Quatre quarts au citron

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Eh si, è periodo di dolci e d’altronde, fra winter break (aka settimana di vacanza) e il meteo che rimane cocciutamente sull’esecrabile invariabile (oddio, certi giorni ci va di lusso, tipo raggio di sole e un generoso 5°C, ma la pioggia, il vento e il gelo sono sempre dietro l’angolo a farsi che le illusioni non durino troppo…), una cosina dolce per il tè del pomeriggio ci voleva davvero. Anche perché stranamente da queste parti le boulangeries di stampo francese non sono poi così numerose (sono stata dall’osanatissimo Bouchon Bakery l’altro giorno, non è male ma non è nemmeno da fare il viaggio per fare la merenda lì, a meno che davvero vogliate pagare 5 dollari il pain aux raisons – le boulangères di tutta la Francia se la ridono di gusto, d’altronde se volevo vivere in un mondo in cui ci sono boulangeries a ogni angolo di strada avrei dovuto emigrare in Francia, mica a New York, giusto…).
Al contempo il forno/la pasticceria ‘americana’ continuano a brillare per la loro assenza (cioè, si, certo, qualcosa c’è, ma parliamo di mezzi monumenti tipo Amy’s bread o SaraBeth che hanno 3 o 4 sedi in giro per tutta Manhattan, o chicche tipo la Sullivan Street bakery (bello ma non puoi mica andare a Chelsea tutti i giorni). Insomma a livello di quotidianità, nel quartiere o la microzona il pane & co si acquistano al supermercato (da quello più scadente a quello più gourmet), dove solo molto di rado anziché mai è anche buono. Insomma, altro che cupcakes e… cupcakes, qua a merenda ci vorrebbero briochine e sfoglie alla frutta, se non che appunto casomai tocca farli da sé… :-)

E quindi alla faccia dei muffin, ci voleva un quatre quarts. Che è da sempre il mio cake preferito, anche se, essendo generosamente composto di farina bianca, burro e zucchero raffinato, è sempre più lontano da come-vorrei-cucinare-io di questi tempi (ovvero: un po’ più integrale/naturale e un po’ meno ‘raffinato’). Se non che se al quattre quarts togli la farina bianca, lo zucchero bianco, la marea di burro e sostituisci tutto ciò con ingredienti ‘sani’, non è più un quatre quarts, diventa proprio un’altra cosa. E quindi il mio desiderio di salute nel piatto ogni tanto si ferma esattamente laddove entra in campo il piacere infantile dei sapori miei di sempre… O qualcosa del genere :-)

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Questa ricetta non è il classico quatre quarts di sempre, in quanto parte del burro viene sostituito con della panna. E poi presenta una ‘novità’ che non avevo mai provata prima (nonostante io non fossi esattamente novizia in materia di torte al limone che sono la mia deliziosa predilezione) e che ho adorato:l’aggiunta di pezzettini di polpa di limone nell’impasto.
Questi pezzettini di polpa si mutano in gocce di marmellata (di limone) o, quando sono vicino al bordo del cake, caramelizzano all’interno dell’impasto, e rendono l’insieme non solo deliziosamente più limonoso del solito ‘cake al limone’, ma creano anche un’interessante alternarsi adi consistenze. Fra l’altro leggendo in giro ultimamente ho scoperto quest’altra rivelazione culinaria, ovvero che il quatre quarts, il pound cake che si trova in Inghilterra e negli US e il madeira cake inglese sono sostanzialmente la stessa identica cosa, tutti basati su 4 ingredienti base presenti nelle stesse proporzioni (non so voi ma io non me l’aspettavo :-). Infine, se prorpio volete potete usare l’avanzo di succo di limone (reso dai segmenti che avrete tagliato) per fare un po’ di glassa (basta aggiungerci dello zucchero a velo, mescolando, fino a otteneer una consistenza fra il liquido e il denso) da far sgocciolare sopra la torta (per mero scrupolo – della serie ‘mmo non esageriamo – mi sono astenuta :-).

