Ci fantasticavo da tempo su questo piatto. Has been come poche cose gastronomiche, a paro merito con le tartine alla maionnese o i gamberi annegati nella salsa coctail o il risotto alla crema di scampi (il mio famigerato ex pescivendolo – che era anche ex cuoco di qualche trattoria di quelle che ve le raccommando… – mi raccontò una volta la sua ricetta per il risotto alla crema di scampi e la vera forza della sua ricetta era che lì dentro non c’era neanche lontanamente traccia di scampi – non che la cosa mi sorprenda… :-), insomma, sulle ricette vintage seventies ci sarebbe da lavorare… Fra l’altro, ovviamente, sono tutte cose che, nelle loro versione originale, non ho nemmeno conosciute e tant’è che mai nella vita avevo mangiato le penne con vodka e salmone. Non che ne sentissi veramente la mancanza ma ne ero diventata, oltre che vagamente inorridita, anche un po’ curiosa, perché dopotutto salmone e panna non è che sia poi tanto strano come abbinamento, anche se è sicuramente poco italiano. Anzi, a dirla tutta, io nell’insieme sarei anche restia a mettere della panna nella pasta, ma più che altro per una forma di autocorrezione indotta, un po’ come quei meridionali che cercano di correggere il loro accento e che finiscono per fare errori di italiano clamorosi… (in sostanza: per paura di farmi picchiare sulle dita o di farmi dire che la belga ha ancora colpito… :-)). Ciò detto, è finalmente venuto il giorno in cui avevo voglia di pasta e, guarda caso, c’era giusto una confezione di salmone nel frigo. E, toh, della panna fresca fresca…
Pennette con vodka e salmone, per due: sbucciare e tritare finemente due piccoli scalogni e farli rinvenire in padella con un cucchiaino di burro. Quando gli scalogni saranno morbidi, aggiungere circa 1dl di vodka, e lasciar cuocere per 3-4 minuti a fiamma alta in modo che l’alcool evapori. Versare poi 1,5dl di panna fresca, portare a ebollizione e spegnere. Aggiustare di sale e pepe, aggiungere un cucchiaino di aneto essicato. Nel mentre cuocere la pasta al dente e tagliare il salmone affumicato (100g in due, il mio era scozzese) a listarelle sottili. Scolare infine la pasta, versarla nella padella con la panna, riscaldare il tutto per 30 secondi, poi, fuori fuoco, aggiungere il salmone (volendo, tenerne da parte un pochino da aggiungere sulla pasta prima di servirla), mescolare bene, aggiustare il condimento e servire con una spolverata di erba cipollina tritata.
ma quanto sei radical schkik
brava stesso identico problema che avevo negli ’80, a mettere il salmone in padella cuoceva in un attimo e schiarendosi diventava subito rosa pallido stopposo e immangiabile. preso da indomabile nostalgia domani ci riproverò dopo 30 anni, mi suona bene lo scalogno, useròle rigaglie di salmone inutile le costose fette lunghe se poi vanno ritagliate, alla panna voglio sostituire il philadelphia, l’erba cipollina la ritengo una mera raffinatezza inconsistente con questi sapori forti. happy new year 2016!
Io ho sempre cucinato le penne (o le farfalle ci stanno benissimo ) con salmone e vodka…lo faceva sempre mia mamma e io rimanevo affascinata dall’alcol che sfumava improvvisamente, buonissime!
Provata e approvata Sigrid, buona e oserei dire raffinata, complimenti per la rivisitazione “filologica ma nutrizionalmente accettabile” eheh ;-)
@ Alessandra: il vitel tonne’ infilato tra le ingenuita’ culinarie anni ’70/’80 proprio no, e’ un piatto antichissimo, citato anche da Pellegrino Artusi, non so se mi spiego. Leggete gente, leggete. ;-)
Siccome io, ahimè, nei seventy c’ ero, posso testimoniare che la VERA ricetta era: penne alla vodka e caviale (il succedaneo, ça va sans dire), altrimenti dette “penne alla zarina”.
