ingredienti sono:
2 uova
1 bicchiere di latte
1 bustina di lievito Bertolini (e che sia Bertolini, mia nonna ci tiene)
1 bustina di vanillina
la scorza di un limone
200 gr di farina
1,200 kg di mele
50gr di burro (a fiocchetti sulla superficie)
150 gr di zucchero (75 nell’impasto e 75 sparso sulla superficie)
Sbattere poco le uova con i 75 gr di zucchero, aggiungere la farina, il lievito poi l vanillina e la scorza di limone, infine il latte. Tagliare le mele a metà,poi in quarti, sbucciarle e fare delle fettine sottili sottili.
Rivestire di carta da forno bagnata e strizzata (questa è la tecnica della mia nonna) lo stampo a cerniera e versare sul fondo l’impasto; buttarci sopra le mele a fettine e schiacciare bene con le mani in modo che l’impasto salga un pò e si disperda nelle mele. Distribuire sulla torta i rimanenti 75gr di zucchero e mettere a fiocchetti il burro (mia nonna scrive 50gr nella ricetta ma alla fine ne mette la metà!). Infornare a 180°C coperta con la carta alluminio per 20 minuti e poi per altri 20 senza carta.
Il risultato è PAZZESCO, soprattutto per la mattina a colazione con un bicchierone di latte!!!!!
Quando si è in momenti di crisi economica e di idee solo i geni (e i folli) fanno progetti
;-)
La torta di mele è uno dei miei dolci preferiti tanto che un periodo me la facevo da solo…poi ho smesso. Spero di trovare qualche ricetta interessante!
Dolce di Mele della Nonna Filomena
Pasta sfoglia
Mele renette
Marmellata di albicocche (o prugne o di quel che c’è)
Zucchero a velo
Cannella (se piace)
La ricetta è davvero banale lavare la mela, levarle il torsolo asciugarla bene riempire il buco centrale con la marmellata e dare una leggera spolverata di zucchero a velo e cannella.
Rivestire il tutto con la pasta sfoglia e di nuovo coprire di zucchero a velo e cannella.
Infornare a 180° per mezzora o comunque sino a doratura della pasta sfoglia.
ciao sigrid! lo so che non centra niente ma… ho fatto una versione rivisitata dei tuoi crackers e… tanto x cambiare son venuti benissimo!
sei una garanzia al 100%! se ti va di vederli passa a trovarmi, ciao! alessandra
http://viaggiando-mangiando.blogspot.com/2011/03/crackers-al-farro-e-rosmarino.html
@smascheratela: ma cosa dici? Scherzi vero? Se io avessi una buona ricetta tramandata sarei molto contenta se finisse su un bel libro e non solo sulla mia tavola…senza poi sottolineare tutto il lavoro che ci sta dietro un libro…no ma dai, scherzi!
Sei proprio una furbona, tutti ti inviano le ricette in modo gratuito e tu ti fai un’altro libro a tuo nome.. e forse, ribadisco forse, ai partecipanti gli arriva un libro! Ahahah, tra tutti questi sorrisetti vuoi sembrare carina e simpatica, ma sei una furbona!
Come promesso ho recuperato la ricetta della nonna, ed eccola qui:
SZARLOTKA BABCI GIENII
(Torta di mele di nonna Genowefa)
Ingredienti:
500 gr di farina
100-150 gr di burro
150 gr di margarina
150 gr di zucchero a velo
buccia di limone
4 o 5 tuorli d’uovo
1 kg di mele granny smith
qb zucchero per dare sapore
cannella
vaniglia
altro zucchero a velo
Impastare farina, uova, burro, margarina, zucchero a velo e la buccia di limone grattuggiata e fare la pasta frolla, poi lasciarla riposare in frigo per una mezz’ora. Foderare una teglia rotonda media (circa 24 cm) con la frolla, avendo l’accortezza di tenerne una piccola quantità da parte per preparare le strisce che serviranno per la decorazione. Metterla in forno per circa 10 min per dare una cottura iniziale. Nel frattempo sbucciare e grattuggiare le mele, insaporirle con lo zucchero, l’estratto di vaniglia e la cannella. Versare nella teglia il ripieno di miele e pareggiare i bordi della pasta frolla in caso fossero in eccesso.
