Key lime pie. O quasi.

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Mi sono ‘ricordata’ del Key lime pie quando tempo fa ho fatto un po’ di ricerche circa vacanze dalle parti di Miami (scoprendo poi che più che Miami erano le Keys, quella lunga fila di isolotti a sud della Florida, che più m’intrigavano), e ogni testo sui Keys citava invariabilmente il famosserrimo dessert che ovunque viene servito da quelle parti, la key lime pie. Dire che questo mi ha fatto ‘ricordare’ di quel dolce non è del tutto esatto: piuttosto mi sono ricordata che più volte in passato m’ero chiesta ‘ma cos’è sta key lime pie?’, dato che non solo non l’avevo mai assaggiata e che non sapevo nemmeno bene come fosse composta. Il fatto però che l’ingrediente star è un agrume, il lime, deponeva molto a favore dell’oggetto…

Dunque, lato informazioni, la key lime pie è tipica dei Florida Keys e il suo ingrediente principale non dovrebbe essere il lime bensì il key lime, che è diverso dal solito lime verde che tutti conosciamo. La noia è che i key limes pare siano stati più o meno decimati dall’uragano Katerina, ora si coltivano altrove ma fatto sta, sinceramente, che qui a NY io non li vedo mai in giro. Io li ho visti fare capolino solo una volta, e se avessi saputo che non li avrei più rivisti ne avrei fatto incetta, invece quel giorno non li comprai, e l’occasione semplicemente non si è più presentata. Cosa hanno di particolare i key limes? Sono più piccoli e più acidi dei cuginetti verdi, oltre a diventare gialli a maturazione. La buona notizia comunque è che in praticamente tutto il mondo – tranne che in Florida, lol – la key lime pie si fa con i classici lime verdi e francamente non so se c’è da rimpiangere la poca disponibilità di key limes visto che anche con il lime verde il risultato non è davvero affatto male, anzi, sinceramente io questo dolce lo trovo buonerrimo (acidulo e fresco, proprio come i dolci che piacciono a me :-), oltre che facile da fare…

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Ho quindi iniziato a cerare una ricetta che mi sembrasse affidabile se non autentica, e grande fu il mio stupore quando scoprì che le ricette prevedono pressoché tutte una base di biscotti industriali e un ripieno a base di latte condensato zuccherato. Non esattamente la mia idea di cucina casalinga. Ormai però avevo deciso che ‘Key lime pie, io me te magnerò’ e quindi non fu poi una sofferenza cosi grande di andare fino al super a prenderlo sto barattolo di latte condensato. Fra l’altro è stato anche l’occasione di conoscere da vicino un’altro grande ingrediente misterioso del mondo culinario americano: i Graham Crackers, che avevo spessissimo sentiti citare fra gli ingredienti della base del cheesecake, senza mai veramente capire di cosa si trattasse. Bene, i graham crackers (che esistono in molte versioni, persino bio a forma di orsetti e al cacao, per i bimbi i cui genitori fanno la spesa al Whole Foods… :-) originali sono della Na.bis.co (national biscuit company, bello no? :-), e sono su per giu dei biscottoni integrali (la farina graham è un mix di farina non sbiancata alla quale vengono aggiunti crusca e germe di grano), friabili e abbastanza dolci. Direi che si possono sostituire con qualsiasi biscotto secco integrale (i saiwa per esempio), anche se i graham mi sembrano ‘più’ integrali della maggior parte dei biscotti integrali che si trovano in commercio in italia (qualsiasi biovoro attento vi dirà che invece di aggiungere la crusca alla farina andrebbe macinato direttamente il chicco intero, vabbe, che ve devo di, siamo in America). Ora che ci penso c’erano certi biscottini tondi integrali Misura che si avvicinano abbastanza, a grado di integralità, a questi qui – se qualcuno ci prova, ci faccia sapere…). Del resto dopo aver provato la ricetta con crosta di ‘veri’ Graham crackers, e con tutto che io non sia esattamente favorevole a questo tipo di ‘cucina’, devo dire che la cosa, cioè la crosta, ha davvero il suo perché (al prossimo giro provo col cheesecake… :-).

Oltre alla base biscottosa c’è infine il ripieno, fatto di latte condensato (sic), tuorli e lime, che si riprende magicamente in cottura fino a diventare solida e cremosa. Insomma, in un certo senso la key lime pie è davvero un po’ una cuginetta del cheesecake. Ciliegina sulla torta, uno strato di panna montata o meringa (ho trovato le due versioni in modo indifferenziato, a naso la copertura di meringa bruciata sembra la più autentica, anche perché gli albumi avanzano dalla lavorazione del ripieno, ciò detto l’insieme mi sembrava già sufficientemente dolce così com’era e quindi ho preferito la panna, più grassa degli albumi certo ma almeno potevo lasciarla senza zucchero).

