Focaccia dolce con pesche e rosmarino
farina manitoba 200g
farina di kamut integrale 200g
pesche noci 2
olio extra vergine d’oliva 1dl
rosmarino fresco 4 rametti
zucchero di canne 5 cucchiai
lievito di birra 1 cubetto
sale un cucchiaino
Versare l’olio d’oliva in un pentolino, aggiungere i rametti di rosmarino, scaldare sul fuoco per qualche minuto (Attenzione, lo scopo dell’operazione è di far intiepidire l’olio, non di far friggere il rosmarino!!). Spegnere e lasciar riposare. Mescolare le farine con 1 cucchiaio di zucchero di canna e il sale. Sciogliere il lievito in 1dl di acqua tiepida, versare piano sulla farina e iniziare a impastare. Aggiungere poi poca acqua fino a ottenere una giusta consistenza, sempre impastando (il risultato finale dev’essere un impasto morbido, elastico e leggerissimamente colloso). Sistemare l’impasto in una ciotola, coprire con della pelicola e lasciar lievitare per 1h/1h30 o fino a quando non sarà radoppiato il volume. A quel punto stendere l’impasto su une teglia da forno foderata con carta da forno (lo spesso dovrebbe essere di 1cm abbondante). Lavare le pesche e tagliarle a fettine spesse mezzo cm poi disporle sulla focaccia. Coprire e lasciar riposare per mezz’ora. Infine, riprendere l’olio, filtrarlo poi aggiungerci 1dl di acqua: lavorare energicamente con una forchetta fino a ottenere un’emulsione, poi, dopo aver ben premuto gli spicchi di pesca nell’impasto e aggiunto qualche buchino qua e la premendo con le dita, spennellare generosamente la focaccia con l’emulsione di olio al rosmarino. Infine, spolverare con i 4 cucchiai di zucchero di canna rimasti e qggiungere, volendo, qualche fiìogliolina di rosmarino. Infornare a 210° per 30-40 minuti o finché la focaccia sia bella dorata.
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Ho preso spunto dalla tua ricetta e mi sono cimentata.
Splendida… Dopo ti metto la fotina per fartela vedere.
Un abbraccio.
Grazie di cuore. :)
E io che pensavo che il rosmarino con i dolci non c’entrasse niente lol!
Ma questa focaccia è una meraviglia!!! Complimenti!!! Devo assolutamente trovare un modo per farla senza glutine…mi ispira davvero tanto!!! E il fatto che tu abbia usato anche della farina di kamut mi da coraggio :)!
Grazie mille per la bellissima ricetta!!!
Un bacione!
Ema
Oh Sigrid io ti adoro qb sappilo (ovvero un sacco) e quando mi tiri fuori questi mix di dolce e salto, spezie e frutta ti sposerei. Se fossi un uomo..beh son donna insomma..ti sposo virtualmente ecco
ciao carissima è un pò che manco :), ma adesso mi guardo tutti gli arretrati ^_^
allora io ho una pizzeria d’asporto nel nord italia e per mio marito ch fa la vera pizza napoletana è inconcepibile assaggiare o fare una pizza o una focaccia dolce :D (le sue sono fisse) i miei figli come mangiano pane e marmellata mangiano pure la focaccia con la nutella :)…e io che mi diverto a far dispetto a mio marito ^^ domani la provo magari con un altro frutto
bacioni ^_^
L’ho provata… e me ne sono innamorata insieme a tutta la famiglia!! E’ stato difficilissimo aspettare che si freddasse un pò per il primo assaggio, già l’odore era inebriante, ed è stato amore al primo morso… Lo zucchero che si scioglie e si fa sciroppo con il succo che esce dalle pesche…
Ricetta favolosa per un’ottima merenda dall’aspetto che ricorda quelle fatte dalla nonna in campagna.
TI adoro!
mmm..sembra davvero buona!!
ma adesso che il periodo delle pesche sta finendo la possiamo fare anche con qualche altro frutto di stagione? che però non sia l’uva..odio gli acini che si incastrano tra i denti! :)
ciao, elisa!
@Sigrid, merci bcp! La mia annotazione “quasi certa che il risultato non sarebbe stato buono” era per la mia incapacità di produrre cibi lievitati :-/ La planetaria è nuova fiammante (rosso imperiale :-D) e i salti erano limitati, fortunatamente. Hai sicuramente ragione tu, proverò con le tue indicazioni.
A+
Buonissima e bellissima idea questa sera la preparerò e domani provo ad inserirla nella merenda per l’intervallo della scuola del mio supereroe di 5anni. FoodDaddy
Rispetto il tuo punto di vista, ma ecco non sono del tutto d’accordo… tu affermi che in Belgio nessuno ti avrebbe permesso di fare la fotografa per mancanza di studi specifici in questo settore ..ma Annie Leibovitz, una delle fotografe più famose nel mondo (americana e non italiana :-), ha studiato credo pittura eppure è nella fotografia che ha trovato il suo talento e il mondo è pieno (per fortuna) di casi cosi… io volevo semplicemente dire che la parodi è ormai un prodotto commerciale che vende a priori e si puo permettere di fotografare un piatto di tortelli sopra la tazza del wc senza problema alcuno, come ad Avril Lavigne, solo perché scrive (?)canzonette da 4 soldi ma commercialmente azzeccate, viene data la possibilità di farsi la sua linea di abbigliamento (sicuro che non l’ha disegnata lei ma rimane orrenda :-)…insomma per concludere anche io soffro di una certa forma snobbismo e preferisco chi (indipendentemente dagli studi) coltiva i propri talenti e riesce a fare qualcosa di buono (come i tuoi libri per esempio) senza scadere nello squallore commerciale
@lara: secondo me è successo che hai trasmesso bad karma alla tua focaccia (‘sicura che non sarebbe stata buona’??) e il risultato è stato che non ha lievitato :-p Piuttosto, vedi un po’ cos hai combinato con il lievito, era lievito di birra granulato? qualcos’altro? (so che esistoni lieviti per pizza istantanei e persino lieviti per microonde, non so come si usano e non mi pare il caso… :-), vedi la scadenza del lievito e la temperatura dell’acqua che hai usata, solitamente quando una cosa non lievita è quasi sempre perché è stato impastato con dell’acqua bollente (dev’essere invece a un 35°, circa eh, grado più grado meno, ma per dire 80° no, ecco…). Poi devi imparare a usarla, l’impastatrice, per le cose lievitate, magari con il metodo descritto sopra (fare prima un impasto un pelino troppo umido poi correggerlo con pizzichi di farina, l’importante è che venga soffice ed elastico, non una palla densa e compatta!!). Per la questione della testa che salta: se sono dei balzretti piccoli probabilmente il tuo impasto era troppo sodo (ripeto: le cose lievitate devono essere quasi soffice, appena più asciutte della fase ‘appiccicosa’), se i balzi sono proprio grandi tipo ‘adesso tutta la planetaria mi salta giu dal ripiano, potrebbe anche essere rotta, insomma, c’è un meccanismo che tiene ferma la parte superiore (tant’è che per sollevarla la devi sganciare), se questo non funziona dovresti farla vedere, poi non so se la tua te l’hanno data nuova o usata, se è sotto garanzia ecc,…
Cara Sigrid, il tuo “io non credo che il mondo sia pieno di incompetenti che fanno di tutto, temo semmai quello sia un fenomeno che si osserva con particolare ricorrenza in italia” è un po’ ottimista temo… Già abbiamo SB in testa al paese, ci vuoi proprio affibbiare tutte le calamità? ;)
Dalla blogosfera, molti autori di blog hanno avuto accesso a lavori per i quali non avevano una preparazione specifica – e questo non solo in Italia e in tutti i settori (Garance Doré? The Sartorialist? Tania Sanchez?). Mi consola il fatto che il blog, essendo una vetrina di attitudini e talenti, in qualche modo promuove stili che piacciono e, tutto sommato, trovo rincuorante il fatto che il mercato non sia eccessivamente chiuso alla possibilità di ciascuno di noi di reinventarsi.
