E difficile tornarsene dalle isole. Vedi di colpo città, movimento, tanto, e luci e negozi e macchine e ti sembra di sbarcare in un mondo impazzito. E vero, ci siamo beccati una settimana un pochino schifosa, siamo rimasti bloccati, abbiamo rischiato la bronco-polmonite a forza di alternare freddo, umido e secco, e in sei giorni non abbiamo mai mangiato (ma neanche visto se è per questo) il pesce che tanto speravamo. Invece abbiamo bestemmiato pulendo le canon dagli spruzzi di acqua salata, bestemmiato mentre la pioggia ci inzuppava, e smadonnato quando i nostri fragili progetti venivano ridotti a poltiglia dagli elementi naturali…
Detto ciò, non sono meteoropata, anzi, da brava nordica amo le tempeste e il mare tormentato, amo i nuvoloni, il vento forte e le cerate, e mai e poi mai scambierei tutto ciò con una spiaggia gremita di umani oleati che manco i polli della rosticceria di Santa Marina il sabato sera.. Semmai ciò che spiazza, nel modo di vivere eoliano, è la perenne e assoluta insicurezza: hai l’aereo domani ma nessuno sa e nessuno può sapere se lo prenderai, vorresti andare di qua o di là ma chissà quando riuscirai a tornare indietro, insomma, certo, tutto questo e poetico e tormentato e improvvisato e quindi bello, però insomma, siamo pur sempre cittadine muniti di agenda e così tutto questo magnifico modo isolano di vivere serba anche la capacità di causare disperazioni più o meno serie :-)
Il fascino delle isole supera però di gran lungo i disagi che ci puoi trovare, vale a dire che nonostante gli smadonnamenti vari – che un po’ ci potevano pure stare eh, specie se in siciliano – è stato sopratutto una bella serie di scoperte, tutte decisamente fascinose. A iniziare dal fatto che le eolie non sono esattamente una manciata di isolotti seminati davanti alla costa siciliana ma veri e propri paesi a se, distanti (se non erro vulcano sta a 60km dalla terra ferma…) e grandi e particolari, tutte cose che non mi aspettavo assolutamente (vabbe, so belga, un po’ scema, che vi devo di’ :-). E francamente raccontare le isole, tutt’ora, a 24 ore dalla partenza, mi risulta difficile, mi guardo indietro e mi pare che non era vero, ho ancora gli occhi e la mente pieni di scorci e dettagli ma il tutto in modo disordinato, il che è anche piacevole ma non facilita il racconto.
Però… non mi dimentico che questo è inanzitutto un blog che parla di cibo e cucina, per cui due righe su ‘cosa ci mangia a Salina’ ci stan tutte. Due righe proprio, in sostanza, ci sono i capperi e c’è la malvasia. Eccoqua. E forse sono i capperi che più mi hanno colpito, nel senso che per un qualche strano motivo li ho sempre ignorati, non li uso tranne quando proprio devo (per le foto della cucina regionale per esempio) e invece qui nell’arco di sei giorni non c’è stato un piatto che non sia stato condito con un’abbondante manciata di capperi, abitudine che credo continuerò a coltivare a casa, anche se ovviamente in minor misura (se no che ci faccio con i 3 kg di capperi che mi sono trascinata dietro?).
Dunque, secondo la gente di Salina – com’era anche piuttosto prevedibile, hehe – i capperi di salina sono quelli più buoni, perché più sodi rispetto a quelli della concorrenza. Infatti qui i capperi hanno 8 fogli (ho fatto la prova empirica, è vero! :-) e degli specie di pistilli dentro, mentre a pantelleria (dove il cappero è a forma di cuore) di fogli ce ne sono solo sei, e in tunisia (da dove proviene gran parte dei capperi commerciali), 4. Questi ultimi due sono pure vuoti dentro per cui si spappolano più facilmente, mentre questi qui rimangono belli sodi e carnosi in ogni circostanza. In quanto al sapore, non saprei, bisognerebbe paragonare, quelli che ho cucinato io in questi giorni mi sono sembrati molto più delicati e meno salati rispetto agli altri che avevo usato fin’ora. Poi chiaramente seguiranno ricette… :-)) Alla malvasia invece ho già accennato qualche post adietro, a me piace molto, resta che sentire parlare un produttore della sua malvasia è sempre bello, entusiasmante e commovente.
