Sottotitolo: Il pesce che fu mangiato due volte. oppure: Cucinate domandi con quello che avete mangiato oggi... :-) Insomma, a parte che l’acqua pazza meriterebbe un capitolo a sé, per quanto è deliziosamente poetico il nome e semplicemente perfetta la ricetta (è esattamente di quelle che non le daresti due lire sulla carta e poi le fai e ti accorgi quanto siano assurdamente sublimi), oggi propongo un po’ di sano e risparmioso riciclo (forse dovrei inaugurare, nei tag, il filone della cucina con sobrietà? :-).
Ad accompagnare le linguine di oggi, un pezzettino di-quando-ero-giovane, lol (francamente con questa cosa di tirare fuori ogni giorno una canzone, mi sento sempre più mio padre, che per tutta la vita, Beatles a parte, ha tirato fuori insieme a fior fiore di nostalgico entusiasma improponibilissime canzoni della sua gioventù, vabbe va…), quindi, oggi: ♫ Morcheeba – the sea ♪
Tutto questa cosa è iniziato qualche giorno fa alla pescheria di via del porto fluviale. Causa feste, poi impegni, poi ‘mi hanno tolto il banco del pesce d’Anzio dal mercato di San Teodoro cavoloooooo’, qua eravamo a secco di omega3 da troppo tempo, sicché mi sono decisa a tornare a esplorare questa pescheria vicino casa della quale del resto non avevo mai veramente pensato male (anche se sono comunque diffidentissima nei confronti delle pescherie in generale). Potete ben immaginare che visto le circostanze climatiche del momento, l’offerta era piuttosto magra, eppure, fra le poche e sguarnite cassette di polistirolo ho trovato questo pescione qui, cfr foto ricordo sotto, con due occhioni splendidamente freschi. Il suo nome me lo sono dovuta far ripetere due volte (
è ‘na Pezzogna), e infatti sto signorino qui, in italiano, pare si chiamo prorpio
occhione. Rientrata a casa mi sono quindi documentata su vita e miracoli del signor pezzogna e mi sono anche imbattuta più di una volta nella ricetta della pezzogna all’acqua pazza, ricetta che fino a quel giorno francamente non mi sarebbe nemmeno mai venuta in mente di provare (amando io semmai il pesce grigliato o al cartoccio e non tanto il pesce nuotante in qualche pomodoroso guazzetto, tanto a essere de tutto onesta :-). Ciò detto, sta acqua pazza, forse semplicemente per via del nome, ha iniziato a stuzzicarmi e cosi è finita che cucinassi la mia prima pezzogna, all’acqua pazza. Al termine dell’operazione (sinteticamente: fate soffriggere uno spicchio d’aglio in camicia con un generoso filo di olio evo, aggiungete una manciatina di capperi, due manciate di pomodorini spaccati, un po’ di prezzemolo tritato, una presa di peperoncino, poi versate due-tre bicchieri di acqua, portate a ebollizione, buttateci dentro i pesci, fate cuocere da 10 a 20 minuti a secondo di quanto siano grandi e voilà, avete fatt’ :-), rimanevano due cose: la testa della pezzogna (che per quanto un nostro amico greco ci ribadisca sempre che è la parte migliore, non sono mai riuscita a portare in tavola), e un abbondante fondo di sughino nel quale, si capisce, si erano concentrati tutti i delicati umori del nostro pescetto (fra parentesi raccommando calorosamente la pezzogna, che ha una carne molto morbida e delicata, è stata davvero una gran scoperta – dell’acqua calda, lo so :-). sicché ho tenuto da parte il sughino e ho disossato la testa, e ho tenuto tutto da parte per il giorno dopo. E qui arrivano le linguine: basta farle cuocere e scolarle a metà cottura, poi risottarle aggiungendo man mano il brodino del giorno prima (e acqua, casomai non dovesse bastare). Ci ho aggiunto dentro, all’ultimo, la polpa ricavata dalla testa, un po’ di buccia di limone grattugiata, poco prezzemolo e cipollotto affettato sottilmente. E voilà come abbiamo divorato, il giorno dopo, il pesce che non c’era più :-)
piatto & forchetta | zara home
aggiungi un bicchiere vino bianco (verdicchio ci sta bene) a inizio cottura ciao L
Sigrid carissima, vuoi che svenga al pc? Il mio capo che nitrisce qui di fianco forse almeno smetterebbe di agitarsi tanto e rimarrebbe muto, davanti a me crollata per la fame e lo stress :)
Bellissima la foto, il post come sempre divertente e perfetta tu.
