La tartiflette. Italica.

Okay okay, è nu poco na porcata questo piatto. In realtà la tartiflette è un classico francese, della montagna, anche se la sue apparizione è relativamente recente (parliamo di 20-30 anni), anzi pare che questo piatto sia stato inventato dagli stessi produttori del reblochon per promuoverne appunto il consumo (vedete che buffo, uno dei claim della promo 2009 è ma ci pensate che alcuni conoscono il reblochon solo per via della tartiflette? lol:-). Detto ciò, ormai un classico, la tartiflette è cibo da inverno, da rifugio alpino, da giornata passata sulla neve, un cibo coccolo insomma, e così, giustamente, è abbastanza una bomba calorica, composta com’è da patate, panna, pancetta e cipolla rosolate, il tutto condito da una simpatica colata di formaggio :-)

A Roma poi non è che ci sia neve, figuriamoce, in compenso, avevo in frigo 4 robiole stagionate – arrivate insieme alle uova dell’altro giorno, sempre per una questione di foto e di cui fra l’altro non so nulla tranne che venivano da roscioli e che dentro hanno dei pezzettini di tartufo nero. Insomma, il problema era che le sudette robiole e il loro caratteristico profumino delicato hanno invaso prima l’intero mio frigorifero poi anche metà della casa ogni volta che qualche malcapitato aprisse la porta del frigo e quindi, non appena arrivata la conferma che la foto andava bene così com’era e che non c’era bisogno di rifarla, è scatatta l’operazione eliminiamo le robiole da sto mondo o per lo meno dal mio frigorifero. E subitoooooo! Questo ne è quindi il primo episodo, in cui si rivedeva un classico francese sostituendo il roblochon, che ha tutto sommato una consistenza simile, cioè crosta lavate fiorite e pasta molle di latte crudo, con qualcosa di italiano. Manco a dirlo, stuzzicantissimo odorino di formaggio al forno in bonus e… Ciaociao robbioleeee!! :-)) (piesse: se però in materia di robiole stagionate avete dei suggerimenti di ricette, benvenga, ne avrei altre 3 da smaltire e preferibilmente a strettisismo giro!! :-)

La tartiflette con la robiola

per 2

robiola stagionata (con o senza tartufo :-P) 1
patate medie 4
pancetta affumicata 100g
vino bianco 1 bicchierino
cipolla, grande 1
panna fresca 2 cucchiai
sale & pepe

Far cuocere le patate intere, con la buccia, in acqua bollente salata. Scolare e lasciar raffreddare. Nel mentre, far rosolare la pancetta a striscioline (senza altro grasso) in una padella, poi aggiungere la cipolla sbucciata e afettata, quando la cipolla è morbida, aggiungere il vino, farlo sfumare a fiamma alta e spegnere. Sbucciare le patate, tagliarle a fette, condire con sale e pepe e disporne metà in una teglia da forno. Coprire con la cipolla e la pancetta rosolata (volendo qui potete anche aggiungere qualche seme di cumino, non è ortodossissimo però a me piace così :-), e coprire con l’altra metà delle patate. Indfine, versare la panna sull’insieme e coprire con la robiola, in foto è tagliata a fettine, classicamente il formaggio andrebbe tagliato a metà nella lunghezza e schiaffato sulle patate con la crosta in su. Passare in tutto al forno a 210finché il formaggio non sia fuso, poi un paio di minuti di grill per far dorare il tutto e sfornare, lasciando riposare per una buona manciata di minuti prima di servire poiché il piatto sarà bollentisismo.

Stampa la ricetta

60 Commenti

  • Kat ha detto:

    Sperimentata oggi! Non avevo nè la robiola nè la pancetta ma ho messo del provolone piccante e la panna di soia che avevo da smaltire. Eccezionale. Con il sapore agrodolce della cipolla stufata nel vino bianco.

    Da riproporre alla family!

  • Non ho parole.
    La tua ricetta mi suggerisce anche una variante con gorgonzola e granella di noci,
    in seguito penserò a qualcos’altro e poi…

  • nonnafusion ha detto:

    Sinceramente la nonna resta a bocca aperta, anche (per mangiare in fretta).
    Conoscevo la ricetta, ma solo con la groviera, e senza pancetta.
    Un’altra variante potebbe essere con gorgonzola e granella di noci oppure…

  • il ramaiolo ha detto:

    Vabbè…. con un po’ di sana invidia, buon 7 marzo a tutti i partecipanti alla giornata tra i fornelli!!
    Ciao! :-(

  • granatina ha detto:

    davvero gustosa questa tartiflette…grazie della dritta…l’ho fatta ieri sera per una cena tra amici ed è stata apprezzatissima. unico neo: non potendo andare da Castroni non ho trovato da nessuna parte la robiola stagionata, ho ovviato con una ricca spolverata di parmigiano. In alternativa cosa avrei potuto mettere?