Stendere la pasta tenuta da parte e ricavarne delle strisce (magari con una rotella tagliapasta) da mettere sulla superficie della torta, disponendole a griglia, poi spennellarla con del latte.
Infornare in forno ben caldo e cuocere finché la pasta diventa dorata (circa 40-45 min a 180°), aspettare che si intiepidisca, cospargere con zucchero a velo e servire.
Spero che non sia troppo incasinata, l’ho appena tradotta dal polacco e non sono bravissima ad esporre le cose. Però vi giuro che è buonissima, io non mangiavo altro da piccola. M’è venuta una voglia ora, vediamo se ho gli ingredienti in casa, così la faccio…
Che bella idea, contribuisco anch’io con una ricetta della mia famiglia, anche se non e’ frutto della passione culinaria di un’anziana signora, ma di quella del mio bisnonno Roberto. Pero’ una nonna c’entra sempre, dato che secondo il mio bisnonno questo era il dolce che la nonna di Alessandro Manzoni preparava al suo nipotino (siamo lecchesi, Manzoni ce lo ritroviamo ovunque)
La ricetta, come me l’hanno tramandata nonna e zia:
1 kg di mele
burro qb
3 hg di pangrattato
3 cucchiai di cacao amaro
un paio d’etti di zucchero
Sbucciare le mele e farle a fettine sottili.
Mescolare in una ciotola zucchero, pangrattato e cacao.
Imburrare il fondo di una tortiera, spolverarlo con il pangrattato/zucchero/cacao.
Dopodiche’ si prosegue a strati: fettine di mela, pangrattato, fiocchetti di burro.
Infornare in forno ben caldo per circa 30 minuti
Aspetta aspetta, ora, leggendo i commenti degli altri, mi è venuto in mente che mia mamma conserva ancora un quaderno di ricette di mia nonna (è una reliquia tutta sbrindellata degli anni ’50!).
Proverò a guardare se c’è una torta di mele svizzera!!
Mi piace un fracco questo project!!
Io adooooro tutte le torte di mele.
Peccato che non possa partecipare, niente ricette “vintage”, le due/tre che faccio le ho prese da te o da un libro (recente) di cucina :-)
Domenica mattina ho frugato nella preziosa agenda della mamma alla ricerca di dolci carnascialeschi, ora mi faccio un altro giro per le torte di mela! Spero comunque che il progetto si realizzi, di dolci con le mele ne mangerei ogni giorno! :)
Che idea favolosa, sguinzaglio subito il mio ragazzo che è slovacco, vediamo se una delle sue longeve nonne (entrambe ultranovantenni e in ottima salute!) possono darci qualche bella ricetta… Alessia
Io di ricordi di torte di mele della nonna ne ho due. Quella della MIA nonna e quella della nonna della mia amichetta d’infanzia.
Purtroppo la mia nonna è mancata prima che io potessi venire in possesso della ricetta, ma quella della famosa Nonna Mary era sempre presente a casa della mia amica….e non veniva chiamata null’altro se non “la torta della nonna mary”….
La ricetta è questa (ed è stata la prima ricetta che ho fatto in apertura del mio blog!), è una garanzia…ed ogni volta che la faccio mi sento di nuovo in seconda elementare (tabellina del 7 a parte….)
http://cookagna.wordpress.com/2007/10/27/torta-di-mele/
Bellissimo progetto Sigrid!!
Che bel progetto!!!
Io ho una passione tutta particolare per le torte di mele…
Però una delle mie due nonne non è mai entrata in una cucina…
L’altra non l’ho mai consociuta, purtroppo, e l’unica sua ricetta di mele, che uso ancora oggi, è quella del suo strudel – che lei addobbava, stando alla sua ricetta, come un temibile mostro flambè. Fantastico!