D’altra parte, la “celebrity” o presunta tale che si cimenta in svariate attività sfruttando la propria popolarità come volano è un fenomeno che, per quanto mi riguarda, si commenta da solo – anche se i risultati possono essere (in rarissimissimi casi) sorprendenti, che la “celebrity” sia assistita da un team oppure no. Il pubblico decide, e purtroppo spesso premia questa strategia di marketing. Avete mai sentito una “celebrity fragrance”? Monsieur Guerlain si rivolta nella tomba.
A bilanciare il tutto, mi permetto di far notare che anche tra i professionisti presunti, c’è spesso una grande mancanza di professionalità, una triste carenza di originalità, e tanta approssimazione. Tu citi spesso Donna Hay – ecco, lei è una food stylist, però non firma libri di foto ma libri di ricette, le quali ricette troppo spesso non funzionano. Se si vende un libro di ricette, eh bè, allora mi aspetto che le quantità siano state verificate e che il risultato sia stato assaggiato dagli autori, sopravvissuti per tramandare ai posteri le loro segrete proporzioni.
Ognuno di noi alla fine decide si tasca sua quali approcci premiare. La professionalità solo nominale a me non smuove, personalmente. Il talento o una sensibilità affine alla mia è molto più efficace, ed è per questo che seguo il tuo blog, rimpiangendo i tuoi post quotidiani e le passate edizioni di Cavoletto in Japan… “sospiro”… ;)
Panta rei, come si dice.
@Sigrid e utilizzatrici/tori di planetaria: ricetta WOW, mio risultato :-(
Racconto: mi è stata regalata la planetaria (:-D ), ho voluto provare questa meraviglia, ma, quasi certa che il risultato non sarebbe stato buono, ho usato la metà degli ingredienti + il lievito madre secco invece di lievito di birra. La mia focaccia è uscita piatta e dura come un frisbee… Ho due domande: l’effetto frisbee è legato alla cattiva lievitazione? Con la planetaria ho usato il “gancio”che quando pescava il blocco grosso della pasta, la testa della planetaria faceva una specie di salto / sollevamento, è normale? Dovevo aggiungere un pelino di acqua?
Merci LaraTZ
@sabrine: ma figurati, invadente de che?! :-)
@valentina: piacere tutto mio! :-))
@elisabetta: hihhi… :-)))
@anto: mi pare di essere perfettamente coerente, l’ho pure scritto qui quanto apprezzo annamoroni :-P
@anna (103): mi sa che stai confondendo la classe con il buonismo scriteriato…
@kreta: scusami ma missà tanto che dissento. Inanzitutto sarò scema e qualcuno mi vorrà crocefiggere però io non credo che il mondo sia pieno di incompetenti che fanno di tutto, temo semmai quello sia un fenomeno che si osserva con particolare ricorrenza in italia (seee, vabbeeee, lo soooo, se qualcuno mi vuole dire di tornarmene a casa mia, faccia pure :-) (tanto fra l’altro io per prima eh, non credo proprio che in belgio mi avrebbero mai fatta lavorare come fotografa senza aver fatto studi da fotografa anzi, diciamolo chiaramente, non mi sarebbe neanche mai venuto in mente, ecco). Ciò detto, non credo ci sia bisogno di vedere le foto della signore Parodi per sapere come saranno, e mi pare ovvio che a metterle a confronto con ciò che producono i foodwriter in giro, con lo standard dell’editoria di cibo globale, beh, ci sarà solo da ridere (o da piangere, a secondo, anche perché tanto venderà una maaaareeeeeeea di libri – forse però ho dimenticato di ricordare fra le premesse che la quantità non fa la qualità – toh, noi snob…). Però, ecco, diciamo che è una questione di gusto medio, e il gusto medio internazionale sicuramente non contempla, esteticamente, opere come quelle cucinate dalla sig.ra Parodi (le quali opere piacciono agli italiani, è ovvio, daltronde abbiamo un pres del cons eletto democraticamente, che vi devo ddi… :-). D’altro canto, per quanto non ho visto i capi prodotti da Avril Lavigne mi pare però che una differenza di fondo ci sia: è che da un lato è evidente che Avril Lavigne non può aver elaborato da sola dei modelli da riprodurre serialmente a livello industriale (chiede un know how che probabilmente non ha, e anche se lo avesse, l’industria si fa in squadra, per cui per forza è stata assistita, aiutata e sicuramente anche diretta da gente competente in materia), vice versa, la parodi non è che abbia una squadra di gente competente a fianco (un fotografo, una food economist, uno stylist…), fa lei… e non è affatto una difesa di categoria, voglio semplicemente dire che se il mio barista un domani si mettesse a scrivere sul giornale o a tagliare i capelli, il risultato sarebbe identico… :-)
@michi: se trovo ancora delle belle pesche e il tempo di cucinarle, molto volentieri… E un grazie a Sigrid per l’ospitalità (non vorrei essere invadente, ma ho visto anche sopra dei botta e risposta tra tuoi lettori… spero davvero non ti dispiaccia). Ciao Sigrid e ciao michi!
