Broodpudding

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Ultimamente, forse perché mi ha ispirata la presenza, a casa, dei miei genitori, pardon, dei neo-nonni, e complice anche una busta nella quale stazionava un pane ai cereali da troppo tempo (del tipo che era giunto a una consistenza tale che poteva, volendo, anche diventare un’arma letale se scagliato in testa a qualche malcapitato), mi è tornato in mente un dolce che preparava mia madre quand’ero piccola io. Ora, a dire il vero, io quel dolce li, che è in sostanza un modo per recuperare il pane avanzato e che si chiama, traducendo dal fiammingo, budino di pane, gliel’ho sempre energicamente snobbato. Chissà perche poi, forse per via della consistenza compatta, o per via del colore marroncino, o dell’aspetto non esattamente glorioso, o magari semplicemente perché un dolce fatto a base del pane che nessuno voleva mangiare non era per me un vero dolce, ma quasi un inganno…

Comunque sia, come spesso accade, uno cresce e a un certo punto si accorge, stupito, che ciò che fino all’altro giorno evitava con cura è diventato, in qualche inspiegabile modo, oggetto di nostalgia (lo stesso mi sta capitando ultimamente con oggetti e design anni 70, vai a capire… :-). Insomma, un po’ per amarcord e un po’ per fervore ecologico, ho trasformato il mio pane vecchio in budino di pane e sopratutto… l’ho anche trovato buono :-)

Broodpudding

pane vecchio 350g (al netto dalle croste se sono molto spesse)
latte 6dl
zucchero di canna scuro 150g
uvetta 100g
uova 3
cannella macinata 1 cucchiaio
rum 3 cucchiai
burro 20g
sale una presa

Versare il rum sull’uvetta e lasciar macerare. Tagliare il pane a dadini. Portare a ebollizione il latte con lo zucchero e il sale. Aggiungere i dadini di pane, spegnere il fuoco, mescolare e coprire. Lasciar riposare il tutto fino a quando il pane non sia del tutto morbido (se è proprio durissimo si puo pensare di lasciar riposare il tutto anche per una notte), al finale si dovrebbe ottenere una specie di blob omogeneo :-) Aggiungere i tuorli, l’uvetta con il rum e la cannella, e mescolare bene il tutto. Montare gli albumi a neve e incorporarli delicatamente. Riversare infine tutto quanto il composto in una teglia (qui 23cm) foderata di carta da cucina forno (m’enfin! :-), distribuire il burro, a fiocchetti, in superficie, e infornare a 180°C per circa un’ora o finché la torta non abbia fatto la crosticcina. Lasciar completamente raffreddare prima di servire (non vi consiglio di mangiarla calda o tiepida :-S). Volendo, si può arricchire l’impasto con una o due mele tagliate a pezzettini, qualche cucchiaio di cacao in polvere, dei pezzettini di cioccolto e via dicendo…

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83 Commenti

  • Arianna ha detto:

    Il mio ragazzo lo fa molto molto diverso. Lo mangiamo caldo e con una cremina. Proverò a fare questa versione e vediamo quale ci piace di più! :-)

  • Sara ha detto:

    Dalle mie parti (Venezia) si chiama “pinsa”, a pochi chilometri, nel padovano, “tortona”. Comunque la si chiami e dovunque ci si trovi è buonissima. Consiglio a tutti di provare ad aggiungere i semi di finocchio, o di anice in quantità. E’ ancora più buona!

  • vale ha detto:

    Che brava che sei, che scrivi e aggiorni il blog con una bimba piccola! Miticaaaa!
    Resisti, che è troppo bello, leggerti!

  • supersofia ha detto:

    la mia zia la fa uguale con il cioccolato!
    i belgi ci sono vicini!
    s.

  • Frank ha detto:

    Sigrid, bella ricetta. Viene anche buona fare il bread pudding con il panettone, vedendo che e’ gia’ dolce e ha la frutta secca.

  • Giu ha detto:

    @Gaia
    Beh domani glielo chiedo :)))

  • shayma ha detto:

    these are the best cakes- the best food, related to memory of our mamma. love it. x shayma

  • Agnez ha detto:

    Che belli questi viaggi gastronomici! Questo broodpudding assomiglia molot alla “Torta di pane” cavallo di battaglia della mia mamma e di innumerevoli altre mamme della fascia prealpina tra val d’aosta e lombardia. Si fa con quei pochi ingredienti semplici e non deperibili che si trovano anche se sei a mille km dal supermercato, ed è BUONISSIMA!

