Ma prima di tutto, una canzona per oggi, di un cantante scoperto giusto ieri (grazie a Matteo Caccia e Radio24) e che nell’arco di 24 ore è già riuscito a piacermi proprio un fracco… ♫ Buon Appetito – Dente ♪
La leggenda dell’Amatriciana, di Matteo Ruisi
Purtroppo ho avuto solo 3 giorni per visitare la capitale e devo dire che, tra le altre cose, l’ho anche vista piuttosto male. Niente “Bocca della verità”, niente “Terme di Caracalla”, niente “Pantheon”, ciò che ho visitato meglio è stato, con tutta probabilità, il Carrefour Express del Colosseo.
Un piccolo consiglio: non parlare mai di amatriciana ai salumieri del Colosseo, vi intratterranno per ore spiegandovi nei minimi particolari la loro versione del famoso piatto laziale, non solo illustrandovi la ricetta ma anche raccontandovi storie, origini, leggende e balle galattiche su di esso.
“Ma a voi al nord chi ve la impara l’amatriciana a te?”
Il mio amico salumiere iniziò il racconto più o meno con questo pout pourri di pronomi.
“In antichità, che cosa potevano portare al pascolo i contadini amatriciani, secondo te?” Mi chiese.
“Allora… vediamo… i pomodori.” Dissi io.
“Ennò! Eggià me sbaiji!
Potevano portà solo dù cose”, disse, iniziando a scuotere le dita davanti alla mia faccia.
“Er guanciale, er pegorino, ‘a pasta e er vino da bbevere”
Ignorai il fatto che fossero 4 cose.
“Era ‘n piatto povero, mica come quegli de oggi”.
Annuii continuando ad ascoltare la storia/leggenda/balla galattica finché decisi che avrei creduto a ogni singola parola del racconto, a mio rischio e pericolo.
Al confine con l’Abruzzo esisteva, ed esiste tutt’ora, una piccola cittadina laziale di nome Amatrice dove vennero inventati appunto gli spaghetti all’amatriciana ma anche un sacco di altre cose, come il pecorino romano, la religione cattolica, il vento e la parola “ciliboria”.
Ad Amatrice viveva un giovane allevatore di pecore, Augusto, soprannominato “Gusto” per la sua tendenza a trattarsi bene in fatto di cibo. Mentre gli altri allevatori portavano a pranzo semplicemente del pane che inzuppavano nel fiume (inventando così la ricetta del “pane e acqua”) Augusto, detto Gusto, portava con sé delle grandi prelibatezze.
Il suo primo giorno di lavoro, narra la leggenda, portò addirittura del cioccolato contenuto in una noce di cocco divisa a metà (inventando contemporaneamente la schiscetta e il Bounty).
I pecorari non vedevano di buon occhio il giovane Augusto, perché avevano maturato tutti quanti la convinzione che fosse un po’ superbo, che si credesse migliore degli altri. “Un pecoraro” – sostenevano tutti – “dovrebbe mangiare solo carne di pecora, formaggio di pecora, bere latte di pecora e al massimo nutrirsi con della lana” – ma mai e poi mai dovrebbe mangiare il Bounty!
Fu così che Augusto decise di assecondare in parte le continue lamentele dei suoi colleghi decidendo di portare a lavoro solamente prodotti reperibili nel territorio.
Il primo giorno dopo la presa di coscienza, portò al lavoro della pasta. La cosse in un geiser tipico laziale e la mangiò così: senza sale, né olio, né peperoncino, né coulisse di ricci di mare marinati al pompelmo.
Non gli piacque molto e per questo motivo il giorno seguente provò ad aggiungere delle foglie di quercia.
Questa volta però invitò dei colleghi al banchetto, si sedettero tutti su un capitello di inestimabile valore e mangiarono allegramente la pasta alle foglie, quella che oggi conosciamo come pasta foglia. Mi sembra.
Non era niente male ma ancora c’era del lavoro da fare.