Vodka e salmone mai sentite
Ciao,
penso che il commento sui meridionali sia un po’ fuori luogo. A parte questo, non capisco il senso di far sfumare lo scalogno con la vodka, di vodka non rimane pressocché nulla. Il mio timore è che in questo modo sappia di pasta alla panna, che per i miei personalissimi gusti, non è granchè, ma ripeto è una questione personale. Proverò e ti saprò dire anch’io…
ma a volte chi se ne frega della ricetta! è bello leggere e tu sai scrivere in modo divertente e rido, rido di gusto. il divertente di questo post è effettivamente ciò che si trova in giro ed effettivamente quanta gente cucini piatti così veloci in un tempo lunghissimo, sembra debbano preparare chissà cosa. ad una pasquetta in casa da amici prepararono pennette alla vodka e filetto al pepe verde già dalla mattina proprio perchè ci voleva tanto tempo! risultato??? pasta asciuttissima e filetto duro!!!
VOTO CONTRO LA DEMOCRAZIA IN CUCINA!!!!!
cito ” come non credo sia il cado di incensarla x ogni sospiro culinario” ecco il fatto è tutto lì, perchè a me pare proprio che il mio commento inziale non l’hai ben capito, visto che io non commentavo assolutamente la ricetta ma semplicemente il fatto che trovavo ridicolo “incensarla” per un ricetta come questa. Poi dopo la risposta ricevuta sarò anche stata più pesante ma mi sono già spiegata e non mi pare il caso di rifarlo.
E’ da molto che leggo ed è la prima volta che posto un commento. Devo dire che sono un pó sconcertata. Non dalla pasta con vodka e salmone, ovviamente, ma dal tono generale degli ultimi commenti. Ma su,dai,possibile che debbano essere di questa pesantezza insopportabile?Insomma: è un blog di cucina! Deve divertire, intrattenere, incuriosire anche. Peró non stiamo parlando di massimi sistemi. Un pó di leggerezza x favore! Ha parlato di due pennette al salmone: embè? Lo sappiamo: Sigrid non è Gualtiero Marchesi. Lo sa anche lei, ma c’era proprio bisogno di dirlo? Il blog è sempre stato interessante,ben fatto,scritto con passione, x una volta Sigrid ha scritto un post meno brillante, ripeto: e allora? Casca forse il mondo? Come non credo sia opportuno incensarla x ogni sospiro culinario, non mi pare nemmeno il caso di darle addosso in molti per una sciocchezza. Infine: questo è il SUO blog, ma potrà pure scrivere un pó quel che le pare??
@ Martina: sono pienamente d’accordo con te. Mi sono anch’io riletta le risposte di Sigrid (anche di post vecchi e stravecchi). Qui lo dico e qui lo ribadisco é TROPPO SUPPONENTE!! Credo sia proprio dovuto al suo seguito adorante e mi permetto di dire neanche troppo
preparato.
@ Giu
Non ho capito, ti riferisci a me?
@ Giù: i nomi sono simili ma non sono la Marta al 59.
Visto che fai riferimento al dialogo (nel mio commento e non nel suo) immagino tu ci abbia confuse.
Non mi pare di aver sputato vetriolo proprio su nessuno a meno che per vetriolo tu intenda non essere adorante nei confronti della padrona di casa.
La verità è che sono un po’ dispiaciuta perchè questo blog mi piaceva molto e lo consigliavo a tutti, e sebbene a volte mi infastidissero certe risposte di Sigrid con chi non era daccordo con lei soprassedevo e andavo oltre, ma il fatto che al commento 69 la risposta sia stata di andare a fare altre letture ecco non mi è andato giù francamente, e me lo sono appena andata a rileggere perchè ribadisco io di vetriolo proprio non ne leggo neanche tra le righe
boh..