    La ricetta prevede la grappa al posto del rum, e un 100 gr di amaretti sbriciolati (ma questa mi sa che è la variante miamammesca, come dici tu si può integrare in mille modi, io la adoro con noci e tocchettoni di cioccolato fondente). Un bacione!

  • Gaia ha detto:

    @Giu: è tuo amico??? è un mito per me! forse si ricorda di me perchè tutte le volte che ci sono stata gli ho chiesto ricette su ricette (con evidente imbarazzo e incavolatura di mia sorella..) e lui gentilissimo!

  • Alessandra ha detto:

    Sai una cosa? Mi piace di piu’ del bread pudding che fanno qui in Nuova Zelanda (o in Inghilterra).

    ciao
    A.

  • Lorenza ha detto:

    Sigrid ma sei un portento! già a cucinare con la tua reflex in mano!
    …ci vizi anche in un momento intenso come questo: grazie!
    un bacio

  • Sara ha detto:

    fatto! io ho aggiunto un po’ di croccante con delle mandorle. gnam

  • maui ha detto:

    fatta il tardo pomeriggio, la mattina dopo a colazione era già sparita… direi che è piaciuta!

  • Barbara ha detto:

    Certo che se hai tempo per fare anche le torte sei proprio super… o hai a casa i neo nonni che danno una mano!!! Anche la mia mamma fa una torta di pane, solo che è un po’ diversa, niente uvetta, no rhum (siamo intolleranti all’alcol) ma tanto cioccolato e devo dire che viene benissimo. E’ la torta della mia infanzia e quella preferita dai miei bambini. Se interessa posso mettere la ricetta, che tra l’altro è semplicissima!!!

  • agnese ha detto:

    interessantissimo!! io sono sempre piena di pane secco e molto spesso o lo grattugio o lo passo al forno con qualcosa sciolto sopra….almeno ora avrò un’idea diversa! ;-)

  • Laura ha detto:

    Ma… hai già ritirato fuori la Canono?!?!? Ma sei un mito di Mamma… azz…!!!

  • Giu ha detto:

    @gaia
    Il titolare del ristorante 67 e’ mio amico, oltre che mio cliente :-)))) ceno con lui mercoledi’.

    Semi di papavero? Allora potrebbe essere “mákos guba”, che poi sarebbe del pane raffermo bagnato di latte (magari alla vaniglia), e semi di papavero macinati sopra. :9
    Oppure… mákos pite :)))) che appunto e’ una specie di torta.

  • Gaia ha detto:

    @Giu: aveva vinto una borsa di studio e ha abitato per un paio di anni a Szekesfehervar (sicuramente ho sbagliato a scriverlo..), conosci? C’è un ristorante favoloso, che si chiama 67 – se capiti da quelle parti ci devi assolutamente andare. Anche lì fanno questo dolce buonissimo di cui parlavo, solo che ovviamente è pieno di semi di papavero.

  • Candela ha detto:

    El “Budin de Pan” per noi! Lo trovi ovunque in Argentina, ma prima de versare il tutto nel stampo ,si fa il caramello…se serve solo, con la panna montata e/o dulce de leche ..una bomba!
    E a volte lo trovi con pezzi de cioccolato fondente,buoooono.(con o senza uvetta)
    Un altro di questo tipo si chiama”Tarantella” e si fa con le mele..se vuoi ti envio la ricettina, e buonisimo!!
    Baci a tuta la famiglia :)

  • robi ha detto:

    io invece sono sempre stata golosissima di questo dolce, in casa mia però aggiungevano molte mele e se c’erano anche fichi secchi. congratulazioni per la bimba.