Siccome nel Lazio, in quel periodo, si trovavano molti maiali di tutte le razze, Augusto decise di provare una parte di esso per insaporire la salsa, al posto delle foglie. Non poteva usare parti troppo pregiate perché il maiale valeva molti soldi e i ricchi erano disposti a pagare svariati denari per poterlo avere. Decise quindi di usare l’urina.
L’urina però era una merda. Poi provò con la merda ma la merda, manco a dirlo, era un’urina.
Si chiese poi quale fosse la parte di scarto più morbida del maiale e gli venne in mente la guancia. Infatti la guancia del maiale era molto morbida perché le nonne dei maiali solevano strizzare sempre le guance dei loro nipoti, intenerendo in questo modo le carni. Le nonne maiale dell’epoca non immaginavano di certo che quel gesto avrebbe mandato al macello i loro pargoletti altrimenti, credo, non l’avrebbero più fatto.
Al successivo banchetto il giovane pastore diede il meglio di sé e inventò l’amatriciana originale, quella senza pomodori che chiamò appunto “amatriciana senza pomodori”, proprio perché non li aveva messi e non aveva nemmeno intenzione di farlo.
“Metti i pomodori, Augusto!” gli dissero tutti quanti ma lui: “No! L’originale è senza pomodori e senza cipolla!”, li ammonì, “L’ho inventata io, lo saprò meglio di voi come è fatta?”.
Dopodiché inventò anche la bestemmia.
Fu in questa occasione che Augusto ricevette il plauso della critica ricevendo addirittura una stella Michelin.
Nacque allo stesso tempo quella che sarebbe diventata l’eterna diatriba sull’amatriciana originale.
La storia di Augusto da quel momento si perse nella notte dei tempi. Dopo la stella Michelin, aprì un ristorante col suo amico Flavio che chiamò “Anfiteatro da Flavio” in cui serviva carne felina ed umana. Quell’anno guadagnò il titolo di “Chef dell’anno” che lo lanciò nel mondo dell’alta cucina fino a farlo diventare ricco e famoso. In quegli anni diventò imperatore, conquistò mezzo mondo, uccise Giulio Cesare, incendiò Roma, dipinse la Cappella Sistina, donò a Pietro le chiavi del paradiso e scrisse la Divina Commedia al contrario.
Così dicono.
(testo tratto da Quante storie per un hamburger, opera inedita)
fantastico! il bounty!!!! hahahahahha mi sto piegando!
Brava Sigried e bravo Matteo.Trovo bellissima l’idea di personalizzare i panini più famosi del mondo senza toccare la materia carne ma solo inserendo ingredienti originali.C’è bisogno di cucina di sostanza.
Tiziana
Fatto veramente bene.
Ciao, Sigrid! Panini fatti ieri sera: ottimi!!! Piccole variazioni sul tema: per la polpetta, abbiamo usato un misto di carne piemontese (mezzo di filetto tritato e mezzo di salsiccia di Bra, che gli dà un’aroma…!). Per il ketchup, le proporizioni forse producono troppa salsa e rimane poco acida, però si corregge a piacimento. I panini lasciati lievitare sul tagliere (erano 16, per accontentare gli ospiti) erano uno spettacolo per gli occhi.
Se non lo consideri un plagio e se ti cito, posso postarli nel mio blog? Ciao!!!
La storia è bellissima ma dente è meglio. mia figlia di 7 mesi si addormenta con l’ultimo album e la mamma che le canticchia stonata “Portami a vedere il cielo questa notte / anche se è nuvolo
ho tanto caldo anche se è inverno / ho tanto caldo anche se è inverno”. Io tra di noi, te lo raccomando! non è caustico come l’amore non è bello, ma nella sua minimalità è geniale…
Grande, L’hamburger fatto in casa genuino e saporito come il mio formaggio prodotto nel modo piu’ biologico che esista.
Idea geniale, l’amatriciano me lo segno immediatamente. Grazie e buon fine settimana!
