La galette des rois (à la frangipane)

galette-rois-2ssl

I più perspicaci fra di voi si saranno forse accorti che io tanto italiana non sono (ha!). Fra gli effetti collaterali di questo dato prettamente geografico, ce n’è uno di cui dovrei dirvi oggi. Ecco: io non so chi cavolo sia ‘sta signora Befana che irrompe ogni anno alla fine delle festività, spargendo alla rinfusa torroni, calze e puppazzi per tutta piazza Navona. Non ci arrivo proprio, mi sembra una cosa esotica, un rito antico, a me del tutto estraneo :) Dalle mie parti invece, a parte che del 6 di gennaio non gliene importa in sostanza niente a nessuno, ovvero che tutta la vita in questo momento ero a dare esami o a lavorare, il 6 di gennaio ci sono i Re Magi (altra domandona esistenziale: ma in Italia i Re Magi dove son finiti? arrivano prima?? vabbe…) e chi dice Re Magi dice bimbi che girano per le case, cantando, a raccogliere soldi e caramelle (usanza ormai desueta però) e… la galette. E la galette è un bel problema. Nel senso che l’ho sempre vista solamente in versione acquistata in pasticcieria, molto praticamente confezionata insieme alla sua coroncina di cartoncino dorato (non chiedermi perché si fa ma l’uso vuole che nel ripieno della galette ci sia una fava, colui che se la becca eredita anche della corncina in testa :), mentre le versioni casalinghe da fénéante professano due sfoglie pronte e una cremina alla mandorla, una versione deprimente che ovviamente non ha nulla a che vedere con la sfogliosa opulenza della vera galette. Siccome poi sono anche una foodblogger applicata (a momenti) erano un paio di anni che il 6 di gennaio mi passava sofferente, un po’ perché, apurato che non si fa con la sfoglia pronta, non sapevo quale ricetta seguire, un po’ perché tanto ci pensavo sempre troppo tardi (perché la galette dal 7 gennaio in poi perde ogni suo eventuale appeal).

Beh, quest’anno mi sono impuntata, e sono andata a istruirmi dalla sempre illuminantissima Mercotte, un’occasione per, come dice lei, ‘revoir ses classiques’. Intanto prima scoperta: la galette nun se fa con la pasta sfoglia, nossignore, qua ci vuole la pate feuilletée inversée, insomma la pasta sfoglia al rovescio (questo perché in una pasta sfoglia classica il burro sta dentro ai giri di sfoglia mentre nella varìante ‘inversée’, è la sfoglia ad essere racchiusa negli strati di burro (manié, cioè lavorato con la farina). Devo ripetere intanto l’avvertimento di Mercotte: non che questa sfoglia sia difficilisisma da fare (non c’è manco il lievito dentro, insomma nessun impasto da far crescere con pazienza e attenzione :), in compenso è meglio consigliare l’esperienza agli agguerriti pastasfogliari (io non lo sono e infatti me la sono un po’ sudata la mia sfoglia invertita… :)

galette-rois-1ssl

Galette à la frangipane

Vi traduco qui il procedimento, se però avete intenzioni serie di provarci fatelo un giro da Mercotte, esaurientisisma per dettagli, foto dei passaggi e schemini vari :)

per la sfoglia invertita:

impasto 1

burro a t° ambiente 375g
farina 75g
farina manitoba 75g

impasto 2

farina 175g
farina manitoba 175g
burro fuso a t° ambiente 110g
acqua 150g
aceto di vino bianco 1 cucchiaio
sale 15g

Impasto 1:
mescolare il burro e le farine in modo da ottenere una palla omogenea. Stenderla fra due fogli di carta forno a 2cm di spessore e mettere il tuto in frigorifero per 1h30.

Impasto 2:
far sciogliere il sale nell’acqua, aggiungere tutti gli altri ingredienti, mescolare per ottenere una consistenza soffice ma non molla. Stendere fra due fogli di carta forno in un quadrato di 2cm di spessore, avvolgere di pelicola e mettere al fresco per 1h30.

Tirar fuori l’impasto 1 e stenderlo in un rettangolo di 1cm di spessore. Sistemare l’impasto 2 al centro e richiudere i due lembi del impasto 1 sopra l’impasto 2. Premere leggermente i bordi. Ottenete un pacchetto rettangolare, stenderlo in ‘verticale’ davanti a sé in modo da ottenere una stricia 3 volte più lunga. Piegare questa striscia a portafiglio (lembo del quarto superiore verso il centro, lembo del quarto inferiore verso in centro, poi ripiegare in due in modo da formare un nuovo pacchettino, c’è il disegnino alla fine del post di mercotte :). Avvolgere di pelicola e rimettere al fresco per 1 ora. Ripetere la stessa operazione (qui come per la pasta sfoglia l’importante è di tenere sempre la piega dallo stesso lato, io lo lascio sempre a destra), dando un altro giro a portafoglio. Nuovo riposo di un’ora. Stendere di nuovo e ripiegare in tre (che sarebbe il ‘tour simple), poi di nuovo al fresco.