Per il resto – sarò pur meno monosillabica che nei giorni precedenti ma raccontare tutta l’esperienza sarebbe un esercizio narrativo un po’ troppo impegnativo (insomma di là ho qualcosa come 400 mail non lette, e del lavoro che si è malamente ammucchiato, hum..) – ci sarebbe da fare una lunga lunga serie di ringraziamenti, che spaziano da Lucio che ci ha ospitato per una notte e finalmente per un’intera settimana, a Fenech che ci ha accolto nella sua tribu (per dire, una sera abbiamo cenato con, a tavola, la cugina australiana, l’amico filippino in italia da 23 anni, il dipendente marocchino, e il risponsabile della biblioteca isolana, tutti intorno a croccanti costine di agnello grigliato sul braciere, uno sballo!), al pescatore che vive sulla spiaggia di sabbia nera di rinella e che ci ha offerto il caffè nella casetta sua, passando per ciascuno degli isolani che in questi giorni hanno preso il tempo di fermarsi e di rispondere gentilmente a tutte le nostre domande e curiosità, e molto di loro ci hanno commosso e stupito, per la loro passione messa nelle cose piccole e grandi, per il loro modo etremamente genuino di essere, e per la loro disponibilità e gentilezza appunto. E poi grazie a Pianogrillo, Dho e Scavino che in qualche inconsapevole modo hanno contribuito alla nostra cambusa itinerante, e sopratutto sopratutto grazie a Davide, per avermi sopportato per tutto questo tempo, per il suo modo energetico di essere (anche con la polmonite, o quasi!), per la marea di insegnamenti, per il suo senso del umorismo anche nelle situazioni più assurde (oggi, causa avverse condizioni del mare …) e per non essersi mai (vabbe, quasi, va) irritato davanti a certe mie ignoranze abissali, tipo la messa a fuoco sull’infinito (piuttosto, ahum, utile per scattare paesaggi, eheh, beh io non sapevo cosa fosse :-), come dire che sono dovuta andare a Salina per scoprire l’infinito… :-)
ps: certo, cercherò di fare una selezione di foto eoliane da mettere in rete, ma visto che di foto ce ne sono mille settecento e passa, hum, ci potrebbe volere ancora un pochino… :-)
Ehi ma è proprio bello sto blog!!!
E che dire delle foto?
Ti consiglio un sito, http://www.mybaggy.com/ dove è possibile caricare foto e video dei tuoi viaggi e magari anche scrivere articoli sui cibi dei tuoi viaggi!!
Ti aspetto
Ciao Sigrid…
ecco, sì, l’infinito… perché degli sfigati (vedi scones allo sciroppo d’acero)? sono le isole dell’infinito, e lo sono di più proprio come le hai vissute tu, nordiche invece che oliate…
Ecco, brava Sigrid, tu studia ed applicati sui ritratti che poi mi immortali per il calendario di muccapazza2008 o 2009?
@Bisconte Hahahahahaha scusa ma quella del Cerasuolo, mi ha fatto spisciare!!! :) Poi quando leggo di cadute “in”, mi viene sempre in mente una storiella che mio padre mi raccontava da bambino. Nel “paese mio che stai sulla collinaaaaaaa”, giocava con gli altri ragazzi a pallone ai bordi di un campo messo a finocchi, ed uno di loro, correndo dietro la palla, sconfino’ su quella che sembrava solo una parte di terra coperta con un po’ di pagliericcio. In realta’ era una fossa piena di liquami dei pozzi neri, che venivano usati per concimare i finocchi (parliamo di almeno 50 anni fa). Cosi’ provate ad immaginarvi sto’ frichino che cade nella pozza che lo accoglie in senso letterale fino al collo, immaginate il pubblico ludibrio che ne consegue, nonche’ la faccia della mamma che se lo vede tornare a casa!!! Fu praticamente allora che capii perche’ mio padre dicesse sempre: lavateli bene i finocchi! Credimi che non pasa finocchio che non mi torni in mente la frase.