é stato davvero un piacere incontrarti e conoscerti…
Sei una donna dolcissima e questo si sapeva…
Gli amori della tua vita non sono da meno..LENA è bellissima!
Grazie di una veloce ma bella chiacchierata!
Alla prossima!
V.
@Sabrine: ma questa ricetta delle ‘pesche al forno con miele e rosmarino’… non e’ che ce la passi, stp??! l’ho cercata sul tuo blog ma non l’ho trovata. grazie.
Le pesche al forno con miele e rosmarino sono uno dei miei dessert da battaglia. Il pane e le focacce fatte in casa li adoro. Diciamo che ci volevi solo tu per farmi mettere insieme tutto quanto in una sola ricetta… Ci proverò, puoi starne certa (e ci metterò la manitoba…)
Ossequiosamente, grazie
Sabrine
Seconda volta che la rifaccio, è divina…
Ciao A Tutti! Da provare assolutamente! ho visto la foto e sono le 16.00 … la vorrei ora x merenda! Adoro tagliare le farine, lo faccio anche per la crostata (con quella di segale la consiglio) e adoro la marca che proponi, fa davvero ottimi prodotti! Bacioni!
@sofia ciprian: Eh no, proprio oggi non si può, Sofia, che l'”amica Sigrid” ha appena ispirato il plumcake del giorno all'”amica Anna” ……
Sempre w la coerenza!
Vogliamo parlare della Clerici?????
Questa mi intriga assai. Ma è dolce dolce o si può usare anche come aperitivo?
Grazie
cristina
“( direi che lo standard, cio che vende ai piu e che e accettato e riconosciuto da tutti – e benedtta parodi, che nel suo prossimo libro fa pure le foto, e ho detto tutto :-) ( in qualsiasi altro paese le sputerebbero in un occhio, vojo dii…”
Credo che a livello di classe qua si sia ben al di sotto della (presunta) mediocre abilità fotografica della Sig.ra Parodi.
“ho tagliato il kamut integrale con la manitoba”… sei un genio, hai davvero uno stile unico di scrivere, mi piace un sacco!!! La farina di kamut integrale non l’ho mai provata, questa ricetta è l’ideale per lanciarmi… Thanks for sharing!
Ho provato a fare la schiacciata con l’uva proprio la scorsa settimana, seguendo la ricetta del Petroni ! Ora son curiosissima di provare anche questa versione con le pesche ed il rosmarino! Grazie per averla condivisa! Simo!
non credo che in un altro paese sputerebbero in faccia a benedetta parodi solo perchè scatterà le foto del suo libro…cioè quello che voglio dire è che il mondo è pieno di incompetenti che guadagnano valanghe di soldi facendo cose che non sono in grado di fare…ultima che mi viene in mente ad esempio è avril lavigne che era presente con la sua collezione di abiti alle sfilate di NYC..buaha ha ha…la sostanza è che chi ha visibilità ha sempre la strada spianata :-)
Sigrid grazie, sei fantastica, non mi resta che provarle tutte! E vista la tua gentilezza, quando avrò finito il “patatour” potrei anche pensare di approfittarne… per sapere dove si mangia il miglior filet américain! Nel frattempo vedrò di saziare la mia fame di découverte belge con la tua lista di friteries, quindi c’è tempo… ;) un bacione, Doriana
…ops!! Chiedo scusa!! Mi cospargo il capo di cenere..La tua risposta mi era sfuggita tra i duemila commenti dei tuoi post :-)
Grazie per la tua autorizzazione e sicuramente sarà mia premura citare la fonte.
Ciao Sigrid, a proposito di plagio. Ligia alla tua richiesta di interpellarti preventivamente per avere l’autorizzazione per la pubblicazione del tuo materiale (foto e ricette), ti ho scritto una email un mese fa circa e ho anche pubblicato un commento in un post per chiederti se potevo pubblicare sul mio blog una tua ricetta che ho trovato sul tuo libro del Cavolo. Non ho mai ricevuto risposte in merito… Il tuo silenzio lo interpreto come un no oppure come un sì? Magari è un forse… :-)
Grazie.
Ciao, è partita la lettura comunitaria del libro a puntate Cowboy portami via
http://libroapuntate.blogspot.com
@francine: pensa che tempo fa, nella famosa redazione di una famosa rivista di cucina, invece del brief mi davano direttamente il servizio scansionato da donna hay magazine ( e poi la gente se la prende coi blog, buahaha). Comunque, secondo me, ma sara semplicemente per via della produzione che e poca, in italia non si e riusciti a andare piu di tanto oltre alla scopiazzatura, tranne in pochi casi che pero non si sono mai imposti come standard ( direi che lo standard, cio che vende ai piu e che e accettato e riconosciuto da tutti – e benedtta parodi, che nel suo prossimo libro fa pure le foto, e ho detto tutto :-) ( in qualsiasi altro paese le sputerebbero in un occhio, vojo dii… :-). Cmunque sia, l’air du temps non e solo il nome di un profumo di ninaricci… :-)
@nerodiseppia: come diceva Francine ci sarebbe anche la friterie di Place Jourdan, pero a quel punto si inizia la diatriba da bar sport quindi…prendete sto elenco e vedete voi stessi quale oreferite…
http://www.tbx.be/fr/03.02/les_friteries_tr_s_bxl/app.rvb?rubr=9&parent=3
Et, allez, vedi pure questo, lol
http://www.retiendra.com/2004/09/22/quelle-est-la-meilleure-frite-de-bruxelles/
Ciao Sigrid, seguo da tanto tempo il tuo blog ma questo è in assoluto il mio primo commento. Questa ricetta me lo strappa davvero dalla tastiera, non riesco a resistere, adoro la sua semplicità ma anche l’audacia dell’accostamento insolito tra le pesche e il rosmarino! E le tue foto mi danno la sensazione di poterla assaggiare! Hem, non è che magari sarebbe possibile mettere “in cantiere” anche delle varianti con altri tipi di frutta di stagione? :-)
Cara Sigrid, questa focaccia mi ha lasciata con l’acquolina in bocca ma io e il lievito di birra abbiamo un pessimo rapporto! Tanto pessimo che non ho più il coraggio di usarlo dopo che per due volte consecutive il suo utilizzo mi ha fatto uscire schifezze indegne anche solo di un nome. Evidentemente non lo so usare! Magari tento con il lievito madre?