Che meraviglia, l’hamburger amatriciano è semplicemente geniale! =D
E adesso, beh, mi è venuta fame…=S
@ laranapensatrice
ma certo, ci mancherebbe, però in genere quando uno vorrebbe pubblicare un libro, in genere lo fa vedere in giro sia agli amici che agli addetti ai lavori per raccogliere commenti, impressioni etc. A me sembra molto onesto che ognuno dica quello che pensa, senza mentire, in modo da dare la possibilità a chi ha scritto il libro di farsi un’idea. Criticare gli aspetti deboli di un futuro libro non è una cattiveria, ma per me è segno che si prende sul serio il lavoro dell’altro. Poi ovviamente ognuno sceglie cosa accogliere e cosa no…
ma ognuno ha il diritto di pubblicare quello che vuole e nessuno ha il dovere di acquistare.
Dimeticavo: frullate con il minipimer…
Devo segnalarvi che mischiando le ultime due ricette di crema di zucca di Sigrid (quella baby food con il curry verde e l’ultima con il mascarpone) viene fuori una roba da paura… Ho usato cipolla (una), zucca (1/2), carote (2) e lenticchie rosse (3 manciate). Ho soffritto tutto con una cucchiaiata di curry verde e coperto con brodo vegetale, fatto cuocere per 40 minuti e due foglie di salvia; e poi, tolta la salvia, ho aggiunto un cucchiaio abbondante di mascarpone e 2 cucchiai di gruyere grattuggiato. Ho convertito alla zucca la mia riottosissima madre e la persino la mia amica che-odia-la-zucca-da-sempre! Secondo voi se apro un blog e posto la ricetta, un paio di accuse di plagio le raccatto?????
Come promesso preparati ieri sera, al ritorno di mio marito da Roma…. ottimiiiiiiiii!!
ciao, sigrid! approfitto della tua ospitalità e del tuo blog seguitissimo, per segnalarti la mia ricetta di ieri: “costoletta di vitello al porto con ciarciofi e carote caramellate”. niente di così raffinato come le tue stimabilissime ricette: precise nelle dosi e deliziose; ne provo sempre qualcuna e sono spunti fondamentali. sai quando ho usato di più i tuoi post-ricette? in caso di feste con tante persone :) successo assicurato!
oggi ahimé anche il mio commento è fuori dal coro, nel senso che anch’io avrei qualche perplessità in merito sul pubblicare questo libro…
tolte le foto di Sigrid che sono bellissime e aiutano molto, non so quanto potrebbe essere interessante un libro di ricette con delle storielle così. Non che le storielle di per loro non siano da farsi, ma quelle sul genere “la leggenda della nascita dell’XY raccontata a modo mio” sanno davvero molto di già visto, già ascoltato, già masticato e già venduto…
Un libro fatto tutto di cose così, francamente diventa piuttosto stucchevole; insomma, se uno ha il talento comico di Stefano Benni va anche bene, altrimenti il rischio è quello di far venire fuori un pastrocchio, un libro che non è né carne né pesce, in cui le ricette si trovano affogate in una serie infinita di barzellette del genere “il fantasma formaggino” e non risaltano per la loro originalità o per qualsiasi altro pregio.
Io, senza offendere nessuno, ma per dare davvero un parere spassionato, proporrei un libro di ricette, con la metà della metà della metà della metà della metà di storielle (magari anche riviste nei tempi comici e nel ritmo delle frasi da un bravissimo editor), con le foto di Sigrid; così secondo me spacca.
Bello il paninazzo e divertente il pezzo tratto dal libro!!
stasera ho una serata con gli amici per celerare il mio compleanno e appena sto facendo i grissini aglio, acciughe, prezzemolo dal tuo ultimo libro -una meraviglia!
p.s: mi piacciono da morire qsti burger, ho fatto una cosa simile l’estate scorsa. :)
“persino” :-D
pensate che invece il passaggio
“L’urina però era una merda. Poi provò con la merda ma la merda, manco a dirlo, era un’urina.”
che tanto ha fatto inorridire claudia, a me ha fatto scatafasciare più di tutto il resto (è caduta anche una lacrima), si vede che sono una persona a cui piace la disinformazione.
