Palets amandes citron
(no sugar& no gluten)

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In questi ultimi tempi ho avuto il piacere (per una lunga serie di motivi poco interessanti) di scoprire il favoloso mondo low carb, quello in cui degli alimenti innocui e insospettabili come pane e pasta sono ad un tratto segnalati con un triangolo giallo luminoso (con al centro un teschio o un bel simbolo radioattivo, fate voi), da rendicontare (o evitare) con scrupolo, e nel quale gli zuccheri semplici (quelli che stanno in sostanza nei dolci, tutti, ma anche in un sacco di altri prodotti che uno non sospetterebbe) sono considerati alla stregua del veleno per topi… Un mondo parallelo, estraneo e insospettato (e per certi versi assurdo: Come sarebbe che c’è chi non può fare colazione con un cappuccino e una briochina??) eppure questo è il quotidiano di molte persone. Nella fattispecie sono ‘problematici’ sopratutto i dolci, composti solitamente sia di carboidrati semplici che complessi, ed è quindi su questo versante che sono stata un po’ a curiosare ultimamente…

Nell’insieme devo dire che, nonostante a me piaccia sostanzialmente la spensieratezza culinaria, l’esercizio low carb, una via di mezzo fra il casse tete chinois et lo sforzo del pensiero boy scout, è interessante (anche perché comunque sembrerebbe davvero che di carboidrati, semplici o complessi che siano, ne consumiamo troppi, in generale). Insomma, mettersi nella pelle di chi fa una dieta low carb (che sia per motivi dimagranti – v. le diete paleo, atkins e south beach – o medicali, v. le svariate forme di diabete) è uno sforzo interessante perché subito dopo l’interrogarsi su cosa mangiamo e quali ne sono gli effetti sull’organismo, arriva il bisogna arrangiarsi, dribblare i divieti, usare i poker concessi, essere ingegnosi e comporre delle ricette che siano prima di tutto consone alle esigenze alimentari e poi magari anche buone (se non addiritura golose). Insomma, quando non sei abituato a questo modo di pensare e cucinare (e 1300 post stanno qui a dimostrare che non sono abituata a tener conto di restrizioni in cucina, uhm), è una bella sfida, ma tutto sommato, è estate, e c’è pure chi si diverte con la settimana enigmistica, quindi perché non darsi invece al conteggio dei carboidrati… :)

Come accennavo, c’è molto ingegno nel mondo dei ‘dolci senza zucchero’ (e con pochi carboidrati) e oltre al complesso capitolo dei dolcificanti (che devo ancora in gran parte esplorare, specialmente il versante ‘artificiale’ che non m’attira un granché, vice versa i diversi prodotti a base di stevia assaggiati fin qui ha un sapore ni mentre gli edulcoranti naturali che prediligo come lo sciroppo di mele o di agave sono comunque troppo zuccherosi per chi deve evitare i carboidrati. Sul versante di dolcificanti utilizzabili in pasticcieria ho usato spesso, ultimamente, l’erytritolo ma del resto cisono in farmacia diversi dolcificanti da cuocere e non quindi magari questo capitolo ce lo teniamo per più tardi. U prodotto che ho invece ‘riscoperto’ e he trovo semplicemente fantastico è… la farina di mandorle! Le mandorle in effetti sono molto ricche in proteine (sostanza che chi cerca di controllare lo zucchero ricerca visto che favorisce un più lento assorbimento dei carboidrati), mentre sono molto meno ricche di carboidrati della farina di grano. Il risultato è che si trovano ricette in cui tutta la farina viene sostituita da mandorle, e ne escono fuori dei dolcetti che sono proteici, non troppo pieni di carboidrati e anche… molto buoni (okay, economici questo no…). La ricetta di oggi è appunto una ricetta di questo tipo: trattai di biscottini da sgranocchiare senza senso di colpa alcuno, dolcificati con poco erytrotolo, composti quasi solamente di farina di mandorle (e burro :), ottime quindi da regalare ad amici diabetici o celiaci…(o da fare per sé, personalmente li ho trovati davvero ottimi :)

Palets amandes citron, sans sucre

farina di mandorle 200g
burro 90g
erytrolo (o altro dolcificante da cuocere, o zucchero) 2 cucchiai
limone bio 1
fleur de sel 1 presa

Lavare il limone, grattugiarne finemente la buccia e aggiungerla nella farina di mandorle, insieme al dolcificante e al sale. Far ammorbidire il burro per 30 secondi al microonde, e impastarlo insieme alla farina di mandorle. Formare un rotolino di 3cm diametro, avvolgerlo di pelicola e trasferirlo al congelatore per 30 minuti. Dopo questo tempo, afettare il rotolo a fette di 1cm di spessore, disporre i biscotti su una teglia da forno rivestita con carta da forno e far cuocere a 180°C per 1315 minuti o finché i bordi dei biscotti siano dorati. Sfornare e lasciar raffreddare su una griglia (si induriranno raffreddando). Conservare in una scatola ermetica, per 1 settimana max. Per circa 16 biscotti.