@ Rossella: volevo dirti che ti seguo da molto tempo, quoto in pieno il tuo commento n.83 (anch’io, pur non avendo un blog, faccio foto al cibo che preparo e molte assomigliato tantissimo a quelle di Sigrid o a quelle dei vari blog che seguo, ma di certo non lo faccio per “copiare”) e in ultimo volevo ricordarti che Quentin Tarantino è da sempre accusato di copiare qui e lì; ma cosa rimane delle critiche a lui? Nulla, perché Tarantino è un genio.
Ricetta spettacolo e foto che buca lo schermo. Ogni nuovo post è una festa.
Una texture e un colore strepitoso, senza parlare dell’idea. L’ho vista ed è scattata la scintilla (certo che siamo proprio dei fissati di cucina ;-).
Buon fine settimana!
@ Francine, :-) hehehe, si so benissimo che molte vengono da Australia e Nuova Zelanda!
Sigrid: Ha un colore bellissimo. Bellissimo. Bellissimooo! Quelle fettine di pesca sono una meraviglia.
ah, io le fritte le mangio in Place Jourdan ;)
Dico la mia sugli ultimi commenti sulle foto, e preciso che ho letto soo questi ultimi 3 o 4.
Rispondo da professionista: certo che ci sono tendenze, mode, e si vede appunto benissimo dalle foto che si pubblicano. Direi che vanno a ondate, e sappiate che anche nelle riviste ci si copia, non a vicenda ma da un paese all’altro. Le foto che vedete ora, per dire, sfuocatissime, con sfondi molto chiari e comunque neutrali, vengono addirittura da Australia e Nuova Zelandia, quando alcuni art director si accorsero, parlo di 8-10-12 anni fa (già…. oramai sono quasi fuori moda ;.) ) di queste foto fatte in quel modo (mi ricordo un Vogue “home edition” neozelandese che mi fecero vedere), quando qui ancora si scattava dall’alto, in maniera molto precisa, mai nessuna sfuocatura che era considerata un grave difetto e su sfondi molto materici.
E’ lì che si torna ora, dall’alto, sfondi materici…. insomma le tendenza cambiano….
*salamander: sì, ma a mio parere + che ‘un plagio’ forse è solo ‘un trend’! ;)
@rossella: sì, credo tu abbia ragione riguardo il discorso delle fotografie. del resto allora questo “plagio”, questa copiatura, la si può vedere non solo sui blog ma anche sulle riviste di cucina. se prendiamo per esempio un sale&pepe del 1995 e uno di oggi (cito sale&pepe perchè è da molto tempo che sono abbonata e ne ho di molto molto vecchi), vediamo chiaramente come gli scatti siano diversi (quelli del 95 e quelli di oggi)e come il cibo immortalato sulla rivista più recente sia simile a quello immortalato in tutti i blog.
*salamander: ciao!!!! allora, dunque, non ho capito bene se hai letto la mia risposta al commento di Ivana. Io ho citato la fonte (come dici tu, come sempre), che è Rose Carrarini (meglio conosciuta come Rose Bakery).
Per quanto riguarda la foto, sai che ti dico? Ci pensavo in questi ultimi giorni (e come non avrei potuto? ;-)): no, secondo me non è un caso. Credo anzi che altre delle mie foto “assomiglino”, o per meglio dire “abbiano un’aura” (sempre parole inesatte, e piuttosto immeritatamente) ad alcune foto di Sigrid, come di altri scrittori di libri di cucina, o di altri blog.
Ripeto, immeritatamente, perchè, veramente, magari riuscissi a “copiare” una foto degli autori che amo.
Ora però c’è da dire una cosa, che credo cmq molte persone che scattano foto al cibo amatorialmente come me già sappiano: non è che la foto che si vede sul blog è quella perchè uno ha preso, ha cucinato, ha scettato, e l’ha sbattuta lì. Io, data la mia non troppa professionalità in campo fotografico, ne scatto 100, 150, se mi dice male anche 200 a “portata”. E poi giù a pescare la meno peggio. E queste non si scattano col libro di Donna Hay accanto per “rifare la foto” (anche se credo sia un esercizio utile, come diceva anche Sigrid, anzi sicuramente da fare per imparare). Sicuramente però nella testa di molti di noi ci sono le infinite immagini dei fotografi che amiamo, quindi può capitare che le foto, inconsciamente, si riferiscano a quello che giardiamo, osserviamo, scrutiamo sui mille libri e i mille blog che ci passano sotto gli occhi (e io questo lo chiamo studiare). La tovaglietta a fiori, le tavolazze bianche consunte, il coccio sbrecciato, le mani che porgono la frutta, e così via. Insomma stiamo parlando di cose che si vedono su parecchi blog (e a me piacciono molto, se avessi una bella tavola bianca da pittare la userei subito!), ma non è proprio esatto dire che i blog “si copino” a vicenda. O per lo meno io la penso così. Forse perchè so cosa significa farsi un certo mazzo (scusate il francesismo) appresso ad un piatto, ad una ricetta, ad una foto, ad un “semplice” testo descrittivo o introduttivo. :)
Grazie cara per il supporto! 1bacio
rossella
scusate…ma seguo sia sigrid che vaniglia da parecchio tempo, almeno un paio di anni.
vaniglia cita SEMPRE le fonti e non è una copiona. davvero. sarà stato un caso
Che dire Sigrid, sono commossa da tanta premura nel rispondermi :) Che la friterie di Flagey’s fosse un’istituzione l’avevo intuito dalla coda chilometrica e dalle ore di attesa, ma devo dire che ne è valsa senza dubbio tutta la pena! L’aspetto di “quale patata comprare” non è indifferente, dal momento che al Delhaize mi sono trovata davanti a circa 84 tipologie di patate differenti. Ci ho perso una buona mezz’ora a cercare di capire, leggendo tutte le etichette, poi mi sono rassegnata e ho scelto pressoché a caso. La prossima volta andrò diretta alla ricerca delle bintje. Dunque, il termometro per l’olio ce l’ho, i segreti di Casa Cavoletto pure e adesso non vedo l’ora di provare la ricetta di tuo Papà! Grazie mille! :)
Ehm..Sigrid scusami ma un cubetto di lievito non sarà troppo per 400 gr di farina?
