Non so voi ma io dall’infanzia sono stata accompagnata da una serie di pietanze sedicenti
russe che poi tanto russe non erano, a iniziare dal
lait russe (taaaanto latte e poco caffe, americano però, quindi non ha proprio lo stesso sapore del latte macchiato anche se ne è un equivalente),
tartines russes che erano biscotti al burro farciti di
crème au beurre (e poi uno si chiede come mai noi belgi ci siamo guadagnato la fama di mangiare chilate di burro, mah, proprio non saprei…), poi les
oeufs à la russe, e poi la famigerata
insalata russa (che sembra anche l’unico elemento dell’elenco che abbia poi un’origine vagamente russa…), insomma, una certezza fin qui me l’ero pure elaborata: qualunque sia l’immagine che pensiamo di avere della cucina russa, di sicuro è totalmente sbagliata :-)
Mettendo però da parte quel che sappiamo, crediamo e ignoriamo, è successo un po’ di tempo fa che a cena, mia cognata russa (eheh, non la sapevate eh, questa, che io avessi una cognata russa? – è che semo una famiglia parecchio internazionale, noantri :-) ha fra le altre cose messo in tavola questa cosa qui (vabbe, o qualcosa che ci assomigliasse visto che questo qui l’ho rifatto a casa). E lì per lì mi è sembrato… pain perdu?! Tranne che poi era salato. E in effetti, a pensarci, viene da chiedersi com’è che il pain perdu da queste parti (o per lo meno, dalle mie parti) è stato sempre un qualcosa di dolce da mangiare per
colazione o per
dessert? Non c’è in fondo motivo e infatti, la versione made in russia prevede pane, uova, latte e poi sale, prezzemolo e formaggio, tié! Insomma, come al solito quando intravedo parentele culinarie che attraversano da una parte all’altra il mondo questa cosa mi è piaciuta molto: non mi pare solo un’idea semplice eppur stuzzicante in grado di risolvere la cena in caso di frigo con l’eco, mi sembra anche uno spunto interessante (per inventare variazioni sul tema). Intanto però, se chiedete a ‘qualcuno’ di mia conoscenza, vi dirà che si tratta di pane stra-fritto nel burro e ve lo dira con un certo sdegno (anzi veramente in versione ‘cognata’ il burro è stato sostituito dall’olio d’oliva calabrese, immaginate un po’ perché.. :-P) da cui però si evince che fra belgi e russi, dopotutto, un comune denominatore (con una percentuale di grassi al 82%) c’è, eccome no… :-)))
Piccola nota: contrariamente a quel che solitamente succede con il pain perdu nostrano (?), qui invece di bagnare il pane in un intingolo di latte e uova prima di farlo friggere si procede al contrario, friggendo il pane e versandoci poi sopra l’intingolo, il ché da in effetti una consistenza differente all’insieme, in sostanza il pane rimane più scrocchiariello il ché non è affatto sgradevole. Ciò detto, ho trovato del ‘grienki’ varianti che procedevano per il verso classico per cui non so se si tratta di una variante personale o cosa… Per colloro che si fossero infine spaventati dalle mie (grasse) risate sulla questione del burro, sappiate che l’obiettivo è di ottenere delle fettine di pane chi siano croccanti e che questo si può ottenere anche faccendole abbrustolire in una padella con un morigerato filino di olio extravergine di oliva, o persino metterle al forno a mo’ di bruschette :-)
Grienki, la ricetta: ritagliare 4/6 fette di pane spesse 1 cm, farle cuocere in padella, in uno strato unico, con burro o olio a secondo, fino a quando non siano dorate e croccanti su entrambi i lati, poi versare 1 uovo sbattuto insieme a circa 5cl di latte sul pane, salare, pepare e aggiungere, se vi piace, un po’ di formaggio grattugiato. Quando l’uovo si sarà ripreso, spolverare con del prezzemolo e servire (insieme a una salutare insalatona :-)
Mia marito conferma che mamma e nonna lo facevano. Il grienki ( pare significhi qualcosa come “caldini”). Ma con il burro.
Fatta! Buona e veloce perfetta come salvacena! Brazie sigrid!
Io lo facevo con la marmellata e lo zucchero, a merenda, quando il nulla regnava sovrano nella dispensa. Ottima idea per un buon pranzo.