Quatre quarts au citron

limoni bio 2
zucchero bianco 120g
farina 120g
uova grandi 2
panna fresca 70ml
burro 70g
sale un pizzico
lievito per dolci una punta

Lavare i limoni, e prelevarne la buccia grattugiandola sottilmente (le grattugie microplane sono perfette per questo esercizio), aggiungerci lo zucchero e mescolare con le punte delle dita (in questo modo lo zucchero si ‘aromatizza’ :-). Con un coltellino affilato, pelare a vivo i limoni e prelevarne i segmenti (tagliando fra le pellicine centrali del limone). Tagliare i segmenti di limone a pezettini di 1 cm e conservarli in una ciotola. Nel mixer, lavorare il burro morbido insieme allo zucchero, poi aggiungere una per una le uova, incorporare la panna e infine la farina precedentemente mescolata con il lievito e il sale. Mescolare bene e, con una spatola, incorporare i pezzetti di polpa di limone (insieme a 1-2 cucchiai del loro succo, se ne hanno reso di più tenete il succo rimanente da parte). Versare il tutto in uno stampo da plum cake medio (circa 20x8cm) imburrato o foderato con carta da forno, e infornare a 170°C per circa 45 minuti (fate il test dello stecchino invece che di fidarvi ciecamente del tempo di cottura indicato).

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54 Commenti

  • Vincenzo Croggia ha detto:

    Ciao …Fantastica ricetta!
    Ma quale tra le grattugie hai usato della Microplane ? Io ho trovato un sito che le vende ma ci sono diversi modelli, quale hai usato ?

    Io le ho trovato qui ma quale prendo ?
    http://www.newformsdesign.com/microplane.php

  • BarbaraPS ha detto:

    Tra le prelibatezze che ci hai proposto negli anni, questa è tra le mie preferite. L’ho fatta col limone, col pompelmo rosa, con quello giallo, con l’arancia rossa, e ieri al lime! Insuperabile! Grazie, spero che tu stia bene, e copritevi bene là su a NY!

  • Silvia Sparvieri ha detto:

    Ciao, spesso ho provato e tue ricette con grande successo ma questo splendido dolce con le gocce di sole si è afflosciato dopo 15 min di cottura senza mai aver aperto il forno, forse ho aggiunto troppo lievito rispetto alla ricetta? Fammi sapere così riproverò

  • Léia Silva ha detto:

    Meraviglioso!

  • Simona'sKitchen ha detto:

    Mi ricorda tantissimo un dolce che faceva la mia nonna, lei lo serviva con la crema! Bisogna che lo provi, ora mi avete contagiata!! ;-)

  • Nero di Seppia ha detto:

    Il dolce perfetto per accompagnare un bel te’ caldo…
    A proposito di boulangeries, qui a Bruxelles non ho ancora trovato quella del mio cuore. Ma cio’ che piu’ mi manca dei panifici qui, e’ ilfatto che non vendano i tranci di pizza e di focaccia… solo a pensare al profumino sbavo!!! Qui spopola Mamma Roma, ma a dire il vero – nonostante non sia malaccio – lo trovo molto distante dalla vera esperienza italiana…

  • BarbaraPS ha detto:

    Ma che carta da forno usi, che il dolce è uscito tutta perfetto, senza sbavature, e la carta sembra intonsa??

  • BarbaraPS ha detto:

    È in forno, fatta con grande pompelmo che nessuno aveva voglia di spellare! (Ho aumentato le dosi del 50%). E la glassa ce la metto, oh si!!

  • Valeria Necchio ha detto:

    ps: anche quello di Gails e de Le Pain Quotidien è buono, costa ma è buono! :)

  • Valeria Necchio ha detto:

    Non credo ci sia Waitrose in US, e devo dire, come alternativa a Whole Foods (hai ragione, il pane non è nulla di che, anche se qui a Londra p meglio della media, e c’è in stock anche quello di St John e di Poulaine, anche se costa 3£ per la mezza pagnotta O_o)  per certe cose è ottimo, e dicevo sopra della politica anti-spreco del “mark-down” che spesso fa molto comodo. Come lievitazione naturale a casa consiglio il libro di Tartine Bakery!!

  • Valeria Necchio ha detto:

    se vai alle 6-7 di sera da Waitrose molti tipi di pane sono reduced (ovvero a prezzo ridotto), e io ci capito spesso a quell’ora per motivi di lavoro e faccio un saccheggio di quello bio al farro, buonissimissimo. concordo sul resto del pane, abbastanza triste. da Whole Foods non è male, ma costa molto.