La verità è che ognuno dovrebbe avere l’umiltà di prendersi un po’ meno sul serio.
A me non fa ridere Zelig, mai, eppure mica insulto Bisio o chi lo guarda.
Invece mi fa molto ridere Sanremo, nei momenti in cui riesco a non dormire.
E certe volte scrive cose divertenti persino il Porf. Bressanini :-P
perfetti per la cena di stasera….. con mio marito di ritorno da Roma!!!
Ottimo, all’opera i bambini per l’impasto, all’opera i bambini per il ketchup, all’opera i bambini per mangiarselo in un sol boccone. Grazie mille !!
Mi piace l’amatriciana, sono una fan sfegatata dell’hamburger, il mio grande amore è il formaggio: devo avere questo PANINO!!!!!!!!!!!!!!
Bellissima la storia dell’amatriciana, ignoravo la sua vera origine, c’è davvero da ringraziare il bravo Gusto!!:)
Per me che ho vissuto 8 mesi ad Amburgo, l’hamburger è un piatti di casa!
The Life After
ma buono questo panino!! peccato nn ci sia più il libro su blurb..ero curiosa di vedere qualcosa. vabbè vorrà dire che aspetterò che matteo trovi un editore… e sinceramnete tra il fatto che mi sembra che il libro abbia buoni presupposti, tra che se ne parla qui e che a molti tuoi lettori è piaciuta l’idea, probabilmente a breve troverà qualcuno disposto a pubblicarlo. bravi!
Altro che il hamburger di Gualtiero Marchesi…
Complimenti, sembra gustosissimo !!!
Adoro questo post!voglio assolutamente leggere questo libro!
possibile che ultimamente oltre alle ricette molto carine, a storie simpatiche e commenti piacevoli, una debba anche trovarsi di fronte a gente che litiga per stupidaggini! ma non avete niente da fare nella vita? è un sito con blog di cucina dove l’autrice può metterci quello che vuole perchè è il suo sito ed è il suo blog. se non vi sta bene quello che pubblica o quello che scrive, tornate sulla pagina iniziale del vostro pc e digitate un altro indirizzo web! grazie, ma soprattutto grazie a te Sigrid per essere così brava e paziente.
@chiara: uhppercarità, non me ne vogliate ma in dieci anni non sono mai riuscita a rendermi digeribile sanremo, dev’essere una questione genetica, lol… Piuttosto, ti ringrazio di aver precisato che il fallimento delle ricetta fosse interamente COLPA TUA (per tua penitenza lustrerai due volte tutti quanti i 128 pezzi del servizio da tè in argento di tua nonna… :-), poi, a parte che non credo ci siano delle leggi assolute in materia, penso che quello che uno mette dentro al suo hamburger dipende in sostanza del risultato che vuole ottenere, insomma, se ci metti uno o più uova intere per compensare in densità va aggiunto del pangrattato, o della mollica bagnata, del formaggio grattugiato ecc. L’aggiunta del solo tuorlo, idea che ho trovata sul libro di Matteo anche se lui ne mette un po’ di più, mi piace: rende colloso l’impasto in modo che il burger non si sfaldi, ma comunque non troppo liquido al punto di chiedere altre aggiunte, e in questo modo ti ritrovi un sapore di praticamente solo carne , che mi pare un gran vantaggio. Ecco un po’ i miei due centesimi, chiaramente, se ci sono altri pareri in merito, non esitate… :-)
sempre meglio che guardare Sanremo!!! ;) ;) ;)
ecco ora che ricordo.. il disastro avvenuto con i precedenti hamburger è da far risalire al fatto che contrariamente a quanto previsto dalla ricetta originale mea sponte ho aggiunto le uova al macinato….. ora, siccome qui le uova sono presenti il dilemma si fa cruciale: uova o no-uova nell’hamburger???? dopo la diatriba sul libello scateniamoci anche su questo! ;) ;) ;)
fa venire l’acquolina in bocca ‘sto amatriciano… qualche settimana fa provai a fare gli hamburger di Csaba (you now?) e mi sono venuti… una mappazza, per dirla con lo Zingarelli. :) Ci riprovo con questi? chissà.
quanto ho riso! SIMPATICISSIMO veramente simpatico…e la ricetta sembra piu che buona complimenti
Oddio, qualcuno troverà sicuramente di che criticare il mio commento qui sopra… ho scritto “congnome” con una N in più, e poi – dubbio atroce – si potrà ridere “ad alta voce”?
