Basbousa, kind of

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Era più o meno da quando avevo letto, anni fa, Naguib Mahfouz e in particolare il suo Vicolo del Mortaio (ottimo libro fra parentesi) in cui ogni tanto surgiva, povero ma intrigante, questa ignota basbousa, che ero appunto curiosa di cucinarla. La noia semmai è che di basbousa ce ne sono tante, è un dolce a base di semola e irrorato con dello sciroppo, tipico d’Egitto però cucinato in praticamente tutto il Magreb e Medio Oriente fino in Grecia e cosi paese e città che vai versione che trovi, sicché alla fine della fiera diventa davvero difficile orientarsi…
Intanto, la ♪ parentesi musicale ♫ di oggi non c’entra proprio nulla con questo dolce, è semplicemente quello che stavo ascoltando io stamattina, coordinato con il cielo grigiastro sopra Roma…

Ho quindi rinunciato a trovare la basbousa koiné, e vi segno quella delle tre versioni provate che più mi è piaciuta, morbida e leggera, non troppo inzuppata di sciroppo (e in questo forse non è del tutto ortodossissima ma io ho preferito così), non eccessivamente dolciastra, per-fet-ta da accompagnare con una sana cucchiaiata di yoghurt greco… Se poi questo dolce presenta anche una qualche vaga somiglianza con i dolce venduti nei vicoli del Cairo negli anni 40, beh, oddio, non spero in tanto… :-)

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la Basbousa come piace a me

semola 400g
yogurt naturale 175g
burro morbido 125g
zucchero 125g
uova 2
pinoli 2 cucchiai
lievito per dolci 1 cucchiaino
bicarbonato mezzo cucchiaino
estratto di vaniglia naturale 1 cucchiaino
estratto di fiori d’arancio qualche goccia

per lo sciroppo:
miele 150g
zucchero 200g
succo di limone 2 cucchiai

Con la frusta, lavorare il burro con lo zucchero fino a ottenere un composto chiaro. Aggiungere l’estratto di vaniglia e di fiori d’arancio, poi le uova, sempre sbattendo. Incorporare la semola, il lievito, il bicarbonato, e infine lo yogurt. Versare il tutto in uno stampo di 20x30cm foderato con un foglio di carta forno, cospargere con i pinoli, poi infornare a 180°C per 30 minuti o finché il dolce non sia dorato. Mentre cuoce il dolce, preparare lo sciroppo scaldando il miele con lo zucchero, 5cl di acqua e il succo di limone, a fuoco basso, fino a quando lo zucchero non si sia sciolto. Sfornare il dolce e irrorarlo con lo sciroppo poi ritagliare il dolce a rombi. Servire freddo, eventualmente con un cucchiaio di yogurt.

Stampa la ricetta
(ps. non resisto a farvi vedere la boccetta di estratto di fiori d’arancia che mi portò la mia amica Laura (Grazie Laura!!! :-) da Marrakesh, non solo è belllllissima, c’ha pure un profumiiiiiino….. ;-))

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coltello | fiscars
bicchiere da tè | Barbès, paris
piattino e forchetta | vintage

e a proposito di fiori d’arancio, ecco cosa ho trovato l’altro giorno in una stradina dietro casa mia (della serie Roma avrà molti difetti, ma anche alcuni profumati vantaggi... :-)

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34 Commenti

  • maurizionasi ha detto:

    Ho provato a fare questa ricetta (adoro i dolci medio-orientali) ed è venuto buonissimo! Avevo poco yogurt in casa, per cui ho aggiunto della panna fresca che mi avanzava e che altrimenti avrei dovuto buttare…ottimo risultato! :)

  • Brigitte Comeau ha detto:

     grazie questo è così buono

  • Donatella Papi ha detto:

    allora, come piace a te, a leggere dagli ingredienti, piace anche a me… mai mangiata, da provare!