  • Manuela Vitulli ha detto:

    MMM sembra buonissimo

  • vaniglia ha detto:

    ps. lo stampo mi garba assai, ehehhehe… ;)

  • vaniglia ha detto:

    esatto!!!! diventa esotica quella zucchero-burrosa… vabè, anche se il burro io prima di arrivare a diminuirlo ci metterò un bel po’. 
    Però sono anche una molto “biodiversa”, e mi piace. Ogni cosa deve avere il sapore del senso che ha: oggi spartano, domani essenziale, dopodomani rustico, poi delicato, o chic, o esagerato. ‘na roba fenomenologica no? ;)

  • Giulia白 ha detto:

    Ottima ricetta! Provata subito (sotto forma muffins) e risultato delizioso! Buonissimi i pezzi di polpa di limone all’interno…

  • Giulia白 ha detto:

    Ottima ricetta! Provata subito e risultato delizioso! Non pensavo che i pezzi di polpa di limone avrebbero aggiunto un tocco asprino così benvenuto…

  • Giulia白 ha detto:

    Ottima ricetta! Provata subito e delizioso risultato apprezzato da tutti…assolutamente da rifare!

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Giuro che io m’aspettavo qualcosa di diverso fronte pane, trovo abbastanza terribile persino quello di Whole Foods (che avete anche voi, somewhere) e degli altri gourmet stores che mi è capitato di frequentare… Waitrose mi manca proprio. Di panetterie serie qui pochissime, e comunque non abbastanza vicine per frequentarle assiduamente. Quindi ho già deciso che mmomo mi studio Reinhart e da qui a poco si andrà di lievitazione naturale a casa :-)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Yess, infatti è buona anche solo per il piacere di infrangere le regole :-) Scherzo, secondo me va pure bene, ogni tanto, cucinare qualcosa di questo tipo, purché la consapevolezza della necessità di mangiare diversamente ci sia. Giusto? :-)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Attendo la ricetta del cinghiale trifolato sul tuo blog quindi :-) Dovrai raccontarci la torta piano B, che da me veramente questa sarebbe la torta piano A (dei lazy weekend), poi in caso di piano B diventa una 3/4 con ultimo quarto di, a seconda di quel che c’è in tiro o quel che manca, banane schiacciate, yogurt, olio di qualsivoglia tipo (tipo ‘è finito il burro e mi sono scordata di riempire la damigiana di olio, fa niente c’è qui un’ottimo olio di noci che langue…’), improbabili fondi di farine esotiche e via dicendo :-)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Lol, ma allora è un virus?! :-)) A sto punto sono molto orgogliosa di aver resistito alla tentazione della glassa, eheh :-) xoxo

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Perfettamente daccordo (vedo che anche tu fai parte del club dei limonofili impenitenti :-), sugli ingredienti poco raffinati, come dicevo prima ad Anna, concordo, ma poi ogni tanto mi avvalgo della licenza poetica ;-)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Ciao Clius, e grazie del messaggio. A dire il vero mi fa molto piacere che ogni tanto qualcuno si affacci per dire che è nuovo e che ha trovato da divertirsi qui dentro, sono anche felice che l’archivio di tutte le ricette accumulate in questi tanti anni possa tornare utile, insomma, buona navigazione e buona cucina! :-) 

  • Sigrid Verbert ha detto:

    sissi, è proprio così, più fa freddo e più burro si può mangiare ;-) 

  • Sigrid Verbert ha detto:

    A me capita spesso di togliere dello zucchero alle ricette, e non ho mai osservato conseguenze disastrose, dipende chiaramente dalla quantità che togli (al limite si potrebbe, a mo di prova, vedere di sostituire la quantità tolta di zucchero con della farina di mandorla, tanto per), comunque ripeto fino alla metà in meno non ho mai osservato grandi problemi…