Se questo o un altro qualcuno non l’avesse capito, sto facendo dell’ironia
ri-Claudia ri-Rey
NON sono la Claudia # 76 (infatti metto anche il congnome) ma davvero, eddai, sempre a criticare! Io forse sono infantile idiota e poco profonda, ma la storia di Gusto – tutta – mi ha fatto molto ridere, ad alta voce e da sola, mentre la leggevo stamattina. E una risata è il modo migliore di iniziare una giornata. Insomma, ragazze, smettiamo di fare le “maestrine” ad ogni costo e rilassiamoci un po’, no?
Claudia Rey
Le storiella mi piace tantissimo!! E l’idea del libro anche, spero proprio si riuscira’ a pubblicare perche’ mi sembra un’idea super divertente e originale! thumbs up! :)
@Gianluca
Ottima idea, me l’appunto ;)
@Claudia
In effetti l’articolo è molto interessante.
Clap clap clap!!! Un racconto incredibile!!! Autentica poesia, soprattutto in questo passaggio: “L’urina però era una merda. Poi provò con la merda ma la merda, manco a dirlo, era un’urina.” Se a voi fa sorridere, o addirittura ridere, beh… stiamo messi bene!!! Matteo, non te la prendere, ma secondo me magari sai far meglio altre cose, ed io di bello qui ci vedo solo le foto della Sigrid. Grazie professore per il rimando al suo articolo, sicuramente ci troverò meno divertimento ma più informazione.
post numero 12:
Ottima spiegazione! :) Si esprime a voce alta anche il desiderio di un hamburgher “carbonaro”. Così, per desiderio di simmetria? Per non lasciare solo il piccolo Amatriciano? ;)
Comunque, complimenti al team. :)
bellissimo post e mi metto in coda al commento n.17, rifacendolo però ad orario merenda!!!
Ho provato la torta di mele con il mascarpone, divina! per non parlare delle whoopie… le ho proposte ieri sera, ovazione in casa!
linko la tua ricetta con le mie foto sul blog, ciaooo :-)
Ma non è una questione di cantare fuori dal coro, è una questione di ‘ma perché questo accanimento a dover trovare la spilla alla quale attaccarsi e suggerire en passant chissà quali magagne laddove non ce ne sono’, voglio dire, è sfiancante, davvero eh. Comunque, basta però con le inutili diatribe, tutti a fare cose più interessanti, via…
Sinceramente mi sono pentita di aver lasciato il commento precedente, dovevo “farmi i fatti miei”, visto come è stata presa la cosa. Ci penserò la prossima volta che mi verrà la tentazione di cantare fuori dal coro.
Dimenticavo: Bellisimo post! :)
@margherita: beh a parte che bisogna ancora vedere, una cosa smette di essere inedita se si può stampare da blurb che notoriamente non è un editore, boh? Comunque, good news, è di nuovo esatto quello che ho scritto io visto che il libro su blurb non c’è più. Evvoilà :-)
ottima idea per chi non è un appassionato di hamburger… come me!
:)
Non cambia nulla, se non avere precisato una cosa scritta qui, ma nella sostanza inesatta. E’ legale, ne sono certa! :)
Ma che racconto STREPITOSO!!!
Bravissimo l’autore… e anche la ricetta, mmm…, che fame!