Quindi non posso partecipare – e non me ne lamento!
Ciao Sigrid,
approfitto di questo tuo post dal sapore internazionale per dirti che ho cominciato ad esportare il tuo blog. Le tue ricette hanno avuto sempre un gran successo e stimolato molta curiosita’ nei confronti del tuo blog. Purtroppo il fatto che il blog sia solo in italiano ha bloccato la circa totalita’ dei possibili nuovi “frequentatori”. (ironia della sorte, mi sono trovata a tradurre io le tue ricette nella tua madrelingua :)). Immagino che la traduzione del blog sia un’impresa quasi folle e non fattibile. In caso tu volessi/potessi mettere in linea, per esempio, i tuoi pdf in francese sappi che io potrei gia’ ora mandarli ad una ventina di persone che sarebbero ben felici di provare, proporre e diffondere le tue ricette. Ho pensato di farti presente la cosa perche’ le tue ricette hanno avuto un successo tale che mi e’ dispiaciuto non poter condividere le mie “fonti” (vale a dire il tuo blog e i tuoi libri) e inoltre mi e’ parso davvero un peccato non poterti fare pubblicita’ (in effetti te l’ho fatta ma…nessuno parla italiano quindi non possono ne leggere ne i tuoi libri ne il tuo blog).
Di la verita’…non sapevi di essere una star internaziole, eh?!
:)
Per finire, la tua idea di “apple-international-granma” ricettario mi sembra ottima. A dire il vero piu’ viaggio e piu’ mi diverto ad osservare le affinita’ e differenze (leggi ricchezze) della tradizione culinaria. Penso che ogni opportunita’ di scambio-condivisione-contaminazione culinaria vada afferrata al volo (mi dico anche che e’ forse piu’ facile passare da una buona torta per cominciare un’integrazione culturale piu’ profonda…niente di piu’ necessario ed attuale).
Cerchero’ di contribuire…
Elena
ciao ho appena chiesto a mia madre di prepararmi la sua torta di mele da portare qui in ospedale, come a me non viene mai, le chiedero’ la ricetta!
@baldassarre,
hai fatto un corso di scrittura creativa?
bom dia,
gostei muito do seu blog e pelo que li… e nada melhor que o vinho para acompanhar as refeições bem preparadas…
Peço-lhe um um favor, que coloque o link do nosso blog no seu site para que as pessoas também possam conhecer mais sobre vinho…
Forte abraço
http://vinho-umritmodevida.blogspot.com/
@Sigrid sapevo perfettamente che non sarebbe stato un copia ed incolla delle ricette e che ci avresti lavorato un bel po’… c’è scritto nell’articolo. Era una curiosità perchè mi pareva una bella cosa, magari trovando uno sponsor. Tutto qui, non volevo uscissero battibecchi inutili e sterili. Ma solo perchè mi era venuto in mente che una mela al giorno toglie il medico di torno… ho fatto tanti collegamenti bambini e medici e cosi’ ho chiesto.
Nulla di piu’.
Sigrid spero di non averti offesa con la domanda perchè non era questa l’intenzione.
Nonno Adriano, va bene lo stesso? Era lui il cuoco di casa e da lui, napoletano D.O.C. 100%, ho preso la passione per la cucina.
Era la sua torta, insiema a una al cioccolato (ma questa è un’altra storia! :-))
Per la pasta frolla:
250 gr farina 00
125 gr burro
125 gr zucchero
1 uovo grande (lasciatene un po’ per spennellare)
100 gr nocciole tritate (l’ideale sarebbero quelle di Giffoni, ma insomma…)
un pizzico di sale
Per il ripieno
600 gr di mele annurche (anche qui, se avete sottomano le golden o le renette nonno sopporterà l’affronto)
1 dl di vino rosso corposo + qualche cucchiaio
100 gr di zucchero
mezzo limone
Impastare tutti gli ingredienti per la frolla e far riposare la palla incellofanata in frigo per un’oretta.