  • mamma papera ha detto:

    sembra molto buono da provare, lo metto tra le ricette da provare e ti farò sapere, ciao cara Cavoletta ^_^

  • riso mandorlino ha detto:

    Provata qualche settimana fa … e ancora indecisa sulla quantità di lievito, perchè mi sssà che troppo morbidosa non mi piace…provo la tua presto!!;)) Buona domenica Lys

  • BarbaraPS ha detto:

    Non è che ci posti anche le altre versioni della ricetta? con il dolce più umido? Inoltre chiedo : posso sostituire il burro con altro ingrediente? Mio marito ha scoperto di avere il colesterolo alle stelle.
    Non posso non fare qualsiasi ricetta che vedo con acqua di rose o di fiori d’arancio, quindi grazie di cuore

  • Geillis ha detto:

    ho trascorso un mese in Egitto mentre studiavo Egittologia, e la Basbousa era praticamente il dolce di ogni giorno, assaggiato in mille versione dal Cairo al Sudan, che ricordi mi hai fatto tornare alla mente! Devo assolutamente provare questa versione, anche se quella egiziana mi pareva molto più umida, e rigorosamente da mangiare con le mani dal piatto, senza tagliarla, anzi, spappolandola anche un po’…devo assolutamente provarla!

  • Les Pois ha detto:

     non so cosa sia, ma a giudicare dagli ingredienti merita di essere provata!!!!

  • Veronica Simeone ha detto:

    mai provata, ma se ci vuole lo yougurt greco per me è perfetta!

  • Questo tipo di dolci mi piace da matti, il problema e’ che finisco per mangiarne vassoi interi! Però che coincidenza, ieri sera (mattina per te) ho pubblicato anch’io dei dolcetti (cupcakes) con i pinoli :-)!

    buon fine settimana

    Ciao
    Alessandra
    http://alessandrazecchini.blogspot.co.nz/

  • Laura1977 ha detto:

    Quella boccettina di acqua di fiori d’arancio l’ho trovata tempo fa a Parigi a Belleville; l’ho ripresa la scorsa settimana per la pastiera, ed era scaduta! Ora però non ho il coraggio di buttarla…. Dovrò prima fare un salto a Belleville o Marrakesh a comprarne una nuova!

  • marina chiesa ha detto:

    Sigrid, ma come devo fare per poter postare i commenti con il mio soprannome di sempre (Marinella – chatapoche)? Non ci riesco proprio….

  • marina chiesa ha detto:

    Ciao Sigrid! Anche se sono silenziosa, non mi perdo un post. Mi piacciono sempre tanto! Tra l’altro oggi mi hai fatto venire in mente che al liceo avevo letto, praticamente costretta con una pistola alla tempia, Storie del nostro quartiere di Mahfouz.  Non me ne ricordo una parola, ma ricordo il professore, che ne parlava, ne parlava per lezioni e lezioni…Oggi, dopo aver letto un altro post, mi sono dunque ripromessa di riprendere in mano Proust e adesso la letteratura proveniente dal Cairo. Buoni propositi e pochissimo tempo, temo. La foto e la torta sono stupende e un saltino in Egitto, leggendoti, lo ho fatto comunque, quindi funziona benissimo :)

  • Claudia ha detto:

    non amo tanto questo genere di dolci ma confesso che i fiori d’arancia mi intrigano sempre..mi sanno di meridione….di bello :-) E cmq, a proposito di settentrione, bella la canzone!

  • scaramante ha detto:

    Sa di buono! Mi piace anche il modo in cui l’hai tagliata, Sigrid.
    Devo provare al più presto.

  • benedetta marchi ha detto:

    non la conoscevo affatto e mi ispira moltissimo! Oltretutto ho comprato troppa semola per pasqua (per fare la pasta imperiale) e ora cercavo idee per utilizzarla! L’unica cosa è che mi manca quella magica boccetta di estrattodi fiori d’arancio… dovrò fare un salto a Marrakesh?? ;)
    un abbraccio e buon we!