Nel mentre preparate il ripieno, composto da due creme separate poi mescolate (anzi, la pasticciera fatela pure il giorno prima va :)…

per la crema di mandorle:

mandorle in polvere 160g
zucchero a velo 160g
burro a t° ambiente 135g
uova 2
amido di mais 20g
rum 4 cucchiaini

Frullare il burro insieme alle mandorle e lo zucchero. Aggiungere il rum e la fecola poi, uno per uno, le uova.

per la crema pasticciera:

latte 50cl
zucchero 100g
tuorli 4
farina di riso 2 cucchiai scarsi
vaniglia 1 bacca

Portare a ebollizione il latte con i semini della vaniglia. Lavorare i tuorli con lo zucchero, alla frusta, incorporare la farina di riso. Versare a filo il latte caldo, sempre frustando. Riversare tutta quanta la crema nel entolino e farla addensare a fuoco basso, mescolando di continuo. Spegnere, lasciar intiepidire e conservare con un pezzo di pelicola applicato direttamente sulla superficia della crema.

Procedere con la galette
Riprendere la sfoglia dal frigorifero, dividerla in due, e stendere ogni metà, su carta da forno leggermente infarinata, a 3mm. Ritagliare un disco in ogni pezzo di sfoglia stesa, aiutandosi di un piatto per esempio, stando attenti a ritagliare il secondo disco leggermente più grande (circa 1.5cm in più), del primo. Sistemare il primo disco, più piccolo, su una teglia da forno foderata con carta da forno. Spenellare il bordo (2/3cm) con del tuorlo (sando attenti a non sbavare sulla sezione della pasta). Mescolare la stess aquantità di crema pasticciera e di crema alle mandorle, e versare la crema a cucchiaiate al centro del primo disco (lasciando liberi sempre un buon 3cm di bordo, la crema invece può tranquillamente arrivare a 4/5cm di altezza). Pendere il secondo disco di pasta e disporlo sopra alla crema, faccendo combaciare i bordi e premendoli bene in modo da sigillarli. Con la punta di un coltello tracciare dei disegni sulla superficie della galette (senza bucarla), spenellare la superficie con del tuorlo, e rimettere il tutto in frigorifero per un’oretta. Infine, riscaldare il forno a 175°, e cuocere la galette per una cinquantina di minuti o finché sia bella gonfia e dorata.

Stampa la ricetta

96 Commenti

  • Anto ha detto:

    Comprata a Parigi in una boulangerie del 12o arr. il 5 gennaio, e mangiata il 6 sul treno del ritorno…sigh! buonissima, niente feve perchè era una monoporzione, credo…oppure nelle boulangerie non ce la mettono, non so. comunque è vero, il 6 a parigi negozi aperti, gente che andava a lavorare etc.,…

  • mari ha detto:

    cresciuta a bruxelles…

    queste ricette sono tutte fantastiche e mi portano indietro nel tempo!

  • Audrey ha detto:

    Complimenti per il blog, che seguiamo sempre.
    Ti abbiamo linkato qui!

    http://www.nonsolopizzaecinema.com/2011/02/taken-lenlevement-con-la-galette-des.html

    A presto

  • Patty ha detto:

    Ah la galette des Rois! que des bons souvenirs!
    Malheuresement je ne crois pas d’y arriver… et en Italie il me semble qu’aucune patisserie la fasse.

    Merci de toute façon pour cette recette, peut-etre qu’un jour je prendrai du courage ;-)
    Patty.

  • Regine Bruneau de Burone ha detto:

    Quelle chance! Je suis rentrée de Paris, mais sans galette des Rois!
    Maintenant que j’ai trouvé la recette qui me plait, il ne me reste qu’à mettre la main à la pate!
    Merci pour toutes vos belles recettes, j’ai découvert votre site depuis peu, étant française et vivant à Rome , je suis ravie d’avoir retrouvé les traditions de mon enfance!!Merci,
    Cordialement
    Regine

  • Mercotte ha detto:

    bravo Sigrid et merci pour le clin d’œil !

  • Tony ha detto:

    Purtroppo mi si è spatasciato con fuoriuscita della crema, peccato, le parti mangiabili erano eccezionali.
    Debbo capire se sono andato troppo a fondo con le incisioni oppure ho messo troppo ripieno.
    Una curiosità , hai cotto a forno statico o ventilato ? A che altezza ?
    Grazie.

  • Calipso ha detto:

    E’ la prima volta che passo le vacanze di Natale in Francia, esattamente in Corsica e ho avuto il piacere di assaggiare il frangipane…che delizia!tanto da ricercarlo nelle pagine di Internet e per caso sono inciampata in questo sito di cui mi sembra di avere sentito parlare prorio in treno nel mio viaggio di ritorno!un insieme di coincidenze!comnque mi sembra un pò complicato da fare ma comunque provare non costa nulla…cucinare è sempre un piacere anche per me che essendo giovane non ho molta esperienza…grazie per la ricetta!