Sbucciate le mele, eliminate il torsolo e tagliatele a tocchetti, spruzzate con qualche cucchiaio di vino.
Mettete in un padellino il vino con il succo di limone e lo zucchero e fate caramellare, finchè prende una consistenza densa.
Imburrate e infarinate una tortiera media (il termine usato da nonno era “ruoto”) e rivestite base e bordi con parte della pasta.
Riempite con le mele e coprite con il vino caramellato, poi chiudete con la restante pasta.
Spennellate con l’uovo rimasto e infornate a 180° per circa 40 minuti.
Servire possibilmente tiepida
@ Ale
Scusa tu il tuo stipendio lo devolvi in beneficienza? O ci campi?
Sigrid, che idea fantastica! Soprattutto per me che da piccola l’unico dolce che mangiavo era la Szarlotka, la torta di mele della mia babcia Gienia (la mia nonnina polacca) che purtroppo non c’è più da due anni. Ma mi ha tramandato la ricetta e questo Natale l’ho riproposta in famiglia con grande successo. Quando torno a casa cerco la ricetta e te la posto.
Allora… io potrei contribuire con la mia “Tarte aux pommes” di Nicole Mutter, amica di mamma e adorata educatrice della sottoscritta, di origine alsaziana.
Non è nulla di complicato né tanto meno laborioso ma quando la faccio, è come la Madeleine di Proust, mi tornano in mente pomeriggi trascorsi da lei e ore di chiacchiere tra queste due signore (mamma e Mm. Mutter) entrambe residenti in Lussemburgo …. che meraviglia!
In realtà Sigrid, Baldassare non ha tutti i torti, di ricette sul tema “Worldwide Torte di mele” è pieno il web e le librerie ma se nel tuo/nostro libro verrebbero citate Mm.Mutter e mamma sarebbe il libro più originale del mondo!!!!
Qu’en penses-tu?
ehm mi sa che baldassarre nn fosse cosi ironico..
Io ho una torta di mele che vi vorrei proporre è un pò laboriosa ma ne vale la pena,(tra l’altro ègià pubblicata sul mio sito).
Un attimo di pazienza poi la invio
beh in effetti qualche ricettuzza la tengo, però aspetto altre indicazioni per spedire, in modo da capire se sono buone!!!
Intanto grazie! a chi ha già iniziato a trascrivere idee e ricette!! :-))
@ale: no, cioè, semmai si dovesse fare il libro non sarebbe un mero copia & incolla ciò che mandate voi, ma rappresenterebbe, come tutti i miei libri, qualcosa come 4 mesi di lavoro, almeno 100 foto, cucina, redazione ecc, e sfortunatamente io non sono Bill Gates, insomma, non posso lavorare pro bono (e del resto mi pare solo una questione di buon sens, no? :-)
@chezmunita: lol :-) eddai, non essere cosi drastica! :-))
@baldassare: siccome non è molto chiaro, meglio se te lo chiedo: ché, era ironia? :-)
@tutti gli altri: beh, vi aspetto!! :-))
Postero’ un paio di ricette tradizionali piemontesi (perche’ di parenti stranieri proprio non ne ho), menzionando tipi di mele che non eistono quasi piu’ neanche in Piemonte. E comprero’ volentieri il libro per regalarlo a mia mamma, che si lamenta sempre: “E ora cosa ci faccio con quelle quintalate di mele del nostro orto?”.
Mio padre è del Trentino, e mi anonna faceva il classico strudel con le mele, ma la torta che ti iniverò la fa mia madre ed è buonissima, cercherò di indagarne la provenienza…
Ciao Sigrid!