  • francesco ha detto:

    sedano rapa… sedano rapa, che sbadato, di quello si parlava

  • evelyne ha detto:

    @ francesco: con il cavolo rapa o con il sedano rapa?? (perché io la faccio con il sedano rapa… )

  • elvio ha detto:

    Ciao Sigrid,
    vedo adesso il tuo post, io ho fatto con la robiola di Roccaverano bella spatasciata, tagliatelle fresche poi mantecate in padella col formaggio.
    No parmigiano!!!!

  • Tery ha detto:

    Uhmmmm…. ho mangiato proprio sabato sera questo piatto a Brusson in Valle d’Aosta…. davvero buonissimo!!!
    una golosità stratosfericaaa!

  • francesco ha detto:

    Un aiuto, vi prego

    mio figlio è vegetariano… con cosa posso sostituire la pancetta? forse con la sola cipolla diventa troppo povero…

    per acquaviva
    io col cavolo rapa (e patate) faccio una vellutata che mi dicono non sia male…

  • Silvia-Magnolia ha detto:

    vabbuò :-P sarà anche una porcata..vabbè lasciala a me allora! ne farò buoniiiiiissssimo uso :-D
    ma sei bravissima!
    Silvia

  • san bernardo ha detto:

    Le bianche uova del Parisi….ieri in televisione ho visto – tra uno zapping e l’altro – la coda di un commento sulle sue famose e care uova ! Sono bianche anche perchè gli dà il latte di capra….
    QUANDO I PULCINI FANNO BEEE BEEE :-))))

  • san bernardo ha detto:

    era ‘pian pianino…’

  • san bernardo ha detto:

    x acquaviva (35 – 41) non credo fosse quello . Quello che dico io , partiva da tocchi della testa bianca (fiore) lessati ma non troppo e poi immessi in una pirofila con besciamella e formaggio – a strati – e poi infornato . Credo che a furia di pensarci , rimuovendo tonnellate di polvere di ricordi , pian pianini torni a galla la ricetta . /°-°\

  • arthur ha detto:

    Molto bello questo blog, ottime le ricette e bellissime le fotografie.

    Complimenti!

  • kosenrufu mama ha detto:

    deliziosa, alla faccia delle calorie!!!!

  • Franci ha detto:

    Sigrid ho bispgno di aiuto… Non riesco a capire come si rigirano le alette del pollo per fare quel fantastico piatto su gambero rosso ( che poi noi tuoi affezionati lettori lo conoscevamo già in un’altra versione…. :-) …. Una manina potresti darmela? Sarà che le mie nozioni di anatomia avicola sono pari a zero ma mi sono ritrovata davanti solo una strage di povere alucce , o ciò che ne rimaneva…. :-) magari un post “come far diventare un’ala un grazioso ciccetto in 6 semplici mossi con foto” :-) :-) :-)??

  • oldhen ha detto:

    Slurp! e non dico altro. Che ho già preso 1/2 kilo solo a guardare…

  • acquaviva ha detto:

    @sanbernardo: la ricetta del cavolo soffocato dici? Quella che conosco io si fa in pentola, non al forno, e la servi per contorno o come zuppa a seconda di quanto fai consumare l’acqua … Ma non ho presente la ricetta a cui ti riferisci, se si somigliano magari sono davvero “parenti”! Come tutte le ricette di tradizione regionale ogni famiglia ha la sua versione…

  • san bernardo ha detto:

    x Sigrid …finalmente ti ho vista …a colori ! ne ‘ Il Giardino dei ciliegi ‘…

  • san bernardo ha detto:

    però lì c’era la besciamella e non la panna…

  • san bernardo ha detto:

    x acquaviva (35) : a occhio e croce non è la ricetta per il cavolo al forno di cui si parlava tempo fa ? su queste colonne .

