Shopping List #1

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Era una vita che volevo postare un paio di miniliste shopping, è deciso (nel miglior momento possibile ovvero: fra 5 ore mi devo alzare, e sto seduta accanto a una pila di vestitini e body che, ho come l’impressione, non si stireranno da soli…), inizio oggi. Sarà il nostro (o quantomeno il mio :-) giochino del venerdì, quello di darvi una piccola lista di cinque cose. Quella di oggi è una lista che avrei voluto leggere tempo fa. Forse vi è già successo: siete un po’ foodie’, i vostri amici lo sanno, e ogni volta che uno di loro parte per New York vi dice ‘vuoi che ti porti qualcosa’? Eccerto che vorreste qualcosa dalle Americhe, altroché, immaginate monti e meraviglie, chissà cosa non hanno, li, il solo pensiero vi rende pazzo di gioia e vi impaurisce allo stesso tempo ma sopratutto: non avete minimamente idea di cosa farvi portare dagli Stati Uniti perché voi non ci siete mai stati. A me sta cosa succedeva sempre e la trovavo alquanto frustrante, anche perché, sissà, gli ordini quando si impartiscono devono essere precisi (poi, onestamente, a ruoli invertiti, al forestiero che non sa cosa vuole dall’Italia finisce che gli si porta la torta del Papa acquistata all’aeroporto…). Insomma, oggi 5 prodotti semplici ma stupendi, economici e di facilissima ripetibilità in qualsiasi supermercato (anche perché l’amico contrabbandiere magari foodie non è e in quel caso è inutile che gli facciamo perdere tempo mandandolo alla ricerca di Whole Foods o Trader Joe’s), perfetti per l’amico foodie rimasto a casa… :-)

5 cose da portare da New York

1. Graham Crackers (della Nabisco – national biscuit company :-) – perché sono i più classici ma ci sono altri marchi, e vanno bene tutti). Perché anche che non siete americani dovete almeno una volta nella vita cucinare un cheesecake come si deve e chi dice ‘cheesecake come si deve’ dice ‘base di graham crackers’. Mettetene 9 in una bustina di congelamento, prendeteli a botte fino a quando ne saranno rimasti solo le briciole, mescolate con due cucchiai di zucchero e due-tre cucchiai di burro fuso, premeteli in fondo alla vostra teglia e cuocete per 10 minuti a 180°.

2. Fluff. Perché la vita non sarebbe la stessa se il fluff non esistesse. La grafica dell’etichetta è stupenda, il nome è favoloso (fluff significa ‘soffice’, fluffy si usa spesso per connotare cose morbide e carine, chi ha visto visto Despicable me si ricorderà del tormentone ‘It’s soooo fluffy!!!’) e il prodotto stesso è… marshmallow spalmabile. Ok, questo ci eccita molto meno ma comunque il solo fatto che qualcuno abbia pensato di inventare il marshmallow spalmabile a me mi manda in estasi. Consiglio di tenervene un barattolo in casa, sarà sempre un’ottima argomento di conversazione per le serate di cene con invitati noiosi. Mangiarlo, anche no, anche se c’è chi giura che il ‘Fluffernutter‘, panino composto da due fette di pane soffice farcite con burro di arachidi e fluff, abbia il suo perché…

3. Maple Syrup prodotto nello stato di New York (euh, già, perché non c’è solo New York a New York…). Ce n’è tantissimo, ed è davvero ottimo, niente a che vedere con l’oro colato insapore che si vende in Italia. La bottiglione di un po meno di un litro costa sui 20 dollari (15 euro) e sui pancakes fatti in casa è la morte sua, la lo sciroppo d’acero è fantastico anche sul yogurt greco o nelle mele cotte e nei dolci al forno. Solitamente qui si può scegliere anche la gradazione, io preferisco la B, più scura e dal gusto più deciso (e si tende a usarlo più per cucinare).

4. Chocolate Pretzels. Sono una droga. Dovete sapere innanzitutto che i pretzels qui vanno fortissimo, si trovano ovunque, se li mangiano i bimbi per merenda così come gli hipsters all’ora dell’aperitivo, tutti adorano i pretzels e se ne trovano molte versioni artigianali notevoli, vengono persine venduti a secondo del grado di cottura (dai pretzels più biondi a quelli più scuri, dal sapore più deciso). In ogni caso, evidentemente un giorno qualcuno ha pensato bene di passare il salatissimo pretzel nel cioccolato: genialataaa! (come quasi sempre il cioccolato col salato poi) Ormai si trovano pretzels passati nel cioccolato bianco, latte o fondente, nel peanutbutter, ricoperti di yogurt, nature, alle fragola, ai mirtilli e chi più ne ha più ne mette. I miei preferiti sono quelli ricoperti al cioccolato al latte. Comunque, sono del tipo ‘uno tira l’altro – aiuto qualcuno mi fermi?!’, quando avrete svuotato la bustina, poi non vi lamentare che non vi ho prevenuti1 :-)

5. Chipotle. Influenze messicane – che qui sono ovunque – oblige, i peperoncini messicani sono ovunque, e questo qui l’ho felicemente adottato nella mia cucina (capire: ormai lo metto un po’ ovunque – e io non amo il peperoncino, e ho detto tutto :-). I chipotle sono in realtà dei jalapenos affumicati ed essiccati, si trovano interi, a scaglie, in polvere e persino in salsa, hanno un sapore solitamente abbastanza gentile, ma sopratutto: sono affumicati, quindi danno a qualsiasi piatto una bella nota rotonda e intrigante di affumicato (se poi volete solo l’affumicato senza il piccante c’è sempre il liquid smoke, brrr…).

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