Sono proprio fortunata: ho una nonna non italiana (francese, anzi auvergnate 100% doc) che ci fa ancora la sua strepitosa tarte aux pommes et confiture de rhubarbe tutto rigorosamente fatto in casa. (chi ha mangiato una volta la marmelata di rabarbero di mia nonna capisce che quella comprata è una palida imitazione!) Puo’ darsi che tenga questa ricetta da sua madre, ora indago e ti faccio sapere.
Ecco la ricetta (ma non viene mai come la sua… Se vuoi, più in là, programmiamo un we da lei con le nostre minimiss cosi scrivi tutti gli appunti e scatti tutte le foto che vuoi! Dico sul serio!!)
“crosta”: (dose per 3 crostate oppure 1 + i biscotti che vengono una meraviglia)
500gr farina
250gr margarina o burro
100gr zucchero
3 uova
1 bustina lievito chimico
impastare tutto, stendere e mettere in una teglia da forno.
spalmarci sopra circa 1 baratolo di marmelata di rabarbaro (scegliere in cantina quello che sembra meno liquido ;-))
e disporre le mele q.b. sopra.
Infornare a 180°C finchè è cotta!
bisous et courage pour les derniers jours ;-)
Bellissima idea!penso al mio grandma’s apple cake e spargo la voce :-)
Come anticipato in qualche vecchio commento le mie origini da parte di mamma sono austriache e forse cerando tra i vecchi appunti miei e di mia cugina una qualche ricetta sfiziosa con le mele la riesco a trovare…(lo strudel di sicuro).
Non amo molto mangiare i dolci con le mele, però ammetto che sono sempre molto invitanti!
Se il discorso Austria può interessare allora comincio ad attivarmi.
bellissima idea!!! non può che piacermi e non posso che sentirmi chiamata in causa :-))
a prestissimo!
@Tizzy mi dispiace che tu la pensi cosi’ era solo un’informazione. Prima di partecipare mi piacerebbe sapere, tutto qui. Ho già mandato altre ricette a Sigrid ed anche per un libro…
non ci vedo nulla di male.
Voilà! Che idea grandiosa! Io con le mele ci vado a nozze. Le uso per profumare la casa, le infilo nel pane, e le ergo persino a simbolo di battaglie neo(vetero?)-femministe… Ci faccio anche le torte, di quando in quando, ma quella della nonna mi manca. Come le mie nonne. Però una qualche signora in età, a cui chiedere una ricetta, la potrei anche trovare…
Intanto m’inchino alla tua pensata, che meriterebbe sul serio di diventare un libro. Una panoramica di torte di mele della nonna dal mondo… mi incanta. Così come il metodo dell’open source project.
Sabrine
bellissima idea! spargo la voce qui da me magri qualche “ultimate grandma’s apple cake” salta fuori!
ahuaa mi associo a chi sopra cerca una nonna bisnonna in affitto :)
ehehe idea meravigliosa come sempre, Sigrid.
e la scelta sulla torta di mele mi sembra stra-azzeccata e stracentrata.
mi impegnero’, nel senso che dovendo andare presto in Uk sono certa di trovare una granny che produca torte di mele. anzi, una gia´la conosco.
Mi aveva fornito una ricetta di Carrot cake, sono fiduciosa sul fatto che ne abbia anche una con le mele.
a risentirci, quindi.
*35 Ale
Trovo la tua domanda fuori luogo e di cattivo gusto.
Cioao Sigrid, il ricavato di questo ipotetico libro lo donerai in beneficenza?