A casa mia, semplicemente per evitare sprechi, quando avanzavano le uova sbattute che erano state usate, che so, per passarci le cotolette prima di impanarle, vi si immergeva una bella fetta di pane che poi veniva fritta e poteva essere servita o con lo zucchero o con il sale. Gira gira, tutto il mondo è paese :-)
vi riscrivo dopo un sacco di tempo che non lo facevo, ho visto la ricetta di questo pain perdu
mia sorella fa una cosa del genere ma con in pane in cassetta, lei bagna le fette di pane in un intingolo di latte e uova e poi le mette nel forno, fa uno strato di formaggio, scamorza o altro, e poi chiude il primo strato con un secondo strato di fette di pane sempre inzuppate nell’intingolo….. sarà lo stesso? comunque le darò questa ricettina che mi sembra molto sfiziosa
Per le connessioni culinarie internazionali…Lo fanno anche in UK in versione salata, ma lo chiamano Gipsy toast o eggy bread (l’ultimo molto descrittivo!)
E pensare che mia madre fa questa cosa buonissima da sempre, solo che a casa mia non si chiama grienki ma pane con l’uovo fritto (anche se in realtà non si può nemmeno definire fritto).
Fantastico! Ma che dici, si può fare anche per riciclare un po’ di pane secco?
A casa mia sarebbe del… “pane fritto”! :-) Bella la “salutare insalatona”! :-)
io son qui che me la rido perchè questo we vado a Bruxelles e mi sto segnando tutti gli indirizzi del tuo meraviglioso post brussellese.. si comincia col pain quotidien a colazione e poi tra friterie, birrerie e quant’altro penso che non ci faremo mancare nulla ( sto cercando di fare opera di convincimento con marito per farmi portare al BonBon e non dico altro)
: )
ps hai qualche posto nuovo da assolutamente non perdere?
graziegrazie!
Mmmm, checcavolo, non è possibile non avere fame passando da qui.. buona e fritta, con pane e senza animali.. un vegetariano non potrebbe chiedere di più! Davvero appetitosa..
La mia specie di zia russa non cucina nulla di diverso dalle patate e dal petto di pollo alla piastra (tipico piatto russo, no?!?!), quindi non era a conoscenza di questo mondo incantato.. mi documenterò..
Ciao Sigrid,
una domanda a te e al popolo dei blogger: mi piacerebbe lanciarmi in questa attività per hobby, ma ho qualche perplessità; come fate a controllare che sul vostro blog non lascino messaggi con contenuti osceni, o link a siti “poco raccomandabili”? Controllate tutti i commenti prima di pubblicarli? Scusate la domanda, ma sono davvero una profana sull’argomento
interessante ricettina, l’uovo mi piace in tutte le versioni … da provare!!!
mai fatto quello dolce… anche se tutte le volte che ne vedo una versione mi viene voglia di provare. ora ho anche quello salato e in casa non manca mai il pane. in particolare mi tocca comprare il pane in cassetta perchè i figli vogliono solo quello per i panini, ma mi scartano sempre due fette, quella iniziale e quella finale, che rimangono ad ammuffire nel sacchetto. Giusto l’altro giorno cercavo un modo per riciclarle prima che fosse troppo tardi, ho pensato a delle mini pizzette, ma questa potrebbe essere un’altra variante! Ciao e buona giornata!!
bella mia,
credo di essere in grado di dare un moros allo schermo..
per adesso il mio stomaco sta parecchio maluccio e mi hanno tolto tutta la roba buona da mangiare, uova in primis – anche se io di nascosto mi mangio un quadratino di vietatissimo cioccolato – ma shhhhhhh, non ditelo alla gastroenterologa o alla mia dietologa – pertanto, dicevo, posso solo ammirare le tue ultime ricette e forse essere in grado di farmi grandi scorpacciate di pappa per lena!!!!… quindi sono la tua più grande fan della linea “baby”, nonostante i trent’anni suonati.. :(( … ma sono sicura che – a febbraio – quando salirò a roma (preparati) – mi potrò sbafare, con o senza permesso, pure bonci in persona!!!
baciuzzi enormi..
valuzza
Ciao Sigrid,
ho provato ieri sera a cena il tuo pain perdu, (insieme ad un insalata di finocchi)ed è davvero appetitoso, inoltre si prepara in pochissimo tempo. Anche la mia bambina di due anni e mezzo ha apprezzato…(ho cercato di ridurre al minimo la quantità di burro). Grazie per tutte le gustosisissime ricette che ci presenti.
