Della serie ‘scoperte dell’acqua calda’, vivevo dal 2009 a 5 minuti da un mercato coldiretti (del tutto simile a quello di San Teodoro di cui parlo sempre, per capirci), situato in un posto affascinantissimo e praticamente non lo sapevo. Cioè, sapevo ci fosse un mercato alla Città dell’Altra Economia, ma c’ero capitata una volta (sul piazziale fuori) e non mi era sembrato un granché (tranne poi a sapere che il mercato vero e proprio sta li dietro all’interno di uno dei padiglioni del ex mattatoio. Vabbe’. Ora che ho fatto la mia bella figura ignorante, non mi resta che cantare le lodi di questo – bellissimo – mercato. In realtà non è molto molto diverso da San Teodoro: si acquista direttamente dai produttori, alcuni bio altri no, tutti però gentili e disponibili e tutti con dei prodotti, mi pare, di buona qualità (frutta, verdura, pane, carne, formaggi e salumi, più confetture e altri prodotti artigianali – sono però del tutto a digiuno di questa ultima categoria). Anzi, veramente temo che sia la struttura stessa in cui si trova a farmelo sembrare cosi stupendamente superlativo, perché ecco, il contorno, cioè il mattatoio faceva parte dei miei sogni proibiti, e rendermi conto che si può veramente vederne l’interno, beh, è stato una cosa stupenda :-) (Quindi grazie a Cinzia per tutte queste meravigliose scoperte! :-)
Il Farmers Market dell’ex Mattatoio
Sappiate intanto che il Farmers Market del mattatoio di Testaccio è aperto, come il gemellino di San Teodoro, il sabato e la domenica, anche se non si sa veramente per quanto ancora perché è in corso un braccio di ferro con i mercanti del mercato rionali che si dovrebbe spostare a breve praticamente davanti al mattatoio e quindi c’è chi vorrebbe veder spostato il Farmers Market. Io mi auguro che entrambi possano convivere serenamente ma credo sia anche poco probabile che questo succeda… Finché c’è tempo quindi, fiondatevi (e fiondatevi pure al mercato rionale di piazza Testaccio che fra un po’ non ci sarà più) – e già che ci siete vi segnalo che fino alla fine del mese al Macro Testaccio è in mostra di Steve Mc Curry.
wish I was in Rome for those zucchini flowers and a bella passigiatta
A Bologna, il sabato mattina, c’è il Mercato della Terra. Occupa lo spazio rotondo davanti al Cinema Lumiere. Arrivano i contadini a km O e vendono frutta, verdura, vino, miele, patate, uova, galli e galline vivi, formaggi di pecora e di capra bio, pane, carne e pesce, a volte anche cotto. All’ingresso c’è un banchetto di borse di tela cucite dalle donne del carcere della Dozza che, riunite nella Cooperativa “Gomito a gomito”, danno un senso alla loro vita spezzata. Utilissime per fare la spesa.
Sulla parte alta di un muro, la testa di pietra di una mucca, ricorda la vecchia destinazione di quell’area, un ex-macello appunto. E’ un appuntamento meraviglioso per chi ha voglia di fare una spesa “intelligente”, ma è anche un modo per ritagliarsi un po’ di tempo per un aperitivo con gli amici, bevendo un calice di vino bio delizioso, accompagnato magari da una tigella calda al formaggio.
E se il sabato segna la fine di una settimana frettolosa e pesante, non c’è modo migliore per ritrovare la leggerezza.
Anche io voglio andar lì!!!!! perchè vivo solo a Padova…. :(
Anch’io voglio andare lì!!!!!! perchè abito solo a Padovaaaaaa…. :(
Sigrid… ma come?
Che ricordi, era uno dei posti che preferivo, c’è ancora il ristorante vegano?
La brutta notizia di questi giorni è che vogliono chiudere la Città dell’altra economia… chissà, forse vorranno fare un’altra pista da scì…
borgodelduca.com
Se non che io parlavo del MERCATO che come detto altrove non dipende della Città dell’altra economia bensì dalla Coldiretti, è quindi inutile che mi citi delle robe della città dell’altra economia visto che in sostanza non c’entra un granché.