@Alessandra: addirittura! ;-)
Come dici tu ci sono blog veramente divertenti o interessanti… Io ho imparato, o meglio conosciuto, un sacco di cose sfogliandoli e mescolandoli abbondantemente con la carta stampata! :)
Poi da quando c’è anche il mio in mezzo alla baraonda, dai lettori ho avuto un sacco di dritte di cui sono ancora debitrice…
@nerodiseppia: guarda, proprio perche si tu, corro volo a risponderti (vaabe, potevo tacere su un argomento di capitale importanza quanto le frites??? :-))) ehnno! Inanzitutto, devi sapere che sei stata alla Mecca, o poco manca, poiché la friterie di place Flagey è da anni considerata come faccendo parte del top3 naziunale :-) (e comunque si concordo, la maggior parte delle persone, cioè quelle che non le hanno mangiate preparate come ddioccommanda, non ha idea cìdi cosa siano le frites :-). Lato preparazione però io non sono esperta anzi, a dirla tutta: io non ho mai fatto le patatine fritte in vita mea, ecco, per un semplice motivo: l’esperto di casa mia in materia è mio padre (il quale prende la faccenda molto sul serio) per cui non mi sarebbe neanche mai venuto in mente di rubargli la scena :) la ‘ricetta’ o piuttosto l’elenco degli accorgimenti si trova qui (e anche sul libro del cavolo)
https://www.cavolettodibruxelles.it/2005/09/les-frites-belges-belgische-frietjes
(in questo vecchio post, tanto per rimanere in tema, la foto è schiferrrima, abbiate pazienza :-), ps. le patate dovrebbero essere bintje però missà che da queste parti non si trovano facilmente (mio padre ha provato a fare le patatine un paio di volte e non ha ancora trovato delle patate che gli piacciono in cottura :-) Insomma, questo è un po’ quanto, spero di essere stata di aiuto :-)
@ Vaniglia, molti colleghi (ma non tutti eh) criticano i blog di cucina perche’ mi sa che ne hanno paura, paura che gli portino via il lavoro o la credibilita’. Solitamente sono quelli che si credono giornalisti importanti e gli unici con le capacita’ ed il diritto di fare recensioni, offrire opinioni ed essere ‘esperti’. Stranamente alcuni hanno aperto i loro blog recentemente. :-)
Che dire, Sigrid. Le tue ricette mi lasciano sempre a bocca aperta. Per non parlare delle fotografie, ça va sans dire.
Ora, so che con i tuoi miliardi di commenti non sarai solita rispondere a tutte le quintalate di richieste che ricevi. Quindi la mia non vuole essere una ricetta “on demand”, ma piuttosto uno spunto: mesi fa sono andata a trovare il mio ragazzo che vive a Bruxelles. Mi ha portato in una baraque à frites in Place Flagey, Frites Flagey’s per l’appunto. Ecco, lì ho capito. Non avevo mai mangiato le vere patatine fritte, degne di questo appellativo, prima di allora. Ho cercato di carpire il segreto della doppia frittura e dello “sbattere” le frites con l’apposito attrezzo metallico, ma i consigli sono vari e confusi. Quindi, tu, bruxellese ai fornelli più famosa del web, riuscirai per caso a mostrarmi la via? :) Grazie!!!
@ Anna Greco (n.74) oddio nonna papera che mette a raffreddare le torte multistrato per amore degli scoiattoli: anch’ioooooooooooo!!! Sarà infantile, ma è proprio quello che penso io, un po’ perchè non c’è niente di male ad essere un po’ bambini (anzi); un po’ forse x sfuggire alle brutture di questo mondo. Anzi, sai?, a volte ho l’impressione che la passione per cucinare (per gli altri, con vera soddisfazione) significhi anche coltivare il mio mondo di cose belle, tranquille, buone e felici. Uhm……….vabbè mi fermo qui con la psicanalisi! ;-)
se avessi tempo per impastare, far lievitare etc etc…GIURO SOLENNEMENTE che questa sarebbe la mia ricetta preferita!!!
…se avessi un’altra vita vorrei essere nonna Papera e fare ogni giorno qualcosa da mettere a freddare sulla finestra per amore degli scoiattoli…
I ♥ You!
;-)
Sigrid sei sempre molto elegante nel rispondere, forse oggi pure un po’ troppo buona!
Così adesso mi sento doppiamente imbarazzata :)
Grazie, anche se, ripeto, niente a che fare (e se penso poi che non amo nemmeno un po’ quella foto, con tutto quel formaggio giallo e il bordo di taglio sporco – emh, vogliamo dirla tutta? l’impasto ancora non rappreso “interno” è stato il motivo principale della ripresa zenitale… te la farei vedere, “cherobbaimmonda”, la foto che ho fatto di taglio… ;-P!).
Grazie mille dell’incoraggiamento, mi servirà a non aggiungere un’ulteriore paranoia alle mie molteplici “fisse” fotografiche!
*alessandra: grazie, mi ha veramente confortata leggere il tuo commento. Anche perchè io sono una che si turba facile… Chissà per quanto ci ripenserò! Poi io sono veramente maniacale con “le bibliografie” (o almeno così credevo)!
Perchè i tuoi colleghi non amano i blog di cucina?
Ma soprattutto, che bello deve essere il tuo lavoro! :) grazie mille di nuovo.