@marge: innanzitutto io non sapevo che il libro era in vendita su blurb, e oltre ovviamente a non essere l’agente di Matteo, quel libro stampato da Blurb ce l’ho ed è una evidente bozza di lavoro (in altre parole: penso che casomai il prezzo abbia uno scopo dissuasivo, anche perché francamente a quel prezzo sarebbe il peggior deal della storia, lol), comunque, quello che ho io, nello stato in cui si trova, non è di certo non un libro commercializzabile. Comunque, a parte averglielo fatto presente e augurandomi che il libro scompaia da blurb in modo da non creare inutili sospetti (di cosa non ho ben capito ma comunque), non mi pare ciò cambi molto alla sostanza :-)
Non è per attaccare figurati, capisco che trovare un editore abbatterebbe i costi, solo che dire che “il libro non esiste, non è acquistabile e qualsiasi cosa vista è un errore” è una inesattezza.
quanto ne vorrei uno ora… ok, è pomeriggio, ma ho mangiato un misero passato di verdura a pranzo e ora potrei svenire dalla fame… le foto sono magnifiche come sempre, e forse pure di più! :D Devo provare a fare ‘sti paninetti prima o poi… ce la posso fare!!! Ma non ce la posso fare ad arrivare a cena mi sa……
@Margherita
inizialmente ho impaginato e stampato il libro su Blurb, sito che purtroppo mette in vendita il libro e, tra l’altro, a prezzi decisamente proibitivi.
Ecco spiegato l’arcano.
qualcosa non torna
http://www.blurb.com/bookstore/detail/2883930
@Sigrid: #8 “aho!” da solo, è più esplicativo dell’intero post! XD .. è ‘no spettacolo!
ciao, sigrid! proprio poco fa, ho pubblicato i miei spaghetti all’amatriciana fatti ieri… cos’è, telepatia???
@ sigrid commento 13: il prezzo l’ho visto sul sito dell’autore
Quanto mi piace questo panino!!!!!!!! Me lo mangerei subito, ora, merenda perfetta no??? :-))
Ehehe, carina la storiella :) e il libro sull’hamburger. Concordo al 1000 per cento che sia importante far sorridere :)
Per chi è interessato tempo fa avevo riportato un vecchio articolo de La Cucina Italiana degli anni ’30 sulla storia della Matriciana, e della eventuale a in (a)matriciana
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2009/04/20/saluti-gastronomici-dalla-citta-eterna-con-tanto-di-amatriciana/
qui in sudafrica e’ un po’ il regno dell’hamburger. ci mettono avocado ovunque e non e’ male. ultimo visto era bacon, ananas, formaggio. buono!ma l’amatriciano mi fa venire in mente casa…
scusa sigrid ma il libro è in vendita?? perchè sarebbe perfetto per il compleanno di un mio amico che adora l’amatriciana e pure gli hamburger :-) dimmi di sì!
goduriosisssimo questo hamburger!!!! e fantastica la leggenda dell’Amatriciana!!! complimenti a entrambi!!!!
Come fare un baffo al Signor McDonald’s and friends! Battuto sicuramente da gusto, calorie e genuinità!
@Matteo: ahó..é vero che gli editori si nascondono molto bene ma tu lo devi da editá sto libbbro, anche in versione i.bucche, o in versione ai-padde insomma come sia, poi ce pensiamo noi a fare il tamme tamme e je dicieamo agli editori: ahó anvedi che ve siete persi…cosí poi fanno fuori un ´du o ´tre albbberi e pubblicano 10.000 copie.. M’hai fatto ride…
@Sigrid: questo lo importo in Argentina e diventa piú figo del coulis di ricci di mare al limone…
Forte!! Bello il racconto e bello l’hamburgher.
ma questo hamburger è fantastico!! che voglia che fa…. Complimenti!!
E speriamo che Matteo trovi presto un editore perchè il suo progetto ci sembra geniale!
ma questo hamburger è fantastico!! che voglia che fa…. Complimenti!!
Adoro le ricette fotografiche!! Sono sempre bellissime!