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52 Commenti

  • luc ha detto:

    Ragazzi, ragazzi bisogna sempre vedere dove l’ha fatta la dieta !!! Non e’ semplice trovare dietologi e diete a nostro favore con quello che si sente oggi. Io consiglio di dare un occhiata a questo sito che ho trovato molto utile.

    http://www.dietedimagranti.altervista.org https://uploads.disquscdn.com/images/d252d4b76e9814e21568962a3061f0696bce70920cd3db8fd8d79b2c002ae55d.jpg

  • Kenminzy ha detto:

    Este é um post maravilhoso. Eu gostei muito do monte de informações. Vou marcar desta página. Obrigado por compartilhar esta informação importante. Vietnam Visa

  • Chiara ha detto:

    …23 luglio 2013?? Sigrid, ma che fine hai fatto?? :(((

  • Annarita Rossi ha detto:

    l’astinenza da cavoletto si fa sentire….

  • ilaria lionti ha detto:

    Ciao Sigrid, ancora nulla eh?…

  • unbiscottoalgiorno ha detto:

    Sto cercando di importare l’elytritolo con pochissimo successo, il pacco è fermo in dogana dalla fine di luglio… arriverà mai? bah… :(

  • Fabiana Velo ha detto:

    Ormai è chiaro…Ci hai abbandonato alle nostre padelle…. :(

  • Il potatore ha detto:

    Occorre capire la percentuale di burro e se adatto a chi ha problemi di colesterolo e non solo di peso eccessivo!!!

  • DaniFerri ha detto:

    auguroniiii!!!!

  • Simoingiro ha detto:

    Sei tornata a NYC mi sa, vero?
    Congratulazioni!!!!!

  • Elena Patander ha detto:

    è vero che lo zucchero raffinato è estremamente dannoso, ma sostituirlo con un dolcificante chimico mi sembra peggio, c’è il malto di riso o d’orzo, è buono e non fa male di sicuro, a patto di non mangiarne un chilo ovviamente…. un saluto….

  • Ludo75 ha detto:

    cavoletto dove seeeeiiiii????

  • lavinia di meo ha detto:

    ..perchè non aggiorni più il tuo blog? E’ un vero peccato! Hai deciso di lasciar perdere? dacci notizie…grazie

  • ilaria lionti ha detto:

    Quando torni?

  • Marina@QCne ha detto:

    Grazie mille Andna, la proverò di sicuro!!!

  • DaniFerri ha detto:

    …ma ti è preso una sorta di rifiuto verso il tuo blog?…mi sto preoccupanto…o qualcosa bolle in pentola?…via dai dacci notizie!

  • Andna ha detto:

    Ciao Marina, quella sulla foto è la torta Esterhazy, mentre la ricetta la trovi nel “Libro del cavolo” nel capitolo sull’Ungheria. Se ti piacciono i dolci con le noci provala senz’altro, però aspetta magari ancora un po’ che arrivi la stagione dei noci! Anzi se trovi noci francesi (di Grenoble) meglio ancora. Si tratta di una torta raffinata e buonissima, parola di una che è vissuta in Ungheria per i suoi primi 27 anni!

  • DaniFerri ha detto:

    ma quando torni? ci manchiiii !!

  • francescobettanin ha detto:

    ciao jolie,
    dipende in che zona sei

  • jolie kim ha detto:

    Molte grazie per questo articolo.Voglio un buon indirizzo per Restaurants roma Suggerisci

    http://restaau.it/Search/City/ristoranti-roma.html

  • Marina@QCne ha detto:

    Ciao Sigrid, sfogliando le foto del tuo portfolio, nella categoria Europe, c’è la foto di una torta a strati. E’ per caso la Esterhazy ungherese o la bolo de bolacha portoghese? O magari nessuna delle due? Ad ogni modo, se avessi voglia e tempo di provare una di queste due torte e poi pubblicarla… non che tu abbia bisogno di spunti, anzi… però sarei curiosa di leggere la ricetta da te!