E’stata un’occasione per conoscerci! :)
Ma che meraviglia le focacce dolci e fruttose che stai proponendo.. non mi dai scelta, nel weekend si accende il forno.. ;)
Il plagio e’ quando si copia punto per punto o ci si appropria di un’immagine con copyrights, o si prende il credito per una ricetta rivoluzionaria gia’ patentata (e diciamoci il vero, non ce ne sono molte in giro). In ogni caso, per la legge basta che cambi una dose o un’ingrediente e sei a posto, scrivo ricette per lavoro e so bene che possiamo farci poco per proteggere il nostro lavoro. Molti miei colleghi infatti non amano i blog per questo, ma io sono una grande sostenitrice dei blog proprio perche’ rappresentano la realta’, con tutte le sue cose belle e brutte. Ci sono blog bellissimi e divertenti e originali, e poi sono quelli che s’improvvisano critici di ristoranti o reporter di viaggio, quelli che rifanno le ricette di Nigella, e quelli che sparano cavolate enormi eppure sono seguitissimi (una famosa americana aveva postato la ricetta tipo mascarpone e detto che era ricotta cremosa, gliel’ho fatto notare eppure non ne ha voluto sapere di corregersi, non gliene frega nulla che la ricotta per legge e’ definita tale se fatta con il siero, ma ha creato un effetto domino di bloggers che adesso fanno e postano la “ricotta” con latte, panna e limone. Davanti a queste cose preferisco chi ti rifa’ le ricette giuste, magari con una piccola variante, e chi non gnola troppo perche’ gli hanno copiato la foto del piatto con la forchetta messa cosi’ o il tovagliolo cosa’. Tanto e’ probabile che da qualche parte del mondo qualcuno ha avuto la stessa idea… un po’ come scoprire l’acqua calda veramente :-). Quante volte ho creduto di aver inventato qualcosa di unico strabiliante per poi scoprire che magari fanno una cosa simile da cent’anni in un paese dove non sono mai stata :-). Coraggio Rossella, non te la prendere :-), anzi, ridici sopra, solo scaricare una foto altrui senza il permesso e’ plagio!
Dal pasticcio di qualcuno…ne esce una bella ricetta da te :)
Complimenti!
@cara ivana: mi spiace rispondere solo ora – sono stata fuori quasi tutto il giorno – pero veramente volevo scrivere qui tutta la mia stima per la piccola Vaniglia :-) Ecco, certo, ci sono dei blog e siti che ‘plaggiano’ me e altri, pero solitamente per plagio s’intende la ripresa, papale papale, di testi e foto tranne poi dirne la fonte. Se poi uno si ispira a una foto per rifarla sua, a me sta bene, anzi, e capitato di farlo anche a me, e mi sembra un esercizio di stile che non ha nulla di colpevole, davvero (gli esercizi di stile sono necessari per imparare e crescere), ma sopratutto, in questo caso, come l’ha scritto anche vaniglia, non mi pare nemmeno un caso di ispirazione, insomma, il brownie cheesecake a un certo punto ha veramente fatto il giro della rete, e il bicchiere di latte vicino al dolce americano, beh, è un accostamento quantomeno classico e in più, onestamente, quella mia foto data di un po’di anni e trovo quella di Vaniglia, per qualità dell’immagine e composizione, di gran lungo migliore della mia, insomma, davvero, non mi pare ci sia nessunissija colpa in tutto ciò, anzi, non posso davvero che salutare l’ottima crescita fotografica di Rossella/Vaniglia :-)
cmq Sigrid ero venuta per commentare e dirti che io uso tantissimo quelle farine!!! ;)
oddìo, sarà plagio?
Cara Ivana, non sai quanto mi piacerebbe saper anche solo minimamente copiare una foto di Sigrid.
Mi sento un tantinello offesa ad essere tacciata di plagio sai, perchè credo di essere piuttosto rigorosa nel rimandare alle ricette originarie cui faccio riferimento. O per lo meno è sempre tra le mie maggiori attenzioni.
In questo caso rimando al libro di Rose Carrarini, edito da Phaidon nel 2006 e che possiedo, del quale ho cucinato e postato anche altre ricette altre volte e sempre specificando la stessa fonte.
In realtà, ed inoltre, rispetto alla ricetta originaria, come faccio notare nelle note asteriscate che forse tu non hai notato, ho abbastanza ridotto lo zucchero e cambiato i formaggi bianchi, per semplice esigenza “di frigorifero”. Quindi, ricetta di Rose Carrarrini, come indicato (a meno che lei nel libro pubblicato nel 2006 abbia in qualche modo rubato la ricetta a Sigrid che l’ha postata nel 2007), con qualche piccola rivisitazione non troppo scientifica della sottoscritta!
Sto guardando la foto di Sigrid (e come ripeto la mia non è minimamente paragonabile), e mi rendo conto ora del latte (credo che tu riferisca a questo, quando parli di “copiare”, perchè io, per motivi di luce e spazio, fotografo praticamente quasi sempre da sopra, e ripeto, non per mia bravura ma esattamente per motivi opposti!). Per il resto il dolce è quello che è: viene così. E il “disegno” sopra lo trovi sul libro di Rose a pagina 163. Ti consiglio di comprarlo perchè è proprio un bel libro… :)
Sono ancora un po’ turbata dal modo in cui mi hai accusata, io ritengo ingiustamente.
Rossella
Diciamoci la verita’ i blog di cucina si copiano un po’ tutti tra se ..poi chi più’ chi meno ci mette del suo !
ciao Sigrid, ti seguo da un paio di anni e sono letteralmente addicted al tuo blog!! è meraviglioso! adoro le tue foto e colleziono tutte le tue ricette. proprio per questo, imbattendomi qualche giorno fa in un altro blog, mi sono accorta di questo plagio:
http://vanigliacooking.blogspot.com/2011/09/brownie-cheesecake.html
Lasciamo stare la ricetta, che è cmq reperibile sul libro di Rose Bakery, ma pure la foto ha copiato!!!!
ciao!
Quasi quasi la rifaccio..senza farina di kamut che nn mi va di arrivare al Natura Si e diminuendo un pochino l’olio..speriamo bene..anche perchè la dovrò impastare a mano..
buona!!! le schiacciate dolci sono la mia merenda/colazione preferita!
Ma che bella idea! Mi viene fame solo a guardarla! Io adoro il contrasto dolce salato e l’idea delle pesche con il rosmarino insieme all’olio d’oliva mi stuzzica. E poi mi piace anche l’idea di usare la farina di kamut….