  • san bernardo ha detto:

    x Sigrid , seguito al mio precednte (32) , anzichè all’inizio con le cipolle e la pancetta , in un secondo momento , cioè quando si inizia il primo strato di patate : così queste assorbono il liquido e conservano l’aroma grazie al ‘cappello’ di formaggio fuso…. :-))

  • Cucinella ha detto:

    Se le tue robioline sono ancora vive ti do un buon motivo per farle fuori: TORTINO DI ROBIOLA, PORRI E SPECK.
    Stufare 3 porri tagliati a listarelle in burro e un mestolo d’acqua. Foderare una teglia con carta-forno, rivestire con fette di pancarrè imburrato (fondo e bordi), disporre i porri, 50 gr di speck a dadini. A parte mescolare 2 uova sbattute con un po’ di latte, noce moscata e 100gr di robiola, versare sopra i porri e cuocere in forno per ’30.
    Possibile?! Sono le 23:00 e ho di nuovo appetito!!

  • acquaviva ha detto:

    @ frank: per stare nel tema delle ricette “montane”, una preparazione altoatesina per il cavolo-rapa “soffocato” prevede di saldarlo a dadini in burro e poco zucchero, spolverarlo di farina, sale e pepe e lasciarlo ben dorare. Poi si copre di acqua fredda e si cuoce un’oretta, ci si mescola un paio di cucchiai di panna, si regola di sale e pepe e si serve bello morbido.
    Puoi però anche tagliarlo a fette spesse mezzo cm., impanarlo e friggerlo come una cotoletta, sbollentarne delle fettine sottilissime ed utilizzarle a strati al posto delle lasagne con ragù, mozzarella e poca besciamella, gratinarlo al forno a fette alternato a prosciutto cotto, formaggio fondente ed un po’ di parmigiano, profumarci un brodo vegetale o miscelarlo lessato al purè di patate…
    Crudo lo puoi affettare a velo e condire con aceto balsamico ed una punta di senape in grani, o farlo a julienne con trevisana, carote e finocchi da condire con aceto di mele, o a dadini con mele verdi, mandorle tostate e maionese al limone.

  • laura ha detto:

    Ma che ricetta bella “corposa” che tutto sommato ben si adatta a queste giornate ancora ben ben fredde! Buona serata Laura

  • san bernardo ha detto:

    x frank (22) : potresti provare a tagliarlo in modo sottile con la mandolina e poi sulle fettine sottili , semi-trasparenti una spruzzatina di sale ed un filo d’olio , il tutto a freddo:l’ho fatto con il sedano rapa. Veramente buono .

  • san bernardo ha detto:

    x Sigrid , ma se al posto del vino bianco si usasse del Porto Bianco ?

  • barbara.babs ha detto:

    oddio oddio oddio………
    ma vuoi veramente che commentiamo questa ricetta?
    non ti basta la salivazione aumentata alla homer simpson e il monitor che si sta surriscaldando?
    :-D :-D :-D
    cavoli sigrid!
    stavolta è una ricetta very strong e, altrettanto buonissima……
    mah, vado a mangiare gli gnocchi jap con le verdurine, ma il mio inconscio resta qui con te e la tariflette….. ciao

  • salamander_75 ha detto:

    io adoro la tariflette…….gnammm!

  • Marina ha detto:

    Mangiata in Savoia, un delirio di bontà. Ma a livello del mare mi pare poco filogogica. Forse, be’ in effetti la raclette la faccio, però solo in pieno inverno con il freddo, freddo. E oggi sulla riva del mare si stava con il solo pulloverino…

  • Elisabetta ha detto:

    Francese di origine? Il mio ricordo di bambina marchigiana è lo stesso piatto solo che al posto della pancetta c’era la salsiccia e il formaggio era quello a disposizione. Una delizia che oggi primo venerdì di quaresima è una tortura :(

  • Mlu ha detto:

    ti pregoooo…così mi fai morire! la mia dottoressa agopuntrice mi ha proibito i latticini per due mesi e tu mi propini una ricetta così irrevocabilmente formaggiosa?! certo per il 7 di marzo farò uno strappo alla regola, ma che vita gramma senza formaggio! :-(

  • iaiaumpa ha detto:

    uhhhh la tartiflette.. quando andai in franci a da piccola atrovare i parenti mia zia la fece… ci spiegò poi come farla e ci disse “si chiama tartiflette”… però la zia si chiama Marinette.. e quindi questo piatto che è entrato ormai nelle nostre ricettine c’è entrato appunto come “Marinette” hihihi mamma che bei ricordi che mi hai fatto venire in mente!

  • giangi ha detto:

    mhumm …queste sono proprio buone….

