Ecco, il bello di questo posto è che, pur non essendo io cresciuta a roma, sa di infanzia. Tantissimo. Proprio tutto: dall’odore zuccherino dentro al negozio, alle scritte antiquate che sono rimaste appese ai muri, i macchinari e le enorme bilance, la luce al neon, lo spazio, le chiacchiere e la calda lentezza dei gesti. Perfino il sigillo delle buste sembra arrivare dritto dagli anni 50. Insomma, se la mia infanzia ( o quella di chiunque) fosse stata romana, avrebbe sicuramente il sapore del biscottificio Innocenti.
Nessun intento stavolta di polemicare sul biscotto romano vs. quello belga o francese che sia, più che altro è il luogo che è interessante. Accessoriamente mi sono piaciute molto le fave dei morti (che non conoscevo!) e i brutti ma buoni, non male anche le paste di mandorla, il resto però si confonde un po’ nell’anonimato, vale a dire nulla di straordinario ma nemmeno nulla da ritenere ‘cattivo’ e per un luogo che non ha nessunisisma altra pretese che di essere un biscottificio non mi farei altri problemi.
In realtà poi fanno anche le torte: ho provato quella di ricotta e cioccolato, semplice e rustica, mi è piaciuto la crosta, molto ( e la figlia della titolare aveva ragione: è più buona l’endomani :-). Ecco, quindi, un posto da visitare, per l’ambiente totalmente fuori dal tempo, per un paio di biscottini da collazione ma anche per fare due chiacchiere con la titolare – sempre se avete la fortuna di trovarla nel negozio (pare sia abbastanza un fenomeno, ne ha fatto le spese pure il povero David Lebovitz)
Biscottifio Innocenti, via della luce 21 (trastevere) 06/5803926
Conosco questo posto da tantissimi anni, la Sora Maria ha il suo caratterino da romana d.o.c. che inevitabilmente ti conquista (sempre se je stai simpatico).. ruvida come la carta vetrata! Ricordo la prima volta che ci entrai e provai a dire un timido – vorrei un etto di “quelli là” – lei mi guardò storto e disse – ma li hai mai assaggiati i miei biscotti? – e al mio ancor più timido “no” cominciò a ingozzarmi a suon di “e assaggia questo e quest’altro” alla fine concluse “ecco,mò..che vòi?”..
Davvero un posto in cui si torna mpò bambini!
sigrid… questo posto io non lo dico a nessuno… perché poi me lo copiano…
la signora è un taglio coem se dice a Roma, e i biscotti so da urlo!!!
nenachem io marito lo conosceva ed è rimasto estasiato dall’offerta dei biscottini..
l’unica cosa che mi lascia un po’ perplessa è il cartello all’interno: “qui nin si usano grassi animali”. questo mi fa pensare che ste frolle so fatte con margarina e olio.. allora ocme fanno ad essere così buone??
A cenzi’, ma io ‘ndo stavo durante la mia ‘nfanzia? :)
che meraviglia! e che voglia di italia …
amo poi il pinocchio salutista!
poche righe e cinque foto che potrebbe essere tanto l’incipit di una novella, quanto un gran bel pezzo di giornalismo gourmet (sono entrambi).
Complimenti. Tanti. Bello.
Chiunque lo legga, passando da roma, allungherà d’un paio di passi il suo tragitto.
Io per certo
thks
..mi hai fatto già venire voglia di farci un salto..dai, solo 2hore e 45 di treno..posso farcela :) credo ne valga la pena