Fantastica! Ho fatto una torta di mele proprio domenica ripescando una ricetta davvero vintage da un ricettario americano degli anni 60 trovato anni fa in un mercatino.Ti pensavo perchè ero sicura ti potesse piacere un sacco!Elaboro, fotografo e ti mando tutto!Bisous!
ciao Sigrid…hai avuto un’idea veramente molto molto bella e stuzzicante! purtroppo non ho nonne provenienti dai quattro angoli del pianeta…avevo però una fantastica nonna cremonese, la nonna Pina -un nome così frequente per le nonne;)-, la mamma di mio papà, che viveva appunto a Cremona mentre noi a Bergamo e che quindi non riusivamo a frequentare tantissimo. era però una nonna e una donna sensazionale, una pittrice che adorava passare i suoi pomeriggi con le sue amiche in uno dei tanti caffè della sua città…una donna bellissima, che non usciva mai di casa senza un velo di trucco e i capelli perfettamente sistemati…al tempo stesso però era anche una bravissima cuoca e mio papà ci ha riportato tutta una serie di ricette che lei cucinava, soprattutto nel periodo in cui vivevano in una tipica cascina della pianura lombarda e quindi lei assumeva a pieno il ruolo della perfetta padrona di casa.
riguardo al tema della tua ricerca mi sono subito venute in mente due ricette della mia nonna Pina: la prima è proprio la classica torta della domenica, quella che solo da poco ho scoperto chiamarsi “torta margherita” ma che a casa mia è sempre stata “il Bussolano” e che fin da quando sono piccola si cucina puntualmente ogni settimana e che poi dura tutta la settimana per la colazione…la mia nonna la faceva così:
600g di farina bianca
300g zucchero
4 uova
120g burro fuso
2/3 tazze di latte (insomma, q.b. per avere un impasto abbastanza morbido)
2 bustine di lievito
scorza di un limone
1pizzico di sale
mele…(le quantità dipendono da quanto si ama il sapore della mela!)
…il tutto impastato con il frullino storico e poi versato in 2 teglie rotonde medie. le mele, tagliate a fettine vanno “infilzate” nella pasta con il dorso rivolto verso l’esterno…e poi cotte al forno a 180° per 50-60 minuti. il risultato sara una torta alta, ben lievitata e dorata in superficie…una vera e propria consolazione quando si desidera una bella torta morbida e gustosa.
la seconda ricetta che voglio regalarti è un po’ meno quotidiana, ma buonissima…si tratta di una crostata con un puré di mele al posto della marmellata…e una cosa fantastica è che questa torta diventa sempre più buona con il passare dei giorni perchè le mele inumidiscono la pasta frolla e il tutto diventa ancora più buono…
allora per la pasta frolla:
400g farina
200g zucchero
140g burro buono!
2tuorli + 1uovo intero
1 pizzico di sale
scorza di un limone
per il purédi mele:
far cuocere 4/5 mele renette tagliate a tocchetti con due cucchiai di zucchero e il succo di un limone fino a quando le mele non si “spappolano” e il tutto diventa un bel purè…eventualmente aggiungere un poò di acqua, ma non dovrebbe essere necessario!
la mia nonna in genere ne faceva 2, stendendo la frolla rettangolare e occupando con ogni torta metà della lattina del forno…l’aspetto finale è quello della classica crostata con le listarelle incrociate a decorarne la superficie. buonissima!!!
spero ti piacciano…
Come non detto!! MI ricordo ora di una torta che mi aveva dettato…circa 20 anni fa (!) la nonna di un mio ex ragazzo..ma è una torta semplice semplice..ricordo che c’era un solo uovo, ma l’avevo fatta e non era male. Se non trovo di meglio, parteciperò con questa, allora!
Ciao!
Cinzia
Ciao Sigrid!Io sono Sarda e sicuramente ti posterò la torta di mele e ricotta di mia nonna, ma nel frattempo ho invitato tutti i membri del foodiexchange.org a inviarti le loro ricette ereditate dalle nonne.C’è iscritta gente da tutto il mondo, quindi son sicura che loro ti daranno davvero una mano!
Ciao Sigrid!Io sono Sarda e sicuramente ti posterò la torta di mele e ricotta di mia nonna, ma nel frattempo ho invitato tutti i membri del foodiexchange.org a inviarti le loro ricette ereditate dalle nonne.C’è iscritta gente da tutto il mondo, quindi son sicura che loro ti daranno davvero una mano!