  • CClear... ha detto:

    PATTY….Chissà perchè…ma concordo pienamente con te!!!=)=)=)=)=)=)=)=)=)=)
    In ogni angolo di Parigi c’è una Patisserie che mette in esposizione tutte le Gallettes,di tutte le forme…circondate da varie coroncine…!!!Ma comunque il prezzo non parte da meno di 10 euro….si sa che Parigi è cara(in tutto…..!)…
    Un’ultima ma più importante cosa!!!
    W L’ITALIA E W TUTTI I SUOI DOLCI E I SUOI PASTI….I PIù BUONI AL MONDO….
    E viva la Befana…senza di essa il carbone dolce e tutti quei dolciumi non ci arriverebbero…meglio della fava!!!!ihihihih…=)
    Ciao a tutti..!!!

  • Sigrid ha detto:

    @matteo: non hai idea quanto questa ultima tue riga, venendo da un’italiano, mi fa felice! :))

  • matteo ha detto:

    ora ho capito perchè in qualsiasi
    pasticceria di parigi costa un’enormita,
    c’e un bel pò da lavorare…ma quanto è buona!
    sempre sia lodato il “pure beurre”!!

  • patty ha detto:

    Ciao e Buon Anno a tutti!Grazie per la ricetta e per le foto…veramente interessanti!
    Se non avessi mangiato oggi a fine pranzo, attorno alle 15:00,questo particolare dolce a me sconosciuto non avrei poi ricercato notizie su di esso!Mia figlia è appena tornata da Parigi e
    mi ha portato questo dolce dietro mia richiesta, dopo che una mia collega me ne aveva parlato accennando alla curiosità della “sorpresa”!Tutto il resto riguardo all’Epifania ecc…però non lo sapevo, né siamo riusciti a capire , con mio marito che ha assaggiato con me questa novità, quale fosse l’ingrediente del ripieno!A dir la verità a me, che la conosco bene perché la mia mamma le arrostiva e friggeva spesso, è sembrata una crema a base di patata americana anche detta “patata zuccarina”, giù dalle mie parti a Lecce! Comunque, mi è sembrato gustoso anche se non raggiunge il gusto super dei mustazzoli e degli ‘nfucacatti leccesi che ho riportato qui dalla mia meravigliosa Lecce e che già purtroppo abbiamo finito! Tanto è vero che mia figlia se li è pure portati a Parigi durante la sua minivacanza!Altro che Gallette des Rois! Andate a cercare le ricette dei meravigliosi purceddhruzzi leccesi e di quelli che ho gia nominato prima! A proposito i purceddhruzzi, dolce tipico natalizio, non hanno niente a che fare con gli struffoli napoletani! PROVARE PER CREDERE! Buon appetito a tutti e alla prossima!

  • Lauzan ha detto:

    Girovagavo e son capitata sul tuo sito per caso. Leggendo questo post ho sorriso, perché io ho fatto il processo inverso, sono cresciuta con la befana, il carbone, le calze piene di nocciole e mandarini appese al camino e quando sono venuta a Parigi mi son detta: Non conoscoono la Befana??, non festeggiano il 6 gennaio???, la fève? Un dolce con corona e bambino innocente che sceglie a chi dare la fetta di torta?
    E la mia vecchia signora con scopa e naso aquilino??
    Pero’ questa nuova tradizione mi ha fatto scorpire un dolce delizioso e l’origine di questa festa che in realtà è una tradizione romana quando durante i saturnali veniva eletto il re della festa con una fava appunto, nascosta in un dolce.
    ;)

  • Tiuscha ha detto:

    Bravo, elle est sublime, il me tarde d’arriver à un tel résultat, mais je suis dur la bonne voie…

  • valentina ha detto:

    Da noi, in Ticino arrivano i re magi, ma non portano doni.C’è pero’ il pane dei re magi,un pane dolce con le uvette, sembra un fiore con 8 o 12 pallotte come petali.Nascosto nell’impasto c’e’ un ‘remagino’ di plastica. Chi lo trova indossera’ la corona d’oro, ricevuta all’acquisto del pane, e potra’ regnare per un giorno decidendo tutto lui….
    Buon anno a tutti
    Valentina

  • Silvia ha detto:

    Ciao a tutti e buon anno!!! Qualcuno sa dirmi dove posso comprare a Roma i piccoli féve per le galette???????
    grazie infinite

  • Emanuela Mea ha detto:

    tornata da pochissimo da Parigi, dove ogni vetrina era un tripudio di galettes e coroncine, trovo questo post…magari mi passa la malinconia che ho già di quello splendore di città. Merci!

  • giorgio ha detto:

    ciao! buonissime le gallette! io le adoro e proverò a farle! per quanto riguarda la Befana eccoti anche da parte mia un link da un sito interessantissimo di un mio amico:
    http://www.turismoinsolito.com/IT/#LaStoriaDellaBefanaTraSacroEprofano

  • fraankkie ha detto:

    beh, il dolce italiano tipico della befana é il carbone di zucchero, che va ai bimbi “cattivi”. io ho provato a farlo in casa quest’anno, ma non me la sono cavata bene e il 6 mattina sono corsa in pasticceria per rimediare. e dire che la ricetta sembrava facile (o almeno piú facile della tua!).
    comuqnue non mi do per vinta e l’anno prossimo riprovo.
    a proposito, buon anno!