Vedo pero’ con sommo dispiacere che il tuo ruzzolare nella botticella inossidabile ha lasciato segni quasi indelebili nell’animo e nel corpo. Io proverei con un’aspirina, fa miracoli anche per la stitichezza dicono.
@mucca Mi lusinga la tua proposta, ma non credo ci sia bisogno di aprirsi un blog per scrivere queste cazzatelle (e poi cosi’ non ho quel senso di “dover pubblicare” che un buon blogger invece ha nel suo patrimonio genetico). Sigrid grazieadio ha un senso dell’umorismo quasi sconcertante, ed e’ un’ottima fonte d’ispirazione (e di pazienza), ma non si poteva sfottere solo lei, cosi’ sono dovuto passare “ad altri” :) Le news comunque sono in fase di evoluzione, e non ti dico quante me ne devo leggere in giro per trovare appigli ;)
(Giuseppe molto “serio” per un attimo, lo so lo so sembra strano ma succede) Sappi che mi fa molto piacere che trovi divertente essere preso un po’ in giro (spero con garbo), spesso la gente si prende talmente sul serio, che non sa sorridere di se stessa. Basta vedere come s’incazzavano certi politici con i Guzzanti e gli altri satiranti. La cosa difficile e’ non essere offensivi, da qui l’idea di copiare soprattutto frasi VOSTRE! hihihi :)) Finche’ ci si diverte, va tutto bene. :o)
se tutto va bene siamo rovinati…
@Lorenzo Bisconte(!)di PianoBrillo: ti faccio un fischio, vabbuò????:P
Vorrà dire che , da ora in poi, sarò Pianobrillo, il Bisconte di Pianobrillo.
:-)
Se mi sentisse mio padre, poveruomo, lui che voleva facessi il diplomatico … :-))
@mucca: nooooo, non ci posso credereeee, mi caschi su un dettaglio del genereeeeeee :-)
hum, dunque, nche i fiamminghi sono belgi, e i valloni (che sono quelli con i quali i fiamminghi bisticciano), pure :-) (e non abbiamo un governo ma quello è un’altra storia…) ps: Davide mi ha fatto vedere i vostri ritratti fatti da lorenzo (non era per il quarto d’ora gossipparo, era per spiegarmi una cosa sui ritratti – beh, belli!!! :-)) ps2: anch’io voto per il blog di Giu! :-)
@lorenzo: beh, ‘pianobrillo’ è fantastico :-DDD
@francbuveur: nope, edvige c’entra niente :-)
@elisa: a parte che a davide l’avrò ripetuto almeno 3 volte (si ricorderà? :-), se vuoi far prima te li do io :-)
Questo Bisconte di Pianobrillo deve essere persona ispiratissima per vagheggiare si rari concetti. Forse era caduto, come obelix da piccolo, in un silos, pieno di Cerasuolo.
Ehi Giu,
Le tue ultime notizie sono una vera figata, dovresti aprirti un blog per commentare la food sfera, insomma, trovo divertente che qualcuno ci prenda in giro.
Elisa,
Fiamminga, Belga che differenza fa? Proprio l’altro ieri fiamminghi e belgi bestemmiavano assieme contro il governo :-)
Mucca
CNN Cavoletto Nonsense News
*** ULTIME NOTIZIE!!! ***
Scoperta sensazionale alle isole Eolie! Nonostante fosse in uso da centinaia di anni, e’ stata classificata una nuova varieta’ di capperi grazie all’acuto spirito di osservazione di Sigrid Verbert, foodblogger di fama internazionale, costretta dai marosi ad una vacanza prolungata sull’isola di Salina. La nuova varieta’, come ha specificato in un’intervista a Science And Sprouts, si caratterizza da un numero costantemente variabile di foglioline, che rendono cosi’ questo tipo di cappero sempre diverso ed intrigante. Gli isolani, sconcertati dalla scoperta che in realta’ avevano sotto gli occhi da sempre, ma che non avevano mai avuto l’acume di analizzare, http://www.administrator.hu/cavoletto/capperini2.jpg hanno cosi’ deciso con votazione unanime anche degli emigrati e dei deceduti, di dedicare questa fantastica scoperta alla nostra eroina, nominando i preziosi germogli verdi: Capperini di Bruxelles (Capparis Verbertiensis).