@marta
A parte che io questo non l’ho mai detto…
Pero’ trovo che ci voglia molto piu’ coraggio a proporre cose del genere, che non la post-avanguardia che spesso si legge nei blog, e che francamente 4 ore, del gia’ poco, tempo libero che abbiamo, non le sacrificherei mai per realizzarla.
Pero’ guarda, io vesto solo di nero, e se posso compro 4-5 maglie e pantaloni tutti uguali, perche’ della moda, degli abbinamenti, degli accessori proprio non me ne puo’ fregare di meno. E’ piu’ forte di me, la moda non e’ sulla lista delle mie priorita’, ma non per questo discrimino chi la segue. E questo vale anche per le mode culinarie. Il fatto che un piatto sia retró, non significa che non se ne possa parlare o non si possa rivisitare.
Se poi il tuo fastidio e’ dovuto al fatto che ho commentato, beh sono altresi’ cavoli tuoi :))))
Sai chi se ne frega…
Tu parli di dialogo, e poi sputi vetriolo sugli altri. La cosa si commenta da se’.
La panna nella pasta rende tutto morbido, anche noi stessi, anche gli integralisti che prima di assaggiarla dissero no, niente panna nella pasta.
già già.. peccato che se avessi cominciato con queste di ricette probabilmente non avresti pubblicato due libri e non avresti tutto questo pubblico.
Quello che proprio mi infastidisce adesso è che le critiche noi proprio mai eh.. che tra l’altro la mia di critica se ben leggi non era alla ricetta o al post in particolare ma al solito coro esultante che appunto per questa ricetta trovavo fuori posto.
Comunque come hai detto tu e come del resto dici sempre a tutti quelli che fin’ora hanno provato a lasciare commenti diversi dall’adorazione spudorata, ci sono altri blog dove magari il dialogo è più ben accetto :-)
@viola & martina: per me, sinceramente, avete perfettamente ragione. Anzi, aggiungerei che non solo questa ricetta è perfettamente banale, ma anche il buon 90% di tutte le altre ricette su questo blog sono cose che né ho inventate di sana pianta né sono particolarmente rivoluzionarie, avvoglia. Ma a me personalmente, che non ho per obiettivo di stravolgervi la giornata ogni mattina proponendovi abbinamenti mai visti ne sentiti e anzi magari pure vagamente inconcepibili e scioccanti, beh, non preocupa affatto questo dato, anzi. Mi pare proprio che sia esattamente questo l’essenza di questo – e di altri – blog, cioè il fatto che la ricetta a sé non fosse altro che il pretesto, quasi, a un iter, un racconto, un’esperienza. Qui il più delle volte è così. Dopodiché è altrettanto legittimo che a voi la pasta con panna e salmone non faccia neanche lontamnamente sorridere, che rifiutate di considerarlo un cibo, e che siate alla ricerca di esperienze gastronomiche di altri tipi. Non ve lo devo spiegare io: le persone, per lora fortuna, cambiano, crescono, evolvono, è cosi per me, che sicuramente negli anni ho spostato i miei interessi culinari, ed è cosi per voi, che vivete in un mondo democratico pieno di blog e giornali fra cui scegliere quello più adatto alle vostre esigenze :-)
@ Viola: concordo in pieno. anch’io francamente sono rimasta di stucco! Posso anche capire che le ricette ultimamente siano a mio parere meno entusiasmanti del solito vista la maternità (francamente tanto di cappello a riuscire ancora ad aggiornare il blog) ma tutto questo entusiasmo per una pasta del genere mi lascia proprio basita… boh..