  • Francesco ha detto:

    Io di corone ne ho vinte due. Una a casa e una in ufficio!!! Tu????

  • Giò ha detto:

    questo dolce mi ha sempre incuriosito, penso soprattutto per la fava nascosta!
    è uno di quei dolci che ti ammazzano però mi attira come una calamita!

  • Silvia ha detto:

    Ciao Sigrid, ciao a tutti, buon anno!! forse te l’ho pure già scritto: il tuo libro è bellissimo, sto leggendo tutte le sere le ricette. Sul tema gallette invece volevo chiederti/chiedere ai frequentatori del blog se percaso qualcuno ha la ricetta per fare la galette bordelaise che trovo molto meno stucchevole della galette du roi. Ieri mi sono perfino dimenticata di comperarla, quella vera, e stasera per recuperare con mia figlia ho acchiappato una bellissima galette bordelaise che a Parigi non si trova cosi’ spesso…mi piacerebbe molto imparare a farla. e già che ci sono : d’estate in Provenza mangiamo una brioche buonissima che si chiama “pralinée” e che mi hanno detto che è originaria della Drome…e anche quella mi piacerebbe molto imparare a fare, non è che qualcuno ha la ricetta? grazie mille, sono appassionata di brioches!!

  • Beatrice ha detto:

    finalmente ho trovato la ricetta della torta che comperai a Valbonne in Francia nelle vacanze di Natale e che portai a Milano, con coroncina e spiegazione per gli amici.
    Fu un vero successone, ma non ho più ritrovato in Italia la stessa torta e non mi ricordavo il suo nome.
    Che bella sorpresa! ma La Gallette du Roi qualcuno l’ha trovata in qualche pasticceria anche in Italia?
    Un saluto a Tutti

  • Gallinavecchia ha detto:

    Wow! Che meraviglia!!

    Nell’augurarti BUON ANNO ti faccio anche le mie congratulazioni per la recensione del tuo blog che ho appena letto sulla rivista di Esselunga :)
    Brava!

  • alem ha detto:

    con tutte le volte che sono andata a bruxelles, io la gallette non l’ho mai assaggiata. Mannaggia!!! Ho visto questa sfoglia sul libro di felder che ho appena comprato, era tra i miei progetti per il 2010.
    Ora che l’hai fatta anche tu, mi sembra un po’ più facile….(SEEEE!) o almeno se non riesco so di poter chiedere aiuto qui, mi risultava difficile parlare con christophe…:))
    buon anno, sigrid!!

  • Angela Siciliano ha detto:

    Dunque fave e torte gallette per tutti, a nord come a sud, ognuno nella propria versione e nel proprio dialetto. Tutto il mondo é paese. Ci assomigliamopiù di quanto siamo diversi.

  • Aniko ha detto:

    Ciao,
    Ha un aspetto invitante!!Nonostante le feste appena passate ho una voglia di dolci..!!!
    Mi è venuto in mente anche e me la domanda di Daniela…fortunati i tuoi commensali!!!
    Un saluto caro,
    Aniko

  • antonella ha detto:

    ciao
    posso invitarti a partecipare al mio book candy?
    http://attimidiletizia.blogspot.com/
    ciao
    ANtonella

  • Ros ha detto:

    @tutti, buon 2010 e complimenti a chi si vorrà cimentare con la galette, io casomai la vengo a mangiare ;)
    @Romì per fare la i con l’accento sulla tastiera francese è semplice: digiti prima l’accento e poi di seguito la lettera a cui lo vuoi applicare… lo so bene, visto che ho il cognome accentato… e non solo, a lungo andare l’ho trovato anche intelligente e comodo come metodo!
    @Sigrid e cavoletti veneziani: son andata a Venezia a mangiare polpette sotto Rialto e mi è tornato in mente il nostro incontro..bello!

  • dada ha detto:

    A parte che è bellissima si potrebbe quasi sentirne la fragranza… Si respira sempre un’aria fresca, serena e viva da te.

    Come puoi immaginare, qui sono sommersa dalle galette da un mese e nessuno sà cos’è la Befana (ci sono cresciuta ;-), carina la storia vero?)
    Ecco non mi sono ancora lanciata nella sfoglia invertita non so’ perché ma ho paura di ritrovarmi con il burro ovunque, in compenso ho provato per la galette la sfoglia con la panna invece dell’acqua (si’ lo so’ na’ cosa moolto francese) ed’è buonissima e soprattutto molto più facile da lavorare.

  • daniela ha detto:

    Ma cara Sigrid, mi scappa una domanda.
    Chi mangia tutti i dolci strepitosi che prepari? Tu? Il tuo caro marito? I vostri fortunati vicini? Il benzinaio???

    E’ pura invidia la mia!!!