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Key lime pie

graham crackers (o biscotti friabili integrali) 200g
burro fuso 5 cucchiai
latte condensato zuccherato 40cl
succo di lime 120ml
tuorli 3
la buccia grattugiata di 1 lime (non trattato)
panna fresca 15cl

Pestare o frullare i biscotti in modo da ottenere delle bricciole piccoline. Aggiungere il burro fuso e mescolare bene. A secondo dei biscotti che usate può andarci più o meno burro, il risultato dev’essere una massa densa e compattabile (non dev’essere troppo secca ma nemmeno umida). Imburrare uno stampo da circa 22cm diametro (ho usato uno stampo vintage da pie americano, con apposito ferretto da muovere intorno allo stampo per ‘staccare’ la crostata dalle pareti dopo cottura – ero un po’ scettica e invece sta cosa funziona una meraviglia :-), e premere la massa di biscotti su tutta la superficie dello stampo in modo da formare la crosta. Porre la crosta in frigorifero per 15 minuti.
Nel mentre, nella planetaria, sbattere i tuorli con la buccia grattugiata del lime, per circa 5 minuti. Aggiungere il latte condensato a filo, sempre sbattendo, lavorare per altri 5 minuti (l’insieme dovrebbe addensarsi un pochino). Aggiungere infine il succo di lime, mescolare bene, e versare il tutto nella crosta di biscotti fredda. Infornare il tutto a 180°C e lasciar cuocere per 10 minuti, finché il ripieno non si sia rappreso. Lasciar raffreddare completamente a t° ambiente, poi trasferire al fresco per una notte. Al momento di servire, montare circa 15cl di panna fresca, aggiungerci eventualmente 1 cucchiaio di zucchero, e usare la panna montata per decorare il dolce. Servire fresco. Per 8.

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33 Commenti

  • Marta Emmepi ha detto:

    Corsi e ricorsi vichiani. O internettiani. O potenza di google che tira fuori le pagine alla bisogna :-) Intendevo dire i lime normali li trovi in tutti i super, con i key verrá magari più buona, ma non é che non puoi fare la torta perché non li trovi. E grazie per le tue ricette :-)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    I key lime? Non credo proprio… :) Cmq è buffo che si torni a commentare su questo, ho comprato una busta di key limes, con l’intenzione di rifare questa crostata qui, proprio ieri :)

  • Marta Emmepi ha detto:

    Ma sí che li trovi! Ci sono in tutti i super! :-)

  • Marta Emmepi ha detto:

    No, il ferretto é piatto ed è imperniato al centro della teglia e

  • Marta Emmepi ha detto:

    Io ho usato il primo, quello denso e zuccherato

  • Marta Emmepi ha detto:

    Io ne ho usati due. Penso dipenda da quanto sono grandi e/o succosi :-)

  • Marta Emmepi ha detto:

    L’ho fatta con i digestive, é venuta una meraviglia. Però sopra ho fatto la meringa, perché sí che la panna la puoi lasciare senza zucchero, ma aggiunge un carico da 90 di colesterolo e giá ci sono uova e burro. Solo 25 grammi di zucchero, gli albumi montati a neve fermissima, 5 minuti di forno a 170 gradi

  • Simona Stefanile ha detto:

    Ottima ricetta!! Volevo chiederti ma 120 ml di succo di lime a quanti lime corrispondono? mi sembra di vederne 4 nella foto, è corretto?

  • BarbaraPS ha detto:

    E se usassi i baicoli (biscotti secchi veneziani) per fare la base? Qua bisogna ridurre apporti calorici e colesterolici

  • M. ha detto:

    Cara Sigrid,
    ti seguo dalla Germania e, volendo provare a fare questo dolce estivo, ho scoperto che qui ci sono due tipi di latte condensato. C’e’ un tipo molto denso, zuccherato, come quello che in Italia si trova anche nei tubetti della Nestle’, e un tipo più liquido, che qui forse a volte si usa per aggiungerlo al caffè invece del latte. Quale mi consigli per il dolce? Grazie, M.

  • Ornella Daricello ha detto:

    Questa rientra tra le mie torte preferite, semplice nella realizzazione e un gusto che non appesantisce la bocca, anzi, quasi te la rende ben pulita per un’altra fetta! :)

  • Carlotta Ercolini ha detto:

    fantastica ricetta, da tempo ne cercavo una! finalmente proverò questa torta! foto splendide, come sempre, Sigrid!