  • Minh Giang Tran ha detto:

    Mi è piaciuto questo piatto in un ristorante, che è buona
    ristorante
    parma
    http://restaau.it/Search/City/ristorante-parma.html

  • Ilaura ha detto:

    Sempre utili le tue scoperte. Ma anche le mie: ho recentemente scovato (e ovviamente acquistato) il tuo libro di ricette per piccoli mocciosi e l’ho trovato adorabile (ma va?!) ;)

  • Marica Bochicchio ha detto:

    Molto interessante quello che dici anche per chi non è diabetico e celiaco ma semplicemente vuole mangiare più sano.

  • Léia Silva ha detto:

    Sempre che vengo qui imparo qualcosa di nuovo. Mi é piaciuto molto conoscere l’erytritolo.
    Ottima ricetta, semplice e certamente molto gustosa.
    Scusami il mio italiano.

    Léia

  • Alexli ha detto:

    Ho provato a fare la cheese cake di pesche alla piemontese del tuo “Diario Italiano”, l’ho modificata un po’ perchè non posso mangiare ricotta ma uno spettacolo … http://rossolampone.blogspot.it/2013/07/cheesecake-di-pesche-alla-piemontese.html

  • Anna Piccolo ha detto:

    Una specie di caprese al limone, ma leggera? Devo farla per mia sorella e fratello (celiaci) e per me (amante delle mandorle), sembra ottima!

  • Ivana Monaco ha detto:

    ho giusto della farina di mandorle che aspetta di essere utilizzata :) mi chiedevo: il glucosio al posto dello zucchero, può andare bene?

  • Kgdinuvole ha detto:

    Io seguo una dieta appunto lowcarb e questi biscottini sono assolutamente da riproporre!

  • Ivy ha detto:

    Ciao Sigrid, io cucino da anni per il mio marito, diabetico di tipo 1
    solo ricette “senza zucchero” e “low carb” che non solo sono sane, ma
    tutte rigorsamente bio e naturali, oltretutto golosissime! Due anni fa, grazie a questo tipo di cucina, lui ha ridotto di 50% l’assunzione di insulina e non è mai più tornato dietro ( sta meglio ora a 40 anni che a 20 e il suo medico non ci poteva credere ). Volevo pertanto fare chiarimento su due cose importanti: 1) quello che tu chiami erytrolo non è uno zucchero naturale e pur privo di calorie, porta solo squillibri a livello dell’organismo ( se uno è diabetico non vorrà dire che deve mangiare male e che deve privarsi di dolci golosi! ). Io utilizzo o la stevia o il zucchero di cocco integrale con risultati strepitosi! ( ho appena aperto un blog, neanche da una settimana, per chi interessa: http://www.dolcesenzazucchero.com ). Per il burro: ci sono news buone e cattive. Il classico burro il diabetici non possono mangiarlo, così come i latticini di mucca perchè contiene il lattosio il principale responsabile dell’aumento della glicemia. Ma possono mangiare tranquillamente ( apportando enormi benefici anche a livello nutritivo ) il ghee ovvero il burro chiarificato. E’ un burro tradizionalmente utilizzato in India e in Italia, solo fino a poco tempo fa, nell’alta ristorazione. E’ sempre un burro di mucca ( ha lo stesso sapore ) a cui hanno privato le proteine, l’acqua e i carboidrati. Lasciando praticamente solo il grasso. Ora, da settembre dell’anno scorso, lo si trova anche nei super, ma si può anche fare da casa. Spero sinceramente di essere stata d’aiuto a chi legge questa ricetta e chi ha problemi di diabete! Ecco una foto e link a una delle mie ultime torte create per chi fa fatica a credere ;-)

    http://www.dolcesenzazucchero.com/torta-paleo-con-crema-al-limone-pesche-e-mandorle/

  • Angela Quaranta ha detto:

    Ottimi lo sono senz’altro… sui sensi di colpa lascerei un bel punto interrogativo/esclamativo :)
    Hai provato il sucarosio?
    Va anche in cottura e non ha un retrogusto marcato.
    Bravissima!
    http://sweetangeldelletorte.blogspot.it/

  • Enrico ha detto:

    Domani provo quella gelateria a Via alessandria

  • Noe ha detto:

    business is business, immagino https://www.facebook.com/tortapertevalle
    buon lavoro :)

  • Paola Blanc ha detto:

    Io l’avevo scoperto quando la bambina piccola era risultata allergica a latte e uovo, gli alimenti con glutine come la pasta e il pane potevano essere ‘contaminati’, quindi compravamo prodotti e farine gluten free perchè alcune linee di prodotti per celiaci erano anche milk e egg free. Oggi, dopo un paio d’anni di dieta ‘di privazione’, l’allergia è felicemente superata, ma, su consiglio dell’allergologa, facciamo ancora delle giornate a rotazione senza latte, o senza uovo, o senza glutine, quindi queste ricettine sono sempre belle da condividere
    Paola
    http://www.lechicchedipaola.it/
    (oggi miracolosamente riesco a commentare, sai che a volte con il tuo blog ho problemi, ma ti seguo sempre con piacere)

  • maidannutengaracasteddu ha detto:

    questi biscottini a casa mia saranno dei bestseller….come forse ricorderete, in famiglia abbiamo tutta l’enciclopedia delle intolleranze, allergie e limitazioni alimentari (colleziono nell’ordine: proteine del latte, lattosio, uovo, conservanti, crostacei con in più un padre diabetico e un quasi nipote diabetico e celiaco) sono una slalomista dei menu, che per le cene di famiglia sono qualcosa di simile agli incroci obbligati della settimana enigmistica. Negli anni, ho scoperto che il miglior sostituto per il burro è il burro di cacao: un grasso vegetale naturale, assolutamente adatto sia per preparazioni dolci che salate che regala una consistenza molto simile a quella del burro (non lo stesso saporino, ahimè, ma io sono una fanatica: il burro me lo faccio in casa con la panna bio per evitare ogni traccia di conservante). Provatelo, perchè è perfetto anche ne risotto…certo non è proprio a buon mercato, ma lo trovate abbastanza facilmente in qualunque negozio di pasticceria. Il migliore per me è quello della Venchi che ha il pregio di essere anche fair trade e biologico. Quanto allo zucchero, da qualche tempo stiamo limitando anche lo zucchero di canna greggio, in favore di sciroppo d’acero e malto d’orzo…anche se capisco la difficoltà perchè qualche volta lo zucchero è davvero insostituibile (vedi meringa)….La farina di mandorle viene ottima con il bimbi e io normalmente rimacino anche quella pronta così diventa più fine…attenti però: tra la farina di mandorle tostate e quella di mandorle “crude” c’è una bella differenza e se comprate le mandorle da sbucciare (che io uso abitualmente, perchè la buccia fa bene) dovete farle asciugare bene tipo nel forno caldo (dopo averlo spento…)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Mi sembra chiaro che bisogna sempre vedere caso per caso: la margarina (che esiste anche in versione no grassi idrogenati, chiaro che non consiglierei mai di usare quello) può essere un’ottima alleata se uno è intollerante ai prodotti che contengono lattosio (o un sostituto meno calorico/grasso per chi segue diete multiple…). Come del resto saprai, chi frequenta i centri di diabetologia, oltre al diabetologo deve vedere il dietetista con il quale concordare il proprio menu, per cui se sono le asl stesse a mandare i malati dalle persone alle quali mancano le competenze necessario, beh, come dire,…

  • Dulcistella ha detto:

    oh, cavolo, spero che non sia niente di duraturo… ti auguro di poter tornare presto alla solita spensieratezza, non c’è niente di peggio del “proibito” a tavola… te lo dice una che ha fatto un sacco di diete.
    Invece, off topic: ho rifatto oggi la tua crostata salata di biete e acciughe e l’impasto mi è venuto durissimo. Non so perché, l’altra volta era normale… stavolta avevo deciso di fare metà farina di farro integrale e metà farina bianca, giusto per provare… avrò messo 4-5 cucchiai d’acqua, ma boh, l’impasto era piuttosto duro… tu scrivi di aspettare che abbia una consistenza morbida e elastica, ma non devo lavorarlo troppo, no? E quanto morbida e elastica, tipo brisée o tipo pasta per pizza?
    Perdona il papiro, ma quando qualcosa che mi veniva non mi viene più, per me iniziano sempre le paranoie…
    Grazie!