  • chiara ha detto:

    io accumulo sempre tanto di quel pane che questo goloso modo di riciclare fa proprio al caso mio! Grazie cara Sigrid…e un bacetto alla pupina! :)

  • Luca ha detto:

    IL fascino delle ricette delle nonne prima o poi arriva sempre. Io mi ricordo di una fantastica ciambella bicolore preparata su un bellissimo tavolo di marmo con fontane di farina e il rumore del guscio delle uova che si aprivano e cadevano nel vulcano di farina facendo grandi nuvoloni.
    Adesso alla domenica mi piace risvegliare tutta la casa con profumi di torte.
    A presto

    FoodDaddy

  • marika...dalla campagna modenese.. ha detto:

    a quanto pare le nostre nonne e mamme erano tutte ottime riciclatrici,a volte per necessità a volte per semplice rispetto del “pane quotidiano”…
    qui a Modena,sia mia nonna che mia mamma hanno,da che ricordo,sempre preparato una torta di pane di cui andavo pazza e orgogliosissima,tanto da richiederla anche nelle occasioni speciali!!! nella loro il pane è grattato però,mescolato con amaretti tritati,cioccolato tritato anch’esso,uova latte e un goccetto di “sassolino”,il liquore locale che da quel sapore inconfodibile! una “dose” (ossia una bustina di lievito per dolci) e…voilà in forno;
    Visto ke ho un bel sacco di pane “vecchio” provo la tua,e mi hai dato l’idea x la prossima scorribanda per i bimbi in giardino…”elogio alla torta di pane”….ti farò sapere… x ora….grazie…oh,anche alla grand-maman,of course!
    marika

  • Leggendo attentamente gli ingredienti non è poi così calorico..
    anzi, credo sia un ottimo modo per concedersi uno strappo alla regola.. che regola mai non è.

    Devo farlo assaggiare alla mia gatta medea, che ama la colomba, il panettone ed il pandoro, chissà che non premi anche questo dolce di pane.

    BAciuzzi,
    valuzza

    ps. già provato il marsupio???

  • Glu-fri ha detto:

    Vedi come é piccolo l mondo !! Qui in argentina fanno un pastel de pan con il pane riciclato e te lo offrono anche nei ristoranti, ovviamente sopra ha un bello strato di caramello e viene accompagnato dall’onnipresente dulce de leche.
    Da quando non lo posso piú mangiare ne sento la nostalgia e prima mi chiedevo che avesse ‘sto dolce da proportelo pure al ristorante..vedi, il passato che strade tortuose prende per ritornare…
    Adesso che ci penso lo potrei fare con il pane gluten free che diventa un’arma contundente dopo 1 giorno 1… Un abbraccio da quaggiú alla piccola Lena, e ai neo nonni, e ovviamente alla mamma e anche al papá vah…

  • Giu ha detto:

    @gaia
    Che ci faceva tua sorella in Ungheria???

  • Symposion ha detto:

    semplice ma buono!
    mi piacciono queste ricette così ‘casalinghe’ :)
    buon we

  • francine ha detto:

    Io ho una passione per la torta di pane. La vendevano a Bruxelles nella panetteria del quartiere, il giorno dopo il giorno di chiusura, recuprando appunto tutti gli avanzi.
    Ma la mia condizione sine qua non è il caramello: caramello lo stampo come per il crème caramel, solo così la trovo buona.
    Poi ci metto albicocche secche e a volte anche una mela o una pera a dadi.
    Diventa un goduria!
    Trovo invece quasi disgustosa la torta che fanno qui a Milano con aggiunta di cacao e con tutto l’impasto frullato…. un mattone apiccicoso!

    PS: Sigrid, ho saputo adesso di kleine Lena…. che bello!

  • Roberto Ambrosio ha detto:

    Io la facio qui senza foderare la teglia ma facendo um sciroppo de zucchero di cana, in questo caso non aggiungo il zucchero nella riceta.
    É un dolce molto conosciuto qui in Brasile.

  • Giovanna ha detto:

    Che meraviglia. Amo le ricette di riciclo. Soprattutto se c’è da riciclare il pane!

  • giada ha detto:

    La torta del riciclo…ho cominciato ad apprezzarla anche io adesso =)!!! E i neo nonni hanno avuto la loro rivincita!
    Provero’ anche la tua bella versione, posso?
    Ciao ciao

  • Oh questa è bella.. Perchè se c’è un dolce che mia mamma prepara sempre e che io snobbo dalla stessa quantità di tempo è la torta di pane. Che dalle mie parti, sul bel Lago Maggiore è praticamente quasi l’unico dolce autoctono, bell’esemplare della pochezza di ingredienti che c’era una volta da queste parti.
    Io, figlia dei tempi buoni, ovviamente l’ho sempre trovato terribile e ti dirò, ho sempre detto a mia mamma “tu non fai veri dolci, te lo mangi te questo coso che sa di pane!”
    Ma anche io ultimamente gliel’ho richiesto, probabilmente per il motivo opposto: sono lontana da casa da tanto e allora ho un pò di nostalgia.
    Anyway, dalle mie parti però si mette anche il cacao e si omettono rum e cannella…
    Bella l’idea che i bambini di mezza Europa abbiano dolci in comune dettati dalla nostra storia..