Vorrei esprimere il mio sconcerto nel leggere un’infinita’ di commenti ad una ricetta che si’, e’ descritta ad arte, si’, e’ correlata da una bella foto, ma che e’ fondalmente banalissima e non degna di una presentazione tanto prolissa
So che cuocere il salmone pare un’eresia, ne sono anche d’accordo in principio, ma ammetto che per dare alla panna il sapore di salmone, io ce ne faccio cuocere dentro ca. un terzo, a fuoco molto basso e per 5 minuti è sufficiente…
però non usando la vodka! quindi magari la panna rimane saporita ugualmente..
Effettivamente questo piatto fa molto anni ’80 :)Quando ero bambina la adoravo (con le farfalle e senza vodka) e oggi è una delle poche ricette in cui posso tollerare l’uso della panna sulla pasta – forse anche perché il mio ragazzo mi ha conquistata proprio con la pasta panna e salmone. Devo dire che ci sono anche diverse varianti crème-free altrettanto valide, e sposo a pieni voti l’abbinamento con l’aneto: super!
@ Sigrid “Arsenico e vecchi merletti”, bellissimo film. Per questo si che perderei volentieri il mio tempo.
pasta salmone e vodka mi spiace ma non la farò mai neanche se sei tu a consigliarmela…. la panna il salmone … bleah !!! per fortuna siamo andati oltre
@valentina: si vabbe ma io mica mmo ho detto che la panna la potete aggiungere a piacere dove volete eh!! :-)) (no, piuttosto: voi potete pure metterla dove volete, io al momento mi limito a questa pasta qui, lol :-) (oh, voglio dire poi, capisco che mica potete sapere i cavoli di tutti – cito qualcuno di mia conoscenza – però io sono la belga quella che le dicono sempre che in belgio c’è troppa panna ovunque, non so se mi spiego… :-))
@marta: grazie, attendiamo intrepidi la ricetta della pasta con l’arsenico e i vecchi merluzzi :-)
@giu: veeeeerooooo, il flambè, che più ringard di cosi tu meuuuuurs!! :-))) (cavolo, cosa mi hai fatto pensare, devo assolutamente tassativamente mettere il fuoco alla mia cucina, sissisisi!! :-)))))
@tutti: oh, comunque, senza offesa, ma non pensavo che sta pasta con la panna fosse un nervo scoperto ancora vivo :-)) (un giorno dovrò raccontarvi della carbonara con la panna e l’emmental che facevamo da studenti, si, veramente… :-))
beh, dite quello che volete, ma pasta panna&qualsiasicosa è stato il piatto forte dai 15 anni ai primi anni di università, non ne sono poi così pentita e sinceramente qualche volta ho nostalgia.
qualche anno fa ho rivisitato una ricetta cavolettiana di pasta con carciofi, aggiungendo panna, e sono stata quasi lapidata :-P
insomma sono contenta di questa nuova usanza del vintage, sinceramente queste vecchie mode non mi sembravano del tutto da buttare!
@Giu – Viva il vecchiume solo perché a rispolverarlo é Sigrid. Non ti pare un po’ troppo?
ciao carissima
sai che anche io le faccio in modo molto simile= (sono una ex ristoratrice ^_^) quindi posso dire che sono davvero moltooooooo buoni
oggi vado a comprare il tuo libro l’ho visto l’altro giorno ma avevo già finito i money ahahahahahha e quindi me lo son fatto mettere da parte speravo di riuscire ad andare ieri ma non ci sono riuscita
beh ti faccio i complimenti perche con la bocca aperta lo già sfogliato
bravissima
Ho già mangiato le pentente alla vodka e salmone molto tempo fa a casa di amici che le avevano rivisitate un po’ come hai fatto tu… ma loro avevano usato il salmone fresco… ed erano buone. Zozze per via dell’uso della panna ma buone. Noi italiani abbiamo tremendi pregiudizi nei confronti della panna (e io sono tra quelli!) ma dovremmo liberarcene ;)
Wahoo! Che salto nel passato da macchina del tempo! Confesso che io non ne avrei avuto il coraggio.