  • Monica ha detto:

    questo piatto lo faceva mia nonna, e compare su un ricettario italiano che ha mia madre risalente agli anni 50, non so ma a questo punto dubito che sia di origine francese. mia nonna era una montanara del piemonte magari l’influenza e’ arrivata fino al confine, anche perche’ la robiola e’ un formaggio italiano, mia nonna poi ci metteva il formaggio che aveva a disposizione…

  • Fedegeca ha detto:

    Queste cose formaggiose mi fanno impazzire…
    questa tartiflette ricorda un po’ il frico friulano, con la differenza che il frico è fatto col montasio e cotto in padella

  • frank ha detto:

    ciao sigrid… posso chiederti un consiglio?
    questa settimana nel cassettone bio c’era una verdura assurda che, solo dopo molte ricerche su internet e domande ai colleghi, ho scoperto essere un “cavolo rapa”… e qui sorge il problema: io non solo non avevo mai visto la verdura in questione, ora che so come si chiama però non so come si cucina!! hai per caso un suggerimento?
    ;-) francesca-bio-disperata!

  • CorradoT ha detto:

    @tutti
    Scusate, solo ora ho realizzato che avevo indicato il mio sito web professionale, che niente ha a che fare con la cucina.
    Per le robiole: farci un croque-monsieur e’ troppo banale?

  • annetta ha detto:

    Non so se sia “comme il faut”, ma, nel tentativo di sanificare il frigo pur’io, c’ho riempito le zucchine (carne trita manzo/vitello, robiola fetente, uovo, passata di pomodoro e topping di parmigiano, pangrattato e giro di olio). L’avanzo di ripieno… polpettone. Hanno spazzolato tutto …..

  • Fiorellino ha detto:

    E’ vero, a Roma non c’è la neve, ma la temperatura degli ultimi giorni invogliava a mangiare piatti succulenti, calorici e goduriosi come questo! Complimenti cara Sigrid..
    P.S. Ho letto il tuo post su Venezia, fantastico! Tra due settimane passerò un we in laguna.. Chi vuol darmi ulteriori suggerimenti dove mangiare bene bene, mi renderà felice! Grazie!

  • Gian dei Brughi ha detto:

    @sigrid
    scusa se vado fuori tema, ma ho appena fatto le linguine con i cavoletti e timo (buonissime!!);
    i cavoletti sono venuti molto croccanti e “duretti”, a me così piacciono moltissimo ma mi chiedevo se è “normale” oppure se la tua ricetta prevede che si ammorbidiscano di più o addirittura che un po’si spappolino (io comunque avevo rispettato i 10 minuti di cottura)…

  • zuccaerosmarino ha detto:

    …non mi sembra per niente una porcata, anzi!Un gusto classico molto invernale…e un modo in più per utilizzare le cocotte…le proverò quanto prima!!

  • Cucinella ha detto:

    Ciao Sigrid, che nostalgia,
    l’ultima volta che ho mangiato la tarflette vivevo a Marsiglia… Da quando sono tornata a Palermo ho dovuto rinunciare (qui se chiedessi del reblochon al salumiere mi sisponderebbe “io-no-inglish”)
    Il post di oggi mi ha davvero coccolata, grazie!
    Vado subito a cercare tra i miei libri di cucina qualcosa per te.
    Simona

  • lise.charmel ha detto:

    ma che bellezza di ricetta e di presentazione! poi tu hai delle terrine e delle pentole semplici ma bellissime che io ti invidio molto.
    per la robiola ti passo questa ricetta di torta salata:
    base di pasta sfoglia (io la compro già fatta, ma sono sicura che tu la fai buonissima da te). sbattere due o tre uova con del parmigiano, in modo da fare una crema. aggiungere un vasetto di pesto (mi pare siano 250 gr). sulla base di sfoglia adagiare la robiola (o dello stracchino) tagliata a tocchetti, coprire con la crema di uova e pesto e via! in forno a 180°C per 20 minuti. questa è la ricetta che mi salva le cene con gli ospiti quando torno tardi dal lavoro

  • Franci ha detto:

    Sigrid…complimenti per le bellissime foto e ricette su Gambero Rosso di marzo ma….le polpettine di pollo dietetiche senza grassi da te non me le aspettavo proprio :-)

  • Patatone ha detto:

    Se non sai cosa farne mandale qui in Emilia… Gli faremmo la festa in quattro e quattr’otto alle tue robiole… :-)

  • atruf76 ha detto:

    …a me l’ha fatta una mia amica francese…la ricetta è uguale…fatto salvo per la quantità di cipolle…buona è buonissima…un po’ pesantuccia!!!

