Crumble di sarde con le noci

E adesso questo cosa sarebbe?? E un un po’ una reminescenza parigina. Ecco, l’idea viene da un libro che si chiama Recettes inavouables, delle ‘ricette’ da non confessare appunto, anzi personalmente esiterei pure a chiamarle ricette, fondamentalmente si tratta di pasticciare con prodotti industriali che si ha in dispensa/nel frigo (per dire, sotillette, zuppe liofilizzate o in scatola, danette, nutella, ecc) per farne qualcosa di nuovo e di comestibile. (Del resto sembra un po’ una moda – che non condivido ma che trovo divertente – questa, di cucinare con ciò che non è prelibato né tantomeno fresco, vedete anche Concentré de délices). Illustro e capirete subito: sfogliando sono capitata in una ricetta di ‘crumble di sardine’. Ovvero:
prendete una scatoletta di sardine, apritela, schiacciate il contenuto con una forchetta, sbriciolate un paio di biscotti aperitivo (tuc), mettete le briciole sopra alle sardine e passate al grill per un minnuto. A quel punto ho chiuso il libro e me ne sono scappata inorridita. Insomma, grazie ma no grazie, nonostante l’iconografia stile e concetto siano allegri, spensierati e artistici (ma, cucinare, io, così, no! :-). Però ecco qualche simpatica trovate da salvare c’è, tipo appunto il crumble di sardine cotto e presentato nella scatoletta stessa (si, vabbene, non è esattamente una novità ma… avevate mai pensato di farlo a casa, voi?). Allora ecco, ho svuotato delle scatolette per poi riempirla con sarde vere e fresche, un crumble al burro vero e con noci vere e cosi via :-)

per la crosta crumble

burro fuso 2 cucchiai
farina di segale 3-4 cucchiai
parmigiano 1 cucchiaio
noci tritate 2 cucchiai
sale e pepe

inoltre

sarde fresche, pulite 4 etti
scalogni 2
prezzemolo tritato 1 cucchiaio

Mescolare tutti gli ingredienti per il crumble con le punte delle dita e mescolare fino a ottenere un insieme di briciole. Se la cosa risulta compatta aggiungere un altro po’ di farina. Ungere con poco olio d’oliva 4 tegliette individuali (o scatolette), e disporre in ognuna mezzo scalogno sbucciato e sottilmente affettato. Aggiungere i filetti di pesce (de disporre a riccioli o rotolini, non a piatto), un po’ di prezzemolo e finire facendo cadere sul pesce un po’ della pasta sbriciolata con le noci. Infornare a 170° per 10 minuti, poi passare sotto il grill per appena un minuto. Antipasto divertente da servire con un’insalata verde.

N O T A Volendo potete sostituire le noci con pinoli e uvetta e otterrete un crumble versione beccafico :-)

17 Commenti

  • SenzaPanna ha detto:

    Invece di buttare il contenuto potevi fare felice qualche gatto randagio :-))))))))

    comunque ottima ricetta, bellissima foto e belle varianti.
    proverò la ricetta ma la farò con le mandorle…

  • campo di fragole ha detto:

    Sigrid sei sempre molto creativa, la foto e’ fantastica, la presentazione molto originale e l’idea di una vera crumble al posto della schifezzuola industriale e’ stata la decisione migliore. Anch’io non mangio sti prodotti industriali pero’ qualche scatoletta di tonno e di sardine devo ammettere che le compro…
    Besos
    Daniela

  • GPZ ha detto:

    Ti prego di iniziare una serie di ricette di crumble.

  • Fred ha detto:

    C’est de la télépathie où je ne m’y connais pas ;)
    Superbe !

  • Gloricetta ha detto:

    La versione a beccafico mi entusiasma…e la presentazione, anche se insolita, è molto carina.Glò

  • margherita ha detto:

    beh, si, adesso che mi sono presa una vera pausa e ho letto meglio,la ricetta, la tua – di cavoletta – mi sembra veramente di un altro livello … e la versione beccafico mi piace ancora di piu’!
    ciao, me ne vado al pub di sotto per una zuppa – speriamo fresca…!