  • Laura.lau ha detto:

    Sigrid, questo dolce è superbo, beato chi gode della tua vicinanza …

  • san bernardo ha detto:

    Anna, coraggio…: i ponti sono fatti per le acque chete…..E voi cavolette siete tutto , tranne che acque chete…. :-)))

  • Anna ha detto:

    Ciao!
    Che bello nelle vacanze mi sono potuta sbizzarrire in cucina e ho potuto finalmente provare qualche ricetta del libro (SUPERRRRR!!)
    Bacioni a Tutti e FORZA E CORAGGIO ci aspetta un anno lavorativo super pieno, avete notato… non abbiamo possibilità di ponti!!!!! AIUTOOOO!

  • Romi' ha detto:

    ah ma vedo che c’è un’altra vicina di piazzetta che si chiama Romy, allora a scanso di equivoci (hai visto mai potesse fregare a qualcuno…) io sono Romi’ con l’accento sulla i, solo che mo’ cio’ il computer nuovo con la tastiera francese e non ho ancora capito come si fa a fare la i accentata (perchè voi lo sapevate tutti vero che in francese non ci sono parole che abbiano la i accentata…).
    @sigrid!!!!siiiiii, maiiiil, no tipo che io non volevo essere pressante del tipo dai dai dai dai!!!allora? allora? allora? ma ci metto niente, eh? è una minaccia!

  • Cucinella ha detto:

    Che buona! Mi ricorda la frangipane che mangiavo a Marseille…
    Per quanto riguarda i re magi, quest’anno in Sicilia abbiamo avuto qualche problema…
    :-)

    http://palermo.repubblica.it/dettaglio/Presepe-senza-Magi:-Fermati-alla-frontiera/1820984

  • giangi ha detto:

    bellissima ricetta …….e pure la foto…..

    pero mi sa cheè difficile da preparare….per lo meno per me…

  • Sandra ha detto:

    Ciao Sigrid! E buon anno!
    Anch’io mi chiedevo dove erano finiti i re magi…. qualcosa in più adesso la so.
    Dalle mie parti, in Catalugna, si mangia “El tortell” dei re magi che è una ciambella enorme con del marzapano e della frutta candita.
    E c’è una fava nel impasto che chi la trova paga “el tortell”, invece a chi capita la figurina del re (anche questa inmersa nel impasto) è coronato re :)

  • Ciao Sigrid, complimenti per la galette e auguri a tutti!
    Anche dalle mie parti non si festeggia la Befana ma i Re Magi (che tra l’altro hanno altra importanza!).
    Nel mio paese di origine (quel ramo del lago di Como) si celebra la Pesa Vegia http://www.pesavegia.com, una rivisitazione storica con figuranti in costume. Il paese si trasforma per l’occasione. Non faccio più la galette (versione svizzera) da quando uno dei miei figli si è mangiato la “sorpresina”. E’ stato il re della festa mentre io ero tramortita.

  • Elena ha detto:

    Qui in Piemonte al 6 gennaio si mangia la Focaccia della Befana (una sorta di panettone basso) dentro alla quale viene introdotta una fava, chi la trova avrà un anno fortunato.
    In provincia di Cuneo, però, la focaccia della befana (o, megio la “Fugassa d’la Befana”) conteneva due fave, una bianca ed una nera. Chi trovava la fava bianca doveva pagare la focaccia, chi trovava quella nera doveva pagare il vino.

  • san bernardo ha detto:

    Sigrid,si tratta di “NEWS , speciale” in distribuzione ora. A pag. 27 , seconda su sei menzioni + foto…..

  • Mirtillo ha detto:

    Ciao Sigrid, bella ricetta e bella foto. Anche da noi in Lombardia la Befana non è molto sentita, anzi per niente. I Re Magi si, e trovo che siano molto più affascinanti.

  • Ary ha detto:

    Finalmente ho il favoloso libro del cavolo!
    è fantastico! il problema è che adesso ho voglia di fare tutte le ricette. tutte!

  • Sabry ha detto:

    W la befana, la tradizione voleva che in quel giorno la vecchia signora portasse i doni ed io da piccola ne ho ricevuti molti … bei ricordi!!

    Sigrid la foto è così reale che verrebbe da dare un morso allo schermo … ma credo anche con la buona volontà e poi con la dieta imminente che vorrò fare rimarrà un sogno provare a farla!!!!

  • Romy ha detto:

    Cavoli, Cavoletto! Che ricettuzza “ganza” ! La pasta sfoglia invertita proprio non la conoscevo! Una dritta mica male…baci! :-)

  • valentin@ ha detto:

    La befana vien di notte
    con le scarpe tutte rotte
    col vestito alla romana
    viva viva la befana!

    di tradizione decisamente pagana, in molte parti d’italia (a me è nota solo Roma) era solo lei che porta i regali ai bambini (non babbo natale, non s. nicola, non s. lucia, non i morti, e nessuna strenna di capodanno).
    A casa mia, per motivi di contaminazioni e anche logistici (e perchè no, anche di consumismo), i regali li protavano quasi tutti, ma alla befana la calza appesa al camino si riempiva e i magi finalmente arrivavano davanti alla capanna!
    Oggi tutto si limita ad un pranzo di fine feste (anche abbastanza leggero) con gli amici…ma per i bambini è diverso…

  • Tina ha detto:

    Proprio ieri quando postavo la mia “Torta dei re magi” (dalle tradizioni svizzere) e su internet facevo delle ricerche per quanto riguarda le tradizioni del 6 gennaio ho visto la galette des rois. La tua è proprio bella come il “re sole” ma purtroppo non è alla mia portata. Complimenti!