    Un bacio a te ed alla piccolina!

  • spighetta ha detto:

    Ho mangiato questo budino una sera a cena in un ristorante di Perugia. Mi è rimasto nel cuore ed invano ho cercato la ricetta. Oggi appena ho visto il tuo mi si sono illuminati gli occhi!!! Finalmente la ricetta che a mio gusto (e ricordo) si avvicina di più a quella da me sperimentata.
    Che bello!!!

  • La torta di pane tale e quale a quella della mia nonna veneto-lombarda! Io ci metto più uvetta, ma sono esagerata! :-)
    Ciao!

  • lina ha detto:

    Teglia foderata di carta da cucina???? Sei proprio sicura? Forse volevi dire carta da forno.. :-D Te lo scrivo così magari hai facoltà, se vuoi, di correggere
    Ciaoo

  • Enrico ha detto:

    Come si cambia…anche a me capita alle volte di trovare ottimi dei cibi che da piccolo non volevo nemmeno vedere da lontano…

  • ElenaB ha detto:

    Che meraviglia, si ricicla ed è pure buono. Ad ogni modo i gusti cambiano molto da quando si è piccoli: io detestavo il tonno, ora lo adoro (ma lo mangio pochissimo perchè non mi voglio sentire troppo in colpa per la sua estinzione), odiavo le cose affumicate, ora più sono affumicate meglio è. Resta però la mia ferma avversione contro le cose gelatinose.

  • marilena ha detto:

    Ricettina veloce per chi ha del pane da riciclare!
    Pancotto alla pugliese
    per 4:

    8 fette di pane tipo “Altamura o Laterza” (grano duro per intenderci!)
    400 gr. di patate
    4 mazzetti di rucola selvatica

    per il brodo vegetale:
    “dote”, ovvero le classiche verdure da brodo: patata, cipolla, carota, sedano, prezzemolo.
    Per questa preparazione, nella mia famiglia si usa aggiungere anche una foglia d’alloro; sale q.b.

    per condire: olio EVO, preferibilmente pugliese, o comunque dal sapore deciso; caciocavallo podolico o ricotta marzotica, a seconda della stagione (sempre specialità pugliesi dop!)

    preparazione:
    prepare un brodo vegetale con le vedure della “dote”
    affettare le patate e porle a bollire in una casseruola abbondantemente coperte di brodo; poco prima di completare la cottura, aggiungere la rucola mondata e tritata grossolanamente, e dopo circa 3/4 minuti, aggiungere le fette di pane raffermo passate sotto il grill giusto giusto per aggiungere il sapore del pane tostato.
    Lasciare riposare la minestra qualche minuto e servire con un generoso giro d’olio e una nevicata di caciocavallo.
    Questa minestra di origine evidentemente contadina è perfetta anche d’estate, servita leggermente tiepida e con l’aggiunta di foglie di basilico. In questo caso, occorre tenere da parte qualche mestolino di brodo, poichè durante il raffreddamento la zuppa tenderà ad assorbire tutto il liquido e necessiterà di piccole aggiunte.
    Un’ulteriore variante estiva prevede l’aggiunta di un trito di pomodori “a crudo” e privati della pelle, per aggiungere freschezza al piatto.

  • ecco, io ho sempre un sacco di pane secco da smaltire. questa volta nel sacco rosso c’è anche un po’ di pane brioche… magari uso anche questo! ciao e … mi mancavano le tue foto!

  • franci a vale ha detto:

    Sai che nella missione in India dove vado tutti gli anni, c’era una suora, Veronica, che faceva una torta identica a questa? Pensa che strano, anche perchè lei è indiana…fino a che c’è stata lì lei, questo era praticamente l’unico tipo di dolce che facevano, e solo ogni tanto, ovviamente. Anche perchè il pane in India non si mangia, allora veniva usato quello confezionato tipo pan carré. :-) ciao Franci

  • fra ha detto:

    ciao sigrid,
    ti ricordi sono francesco e volevo farti un’intervista per avanzi di cucina (http://avanzidicucina.myblog.it) solo con il fatto della bambina non ci siamo pù sentiti.
    comunque buonissima la torita e stupendo il blog!