Chiedo venia, ma per farla veramente vintage, la vodka va fatta sfiammare! :DDD
Ma vuoi mettere il figurone con gli ospiti che a casa al massimo la simmenthal?
Salvo poi dimenticare di NON accendere la cappa aspirante con il filtro in tessuto, che immancabilmente prende fuoco pure esso!
Ah… quei bei pezzetti di salmone abbrustoliti…
E ci sarebbe da rivisitare la pasta Alfredo (o chiamata origiariamente “doppio burro” brrrrrrrr), o i tortellini prosciutto e panna, o la famigeratissima “tagliata” (in tutte le sue accezioni) con la rucola e i pomodorini.
Ma poi mi chiedo… perche’ sono considerate indecenti queste ricette? Perche’ definirle fuori moda? Forse perche’ oggi si mangia per cosi’ dire “meglio”, cioe’ piu’ consapevolmente, e anche in modo piu’ vario. Per non parlare anche della maggiore scelta d’ingredienti disponibili, che permette di fare delle variazioni sul tema qualitativamente migliori.
Insomma, viva il vecchiume riscaldato! Perche’ infondo fa parte anch’esso del nostro bagaglio culturale :)
mmmmm…. ë spiccicata la pasta che fa mia sorella…. ma cos’é questa mania che spopola degli anni 70-80….ho letto la stessa cosa gia dall’omindipanpepato….
Luci strobo, musica a palla, buio e magliette bianche che sembrano fluorescenti e poi, una voce che irrompe… “Ragazzi, state con noi e a mezzanotte, pennette alla vodka!” questo piatto super seventies veniva proposto spesso nei mitici nineties durante le serate in discoteca.. per “corroborare” i giovini danzanti… ahhaha Cmq, panna & salmone non possono sbagliare, mai! (certo, magari non cotti 20 minuti)! ciao
Simpatica questa versione. Tempo fa avevo letto un articolo con la lista delle ricette che, se trovate sul menù di un ristorante, devono indurci a evitare quel ristorante. E le penne al salmone erano al primo posto.
ciao sigrid,
io la faccio praticamente come te! d’altronde, se si vuole che il salmone rimanga tale va, più che cotto, solo leggermente scottato! comunque è da una vita che non la mangio…chissà che ora che me l’hai fatta rispolverare nella mia mente non mi decisa a rifarla uno di questi giorni!
Sigrid, adoro la tua cucina ma la panna nella pasta proprio non la tollero! sorry ;)
Saggia versione la tua delle pennette vodka e salmone!…Qui, con la scusa che è sempre stata bistrattata e demonizata, ho trascorso infanzia e adolescenza con il recondito desiderio prima o poi di assaggiarla, anche se le chiacchiare al riguardo non mi facevano di certo ben sperare!!! Stavolta la provo, così resetto tutte le precedenti versioni pessime raccontate solo a voce!!!!! Un salutino=))) Lys
finalmente qualcuno che nn demonizza la pasta col salmone affumicato! Anch’io il salmone nn lo faccio stare in padella 20 minuti e l’adoro..velocissima e piace sempre a tutti!
Mi piace questo piatto! La panna ricompare nella mia cucina in autunno e proprio questa sera ho preparato degli antipasti con il salmone, adesso so come impiegare quello messo da parte ;)
ciao,
Valentina
…e torna di moda la panna
fa molto anni ’80 :)
Vi ricordate Dan Aykroyd, in Una Poltrona per Due, che salta sull’autobus, scornato e ciucco perso, ed estrae dalla tasca interna, appena seduto, un filetto intero di salmone affumicato, rubato al buffet della ditta, e lo addenta, mangiandosi anche i peli della pelliccetta che indossa?
Ma, scusate, se invece della panna si usasse del latte e poi per addensare il tutto si aggiungesse un pò di fecola o maizena?
No eh?
Cristina ripeti con me : lapannanellapastasipuòfare-lapannanellapastasipuòfare..