Sicuramente una merenda di tutto rispetto :-). I millefoglie con il filo mi hanno sempre insospettito un po’, meglio farci una bella baklava invece, non credi?
Ciao
A.
Squisito!
In brasile facciamo pizza di banana con cannella e io amo!
Anche io vorrei assaggiare la focaccia con la farina di kamut integrale!
Un abbraccio
Léia
Brava Sigrid! Sono una sostenitrice delle ‘altre farine’, sono buone e arricchiscono le nostre tavole con sapori diversi ma altrettanto gustosi. Sul mio blog ho pubblicato la ricetta di una torta di mele con farina di mais. Aspettiamo nuove ricette :-)
mi piace questa focaccia dolce!!! Il rosmarino si addice benissimo alla focaccia ed alle pesche, quindi annoto ricetta! Un bacio :)
ps: la pasta fillo e lo zabaione lo lasciamo a loro eheh
Le focacce sono le merende perfette. Saziano, sorridono, profumano.
…leggendo leggendo propongo anche una variante alla siciliana, per quando si affaccerà il primo inverno (brrrr): focaccia dolce/salata all’arancia e cipolle…mmmhhhhh!
focaccia da merenda al ritorno da scuola, che ancora un po’ d’estate la racconta, ma già apre le porte all’autunno. M’hai fatto venire voglia ora ora di schiacciata!!
che meraviglia..
all’inizio, leggendo, ero rimasta un po’ “uhm…mah, pesche col rosmarino…”, poi rileggendo ho deciso: “la provo!”
Sembra buonissima… Adoro le pesche noci, ma già non le trovo quasi più!
cIAO sIGRID, ieri,complice la giornata grigia e il frigorifero vuoto ho cucinato lo STOEMP (SI SCRIVE COSI?) del “Libro del Cavolo”! E’ veramente buono,davvero!!grazie!
wow, siamo tornati alle vecchie buone abitudini,
dopo la lunghissima pausa estiva non ero più abituata a trovare post così ravvicinati..ma apprezzo il nuovo ritmo; allora l’autunno è proprio arrivato!buona giornata
Tutta gusto e salute.. Davvero niente male… Pesche e rosmarino per un celestiale profumino… Grazie Sigrid..:-))
Pesche caramellate con il rosmarino???
Mmm… sembrano proprio buone!
Volevo sostituire il burro con l’olio nella spice cake ed ecco immediatamente un’altra ricetta, altrettanto intrigante e gustosa, che l’olio ce l’ha già di default! Che meraviglia essere esentata dai sensi di colpa! Grazie e un bacio
Proprio ieri ho preparato la tua focaccia con uva fragola e rosmarino…sempre gradita, tanto che ne è rimasta pochissima. A casa mia queste focacce non troppo dolci vanno a ruba, domani proverò questa versione davvero invitante!
Ps. Tienici aggiornate su come procede lo svezzamento della piccola Lena… sono interessata, io ho una bimba di nove mesi che non vuole saperne di pappe, ho provato di tutto ed ora sono sull’orlo di una crisi di nervi!!!
Questa focaccia dolce è una vera delizia per gli occhi… chissà che buon saporino… mi viene già l’acquolina in bocca al solo pensiero.
Ma che spettacolo! E ho tutti gli ingredienti!!!! :)
La seconda foto…è da mordere!
Molto interessante l’abbinamento pesca -rosmarino..
Grazie!
Ma che bello, tutte ‘ste ricettine così di fila! Appena tornata dalle ferie e le ho tutte da provare …. Bellissime come sempre e buonissime. Grazie grazie grazie!
mmm… con le ultime pesche in circolazione devo provare anch’io…sembra ottima
Questa ricetta è fantastica! La amo! :-)
Comunque, l’accostamento Pesca-Zabaione è sublime, peccato che il millefoglie incriminato non sia riuscito bene…
bellissime foto e ricetta golosissima, come sempre!
le pesche con il rosmarino sono davvero buone! a me piacciono molto, le ho usate su una crostata, non su una focaccia.. ma credo che questa la proverò, mi piace molto l’impasto. la farina di kamut, poi, mi diverte proprio, è molto saporita!
Magnifica idea la focaccia pesche rosmarino!! anche io uso tantissimo il Kamut, che non è gluten free ma è molto ben tollerato dal marito sensibile allo 00, però ovviamente non posso aggiungere la manitoba che è quella tra le farine che ha una percentuale tra le più alte di glutine, credo. Quanto al ristorante Ditirambo, a parte il millefoglie destrutturato (io non ne posso più, voglio quello strutturatissimo di Cavalletti!!!!), non ci dici come si mangia? a guardare il sito sembra che facciano un attenta scelta dei fornitori.
Aspetto notizie da chi ne sa. Ciao, monica
Un contrasto interessante da provare con pesche di campo e non da supermercato. Ho spesso nostalgia di quei frutti che mangiavo da bambina quando andavo in vacanza dai nonni in Romagna così diversi in profumo e sapore da quelli che acquisto oggi.
Grazie di questa ricetta, la proverò.
lilì
ciao sigrid, questa ricetta mi ispira veramente tanto! amo particolarmente questo genere di abbinamenti “dolce-salato”…da provare :)
Buona questa focaccia dolce!!! Molto naturale e golosa ;)
Curiosa questa focaccia con le pesche, e ha proprio un aspetto coccoloso e simpatico, da provare!!=)Lys
mmm.. interessante sta cosa!
A me le focacce dolci sono venute per caso sperimentando cone le farine senza glutine: qui avevo trovato un mix che risultava sempre agrodolce..prova anche con la farina di riso e CO…
@alessandra: per il punto dell’acqua una chef mi ha detto: temperatura biberon……..ossia la provi sul polso, come per il latte dei bebé..a me funziona sempre
Non avendolo mai assaggiato, a me interessa sapere invece in che cosa il kamut è meglio del grano tenero.
Ok grazie proverò…tanto eventualmente viene meno buona..il che comunque mi sembra un rischio che si può anche correre ecco..ne vale la pena :-))
Io mi stavo per mettere a fare una focaccia con fichi, rosmarino e sale grosso! Decisamente parente della tua:-)
Che bella idea con le pesche, io adoro le focacce dolci, e mi piace molto variare versioni e ingredienti…proverò con il kamut!
