Sono rientrata da poco a casa (beh, l’operatrice T-mobile, quando ho chiamato per riattivare la mia linea, mi ha detto ‘Welcome home!’, e ho pensato che, in effetti, è proprio così, vabbbe’ mmo non c’allarghiamo…) dopo una lunga estate europea. Dopo tre mesi di mammitudine full time, innumerevoli valigie fatte e disfatte, aerei, treni, metro, macchine, seggiolini, poneys, chupa chups e briciole di più o meno qualsiasi cosa più o meno ovunque direi il mio stato d’animo viene molto ben riassunto dal seguente video.
Bando alle ciance però, prima di tornare a cucinare volevo dedicare un piccolo spazio a una notevole esperienza gustosa di alcune settimane fa, un pranzo di una domenica di fine estate, per l’appunto. Non parlo di cucina stellare postmoderna, ma di cucina tradizionale, calabrese, eseguita con i controfiocchi. Andrebbe premesso che il cibo calabrese lo conosco piuttosto bene (vuoi per la frequentazione estiva a ripetizione, vuoi perché ho sempre osservato con curiosità ciò che combina in cucina mia suocera calabrese doc – fra parentesi sono finalmente riuscita, questo estate, a fotografare una trentina delle sue ricette, di quelle che sono arrivate a noi di nonna in nonna, a breve diventeranno un libretto a uso familiare :-). Eppure, e temo che la cosa sia da imputare alla crisi, faccio sempre più fatica a trovare, in Calabria, cibi autenticamente buoni. Fra questi, le verdure del mio contadino del mercato di Castrovillari, l’origano raccolto sul Pollino, poche altre cose come la ricotta di Perri e Chiellini, i bocconotti di Silvana e… i cibi di questo ristorante qui. Da Barbieri non ci capitavo da un po’ di anni, ebbene dall’anno prossimo potrò fare a meno di tutti, tranne che di loro… :-) Detto in breve, i cibi di Barbieri sono non solo molto belli nella loro semplicità, sono anche perfettamente bilanciati, e davvero gustosi. Tradizione consapevole, una mano attenta in cucina e una selezione, immaginavo, rigorosa delle materie prime (in realtà, a quanto pare i Barbieri coltivano gli ortaggi che servono, non so ovviamente in quale percentuale): comunque, seriamente, sono rimasta sbalordita di tante semplice e perfetta bontà, dell’altissima qualità complessva dell’esperienza e direi che se vi piace o vi incuriosisce il cibo calabrese (o quantomeno quello della provincia di Cosenza), il peregrinaggio ad Altomonte è pressoché d’obbligo… :-)
Non poteva mancare il brano musicale: Altomonte è anche il festival musicale estivo e appunto questa canzone di Sergio Cammariere l’ho sentita proprio lì, nel piccolo anfiteatro del centro storico, un bel po’ di anni fa… ♩ ♪ ♫ Libero nell’aria ♪ ♬
I cibi, nell’ordine di apparizione (dopo che qualcuno avesse detto ‘Fate un po’ voi, ultime parole famose…’): sopra, polpette fritte di melanzane e peperoni essiccati fritti (super friabili e gustosi, se li è mangiati persino la mia quasi un-enne :-); peperoni con le uova (un super classico della zona), e un assortimento fra capocollo, soppressata e caciocavallo e ricottine locali serviti con composte agrodolci (una era a base di fichi, l’altra mi pare fosse piccante); sottoli (pomodori, melanzane a filetti e cicoria, non in foto); funghi con la mollica di pane; zuppa di funghi e zuppa di ceci (non in foto); patate alla contadina (con peperone e rametti di origano) e a sorpresa alcune ‘vecchiarielle’, delle ciambelline di pasta di pane fritta. Primi: rascatiedd’ fatti a mano (sono molto simili ai cavatelli) con pomodoro e ricotte e lagane, sempre fatte a mano, con funghi. Per secondo c’erano degli involtini e un delizioso spezzatino di capretto (non in foto). Abbiamo chiuso il pranzo con un po’ di passito di casa Barbieri e alcuni biscotti secchi e all’olio d’oliva. Prevedere una settimana di dieta per smaltire tutto questo ben di dio (o, più prosaicamente, limitarsi all’antipasto – abbondantissimo – e proprio a esagerare un assaggino di primi). Sui 50 euro a testa per il menu completo. A fianco al ristorante c’è anche la bottega Barbieri dalla quale portare a casa un bel po’ di cosine tradizionali. In bonus, la vista sul bellissimo borgo, nonché – megabonus! – i pastelli per distrarre i piccolini in attesa della pappa :-)
Va beh non ci credo!!! Ti seguo da un po e al vedere la foto riconoscibilissima per chi e’ del posto ho detto “ma come fa a conoscere i zafarani cruski”…ed ecco qua spiegato l’arcano…sono di altomonte e mi sembra.una coincidenza bellissima per me che sono cresciuta a polpetta di melanzane…grandeeee
Bentornataaaaaaaaaaaa, sono molto contenta che tu ami la Calabria e la nostra cucina. Un grandioso saluto ed un bacione alla piccola Lidia
M.G.
Ciao,ne ho persi di post,ma ti rinnovo i miei complimenti!
Ciao Sigrid bentornata! Come sempre alla grande!
Ciao! Bentornata! Mi piaceva leggerti sul tuo blog quando ero in Europa e ti ho appena ritrovata per caso qui…Sarebbe bello poter essere aggiornati dal punto di vista di una italiana sulle cose interessanti che succedono a nyc…oltretutto l’estetica di questa pagina mia piace e mi rasserena , ben di più rispetto a Eater, Village Voice etc :)
Bentrovata! :D
Mi fa morir dal ridere (in senso buono eh :-) il “jet-lag culinario”: dalle crocchette di gamberetti che ti ho instagrammato da Ostenda il mese scorso (forse ricordi?….) alle specialità cosentine!!!
Tutto molto buono; d’altronde il mondo è da prendere a morsi…..
Non conosco la cucina calabrese ma mi fido ciecamente di te!!!! Un abbraccio, Daniela
Mi piacerebbe provare la ricetta delle polpettine di melanzane, sono molto invitanti :-)
Per caso, sai darmi indicazioni?
Bentrovata!
Che incanto!!!i posti, e i cibi!
e…..bentornata!!!
che meraviglia! Che bello e che fame! Mi hai fatto scoprire più di un mondo. Tipo qusta credo di essere io https://www.youtube.com/watch?v=NPG0Ob4dO8E&list=UUMfXv2enRXepxG92VoxfrEg (ma anche un po’ tu :P)
Bentornata!
Sono stata in questo ristorante e confermo che è molto buono! Ma…aspettiamo le ricette! ciao da Roma
Buon giorno e ben tornata… a casa! Le “PATATE ALLA CONTADINA”, che la mia bisnonna cuoceva rigorosamente nella vecchia padella di ferro, chimasi dalle mie parti “‘A PAPOCCHIA”. un bacio e molte grazie.