Io dalla notte dei tempi ho in frigo una bottiglia di vodka che ogni tanto mi guarda sparuta come dire “ma a me proprio non mi vuoi?”
Ecco trovata la soluzione!
Devo solo risucire a superare l’ostacolo “panna nella pasta” ma se ce l’hai fatta tu posso farcela anch’io! ;-)
esatto, quei pezzettini distrutti di salmone nel piatto proprio non ci piacciono! :)
Cara Sigrid, ti sugerisco una variante “pugliese” del piatto, che consiste nel sotituire la panna con una cucchiaiata abbondante per persona di stracciatella (squisitezza pugliese ma anche campana fatta di straccetti di mozzarella e panna)che però va aggiunta appena scaldata. Macinata di pepe abbondante e zeste di limone per pulire il palato. Una delizia!
la pasta con la vodka mi ricorda quando ero piccola, i miei la prendevano sempre al ristorante ma in versione rossa e con i gamberetti al posto del salmone. Anch’io tempo fa ho fatto delle penne alla vodka ma dire che le ho stravolte è poco. Niente pesce, ma pancetta e semi di papavero. Se sei curiosa la trovi qui: http://amarantomelograno.blogspot.com/2011/03/penne-alla-vodka-con-semi-di-papavero.html
un caro saluto! ;)
Ciao! Da vegetariana non posso dir nulla sul salmone (di pesce, però, nella mia vita precedente ne ho cucinato.. eh sì, 20 minuti sono decisamente troppi!), però è sempre bello leggere del tuo spirito di ribellione culinario che si trasforma in un miglioramento di qualcosa che prima, magari, era raccrapicciante..
bel post e foto, manco a dirlo!
credo sia appena stato il tuo compleanno.. Auguri!
ho letto il titolo e ho sussultato! nooo, troppo anni ’80, però il tuo modo di raccontarla e di stuzzicarci mi ha quasi convinta. A pato di mettere l’aneto fresco però!
PS un delitto cuocere il salmone affumicato!!!
Cara Sigrid a casa mia questo è il piatto del “pesce rosa” molto amato dalle bimbe e normalmente uso il salmone fresco a fettone, lo cuocio con qualche aroma al sangue ;) giusto il tempo che renda possbile privarlo delle spine, quindi lo pulisco e lo sminuzzo e lo rimetto nella pentola a fuoco spento con la panna. quando la pasta è quasi cotta lo riaccendo e ce la schiaffo dentro per insaporirla.
La prossima volta proverò il tuo procedimento scalogno+vodka+aneto e poi il resto.
..dopo aver strabuzzato gli occhi pensavo di aver sbagliato blog… il classicone anni ’80!Noooooooooooooooo
Baci :))
Pasta anni ’70 façon Cavoletto ultra approvata :) bacioni
pensa che la pasta con panna e salmone, affogata nel grasso e mooooolto più pesante, presa da un libro di cucina anni ’80, è stato il primo primissimo primo piatto che ho cucinato da sola. Ricordo ancora il menu, farfalle con panna e salmone, pollo con la panna e qualche altra cosa. Avevo 13 anni, misi a tavola i miei genitori con quel menu leggerissimo.
Si capisce perché è da allora che sono a dieta?
giù via, sarebbe il caso di superare il trauma e riprovare!