Camy
@Alessandra: MISSA CHE TI SI E BLOCCATO IL TASTO MAJ CAPS lol! :-) Dunque, capisco che quel noiosissimo qb (in realtà lo odio ma spesso non si può fare a meno :-) possa intimorire, fa lo stesso identico effetto anche a me, ciò detto, in realtà la quantità di acqua varia sempre leggermente a secondo della farina che usi, quindi secondo me e sempre meglio regolare l’impasto a naso, e imparare a farlo perché quel che conta per la buona riuscita della ricetta è proprio la consistenza dell’impasto. Quindi credo che in piu del dl di partenza avrò aggiunto altri 5cl (moooolto approssimativo eh), comqunue l’acqua aggiungila pochissima per volta, non buttarci sopra un bicchiere cosi, per vedere… Solitamente cerco di aggiungerne un pelino troppo, in modo da avere un impasto leggermente troppo colloso, poi correggo il tiro con pochissima farina, per arrivare all’impasto descritto sopra (non deve assolutamente essere troppo duro o compatto che poi si stende e lievita male), dev’essere bello elastico (notare che io tutto questo lo faccio con la planetaria, che secondo me è molto meglio delle mani, per impastare :-) Per quanto riguarda la temperatura del’acqua, non la so di preciso ma direi che se fai intorno ai 35 gradi non puoi sbagliare, in effetti se è proprio calda il lievito potrebbe rimanere stecchito :-) Insomma, è meno complicato di quanto sembri, facci sapere se provi! :-)
FINALMENTEEE!! all’isola del giglio ho mangiato una focaccia dolce ai fichi che erra la fine del mondo!!!!
proverò ad adattare queste dosi :-)
che meraviglia cominciasre la settimana e trovare un tuo post!, un piacere per gli occhi e non solo. Anche io adoro l’abbinamento pesche.-rosmarino, e l’anno scorso ne ho fatto una confettura buonissima di cui ho ancora un paio di vasetti. Aprirli quando fuori piove e comincia a fare freddo fa fare subito un tuffo nelle piene giornjate d’estate!
la ricetta se ti interessa è questa qui http://momsinthecity.wordpress.com/2010/08/12/marmellata-di-pesche-al-rosmarino/
non ero ancora approdata al metodo-Ferber, quindi il procedimento è quello classico
@lise.charmel oltre a pesche e rosmarino, ho fatto anche quella con pesche e lavanda, altrettanto squisita!
a prestissimo
Corro subito ad acquistare gli ingredienti :)
Durante le mie vacanze in Toscana ho assaggiato una focaccia simile con varianti all’uva ,fichi,mele. ciao a presto
(ECCO SIGRID SCUSA SE TI SECCO…MA A VOLERSI UN PO’ REGOLARE L’ACQUA CHE AGGIUNGI GROSSOMODO QUANT’E’?? UN BICCHIERE CIRCA?????)
GRAZIE :-D
AHHH ECCOOOO
NEL CASO INVECE DECIDESSI DI PROVAREEE….MI DITE PER FAVORE A QUALE TEMPERATURA DEVE ESSERE L’ACQUA IN CUI SCIOLGO IL LIEVITO?? ORA CHE HO UN TERMOMETROOO…PERCHE’ UNA VOLTA HO LETTO CHE SE E’ TROPPO CALDA IL LIEVITO S’AMMAZZA ?? :-//
A me ispira tantissimo ma tutte le ricette in cui lasci un margine di discrezionalità tipo regolarsi con l’acqua…finchè l’impasto non diventa della giusta consistenza..etc..in genere le lascio a chi ha più esperienza di me PECCATOOOO :-(((
E all’assaggio si sente molto il rosmarino? (al di là delle foglioline di rosmarino)
A dir poco meravigliosa! Adoro i dolci non troppo sdolcinati :) Tanto di cappello all’originalita’
Mhhhh cavoletto, tu mi tenti…e siccome sono in un periodo di crisi di astinenza da lievitati, mi tenti veramente…questo weekend ho fatto un sacco di lievitati, il prossimo faccio anche questa ;-)
Grazie per le bellissime ricette che condividi
a presto
Anny
spettacolare! Ho giusto da rinfrescare la pasta madre e delle pesche da finire…mi sa che adatto questa ricetta alla pm e la rifaccio in giornata…grande idea
Ecco, io aspettavo questa ricetta! e la rispetto ;) Buongiorno Sigrid e buon inizo settimana
che bella questa stagione per fare i dolci con la frutta, che si trova ancora quella estiva, ma si accende il forno senza problemi. ieri anch’io ho fatto un dolce con le pesche e… la lavanda!
ma che meraviglia!
….quasi quasi…con le ultime pesche…ci faccio un pensiero!
ok, sono appena maturate le pesche dell’albero di perugia. invece che marmellizzarle tutte farò una bella schiacciata.
perfetta merenda per il nano al ritorno dall’asilo!
frank
Sigrid che piacere rileggerti cosi di frequente!
Queste pesche con il rosmarino devono avere un loro perchè…
Uhmmmmm che buona!!! Mi vien voglia di dare un morso allo schermo!!
Veramente originale questo abbinamento!Brava!!!!
Bella ricetta per iniziare bene la settimana! e poi a me il rosmarino piace tantissimo…brava come sempre!
l´integrale (se si puó biologico) penso sia in ogni caso meglio, leggo sempre piú che é l´opzione da preferire dato che assicura livelli di glicemia piú stabili ed aiuta ad evitare i picchi.
sembra bellissima. l’anno scorso ho provato a metter su una crostate pesche e albicocche caramellate. poichè tu le citi come fonte di ispirazione mi chiedevo se le vedevi adatte a questo tipo di preparazione? Ben tornata!
pesche e rosmarino…un connubio tanto insolito quanto intrigante e chissà che profumo fuori dal forno… non c’è che dire, questa focaccia la devo assolutamente provare! Grazie per la bellissima idea! Alessia
la farina kamut integrale non l’ho mai vista … per il momento uso la “classica”, ma questa mi incuriosisce parecchio… per non parlare della focaccia! … pesche e rosmarino …. sfiziosissima!
che bello! un´altra ricetta!!
hi s, i was meaning to make something similar to this – late summer fruit focaccia and you’ve just reminded me :) hope you & family had a wonderful summer! x