Piccola nota, al volo, su questa trattoria casualmente ‘scoperta’ mentre gironzolavamo per la garbatella e che in qualche modo è stata una piacevole sorpresa. Localini del genere pensavo se ne trovassero soltanto in provincia, e davvero una cucina così familiare e poco presuntosa, in mezzo a roma, beh non me l’aspettavo. Un po’ troppo spartano forse il locale, garbatellese fuori, meno vecchiotto dentro. Complice il tovagliato giallo girasole, sembra più una pizzeria di periferia che non un’autentica trattoria, la carta però non lascia dubbi sul fatto che quello di Marisa sia da collocare nella seconda categoria: cacio & pepe, polpette, carciofi, cicoria e trippa sono di rigore, del resto di menu stampato non ce n’è manco l’ombra e i tavoli sono per lo più occupati da intere famiglie di indigeni, dal nonno al nipotino appena svezzato, passando per vari gradi di parentela più o meno lontani.
Sopra i rigatoni al sugo di vaccinara, senza traccia di carne (il che mi fa pensare che la vaccinara stessa forse non era cotta fino a sfaldarsi?) ma davvero saporitissimi, molto buoni. A destra invece, un assaggio di baccalà in guazzetto, con uvetta e pinoli in salsa di pomodoro leggero (meglio che il pomodoro appicciccoso sul baccalà a me non piace, ma son gusti :-), dal sapore agrodolce ben bilanciato. Lato dolci invece (ho visto passare una pannacotta inondata di salsa al cioccolato industriale…) mi pare meglio soprassedere. Prezzi bassissimi, sui 6 euri il primo, 8 il secondo di carne, 12 il pesce, una cucina discreta e sincera, servizio gentile, insomma, nessun motivo per non tornarci a colmare grezze nostalgie rigatonare :-)
li scalini di marisa, 17 via roberto de nobili, 00154 roma (garbatella), 06/51601969
tesoro mio i prezzi stanno scritti all’entrata..il pane lo portano ma non paghi 20 volte il pane ma paghi 1 euro di coperto..il cacio e pepe fidati non sei in grado di mangiarlo..conosco persone che vanno li solo per quello…poi sembra caratteristico…ma cosa dici?? sono più di 50 anni che cè marisa ma quale straniero??? ma sei sicuro di essere andato li?? è un posto d’oro!! le signore che ci lavorano ti fanno sentire a casa…non sai apprezzare la semplicità fidati…
hahahahhahahhahhahaha
questo è il mio numero 392.5907248 potete chiedermi qualsiasi cosa su questa simil taverna.
Sembra caratteristico ma è solo una presa per culo comprese le signore italiane che girano col grembiule bianco fidatevi e solo uno specchietto per le allodole perchè in cucina chissa quale straniero ci sia, detto cio’ non è che gli starnieri non sappiano cucinare anzi , pero’ non bisogna spacciarsi per casarecci e tipica romana.
Vogliamo parlare di una cacio e pepe completamente immersa in acqua , nel momento in cui stavo scolando mezzo bicchiere d’acqua dal piatto in questione in un altro piatto secondo la proprietaria mi fa notare che stavo sbagliando e che bisogna mangiarlo così , come sè fosse la prima volta che vado a cena.
Il servizio è pessimo ,scambiano pietanze tra i tavoli , menefreghismo assoluto , portano sempre pane senza che gli e lo si chieda per poi pagarli tutti i cestini uno ad uno , sembra che ti offra il caffè facendotelo pagare , l’antipasto ?????????????? un piatto con 6 fette di salame diverso, un pasto completo dall’antipasto al dolce non ti bastano 40 euro a testa ma il punto è che la roba fa schifo tutta
fateci caso non vi porta il menu’ con i prezzi , il menu’ è tutto a voce , tranne quando paghi e nella ricevuta indica tutto
Veramente un posto carino e una cucina deliziosa!! Consiglio vivamente le patate fritte tagliate a mano come quelle della mamma!! I moscardini affogati erano una bontà e ugualmente il famoso baccalà della foto!!! Peccato che questa sera sia chiuso :( Oriana
… sono il ragazzo dell’Anonima di cui sopra … confermo tutto … mi sono trovato benissimo da subito, e ci sarei tornato anche le due sera successive. Complimenti per l’atmosfera rilassata, il servizio semplice ma impeggabile e, soprattutto, la cucina casereccia ma squisita. Giulio.
Sono andata a cenare lì venerdì sera, dopo aver visto questo blog…ragazzi, non ho mai mangiato così bene in un modo così semplice…da vera piemontese alle 20 ero già lì con l’acquolina in bocca, con un bicchiere di vino siamo riusciti a resistere fino alle 20,30, poi è stato un delirio.
Il mio ragazzo voleva ritornare anche i giorni a seguire!!!
Complimenti a Marisa!
lavoro a”li scalini DE Marisa” volevo solo sottolineare il fatto che i dolci son completamente fatti in casa passiamo ore nel farli compresa la pannacotta che sfortunatamente la gente nn sa apprezzare senza il cioccolato industriale…di certo nn ci mettiamo a fondere cioccolato al momento del servizio! cmq vi metto alla prova…tornate e ordinate proprio la pannacotta e ditemi poi se nn è la più buona di roma!
saluti a tutti
sigrid questa trattoria è fantastica! sarà che adoro garbatella ma questo è uno dei posticini di roma che mi piace di più!
hihhi, suppongo che con questo mi stai dicendo che non la uso al massimo delle sue potenzialità (beh, no :-), uso quasi sempre il 18-55, a volte un 50-200, flash mai, in interno mi aiuto con l’iso e la WB :-)
Orpo, pensavo fosse una compatta!
Che obiettivo? 50mm? 80? E normalmente usi il flash, o alzi la sensibilita’ al massimo?
Grazie!
Ciao,
A.-
Lorenzo secondo me Sigrid si è scandalizzata per la cioccolata industriale…
Noto con piacere che qualcun’altro si scandalizza nel vedere la panna cotta con la cioccolata.
Se è buona, la panna cotta va mangiata da sola, in bianco, al limite con i frutti di bosco.
Con la cioccolata non si sente più nulla, oltre ad essere un accostamento orribile… certo che se è fatta con le buste…
ciao e ancora compliemnti per il sito!
angelo: ma mi hai preso per una professionista?? :-)) Insomma no, non sto faccendo collezione di costose macchine fotografiche e uso solo la canon eos 350d :-))
senzapanna: dici?? (bah, per me va bene, figurarsi :-))
interessante posto….
mihai fatto venire un’idea..
:-)))
Ciao! Senti, che macchina fotografica hai usato per queste ultime foto? Immagino ne usi diverse, quindi mi basta sapere con che macchina hai fatto quelle di OGGI.
Grazie!
Ciao,
Angelo.-
“Macarò… m’hai provocato e io te distruggo, macaroni! I me te magno!”.