E poiché siamo in vena di copia e incolla…
Il Commercio Equo e Solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale: il suo scopo è promuovere giustizia sociale ed economica e sviluppo sostenibile attraverso il commercio, la formazione, la cultura, l’azione politica.Il Commercio Equo e Solidale vuole riequilibrare i rapporti con i Paesi economicamente meno sviluppati, migliorando l’accesso al mercato e le condizioni di vita dei produttori svantaggiati.
“Tre giorni per continuare a intrecciare principi e pratiche di economia ecologica, sociale e solidale, come risposta alla crisi”.
ma anche
” Il Commercio equo e solidale è uno strumento efficace per superare la crisi economica, ecologica e politica che paralizza anche la nostra città?”
p.s. sono di Trastevere, quel posto lo conosco.
Iniziative come queste non dovrebbero essere viste in chiave “folkloristica” ma costituire una vera alternativa di mercato..
Io sono daccordo sul principio. Ma anche no. Lol. Cioè: a parte che mi sono chiesta anch’io per quale motivo la coldiretti avesse scelto il termine ‘farmers market’ (è loro la denominazione, non mia, casomai ci fosse questo dubbio), e forse lo hanno proprio scelto sull’onda del ‘trend’ del farmers market nel mondo. Cioè, sono ben daccordo sul fatto che il mercato del contadino, in Italia (come nel resto del mondo) esista da sempre. Oggi però si trova quasi solo in provincia (e più che altro nelle province remote missà). Cosi, se vado in calabria, trovo in effetti un mercato del contadino doc e ”ignorante” (nel senso buono però eh! :-), mentre a tutti gli effetti, prima della recente reintroduzione ad opera di coldiretti, simili mercati a Roma e penso in molte grandi città erano del tutto scomparsi. Quindi mi sta bene che questi ‘nuovi’ mercati del contadino abbiano un nome nuove, globale, perché in fondo è da li che nascono, da un’impulso globale verso l’agrario, presentato fra l’altro in un modo ”consapevole” e un po’ shabby chic (vice versa i contadini calabrese – e tutti gli altri – non si presentano consapevolmente in modo shabby chic per attirare il cliente un po’ farlocco, loro ‘sono’ cosi da sempre, e non si pongono la domanda del ‘presento questi cavoli in questo bel cesto un po’ retro?…’ non so se mi spiego… Quindi per me il termine ci sta tutto perché comunque indica una differenza a livello di consapevolezza, indica un certo modo di essere un pochino artefatto, che, va detto, è presente in questi farmer markets odierni. Se poi la questione era prettamente di ‘perche usare un termine straniero quando si può dire in italiani’ sono comunque daccordo anche su quello :-)
grazie. ne ho già trovato uno vicino a casa mia. andrò al più presto.
ciao, barbara
Accidenti, che bel blog. Ti scopro e continuerò a seguirti. E, a proposito di questo post, è proprio vero che certe meraviglie a volte stanno proprio sotto il nostro naso.
Ho fatto il “pinning” della foto del cavolo nero, mercati belli come quelli italiani qui me li sogno di notte :-).
Ciao e Buona Pasqua
Alessandra
http://alessandrazecchini.blogspot.co.nz/
Mi hai proprio incuriosita. Ecco dove andrò la prossima volta che capito a Roma!
:)) sì ho visto…oltre un tot numero di amici devi avere una pagina, giusto? Comunque ne sono felice perché così ho potuto cliccare ‘mi piace’!!!
Mi hai proprio incuriosita. Ecco dove andrò la prossima volta che vado a Roma!