  • Gian dei Brughi ha detto:

    oddio, sì, questa è proprio pazza!!!
    (comunque, per quanto riguarda il filmato dell’ambulanza, mi ha colpito molto la perfetta imperturbabilità dei tuoi conterranei; se l’avessero fatta in Italia una cosa così, sai che casino veniva fuori?!) :-))))

  • Aniko Meneghini ha detto:

    è sempre un piacere passare qui da te! 

  • Silk2205 ha detto:

    ah, che meraviglia!! da provare oggi pomeriggio con questo freddo accompagnandola con un caldo tè alle spezie………grazie x la tua ricetta!

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Lol, l’avevo visto ieri, comunque, sempre della serie ‘non c’entra niente’ (ohddio, un po’ anche si, sempre food è) questa è pazza davvero :-D
    http://www.essentaste.com/en/copertina/stephanie-gonot/

  • NicoleGubitta ha detto:

    Sono in forte astinenza di dolci e come sempre le tue foto sono di una golosità incredibile. Vorrei avere il tempo per pasticciare, mi manca, vorrei 2 giorni per un lievitato da curare e invece mi ritrovo sempre ad avere i minuti contati per fare l’impasto da mettere in forno commissionando a qualcuno il compito di controllare la cottura. Grazie per condividere con noi la tua cucina, in 5 minuti di lettura e grazie alle tua magnifiche foto mi sembra di poter mettere le mani in pasta. E’ sempre un piacere passare di qui.

  • Si, si questa la provo prestissimo! Amo tanto i sapori e i profumi della pasticceria araba, In Marocco ho fatto scorpacciate di dolcetti profumatissimi di fiori d’arancio e miele. Questa torta non l’ho mai assaggiata bisogna provvedere…grazie Sigrid

  • Gian dei Brughi ha detto:

    non c’entra niente, ma volevo dirti che voi belgi siete proprio pazzi :-)))
    http://www.youtube.com/watch?v=vzoFXZ5pT1w&feature=share

  • bucciadilimone ha detto:

    non amando i dolci troppo zuccherosi, la pasticceria medio- orientale e dintorni non mi ha mai attratto, a volte lo senti già dall’odore quanto i dolci siano carichi di sciroppo…la tua versione, sono sicura, sarà stata alleggerita quindi sarà da provare!
    e.

  • Ma com’è che questi fiori di arancio mi perseguitano in ogni blog :-) Conosco la versione inzuppata e assai dolciastra ma questa secondo me è più di mio gradimento.

  • Lucia Gaiotto ha detto:

    Sento profumo di arancia, di rose, di venti caldi e di baci. Grazie per la ricetta, e per la musica. Piove anche qui a Torino.

  • Gaia ha detto:

    sono in un un periodo in cui riesco a pensare solo a una cosa e cioè: PINOLI! quindi… yummy :-))) quadruplicherò la quantità;-)

  • latteelavanda cucina vegetaria ha detto:

    Questa la faccio subitissimo!!!! :)

  • mfventuro ha detto:

    Da provare! Bello il taglio a “rombo”…

  • Questa versione è assolutamente da provare…poi con quel cucchiaio di yogurt di cui parli…gnamm!!! :)

  • Irma Bovolo ha detto:

    Mi ispira un sacco questo dolce! Ora stampo e vedrò di provarlo questo fine settimana! :)
    grazie!

  • Claudia Minnella ha detto:

    ricetta che mi suona totalmente nuova ma in questa tua proposta mi sembra leggera (non sono una grande amante dei dolci troppo zuccherosi) e da provare!
    sulla boccettina che dire…è proprio bella e da conservare tra i tesori :-)

  • Annarita Rossi ha detto:

    Tutto quello che proviene da quelle parti mi intriga molto…riesco a sentire  il profumo dei fiori d’arancio…..

  • arabafelice ha detto:

    Inutile dire che la ricetta mi ispira in modo particolare, dato che è piuttosto diversa da quelle a cui sono abituata.
    Più leggera, oso dire, meno…appiccicosa :-)

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