Ecco queste cosette qui sono la dimostrazione, fragrante e dolcissima, della miglior parte della blogosfera, quando è luogo di incontri e di scambi. Ovviamente io con questi dolcetti non c’entro nulla, non si fanno dalle mie parti e nemmeno non mi era mai capitato di acquistarne, solo che ci inciampavo regolarmente in rete, trovandoli invariabilmente magnetici di aspetto e sopratutto mi chiedevo che sapore potevano mai avere. Queste grandi interrogazioni metafisiche le ho risolte grazie a Peggy, parigina a chi è capitato un fidanzato romano e che passa quindi spesso e volentieri da queste parti: oltre ad aver pubblicato la ricetta sul suo blog mi ha gentilmente portato gli stampini da Parigi, insomma non mi restava più che eseguire… Ed eccoliqua, i miei mini- cannelés. All’italiana perché al posto del rhum della versione originale ho messo la grappa (eh che si cucina affa’ se non si fanno piccole modifiche? ;-))
La ricetta originale sta qui, io traduco,
zucchero 250g
farina 125g
latte 50cl
burro 25g
uova 2
tuorli 2
rhum/grappa 2 cucchiai
estratto di vaniglia 1 cucchiaino
Portare a ebollizione il latte insieme al burro. Mescolare la farina con lo zucchero in una ciotola capiente, aggiungere uova e tuorli e sbattere bene il tutto. Versare il latte bollente e lavorare per ottenere una pastella liscia. Lasciar raffreddare e infine aggiungere l’alcool e la vaniglia. Coprire e lasciar riposare al frigorifero per 12-24 ore. Versare la pastella negli stampini senza riempirli del tutto. Infornare a 300° per 10 minuti poi abassare a 200° e lasciar cuocere per un’altro 25 minuti o finché i cannelés saranno rassodati e caramellati. ( i cannelés cambiano a secondo del loro grado di cottura, dal poco cotto al molto scuro, personalmente ancora non ho capito quale versione preferisco…)
Ma, Olive come sta?
Bene, Grazie! Ormai pesa 6 chili e ha scoperto di recente, nel disordine: il bagno nel mare e subito dopo lo shampoo per manti scuri, la porchetta e i grissini, il bellini e le cuffiette con auricolare (ridotte a microframmenti un giorno che evidentemente s’annoiava da solo a casa), ha anche capito che seducendo il macellaio per mezzo di simpatiche capriole riesce a farsi dare un bocconcino di carne cruda e che i bimbi piccoli in genere non stanno molto attenti a difendere il plasmon che tengono in mano per 3 ore senza mangiarlo. Invece ancora non ha ben presente che la pelicola per alimenti non si mangia, che è inutile fregarmi broccoli e patate crude che tanto poi non so’ buoni da mangiare e sopratutto non riesco a mettergli in testa di smetterla di rubare calzini e biancheria per poi portarli in giro per tutta la casa. Ma sono ottimista ;-)
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