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Nooo, non penso proprio venga ‘na schifezza, anzi, e nemmeno se sotituisci la farina con qualcosa di più integrale (metà farro integrale secondo me ci sta benissimo), e il burro con 2/3 di olio d’oliva. La noia per me, su un piano prettamente personale, è che se faccio tutte queste sostituzioni poi il dolce che otterrò non sarà più simile a quelli della mia infanzia (come molti se non tutti sono cresciuta in un mondo di zucchero e farina bianca a gogo). E siccome per me cucinare è anche un po’ ricordare (in questo casa il 4/4 al limone di mia mamma :-), non sempre, a volte, lascio perdere i buoni propositi e gli ingredienti poco raffinati… :-)

  • Roberta Pasticci e Cucina ha detto:

    Ho vissuto in Francia per tre anni e passa.. Ecco sì, decisamente il Quatre Quarts mi manca anche qui a Roma. Il tuo sembra meraviglioso… (scrivo poco sui tuoi commenti, ma ti seguo tantissimo!)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Infatti anche per me quella del 4/4 è una delle poche ricette che ricordo perfettamente a memoria, lol :-)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Se vengono troppo compatti forse è una questione di acqua (troppo liquido complessivo in più nel yogurt rispetto al burro per es), non so dire, a volte è una questione di virgole. Comunque di questi problemi con la panna (ho fatto altre ricette di questo tipo in precedenza) non ne ho mai avuti. E in effetti si la panna mi pare dia più morbidezza in generale (paradossalmente dovrebbe anche essere unpo’ meno grassa del burro che sostituisce).

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Esatto, la polpa insomma, da ritagliare fra una membrana bianca e l’altra (tutto ciò non senza aver sbucciato l’agrume a vivo prima :-)

  • MartinaFirenze ha detto:

    finalmente una ricetta semplice e buona!

  • BarbaraPS ha detto:

    Con ‘segmenti’ intendi le ‘vescicole’ contenute negli spicchi?

  • BarbaraPS ha detto:

    Adoro il limone e quindi proverò subito questa ricetta. Domanda: i dolci che contemplano al posto del burro (almeno parzialmente) ingredienti diversi, tipo yogurt o ricotta, a me diventano ‘gnucchi’, ovvero troppo compatti. La panna che effetto fa? Denso giusto?? Morbido e sbricioloso?

  • BarbaraPS ha detto:

    .

  • Gaia ha detto:

    me lo faccio subito che tanto sono qui con la tesi che non riesco più a connettere… solo che non ho limoni, ci metterò l’arancia :)

  • bea ha detto:

    che bello leggerti Sigrid!
    La madeira cake mi mancava. Quatre-quarts-pound cake c’ero arrivata, invece.
    E’ la mia torta delle emergenze per quando sono via e non mi ricordo le ricette :)
    Questo al limone lo provo presto.

  • Anna C. ha detto:

    Voglio proprio assaggiarla. Ma avendo anche io il periodo sano/integrale/poco raffinato …………………. Secondo te sostituendo con zucchero di canna viene una schifezza!?!?

    Anna C.

  • le torte al limone sono anche a casa nostra molto gettonate. e così anche le 4/4. il tempo qui è un pò meglio direi, ma già lo saprai! però siccome che sto per andare in montagna, credo mi introdurrò in un mondo più freddo! ovviamente niente 4/4, ma tanta tanta polenta! già me lo immagino, e non vedo l’ora! un bacino e alla prossima, sere

  • blip ha detto:

    Mai provato il limone nell’impasto, è un’idea. Però io con 4/4 ho sempre un problema: troppo zucchero per i miei gusti. Sarebbe riducibile senza compromettere l’impasto? Io ne metterei un sesto… Grazie. 

  • Laura1977 ha detto:

    Il quatre-quarts! Me ne ero dimenticata, ma lo mangiavo spesso quando ero in Francia anni fa, con la scusa che siccome lì faceva molto più freddo che in Italia, si poteva mangiare più burro (mah? sarà vero?). Quindi questo post mi fa un quasi effetto Madeleine… (certo, assaggiarne una fettina accentuerebbe il ricordo, mi sa che domani provo a prepararlo).