(anche se la mia preferita rimane quella di foglie e di radici… :-)
Racconto esilarante!!! Ma quando sarà pubblicato il libro e da chi?
Tienici aggiornati Sigrid :)
E sul tuo panino cos’altro aggiungere se non… ‘bbono!!!
Claudia
Il post che devo assolutmente far vedere al marito… un hamburger forse un po’ troppo sano per i suoi gusti! E il libro in pectore speriamo che possa trovare un editore al più presto. Sarebbe il regalo ideale :) bravi!!
no, niente burger per me, stavolta (però apprezzo il total home made)..
però ho voluto commentare lo stesso perché queste righe mi hanno divertito davvero molto. Esilaranti senza volgarità..
complimenti davvero!
la vostra mi sembra un’ottima sinergia! keep going :)
molto carina l’idea del libro del designer Matteo, seguendo la sua ispirazione si potrebbero creare tantissime cose simili! io intanto azzanno un pezzetto dell’hamburger, prima che ne arrivino altri 40 a farlo fuori ; )
grande! (coltellino affilato..)
Sigrid avevo capito, e intendevo proprio la stessa cosa…..non era una critica a te. Ogni volta poi non riesco a non farti i complimenti per le foto…sono fantastiche: ambientazione, luce, poesia.
Scritto!
Grazie valentin@, mi fa molto piacere :))
Bello questo panino!!
Io però mi devo assolutamente complimentare per la canzone di oggi: DENTE è nella top ten dei miei cantanti preferiti!e questa canzone non so quante volte l’ho ascoltata!!
Chiara
Matteo,
vorrei proprio essere un editore, perchè la storiella mi ha fatto talmente scatafasciare dalle risate che più volte ho rischiato di cadere dalla mia sedia ergonomica… :-D
spero proprio di leggere presto il libro per intero!
semplicemente…PAZZESCA!!! =)
ops…. *ricetta passo, passo…
Stupenda la ricetta passo e delizioso il testo/libro in cerca di editore! :)
Ciao a tutti! Sono Matteo, l’autore del libro “Quante storie per un hamburger”.
Rispondendo alle domande vi posso dire che il libro è in cerca di un editore (gli editori si nascondono molto bene) e che per ora è un work in progress. Se qualcuno fosse interessato o curioso può chiedermi qualsiasi cosa mandando una mail all’indirizzo matteoruisi@gmail.com. Sarò lieto di rispondervi :-)
complimenti ad entrambi… sfizioso il burger e spassosa la storiella
Fantastico post!
Per ElenaB (24): Occhio, è M**Bun :D!
I “Mac-eccetera” sono andati di avvocati per fargli mettere gli asterischi, roba da chiodi (-.-‘)
ma sul web c’è tutta la storia :)
in effetti, le patatine non sono forse la pietanza che gli riesce meglio, ma il panino è eccellente.
E questa versione all’amatriciana mi stuzzica :)
Ps. la torta di mele col mascarpone è venuta ‘nu babbà! Ho usato tutta farina 00, lo zucchero di canna e ben tre mele, una a pezzetti nell’impasto e due a fettine piantate sulla pasta. Insomma, un mix delle due versioni proposte. Prossima volta (ho avanzato la quantità di mascarpone adatta ad un’altra torta) provo la ciocco-pera :)P
La sequenza fotografica è da urlo!!!
Ciao Sigrid, che belli questi fotopassaggi!
Domanda: ma il libro verrà pubblicato da qualcuno o vuole rimanere un’opera autodistribuita?
Sembra davvero interessante!
per chi chiedeva del latte: c’erano due errorini nel testo della ricetta dei panini, ho corretto ora :-)
Fantastico post, Sigrid! Era da tempo che cercavo una buona ricetta per Home-Made-Hamburger! Ma mi unisco alla richiesta di Laura (#19): quanto latte?
Per chi passa da Torino e ha voglia di un hamburger…andate da MacBun! Le patatine sono arrivate un po’ freddine, ma i panini sono proprio buoni!
che fame mi è venuta, ne basteranno un paio? Ma che ci volete fare, viva la ricetta originale, ma io ci voglio anche qualche anello di cipolla…
Fantastica idea, bellissimo il tutorial fotografico e divertentissima la leggenda!