http://www.administrator.hu/cavoletto/capperini.jpg I prezzi di questo prodotto sono immediatamente schizzati alle stelle, e si prevede un raddoppio del prodotto interno lordo delle isole dell’arcipelago, che permetteranno di realizzare interessanti progetti di recupero ambientale ed urbanistico. I sindaci di Salina, proporranno nei prossimi giorni, nei rispettivi Consigli Comunali l’affissione di una placca ricordo in marmo sulla piazza principale, ad imperituro ricordo di tanto luminoso genio. http://www.administrator.hu/cavoletto/placca1.jpg
Intervistata sull’accaduto, Sigrid Verbert sorridendo ha detto: “E’ un grande onore, missá…”
Il commento di altri autorevoli foodbloggers:
Muccazozza alias “Il gastrologo rivoltante”: “Ho sempre creduto nel destino, insomma, se una cosa deve succedere penso che prima o poi accada in tutti i modi”
Bruno Ratto alias Altissimo Criceto: “Altissimo Criceto per Sigrid Verbert e tutta la sua squadra!”
Bisconte Lorenzo Pianobrillo: “Ci sono cose che attraversano la storia,senza che il tempo arrechi loro quelle ferite che ci danno la dimensione del vivere, questa fatica immensa che ci rende schiavi delle cose minime ed immense”
Felipe De La Blogera: “Confesso che questo prodotto non lo conosco, grazie a te lo provero di sicuro sono sempre affascinato dalle novita. Ma te di dove sei??”
Stefano Paperelli del “Gambero Grasso”: Pensare che a me Sigrid e sembrata formidabile perche ha costruito la sua cucina, il blog, il suo essere fotografa e la padronanza della lingua italiana in cosi poco tempo che lo trovo fantastico. Se ne andata per la sua strada, ha costruito uno dei piu bei blog a livello non solo nazionale ed e diventata una fotografa di classe e che cresce giorno dopo giorno tanto che ce la siamo presa al Gambero.
Tavite Tutto, fotografo inspirato: “In questi giorni sto facendo molte fotografie”
@gabriella Sei gia’ una di noi. Ti vogliamo tutti bene.
Fenech? Edvige? scherzo…
se no che ci faccio con i 3 kg di capperi che mi sono trascinata dietro?
Un etto sono per me, no? :))
Davide ha promesso che stavolta me li porta davvero…sperem :)
A Mucca, invece, volevo dire che avresti potuto bestemmiare pure in fiammingo, ma mi sembra di capire che tu lo abbia fatto in siciliano…minchia! :)
Ciao Sigrid, sono stata anch’io sull’isola con voi. Mi sono goduta le mareggiate, gli spruzzi di mare, le chiacchierate con la gente, il vento che sferza i capelli oltre che la mente e la rinfresca. E ‘quello che mi manca di più quì a casale monferrato, quando ce n’è un pò quì tutti si lamentano e io me lo godo pensando al vento sferzante di giù al mare. Grazie, mi sono divertita
scusate eh, sono in ritardissimo con tutto, comment inclusi, Esmeralda, volevo dirti, ho letto tutti i tuoi comment di questi giorni, che, e non te lo dico per farti piacere, ho adorato Salina, e il clima, lo spirito, tutto, è sconvolgente di bellezza, ed è sconvolgente di bellezza persino il maltempo… Se poi vi ho comunicato lo stress del rientro, beh, fa parte del gioco del blog, direi, ed è stata una strana impressione (poi oltretutto l’esigenza di rientrare non era quella del adsl ecc, era semplicemente una questione di date e lavoro :-), però sono erfettamente daccordo che sono cose co le quali fare i conti, e che vanno accettate. Comunqua sia, spero un giorno di vedermi anche il reto delle eolie, con brutto tempo o senza :-)
I tuoi reportages da Salina mi hanno spappolato il cuore. Non so se è permesso (e se non lo è mi scuso e non lo farò mai più), ma qua c’è un piccolo ricordo mio di Salina del 1977.