  • Sigrid ha detto:

    @laura: ma bentornata! E tanti tanto Auguri ;)
    (cmq galette assaggiata ieri a cena, confermo, spazialeeee :)

    @sanberny: giornalismo dell’esselunga?? eccioè?? ps: meno male che non me l’han mandato sto sms va :))

    @romi: ma sai che pure fm la ascolto spessissimo in streaming?! :)) (uhps, io missà che ti devo ancora una mail… :)

    @alexandra: mi manca la versione felder, andrò a cercarla :)

    @simonapinto: uhm, nonono, pasta phillo no :) (cioè se proprio vuoi anche si ma ti verrò fuoi più una specie di baklava che non una galette, insomma :)

    @pasticciona: veeeerooooo, il personaggetto quello me lo son beccato un paio di volte anch’io :))

    @fedeccino: no, non ce l’ho messa (non sapevo dove pocurarmi il cosetto di plastica e la cosa più vicina che c’era in tiro e che assomigliasse a una fava secca erano dei ceci di cicerale, insomma ho sopraseduto :))

  • san bernardo ha detto:

    Sigrid,non so [non ho visto nulla in merito] se ti hano detto che sei stata rammentata sul giornalino in distribuzione all’Esselunga….

    Francy (30) : concordo pienamente con te : riappropriamoci dele Befane…specialmente se sono ‘Cavolette’………

    Alle Signore : andate al bolg di Corrado T….c’è una cosa che vi può interessare …… :-))

  • Laura ha detto:

    Ma che meraviglia la sfoglia al contrario! E’ una cosa di rara bellezza e (credo) di sublime sapore… Non mi ricordo dove ho assaggiato questa “galette”, ma ricordo molto bene il sapore… una GODURIA estrema! Grazie per la ricetta Sigrid, sempre piacevole passare a trovarti, anche dopo tanto tanto tempo (la mia gravidanza…!)

  • Giu ha detto:

    @chiara_c
    Facilissimo: basta fare un versamento sul conto corrente di un italiano alto, smilzo, bellissimo, sulla quarantina, e che vive in Ungheria.

  • Chiara ha detto:

    ..son reduce dalla sfida spagna-francia a suon di Roscón de los Reyes con panna (della Mallorquina, ovviamente) e Galette de Rois fatta in casa.. Beh.. inutile dire chi ha vinto :)

    un bacio e, con qualche gg di ritardo, buon anno a tutti!

  • Alemu ha detto:

    voglio la mia galette!!!!! con la feve di asterix o obelix!!! sigh.. dovrò attendere ancora qualche giorno… :(

  • Chiara ha detto:

    Che “dolci” ricordi la galette des rois! Festeggerò l’arrivo dei Re Magi con ritardo, ma alla francese, ora ne sono certa! Grazie!

  • Romi' ha detto:

    Sigriiiid, telepatia!!!
    Proprio oggi mentre andavo al lavoro ascoltavo la radio e su PURE FM parlavano delle galette des rois e a ma mi era venuta una voglia…poi toeno a casa e che ti trovo???

  • giulia ha detto:

    oggi (a milano) ero a casa di amici italiani-belgi-francesi e che cosa ho mangiato? proprio la galette! ma mannaggia non ho vinto io la corona! buon anno nuovo e grazie per tutto.

  • Ily ha detto:

    @sigrid è bellissima fa venire voglia di farla….

  • fedeccino ha detto:

    Magnifica. Mi fa venir voglia di tentare la sfoglia, Mercotte :)Hai messo dentro una fève ??

  • simonapinto ha detto:

    saporito, invitante,gustoso 2010 a tutti quanti,ma Cavolina in primis !
    e senza che sembri irriverente(sorry ma tutto sto lavoro…tanta voglia nun ce l’ho…)domanda:se si usasse la pasta phillo? noooo??? soddisfazione a parte, che dici Sigrid potrebbe sostituire?

  • francy ha detto:

    ha ragione aquaviva… era la befana che portava i doni…i miei genitori mi facevano trovare i regali sotto la cappa della stufa a legna quando ero piccolo la mattina del 6 gennaio…poi il consumismo, la tv ecc. l’omologazione totale hanno fatto sì che piano piano ai nostri bimbi facessimo trovare i doni per natale…riappropiamoci della befana!!! di tutte le befane!!!!

  • Francesco ha detto:

    ciao Sigri…..buon anno
    Ricetta sublime

  • alexandra ha detto:

    Buona Sigrid!!! Ho fatto oggi la versione di C.Felder…mi è piaciuta davvero molto…

  • Saruk ha detto:

    Oh che splendore… e soprattutto che bei ricordi mi hai fatto tornare in mente! Cecile, una mia cara amica originaria di Montpellier preparò la galette des rois anni fà, proprio in occasione del 6 gennaio, all’interno ci mise una piccola statuina al posto della fava… ovviamente abbiamo fatto a gara per trovarla e magicamente della galette non ne rimase nemmeno una fetta!
    Non credevo però fosse cosi’ complicata da preparare, prima o poi ci proverò!