  • Corrado ha detto:

    Prova anche con una zuppa di pomodoro in cui mescolare dadini di robiola, da versare in terrine singole e da rimettere in forno prima di servire.
    Una macinata di pepe bianco, dopo l’uscita dal forno? Un pizzico di zucchero (per chi vuole azzardare)?

  • sarina ha detto:

    mi sono dimenticata…con questo formaggio stanno benissimo anche i porri, quindi il risotto lo potresti fare con porri e robiola. ciao

  • sarina ha detto:

    ciao!buona questa ricettina…la proverò!per le tue robiole (stagionate vero?quindi come sapore simili al taleggio ma più delicate…)potresti utilizzarle così:
    -Risotto con trevisana con tocchetti di robiola utilizzati per la mantecatura (ti viene un risottino cremosissimo e molto saporito con il contrasto amarognolo della trevisana o radicchio rosso)
    – sempre un risottino con le pere (stesso procedimento ma risultato può dolce ovviamente)
    – una ricetta rustica e super calorica ma buonissima come si usa dalla mie parti: fai una polenta mista piuttosto consistente, quando è pronta prendi una teglia da forno metti uno strato di polenta, sopra metti delle belle fette di robiola, ricopri ancora con uno strato di polenta, ciuffetti di burro sulla superficie e metti in forno fino a quando si forma una bella crosticina dorata.
    spero di averti dato delle buone idee. se me ne vengono in mente altre te le posto subito. ciao

  • Corrado ha detto:

    Salve,
    sono un professionista serioso, ma in cucina mi rilasso e (a giudicare dagli amici che sempre piu’ si autoinvitano a cena) con buoni risultati. OK, basta autoincensamenti e veniamo alle robiole. Prova con fette di pane abbrustolito, strato di robiola, anelli di cipolle fritti, rimettere in forno. Erbe aromatiche fresche a piacere tritate e spolverate dopo l’infornata. Sul tipo di cipolla da usare, il tempo di frittura, quali e quante erbe aromatiche: ognuno faccia le sue prove.

  • sara ha detto:

    una bomba…ma di bontà!!!

  • valentin@ ha detto:

    mamma mia che bontà
    i piatti pasticciati a base di patate e formaggi puzzolenti mi fanno impazzire!!!!!!
    di solito quelli che faccio io li chiamo “gatò di patate” (che di francese ha solo la parola anzi il suono o forse neanche quello…) e poi dentro ci metto patate in qualsiasi forma e ripieni di qualsiasi cosa, ma la prossima volta farò una scicchissima “tartiflette”!

  • barbaraT ha detto:

    can I say yummmy?????
    giacché sono una fan sfegatata del gratin dauphinois, uno dei miei piatti comfort food preferiti, insomma secondo me l’abbinamento patata-panna-formaggio è veramente un matrimonio d’amore e di golosità..
    se poi ci aggiungi anche il tocco del tartufo di ‘ste robioline puzzolenti, la dolcezza della cipolla rosolata e il vigore della pancetta croccante beh… dev’essere veramente ‘na roba da correre immediatamente a confessarsi e recitare venti ave maria (minimo) per redimere i propri peccati… di gola!
    non ho ricette da suggeriti per le mefitiche formaggette, ma un consiglio.. se proprio non sai come utilizzarle, faccio un salto a casa tua e ti risolvo il problema!!
    scherzi a parte, non conosco questo formaggio, ma qualcosa mi diche che starebbe benissimo aabbinato ai porri oppure all’indivia belga..

  • Ilaria ha detto:

    Non è possibile!
    proprio stamattina stavo pensando che volevo trovare una bella ricettina per la tartiflette!!!
    ho giusto del reblochon da smaltire.
    questa è telepatia…

  • Alex ha detto:

    Questa “porcata” l’ho mangiata sabato scorso a Strasburgo e senza neve era ottima lo stesso!
    Peccato che poi io abbia dimenticato tutti i formaggi acquistati al mercato nel frigo dell’amica, altrimenti avrei replicato a casa. Toccherà tornare.

  • Virò ha detto:

    Mi sa che nel farti venire questa idea hanno contribuito i riferimenti al frico di ieri…D’altronde queste ricette invernali hanno davvero i loro perchè…!

  • maria ha detto:

    Che meraviglia, sicuramente la farò, poi abito in montagna e questa i miei uomini apprezzeranno.Quando pubbliche le foto della tua nuova cucina. Ciao maria

Commenti chiusi.