  • Anna (mamma di Stella) ha detto:

    lo proverò sicuramente!
    per restare in tema di pane vecchio: non so se allatti, ma se lo fai, la mia neonatologa di fiducia mi ha stupita consigliandomi di mangiare il “pancotto” (zuppa di pane vecchio e acqua, condito con olio e parmigiano) per il latte.
    ancora tanti auguri per tutto

  • Cleareilpomodoro ha detto:

    questa era anche la torta della mia Nonna, che lei però faceva col cioccolato per farcela mangiare. Io l’adoro e mi manca tanto non poterla mangiare con lei.

  • valina ha detto:

    adoro la torta d pane…anche se a dire il vero nn l’ho mai mangiata! ne ho fatta solo una col cioccolato ( senza uova ) per il compagno d mamma…è che io non avanzo mai pane ( lo mangio solo integrale, a lievitazione naturale, fatto in casa…sn un catorcio e devo stare attenta a cosa mangio )…un giorno mi toccherà farlo apposta da far diventare raffermo x farmi questa torta! :D

  • Hum che buono!!!!! :)

  • Cristina ha detto:

    Cette recette me rappelle les délicieux morceaux de tarte qui sont vendus dans les pâtisseries de la Cote Belge, à La Panne en particulier. Un seul morceau vous remplit l’estomac avant ou après de longues promenades le long de la mer.

  • simo ha detto:

    Adoro i dolci a base di pane…mi ricordano la mia infanzia, anche a me lo faceva sempre la mamma!
    Un abbraccio e te e alla tua piccola Lena

  • Rossella ha detto:

    Ma sei diventata davvero una mamma! :) Hai fatto un dolce che mi faceva spessissimo mia madre. Lei non lo chiamava Broodpudding, ma dalla foto e dagli ingredienti sembra proprio lui.
    Finalmente ho la ricetta!

  • Francesco d'Elia ha detto:

    Semplice e eco-friendly.. Se è vero che in cucina non si butta nulla, questo è notevole passaggio culturale..:-))

  • Mardou Fox ha detto:

    Lo confesso, guardo alla tua vita con sincero stupore. Non c’è che dire, sei eroica! ;-)

  • lise.charmel ha detto:

    è bello che ogni cultura abbia delle sue ricette del riciclo, specie di pane vecchio, che poi gira e rigira si somigliano anche nonostante le distanze (se penso a quanto dista la brianza dal belgio! ;))
    e la foto mi piace moltissimo, con l’inquadratura e le luci che ci avevi insegnato ad amare

  • maui ha detto:

    ma dai, stavo giusto cercando online una ricetta per smaltire un pò del pane vecchio che stà lì ad aspettare nel sacchettone… grazie mille!

  • gaia ha detto:

    la torta del riciclo penso che sia tradizione di ogni famiglia che si rispetti!!
    ;-)

    un saluto ai neo-nonni!

  • ciaoooo, anche la mia mother-in-law fa la torta di pane. Lei aggiunge il cacao e ci mette sopra dello zucchero a velo. E’ proprio un dolce da bambini perfetto per la merenda!!!! mi ricordi che devo farmi dare la ricetta, così, per non perdere la storia dei sapori di famiglia. E’ una di quelle che andrà inclusa nel ricettario di famiglia che sto preparando per le mie bimbe come ho detto qui:
    http://momsinthecity.wordpress.com/2009/08/06/ricette-di-famiglia/

    e tu, stai raccogliendo le tue in un posto speciale diverso dal blog? sono curiosa!!!

  • Claudia Rey ha detto:

    La mia amatissima nonna faceva un dolce un po’ simile a questo (che a noi bambine non piaceva per niente!) ma aveva al suo attivo di “riciclatrice” anche una versione salata: spalmava le fette di pane raffermo con un velo di burro, le disponeva in fila in una teglia con le estremità delle fette un po’ una sull’altra, e sopra ci versava le uova sbattute tipo frittata con un po’ di latte, sale, prezzemolo tritato e parmigiano grattugiato. Il tutto in fono a gratinare. Ed era BUONISSIMO. Quando poi dal pane non si poteva proprio ricavare più niente, nemmeno la pappa del cane o il pastone delle galline, e bisognava buttarlo via, la nonna faceva un gesto tenerissimo e commovente: prima di aprire la pattumiera deponeva un bacino sul tozzo di pane. Quel gesto lo ripeto ancora oggi.