@graziella: wikipedia è un grande strumento, ma le fonti non sono sempre delle più affidabili, non mi sognerei mai di citarlo in una pubblicazione!
Comunque cucina un pagello insieme ad una pezzogna e prova la differenza delle carni!
:)
Meravigliosa la freschezza di questo pesce! Ma perché io non ne trovo mai così??? E buonissime le linguine, anche io le preparo in questo modo e sono un vero spettacolo! Slurp! è mezzanotte ma me ne hai fatto venire una vogliaaaaa
“A’ Pezzogn”…che grande pesce pescato nei fondali profondi (anche 200mt) tra Procida e Ischia, quando non proviene dai bassi fondali (10/20mt) di Tunisia o Grecia è qualcosa di sublime anche se non proprio a buon mercato (almeno 25/30 euriii se freschissima)…provala al sale o sfilettata trasversalmente alla giapponese e mangiala cruda con pepe nero in grani e qualche cubetto di zenzero fresco, si può pure morire di piacere!!!! Se poi ci bevi su un Manna 2008 di Franz Haas…
Buonissimo piatto e splendide foto! Adoro l’acqua pazza, soprattutto abbinata ad un primo.
Sigrid, con quella balena spiaggiata con cui in Belgio ci fanno biocarburante, potevi tu fartela all’acqua pazza, mangiavi per un po’…..non fa ridere, no, eh? Ma per un cetaceo finire così.
E’ meglio che mi fermi qui, perché ho una prorompente vena di idiozia stasera…..buonanotte signora
Mmmmm, mi fai ritornare in bocca i sapori dei piatti estivi…e invece l’inverno é cosi’ ancora lungo qui a Lux. Per non parlare del freddo..!
Buonissimo il piatto, splendide le foto!
La foto del pesce è S-T-U-P-E-N-D-A!!!e l’idea del riciclo ottima!
Devo imparare a fotografare, devo imparare a fotografare, devo imparare a fotografare….
Le tue foto e le tue preparazioni sono splendide!!
Guardando bene la pezzogna mi sembra sia un pagello, o gli assomiglia molto, è un pesce dalle carni squisite e se è lui l’ho cucinato diverse volte.
quanto mi piace la cucina del riciclo!
@LIsa: Preso da Wikipedia: Pagellus bogaraveo è un pesce osseo della famiglia Sparidae, noto anche coi nomi occhino, besugo, pezzogna, occhialone, mupo e rovello, anche se i vari nomi locali possono creare confusione tra le diverse specie di pagelli che si pescano nel mediterraneo.
Non so quali siano le tue fonti e se sono più attendibili :) Quello della foto è comunque un pagello…………
Buona l’acqua pazza, ottima la pezzogna. Ma un dubbio: ma è veramente buono il pesce a San Teodoro?
Ad occhio non mi sembrava
a Graziella: pagello è un altro pesce!!
Penso che sia una vera arte fare bellissime fotografie di pasta, perché trovo molto difficile da fare! La tua foto è molto bella, complimenti!
Vi auguro un magnifico weekend.
Léia
Una ventata di aria primaverile!!!personalmente adoro il pesce all’acqua pazza, qualunque esso sia…se poi ha 2 occhioni meravigliosi come questo bè…ancora meglio :D
ottimi i primi del giorno dopo!!
;-)
ps. la musica è di ricordi, pure qui !!
i tuoi post li leggo sempre tutti d’un fiato…anche se parli di un pesce lo fai per immagini bellissime…e’ come se avessi visto un film, e ora so cos’è sta pezzogna!
Mai sentito della pezzogna, ma ahimè confesso una totale ignoranza in campo ittico.
Mangio il pesce volentieri solo se me lo cucina qualcuno di veramente bravo. Non so sceglierlo e ho sempre timore di portare a casa qualcosa di scadente…
Magari segno la ricetta e chiedo all’esperto, cioè mio suocero che spesso munito di canna da pesca lo sentiamo partire a notte fonda…
MI sono ricordata: si chiama pagello, detto anche occhione o pezzogna!!!