Mitica cavoletto! In nessun altro blog avrei visto un entusiasmo cosi’ grande per un piatto so seventies… Io proverei anche con un risotto allo champagne o delle scaloppine ai funghi! :)
Cara Sigrid…purtroppo anche i settentrionali nel tentativo di parlare italiano fanno dei clamorosi errori e in alcuni casi non sanno neanche esprimersi…è meglio generalizzare il concetto. Per il resto la ricetta fa sperare bene! ;o)
In un momento di nostalgia struggente della mia infanzia, sabato sera ho fatto l’arista al latte ed è stato un successo. Ma chi l’ha detto che solo perché passate di moda, molte delle ricette anni ’70/’80 non siano ancora buonissime? Complimenti per questo sdoganamento molto riuscito :-)
Sai che quando ho letto il titolo ho pensato subito a una ricetta anni 80 (più che anni 70) perchè mi sono venute subito in mente le pennette alla vodka che però si facevano con i gamberetti nella ricetta che avevo io…La vodka si metteva alla fine e poi gli si dava fuoco in modo che perdesse l’alcool e lasciasse solo il suo sapore…Mi ricordo ancora quando all’università scendevo al bar e chiedvo se potevano darmi della vodka in un bicchierino di carta e poi me ne tornavo a casa cercando di mantenere un’andatura regolare per non farla tracimare…;) Che bei ricordi…;) Grazie per avermi fatto tornare in mente questo piatto
Il Cavoletto è coraggioso! Una ricetta che neppure nei “migliori” programmi di cucina in tv oserebbero riproporre! ora aspettiamo una tua foto con la cofana cotonata, ti prego!
so seventy!:) però ti dirò la verità che a me la panna nella pasta mi piace, la uso pochissimo, però ogni tanto ci sta!
ciao cara ragazza…quesa è ricetta intramontabile…mi fa venire in mente quando da ragazzine cominciavamo ad affacciarci al mondo della cucina per invitare a casa gli amici,e ‘le pennette all vodka’,si prestava bene ai primi esperimenti sui fornelli…che tempi…però per me erano già gli anni ’90…comunque in quanto a stramberie ne ho sentite anch’io di tutte,tipo mischiare al salmone il prosciutto cotto,o usare il salmone in scatola!!!!ma dico: che le fate a fare allora ‘ste pennette!!!
La ricetta vintage mi è piaciuta un sacco!!!non sò quant’è che non le faccio….grazie dei bei ricordi…Marika
Davvero la furbizia non ti manca cara Sigrid.
Dici e fai tutto ed il contrario di tutto. Ma la cosa che mi stupisce di più é che critichi “tutto e tutti” con la tua solita aria innocente trovando poi la completa approvazione del branco.
Marta
@ Sigrid scusa se arrivo in ritardo, ma ti giuro che ti ho pensato l’altro giorno ed ho detto alla mia metà: “oggi è il compleanno di Sigrid” :) quindi auguri anche se in ritardo!!!
…non potevo dimenticarlo visto che il mio è due giorni prima del tuo!!!
spero che sia stata una giornata serena e felice!!! :)
Una i tormentoni erano pennette alla vodka o al salmone.. Questo prende due piccioni con una fava..:-)) Grazie Sigrid..
Che combinazione…stamattina mi aggirava tra gli scaffali del super e ho comprato una bella bottiglia di vodka per fare questa pasta!!!
La tua sembra davvero gustosa ;)
Il mio piatto preferito!! Ecco l’ idea giusta per il prossimo fine settimana :)
Mi fa proprio gola..nonostante neanche io ami la panna nei primi..però intanto con le pennette e tutta un’altra cosa..sono i tagliolini freschi alla panna che proprio non sopporto..questa tua la proverò sicuramente! :-)
Amo questo primo, e lo spiega il fatto che adoro il salmone in tutte le salse, sono come gli orsi lo mangerei anche crudo!
Bonne journée!
Sarebbe bello organizzare una cenetta anni ’70 qui a Roma.
Ci organizziamo? Chi aderirebbe?
sìsìsì, anche io la faccio circa così e, prima, anche io temevo la schifezza seventies :P
E che dire del vitello tonnato, o dell’insalata russa?
Sono retaggi eighties raccapriccianti, almeno per quello che mi riguarda.
Come la pasta al salmone stopposo affogato in litri e litri di panna.
Quella dei miei ricordi, però.