http://oradicena.blogspot.com/2007/08/conserva-di-pomodoro.html
Bentornata e grazie per il bendiddio di cieli tempestosi e mari mossi e odori e sapori.
io credo che, semplicemente, l’Isola sia la Metafora della Vita
agende impegni progetti
sempre tutto affidato al caso al destino all’alea e, noi tutti, sempre ci dimentichiamo
di essere dei sopravvissuti, dei privilegiati
ecco perchè dobbiamo godere dei frutti dell’Isola
e ripettarla ed amarla
bi@esse
La prossima volta invece di smadonnare e bestemmmiare in mezzo a tutto quel bel Creato prova a controllare il tuo respiro fino a sentire dentro di te ogni tuo singolo respiro e ogni tuo battito. Ti sentirai anche tu mare burrascoso , vento, pioggia e apprezzerai così tanto tutto cio che ti sta attorno perchè ti accorgerai ancor più quanto è bella e unica la tua vita… Beh! sicuramente servirà a mettere nelle tue ricette ancor più amore di quanto già tu faccia (grammaticalmete stona un pò ma il concetto penso che ci sia).
Ciao Sigrid.
Mi sono divertita moltissimo a leggervi, ma per prima cosa volevo ringraziare Giu: la sua solidarietà mi ha veramente rassicurato…. e che dire spero solo di poter far parte un giorno del gruppo di sostegno….GRAZIE!!!
Io da isolana del profondo sud, se il mare è mosso ed il cielo è pieno di nuvoloni mi intristisco da morire. Amo il sole,che non vuol dire solo assembramento di corpi che si rosolano al sole d’agosto, ma il mare ai primi tepori di primavera o la spiaggia svuotata di ottobre, insomma l’importante è che ci sia il solee! E poi adoro i cucunci e il tenerume del cappero, sbollentato e condito con olio ed aceto, buono da morire, senti sotto la lingua anche le spine morbide morbide. slurp!
ma…bestemmiavi in francese o in italiano?
ciao sigrid, grazie come sempre per le belle foto e i bei post…mi ha meravigliato leggere che non usi molto i capperi, come mai?! sono un alleato prezioso in dispensa, la sera quando non c’e’ niente in frigo uno spaghetto alici e capperi salva sempre (tanto x dirne una)…
@Luvaz: la prossima volta che vai a Lipari chiamami. :-)
L.
Ah, l’infinita scoperta di scoprire l’infinito, tutti i giorni, e tutti giorni fare un passo verso l’infinito che ci attende…
…Ma anche la bilancia dei bianchi,oserei dire.
Mi sono divertito a leggervi, grazie Sigrid, sei forte! Anche solo per aver sopportato quel bisbetico di Davide. :-))
L.
senza che nessuno potesse importunarti come successe a lipari (beh io ero in topless, altri praticavano anche il nudo integrale!)sarà per il ristorante santina a salina dove si poteva cenare sotto un cielo pieno di stelle, sarà per tutti sti motivi che delle eolie serbo un ricordo bellissimo. l’infinito l’ ho visto anche io ma dalla valle dei mostri di vulcano,altro posto spettacolare.grazie cavoletto per aver destato in me questi meravigliosi ricordi !!!
cavolo, il primo commento (forse) a questo tuo lunghissimo post sull’infinito e altro: le eolie sono sueprbe. Ci sono stata una volta sola,molto tempo fa, nel ’94. sarà che avevo vent’anni, sarà che era il periodo in cui massimo troisi morì( ricordo bene era il 4 giugno e telefonai casa da una cabina pubblica,non esistevano i mobile(!),dalla piazzetta di salina e mi dissero dell’accaduto, piansi come se mi fosse morto un fratello)sarà che mi stavo facendo una vacanza fuori stagione, faceva caldo ma sopportabile, pollara era quasi deserta(si poteva stare nudi senz