  • Laurel ha detto:

    Bellissima questa torta!

  • toccoetacchi ha detto:

    Bella , ha sfogliato benissimo !
    Mi sa che appena mi riprendo dall’overdose di cucinamenti , provo a farla . Ciao chiara

  • pasticciona ha detto:

    ti adoro! io vivo qui al confine italia-francia, quando ero piccola la lira andava bene e far la spesa in francia era conveniente e ogni epifania c’era la frangipane! nella nostra non c’era la fava ma una statuina di plastica di un personaggio del presepe! eh mmmmm mi è venuta l’acquolina solo a pensarci…. caspita però qui si è detto dal 7 dieta….. diavoletto tentatore… (io intanto me la salvo… )

  • DanielaM ha detto:

    Mamma mia, Sigrid, che perfezione!!! E’ davvero un capolavoro, complimentissimi! :-)

  • Sigrid ha detto:

    @ceci: dovresti cercare la farina T45, da pasticceria (quella ‘normale’ invece è T55), non ricordo se la trovi anche al supermercato, può darsi di sì, vedi un po’… Altrimenti qualsiasi posto che sia rifornito di ingredienti per pasticceria (la manitoba, che è solo il nome che gli si da in italia, non essendo un prodotto tipico italiano non scomoderei Mmmmh, a parte che probabilmente non ce l’avranno nemmeno :)

  • patricia.b ha detto:

    Se è tanto buona quanto bella….!!! Viene davvero voglia di provare e, anche se non è nella mia tradizione presto la farò.
    Devo dire che anche in Argentina arrivavano i Re Magi. La sera prima lasciavamo un po’ d’erba in un piattino e acqua nell’altro (in questo periodo c’è un caldo rovente!)e si mangia la rosca de Reyes, que altro non è que una ciambella lievitata e profumatissima ricoperta di pasticcera e mandorle (certe volte frangipane direttamente).
    Abrazos:)
    Patricia

  • fiorentina ha detto:

    Sigrid, un commento addirittura da Mercotte in persona personalmente!!!Chapeau!!!

  • zimbradella ha detto:

    uff l’ho appena comprata già bella e fatta, ma non avrei avuto il tempo necessario per prepararla mi pare abbastanza complessa.
    @ceci secondo me puoi andare a vedere da Mmmmmh sulla Ch. de Charleroi (i prezzi sono un po’ lati) oppure c’é un negozio di cose di cucina ma non so se anche ingredienti al Westland Shopping center ad anderlecht oppure in centro vicino alla gran place, rue de l’ecouyer mi pare che si chiami la Mondiale. vendono accessori per la cucina ma puoi trovare anche alcuni prodotti. in effetti nei supermercati sono un po’ scarsini come varietà di farine.

  • Mercotte ha detto:

    mais elle est superbe Sigrid !! bravo… Contente de t’avoir inspirée !! j’en profite pour te dire que je me régale avec ton livre, enfin surtout les photos et l’ambiance remarquables, pour la compréhension c’est pas toujours facile !!!

  • Gian dei Brughi ha detto:

    Questa la salto a piè pari; le istruzioni per fare la sfoglia al contrario mi hanno dato lo stesso effetto-mal-di-stomaco-e-assoluto-senso-di-impotenza della lista di libri in lingua (corso istituzionale più monografico)più quelli di critica (in italiano) che un tempo troneggiava sulla porta dell’Istituto di Letteratura Tedesca per l’esame di Tedesco 4

  • ceci ha detto:

    wow!io che sognavo di fare una bella gallette stasera!!!…scusa la domanda stupida;ma la farina mantoba dove la posso trovare a bruxelles????eh si’ io ha fatto il percorso inverso la tuo…in belgio ci sono arrivata per seguire il marito!
    complimenti ancora per le belle ricette!

  • acquaviva ha detto:

    Sigrid sono diverse le zone d’Italia, tra cui Varese, dove i Re Magi sono più importanti della Befana. La cultura italiana ha subito una sorta di “omogeneizzazione” durante l’epoca fascista e dal dopoguerra in poi con l’esplosione della televisione, ma se si risale agli inizi del secolo scorso la befana era decisamente legata a riti contadini di origine pagana, mentre la cultura popolare di radici religiose attribuiva proprio ai Re Magi il ruolo di portatori di doni ai bimbi di casa, perchè erano loro a cercare i bambini buoni la notte dell’Epifania esattamente come avevano fatto con Gesù a Betlemme.
    Ai cammelli dei Re Magi i bambini dovevano ricordarsi di lasciare un po’ di fieno fuori dalla porta; a Varese questa antica tradizione è ricordata dal dolce tradizionale dell’Epifania: una sfoglia glassata proprio a forma di cammello.

  • marilde ha detto:

    Mi pare decisamente fuori dalle mie capacità ma certo che vien davvero voglia di provare a farle.
    Intanto, grazie!

