avvertenza
questo non è il making off delle guide nel loro insieme (vabbe’ allora che ce l’hai messo affa’ sto’ titolo?), è il making off di 3 o se proprio va bene 4 pagine di una guida che di pagine ne ha fra 176 e 256 a secondo della regione, insomma, tanto vale a dire il nulla, una polverina misera misera in una marea di foto e testi magari persino più interessanti. Quindi in tutto un 180 foto (in genere ce n’erano 4 per pagina) di piatti regionali, fatti fra maggio e fine novembre (nel mentre ho anche finito il libro francese, fatto le ferie, girato ristoranti, scritto il bloooooggggg), di cui circa 120 cucinati da moa’.
il beta-principio
l’idea era di fotografare ogni piatto all’uscita della cucina/studio dove venivano fatte le riprese delle ricette che trovate sul dvd. Uh, facile.
il principio
dopo poco ci siamo accorti che in realtà un piatto che va bene per il filmato non necessariamente va bene anche per la foto (e vice versa, vedreste i macelli che combino mentre cucino io, mentre preparo tre primi contemporaneamente, certo, forse potrebbe andar bene come filmino umoristico per far ridere i viaggiatori su un volo a lunga distanza, ma poco più).
[culurgiones con le patate; zuppa terlana; fonduta; gnocchi con la cannella]
effetti collaterali
il cane mangia schifezze (e la vuoi l’alicetta fritta? e lo vuoi il pezzettino di salame avanzato? e che m’hai fregato un involtino? ecc ecc); il marito non lava più i piatti (cosa comprensibile visto che alla fine di ogni giornata ci sono due pile di pentole, piatti, ciotole e bicchieri, alte quanto il Burj di Dubai che aspettano fiduciose sul lavandino e che ‘si ma tutta sta roba non l’ho mica sporcata io?’ già, giusto… ); sembra che la lavatrice sia sempre piena di stracci e grembiuli; nel congelatore ci sono qualcosa come 2 chili di strudel ( rifatto 3 volte prima che mi piacesse la faccia che aveva), impasti per gnocchi vari ed eventuali che chiaramente si mumificheranno li dentro, il frigorifero invece è un fiorire di alici, olive, prezzemolo, aglio, capperi, e altre robe strane che di solito non ci tengo; il cassiere del mio supermercato mi prende per una pazza allucinata; i vicini di casa pure (voglio di, voi cosa pensereste di una che appare da 4 a 9 volte di seguito sul balcone a fare 100 scatti di… un piatto di pasta?); e il pescivendolo anche (ah oggi ho questi mackarelli che sono una meraviglia… – sarebbe con piacere ma a me servono i gamberi che li devo fotografa’!)
cavoloblob (don’t do this at home kids!)
i tortellini e gli gnocchi rana; il grano per pastiere nel grano cotto con ragù, il merluzzo surgelato al posto del baccalà, dei porcini surgelati schifosi venuti da non so quale paese dell’est in tempi in cui i porcini non c’erano, quantità di fagioli, ceci e borlotti in scatola, pasta scadentissima del discount, olio d’oliva scadentissima del supermercato (e perché devo sprecare dell’olio buono per cucinare robe che tanto poi non vengono mangiate??), ho cotto fino a tre tipi di pasta nella stessa acqua; spacciato maiale per agnello e ho comprato delle olive ascolane surgelate (ma fatte a mano :-P); sfumare qualunque cosa col tavernello; ho girato tutti le pizzerie al taglio del quartiere e comprato dei suppli in ognuna di loro per usare quelle più belle (uno non ci pensa ma un suppli non vale l’altro, davvero), ho fritto del pollo alle 8 del mattino e sfornato dei dolcetti all’una di notte, cucinato tutto il nord italia quando fuori c’era il sahara, e via dicendo di questo passo…
[maccheroni con sugo di agnello; bucatini alla matriciana; lagane e ceci; malloreddus al pomodoro]
la battuta che mi potevo anche risparmiare
– allora, come va con le foto della cucina regionale?
– ah beh, inizio a vederne la fine, era ora, mi sto un po’ scocciando di tutte queste mappazze pomodorose…
– … stupida belga!…
la citazione (1)
– (marito dopo lunga giornata di ufficio) cosa c’è per cena?