  • Clius ha detto:

    Veramente complimenti! Ti ho “scoperta” da poco ma mi sono già divorata letteralmente tantissime delle tue ricette e mi sono piaciuti tantissimo i tuoi fantastici commenti e guide sui vari luoghi e ingredienti! La parte sul giappone è stata veramente incredibile…a leggere i tuoi post mi sembrava di essere lì e di averli vissuti quei momenti! Mi hai fatto scoprire l’agar che è veramente una cosa fantastica…vorrei usarlo per tutto!!!! 
    Grazie a te ho finalmente trovato la ricetta della Ratatouille che fanno nel cartone della disney pixar (hai fatto anche la disposizione uguale!!!! Geniale (: ) Riesci con le tue foto a rendere tutto il blog ancora più gustoso :) Complimenti veramente…Forse questo mio commento ti sembrerà banale…in fondo i complimenti sono qualcosa che sarai abituata a ricevere, cosa vuoi che sia uno più uno meno…però ci tenevo tanto a farteli!! Mi sembrava doveroso dato che ormai sto più sul tuo blog che in qualsiasi altro posto! Questo blog è veramente un bellissimo lavoro, complimenti!

  • Uhuh, cosa leggo! Pezzetti di limone nell’impasto! Chissà che buoni,
    soprattutto quelli che caramellano leggermente. Io A D O R O il limone,
    lo metterei ovunque! Sai che giorni fa anche io ho fatto un quatre
    quarts con la panna?  Comunque anche io teoricamente cerco di sostituire
    i prodotti rafinati con quelli integrali, tutto sommato anche il gusto
    ci guadagna (oltre che la salute).
    Buona giornata!

  • Emma R ha detto:

    Che idea hai avuto! Ideale per la merenda o la colazione!

  • Valeria Necchio ha detto:

    con tanto di glassa, tanto per. e anche per me, si trattava di un’eccezione alla mia dieta molto non-raffinata!

  • Valeria Necchio ha detto:

    vedi che mo’ il freddo ammericano ci fa lo stesso effetto! :)

    http://www.mylifelovefood.com/2011/03/lemon-pound-cake-pound-cake-al-limone.html

  • ecco, io adesso due fettozze di questa torta me le mangerei proprio..
    tra l’altro oggi a pranzo con la vaniglia vaniglioide di nostra conoscenza ho mangiato una demi baguette taglia 38 che ora mi mangerei un cinghiale trifolato.. ecco..
    beh, il quattro quarti è il quattro quarti. non ce n’è. a casa nostra la chiamiamo “torta piano B”, poi un giorno ti racconterò anche il perché..
    hasta la vista baby!

  • vaniglia ha detto:

    e poi vuoi mettere la polpa nell’impasto? mi da un senso così di… ricordo di qualcosa di infanzia…

  • vaniglia ha detto:

    uhm… qui non è in effetti così freddo ma io la settimana scorsa ho fatto una cosa ancora più… insana?  una specie di quattro quarti in cui due quarti sono burro più cioccolato, che all’ultimo ho cercato di contraffare con la fleur de sel.  cmq mentre cucinavo mi sono prima un po’ vergognata, poi stupita, perchè non avrei scommesso un centesimo sulle possibilità di lievitazione.. e invece… 
    ammetto che anche io “studio” per una cucina più integrale, più vegetale,  meno zuccheroso etc … però, che botta di adrenalina, che senso del “proibito”, tutto quello zucchero e quel burro, no? ;)

  • thehatchaser ha detto:

    Ci vuole proprio una fetta aspettando la primavera. Io ho riempito qualsiasi alzatina per torte e non solo in casa (a dire il vero anche il bagno) con i limoni sperando in un +3 gradi salvavita. È quasi marzo ma anche qui si freezera. Che figata l’idea dei pezzettini di polpa in contrasto con la panna. Da l’idea di sentirli belli asprigni ad ogni morso.

  • Enrico ha detto:

    La polpa di limone all’interno è yummy!

  • Elena_B ha detto:

    Adoro la glassa della lemon drizzle cake! Comunque vedo che negli States sono messi male come qui in UK in quanto a panetterie. Abbiamo delle tea room fantastiche, ma il pane del supermercato e quello della panetteria sono di solito uguali. Tesco è ultimamente migliorato molto, anche Morrisons, mentre Sainsbury fa delle cose terribili. Poi c’è il divino Waitrose, dove una spesa costa il triplo delle altre parti, ma il pane è fantastico.

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Mi era sfuggita al momento di scrivere la ricetta, l’ho inserita :-)

  • Elena ha detto:

    e la panna?

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