Alfonsina
SPETTACOLO!!
Grande idea!!!!è un pò come la filosofia di Scabin sul “fast food (good) all’italiana”…questo filone mi piace veramente tanto :)
Best burger buns: riga 3
“versare il latte” ma quanto???
grazie! Laura
e nno eh? mi stavo troppo divertendo, stavo pensando vado subito in libreria a comprarmi sto libro e cosa ti leggo? opera inedita? questo è sleale! vi prego pubblicatelo a puntate, mettetelo in rete, fate qualcosa!
Già immagino l’espressione del salumiere, e rido troppo!!! ;) Lys
No, vabbè, semplicemente adoro questo post, e lasciami dire che la fotografa si è superata! Vogliamo parlarew di quel goccio di formaggio fuso?! E ora parte il pippone su quanto sia del tutto sconsiderato pubblicare questa ricetta prima della pausa pranzo, no, dico, ti rendi conto che mi aspetta un’insalatina d’orzo nella più piccola sala mensa del mondo? Donna molto crudele!
deve essere una goduria estrema….poi le tue foto rendono il tutto ancora più accattivante! lo proverò sicuramente! complimenti
che figata stratosferica!speriamo lo pubblichino presto, questo libro!
leggerti a quest’ora, appena prima della pausa pranzo è una torutura!!! che fame!! :P
buona giornata
@sneaker: non so dove hai visto 51 euro, più che altro è un libro non finito in cerca di editore quindi mi pare che qualsiasi cosa tu abbia vista, è un errore o uno scherzo :-)
@annarita & gianluca: ma perche con ‘schifezza’ intendo la rivisitatione casalinga (e genuinamente buona) del fast food… !! :-))
@chiara: per un ketchup ancora più ketchup, ci sarebbe anche questa versione qui:
https://www.cavolettodibruxelles.it/2008/02/ketchup
Le ricette saranno anche innovative e il libro farà anche ridere, ma 51 € e spicci mi sembra un pochino troppo o sbaglio?
Mhmmm bono l’hamburger a l’amatriciana :)) e troppo divertente la leggenda/ballagalattica di come è nato il famoso piatto di pasta ahahaha
D’accordo con il commento numero 6. Come si fa a taggare tutto ciò sotto la voce “schifezze”? :) Peraltro sono le ore 12.33. Acquolina in aumento, stomaco che bronotola. gggrrr. Non ci voleva!
come si fa a resistere all’accento ed alla simpatia del romano?! ahò!!
nonono, cacchio non vale, i panini + hamburger (ovviamente molto meno “finòli” dei tuoi) sono il post che finirò di cucinare il prox we!!! (cioè fatto panini lo scorso, farò hamburger sabato, poi foto…) umh secchezza delle fauci e sudori freddi, perchè: a. sai com’è, l’accusa di plagio è sempre dietro l’angolo ;-P b. ‘rcamiseria hai fatto delle foto troppo belle quindi hai creato nel mio immaginario un precedente che qualsiasi trucco io possa inventare per “sfangare” la foto, mi farà sentire sempre piccola-ina-ina-ina…. :D
però vedi che sintonia???? baci ( poi stasera, non so ancora con quale connessione mi leggo la leggenda )
e chiamale schifezze…. mi sembra buonissimo!
Considerando l’ora attuale, questa visione celestiale è mooolto dannosa: ho famissima!!!!! ;o)
Ciao,
Simona
eccezionale!!! ricetta e storiella!
complimenti a entrambi!
Buongiorno Sigrid,
mi salvo immediatamente la ricetta per i panini e il ketchup casalinghi: ho già l’acquolina in bocca!
Buona giornata.
Chiara
Ganzo!!! Lo voglio fare anche io.
Grazie per la ricettina!!
PRIMA!!!!!!!!!!!!!!!