Ciao Sigrid,
scusa se ti faccio una domanda ‘per niente pertinente’, MA ho pensato che nessun altro potesse rispondermi: incuriosita da – passione che arriva dal tuo periodo in Giappone in cui mi mangiavo i tuoi resoconti e avventure- dolci e dolcettitrovati in vari blog con polvere e fiori sotto sale di SAKURA, mi sono chiesta dove potessi trovare in Italia tale polvere. Appassionata di piante, prima di tutto sono andata a cercare che pianta fosse esattamente questo ciliegio -prunus serrulata- , fosse mai che…………….. NE HO UNO SOTTO CASA !!!! FIORITO PROPRIO IN QUESTI GIORNI e che quindi durerà brevemente. Ora, leggendoti sempre e scrivendoti mai ho colto l’occasione per chiedere a te (che sei paziente e spero non te la riderai troppo) COME POSSO FARE A CONSERVARLI e farmi in casa queste cose???? qualche idea? se si ti prego rispondermi che, come ben sai, questi fiori hanno vita brevissima….
Grazie (della spero risposta, ma soprattutto del blog). Laura
E’, credo, un problema di incompatibilita’ politica, perché altra economia e Coldiretti fanno capo a schieramenti opposti e hanno filosofie completamente diverse. Ergo, non si collabora, anzi ci si ignora…. Con buona pace degli utenti.
Quanto alla politica dei prezzi, il problema e’ che chi fa bio deve certificare tutto e gli organismi di certificazione in Italia esigono tariffe piuttosto esose, mentre sarebbe sufficiente che i certificati fossero rilasciati dagli enti preposti al controllo sulle agevolazioni e sui contributi cui gli agricoltori accedono. Ma questa e’ una vecchia storia: in Italia dobbiamo sempre creare organismi pubblici o privAti del tutto superflui, per aumentare il numero delle poltrone e la lista dei passaggi che portano le zucchine dai cinquanta centesimi pagati al contadino ai tre euro del mercato….
Intendevo dire che all’interno dell’idea di eco-bio-solidal di cui oggi si parla tanto (tanti si riempiono la bocca spesso troppo e in modo superficiale, e tanti ci lucrano sopra fregandosene dei contenuti) ci sono concetti anche più profondi (anche se più semplici) di conoscenza dei luoghi e delle persone, di valorizzazione di rapporti umani e di tante altre cose che oggi sembrano sconosciute, a noi che facciamo cose assurde (come comprare i prodotti al mercato all’altro capo della città, quando li troveresti anche sotto casa, o scoprire dopo anni che il produttore del miele comprato laggiù è tuo vicino di casa, o scoprire in un supermercato del nord che nel tuo paese d’origine si producono delle lenticchie IGP, per dire :-)
La città dell’altra economia la conosco solo di nome perchè quando ha aperto io non stavo più a roma, non ho idea di chi e come la gestisca…però mi piaceva tanto l’idea di un posto così.
Non so se è legata al mercatino (mi viene da pensare di si, però) era comunque uno spunto di riflessione, tutto qua :-)
E ce l’ho fatta a iscrivermi anche se sono imbranata. a dire il vero preferirei non comparisse il mio nome ma non riesco a fare altrimenti :-
beh intanto questo non è un mercato equosolidale, è un mercato di vendita diretta. Poi del resto il vero luogo antitetico dell’equosolidale è il supermercato, perché solitamente quello che conviene a noi non conviene affatto a chi produce, ovunque stia… Comunque mi pare che con il termine equosolidale non si intende, in generale, il vantaggio economico del consumatori bensi il giusto prezzo pagato a chi produce (per il consumatore casomai c’è un benefit sulla qualità e sul versante etico della facenda), my 2 centesimi…
Lol, è il mio ‘nuovo’ profilo facebook, perché il precedente l’ ho dovuto mutare in pagina, vabbe, lunga storia… Comunque la H l’ho giusto messa per non fare confusione, sta per Henrika, che sarebbe il mio secondo nome :-)
Beh cosi almeno ti sei iscritta :-P – veramente se leggi bene, alla città dell’altra economia c’ero già stata, e a parte che ci avevo trovato in sostanza un campo di battaglia da post pranzo alternativo-social-weekendiero con tanto di piattini e forchettini biodegrabili sparso ovunque sul prato sguarnito (mi fa piacere che siamo tutti bio ma possibile che visto che semo bio ppoi non ci possa essere un po’ di disciplina per esempio nel raccogliere i detriti??), in effetti mi ero limitata a bere una cola sostenibile e poi ero andata via e tornata mai più… E in effetti continuo a pensare che la Città dell’altra Economia – sopratutto disponendo di spazi cosi incredibili e spaziosi- sia gestita malissimo (e sembra che non lo pensi solo io :-). Inoltre non vorrei sbagliare ma credo che il farmers market non sia un’iniziativa della città dell’altra economia stessa, la quale ha il suo mercatino e il suo spaccio sul piazzale li davanti, e infatti da li davanti non c’è nemmeno nessunissima indicazione su come arrivare al farmers market nascosto li dietro, insomma, la solita solfa delle competenze che non si sa di chi siano… Di sicuro l’idea è bella, sulla sua concretizzazione però mi pare ci sia un po’ da rimettere le cose in questione, e spero si farà… :-)
Sigrid mi sono registrata ai commenti apposta per sgridarti: ma come non conoscevi la città dell’altra economia?