  • adina ha detto:

    leggere qui è un po’ una piccola magia.. dai profumi della cucina alle ristrutturazioni irlandesi. figo! brave, siamo tutte brave (e bravi)..

  • margherita ha detto:

    e dai cavole’ … abbi pieta’ di noi che ti leggiamo mentre lavoriamo (anzi non ti fa piacere sapere che rapidi rapidi voliamo al tuo blog rubando minutini di piacere ai nostri seriosi lavori?, io per esempio sto facendo il progetto di ristrutturazione di una fattoria bellissima 700entesca in Irlanda, salto alle sarde e poi risalto al disegno esecutivo …ih ih).
    Anche io avevo pensato di primo acchito che avessi usato le sarde della scatola e mi pareva molto pop!

  • Anonymous ha detto:

    Anch’io son curiosa di sapere dove trovi forchettine e vasetti della marmellata!
    Ci puoi rispondere?

    Grazie

    Giovanna

  • Sigrid ha detto:

    salepepe: infatti, ci ho pensato, a mettere un poco poco di buccia d’arancia nella pasta crumble, solo che poi… non l’ho fatto, coì, non so perché :-)

    tutti: un po’ però mi sto chiedendo se li leggete i post prima di commentare: non ho cotto al forno il contenuto originale della scatola (che ho butato, lo so non è carino di buttare cibo ma col pesce in scatola io non so proprio cosa ci dovrei fare, non mi piace), ho solo riciclato la scatoletta per riempirla con cose buone e fresche :-) Se poi è l’uso della scatola in sé e per se che fa strano, francamente l’ho visto fare altre volte, anche da ristoratori noti, comunque funziona benissimo lo stesso in recipientini da forno (metà l’ho fatto in tegliette da crostata tipo porcellana da forno :-)

  • Anonymous ha detto:

    Ciao Cavoletto,
    grazie per le tue ricette sempre curiose e creative.
    Con cosa ci stupisci per Carnevale?
    Folia

  • salepepe qb ha detto:

    Cara sigrid,
    Frivola l’idea della scatoletta non è male, anche se io qui in sicilia rischio il linciaggio appena presento sardine in scatola! ;o) perchè la sarda è sarda deve essere viva e fresca se no non la mangiano usandola per pescare i tonni. :-D
    Comunque a me l’idea piace, allora proverò a servire sarde appena pescate in scatolette riciclate!!!
    Le noci una grande novità, pinoli e uvetta un intramontabile classico….che ne dici di un pò di arancia spremuta?

  • adina ha detto:

    ben vengano verdure di stagione e prodotti freschi e molto fai-da-te.. son pienamente d’accordo per grattuggiare formaggio, sminuzzare prezzemoli e affettare cipolle, e quant’altro sia fatto in autonomia. costa fatica, ma il risultato non ha pari. tuttavia, a volte, un semipreparato a cui aggiungere solo un paio d’uova può salvarti la vita! :-)

  • henrietta ha detto:

    sono d’accordo con golosastro, e aggiungo che la scatoletta incandescente nel piatto rischia di ustionare i convitati :)
    proverò invece la marmellatina di ieri.

  • golosastro ha detto:

    a parte la novità di giocare con prodotti non freschi (non credo in molti ci avessero mai pensato… credo sia necessario essere single, con pochissimo tempo e molto poco amor proprio!!! e sono periodi… che capitano a tutti)

    la foto è semplicemente stupenda.

    a dire il vero, io non so se mangerei da una latta aperta e poi riscaldata in forno (anche se lavata)… nessun problema, invece, a mangiare… dalla latta

  • franci ha detto:

    La prima versione non ispirava molto nemmeno me, ma la tua interpretazione invece è molto invitante… carina anche l’idea della presentazione!

  • Elisa ha detto:

    Idea carinissima!! ma quelle forchettine così belle dove si trovano? anche i barattoli della marmellata di ieri sono favolosi..dicci, dicci dove li trovi :) Sei Troppo Brava Sigrid!

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