  • .manu. ha detto:

    Bé, svelato l’arcano della vecchia con le scarpe rotte ed il porro sul naso io a questo punto mi chiederei: com’é che nelle tradizioni del 6 gennaio imperversano le sfoglie (invertite e non :) ??
    La torta sembra buonissima ma non (per me!) abbastanza stuzzicante da mettermi a fare quel pò-pò di lavoraccio!

  • chiara_c ha detto:

    Sigrid mi perdonerà per questa parentesi fuori programma…ma Giù….come si fa a diventare membri del tuo fan club????
    Ritornando all’argomento odierno posso fare solo un unico commento…non ce la posso proprio fare!!! La sfoglia proprio non mi riesce …buaaaaa!!!!!

  • Gloria ha detto:

    Sigrid ha davvero un aspetto meraviglioso! e sicuramente è anche buonissima…

  • Sigrid ha detto:

    @Marina: grazie del link, interessantissimo! (e anche oggi andrò dormire un po’ meno scema :)

  • Marina ha detto:

    Sigrid visto che chiedevi lumi ecco aua, scritta splendidamente da Mitì Vigliero, la storia della Befana.
    http://www.placidasignora.com/2010/01/04/la-dea-della-dodicesima-notte-storia-e-origini-della-befana/

  • Laura ha detto:

    Mo sono dimenticata di ringraziarti per questa torta che dev’essere deliziosa oltre a spettacolare.

  • Marina ha detto:

    Cara Sigrid,
    non sono una foodblogger ma ti leggo perché mi piace quello che racconti. Ogni tanto cucino, ma poco, però insomma le foodamiche (tipo Babs) mi sopportano anche così.
    Dunque commento poco, praticamente zero, però oggi non posso esimermi perché ADORO la galette, ma d’altronde amo alla follia tutto ciò che viene dalla tradizione francofona. Non credo che ne produrrò in casa perché la mia galette è sapore di Francia, è sapore di Parigi d’inverno, perché l’ho sempre trovata sia sotto le feste che durante tutto il mese di gennaio.
    Grazie comunque per il regalo che mi hai fatto in questa fredda giornata d’inverno sulla costa Adriatica, fra calze della Befana piene di cioccolato avanzato dal Natale. La galette è altro, è leggerezza, profumo, è la piccola fève, è oggi nostalgia…

  • Laura ha detto:

    I re magi arrivano anche in Italia, infatti nei presepio noi usavamo spostare i re magi ogni giorno un po’ sempre piu’ vicino alla capanna. La befana ha piu’ potere, ed e’ lei che porta doni sotto forma di dolci, e poi e’ prettamente Italiana, il la rende ancora piu’ speciale. Tant’evvero che la celebriamo anche qui in California nella mia famiglia.

  • kitchenqb ha detto:

    Ma sembra buonissima, e dall’aspetto è uno spettacolo. La sfoglia invertita non la conoscevo tutti quei strati uno sopra l’altro…ci proverò un giorno…? grazie!

  • Giu ha detto:

    Ah… e comunque se il dolce e’ buono la meta’ di quant’e’ bella la foto… beh… :)))))

  • Giu ha detto:

    Avete mai provato a consumare le famosissime “Razioni K” dell’esercito? Magari oggi hanno un altro nome, ovviamente. Chi ha fatto il milite nell’era della coscrizione, le ricorda.
    A me questa incommensurabile fortuna e’ capitata nel 1995, quando ne trovammo una nella sede della Croce Rossa di Macerata, dove svolgevo servizio civile con altri “bravi ragazzi”.
    Aveva almeno 4-5 anni, ma ricordo che ci fece impressione il fatto che ne avesse ancora diversi altri di scadenza. Insomma, roba che la prepari una volta e ti dura, boh… 10 anni?

    Poiche’ non serviva a nessuno e stava li buttata in un armadio del corridio, prendemmo coraggio e l’aprimmo. Dentro c’erano diverse amenita’, tipo una “specie” di cioccolato che oggi definiremmo sicuramente esotico, e soprattutto le famigerate gallette impermeabili e ignifughe. Provammo a metterle nel latte: resistenza infinita alla permeazione dei liquidi.
    Poi venne l’accendino, e qui riuscimmo a bruciacchiarla solo dopo alcuni minuti. Immagino che hai soldati le dessero prima di uno sbarco, in modo da farli galleggiare senza salvagente.

    Tutto questo per dire che la parola galletta, mi ricorda soprattutto questo “prodotto” del genio umano.
    Mentre a Teramo, acciaccare la galletta, vuol dire rosicare molto, essere piuttosto incazzati per qualcosa. In pratica talmente tanto, che si e’ in grado di masticare anche una galletta.

  • dEleciouSly ha detto:

    Ha un aspetto a dir poco invitante… e poi è un dolce con dei componenti irresistibilmente abbinati tra loro. Mi pare di avvertirne il profumo da qui… Grazie per la bella ricetta golosa! :)

    A proposito, buon anno! :)

    Ele

  • vaniglia ha detto:

    ma tu mi fai un regalo strepitoso!!!!!
    che sosa sublime..

    ma sono la prima?
    uh!

Commenti chiusi.