– euhm, allora, vediamo, ci sono delle tagliatelle coi ceci, delle alici fritte, delle crostatina con la ricotta e la salsiccia, e poi credo un assaggio di spaghetti con le cime di rapa, ah, e c’è del grano cotto al ragù e nel forno della pizza con i peperoni…
– …ma, ‘na mozzarella non c’è??
oliveblob
il nostro è riusito a dare un senso nuovo – e ridondante se vogliamo – al termine ‘uccelli scappati’. Scappati una prima volta perché già di base gli uccelli li dentro non ci sono, una seconda perché mi sono scomparsi gli involtini…
[pizza pasquale; peperoni in padella; spaghetti con la bottarga; fritelle di baccalà]
la citazione (2)
– (marito dopo lunga giornata di ufficio) cosa c’è per cena?
– boh, non ci ho pensato. Ma se vuoi ho della pannacotta, un enorme bonet, dei grossi struffoli fritti non molto buoni, e poi ho fatto i bocconotti alla pesca, e…
– …ma, ‘na mozzarella non c’è?
considerazioni pseudofilofotogastroqualcosa
ci sono cibi belli e ci sono cibi brutti. I primi ti fanno godere mentalmente, i secondi ti fanno solo venir voglia di strapparti i cappelli. L’insalata russa per esempio, è un cibo brutto, così come gli gnocchi alla bava (solo il nome…). Poi ci sono i cibi AS (abbastanza sconci) tipo le uova ripiene, la cotoletta alla bolognese, le schiumette, gli strangolapreti, la cipollata, la trippa, il cibreo, le lasagne e gran parte degli stufati a base di pomodoro. Li non c’è proprio nient’altro da fare che scattare a raffica recitando in contempo il rosario…
la citazione (3)
– (marito dopo lunga giornata di esami) cosa c’è per cena?
– il coniglio con i peperoni
– ma a me il coniglio non piace!
– beh lo so! Mangia che si raffredda…
[cinghiale in dolce forte; polpette di melanzane; tagliatelle di castagne al pesto; bonet]
amo (non li avevo mai cucinati/assaggiati e li rifarei anche subito*)
lo smacafam, il riso e bisi, l’agghiottu pantesco, l’insalata di arance, la scarola imbottita, i panzerotti pugliesi, il riso arrosto alla genovese, gli gnocchi di ricotta, la zuppa d’orzo, il bagnet verde, l’abbacchio brodettato, lo gnocco fritto, le scripelle ‘mbusse, le tagliatelle di castagna
considerazionigeogastropolitiche a du’ lire
– è pazzesco il numero di gnocchi (di pane, di semola, di ricotta, di castagna, di patate, di semola, di zucca…) che esistono in questo paese. Non pensavo.
– l’italia è letteralmente spaccata in due da un’invisibile linea del pomodoro, che passa sulla toscana, l’umbria e le marche. Sotto, è tutto rosso, sopra, niente è rosso.
– il sud piemonte ha una notevole propensione a condire qualunque cosa con acciughe, aglio e capperi. Ma poi sembra che mangino sopratutto peperoni.
– Qualcuno mi spiega che ci fanno l’alto adige, il trentino e il friuli in italia?? No ché sta gente mica mangia come noi eh… :-).
non amo (non li avevo mai cucinati/assaggiati e non li farò mai più*)
la pappa al pomodoro (la mia, che dopo l’ho assaggiata al cibreo ed ero fa-vo-lo-sa), la cotoletta alla bolognese (più che altro perché mi ha angosciato troppo), il riso alla pilota, le schiumette, il bro brusà, la rosada trentina, i kaiserschmarnn, gli gnocchi alla bava, l’insalata russa e le uova ripiene, la crema e il semolino fritti, gli strangolapreti dolci, le alici fritte, il bonet, il cinghiale in dolce forte…
the end
* Trattasi di gusti e di frustrazioni/difficoltà nella realizzazione tutti miei personali eh, non sto mica qui a farvi la classifica delle cucine regionali e a fucillare certi piatti che, ne sono convinta, se fatti con esperienza e in loco, sarebbero anche da sballo :-)
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