Dunque, cliccando sul titolo del tup post, sulla mia blogroll, invece di aprirsi il tuo blog, si apre una pagina di pubblicità..Oggi mi è successo due volte nel tantivo di entrare nel tuo blog, però alla terza sono entrata senza problemi e c’ho riprovato anche adesso entrando senza problemi…Non so quale possa essere il problema…Te l’ho voluto segnalare proprio perchè così avessi modo di verificare…Ciao!!
Cara Sigrid, scusa se ti faccio qui una domanda che non riguarda il post, ma vorrei preparare le tue camille fai da te di Regali Golosi e mi chiedevo: senza uova? :) Spero che tu mi legga, cmq domattina le preparo e ti faccio sapere in ogni caso! :)
Non dite Le Pain Quotidien senza avvertire, ci ho lasciato il cuore in quel posto (ovviamente, in Belgio!) :)
uhhhhhh, ma che buono dev’essereeeeee!!!!!!!
@simona: in effetti, non ci avevo pensato… :-)))
@valeria: yep, il french toast è la stessa identica cosa (frenche credo semplicemente perché la cosa viene identificata come usanza francese… :-)
@imre: beh il pain perdu è esattamente la stessa cosa dei wentelteefjes, si (a questo proposito avevo letto non moltissimo tempo fa due ipotesi etimologiche: wentel t’eef’jes vs. il più delirante ‘wentel – teefjes’ (??)), lol! :-))
@martina: non ho capito scusami: cliccando sul titolo del post nella blogroll cosa significa?? cioè, in quale blogroll?? (cioè di pubblicità ce n’è, ma isolo in fondo ai post letti nel feedreader, adesso faccio verificare casomai fosse un errore di codice o che so io cosa… ) Grazie per avermelo segnalato! :-)
@sao: ecco appunto, nessuna differenza :-) (sippero le pain quot’ è belga eh, non ce lo scordiamo! :-))
Caruuuccio! Nella famiglia di mia madre si usa mettere nelle puntarelle appunto dei crostini di pane fritti nell’olio e conditi con scolatura d’alici.
… ma fatemi capire: la differenza tra pain perdu e french toast sarebbe??? ho un debole per il french toast.. ovviamente non quello che preparano in Kramer contro Kramer ma quello goduriosissimo di Le Pain Quotidien NY… of course :-)
Ciao Sigrid, volevo segnalarti una cosa, perchè non so se ci sia un problema sul tuo sito o a cosa possa essere dovuto, ma sono già due volte che cliccando sul titolo del tuo nuovo post dalla blogroll mi si apre epr due volte un apagina pubblicitaria invece che il tuo sito…Poi riprovando oppure cliccando sul nome del blog invece che su quello del post riesco a entrare…Non so se qualcun altro te l’ha segnalato, ma volevo fartelo presente..Buona serata…Martina
Conoscevo solo la versione cioccolatosa, questa salata è proprio uno di quegli assi nella manica veloci e stuzzicanti per quando si rientra a casa di fretta e affamati in una sera di pioggia! E di questa stagione… ;-)
Si potrebbe quindi dire che la napoletanissima mozzarella in carrozza altro non è che un’evoluzione del pain perdu salato? O meglio, col formaggio dentro invece che fuori!!!
Can you send me the recipe in English please (: thank you. merci
A pensarci bene anche le mie sedicenti pietanze russe di russo avevano ben poco … solo quel ” russo” o ” alla russa” per renderli più pomposi … Questo vero piatto russo è stupendo … SLURP ;) bacioni
ma siete proprio international voi!! che bello, tante culture, idee e soprattutto ricette diverse da cui prendere spunto!