Che bellissima idea…paese che vai.. torta di mele che trovi … questa volta posterò anch’io!!!
CASPITA, ho pubblicato proprio oggi una ricetta di torta di mele sul mio blog…ma non è di nessuna nonna..io non ho mai conosciuto i miei nonni e purtroppo non conosco vecchiette, senza contare che mia madre era un vero impiastro in cucina! Ma conosco tante ricette di torte di mele che negli anni ho fatto …IO STESSA, vado bene lo stesso come vecchietta?? Ho ben 46 anni!!! Anche perchè sennò non so come venirne fuori, se non beccare per strada una ottantenne e intimarle in qualche modo di spararmi su due piedi una ricetta!!
Ciao allora!
Cinzia
Ci sto!!!!Tornerò con qualche ricetta austro-ungarica prestissimo!
P.s. : sei ,siete una miniera di idee d’oro !
Sigrid, ti pensavo! proprio in questo momento ho in forno una torta di mele allo zenzero! e pure un pizzico di cannella, lo ammetto, che non riesco a farne a meno…
AAA.
CERCASI: NONNA, BISNONNA, NONNINA, NONNETTA, ZIA ZIETTA, ZIUCCIA, ZITELLA (ah, no quello no.), PLURISTELLATA ..
IN AFFITTOOOOOOOO !!
( mò, ci ingengiamo .. )
valuzza
premetto io ho 60 anni e questa è la ricetta della mia mamma: teglia rettangolare 15×30 circa imburrata e infarinata. Dosi a cucchiai da minestra.
8 cucchiai colmi di farina
8cucchiai rasi di zucchero
8 mele tagliate a pezzetti piccoli e messe in una ciotola con succo di limone perchè non anneriscano
8 cucchiai di burro fuso
4 uova
1 bustina di lievito
sbattere uova zucchero
aggiungere burro fuso freddo
setacciare la farina con il lievito
mescolare tutto e per ultimo aggiungere le mele
cuocere forno 180° per 20 minuti circa
controllare la cottura con uno stuzzicadenti e volendo spolverizzare con zucchero a velo servire fredda o tiepida
Sembra un clafouti francese ma noi siamo originarie dell’emilia romagna in particolare Ferrara.
è una bellissima iniziativa e soprattutto ben chiara e non generica.
Inizio a guardarmi intorno… CORROOOO
Bell’idea!! La era specializzata in altre torte ottime ma per me la torta di mele era quella della signora Katina, la vicina di casa di origine greca. E’ la prima torta di mele che abbia mai mangiato e c’è stata quella ricetta per tutta l’infanzia. Solo non so se la ricetta è graca. Comunque indago, guardo e ti rifaccio sapere, se può esserti utile.
gnam, non vedo l’ora di leggere le ricette…adoro le torte di mele.
(purtroppo nessuna ricetta della nonna)
Conta su di me! Le mie nonne facevano diversi dolci con la mela, tra le quali un paio di torte. In ASturias (regione del nord della Spagna) abbiamo una produzione molto ricca di mele che sono alla base non solo dei nostri piatti ma anche della nostra più conosciuta bevanda, la “sidra”. Purtroppo le mie nonne non ci sono più, però mi hanno regalato delle ottime ricette. Spero poter contribuire al tuo progetto. Saluti dalla Spagna.
Potremmo anche viziarci in maniera irreparabile in questo modo..:-)) Grande Sigrid..
Ciao Sigrid, questa iniziativa è bellissima, la torta di mele è in assoluto il mio dolce preferito! conosco tante ricette in merito ma, a mio parere, la torta di mele più buona del mondo è senza dubbio quella di mia nonna Nuccia, che prepara sin da quando ero piccola, in realtà non l’ha mai cucinata troppo di frequente, e così per me, le mie sorelle e mio cugino era sempre una festa quando ce la faceva trovare! Per non dilungarmi troppo, è una torta rotonda di 24 cm realizzata con una frolla molto gustosa (non dura) e da tante, tante mele lucide e per me ha un profumo di casa… la puoi vedere qui, realizzata da me però…
http://idolcidicaia.blogspot.com/2010/11/torta-di-mele-nonna-nuccia.html
ciao!