IO quel pesce lo compro spesso, ma mannaggia non mi viene il nome, infatti da noi non si chiama pezzogna. All’acqua pazza non l’ho mai fatto, anche se spesso utilizzo questo modo per cucinare altri pesci, e non hoi neanche mai sfruttato sino all’ultima goccia il sughetto come hai fatto tu, ma siccome non si smette mai di imparare, la prossima volta non ne butterò via un goccio!
Napoli, due anni fa, davanti a Castel dell’Ovo in una pizzeria di nome Antonio e Antonio. Mentre aspettiamo la pizza (sublime) al tavolo accanto vengono fatti accomodare due signori, businessmen, si scopre poi, e il cameriere suggerisce i piatti del giorno, tra cui ‘a pizzogna all’acqua pazza. I due sono veneti, si capisce dopo qualche scambio di parole e si capisce anche che hanno voglia di avventure (gastronomiche). Scelgono ‘a pizzogna. Quando arriva il piatto dei loro desideri, il lessico fatto di brand, futures e quant’altro necessita si spegne, per almeno un quarto d’ora. Ecco: dopo aver mangiato quella delizia nessuna parola, non solo infarcita di termini inglesi, NESSUNA parola trova la via delle loro ugole, semplicemente si vede che stanno trattenendo le lacrime.E non è nostalgia. È l’acqua pazza.
Ciao , oggi ho preso il libro della Moroni perchè
ho visto che c’erano le tue foto!
per adesso ho dato un’occhiata alle foto e al
layout che è puro stile cavoletto di bruxelles, molto carino!
bellissimo post! Ho incontrato l’occhione (così lo chiamavano lì) quest’estate per la prima volta in Sardegna, ma avevamo già tanto pesce e non l’ho preso. Lo proverò certamente al più presto (hanno aperto una pescheria vicino a casa mia). Bellissima l’idea delle linguine (anche io, come te, non amo particolarmente i guazzetti di pomodoro con il pesce) Io che di solito butto via le teste dei pesci la prossima volta proverò a riciclarle così!
(a dir la verità i resti crudi dell’ultimo branzino che ho sfilettato sono in congelatore in attesa di diventare fumetto…)
Buon week end!
L’acqua pazza è perfetta per un giorno di vento e capelli spettinati, un giorno di sole e freddo e amici.
Effettivamente il nome “all’acuqa pazza” è molto carino e stimolante. Bella la foto del pesce anche se mi fa sempre un non so che vedere animali interi e perfetti in foto di cucina. Lo so che è ipocrita perchè poi me li mangio a ma vederli così mi fanno un po’ pena. Non ci posso far niente. ;)
Che bontà… anche io la faccio ogni tanto e tra l’altro con questo pesce qui dagli occhioni dolci!
The Life After
adoro leggere le tue ricette perché sono certa che, se proprio non è impossibile a livello di gusto, “un po’ di buccia di limone grattugiata” ci sta sempre!!! e io pure sono agrumi addicted, che ci possiamo fa’?! :)
ma pensa, io l’acqua pazza (con l’orata, ma vabbè) la facevo al forno, è buona sai? Proverò anche così con l’occhione (in effetti sembra un bambi acquatico) Buon we
Io sta cosa qui l’ho sempre fatta .Quando faccio il baccala’in umido( anzi,all’acqua pazza,come dite qui) idem con il sughettino della zuppa di pesce.
se non ci si lascia interire da quel bell’occhione con sguardo in perfetto stile Bambi, la ricetta fa subito venire voglia di correre in pescheria! e, tranquilla: nemmeno io lo conoscevo questo signor pesce dagli icchi dolci ; )
che occhioni questo pesce! w la romantica acquapazza! ;)
a proposito di “svuota frigo”, oggi mozzarella in carrozza con l’arrosto di tacchino
ciao!
fantastica la ricetta dell’acqua pazza, vero?
io la faccio anche quando ho veramente pochissimo tempo o voglio stare proprio leggera: neanche soffriggo l’aglio… tiro tutto in pentola, pesce compreso, a freddo. copro a metà con un coperchio et voilà! il tempo di apparecchiare e affettare il pane (che non la fai la scarpetta nel favoloso sughino?) e la cena è pronta!
la foto del pesce è bellissima!
baci
i
P.S.: sono d’accordo sul tag del riciclo
Buona questa ricetta, poi io sposo appieno la filosofia del recupero degli avanzi…le ricettina piu’ buone mi sono venute cosi! Ma quel pesciotto ha addirittura uno sguardo…non posso guardare le due foto assieme!! :)
no, siccome ho saltato il pranzo e sono passate le 15…
:-)
Coincidenze, oggi mia mamma mi ha preparato il pesce all’acqua pazza..non ho pensato che poteva essere riciclabile per farci una pasta!Mi hai fatto venire di nuovo fame!