Questo significa che oltre a mangiare bio, che va tanto di moda, bisogna essere un po’ più attenti ai nostri “vicini di casa”, che è meglio!
Yep. Iphone rulez.. :-)) La mostra national geografic devo ancora vederla, se riesco :-)
e l’H.? dai svela, che già impazzisco per il Th. di Cinzia Th. Torrini!!! :)))))))))))))
lo voglio anche io un posto così a due passi da casa uffa.
Finalmente qualcuno che ne parla!! e che gli concede lo spazio che merita! Questo mercato nasce in via sperimentale nel 2008 su iniziativa del comune di Roma e nonostante il grandissimo successo, non lo conosce quasi nessuno!!
Io sono davvero troppo ‘nuova’ del web (ho iniziato a scrivere su Facebook di cibo da pochi mesi e ho pubblicato i primi post in punta di piedi su un foodblog tutto mio solo nei giorni scorsi) per diffondere come invece vorrei la notizia dell’esistenza di un mercato davvero diverso. Grazie per lo spunto Sigrid, mi sto impegnando dal 2008 affinché il Farmer’s market entri nelle abitudini dei romani e ne faccia cambiare le scelte alimentari.
Se ti servono consigli per gli acquisti… Leopoldo, Mimmo e Teresa per le verdure, Gianluca per le mele, Cinzia per i kiwi, le patate… insomma parliamone!!!
Sembrerebbe però che a Milano qualcosina ina ina ci sia
http://www.lombardia.coldiretti.it/mercati-di-campagna-amica.aspx?KeyPub=CD_LOMBARDIA_HOME%7C14686737
( della location non vi so dire, ovviamente, ma sempre dei mercati di vendita diretta sono…)
che invidia. chi conosce un posto similie qua a milano o dintorni?
ciao, barbara
io di equo e solidale, in quei prezzi, non ci vedo proprio niente
Che bellissimo posto, ma non c’è niente di simile a Milano e dintorni, siete proprio fortunati……
Sempre fantastica Sigrid e che foto stupende.
Un iccolo beso a Lena
Ma che posto spettacolare! peccato che non vivo più a roma :(
Ciao Sigrid, Lo Zucchino d’Oro si è trasferito qui ora! :-D Ci siamo
trasformati in Notedicucina. Sai che il mese scorso anche noi siamo
stati al Testaccio per la mostra Steve McCurry? Baci a presto Stefano e
Flavia
Ciao Sigrid, Lo Zucchino d’Oro si è trasferito qui ora! :-D Ci siamo trasformati in Notedicucina. Sai che il mese scorso anche noi siamo stati al Testaccio per la mostra Steve McCurry? Baci a presto Stefano e Flavia
bello, troppo bello per durare a lungo.. in questo periodo poi di sprechi, di frutti che marciscono a terra perché non raccolti, di verdura buttata perché non comprata ai mercati generali, è bello vedere che esiste ancora qualche posto così. lo conoscevo ma purtoppo non riesco mai ad andare.. bel reportage, per tutti i romani che non lo conoscono, utilissimo!
mi piacciono gli scenari post industriali… e spero di andare a vedere questo mercato prima che sparisca!