Neanch’io conoscevo la versione salata, interessante! In Brasile e Portogallo, se lo fa dolce, principalmente per Natale e si chiama “Rabanada”.
http://pt.wikipedia.org/wiki/Rabanada
pain perdu suona tanto come wentelteefjes…mmmmm tu che pane hai usato in questo caso?
saluti da Roma
ma perché io non l’ho mai fatta questa cosa del pain perdu? me l’hai fatto tornare in mente…l’ho mangiato solo una volta in america al brunch e si chiamava french toast, tra l’altro. che sia la stessa cosa? questa versione salata mi piace ancora di più, me la segno per il weekend, magari all’olio calabrese (ce l’ho, ce l’ho) aggiungo anche il pane sedicente calabrese della panetteria di fronte alla stazione :)
Nella mia famiglia siciliana doc era più utilizzata questa versione salata del pane perso (pani persu) e pensavo fosse un’idea geniale di mia nonna che amava il burro quanto l’olio!!! La versione dolce era fatta rigorosamente con il burro, quella salata a volte con il burro e a volte con l’olio!!
saluti!
elisa
Oh si, questo cugino russo e salato del pain perdu ci piace assai!
p.s. bel post, Sigrid!
Che sfiziosa questa variante salata del pain perdu…confesso che l’ho sempre e solo mangiato nella sua preparazione dolce….lo farò ed aspetterò le reazioni della Nanetta, chissà che nn piaccia pure a lei ;-)))
…e questa l’accendiamo SI! Ricettina davvero ideale per quelle serate incasinate dove il tempo non è mai abbastanza… e dal frigo arriva solo un desolato eco! ;) Buona giornata Sigrid!
Anch’io come Maria Gabriella (12) mangiavo qualcosa del genere da piccola…dalla nonna napoletana, lì però gli strati di pane erano 2 e in mezzo c’era, neanche a dirlo, una fetta di mozzarella!!…il tutto croccantissimo, obviusly!
Mi piace questa variante! Ingredienti semplici, ricettina giusta per quelle serate in cui vuoi mangiare qualcosa di gustoso e veloce con quel che rimane in casa!
A me ha fatto venire in mente una vecchia ricetta che mangiavamo la sera a cena da bambini: l’uovo impagnottato: 2 fettine di pane casareccio messe nell’uovo sbattuto e poi si procedeva come per una normale frittatina con una spolverata di parmigiano all’ultimo. il risultato era una cosa bella croccante e mooolto appetitosa.
Ciao a tutti
G.
non so resistere al pain perdu! questo qui non lo conoscevo, ma sembra golosissimo!
Poverissimo e ricchissimo.. Grazie Sigrid..:-))
wow mi piace l’idea di fare le cose con ordine contrario!!!
L’aspetto è bello. i incuriosirebbe pure il sapore…ma questa è una di quelle cose che difficilmente mi rimetterò a fare…non so nemmeno bene il perchè, a non è nelle mie corde boh…se qualcuno lo fa e mi vuole invitare a cena però assaggio volentieri
Il pain perdu è così international come la piadina!? ;)
Sì dev’essere buono in effetti. A S. Pietroburgo ho mangiato delle cose davvero buone, non proprio dietetiche :-) vabbè che la Grande Madre Russia è talmente grande che dire “cucina russa” può voler dire tutto&niente…Ecco, se posso fare outing, Sigrid, spesso sforbicio senza pietà le tue quantità di burro (specie nei dolci ma anche in qualche finger food salato) e le preparazioni vengono lo stesso benissimo solo un pelino meno pesanti – mi riferisco al gusto e alla seguente digestione, più che alla ciccia depositata sui fianchi :-/ sempre burro è. Piuttosto: ma quanto mi piacciono le tue foto!!! (n.1 rimane però sempre la spiaggia belga con i casottini dello stabilimento pubblicata su Il libro del Cavolo)
Ha un’aspetto fantastico! :)
Io ti lascio qui, invece, il link ad una rivisitazione di una tua ricetta di “Regali Golosi”, giusto per fartelo sapere! :)
http://zenzeroecaffe.blogspot.com/2011/10/confettura-piccante-di-cipolle-di.html
Buon martedì!
Ilaura
*A vederlo ha…
Mi sono saltato un pezzo e sembro un alfabeta! Misere me.
A tutta l’idea di essere qualcosa di super gustoso!
Proverò… poi con tutti i tipi di pane ai cereali che ho qui in Germania, posso provare mille varianti :)
Marco di Una cucina per Chiama
ecco, uau, io il pain perdu fatto sempre solo salato nonostante visto in giro sempre solo dolce… ora, DDDevo fare quello al chocolat (possibile? me lo ero perso), e provare pure il “procedimento inverso” per questo salato qui! ciau!!! :)
Hmmmm….che fame a quest’ora, poi!