Proprio una bella idea, mancano on line ricette con le mele di tutte le nazioni e torte delle mele delle nonne, non ne ho vista neanche una, ma come ti sarà venuto in mente? Troppo originale sei troppo creativa, troppo brava
Che bell’ideuzza! Sei un vulcano di idee!
Parteciperò sicuramente..ho giusto un ritaglio di agenda tutto piatsricciato che aspetta il suo momento di gloria ;)
Ma lo sai che oggi è iniziato il contest sul mio piccolo blog in collaborazione con Pasta Garofalo? Volevo coinvolgerti ma Giorgio Marigliano mi ha fatto notare che in questo periodo hai cose più importanti e impegnative a cui pensare ;)Ti avevo anche scritto una email ma sarà andata persa nelle 3000 che ti arrivano ogni giorno!
Ora che ci penso i dolci con le mele sanno proprio di Mamma..si vede che lo stai per diventare!
È una bella idea i dolci più semplici e più antichi hanno come ingrediente principale proprio la mela e piccole differenze nella preparazione danno risultati sorprendentemente diversi.
Bello!
mmmm…comincio la ricerca e chiamo all’appello mia mamma…Non ho più nonne a cui chiedere e per di più sono calabrese, punto del mondo in cui le mele sono viste un po’ come il frutto dei malati..:)
Ma tentar non nuoce in effetti…vediamo cosa riesco a tirar fuori… :)
Meraviglia Sigrid…ho amici in tutto il mondo, mi metto subito a scavare. Poi magari, se trovo qualcosa che ti piace, ti accompagno ;))
Bacioni, Pat
Che bella idea! Metto subito in opera la testolina e il telefono per risalire alla torta della mia nonnina!!!!
io sono in partenza per la Svezia e sta sicura che ti porterò a casa una fantastica ricetta di äppelkaka con tanto di manoscritto e foto!!!!
Il bello di ritornare qui è che non sai mai cosa trovi,come questa bellissma iniziativa!Mianonna 86 primavere suonate,fa una torta di mele super..e poi ho un’amica argentina che ne fa di ogni forma e consistenza dato ceh suo marito mangia solo torte di mele. Chissa’ quante delizie ne usciranno dai cavoletti!
Ah ah ah! Proprio ieri sono tornata dal Trentino con un quintale di mele! Work in progress;)
Uno dei ricordi più preziosi che ho del mio anno da au pair in Baviera è la ricetta della Apfelkuchen di nonna Heidi. Che poi è diventata per adozione una delle torte preferite della mia famiglia..
Solo che ora che ne ho parlato la devo assolutamente preparare, mi è già venuta voglia!
(stasera posto la ricetta.. tradotta!)
L’idea è bella…la “nonna” con la passione per le mele al momento non ce l’ho…ma cerco, penso e poi cerco ancora
Ma che bel progetto!!!
Grande idea! Per ora io ho solo la torta della mamma, che non so se viene dalla nonna…uhmmm, dovrò studiare!
…la nonna, non la torta
che bello! cercherò di carpire alle mie zie la ricetta della torta di mele svizzera di cui mio padre parla sempre, che gli faceva la mia nonna che purtroppo non ho mai conosciuto e che era tanto bella….
…stavo pensando…forse in cambio di una delle cocottes rosse per il mio pollo alle cipolle…mah, forse allora si!
Davvero una bella idea! ci mettiamo alla ricerca di ricette melose manoscritte!
mamma mia Sigrid, ennesima bellissima idea!!!
per esempio la torta di mele della cugina di mio nonno (classe 1890…!) sposata a Ginevra e strepitoserrima forseforse (ma proprio forse…)te la posterò…adesso decido… ;-D