La scelta del luogo e’ superlativa, un applauso a chi ha avuto l’idea di recuperare un posto cosi’ bello e adatto! Qualche volta noi italiani riusciamo a non sprecare cio’ che abbiamo.. Il mio prossimo soggiorno romano e’ in programma per il 27, non manchero’ la visita… Approfitto pero’ della tua ospitalita’ per segnalare alle amiche cagliaritane un altro bel posto per la verdura bio. Alla fine di via Liguria, in un emporio del naturale ha aperto un corner una cooperativa di agricoltori di siliqua di comprovata serieta’. Quello che non producono loro, lo prendono dalla Ecor, quello che producono loro e’ squisito, fresco e a prezzo onesto. Settimana scorsa ho trovato persino le ramolacce, che non sapevo crescessero anche in sardegna e dei carciofi romani tenerissimi perfetti per la ricetta di sigrid…
e allora siamo in due! Non sapevo nemmeno io che ci fosse…devo approfittare prima che chiuda per vedere la struttura! Ho visto la mostra di Mc Curry. Le foto stupende come al suo solito ma l’allestimento mi ha deluso fortemente. Troppo freddo e “tecnologico” esteticamente parlando per le sue foto di viaggio così calde e piene di umanità.
Consolati, io vivo a Roma da sempre, sono spesso dalle parti di Testaccio, ma non ne sapevo nulla.
Una notizia davvero interessante, anche se io ho un ricordo angosciante legato all’Ex Mattatoio che fu sfondo di una bellissima mostra che voleva scuotere le coscienze, e ci fecero camminare lungo i percorsi che le stesse Mucche erano costrette a fare prima di giungere alla loro fine.
Ancora oggi ho i brividi…
Ma non voglio certo angosciarti con questi ricordi, questa scoperta è davvero ottima, e spero, come te che i due mercati possano convivere.
ma le foto son fatte con l’i-phone? Cmq belle!! Io nn ci son mai andata se nn una sera ad una mostra..
Invece il mercato di San Teodoro lo conosco bene!
La mostra di Steve Mc Curry è bella anche se la sconsiglio a chi ha visto già suoi lavori..perchè ripetitiva.
La mostra del national geographic l’hai vista??
Anche questo farà parte poi della ….Roma sparita. Intanto goditelo! Ciao
Ciao Sigrid! Questo post cade a fagiolo, perchè dal 13 al 22 aprile sarò a Roma e vorrei scoprirla di più a livello gastronomico! Tu che hai un occhio più attento su queste cose, hai delle trattoria da indicarmi dove hai mangiato bene?O anche posti per lo “street food” =) E dei negozi particolari dove comprare? Ho già appuntato Castroni e questo Market, ma vorrei appuntare altro ancora! =)
Foto splendide! Come hai fatto a rendere quei colori così…intensi…non trovo il termine giusto.
scusa già il blog è-tue parole-sfigatissimo e con roba inutile..in più non sei neanche tu a fare le foto e vuoi quelle degli altri? bello, vado a visitarlo SICURAMENTE!
e poi una volta che si è li si puo’ sempre fare un salto al MACRO, che ne vale sempre la pena!
Sono da sempre molto propensa alla contaminazione dell’italiano con termini stranieri (specialmente se si tratta di termini “cucinieri”), ma questa volta devo dire che non mi piace il termine Farmers’ market! Questa cosa l’abbiamo scoperta prima noi, non l’abbiamo importata dall’estero. Propongo la sua sostituzione con l’espressione “dal contadino” (o “dai contadini”), che sento in casa fin da piccola.
Queste info sono utilissime per i non romani, mi segno i posti da vedere per le mie incursioni capitoline ;-) grazie Sigrid e buona giornata
adoro le persone gentili! :-)
Appena rientro a Roma ci vado. Grazie!
Adoro i mercati a km zero, per me è l’appuntamento fisso del sabato mattina. E’ bellissimo poter scoprire
ogni settimana (soprattutto in questo periodo di “nuovi arrivi” di frutta e verdura) i prodotti della terra vicino casa …
volevo proprio chiedertelo dove fosse questo farmer’s market e come per magia mi trovo il post:) bello bello, me lo segno nella lista degli indirizzi utili!