  • Noe ha detto:

    p.s. un dietista non è un medico, rivolgendosi alle persone sbagliate si ottengono spesso informazioni sbagliate

  • Noe ha detto:

    come spiego più sopra ci sono grassi buoni e grassi meno buoni.
    così dicevano alla facoltà di medicina ;)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Credo dipenda se si tratta di un diabetico sovrapeso o meno. A me mi hanno spiegato che sia le proteine che i grassi aiutano ad assimilare più lentamente i carboidrati, e quindi a mantenere una glicemia stabile. Vice versa ci sono dietetisti che ai diabetici consigliano i pavesini (composti al 46% di… zucchero, cercate l’errore…), insomma questo per dire che in ogni caso ci sono molte scuole di pensiero…

  • Noe ha detto:

    Perdonami Sigrid, ma usare la margarina light in una ricetta che dovrebbe essere “sana” è un controsenso. La margarina contiene grassi vegetali idrogenati, il cui consumo non dovrebbe superare i 5 grammi quotidiani, perché danneggiano l’apparato cardiocircolatorio, tra le altre cose. Per quanto concerne i grassi delle mandorle, appartengono alla cosiddetta classe di grassi “buoni” responsabili del buon funzionamento di molte funzioni fisiologiche e della “pulizia” delle arterie.

  • Andrea F ha detto:

    Ops, hai ragione, FARINA, non mandorle intere ;) Pardon.

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Per queste proporzioni i grassi sono a uno scarso 30%, non al 50… Ovviamente, as always, l’idea non è di spararsi 10 biscotti di seguito (in ogni caso si può sostituire il burro con della margarina light o persono con degli albumi, cambia un po’ la consistenza ma funziona ugualmente, contare casomai circa 1 albume per 100g di arina di mandorle…)

  • Sigrid Verbert ha detto:

    Cos’è l’ipoglicemia reattiva? (scusami l’ignoranza, mai sentita… :) In ogni caso, se vai in ‘ipo’ non dovresti mangiare proprio zuccheri invece di edulcoranti? Attendo lumi… :)

  • Noe ha detto:

    il burro non è consigliabile per i diabetici

  • Francesca Cascella ha detto:

    grazie Sigrid….è un post molto interessante. A me la gravidanza ha lasciato una bella ipoglicemia reattiva….insomma…sintetizzo male gli zuccheri e, da buona golosa, mi sembrava già che la vita culinaria fosse finita! Aspetto aggiornamenti su zuccheri, dolcificanti ecc….intanto oggi preparo questi bei biscottini!

  • Andrea F ha detto:

    Io adoro i biscotti di mandorle, le mandorle, il latte di mandorla e tutti gli annessi e connessi, però, ecco, ci sarebbe quel dettaglio insignificante del 50% di contenuto in grassi … :D :D :D

  • manuela ha detto:

    Questi biscotti hanno un aspetto davvero goloso. Non sapevo che la farina di mandorle fosse indicata per i diabetici, proverò a suggerire la ricetta a mia madre, visto che mio papà è diabetico. In ogni caso, anche se la si volesse preparare con lo zucchero (per i non diabetici si intende) la quantità mi sembra contenuta.

  • valentina germiniasi ha detto:

    Molto molto interessante tutto questo.
    Bisognerebbe davvero fare più attenzione!!
    grazie per la ricettina!!

  • Ogni tanto anche io mi dedico a ricette adattate a chi, per motivi dietetici o di salute, non può mangiare alcuni ingredienti. Tutte le volte mi rendo conto di quando sia difficile, ad esempio quando si tratta di evitare il glutine nei lievitati o le uova, ‘indispensabili’ in alcuni dolci. Sul fronte dolcificanti se non uso il saccarosio uso il miele, ma vorrei saperne di più (quindi aspetto tue delucidazioni!).
    Penso che questi palets si sciolgano in bocca da quanto sono friabili :)

  • Benedetta Ripa ha detto:

    Ciao Sigrid! Sai che da dottoressa non posso che apprezzare una ricetta cosi’ :-) ho poca simpatia per i dolcificanti, ma questi biscottini devono essere davvero buoni! un abbraccio!!

  • annamissiaia ha detto:

    Grazie Sigrid, mio papa’ ha il diabete e sono anni che a casa si provano vari esperiementi culinari senza zucchero (lo strudel di mele viene particolarmente bene). Pero’ non tutti i diabetici possono abbondare col burro. Nelle torte noi usiamo olio di semi e yoghurt o ricotta magra, dici che si puo’ trovare un sostituto anche per questa ricetta?

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