  • Sara Calcaterra ha detto:

    Bene bene, grazie per l’info, ora scateno le ricerche… di tableware non ce n’è mai abbastanza! (perchè lo spazio in credenza invece…)

  • Veramente io non ho capito come funziona sta’ teglia… Ma non e’ come la nostra? Una fotito, non c’e’ la fai noialtri? ;)

  • BarbaraPS ha detto:

    Forse ne avrete parlato già 100 volte, ma … chiedo….. Perché, in questi dolci tipo cheesecake, non sostituire la base di biscotti sbriciolati e impastati col un bel po’ di burro, con pasta sablè, brisè, frolla etc, controllando così gli ingredienti?

  • Gian dei Brughi ha detto:

    In Europa Anthropologie sta a Edimburgo, io ci sono stata e ho comprato il mondo :-)

  • Luisa ha detto:

    Buongiorno Sigrid,sono Luisa di http://www.ddmag.it mi piacerebbe poterti fare un post-intervista .Se ti può fare piacere guardaci e se ritieni la cosa interessante facci sapere.Grazie

  • Agnese Gambini ha detto:

    e chi li conosceva questi lime! tanto mi sa che non riuscirò a provarli stando qua a Roma quindi è meglio che mi faccio passare la curiosità :(

  • Daniela Perissutti ha detto:

    Che bella ricetta molto estiva! aspettando l’estate che qui si fa desiderare…. Ma il tempo di cottura è di soli 10 minuti in forno? Leggo bene?

  • SereInCucina ha detto:

    ma quella teglia lì? che mi incuriosisce anche la torta, ma la teglia non l’avevo mai vista e non capisco come funziona…

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Naaaaaaaa?? ma che strano, io non è che venga da lontanissimo da lì eppure non li avevo maaaaaaai sentiti nominare, ma nemmeno le mastellen a sé in quanto panini (mi assomigliano un pelino ai bagels, a dire il vero, lol) comunque sta cosa di stirare dei panini ripieni di burro e zucchero mi pare del tutto demenzialeeee….. :-D
    se vuoi provare a casa c’è la spiega (in fiammingo, ma con foto) qui http://www.smetty.be/2006/11/26/gestreken-mastellen (certo però che uno non smette mai di imparare eh :-D) (già che ci siamo, magari a un prossimo giro, se ti capita prova la tarte à mastelles, ha un ripieno che ricorda il budino di pane ma in più ricco, con mandorle, uvetta ecc, non è affatto male :-)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Ciao Sara, se intendi il piatto di ceramica, non è vintage, è di Anthropologie (averli in Europa sti qua… ) http://www.anthropologie.com/anthro/category/dinnerware/home-tabletop-dinnerware.jsp
    :-)

  • Sara Calcaterra ha detto:

    A parte la ricetta da provare presto, devo rilevare che il piatto vintage è M E R A V I G L I O S O! Chissà in quale mercatino…

  • Enrico ha detto:

    E’ di Gent…

  • Elena_B ha detto:

    Eh, ma si sa che gli anglosassoni in generale sono i maestri delle robe facili a base di philadelphia e latte condensato. Hanno anche sviluppato alti livelli di raffinatezza (come i muffin ben lievitati e la Victoria Sponge Cake), ma in generale sono tipini poco raffinati. Il che mi fa piacere, perchè so di avere sempre il coltello dalla parte del manico ogni qual volta faccio qualcosa che so che non hanno mai assaggiato prima.

  • Io la differenza tra i lime normali e i key lime non la conoscevo, credevo fossero semplicemente lime coltivati nelle isole Keys! (beata ignoranza..) Anche io mi ero data alla ricerca di una ricetta di questa torta, perchè adoro gli agrumi, però il latte condensato mi ha fermata e alla fine non l’ho mai preparata (tenendomi la curiosità).
    Mi unisco a Vaniglia, la teglia è bellissima!
    Buona giornata! :)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Se intendi la tarte a mastelles, quella si fa a Ath, che però non si trova affatto nelle Fiandre (un po’ di confusione geografica?? :-)

  • Enrico ha detto:

    Sono stato nelle tue Fiandre. Conosci i mastelle?

  • Enrico ha detto:

    Sono stato nelle tue Fiandre. Tra poco sul mio blog ci saranno molti post al riguardo. Conosci i Mastelle?

  • Marcello Di Biagio ha detto:

    …Uhmmmm viene l’acquolina in bocca solo a vedere le foto… sembra di sentire il profumo del lime fin qui!

    Marcello, buongustaio teramano! http://www.capoteperautocabrio.it

  • r. venezia ha detto:

    Ecco. Buongiorno!
    Parlavo di quella teglia giusto qualche giorno fa, con un’amica… Di quanto la vorrei e di come la cerco ovunque ed in qualsiasi formato (tonda, quadrata, cake, elefantino, caramella, cuore… ;-))!
    Però mi sa che per ora oltre ad accontentarmi dei lime “normali” dovrò anche far finta di non volere una teglia così, perché ‘sta torta, io, la proverò di certo…
    baci bella e buona giornata

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