Ma io ci vado sempre alla pescheria in via del Porto Fluviale! Sono simpatici e il pesce è buono. vai di sabato: hanno un assortimento pazzesco!
Questo piatto mi fa pensare all’estate!Purtroppo a casa mia il pesce è bandito…(il babbo non ne sopporta l’odore),fosse per me lo cucinerei molto più spesso!
con tutto il rispetto, sia il pesce che la ricetta sono molto conosciute e diffuse, mi sorprende che tu non sapevi che pesce fosse!..?
C’è il mare in questo piatto, solo a guardarlo!! =)) Grazie per aver ricordato l’esistenza di tale prelibatezza, a presto, buon week end =) Lys
adoro il pesce all’acqua pazza… mi ricorda tanto la mia infanzia e le buone ricette della mamma. un abbraccio ^ – ^
sì, insomma, Patty Pravo al bar :-DDDDDDD
Il riciclo è sempre cosa buona e giusta, non solo in questi tempi di crisi…..
@gian: l’occasione è troppo ghiotta, ascolta l’inizio qui
http://www.youtube.com/watch?v=Yq0HN7x5tsg
(giuro poi la smetto con il fernandez, recente o d’annata :-)) fra l’altro, guarda, è pure in tema foodblog, si parla di hamburger e ketchup, lol :-)) – scherzo eh, sono sempre belle scoperte i tupi suggerimenti… ;-) (y’a pourtant quelque chose qui déconne entre Lyon et Barcelooone… :-)
@Marzia: si tratta del famoso Welsh Rabbit, non è male! Era anticamente un modo per consolare i poveri gallesi, che avrebbero tanto voluto un coniglio per cena ma non potevano permetterselo. Comunque nutro profonda stima per tutte le ricette al risparmio, purchè non abbiano a che fare con frattaglie e interiora varie.
Ma è lo stesso piatto che ho io (l’avevo portato pure al workshop essendo che mi piace tanto tanto!) :D Dal titolo pensavo fosse una ricetta legata alla moda che certi chef hanno lanciato di inventarsi piatti a base di acqua, invece no, un’acqua pazza nel vero senso della parola, buonissima! P.s. mi sono persa il mercato di San Teodoro quando sono venuta a Roma! :( ma sono andata da Felice a Testaccio, che bei ricordi!
mia Sigrid, la foto del pesce è stupenda :-)
io invece oggi ti regalo la musica di questo gruppo qui da me amatissimo, io trovo di una bellezza commovente i rumori di piatti e di cucina in sottofondo…
http://www.youtube.com/watch?v=O2o7u64kqNY&feature=related
Che delizia!
Avevo appena letto la ricetta:
“Pane Ripieno al Cheddar, Birra e Senape” e mi era venuto un attacco di depressione.
La ricetta delle “Linguine all’Acqua Pazza” mi ha subito ristabilito la pressione del sangue e quella del cervello.
Grazie!
Il pesce mi fa proprio tenerezza, gli manca la parola. Diciamo che chiudo gli occhi e preferisco immaginarmelo insieme alle linguine in una festa di sapori. GNAM!!
Tu sei un genio, cara! Una fotografa gourmet neo realista!
Beh sì la pezzogna sta in tutto il litorale laziale e nord campano, è uno dei pesci più buoni che conosca!!!
l’acqua pazza :-)!!!!
Ottima la ricetta dell’acqua pazza, peccato che poi non me ne ricordo mai…
La foto è uno spettacolo, semplice ma di grande effetto, trovo il pesciolino così… espressivo :-)
Bellissima la foto del pesce! E buonissima la ricetta! Ame anzi l’acqua pazza piace proprio, solo la linguina non ce l’avevo mai fatta, all’acqua pazza!! :-)
..fino ad ora!
ho scoperto la pezzogna questa estate a Marina di Pisciotta (Cilento); è un pesce squisito con la carne saporita e delicata: una vera prelibatezza, peccato che non si trovi facilmente.