  • Io sono marchigiana di origine e anche da me si fa un dolce del genere che però non ricordo bene come si chiami. Forse torta del contadino o una cosa simile…Lo faceva sempre la mamma di una mia amica…Me l’hai fatto tornare in mente tu…;)
    Come va con la piccola Lena?

  • maia ha detto:

    quanto tempo che non lo mangio!

    grazie della splendida ricetta

  • Sara ha detto:

    Certo paese cha vai usanza che trovi, ma in alcuni casi sono sempre un pò le stesse ;)
    Anche io faccio una torta di pane propria delle mie parti, ha solo in più il cioccolato ( e qualcosa d’altro, ma son dettagli…) se ti interessa è qui
    http://www.cookandthecity.it/2010/09/26/paciarella-torta-di-pane/
    …ora poi ci fanno anche il gusto gelato

  • Chiara ha detto:

    Stranissimo come gira che ti rigira i dolci di recupero si somiglino così tanto, e non solo da regione a regione, ma anche di Stato in Stato! Qua in Brianza la torta Paesana ha gli stessi ingredienti e, in più, tanto cacao quanto basta per avere una torta nera nera, qualche manciata di amaretti sbriciolati nell’impasto di pane e latte e una spolverata di pinoli ^^

    Oggi ho provato i tuoi finocchi brasati! Buonissimi (in genere li cuocevo solo nel brodo ma l’aceto balsamico gli dà tutto un sapore suo!

    Un abbraccio
    Chiara

  • le rocher ha detto:

    Buona con l’uvetta! E’ verissimo, spesso dopo anni si riscoprono sapori che prima ci facevano storcere il naso e ora invece apprezziamo

  • Evelin ha detto:

    Ciao! Ho letto questa ricetta ed è molto simile alla ricetta della torta di pane che si fa in Ticino (Svizzera) :-) Se ti può interessare posso mandarti la ricetta, che è simile ma allo stesso tempo diversa.

  • Giulia_in_Paris ha detto:

    Perfetto!!! specialmente considerando la quantita’ di pezzi di baguette rafferma che stazionano sul bancone della mia cucina!!!

  • Passiflora ha detto:

    la torta paesana brianzola, fatta col pane, è una delle mie preferite (anche se solo nella versione di mia nonna) e quindi penso che questo budino di pane potrebbe piacermi molto! lo proverò! grazie e saluti alla piccola

  • margie-o ha detto:

    con un pò di pane vecchio ieri ho improvvisato le polpette dolci di maria ma le bimbe non hanno fatto onore e mo me le sto gustando in ufficio….avrò esagerato con la cannella? la prossima volta le faccio al sugo e le camuffo nella pasta chissà se se ne accorgeranno ….. ih ih :>

  • ilcestodeitesori ha detto:

    Non essendo una grande mangiatrice di pane, ogni volta che per qualche ragione ci capita in casa, finisce che rimane lì a pietrificarsi per i posteri. Utile ricetta, questa. Anche perché, invece, sono ghiotta di dolci.
    ciao

  • Ottima ricetta, come sempre, il pane vecchio lo abbiamo tutti, non si può buttare! Quindi ogni ricettina è utile per il “riciclaggio del pane vecchio”. Come procede la tua nuova splendida e più importante avventura della vita? Un saluto affettuoso e buon fine settimana
    M.G.

  • laura.lau ha detto:

    Lo sai Sigrid che un dolce del tutto simile – se non identico – si prepara tradizionalmente anche nella zoan di Vicenza? La differenza sta – almeno nella ricetta di mia madre, ma si sa che ovviamente queste ricette variano pressoché di famiglia in famiglia – che non ci si mette la cannella, si mettono i pinoli e la grappa (questa direi sì vicentina) al posto del rum.