Non la tua, che è fresca e glam, alla faccia dell’oorribile trisavola!
come a roma che dicono l’aLbitro!!!!!! :))))
i 20′ di cottura del salmone già affumicato servono per la sublimazione, lo passiamo dallo stato solido al vapore senza passare per il liquido, no?!!! ;)
questa va dritta nella to do list delle ricette della settimana (vedi che serve stilarla nupoc’in ritardo???).
baci e un augurio un filo procrastinato… ;-P
Devo dire che le mie esperienze con la vodka nella pasta sono state pessime…forse esageravano con la vodka!!!! la tua mi ispira! ciao
Ciao!!
penso che sia la prima volta che ti lascio un commento, ma è da parecchio che ti seguo!
Comunque, a me piace molto il salmone affumicato e anche io una volta, come te, sono andata a cercare su internet qualche ricetta per farci una pasta! E anche io ho avuto le tue stesse perplessità, perciò non ho seguito nessuna di quelle ricette e ho fatto più o meno come te!!!
Mooolto meglio che cuocerlo! ;-)
Buon Inizio settimana, se ti va passa a trovarmi!!! Ciao!
w gli anni ottanta !!!
.. parlavamo giusto ieri con delle amiche di food delle ricette che erano in voga negli anni 80..
tra cui.. pennette vodka e salmone (e panna) così come il filetto al pepe verde, l’insalata russa, il carrè di maiale.. divertentissimo.. e nostalgico..
Buon inizio settimana, biddazza..
Valuzza..
ps. tra un vengo a trovarti..marsupio e bonci??
Ciao!
la panna nella pasta si mette, perché no? Io la metto spesso, anche se sono italiana e gli anni ’70 non li ho visti neppure di striscio (sono dell’85).
Volevo solo segnalare a te e a tutti i tuoi lettori questa iniziativa carina:
http://giallatraifornelli.blogspot.com/2011/10/il-contest-per-la-lilt-cucina-in-rosa.html
è una raccolta di ricette per il mese della prevenzione al cancro al seno. Datevi da fare anche voi e diffondete!
Caspita, questo sì che è un Revival ;)
Anch’io la faccio così con il salmone affumicato, senza mettere l’aneto perché anche se ci sta bene, mi fa tanto Ikea ;-))))!!!!
Ammetto di odiare questo piatto.
Ma finalmente gli hai reso un minimo di dignita’! ;-)
il tocco di aneto ed erba cipollina rende il tutto più fresco!
Io seguo lo stesso procedimento per la pasta con panna e gamberetti, altro piatto vintage tanto amato dalle mie bimbe. Anzichè rosolare i poveri gamberetti freschi per 20 minuti, preparo prima il fondo e li aggiungo qualche minuto prima di spegnere il fornello… tutta un’altra storia :-)
Ecco come usare il salmone preso ieri da Ikea ;)
Finalmente una pasta con salmone con il salmone ancora rintracciabile nel piatto!! Ricetta veloce e proponibile in una serata a tema anni ’70 (insieme al cocktail di gamberi) :-)
Ore 10.10: fame!!
E anche se in ritardo…tanti auguri Sigrid!! :))
Ciao Sigrid, sfiziosa la ricetta di questo lunedì e solo a leggerla, da proprio l’idea del rispetto per il salmone e per i sapori…. In effetti fa venir voglia di farla e di riscopripre un po di preparazione “dell’epoca”. Una curiosità: c’è anche un sacco di gente che quando fa il sugo al tonno (col tonno in scatola) lo fa soffriggere con la cipolla per 15 minuti almeno….bè,non dico altro.
Buona Giornata
Non credevo che qualcuno potesse solo concepire l’idea di ri-cuocere il salmone affumicato. Ho controllato (non che non mi fidassi) ed è vero (!!!) … roba da matti! Comunque La foto mi ha fatto venire una fame e sono appena le 10:00 … Sigh!
Buona si! Questa la facciamo anche noi, in maniera molto simile alla tua!