Allegria brava gente!! Tirando velocemente le somme parziali: 3 incontri di fila, 20 cavoletto-cuochini, qualcosa come 350 porzioni di piatti coi cavoli preparati a Eataly, un numero non meglio precisato di libri firmati, di chilometri percorsi, di cavoli ornamentali, di foto, di incontri e di bustine di tachifluqualcosa, sono al riposo! A Venezia. Verrà senz’altro un post dedicato alla giornata di cucinamenti a Eataly (avevamo un certo numero di fotografi in giro, tanto vale approfittarne :-P), nel mentre, siccome sarete scocciati di sta locandina del cavolo che sta qui da troppi giorni – personalmente, abbastanza si – piccolo siparietto con due cantuccini da tucciare nel vinsanto (piccolo souvenir fiorentino che in sostanza c’entra niente con il resto del post :-)) e un corollare a un post dell’anno scorso, quello in cui accennavo a Cherasco. Ecco, l’anno scorso avevo ‘scoperto’ i baci di Cherasco, quest’anno, già che eravamo in giro per le Langhe e il Roero, fra una presentazione e l’altra, sono andata a vedere come si fanno.
E come si fanno i baci di Cherasco allora?
Beh, facile, in sostanza: Bacio = Cioccolato fondente + Nocciole tostate. E basta :-) Era però bellino il contrasto fra l’antichissima bottega Barbero in centro e il laboratorio, pulito, lineare e luminoso, sito in un capannone al’uscita di Cherasco. E per una volta ho anche rimpianto che la macchina foto, oltre a immagini e suoni non registrasse anche gli odori, ché il profumo etereo e persistente, ma senza essere troppo, per nulla stucchevole, assolutamente pulito, di nocciola tostata e cioccolato fondente tiepido che alleggia li dentro è semplicemente indescrivibile… Quindi: sopra la macchina per il temperaggio del cioccolato, sotto le tappe del procedimento che, come vedete, è quasi la cosa più infantile al mondo. Quasi… ;-) (e in coda altre due tre immaginete del Roero… :-)
Beh, facile, in sostanza: Bacio = Cioccolato fondente + Nocciole tostate. E basta :-) Era però bellino il contrasto fra l’antichissima bottega Barbero in centro e il laboratorio, pulito, lineare e luminoso, sito in un capannone al’uscita di Cherasco. E per una volta ho anche rimpianto che la macchina foto, oltre a immagini e suoni non registrasse anche gli odori, ché il profumo etereo e persistente, ma senza essere troppo, per nulla stucchevole, assolutamente pulito, di nocciola tostata e cioccolato fondente tiepido che alleggia li dentro è semplicemente indescrivibile… Quindi: sopra la macchina per il temperaggio del cioccolato, sotto le tappe del procedimento che, come vedete, è quasi la cosa più infantile al mondo. Quasi… ;-) (e in coda altre due tre immaginete del Roero… :-)
(dettaglio lavorazione cioccolatini)
e, senza soluzione di continuità (era un modo ironico per dire che centra poco o nulla), il Roero… :-)
(ruote e carri)
(Il poggio nudo, Roero) 0
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