  • ornella ha detto:

    Ed io(che non sono ancora nonna, ma vorrei tanto esserlo;)) invece ho scoperto da poco queste torte di pane, grazie ad un’amica lombarda.
    In particolare la Miascia che è profumatissima con mele e rosmarino. Se non la conosci, te la consiglio caldamente! Grazie mille per questa variante belga…
    Baci alla bella famiglia tutta!!!!

  • valerio ha detto:

    Beh in effetti sembra proprio buono. Che vuoi farci è la giovinezza che ci allontana dalle tradizioni, fortuna che poi abbiamo tutto il tempo di recuperare

  • salamander ha detto:

    io lo trovo buonissimo! molto spesso preparo quella che in casa chiamiamo “torta di pane” proprio per recuperare del pane raffermo…..e ci piace tantissimo!

  • Kafcia ha detto:

    Mmmh, interessante. Solo l’uvetta mi ispira poco.

    Un bacio anche ai neo-nonni :)

  • Cristallina ha detto:

    Un macafame* belga insomma! Proverò!!
    (ieri ho fatto i finocchi brasati.. bboni!)

    *dolce veneto fatto con pane raffermo, latte, uvetta ecc

  • marilu ha detto:

    E’ incredibile come arrivi a un certo punto della vita la voglia di ripetere certe cose o di ricreare determinate atmosfere che riguardano la nostra infanzia.A me capita addirittura di disporre gli oggetti negli armadi o in cucina allo stesso modo in cui li metteva mia madre quando ero piccola..

  • sabry ha detto:

    … un buongiorno a Lena e alla sua mamma, una mamma che prepara dolci ottimi e pieni di ricordi!!!
    Complmenti
    Sabry

  • EJ ha detto:

    Quand’ero piccola mia mamma ne faceva uno simile e anch’io lo snobbavo: lei lo chiamava “torta di pane” e nell’impasto, simile al tuo, finivano anche garigli di noce, pezzetti di cioccolato, pezzetti di frutta…insomma: avanzi assortiti!

  • patrizia ha detto:

    Si sente che sei diventata mamma, dalle tue ‘nuove’ parole, dalla dolcezza con cui ricordi il budino di pane che ti preparava la neo nonna! dev’essere buonisssimooo…oggi invece mi sto dedicando alla preparazione della pagnotta pasquale che qui in riviera romagnola è molto tradizionale! un abbraccio patrizia

  • valentin@ ha detto:

    grande Sigrid!

    La cucina riciclona mi è sempre piaciuta. Col pane non avevo trovato altro uso che panzanella, pangrattato e polpette 50%carne50%pane.
    Quello che proprio non riesco a smaltire lo recapito a certe galline che conosco.
    Un dolce del genere si fa anche in varie parti d’italia ma non mi era mai venuto in mente di farlo. Proverò!

  • manineinpasta ha detto:

    Neo nonni è il nome giusto. Non saranno mai più i tuoi genitori…o meglio formalmente lo sono ancora, ma (specialmente se è la prima nipote, ma non solo) gli sentirai dire e vedrai fare cose che ti faranno pensare che ci sia bisogno di esorcismo, oppure vorrai chiamare Ruggeri per fargli intervistare due esseri umani posseduti dagli alieni. Niente di tutto ciò sono solo diventati nonni :)

  • Ily ha detto:

    Che belle le ricette delle mamme e delle nonne!
    Anche io adesso preparo per la mia bambina i dolci e non solo che preparava a me la mia mamma quando ero piccola……..che bei ricordi che evocano!!
    Anche io 4 anni fa di questi tempi (la mia piccola è nata il 27 marzo) ero indaffarata tra poppate e cambi di pannolini……….visite di parenti e amici comprese!!
    Un abbraccio alla piccola Lena.

  • Doriana ha detto:

    Neanche a me ha mai fatto impazzire la torta di pane. Ma ho sempre tantissimi avanzi di pane raffermo, quindi perché non provare a ricredersi? Le faremo sapere! :)

  • Gaia ha detto:

    mi ricorda un sacco un dolce buonissimo che mangiavo sempre quando andavo a trovare mia sorella in Ungheria.Ma non mi ricordo il nome! Forse Giu può aiutarmi??

  • valentina brida ha detto:

    mmm proprio una bella idea per utilizzare il pane vecchio che immancabilmente stazione sempre in dispensa….
    ps tanti auguri anche ai neo nonni… ;)

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